30/05/10

Il weekend over-35: 3 record, Spuri 56"23, Scarponi 50"75. Giuseppina Cirulli torna in pista!

(Patrizia Spuri in una foto tratta dal sito del Gruppo Forestale) - Questo ultimo fine settimana è stato relativamente tranquillo. In effetti la concomitanza con la seconda fase dei c.d.s. allievi ha intorpidito tutti i programmi-gare: come al solito, tutto si ferma. Qualcuno ha l'intelligenza di inserire qualche gare di contorno assoluta. Per il resto del mondo pistaiolo invece è stato un weekend davanti alla tv a guardarsi Ivan Basso trionfare al Giro. Solo nel Lazio ho notato un certo numero di prestazioni degne di nota, visto che si sono tenuti i campionati regionali master del Lazio a Roma (con 3 record nazionali) e qualche over-35 è stato inserito nelle gare di Rieti (la malleabilità dei programmi-gare di certe località in Italia è stupefacente: in Lombardia l'ultima gara inserita dopo l'uscita dei calendari, risale a quando si correva con i mutandoni bianchi e la magliette a strisce orizzontali nel glorioso Giuriati). Belle gare anche a Modena e il ritorno di Vincenzo Felicetti a Cosenza le notizie più importanti del weekend. Comunque, dopo le convincenti prove sui 500 del mese scorso, torna con una prestazione incoraggiante sui 400 Patrizia Spuri (1973): 56"23. Sul doppio giro di pista, Paola Tiselli (1973) diventa protagonista di una bella prova con 2'14"72 (anche lei seconda), mentre Gigliola Giorgi (1968) corre in 2'24"37. Nei 400 maschili spunta Stefano Braciola (1975) che corre in 50"22, meglio del tempo ottenuto un paio di settimane fa da Alessandro Gulino per quel che concerne la leadership della specialità. Quest'anno, almeno sulla carta, la categoria inizia ad essere bella competitiva (almeno sulla carta). Sicuramente il richiamo dell'Olimpico si farà sentire.
  • Nel frattempo, sempre a Roma, il 29 e 30 maggio, Campionati Regionali Master Laziali. Nei 100 femminili impressiona ancora una volta Katy Seck (1970) che corre ancora una volta sotto i 13" quest'anno: 12"94. La prima volta mi sembra che avesse ottenuto il tempo in maniera ventosa. Nell'omologa gara al meschile Paolo Chiapperini (1969) passeggia in 11"43 (mi ha raccontato di un vento contrario di circa 1 metro) ma ancora una volta, dopo il meeting dell'Adriatico dello scorso fine settimana, una gara master senza anemometro: uno scandalo a tutti gli effetti. Sembra invece entrare in un certo stato di forma interessante Alfonso De Feo11"89. Si rivede anche il plurimedagliato mondiale-europeo nonchè recordman Ugo Sansonetti (1919): 18"65, un pò lontano dai limiti mondiali cui siamo abituati a dover commentare, ma evidentemente le condizioni atmosferiche non hanno favorito le prestazioni nello sprint. I tre si ripresentano sui 200, ottenendo anche le prestazioni pi significative: Chiapperini 23"38, De Feo 24"03 e Sansonetti 41"10. Nei 400 brava Gigliola Giorgi (1968): 1'02"63 e Anna Micheletti (1955) 1'12"46. Probabilmente uno dei risultati più interessanti arriva però dalla gara maschile, dove Max Scarponi (1967) lancia il guanto di sfida a Edgardo Barcella: 50"75 per il romano, e una sfida assolutamente da non perdere all'Olimpico la settimana prossima con il bergamasco, nonostante qualche problemino di quest'ultimo per rendere più pepata la disfida. Negli M40 attenzione anche a Nicola Zoppello (1968) che corre in 52"48 (che conobbi ai tempi della mia permamenza patavina). Passiamo al mezzofondo: gli 800 F40 sembrano una specialità in grande evoluzione. L'ultima interprete di una certa caratura emersa è Germana De Renzi (1970) che ha concluso in 2'26"09. Rimanendo tra le donne, il risultato più significativo nei 1500 l'ha ottenuto Elena Snape Gatti (1943) con 6'34"60. Più controllati gli uomini: prendendo come soglia di eccellenza le annesse tabelle di punteggio, nessun atleta ha oltrepassato gli 800 punti. Nei lanci, tenendo presente il medesimo criterio (cioè i risultati superiori agli 800 punti), troviamo nel disco Roberto Sagoni (1947) con 43,60. Non male neppure Sergio Manganelli (1940) con i suoi 35,30. Tra gli M55 gran lancio di Xhavit Derhemi (1951) con 41,39. Nel giavellotto si mette in evidenza Francesco Cacciatori (1949) con 41,31 e Fabio Diotallevi (1952) con 43,67. Nel peso con maniglia, ribalta per Francesco Guarino12,38 e gran lancio di Marzia Zanoboni (1963) con un lancio misurato a 10,46. Giuliano Vannini (1942) lancia invece a 13,00 l'attrezzo oltre i 9 kg, mentre ottiene probabilmente il miglior risultato tecnico della due giorni di gare Sandro Sangermano (1954) che lancia il peso con maniglia a 16,81, cioè il nuovo record italiano della specialità da lui stesso detenuto dal settembre dell'anno scorso (15,49): ben 1 metro e 32 centimetri in più del precedente primato. Nella sua scia gran lancio anche da parte di Alberto Visca (1956) con 16,00 metri. Sangermano protagonista anche nel lancio del martello con 39,56, mentre Enrico De Bernardis (1961) scaglia l'attrezzo a 43,36. Peso: Sergio Manganelli (1940) ottimo con 11,33, mentre dagli M35 gran lancio di Giordano Di Francesco (1973): ben 14,89. Nei salti si mette in evidenza Alessandro Pistono (1965) nel salto in alto con 1,78. Dalle staffette arriva il clamoroso pareggio del record italiano F55 della 4x100 dell'ASD Cus Romatletica: 1'02"78, esattamente come l'Acsi Campidoglio Palatino un paio di anni fa. Altro record nazionale di società, stavolta nella 4x400 maschile, dove la Giovanni Scavo 2000 ha abbassato di qualche decimo il record detenuto ancora una volta dalla Acsi Campidoglio Palatino: 3'36"44 vs 3'36"78.
  • Nel frattempo a Bari, Fernando Antonaci (1959) sigla un buono 12"20, e sarà sicuramente uno dei più titolati avversari a Morigi Morigi. Ma desta sicuramente sensazione Leonardo Iorio (1975), che corre in 49"86: se fossero tutti presenti, ci troveremmo di fronte ad una garona all'Olimpico, con i già citati Braciola e Gulino.
  • A Reggio Calabria si rivede Vincenzo Felicetti sui 400: 58"87 per cominciare la propria stagione.
  • A Modena va in scena la seconda giornata del Trofeo e Individuale Master (ma che significa questa locuzione? Sono Campionati Regionali?). Con il medesimo creiterio degli 800 punti della tabella, vediamo insieme i risultati più significativi. L'M50 Franco Zamagni (1960) corre in 25"73 i 200. Solito show di Luigi Ferrari (1959) sugli 800: 2'07"52. Nella suo solco si infila il compagno di squadra Franco Maffei (1958) che termina i due giri di pista in 2'10"09. Massimiliano Salvi (1957) si cimenta sui 400hs con un ottimo 1'06"50. Dal salto in alto, 1,51 di Lamberto Boranga (1942) (il suo record è 1,57) e 1,81 dell'M40 Paolo Nosari (1970). Sempre dal salto in alto 1,27 di Gastone Chiarini (1940). Boranga protagonista anche nel salto in lungo con 4,78, ma anche Arrigo Ghi (1942) con 4,62. Giuseppe Barbanti (1955) 5,04. Leonardo Pocaterra (1943) nel lancio del peso ottiene 9,75. Giorgio Schiavoni (1943) e Leonardo Pocaterra (1943) protagonisti nel lancio del martello rispettivamente con 35,12 e 33,55. Passiamo al peso con maniglia: Marin Mileta (1958) 14,49, Giorgio Schiavoni (1943) 12,03 e Bruno Bonora (1954) 11,93. Donne: bella scarica di bei risultati sui 200. Vince Daniele Parenti (1967) con 28"16, davanti a Stefania Succi (1965) 28"47 e Alessandra Spadini (1970) 28"76. Notevole anche il 28"83 (1965) di Alessandra Barilli. Giuseppina Cirulli (1959) (nella foto qui sopra) termina invece in 30"49. Attimo di riflessione... Giuseppina Cirulli... ma sarà quella Giuseppina Cirulli? Con Google ecco che appare la realtà, è proprio lei, colei che ha vinto 10 titoli nazionali consecutivi dal 1977 al 1986 sui 400hs! Qui la sua scheda su Wikipedia: 56"44 sui 400hs, ottenuto nel 1984 son mica briciole. Probabilmente era già tornata alle gare prima, tant'è che il tarlo mi era sempre vorticato per la mente. Nei 5000 Monica Alvoni Tamburini (1956) corre in 20'33"28. Infine un paio di bordate nel peso con maniglia, dove troviamo Antonella Bevilacqua (1966) e Anna Maria Garofoli (1974) rispettivamente con 10,49 e 10,07.
  • A Siena 14"65 per il poliziotto Luca Giovannelli sui 110hs. Strano: la Fidal tabella il record di Alessandro Petroncini sui 110hs (14"62) ma con gli ostacoli da 100. Non sono invece segnati i record con gli ostacoli con 106 centimetri che rappresentano una gara statisticamente più frequentata. A meno che vale il principio che ricordavo in una discussione sulla Home: vale il record anche se corso con attrezzi o pesi peggiorativi rispetto alla norma. Nella medesima riunione 4'59"68 di Angela Ceccanti (1968) sui 1500.

