14/07/11

Sacramento, mondiali master: 7^ giornata - zero medaglie ed ecatombe di italiani nelle batterie dei 400

(la vittoria di Mauro Graziano su Aaron Thigpen nei 100 M45 - Ken Stone) - Giornata interlocutoria, la settima dei campionati mondiali master. Spazio riservato alle batterie dei 400 che hanno registrato una piccola Caporetto italiana, con soli 3 atleti passati direttamente al turno successivo (Felicetti, Barcella e Giorgi), 3 passati per le forche caudine dei ripescaggi (Saraceni, Manfredi e Chiapperini) e 8 eliminati immediatamente (Acciaccaferri, Bertaccini, Camaschella, Cipriani, Gallo, Lacava, Soru e Vaira). Enrico Saraceni, come è scritto qui sotto, osa un passaggio deciso ai 400 e rischia di uscire al primo turno, dove, è bene dirlo, gli americani stanno dimostrando che la velocità a stelle e strisce over-35 è davvero di alto lignaggio. Nelle batterie dei 1500 presenti solo due atleti (passa solo Finielli) e nelle qualificazioni del lungo passaggio in finale per Giorgio Federici e Antonio Boldrini. 7° nei 10000 Marcello Maggini, mentre nei lanci l'Italia è praticamente azzerata (ad oggi si sono presentati solo Gianni Lolli e Alessandro Valsecchi). Chiaramente la lontananza dai luoghi di competizione (e i costi connessi agli spostamenti) determinano sempre la partecipazione e la qualità di essa. L'Italia arriva a 214 presenze-gara a Sacramento, con 21 medaglie. A Buffalo, nel 1995, ultima trasferta americana della nazionale italiana master, si arrivò a 239 caps, con 29 medaglie: 6 ori, 9 argenti e 14 bronzi. A oggi quanto meno ad ori siamo già avanti rispetto a 16 anni fa. Ora aspettiamo gli ultimi 3 giorni di gare. 
  • Finale 1000: unico italiano impegnato in una finale nella settima giornata, è stato Marcello Maggini, nei 10000 M55 dove è giunto 7° con 39'14"45. 36° italiano M55 a correre un 10000 ad un mondiale master, ma terza prestazione di sempre, visto che dopo le due medaglie (l'oro di Albert Rungger a Riccione nel 2007 e il bronzo di Cesare Bini a Roma nel 1985) nessuno ha fatto meglio. Le condizioni di Sacramento (caldo torrido) non penso abbiano favorito la prestazione, che infatti è la nona di sempre su un 10000 di un azzurro sempre alla massima manifestazione master. La migliore è il 34'12"58 di Rungger a Riccione. 
  • Batterie dei 400
  • Nelle batterie degli M60 Vincenzo Felicetti non ha problemi a passare il turno vincendo la batteria con 59"06. Affila le armi per la sfida finale. Impressiona però Charles Allie, che o è impazzito o ne ha tanta: 57"71 e deve correre ancora due turni. Ancora troppa differenza nelle batterie per capire se qualcuno si sta coprendo. Non ha finito la gara Mario Soru così come non ha terminato le batterie dei 200. Cosa gli sarà successo? 
  • Negli M55 il neo campione del mondo dei 400hs, Alessandro Cipriani, non riesce a passare il primo turno, probabilmente ancora ebbro della prima medaglia individuale della propria carriera. 18° tempo con 1'00"71 e fuori dalle semifinali per 34 centesimi. 
  • tra gli M50 passa il primo turno Alessandro Manfredi sfruttando il repechage: 57"43 con l'ultimo tempo utile per le semifinali. Addirittura 45 i partenti. 
