17/07/11

Europei U23: mamma che oro l'Italia della 4x100!- il trionfo della gioia dell'azzurro

Che razza di vittoria i ragazzi dell'Under 23 italiana della 4x100! Proprio stamattina scrivevo che non si comprendevano i criteri di convocazione degli azzurri per i mondiali militari di Rio de =Janeiro soprattutto nella velocità e auspicavo che si arrivasse alla trasparenza e all'entusiasmo dei ragazzi che si stavano cimentando a Ostrava in questi giorni. Detto-fatto, nel giro di mezza giornata. La nazionale maggiore, ormai in crisi di personalità e dilaniata da conflitti interni, si raduna per anni per correre in 38"89 al Golden Gala. La Nazionale U23 viene inventata sul posto e corre in 39"05. Titolo europeo. Record italiano Promesse, giusto per aggiungere ancor più lustro alla prestazione. Tutto frutto dell'improvvisazione? Campioni D'Europa Under 23, questa è l'unica cosa che conta oggi. E che francamente butta dalla finestra migliaia di parole sulle teorie delle staffette della Nazionale e su quanti ne fanno parte. 
Campioni d'Europa, con Michael Tumi in prima frazione (quasi un segnale subliminale: avrà ancora il coraggio di tenerlo fuori?), Francesco Basciani in seconda (dopo il quarto posto nei 100), Davide Manenti in terza e Delmas Obou in ultima. Ora in molti salteranno sul carro dei vincitori... speriamo solo che non vi sia la faccia tosta di qualcuno di farlo dopo tutto quello che è successo nell'ultimo mese. 
Per il resto bisogna ammettere che l'Italia è stata davvero sfortunata nelle due ultime giornate. La palla che è continuata a finire sul legno senza l'ebbrezza del gol. Nell'asta un grandissimo Michel Stecchi arriva sino al personale di 5,55 (dopo una stagione che fino alla gara non era stata esaltante): ma questo non gli ha consentito di guadagnare alcuna medaglia. Altro quarto posto per la Palmisano nei 20 km di marcia. Quarto Daniele Greco (un solo salto valido nella gara sensazionale dell'ucraino El-Sheryf). 5° Marco Fassinotti nell'alto, quinta la Giorgi ancora nella marcia e quinto Patrick Nasti nelle siepi. Decisamente si è subita anche un pò di sfortuna. Scendiamo nei particolari, come ho fatto ieri. 
  • 200 femminili: si ferma in semifinale Martina Amidei, che chiude in 24"15. Diciamo che è vicina ai suoi limiti. Bisogna correre abbondantemente sotto per farsi vedere almeno a livello internazionale di categoria. Serviva infatti 23"70 per accedere in finale. 
  • 200 maschili: si fermano in semifinale Davide Manenti e Alex Da Canal. Per Da Canal un'ottima prestazione già l'essere arrivato in semifinale. 21"40 per lui in prima corsia. Non male nemmeno Davide Manenti, a dire il vero, che ha dato il massimo che poteva fare, cioè il primato stagionale con 21"01. Purtroppo non è bastato: serviva appunto 20"89, cioè il tempo che avevo predetto ieri. Gara del resto dai contenuti stratosferici: il greco Tsakonas ha vinto infatti con 20"56 sul vincitore dei 100, James Alaka. Tempi che in Italia fa solo OVE (Howe).
  • 1500 maschili: incredibile debacle italiana. Due atleti presenti, e altrettanti ritiri in batteria. Brutta presentazione. I due sono Mario Scapini e Michele Fontana. Serviva 3'45"41 per accedere alla finale. Non era impossibile. 
  • 1500 femminili: l'Italia del mezzofondo femminile è oltre l'anno zero. Quindi ogni cenno di vita da queste specialità, è sintomo che qualche cosa sotto le ceneri si muova. Purtroppo la presenza delle due atlete azzurre in questa gara, denota tutti i limiti italiani di questa specialità, cui al maschile si è riuscito a supplire con gli stranieri di seconda generazione. Nelle batterie di Ostrava 4'20"48 per Federica Soldani (17^ totale) e 4'23"80 per Giulia Viola, da cui forse ci si aspettava di più. La Soldani ottiene il proprio record personale e quanto meno si è messa in relazione al contesto internazionale: importantissimo capire dove sono le altre per progettare il futuro. Quest'anno invece la Viola aveva corso in 4'17"14 agli Assoluti a Torino, laddove giunse seconda dietro alla Cusma. La finale si raggiungeva con 4'17"77, quindi doveva correre per il personale o giù di lì. Non c'è riuscita. 
