31/07/11

Abate non si ferma più: ancora 13"57 in due giorni. Collio 10"16w, 10"30 e 10"34

Non c'è requie per il mio pc. E' ufficiale: Emanuele Abate è completamente posseduto da qualche demone. Di fatto è diventato praticamente ubiquo. Ieri era a Friburgo a corrersi due volte i 110hs (13"93 e il 13"57 del minimo "B"). Questa sera apro il sito della Fidal, e vedo che Abate nel frattempo è già a Malles, in Alto Adige, a corrersi un altro paio di batterie a finali sugli ostacoli alti. Ma quanti km avrà fatto in un paio di giorni? 4 gare in meno di 24 ore e due minimi "B" per Daegu, entrambi a 13"57 e un 13"69. Ci vorrebbe adesso qualcuno della Federazione che lo chiamasse e gli dicesse: "ok, ok, abbiamo capito... adesso fermati!". Già perchè, solo prendendo in considerazione il database della Fidal e aggiungendo i dati di queste quattro gare, siamo a 12 gare in un solo mese (luglio), cioè quelle che un altro atleta "top" si fa in un anno intero. 22 nella stagione outdoor (cioè due anni dello stesso atleta "top"), al netto delle gare che sono state svolte all'estero e che vengono aggiornate con qualche settimana di ritardo. Un pazzo (scherzosamente, si intende). Aggiungeteci quelle indoor (12), e al momento tra batterie e finali, Abate sale a quota 34. Tre anni di un atleta "top". E siamo a metà della stagione... 
Per il resto il meeting di Malles dimostra il leit motiv dei meeting italiani delle ultime settimane: tanti stranieri e pochissimi italiani. Ma il problema qual'è? Gli italiani non vogliono correre (Abate a parte, evidentemente) o molto meno prosaicamente... non ci sono? Probabilmente in medio stat virtus. Così nei 100 Mike Rodgers con quasi due metri di vento contro corre in 10"19, ma anche se è uno dei miei amici su facebook, non ha la solidità prestativa dei tre tenors Asafa-Usain-Steven... E di Dix, naturalmente (tenetelo d'occhio). Rodgers si è qualificato per i mondiali passando i trials e ha già corso il suo carnet di volate sotto i 10" con il PB a 9"85. Ma così, a sensazione, mi sembra "tenerino". Dietro di lui rispunta dopo un periodo di oblio Abdulaziz Zakari! C'è ancora il ghanese! 10"38 con le condizioni di cui sopra. Va a finire che ce lo troviamo in semifinale a Daegu, per divertirci a rigirarci sulla lingua il suo nome-cognome. Nella seconda serie vedo con piacere finalmente impegnato su un 100 Diego Marani. 10"88 con 1,6 di vento (strano che a pochi minuti di distanza il vento sia passato da -1,7 a +1,6). Non conosco cosa sia successo, certo che se prendiamo il risultato così, ce la dice lunga sul perchè Marani non riesca ad uscire dallo stallo fissato sui 21"1/21"2 sui 200. Manca velocità. Nei 100 femminili, dietro all'americana Candyce McGrone, giunge Ilenia Draisci: 11"75 versus l'11"85 di Martina Giovannetti con vento quasi nullo. Stiamo navigando verso nuove stagioni, come scrivevo dopo Arzana. Purtroppo finchè non si vedranno tempi sotto gli 11"50, saremo una nazione non proprio all'avanguardia nello sprint femminile. Usiamo questo eufemismo. 

Cambiamo destinazione ed andiamo in Svezia. No, qui Abate non c'era, ma per scrupolo guardo lo stesso se lo scovo nei 110hs... mmm... non c'è. La gara si svolge a Sundsvall, 400 km a nord di Stoccolma, e ha l'accattivante e ammaliante nome per ogni sprinter di "WindSprint". Un pò come "Via col vento" in salsa Donnasruola. Ma stavolta il vento sul Mar Baltico non soffia a sufficienza (per fortuna) e così Simone Collio se lo trova solo in una delle tre volate (!!) con cui corre i 100 metri: ma quella volata è una gran volta: 10"16, primo sub-10"20 dell'anno per un italiano, anche se ventoso (2,8). Ma che Simone stesse abbastanza bene, si era visto già in batteria: 10"34 con vento quasi nullo: 0,2. Secondo tempo dietro al jamaicano (un altro...) Rasheed Dwyer, 10"32, che è un signore che ha un PB di 10"29. Nella seconda serie spunta l'altro Jam Jacques Harvey, assente nelle batterie (quest'anno 10"09 regolare), e spara 10"03 davanti a Collio col citato 10"16. 2,8 il vento. Finita qui? Macchè: nella lista compare pure un "100-extra": Collio secondo in 10"30 con 0,7 di vento. 
Al meeting era presente anche Roberto Donati: 10"70 con 2,8 e 10"76 con 0,2 di vento. Forse davvero non era così in forma. Inutile rivangare le situazioni delle ultime settimane, ma penso che sia concorde anche lui: in questo momento c'è chi va indubbiamente più forte di lui. Di sicuro ha ancora tanto tempo davanti (ha solo 28 anni) per tornare a correre in tempi vicini ai 10"40 sui 100 e soprattutto sui 20"70/20"80, che allora sì, non riserverebbero dubbi su eventuali staffette. Infine presente anche Leonardo Capotosti sui 400hs: secondo in 51"51. E che dire della "master" Debbie Ferguson McKenzie? Classe 1976, e 11"18 sui 100 con 0,2 di vento?

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