  • M45 preoccupanti. Enrico Saraceni passa il turno, ma non così agevolmente come si crederebbe. 53"22 (ma quest'anno è sceso sotto i 52"). Rischiosissimo quarto posto in batteria (la quarta) dove con lui c'era probabilmente il più in forma del lotto: l'americano Khalid Mulazim, accreditato di un tempo di 50"5 quest'anno e già vincitore dei 200 un paio di giorni fa. Le cronache raccontano di un passaggio velocissimo di Enrico (24"1) ma poi in fondo piccola crisi che poteva essere fatale. 13° tempo del lotto (16 passavano le semifinali) ma ora bisognerà correre oltre che col cuore, con raziocinio. Meglio ragionare adesso per step e concentrarsi esclusivamente sulla semifinale. 54"20 per Paolo Bertaccini, che dopo due finali continentali in pochi mesi (e un bronzo indoor), si vede precluso l'accesso in semifinale. Livello decisamente avanzato quello di questi 400 M45. Anche in questo secondo caso passaggio "spericolato" in 24"6: ma la Legge Fondamentale Del Giro  racconta che per ogni atleta c'è un solo equilibrio nella distribuzione e uno solo: e questo varia ogni ora di ogni giorno dell'anno. Chi più si avvicina a quel pace, ottiene il Maximum che il suo fisico può dargli in quel giorno a quell'ora. Il problema? Trovare il pace. Così Paolo criseggia a 50 metri dalla fine e ottiene 18° posto a 73 centesimi dalla semifinale. 56"82 per Claudio Gallo, infine, all'esordio ad un mondiale.
  • Tra gli M40 si rivede in pista dopo mesi d'assenza Edgardo Barcella, campione mondiale dei 400 M35 a Riccione nel 2007. Passaggio diretto in semifinale con 53"40. Dicono in maniera molto fly. A ben guardare, solo tre italiani su 13 impegnati in questa sessione di batterie dei 400 ha superato il turno direttamente senza dover ricorrere ai ripescaggi. Preoccupante per la questione medaglie. Naturalmente sarebbe un grande successo andare in finale, considerato il lunghissimo infortunio e la mancanza di feeling con le gare. Ma insomma, anche a Riccione le condizioni premonitrici erano state le stesse. Per arrivare all'atto conclusivo, visti i risultati delle batterie, stimo un tempo sotto i 52": Darren Scott ha già gigioneggiato in 50"96. Altri 4 sono scesi sotto i 52", altri si sono coperti. Solo le semifinali scopriranno le carte. Zitto-Zitto accede a quelle stesse semifinali, Paolo Chiapperini, già protagonista di 100 e 200. Per lui 53"22, e ora vediamo se gli riuscirà qualche magia. Sfortunatissimo Gian Luca Camaschella, fuori dalle semifinali per 4 centesimi: 53"99 contro il 53"95 richiesto. Stessa sorte per Pierluigi Acciaccaferri, 54"12 e secondo degli esclusi. 55"85 per Riccardo Vaira
  • 400 W40: Gigliola Giorgi compie l'impresa di conquistare la finale (la gara valeva già come semifinale) con 1'03"08, finendo seconda in batteria. Sesta posizione nella griglia di partenza della finale. A Riccione si era arenata in semifinale, mentre a San Sebastian era uscita al primo turno. Quindi c'è già materiale per gioire. Tutto quello che verrà adesso sarà di guadagnato. Fuori dalla finale per 3 decimi (ennesima componente di sfortuna per i nostri 400isti) invece Giusy Lacava: 1'03"42
  • Qualificazione lungo: tra gli M45 passano in finale Giorgio Federici limitandosi ad un unico salto: 6,24 ventoso (ma serviva 6,05 per accedere alla finale), e quarto salto tra i partecipanti. 6,11 per Antonio Boldrini, acciuffato all'ultimo dei tre salti qualificatori. Fuori invece Stefano Catania con 4,18
  • batterie 100hs M60: con un monsone da sud-est asiatico (quasi 4 metri contro) Antonio Montaruli accede alla finale correndo in 19"13
  • Batterie dei 1500: solo due i partecipanti alle batterie dei 1500: uno si qualifica, l'altro no. Buona prova di Giovanni Finielli tra gli M60: quarto in batteria con 4'59"71, e accesso in semifinale. Disco rosso per Daniele Pedrini tra gli M50 nonostante la buona prestazione di 4'34"54. 19° tempo delle batterie e 1500 finiti per lui.

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