  • 5000 maschile: piccola delusione per l'argento dei 10000 Ahmed El Mazoury. A dire il vero, probabilmente la gara estremamente tattica l'ha penalizzato oltre modo, costringendolo ad un volatone che non fa ancora parte delle frecce nella sua faretra. E' arrivato così il nono posto con 14'27"90 (ma quest'anno aveva corso i 13"40"), quasi 50" in meno con il titolo al norvegese Sindre Buraas, con 14'22"69. 17° Manuel Cominotto con 14'36"82
  • 5000 femminili: nessuna azzurra al via.
  • 4x100 maschili: qui sopra ho già scritto della grandissima prestazione della 4x100. 
  • 4x100 femminile: bel 5° posto convincente con 44"41, che ridendo e scherzano, è inferiore al tempo ottenuto dalla Nazionale a Stoccolma, con tutte le sue particolari alchimie. 44"73 in batteria. Staffettiste: Balboni. D'Angelo, Amiedei e Draisci
  • 4x400 maschile: purtroppo la gara individuale ha dimostrato che bisogna correre davvero sotto i 46" per avere un minimo di visibilità. L'Italia invece si è presentata in condizione non ottimali con i suoi quattrocentisti, usciti entrambi in batteria (Domenico Fontana e Francesco Cappellin). I due sono stati affiancati dai 400ostacolisti Giacomo Panizza e Andrea Gallina. Quindi bella cosa già essere in finale chiusa all'ottavo in 3'09"07
  • 100hs femminili: clamorosa la controprestazione di Giulia Pennella, che anche se lontana dal podio, poteva comodamente ambire alla finale. Se poi ci si mette pure la sfortuna... prima delle escluse con 13"54. Serviva 13"46 che ha corso (o eguagliato) nel corso del 2011 ben 7 volte.
  • 110hs maschili: il carrarmato Michele Calvi conferma una cosa: è testardamente avvinghiato ai suoi tempi, tanto che la cosa è molto positiva da un lato, ma limitativa (chiaramente) dall'altro. L'ennesimo tempo a cavallo dei 14" gli regala l'11° tempo in semifinale: per accedere alla finale serviva 13"89, cioè il tempo che avevo pronosticato. Sono il Mago Otelma? A Torino aveva tirato fuori dal cilindro un clamoroso 13"81. Serviva ripetere quel tempo.
  • 3000 siepi maschili: incredibile Patrick Nasti che in due giorni praticamente ottiene lo stesso tempo quasi al centesimo. 8'42"37 e quinto posto (anche di quinti posti se ne sono visti davvero tanti). Doppietta spagnola che poteva essere anche tripletta. Nasti si conferma in ottima forma per i suoi limiti. Adesso si aspetta il primo sub-8'40".  
  • 3000 siepi femminili: non nascondo che mi aspettavo molto da Giulia Martinelli, la grande sorpresa sulle siepi del 2011. Col senno di poi, invece, la Martinelli in finale avrebbe dovuto migliorasi ancora di 5" sulle sue migliori prestazioni (che sono record italiani promesse). Forse era chiedere troppo. Il settimo posto è quindi un ottimo risultato. Anche il tempo, vicinissimo al suo record personale (e nazionale): 9'53"12
  • 20 km di marcia maschili: 3 atleti su 15 erano italiani (il 20%), ma nessuna medaglia, purtroppo, nonostante la tradizione. Considerando che tre sono stati o squalificati o non sono arrivati, la spedizione non può essere considerata positivamente. Sesto è arrivato Federico Tontodonati con 1h26'07". Ottavo Riccardo Macchia (1h28'31") e nono Andrea Adragna (1h29'13"). 