28/05/10

Mondo master: un record del mondo, uno italiano, il doping non-doping ed altri tips

Non vi sembra che il mondo master in questa prima parte di stagione sia un pò "alla finestra"? Rispetto alla prorompente stagione indoor, questo primo scorcio di stagione ha mostrato ancora poche vere "emozioni" (così al volo, se dovessi ricordare qualche cosa, mi verrebbe in mente il solo record europeo della "Buga" nel salto in alto F40 e le volate di Umbertina Contini). Probabilmente cominceremo a vedere qualche cosa di buona già dalla settimana prossima, da Roma, l'Olimpico, e tutto quanto d'affascinante aleggia intorno a quella pista. Nel frattempo il mondo gira, e qualche interessante notizia dagli U.S.A. arriva, a partire dal record mondiale M35 nei 3000 metri di Bernard Lagat, classe 1974, che ha concluso le sue fatiche in 7'32"49, che abbassa il precedente record mondiale tabellato di 7'38"28 del francese Adellah Behar stabilito nel 1998 a Parigi (12 anni fa). Il risultato è stato ottenuto durante il meeting di Ostrava (lo stesso di Usain Bolt sui 300 e Asafa Powell che corre in 9"83 sotto la pioggia e controvento) dove il keniano-americano è giunto terzo. Che ci crediate o meno, è il suo record personale stabilito a 36 anni: ed è un signor tempo. A proposito: durante il meeting di Ostrava (onorato dalla presenza di cotanti jet-jamaicani, la creme dell'atletica mondiale), l'organizzazione non si è affatto vergognata a far correre una serie "master" di 100 metri: in Italia ci viene pure negata la partecipazione a certi campionati regionali.
Nel frattempo Geraldine Finnegan, trovata positiva per uno stimolante (efedrina) all'indomani dei mondiali master di Kamloops, sta facendo fuoco e fiamme dall'Irlanda gridando a squarciagola la propria innocenza. Secondo Masterstrack, che l'ha intervistata (visto che la federazione irlandese non se n'è data conto di rispondere a Ken Stone), l'atleta non sarebbe ancora stata sospesa. Addirittura ha già pianificato di partecipare ai campionati europei in Ungheria tra meno di un mese. Ora, alle domande di Stone, la Finnegan avrebbe chiarito che nei suoi liquidi biologici sono stati trovati 11,5 mg di sostanza proibita, contro il 10,0 di "tollerato" (come dire: una quisquiglia). In Inghilterra l'efedrina non sarebbe neppure classificata come dopante, e non sarebbero previste sanzioni (viene utilizzata per l'asma e le congestioni... e come tutti saprete ampliamente utilizzata dai ciclisti professionisti, vittime di pandemia di asma collettiva). Anche in Italia è tollerata (se inalata) sotto certi valori. Nella sua arringa difensiva, la Finnegan avrebbe raccontato anche come mai avrebbe palesato tali valori: al termine delle prove multiple a Kamloops, dopo gli 800, sarebbe collassata, tanto da dover ricorrere alle cure dei medici. Il giorno successivo, ancora molto affatticata, avrebbe acquistato presso una farmacia di Kamloops un decongestionante nasale, per il quale il negoziante avrebbe assicurata l'assoluta legalità (mi permetto: anche acquistare una bottiglia di vino non è illegale. Diventa opinabile se si beve la bottiglia prima di mettersi alla guida). Leggerezza? Ingenuità? Furbizia? Vedremo.
Mi premeva poi sottolineare un record italiano che mi era sfuggito nel report post-Meeting nazionale di San Benedetto del Tronto. In effetti l'Atletica Fabriano (rientrante nella categoria M45) ha migliorato il record nazionale della staffetta svedese con 2'09"04. La squadra era formata da Feliciani, Ghidetti, Morbello e Poeta e ha abbassato il precedente record di 2'11"14 della Liberatletica Aris Roma stabilito proprio a San Benedetto del Tronto due anni fa.
Nel frattempo, tornando dall'altra parte dell'oceano, quanto ci fa piacere sapere che degli over-35 occupano ancora i posti d'onore del palcoscenico internazionale atletico. Mi chiedevo giusto un paio di settimane fa se il il 39enne Allen Johnson stesse continuando o avesse appeso le scarpette al chiodo. Macchè: grande Allen. A Shanghaj, al meeting della Diamond League 13"65 sui 110hs per l'americano. Il record del mondo è lontano, perchè apparteneva a quel fenomeno di Colin Jackson (13"11), ma se corresse su questi tempi l'anno prossimo da 40enne, varrebbe già il primato mondiale. Per quanto riguarda la velocità mondiale, l'australiano Pat Johnson rimane il master più performante (10"18 e 20"74), così come Alvin Harrison sui 400 (è ad una manciato di centesimi dal record mondiale: 45"79 contro 45"76 del record. Lo sto seguendo come un'ombra sulla rete per vedere se abbatte questo prestigioso record, ma non ci sono più sue manifestazioni empiriche). Vedremo: intanto, questo fine settimana (avaro di gare) scoveremo qualche bel risultato in giro.

26/05/10

Ancora sui c.d.s. di Cagliari: "Informazione obiettiva e..."

(scene dall'ultima finale dei c.d.s. a Firenze - foto di Mike Bellantoni) - Riporto l'ultimo intervento del Duca, relativo all'arcinota vicenda della richiesta relaticva allo spostamento dei C.d.S. da Cagliari. Al termine dell'articolo una dovuta precisazione fornitami dal Presidente dell'Athlon Bastia. Buona lettura.

Il variopinto mondo dell’informazione risente inevitabilmente delle linee guida dettate dalle proprietà editoriali che, in qualche modo, talune in modo più evidente, altre in modo più misurato, indirizzano in un senso od in un altro il significato di una determinata notizia. Questo avviene in maniera macroscopica nel mondo della politica, dell’economia, dello spettacolo e sicuramente anche nel mondo dello sport, laddove è evidente che le più importanti testate giornalistiche sono influenzate, nell’esposizione dei fatti, da vari fattori di tipo geografico oltre che istituzionale. Nel mondo ideale in cui mi piacerebbe vivere non posso condividere tale impostazione, ma mi rendo conto che quando ci sono di mezzo soldi ed interessi, di qualsiasi genere, ogni tipo di utopia ed ideologia viene messa da parte e bisogna inchinarsi alle logiche del potere. Sarò sincero e non me ne voglia nessuno, la categoria dei giornalisti non mi è mai piaciuta proprio per questo motivo, sempre asservita a delle logiche piu’ grandi di lei. Ed allora le uniche oasi felici in cui ci si puo’ divertire a scrivere per mera passione, senza vincoli ed in totale obiettività, sono quelle di siti come il nostro in cui si parla principalmente di attività sportive, fatte della gioia di vivere per il solo gusto di sfidare se stessi e vincere le logiche del tempo che passa. Già, cosi’ pensavo... Ed invece capisco che anche in un ambito di informazione che dovrebbe solo essere legata alla passione e alla gioia di confrontarsi con gli altri, possono subentrare questioni di interesse che, se pur piccole, determinano un'informazione di parte. La storia che vi racconto è veramente curiosa, ma lascio comunque a voi ogni opportuna valutazione in merito. Due giorni fa su un sito che credevo facesse informazione obiettiva, come il nostro, è comparso un articolo in cui alcune società master di atletica chiedevano lo spostamento delle finali dei campionati societari, a Cagliari, previsti per ottobre e programmati da gennaio. L’articolo viene firmato da Werter Corbelli che, come ben noto, è il responsabile della Olimpia Amatori Rimini, ma anche redattore, da sempre, del sito in questione. Sul contenuto della lettera si è già abbastanza dibattuto, ma non posso che risottolineare l’indelicato e pretestuoso attacco alle capacità organizzative dell’apparato federale locale. Peraltro non appare subito chiaro, perché non specificato, chi abbia firmato realmente la lettera, salvo citare alcune società nella parte iniziale dell’articolo stesso. Tale pezzo suscita varie reazioni negative, sia sul nostro sito, sia sul forum stesso di chi lo ha pubblicato ed il coordinatore dello stesso, Diego Cacchiarelli, interviene in prima persona al dibattito, premettendo che lui non ha interessi concreti in nessuno dei due fronti, ma di fatto sposa sostanzialmente la posizione assunta dal sottoscrittore della lettera. Due giorni dopo la pubblicazione di tale lettera, ma ovviamente non possiamo conoscere i tempi esatti di quanto accaduto, la stessa redazione, ma senza firma di alcuno, pubblica la pronta risposta della Fidal, nella persona di Renato Montabone, in cui si respinge ogni tipo di richiesta di spostamento di sede delle finali dei societari. Nella lettera di risposta compare il destinatario esatto, vale a dire l’Olimpia Amatori Rimini che evidentemente, in prima persona, aveva firmato la missiva.
Vi sintetizzo in maniera ancor piu’ chiara i fatti.
Werter Corbelli, responsabile della Olimpia Amatori Rimini, scrive come redattore di AtleticaNet un articolo in cui afferma che alcune società di atletica master hanno chiesto, per gravi motivi, lo spostamento delle finali dei campionati societari. Non scrive chi di fatto ha firmato la richiesta, ma dopo due giorni scopriamo che l’ha firmata lui stesso, estensore dell’articolo. Il suo editore, Diego Cacchiarelli, che non firma nessuno di questi due articoli entra nelle discussioni di chi contesta tale richiesta ergendosi a giudice imparziale.
Questi sono i fatti nudi e crudi
, poi sul perché i signori dell’Olimpia Amatori Rimini non volessero andare a Cagliari non voglio e non posso entrare, ma credo che ai più la cosa sia ben nota. Che dire, non voglio fare dell’inutile moralismo; posso solo, in questo caso, ringraziare lo stimato Castrado che, sicuramente non sarà stato nemmeno informato della curiosa vicenda, ma che comunque, sia pur indirettamente, ha fatto finalmente una cosa giusta e sacrosanta.

