05/07/11

Le Chaux de Fonds: il ruggito di Cerutti, due volte 10"22 - Caravelli eguaglia il personale: 13"05

A Le Chaux De Fonds (dopo aver sviscerato tutto quello che c'era da dire sulla 4x100 italiana naufragata) di sicuro il più brillante azzurro al maschile è stato Fabio Cerutti, che ha piazzato un uno-due abbacinante, facendo salire vorticosamente le proprie azioni nel ranking nazionale. Un duplice 10"22 condito dalla "A" di altura (i 1000 metri della località elvetica) che trova il suo senso soprattutto nelle gerarchie dello sprint italiano, che è quanto mai fluido. Nessuno ha il ruolino infatti immacolato da sconfitte con gli altri azzurri. Tutti hanno perso almeno un scontro, anche Galvan, il neo campione italiano (con Tumi). Nella prima volata con 0,8 di vento Cerutti precede il britannico James Desaolu (10"24), un tizio che quest'anno ha già corso in 10"11 a Ginevra e che vanta un 10"09 di PB (indovinate dove? A Ginevra!). Poi Emanuele Di Gregorio con 10"27 e Simone Collio 10"30, che comunque vada è il suo miglior tempo dell'anno. Peccato i contatti lane-to-lane della finale di Torino, chissà cosa sarebbe successo. Sliding doors non è un film che ho scritto io. Tutti e tre battono però Craig Pickering, che aveva fatto il suo miglior tempo dell'anno (10"23) proprio ad Hengelo, laddove Di Gregorio aveva corso il suo Sb di 10"22. Ronald Pognon non pervenuto. Nella seconda serie, Maurizio Checcucci riesce a correre in 10"40 con 1,4, suo miglior tempo dell'anno, dopo il funesto 10"80 di Firenze. Nella finalissima, come detto, nuovo 10"22 di Cerutti con 1,6 di vento, stavolta davanti a Di Gregorio, che ottiene il suo miglior tempo dell'anno con 10"26. Il ranking mondiale all-athletics non è ancora aggiornato (lo sarà giovedì), ma per quanto riguarda l'Italia, Di Gregorio precede ancora nettamente (1183 punti) Collio (1137), e Cerutti (1118) che però dopo questi due risultati si avvicinerà molto al lombardo. A sorpresa il quarto è Michael Tumi, a 7 punti da Cerutti. Poi Riparelli a 1101. E questi cinque sono in fuga. Seguono Tomasicchio (che gode ancora dei risultati del 2010) e quindi Francesco Basciani. Donati è attualmente al 9° posto grazie alle staffette 4x100 che gli attribuiscono punti, e 11° Checcucci, superato anche da Galbieri e La Mastra. Naturalmente sono punti "virtuali", ma disegnano bene la condizione degli atleti su spezzoni abbastanza ampi di stagione. 
Naturalmente sfavillante 13"05 con 0,5 di vento di Marzia Caravelli, che pareggia il suo precedente PB ottenuto agli assoluti di Torino in una finale dove la scatenata svizzera Lisa Urech, scesa anche lei al personale di 12"62. Stando al citato ranking Marzia è la 34^ al mondo come rendimento diacronico (la sua miglior posizione), senza questo 13"05, che le farà conquistare qualche posizione. In una sola settimana guadagnate 24 posizioni (era 58^). Impensabile non portarla a Daegu per due motivi: se l'è meritato sul campo quest'anno, ed in ottica di Londra 2012 per la Federazioni: certo, sarà difficile vincere, ma avere una grande manifestazione di "lancio" potrebbe portare aiutarla a fare quel salto di qualità che la porterebbe tra le prime 16 al mondo. Nel consesso internazionale questo significherebbe correre in un quarto di una grande manifestazione poco sotto i 13". Poi lì sarebbe lecito sognare. Instancabile, spazio anche ai 200, dove ha corso in 23"53 ventoso, probabilmente già provata dalle due volate sugli ostacoli. 
Brava anche Manuela Gentili che corre in 56"36, stagionale e limite "B" che però al momento non le può ancora dare il ticket per Daegu, per il semplice fatto che è stata inserita la regola dalla Fidal, che se non sei più giovani del 1988, devi essere tra i primi 24 atleti mondiali dell'anno (al netto dei tre atleti per nazione). La Gentili, mondate le liste mondiali, è... 25^. Servirà correre qualche centesimo sotto i 56". Terza Emanuela Baggiolini con 1'00"33 (che correrà poi il suo nuovo personale nei 200: 25"60).
Presente sui 200 anche Roberto Donati: 20"92 con 0,8 di vento. Delle polemiche ne abbiamo già ampiamente parlato negli scorsi giorni. Nella sua serie gran tempo dell'inglese Harry Aikines -Aryeetey: 20"46. Gli svizzeri addirittura debordanti in prima serie: 20"51 per Reto Shenkel e 20"52 per Marc Schneeberger. Come dire: perchè scornarsi tutti sui 100 metri, quando c'è tanto spazio sui 200? Proprio i due duecentisti comporranno poi la staffetta elvetica che chiuderà con 38"98 con Pascal Mancini in prima frazione. Curiosità: nei 200 di Le Chaux De Fonds, 20 partecipanti delle prime quattro serie hanno ottenuto i propri primati personali (9) e stagionali (11). Condizioni sicuramente favorevoli.
Nei 110hs il francese Dimitri Bascou arriva al PB con 13"37 con 1,5 di vento. Ma quello che ci deve far riflettere è la presenza di tre atleti svizzeri sotto i 14", cioè quello che non succede in Italia: Andreas Kundert 13"57, Michael Page 13"83, Tobias Furer 13"95
Nei 100 femminili si assiste in silenzio a quanto il gap tra l'Italia e il resto del mondo (atletico) che conta sia marcato: 4 francesi sotto i 11"51, 4 inglesi sotto gli 11"48. Marlene Ottey a 51 anni in pista e 11"91. La francese Soumarè si aggiudica i 200 con 23"00 ma non sembra quella del 2010. 

Nessun commento:

Posta un commento