  • 20 km di marcia femminili: molto meglio le ragazze azzurre, giunte rispettivamente quarta e quinta. Ennesimo quarto posto della spedizione azzurra (ma quanti sono? Non li ho contati!). Troppa sfortuna. Antonella Palmisano risulta la vincitrice della medaglia di legno: 1h36'26", che se ben osservato, era il massimo cui poteva aspirare. Quest'anno aveva marciato solo un minutino meglio. Le medaglie se le sono giocate sull'orma dell'ora e 31': 5' in meno della Palmisano, che quindi non si dispererà. Quinta invece Eleonora Giorgi che invece aveva un accredito e chance migliori della Palmisano: 1h38'41" è 4' peggio dei suoi migliori tempi del 2011. 
  • salto in alto maschile: anche su Marco Fassinotti si erano concentrate molte aspettative. La gara si fatta a 2,21, dove si sono stabilite le medaglie e individuati gli "sfortunati". Come Stecchi, stessa misura del terzo, ma... quinto posto proprio con 2,21. Quest'anno aveva fatto già in due circostanze meglio (2,25 e 2,22). Niente da fare: non è il miglior Fassinotti di sempre. La gara era assolutamente fuori portate: addirittura due atleti a 2,30 (ma era un campionato europeo promesse!): l'ucraino Bondarenko e il russo Mudrov. Atleti già evoluti. 
  • salto in lungo femminile: bella prestazione, coronata dal 7° posto, per Laura Strati. Finalmente qualche cosa di nuovo che non sia Darya Derkach. 6,36 per la Strati, che migliora di ben 10 centimetri il suo personale ottenuto a Bressanone, durante i campionati italiani promesse. Questo vuol dire che la Strati rende quando c'è da rendere, nelle grandi manifestazioni. Ottimo biglietto da visita dopo il 6,24 in qualificazione (a 2 centimetri dal personale). Incredibile il 7,05 della vincitrice, la russa Klishina
  • salto triplo maschile: gara letteralmente mostruosa del vincitore, che non ha affatto fatto pesare l'assenza di Teddy Thamgo (vedete che ai francesi vengono imposte le partecipazioni anche alle star?) uscito in qualificazione con 3 nulli. Così il Thamgo l'ha fatto l'ucraino Sheryf El-Sheryf con un incredibile 17,72 con 1,3 di vento. E Daniele Greco è stato tutto in un salto, il secondo: prima e dopo tre nulli e gli ultimi due... rinunciati. 16,55, e quarto posto, quando forse era la volta buona per conquistare qualche cosa di importante e accrescere le proprie azioni per Daegu. Dopo questa gara, secondo me oltre a Donato, verrà portato Schembri (perchè le regole IAAF impongono un solo atleta col minimo "B"... checchè scriva la Fidal). Serviva 16,82 per il bronzo. 
  • salto con l'asta maschile: grandissima prestazione di Claudio Michel Stecchi: personale a 5,55 ma che pur pareggiando misure da medaglie, non va oltre il... legno. Quarto posto e miglior prestazione italiana dell'anno che pareggia la stessa misura di Gibilisco ottenuta a Firenze in una delle rare occasioni in cui quest'anno non è uscito dopo tre nulli alla misura di entrata. Quest'anno aveva saltato "solo" 5,30 Stecchi, e quindi prestazione che riabilita tutta una stagione. 
  • salto con l'asta femminile: dopo il 4,15 di Giorgia Benecchi in qualificazione pensavo che finalmente la ragazza si fosse tolta di dosso qualche sorta di traino volante, che l'aveva tarpata dopo gli Euroindoor di Parigi. La finale invece ha fatto ritornare quei fantasmi: 3,90 e decimo posto. Una Benecchi formato-indoor poteva pure giocarsi le medaglie. 
  • disco maschile: non passa in finale Eduardo Albertazzi, che finisce molto lontano dalla finale. 23° su 26 atleti classificati con 52,80. In pratica ha lanciato la sua peggior prestazione dell'anno, nonostante un record personale di 57,42. Risultato che gli avrebbe garantito una facile qualificazione finale. 
  • martello maschile: non entra in finale Simone Falloni. 65,43 con 68,04 del limite per entrare tra i primi 12. 12^ gara dell'anno per Falloni, che quest'anno era arrivato sino a 66,73. Quindi qualificazione molto difficile per lui. Comunque, terza prestazione personale dell'anno, quindi una buona prova.

1 commento:

  1. ciao, ti segnalo che Greco si e' infortunato sul 4^ tentativo, davvero un peccato.

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