IL DUCA

Per concludere, una piccola dovuta precisazione segnalatami dal Presidente dell'Athlon Bastia, che tra l'altro cade a fagiolo col presente articolo: la lettera pubblicata ed in circolazione sulla celeberrima richiesta non è la loro, ma bensì quella dell'Olimpia Amatori di Rimini. Lo stesso presidente assicura di non aver mai messo in discussione le capacità organizzative del Comitato Fidal di Cagliari. Lo stesso presidente ci ha fatto pervenire infine la missiva nella quale la sua società si era proposta di sostituirsi a Cagliari quale sede dei c.d.s., ma solo nel caso di rinuncia da parte di Cagliari. Precisazioni dovute.

25/05/10

Master: pensieri sparsi

(la finale dei 100 agli Assoluti di Cagliari 2008 - Foto Fidal) - La discussione su Cagliari quale sede della finale dei c.d.s. ha sollevato un polverone inaudito. Come argomentato nel precedente articolo, Atleticanet si è fatta cassa di risonanza delle maggiori società master (debitamente elencate). Una addirittura ha esposto il petto al plotone d'esecuzione al fine di ospitare l'eventuale spostamento di sede: chiedere è lecito, per carità. Non voglio entrare nel merito della questione, perchè merito non c'è: la sede della finale dei c.d.s. è Cagliari. Punto. Sarebbe anche un pericolosissimo precedente: ma ve lo immaginate cosa significherebbe se ad ogni sollevazione di alcuni soggetti si dovessero cambiare le sedi dei vari campionati? Sono riflessioni che vanno fatte prima, discusse prima, e le regole decise prima che si prendano decisioni tanto importanti. La nostra proposta è sempre la solita: che la Fidal acconsenta alla creazione di una commissione consultiva di rappresentanti di atleti e società master (e l'esempio che porto è sempre il solito: i master spagnoli) che si seggano a tavolino con chi rappresenta in seno alla Fidal i Master, ed insieme ad essi discutano su come questo mondo dovrebbe essere (meglio) gestito. Poi la Fidal, in qualità di organizzazione statutaria ha tutti i diritti di infischiarsene di ciò che la commissione eventualmente proporrebbe o suggerirebbe, per carità: ma sarebbe il primo deciso passo verso i master, e non il loro sistematico abbandono a scelte dettate dalle convenienze politiche, da campagne elettorali varie, da ripicche personali, malumori, interessi. Leggevo su Noivelocisti.net un commento del nostro amico Edgardo Barcella (risalente a marzo in verità) su una teorica proposta avanzatagli da un consigliere nazionale in Area Master, di un ulteriore autotassazione di 1 euro su ogni tesserato (master). Ciò al fine di avere a disposizione degli stessi master un piccolo tesoretto di 65.000 euro (1 euro moltiplicato per i 65.000 tesserati circa come master) da poter destinare all'attività di vertice. Edgardo, sai qual'è la cosa pazzesca? Non è la legittima richiesta che un determinato ambito del mondo master venga agevolato (che poi sarebbe un volano per attirare altri over-35), ma che qualcuno possa proporti una cosa del genere, quando i master al momento sono quelli che versano già di più tra le diverse categorie (in Lombardia un tesserato Master paga 10 € contro gli 8 € dei senior e il quasi-nulla delle altre categorie). E a fronte di qesta evidente sperequazione, proporre una cosa del genere, a me, che devo cercare di tenere a galla una piccolissima società sportiva, sembra una grande presa in giro. Anche perchè, Edgardo, i master versano la gran parte del budget Fidal e non ricevono assolutamente nulla in cambio. La proposta, da chi ci rappresenta, doveva essere: mi impegno a far sì che una parte infinitesima dello sterminato budget della Fidal (l'1%?) finisca ai master. Federalismo fiscale, lo chiamano così da queste parti del nord.
Ci rendiamo conto che sull'ultimo numero di "Atletica" in 68 pagine non è stata sprecata nemmeno una virgola per i master? Nonostante i Mondiali di Kamloops e gli Italiani Individuali di Ancona? Era evidentemente più importante la pubblicità a pagina intera di un certo brand di abbigliamento sportivo che guarda caso è affine a qualcuno che occupa ruoli importanti nella gerarchia Fidal. Secondo voi, nonostante i fiumi di denaro versato dagli over-35 (vi ricordo anche le tasse di affiliazione e quelle sulle iscrizioni alle gare!) non avremmo avuto diritto almeno ad una riga? Ho voluto vedere chi gestirebbe la rivista, e con sommo rammarico ho notato che riveste uno scranno da Direttore è Stefano Mei.
Scusatemi, ma non si può più sostenere che le risorse debbano andare integralmente al resto dell'attività (che non sia master), perchè altrimenti i master diventano un fondo di beneficienza, un salvadanaio... il bancomat di una Federazione che poi inopinatamente sperpera tali obuli (visti i risultati). E Arese, poi, si permette pure di venirci a raccontare le solite cazzate sui fondi della medesima rivista di regime. Ma poi, ci facessero partecipi delle loro decisioni!! Ve la immaginate una società per azioni, dove chi detiene più del 50% delle azioni, viene sistematicamente bastonato da chi ne ha sì e no l'8%? Questo è quello che succede, ragazzi, praticamente. Noi non si vuole nè il 50%, nè il 40%, nè il 30% delle risorse: è giusto che l'attività di vertice (e soprattutto quella giovanile) sia sostenuta. Basterebbero persone serie, con poteri decisionali (e che possibilmente non si facessero la guerra) e un minimo di risorse (il 5% basterebbe). Altrimenti si è destinati ad andare avanti così, rendendoci protagonisti di scontri senza senso (come questa cosa ridicola della sollevazione popolare per non doversi sobbarcare un viaggio in Sardegna), o quella di lamentarsi delle location dei Campionati Italiani (una commissione suggerirebbe le grandi città, laddove l'offerta logistica sarebbe per tutte le tasche... non penso potrebbe esistere un'altra Bressanone).
E poi una cosa si dovrebbe evitare: la strumentalizzazione. Schierarsi con l'uno o con l'altro. Da parte di chi in Fidal ha in questo momento necessità, interesse a cavalcare il malcontento. Evitare di cadere nei circoli viziosi delle promesse, dei posti, degli scranni, delle risorse date a pioggia (e che poi sono si traducono in tanto fumo). Bisogna avere le palle di dire: "ci spetta!" senza dovercelo far promettere da chiunque esso sia. Non è negoziabile un diritto. Con nessuno.
Per questo una commissione di master per i master, per scavalcare anche le pastoie elettorali che favoriscono le società amiche di Arese. Uno sprone a far meglio, se volete.
Scusate si mi sono dilungato.

23/05/10

La settimana dei master: D'Agostino e la lesa maestà al re Avigo

(una fota dell'edizione 2009 del Meeting dell'Adriatico, dal sito dell'Atletica Torrione) - Nell'ultimo fine settimana tre appuntamenti importanti nel mondo Master. Innanzi tutto il 16° Gran Premio dell'Adriatico a San Benedetto del Tronto. Ma anche la seconda prova del Grand Prix Master a Desenzano e naturalmente il meeting nazionale di Gavardo (sempre in provincia di Brescia) dove alcuni over-35 di primo piano sulla scena nazionale si sono cimentati con alterne fortune. A San Benedetto chiaramente la maggior parte delle nostre attenzioni. Tra l'altro manifestazione purtroppo caraterizzata da una grave (secondo me) mancanza: l'anemometro. Durante il meeting sono stati infatti migliorati due record italiani per i quali è necessario il dato del vento (lungo F50 da parte di Graziella Santini e 200Hs M55 di Renzo Capecchi). Peccato, ma magari da qualche parte questo dato è stato acquisito: incrociamo le dita. Nei lanci il dubbio invece è relativo al peso degli attrezzi, modificati dalla WMA giusto quest'anno nelle categorie apicali master. Così di fronte alle giornate di grazia della F80 Anna Flaibani (tre record da valutare, due sicuri ed uno dubbio) purtroppo manca il peso degli attrezzi utilizzati, che in un referto di una gara master è necessario come il dato del vento. Aspettiamo che l'area statische master fughi ogni nostro dubbio. Comunque un'ottima edizione come sempre del Grand Premio dell'Adriatico. Servirebbe a questo punto che tornasse Vincenzo Felicetti ad organizzare il leggendario Meeting Adidas a Milano, e saremmo tutti davvero felici. A Desenzano, che fa parte del presente report, si è poi svolta la seconda prova del Trofeo Felter, incentrata sulla sfida titanica tra gli M40 Stefano Avigo e Francesco D'Agostino, conclusa a grande sorpresa con la vittoria di quest'ultimo. E alla fine qualche tips dei risultati dei master a Gavardo.
  • Desenzano, Trofeo Felter: il 19 maggio seconda prova del Grand Prix Master bresciano (ma è open!). Mancano ancora 4 prove, c'è spazio ancora per tutti coloro che volessero ambire alla classifica finale. Stavolta a livello organizzativo qualche cosa non funziona a dovere: alcuni velocisti sono "imbrigliati" alle iscrizioni 10' prima che parta la loro gara. Ciò a causa dall'abominevole afflusso di mezzofondisti, che si stanno rivelando la vera anima del Trofeo Felter (in bene e in male, purtroppo, a discapito della velocità e dei concorsi). A questo si aggiunge (come al solito) la mancanza di cultura sportiva di qualche giudice: pensate, in presenza di persone che vegetavano in ottava corsia, completamente disperse a sè stesse e prive loro stesse di rispetto sportivo, uno di questi avrebbe consigliato ad un atleta di correre lo stesso senza preoccupazione alcuna di sanare la problematica! Voi correreste una gara di velocità con alcune persone sedute nella vostra corsia? Io no. Comunque sia, la notizia di giornata è la sconfitta di Stefano Avigo (1970) da parte del suo allievo Francesco D'Agostino (1966) sugli 800: la gara la fa Ugo Piccioli (1969), alla sua seconda gara dal ritorno agonistico (la prima era coincisa con i Campionati Italiani Indoor, bronzo). Ora, probabilmente in questo momento le caratteristiche di D'Agostino e Avigo sono antitetiche: uno (Stefano) è un mostro di regolarità, che soffre i cambi repentini (sarà per questo che a livello indoor lo vediamo impegnato soprattutto sui 1500?) e che comunque resiste a ritmi elevati, imponendosi quando le variazioni di velocità sono ad intensità già "spinte". D'Agostino è invece il mago delle variazioni di ritmo, dove in pochissimi metri riesce a cambiare velocità riuscendola a mantenere per diversi metri. Riflettevo su un altro particolare: sabato scorso Stefano Avigo a Piacenza si è cimentato in un miglio in pista: ha lasciato "scappare" Edo Fontana (uno tra i primi 5/6 in Italia sui 1500) senza seguirlo, per poi tirare una schioppettata negli ultimi 200 metri per poterlo raggiungere e superare (a costo di un'immane fatica). Che stia cercando di migliorare questa skill? A Desenzano, Piccioli passa in 1'02", poi inizia la bagarre tra i due super-atleti che vince D'Agostino in 2'03"34 (89,44%) contro il 2'04"58 (85,39%) di Avigo. Bravo Ugo Piccioli con 2'06"12 (85,11%). Prima sconfitta di Avigo da parte di D'Agostino? Vedremo a Roma cosa succederà. Segnalo che nella medesima prova del Felter si è rivista in pista Barbara Ferrarini, impegnata sui 200, che ha concluso in 28"52 (82,22%). L'ho rivista a Gavardo, e l'ho trovata in forma (anche se ha un piccolo problema al bicipite femorale). Negli 800 femminili si impone Laura Avigo (1967) in 2'26"54 (81,62%) in una gara dominata dal primo all'ultimo metro. Gran tempo anche negli 800 M45 da parte di Ivano Pellegrini (1965) con 2'06"68 (87,89%) che ha nettamente imposto il suo ritmo nella propria serie, distanziando Mariano Morandi e l'M50 Carlo Vismara (1959, 2'12"96 e 88,20%). 88,42% con 2'18"28 per Rinaldo Gadaldi (1954) che quest'anno sta mostrando una forma strepitosa. Nei 3000 metri al femminile miglior risultato avulso quello di Maria Polina (1959) che fermando i cronometri a 11'22"1 ottiene 87,32%. Al maschile conferma il suo ottimo stato di forma il terzo dei fratelli Avigo, Pierangelo, che vince tra gli M45 in 9'21"93 che equivale 88,81%. Nel salto in alto 1,39 da Parte di Maria Grazia Passigato (81,76%).
  • A San Benedetto del Tronto, tradizionale appuntamento con quello che giusto un paio di giorni fa definivo uno (se non il primo) meeting Nazionale Master italiano. Voci giuntemi direttamente dal posto hanno parlato di un vento teso contrario che ha inficiato soprattutto le gare di velocità. Purtroppo il referto dei risultati non mostra l'anno di nascita dei concorrenti, di conseguenza mi risulta difficile effettuare il calcolo AGC. Lo stesso referto non mostra il dato del vento: possibile che non ci fosse l'anemometro?? Vediamo comunque i risultati più interessanti specialità-per-specialità. Salto in Alto: tra le F50 Giuseppina Grassi si avvicina molto al suo record nazionale di 1,44, saltando 1,40. Giulia Perugini (F70) rischia di pareggiare per la 4^ volta il proprio record di categoria di 1,08, saltando 1,05. Nel martello: Record italiano di Anna Flaibani (F80) con 17,19. Non si conosce il peso dell'attrezzo, ma sarebbe in ogni caso record italiano, sia con i 2 kg che con i 3 kg, visto che al momento i record sono fissati a 11,75 (Nives Fozzer col 2 e 16,88 col 3 della stessa Flaibani). 32,77 della F65 Brunella Del Giudice. Nei 100 femminili, 13"79 della F45 Annalisa Gambelli, che non è affatto male visto che il record è fissato a 13"40 (Marinella Signori). Ancora grande prestazione di Umbertina Contini (F60) 15"12 (ma un paio di settimane fa aveva corso in 14"70), questo a dimostrazione del forte vento contrario che imperversava in riva all'Adriatico. Tale risultato sarebbe comunque il secondo tempo di sempre tra le F60, visto che con 15"17 ad inizio stagione (all'aperto) la Contini aveva pareggiato il record nazionale. La grande sfida tra gli M40 l'ha vinta abbastanza nettamente Max Scarponi (11"33) contro l'11"50 di Paolo Chiapperini. Lo stesso vento (contrario) ha bloccato Marco Morigi nella sua ricerca alla storia dei 100 M50: 11"96 (contro l'11"74 di inizio maggio e il record scolpito da Salvino Tortu a 11"68). Antonio Rossi (M60) corre in 12"77 (contro il 12"54 della settimana scorsa). Nei 400 F45 Giuseppina Perlino all'esordio stagionale nella distanza stabilisce 1'03"77 (la Montini l'anno scorso correva in 1'01"50 il record di categoria). Nelle F50 Anna Pagnotta ferma i cronometri a 1'05"98 (il suo record di categoria fu stabilito a Lubiana in 1'04"00). Emma Mazzenga (F75) non arriva nemmeno tanto lontana dal suo record mondiale: 1'25"77 vs 1'23"20. Tra gli uomini, continua a migliorare Max Poeta (M35): 51"66. Segnalo anche il 53"46 di Luigi Luccioli alle sue spalle, che dopo quello che ha passato mi sembra un record mondiale e un attestato d'amore alla vita e a questo sport. E anche il nostro amico Michele Minelli, che scende sotto i 54": 53"89. Ottimo 55"53 di Alessandro Tifi (M45, altro forumista Webatletica). Nel disco, sfortunata Rosanna Grufi (F55): 28,31 contro il 28,42 dal suo stesso record nazionale. Brunella Del Giudice (F65), 22,51 contro il 25,92 (anche qui) del proprio record italico. Tra M50 spunta il nome di Giampaolo Cretoni, che scaglia il disco a 48,30 (il record non può che essere di Carmelo Rado, 54,92). Nel peso Paola Melotti (F50) lancia 10,48 (12,00 il record). 8,13 di Brunella Del Giudice (contro il RI di 9,10), e 5,97 della F80 Anna Flaibani (anche qui, col 2 o col 3?). Se fosse stato fatto col 3 ci troveremmo di fronte ad un nuovo record italiano (ma con un miglioramento di 60 centimetri, cioè un 10% in più della precedente prestazione... sarebbe un miglioramento notevole). Sono più propenso a credere che il lancio sia stato ottenuto con il 2 kg. Nei 200 F40 buon tempo di Daniela Parenti, 28"70. Si avvicina al suo fresco record di 30"95 la F60 Umbertina Contini: 31"30. Tra gli uomini, negli M40 Max Scarponi si impone ancora una volta su Paolo Chiapperini: 23"19 e 23"84. Marco Morigi (M50) 24"38, mentre nella gara degli M55 vinta da Giovanni Basile, segnalo il posto d'onore per Il Duca, 27"09 e record provinciale master di Brescia. Negli M60 Antonio Rossi 26"26. Nei 200hs cade di sicuro un record italiano: l'M55 Renzo Capecchi, dell'Alma Juventus Fano, ottiene infatti 30"94 abbattendo la barriera dei 31" e soprattutto il record di Claudio Rapaccioni (31"13). Il tutto "viziato" dal dato sul vento, tremenda ed inaccettabile mancanza. I soliti testimoni oculari dicono che comunque il vento era contrario... e di non poco, ma questo non toglie la mancanza dell'oggettività sul risultato. Aspetto le retifiche della Fidal. Negli 800 F35, segnalo la seconda vittoria in due giorni della nostra amica Sonia Marongiu (che doppia i 1500). Emma Mazzenga non arriva molto vicina al suo record mondiale (3'31"64). Tra gli uomini segnalo il 2'16"58 di Vincenzo Andreoli, ma anche il 2'23"69 di Averardo Dragoni, probabilmente un valido avversario per Dario Rappo. Attenzione dal salto in lungo! La F50 Graziella Santini ha saltato 4,65 con un record italiano appartenente a Giuseppina Grassi fermo a 4,52. L'assenza del dato relativo al vento (ma è logico pensare che i lunghisti abbiano utilizzato la pedana a favore di vento, e il vento ho segnalato essere abbastanza abbondante), mette un piccolo dubbio sulla prestazione. Anche qui resteremo a vedere ciò che scriverà Giusy Lacava. Nel martellone record italiano (di sicuro) da parte ancora una volta di Anna Flaibani: 7,93. Con il 4 kg o con il 5,45 kg, non importa: con il 4 il record di Nives Fozzer è 6,35 mentre con il 5,45 è 6,90. In entrambi i casi la misura è stata superata.
  • A Gavardo, meeting nazionale assoluto, si sono visti all'opera diversi master. 13"36 per Susanna Tellini (1966) nei 100 metri (86,05%). Nella gara maschile torna a correre dopo i problemi fisici degli ultimi tempi, Marco Ceriani (1965) 11"79 (90,06%), mentre il nostro metereologo ufficiale Marco Giacomantonio (1969) ha corso in 11"75 (87,89%) in costante lento miglioramento. Si segnala anche il 12"79 di Giovanni Mocchi (1953) cioè 89,77%. Brava Gigliola Giorgi (1968) sui 400: 1'02"92 (85,19%). Laura Avigo (1967) si produce in una gara convincente sugli 800: 2'22"17, cioè 84,13% vincendo la seconda serie del meeting nazionale. Ancora una ottima gara di Francesco D'Agostino, stavolta sui 1500: 4'17"29 e 88,62%. 4'21"41 di Mariano Morandi (1965) e 88,08%. Grandissima Silvia Casella sui 3000: 9'25"74 per un controvalore di 91,40% (probabilmente il miglior risultato master al femminile di giornata). Davide Bressan (1975) 4,80 di asta.

21/05/10

Kamloops-2010: 4 medaglie macchiate da una truffa

(nella foto, Gerladine Finnegan) - Fonte Masterstrack.com. Incredibile. Davvero incredibile. La notizia di un caso di doping nel mondo del jet-set atletico mondiale, pur se non ammissibile e sempre condannabile, talvolta è quasi comprensibile: soldi. Tanti, in molti casi. Altri semplicemente lo fanno per campare: ma si parla di esseri umani che violano la legge, truffano il loro mondo e i propri avversari per arricchirsi o per star meglio. Fin che ci sarà l'uomo ci sarà qualcuno che vorrà star meglio di altri. La cosa incomprensibile è quando una persona arriva a doparsi quando non c'è più nulla da dimostrare a nessuno. O quando non c'è guadagno alcuno. Se un master va male, amen: ci sono decine di categorie e opportunità per rifarsi! Quel mondo che lo ha accettato e nel quale gareggia, non giudica le sue controprestazioni, perchè tutti qui dentro sanno che nella vita c'è altro oltre all'atletica, e le prestazioni nelle gare. Ebbene, l'ultimo caso di doping nel mondo internazionale master è quello incomprensibile che riguarda l'irlandese W40 Geraldine Finnegan (44 anni). A Kamloops vinse addirittura 4 medaglie: 2 d'oro (pentathlon con un distacco abissale e giavellotto), 1 d'argento sui 60hs e una di bronzo nei 400. E' il terzo caso di doping nelle ultime due edizioni dei mondiali (tra outdoor e indoor, nel giro di 8 mesi), dopo quella del finnico Pekka Viippo, e quella ben più altisonante dell'americano Val Barnwell. Cosa sta succedendo?

Nel week-end sfide stellari tra i master con la prima prova (virtuale) del Gran Prix Europeo

Io la vedo così. Se esistesse un Grand Prix Europeo Master, la tappa di San Benedetto del Tronto sarebbe sicuramente da Diamond League. I burocrati in seno ad WMA ed EVAA sono ancora troppo affacendati con problemi di cui non si capisce la natura, e di cui soprattutto non si vedono gli effetti. Il Grand Prix Europeo Master è invece un modo per unire diversi meeting (che già esistono) in un unico sistema per attribuire la palma al miglior master europeo. Chissà se lo vedremo mai... Sul meeting di San Benedetto del Tronto daccio mie le parole del Duca sulla manifestazione, e cioè che probabilmente ci troviamo di fronte alla più importante gara per master in Italia dopo i Campionati Italiani di categoria. Nella velocità femminile vedremo impegnata Giuseppina Perlino che proprio nello scorso weekend si è vista inficiare il record F45 dei 200 a causa di un vento troppo generoso: sarebbe stata la prima over-45 sotto i 28". Tra le F60 la neo primatista italiana Umbertina Contini, già in grandissima forma: a rischio il record dei 100, dopo che quello dei 200 è stato cancellato senza tanti complimenti. Ed un'altra vedette quale Pasqualina Cecotti (vero?). Sui 100 M40 una delle sfide più attese, dopo l'incredibile epilogo (vittoria al photofinish di Max a pari tempo con Paolo) degli italiani indoor di Ancona: Max Scarponi contro Paolo Chiapperini. Duplice sfida, tra l'altro: sui 100 e sui 200. Vorrei sottolineare la presenza nella medesima gara di Donato Cipullo, il campano Campione del Mondo dei 60 indoor M35 nella prima edizione dei campionati a Sindelfingen del 2004. Tutta l'attenzione nei 100 M50 su Marco Morigi, homo novo della velocità master: il record di Salvino Tortu è seriamente in pericolo, visto l'esordio dell'emiliano a 11"74 (e il record a 11"68). Stessa cosa dicasi di Antonio Rossi sui 100 M60, dopo aver sfiorato il record nello scorso fine settimana durante la prima fase dei c.d.s.: 12"54 contro il 12"53 (e 12"50) di Tristano Tamaro. Avrà una compagnia comunque aguerrita, con Livio Bugiardini e Antonio Caso. La nostra amica Sonia Marongiu presente sui 1500, mentre nella gara maschile la personalità di spicco è rappresentata da Vincenzo Andreoli, M50. Nei 200 M60 si rivede in pista Vincenzo Felicetti, una delle anime pionieristiche del movimento master italiano moderno: era un pò che non si vedeva dopo le indoor. Riuscirà a contrastarlo Antonio Rossi? Tra le gare tabellate anche i 200hs, e allora mi è sovvenuto in mente che spulciando i risultati da un pò di mesi a questa parte non si trova più il nome di Alessandro Cipriani: che fine ha fatto il ragazzo? Tra gli iscritti a S. Benedetto ci sarà la possibilità di vedere cadere qualche record sugli ostacoli "medi": perchè no? Nei 400 femminili noto le presenze di Perlino (ma quante gare fa?), Anna Pagnotta (F50) primatista italiana l'anno scorso. Tra gli uomini spicca la presenza del Campione Euroepo indoor Max Poeta (M35), contrapposto a Luigi Luccioli. Ma sarà da seguire anche e soprattutto il campione del mondo M60 Vincenzo Felicetti. Unica iscrizione negli 800 per Emma Mazzenga (non risulta iscritta infatti in alcuna gara di velocità): che stia ordendo qualche record?? Sempre negli 800 vi segnalo tra gli F60 Averardo Dragoni, fresco primatista italiano dei 600 nella categoria. Nel salto in alto Maria Luigia Perugini è l'atleta che in termini di AGC potrebbe ottenere di più, mentre al maschile osservati speciali Andrea Dania (M45), Marco Mastrolorenzi (M50). Nei lanci possibili alcuni record, visti il parterre de roi: al femminile Paola Melotti (F50), Brunella Del Giudice (F65), Anna Flaibani (F80)... e naturalmente un'infinità di lanciatori al maschile. Non ci resta che attendere domenica sera per i risultati e augurare buon divertimento a tutti i partecipanti.

20/05/10

I migliori risultati dei master nel week-end dei c.d.s.

ABRUZZO

95,22 - 400hs: 51"47 - DIAZ MARTINEZ ARAMIS (1974-CUBA) - PESCARA
88,79 - 200: 24"70 (0,4) - MORELLI GIULIO (1963) - PESCARA
87,82 - 5000: 14'45"98 - SEREM KIPKETER PHILEMON (1974-KENIA) - PESCARA
59,46 - PESO: 12,35 (7,26) - PIETRANGELO ANTONIO (1965) - PESCARA

81,54 - 3000ST: 12'03"82 - GABRIELLI ELISA (1974) - PESCARA
78,88 - 5000: 18'33"96 - GABRIELLI ELISA (1974) - PESCARA
63,27 - DISCO: 44,56 (1) - PROEITTI PANNUZZI PASQUALINA (1971) - PESCARA
58,24 - PESO: 11,49 (4) - PROIETTI PANNUZZI PASQUALINA (1971) - PESCARA

TRENTINO ALTO-ADIGE

94,93 - 10KM MARCIA: 48'03"20 - MOROTTI GRAZIANO (1951) - ROVERETO
90,14 - 1500: 4'15"44 - PELLEGRINI IVANO (1965) - ROVERETO
89,80 - 100: 11"02 - TUGNOLO STEFANO (1975) - ROVERETO
89,31 - 800: 2'04"67 - PELLEGRINI IVANO (1965) - ROVERETO
88,63 - 3000ST: 10'16"65 - GNOATO FRANCO (1965) - ROVERETO
88,07 - 400HS: 55"65 - CRINO' FABRIZIO (1974) - ROVERETO
87,56 - 1500: 4'20"39 - BRESSAN GIULIANO (1966) - ROVERETO
87,28 - 1500: 4'23"80 - MORANDI MARIANO (1965) - ROVERETO
87,16 - 1500: 4'11"77 - ESSARTI HASSAN (1970-??) - ROVERETO
87,14 - 1500: 4'21"66 - ECCHELI ALESSANDRO (1966) - ROVERETO
86,30 - 5000: 15'28"09 - ESSARTI HASSAN (1970) - ROVERETO
86,17 - 800: 2'09"21 - MORANDI MARIANO (1965) - ROVERETO
85,95 - 5000: 16'00"52 - BRESSAN GIULIANO (1966) - ROVERETO
83,15 - LUNGO: 6,39 (4,2) - TICO' MICHELE (1966) - ROVERETO
80,68 - 3000ST: 11'35"38 - PANTALEO DOMENICO (1961) - ROVERETO
72,80 - ASTA: 4,20 - DURANTE ROBERTO (1973) - ROVERETO
61,23 - PESO: 12,93 - ESPOSITO VINCENZO (1966) - ROVERETO
58,94 - PESO: 10,14 - OCCHIALINI LUCIANO (1948) - ROVERETO

86,41 - 5KM MARCIA: 26'03"72 - MARCHIORI MAURA (1959) - ROVERETO
86,19 - ALTO: 1,56 - PICONESE TIZIANA (1966) - ROVERETO
84,84 - 1500: 4'52"68 - BERGAMO MIRELLA (1969) - ROVERETO
84,77 - 5000: 17'49"96 - BERGAMO MIRELLA (1969) - ROVERETO
79,54 - 1500: 5'12"19 - MERZ LUISA (1969) - ROVERETO
79,47 - 1500: 4'59"57 - FAVALLI KATIA (1974) - ROVERETO
78,40 - 800: 2'24"49 - FAVALLI KATIA (1974) - ROVERETO

PUGLIA-BASILICATA

90,77 - 200: 25"21 (1,0) - FACCHINI ZACCARIA (1957) - BARI
88,69 - 100: 12"62 - FACCHINI ZACCARIA (1957) - BARI
87,18 - 5000: 14'47"14 - KHELIFI MEHDI (1975-??) - BARI
84,75 - 1500: 4'06"23 - KHELIFI MEHDI (1975-??) - BARI
81,14 - LUNGO: 6,61 (1,0) - TARI' STEFANO (1971) - BARI
66,91 - GIAVELLOTTO: 62,20 - DE CESARE MARCELLO (1974) - BARI
61,40 - DISCO: 44,62 - DI LIDDO BIAGIO (1968) - BARI

86,72 - 5000: 16'48"88 - LABANI SOUMIYA (1975-??) - BARI
86,58 - 1500: 4'33"37 - LABANI SOUMIYA (1975-??) - BARI

EMILIA-ROMAGNA

91,24 - 200: 23"70 (-1,3) - ZANELLI ALBERTO (1965) - IMOLA
89,05 - 200: 24"63 (-0,7) - PIRAZZINI GIAN LUCA (1963) - IMOLA
88,81 - 1500: 4'28"88 - MORACAS MARCO (1961) - IMOLA
88,68 - ALTO: 1,85 - BENVENUTI MARCELLO (1964) - IMOLA
88,63 - 800: 2'11"24 - DOTTORI DANIELE (1960) - IMOLA
87,78 - 3000ST: 9'32"87 - SANTI ANTONIO (1973) - IMOLA
87,44 - 5000: 15'16"00 - SQUADRANI LAURENT (1970) - IMOLA
86,17 - 800: 2'03"45 - BONFIGLIOLI GIAN CARLO (1970) - IMOLA
85,57 - 400: 52"01 - BALDRATI STEFANO (1975) - IMOLA
84,57 - 5000: 15'14"53 - GUIDETTI LUIGI (1975) - IMOLA
84,45 - 5000: 16'56"61 - MORACAS MARCO (1961) - IMOLA
79,86 - 10KM MARCIA: TAMBURINI PIERINO (1954) - IMOLA
78,26 - ALTO: 1,70 - PARENTI ALESSANDRO (1968) - IMOLA
77,55 - LUNGO: 5,96 (-0,7) - BOLDRINI ANTONIO (1966) - IMOLA
64,56 - PESO: 13,14 - MOUNTACHAKKIR MUSTAPHA (1964-??) - IMOLA
63,21 - PESO: 13,57 - CORRADO FANTINI (1967) - IMOLA (39,61 DISCO)

92,55 - ALTO: 1,74 - BUGARINI ROBERTA (1969) - IMOLA
88,94 - 1500: 4'27"68 - FONTANESI MARIA VITTORIA (1974) - IMOLA
87,42 - 5000: 20'08"82 - ALVONI TAMBURINI MONICA (1956) - IMOLA
86,42 - 5000: 16'56"67 - FONTANESI MARIA VITTORIA (1974) - IMOLA
81,99 - 100: 13"24 (-0,4) VALDIFIORI BARBARA (1971) - IMOLA
81,87 - 5000: 18'59"27 - BUZZI LAURA (1966) - IMOLA

FRIULI VENEZIA-GIULIA

88,28 - 100: 11"21 (0,7) - FOGLIATO ANDREA (1975) - GORIZIA
87,00 - TRIPLO: 15,54 (0,1) - CAMOSSI PAOLO (1974) - GORIZIA
84,09 - 5000: 15'31"74 - MARASPIN ALESSANDRO (1973) - GORIZIA
84,01 - 5000: 15'32"66 - MORETTON MARCO (1973) - GORIZIA
78,94 - ALTO: 1,80 - DE BIAGGIO FABIO (1973) - GORIZIA
78,88 - 110HS: 16"66 (0,7) - PAOLATTO IVAN (1973) - GORIZIA
78,63 - LUNGO: 5,68 (1,3) - MENOTTI FRANCO (1961) -GORIZIA

86,47 - 5000: 17'29"02 - BEVILACQUA FEDERICA (1969) - GORIZIA
83,94 - 800: 2'14"96 - ZULIAN LARA (1975) - GORIZIA

CAMPANIA-MOLISE

88,27 - 200: 26"47 (-2,7) - BASILE GIOVANNI (1954) - MARANO
84,97 - 5000: 16'19"13 - FRANCO VITO (1965) - MARANO
83,46 - LUNGO: 7,03 (0,7) - TREMIGLIOZZI MARCO (1974) - MARANO
78,40 - TRIPLO: 14,16 (1,7) - PAGLIANO DANILO (1975) - MARANO

82,63 - TRIPLO: 11,13 (3,4) - DERKACH OKSANA (1969) - MARANO
79,49 - 5000: 18'37"21 - VANACORE ANNAMARIA (1972) - MARANO
77,00 - LUNGO: 5,19 (1,2) - DERKACH OKSANA (1969) - MARANO
62,79 - PESO (4): 9,72 - DOVHOPOYUK LYUBOV (1961) - MARANO

LAZIO

93,99 - 200: 22"66 (2,4) - SCARPONI MAX (1967) - ROMA
91,88 - 100: 11"24 (3,0) - CHIAPPERINI PAOLO (1969) - ROMA
91,27 - 5000: 15'18"70 - CAROSI ANGELO (1964) - ROMA
90,96 - 200: 23"94 (3,6) - DE FEO ALFONSO (1964) - ROMA
90,82 - 100: 11"77 (3,5) - DE FEO ALFONSO (1964) - ROMA
90,82 - 400: 51"94 - SCARPONI MAX (1967) - ROMA
90,75 - 100: 11"22 (3,7) - DE ANGELIS RENATO (1971) - ROMA
90,26 - 200: 23"25 (4,1) - CHIAPPERINI PAOLO (1969) - ROMA
87,13 - 5000: 16'57"78 - CAVALLI CLAUDIO (1957) - ROMA
86,99 - 1500: 4'17"09 - MAKHLOUFI NOUREDDINE (1968) - ROMA
86,23 - 800: 1'58"71 - POLI GIUSEPPE (1974) - ROMA
86,09 - 1500: 4'14"91 - BARALDI RICCARDO (1970) - ROMA
85,39 - 1500: 5'07"52 - VAIANI LISI MARIO (1950) - ROMA
85,00 - ALTO: 1,70 - MASTROLORENZI MARCO (1960) - ROMA
82,86 - LUNGO: 5,68 (2,1) - VIRLI ANTONIO (1957) - ROMA
67,04 - PESO: 15,50 - CARPENE ROBERTO (1975) - ROMA

85,27 - 5000: 17'52"82 - PAGLIACCI LORELLA (1968) - ROMA
84,87 - 100: 12"95 (3,0) - SECK KHADIDIATOU (1970) - ROMA
84,47 - 1500: 4'43"68 - TISELLI PAOLA (1973) - ROMA
83,24 - 1500: 5'01"65 - PROIETTI FEDERICA (1968) - ROMA
82,53 - 800: 2'23"66 - GIORGI GIGLIOLA (1968) - ROMA
82,44 - 800: 2'17"45 - TISELLI PAOLA (1973) - ROMA
80,32 - 5KM MARCIA: 21'11"65 - GIORDANO ROSSELLA (1972) - ROMA

LIGURIA

89,80 - 200: 22"66 (0,1) - GULINO ALESSANDRO (1973) - IMPERIA
89,61 - 400: 50"40 - GULINO ALESSANDRO (1973) - IMPERIA
84,08 - 1500: 4'13"16 - FIORILLO GIANFRANCO (1973) - IMPERIA
70,04 - MARTELLO: 54,27 - RODRIGO ADRIANO (1968) - IMPERIA

81,17 - 200: 28"20 (0,4) - COLOMBO MARINELLA (1969) - IMPERIA
79,92 - 800: 2'23"08 - GUARINO SIMONA (1972) - IMPERIA

LOMBARDIA

92,69 - 400: 51"98 - SARACENI ENRICO (1964) - LODI
89,87 - 800: 2'02"74 - D'AGOSTINO FRANCESCO (1966) - LODI
89,57 - 5000: 14'23"49 - FINESSO PAOLO (1975) - LODI
88,81 - 200: 24"52 (0,9) - MAURI ROSARIO (1964) - LODI
88,12 - 100: 12"13 (0,4) - MAURI ROSARIO (1964) - LODI
87,75 - 5000: 14'41"41 - NASEF AHMED (1975) - LODI
87,24 - 1500: 4'21"36 - GAMBERALE GIUSEPPE (1966) - LODI
86,94 - 110HS: 14"85 - LONGONI STEFANO (1975) - LODI
86,01 - 400HS: 56"38 - CITTERIO PAOLO (1975) - LODI
84,08 - 3000ST: 9'46"5 - VERCELLI STEFANO (1975) - LODI
83,93 - 5000: 17'19"56 - PIETROBELLI MAURIZIO (1959) - LODI
83,63 - 10KM MARCIA: 53'03"96 - GIANI STEFANO (1954) - LODI
83,01 - 10KM MARCIA: 48'22"81 - RONCHI MAURO (1966) - LODI
82,50 - LUNGO: 6,34 (4,0) - FEDERICI GIORGIO (1966) - LODI
82,32 - 5000: 17'22"99 - PASSONI MAURIZIO (1961) - LODI
65,88 - PESO: 15,07 - TIOZZO DANIELE (1973) - LODI
63,31 - PESO: 14,25 - FRANCIONI SIMONE (1970) - LODI
62,83 - MARTELLO: 46,90 - ROSCIANO VITO (1966) - LODI

94,41 - TRIPLO: 13,19 (2,3) - LAH BARBARA (1972) - MARIANO
90,91 - 3000st: 11'05"28 - BARACETTI SIMONA (1971) - MARIANO
89,52 - 1500: 4'29"73 - CASELLA SILVIA (1972) - MARIANO
89,08 - 5000: 16'36"88 - CASELLA SILVIA (1972) - MARIANO
86,97 - 200: 27"64 (5,4) - PERLINO GIUSEPPINA (1965) - MARIANO
86,96 - 1500: 4'52"13 - CARRARA ENRICA (1967) - MARIANO
84,74 - 200: 28"02 (5,4) - ANIBALDI ROSA (1966) - MARIANO
84,70 - 5000: 17'50"94 - GELSOMINO CLAUDIA (1969) - MARIANO
84,43 - TRIPLO: 11,93 (1,9) - BORGONOVO FLAVIA (1973) - MARIANO
73,97 - LUNGO: 5,23 (3,8) - BORGONOVO FLAVIA (1973) - MARIANO
73,20 - MARTELLO: 49,50 - COACCIOLI ALESSANDRA (1975) - MARIANO

MARCHE-UMBRIA

93,31 - 100: 12"53 (0,0) - ROSSI ANTONIO (1950) - FABRIANO
88,63 - 200: 27"08 (-0,5) - ROSSI ANTONIO (1950) - FABRIANO
88,15 - ASTA: 4,90 - BEFANI GIACOMO (1970) - FABRIANO
87,81 - 400: 51"81 - POETA MASSIMILIANO (1972) - FABRIANO
87,38 - 1500: 4'35"82 - SEVERINI ELIO (1960) - FABRIANO
80,46 - ALTO: 1,80 - DE ANGELIS MARCO (1971) - FABRIANO
78,32 - ALTO: 1,60 - MENCONI FEDERICO (1962) - FABRIANO

78,38 - 5KM MARCIA: 27'30"5 - BETTUCCI PAOLA (1964) - FABRIANO

PIEMONTE-VALLE D'AOSTA

92,66 - 200: 23"16 (-1,2) - GRAZIANO MAURO (1966) - TORINO
89,24 - 5000: 14'26"67 - SLIMANI BENAZZOUZ (1975) - TORINO
87,57 - 1500: 4'00"65 - CATALANO ROBERTO (1974) - TORINO
87,34 - 1500: 3'58"92 - SLIMANI BENAZZOUZ (1975) - TORINO
86,16 - 400HS: 58"67 - CAMASCHELLA GIANLUCA (1971) - TORINO
53,38 - GIAVELLOTTO: 53,38 - BATTISTUTTA FEDERICO (1966) - TORINO

89,97 - 3000ST: 11'33"78 - SOLTANE SAMIA (1967) - TORINO
67,97 - DISCO: 38,54 - GIRAUDI ELDA (1958) - TORINO

SARDEGNA

85,12 - 5000: 15'34"08 - AZZENA ANTONIO (1971) - ORISTANO
84,83 - 10KM MARCIA: 50'32"21 - PETRUNGARO ROSARIO (1958) - ORISTANO
81,07 - 10KM MARCIA: 48'45"90 - FAEDDA BACHISIO (1968) - ORISTANO
78,26 - ALTO: 1,70 - SPINI IVAN (1968) - ORISTANO

85,78 - 400HS: 1'03"72 - BAGGIOLINI EMANUELA (1972) - ORISTANO
80,90 - 100: 13"89 (2,9) - PINNA ELISABETTA (1968) - ORISTANO
80,49 - 400HS: 1'05"77 - MURRONI CLAUDIA (1974) - ORISTANO

SICILIA

85,94 - 800: 2'12"97 - AGOSTA GIOVANNI (1962) - ENNA
83,26 - ALTO: 1,45 - VECCHIO ANGELO (1948) - ENNA
61,76 - GIAVELLOTTO: 54,78 - GIULIANELLA GIAN LUCA (1971) - ENNA

86,28 - 400: 1'01"49 - RUGGERI MARTA (1969) - ENNA
85,03 - 100: 13"52 (0,0) - ROCCAMO MARTA (1966) - ENNA
82,79 - 100: 12"67 (0,0) - CUCCIA VALENTINA (1975) - ENNA
78,61 - MARTELLO: 43,89 - TRANCHINA MARIA (1968) - ENNA
66,96 - PESO: 12,36 - TRANCHINA MARIA (1968) - ENNA

TOSCANA

88,73 - 400: 55"05 - BIANCHI FAUSTO (1962) - FIRENZE
88,37 - 200: 25"00 (-1,1) - BIANCHI FAUSTO (1962) - FIRENZE
87,22 - 3000ST: 9'53"22 - TREVE MATTIA (1970) - FIRENZE
86,67 - 10 KM MARCIA: 43'46"84 - MUCCI VITTORINO (1974) - FIRENZE
85,92 - 1500: 4'20"30 - MASONI MATTEO (1968) - FIRENZE
85,92 - 800: 2'07"21 - LATINI GIOVANNI (1967) - FIRENZE
71,19 - MARTELLO: 48,62 - TERRENI MASSIMO (1956) - FIRENZE
65,55 - MARTELLO: 54,34 - FILIPPI EMILIO (1972) - FIRENZE

85,87 - 400: 1'00"46 - MALATESTI FABRIZIA (1971) - FIRENZE
84,07 - 5000: 18'41"59 - D'ARATA ROSSELLA (1965) - FIRENZE
82,73 - 5000: 18'25"80 - CECCANTI ANGELA (1968) - FIRENZE
83,83 - 1500: 4'59"53 - CECCANTI ANGELA (1968) - FIRENZE
82,42 - ALTO: 1,64 - PREGAZZI IRENE (1974) - FIRENZE
81,51 - 800: 2'30"64 - SAMUELLI LUCIA (1964) - FIRENZE
60,70 - DISCO: 45,31 - CIABATTI SILVIA (1975) - FIRENZE
81,41 - 200: 26"74 (0,0) - DEL TERRA PAMELA (1974) - FIRENZE

VENETO

93,75 - 5000: 14'27"35 - BOUDALIA SAID (1968) - MARCON
89,57 - 200: 23"43 (-1,5) - BELLOTTO STEFANO (1969) - MARCON
89,56 - 800: 2'13"15 - ANDREOLI VINCENZO (1957) - MARCON
89,10 - 100: 11"59 (-1,6) - BELLOTTO STEFANO (1969) - MARCON
88,02 - ALTO: 1,95 - BUIATTI MICHELE (1970) - MARCON
87,48 - 1500: 4'42"78 - ANDREOLI VINCENZO (1957) - MARCON
87,22 - 5000: 15'53"83 - SCARPA ANDREA (1965) - MARCON
86,94 - 1500: 4'39"62 - PEDRINI DANIELE (1959) - MARCON
86,03 - ALTO: 1,98 - ARDUINI FRANCESCO (1974) - MARCON
76,23 - PESO: 17,16 - DAL SOGLIO PAOLO (1940) - MARCON
75,27 - DISCO: 54,70 - FORTUNA DIEGO (1968) - MARCON
66,22 - PESO: 13,35 - ZERBINI LUCIANO (1960) - MARCON
65,64 - GIAVELLOTTO: 56,94 - CALDON FABIO (1975) - MARCON
62,93 - MARTELLO: 53,78 - DE SANTIS BRUNO (1974) - MARCON
65,35 - PESO: 15,03 - ZARPELLON DANIEL (1974) - MARCON

91,80 - 200: 36"88 (-1,4) - MAZZENGA EMMA (1933) - MARCON
84,27 - 5000: 17'27"80 - LORENZI SONIA (1973) - MARCON
84,22 - 400: 1'09"06 - GIUSTI MIRELLA (1960) - MARCON
82,60 - 5KM MARCIA - MARCENCO NATALIA (1954) - MARCON
83,82 - 400: 1'00"58 - BEGGIO ANNA (1973) - MARCON

17/05/10

Scoop-Webatletica: la guerra tra i (poveri) velocisti italiani fa una vittima: Fabio Cerutti

(nella foto, una staffetta che non vedremo a Barcellona... c'è un Fabio Cerutti di troppo) - Notizia che ha dell'incredibile e che grazie alle radicate conoscenze del Duca emerge solo oggi. Una guerra intestina nel gruppo di velocisti italiani più rappresentativi: una terremoto in un bicchiere di limoncello, considerata la nomea della specialità velocistica italiana a livello internazionale (l'ultimo semifinalista in una grande manifestazione internazionale è stato Madonia a Tokyo '91, 19 anni fa). Nonostante questo, costoro sarebbero riusciti (condizionale d'obbligo) ad arrivare a farsi guerre tra poveri, come sapientemente ha intitolato nel proprio pezzo il Duca. La vittima sarebbe Fabio Cerutti, inibito (fonte Gazzetta) ad indossare la maglia azzurra della nazionale per un anno intero. Le cause? Leggete il brano qui sotto... Grazie "Castrado" Arese e grazie prof Uguagliati: due fari nella nebbia del'atletica italiana.

LA GUERRA DEI POVERI

C’è uno straordinario libro di quasi cinquant’anni fa che, al di là di come la si voglia vedere in un epoca in cui i valori non esistono assolutamente più, racconta cos’era la vita un tempo, cos’era e cosa è stata la guerra, cos’è realmente la sofferenza e cosa significa credere in un ideale con la successiva presa di coscienza di aver sbagliato tutto e dover cercare, in qualche modo, di recuperare. E’ la storia autobiografica di un partigiano della seconda guerra mondiale, Nuto Revelli, che descrive in modo sublime una delle pagine piu’ tristi e drammatiche della recente storia d’Italia, la ritirata dalla Russia in cui oltre 14000 persone morirono e le altre 4000 che sopravvissero si ritrovarono, una volta tornati, a dover scegliere da che parte schierarsi nell’ultima parte di quell’assurda guerra in cui ci si uccise, tra vicini di casa, per il colore diverso di una camicia. La guerra dei poveri, appunto e, vi sembrerà strano, lo spunto per tale citazione me l’ha dato un episodio curioso avvenuto in questi giorni nel mondo dell’atletica italiana che conta, si fa per dire, ed è passato ovviamente sotto poche righe battute da qualche quotidiano sportivo. Fabio Cerutti, velocista azzurro dell’Atletica Riccardi, è stato escluso per un anno dalla possibilità di partecipare alle staffette italiane nelle massime competizioni internazionali, per non aver risposto alla convocazione federale di un raduno collegiale. Per quelli che non lo conoscessero, Cerutti è uno dei piu’ forti specialisti italiani nei 100 mt., con un personale di 10”13, ed anche nei 60 mt. indoor dove, l’anno scorso, con 6”56 ha conquistato una medaglia d’argento agli Euroindoor di Torino. E’ quindi un ottimo atleta, dotato di una partenza bruciante, talora anche troppo, nel senso che spesso incappa in qualche falsa partenza che, con i nuovi regolamenti, potrebbe dargli non pochi problemi. In ogni caso uno dei velocisti di punta della nostra nazionale che, sicuramente, a livello di staffetta 4x100 quest’anno agli Europei di Barcellona potrebbe provare a centrare un podio che, si sa, di questi tempi sarebbe visto come un’oasi nel deserto. Ed allora perché tanta rigidità, per non aver partecipato ad un raduno collegiale, pur in presenza di una disposizione che appunto prevedeva tale punizione estrema?? E qui entriamo nel campo dei pettegolezzi, ma devo fare informazione e mi sembra doveroso riportare anche delle voci che, a ben vedere, potrebbero essere veritiere. Il buon Cerutti ha effettivamente saltato il raduno federale, ha realmente fatto questa cosa gravissima dettata dai massimi vertici federali, ma pare abbia anche fornito le opportune giustificazioni, inviando preventivamente una lettera che motivava la sua assenza con l’imminente matrimonio, i preparativi per lo stesso e, pare, la consegna di alcuni mobili che doveva avvenire proprio in quei giorni del raduno. Ed allora nessuna indulgenza? Sembrerebbe di si, nel senso che gli sgherri di Castrado avevano accettato in un primo tempo la giustificazione e passato sopra all’assenza di Cerutti, salvo che, udite, udite, alcuni suoi compagni di nazionale avrebbero sottoscritto una lettera in cui avrebbero chiesto ai tecnici preposti di far rispettare la norma e cosi’ sarebbe scattata la clamorosa squalifica. Ora non posso chiaramente fare nomi e cognomi e, ribadisco, si tratta di un pettegolezzo che forse mai sara’ confermato ufficialmente. Rimane certa la squalifica, rimane certa la lettera inviata da Cerutti in cui giustificava ampiamente i motivi della sua assenza, rimane certo pensare che ci si possa privare di un atleta di spicco per un cavillo procedurale, rimane certo il fatto che tra Cerutti e un altro velocista italiano esiste da anni una grande rivalità ed antipatia reciproca. Nella pochezza assoluta dell’atletica italiana, in che altro modo si potrebbe definire questa squallida vicenda se non …… la guerra dei poveri. IL DUCA

14/05/10

C.d.s.: un record europeo e tre italiani

(Simona Baracetti, da AtleticaWeek, neo primatista italiana dei 3000 siepi F35) - Scusate il ritardo, ma la cernita dei risultati è stata davvero infinita. Sabato e Domenica scorsi prima fase dei Campionati di Società Assoluti, tradizionalmente primo vero appuntamento della stagione italiana all'aperto su pista, quello dove si vedono i primi risultati degni di nota, quello dove scende in pista la maggior parte dei migliori atleti italiani su piazza. Peccato che il il medioevo-atletico-Arese con le immonde modifiche di fine 2008 (quelle del patto scellerato, la cadrega per uno scudetto) li abbia trasformati in un circo: così molti atleti delle società militari, semplicemente aspetteranno giorni migliori per i propri esordi, visto che alle società militari è stato precluso di vincere gli scudetti (con sommo deperimento della manifestazione) a vantaggio della cupola di società civili che ormai dettano i regolamenti alla Fidal. E visto il tempo (metereologico) è stato pure un bene per molti non cimentarsi nell'agone. Nel week-end diversi dei migliori master, o over-35 che dir si voglia, si sono visti all'opera in giro per tutta Italia. Il miglior risultato arriva da Imola, dove Roberta Bugarini (1969) con 1,74 ottiene il nuovo record europeo F40 (è del settembre 1969) nel salto in alto, fallendo i 3 tentativi a 1,77 che le sarebbero valsi il nuovo record mondiale (1,76 dell'americana Patricia Porter). Naturalmente NON è record italiano, perchè l'anno scorso (de facto F40 in Italia, ma 39enne in pectore) la Bugarini ottenne 1,78. Anche su Atletcanet si parla di 3 record italiani, per via del famoso "pre", ma sono diversi da quelli che considera la Fidal. Per la Fidal, cui noi ci riferiamo, in realtà due soli record italiani sarebbero stati battuti e uno pareggiato: quello della milanese Simona Baraccetti (1971) nei 3000 siepi F35 (11'05"28). Record italiano anche per Maura Marchiori a Rovereto, che stabilisce la miglior prestazione nei 5 km di marcia su pista F50: 26'03"72. Pareggia il record Giacomo Befani nel salto con l'asta M40 (4,90).
  • Abruzzo. A Pescara ancora una volta il 36enne DIAZ Martinez Aramis in evidenza con 51"47 sui 400hs: 95,22%. Giulio Morelli (1963) corre in 24"70 sui 200 (88,79%). Il keniano Philemon Kipketer Serem (1974) ottiene 14'45"98 sui 5000. Tra le donne Elisa Garbielli 12'03"82 sui 3000 siepi e 18'33"96 sui 5000 (rispettivamente 81,54 e 78,88% tradotti in AGC. A proposito: ho guardato i nuovi coefficienti AGC rendendomi conto che le tabelle WMA pubblicate sono strutturate per categoria, e non per anno di nascita. Andrò avanti con quelli del 2006 ancora per qualche tempo, in attesa che qualche matematico ne studi le curve). Pasqualina Proietti Pannuzzi vince sia il peso che il disco con 11,49 e 44,56 (63,27% e 58,24%).
  • Trentino-Alto-Adige: prestazione-monstre dell'eterno Graziano Morotti (1951) nei 10 km di marcia: 48'03"20 che equivale a 94,93%. Al momento, mentre scrivo, il miglior risultato italiano in AGC (il record italiano ottenuto nel 2006 gli appartiene saldamente... un paio di minuti in meno). Poi a Rovereto è la sagra del mezzofondo master, con una ridda di prestazioni davvero interessanti. L'M45 Ivano Pellegrini (1965) corre i 1500 in 4'15"44 (90,14%, il miglior risultato in AGC nei 1500 over-35). Negli 800 invece ottiene 2'04"67, ponendosi quale più accreditato avversario del campione del mondo indoor della distanza, Giuseppe Romeo. Stefano Tugnolo (1975) corre i 100 in 11"02, secondo solo a Checcucci nella categoria M35 quest'anno nei 100 metri. Franco Gnoato (1961) copre i 3000 siepi in 10'16"65 totalizzando 88,63%. Nei 400hs altro personaggio che entra nel novero dei migliori ostacolisti sul giro di pista italiani: Fabrizio Crinò (1975), 55"65 e 88,07%. Nel lungo, Michele Ticò (1966) salta 6,39 ma con 4 metri di vento a favore. Tra le donne, miglior risultato percentuale per un'altra marciatrice, Maura Marchiori (1959): 26'03"72 sui 5 km e 86,41% che equivalgono al nuovo record italiano di categoria. Brava Tiziana Piconese (1966) che salta 1,56 di alto (86,19%). Mi preme sottolineare però la presenza di una "nuova" (per me) mezzofondista F40: Mirella Bergamo, classe 1969. 4'52"68 sui 1500 (84,84%) e 17'49"96 sui 5000 (84,77%). Laura Avigo & c. sono avvertite (sempre che la Bergamo si dia all'attività master).
  • Puglia-Basilicata: A Bari brilla il velocista M50 Zaccaria Facchini (1957): 25"21 sui 200 (1,0 di vento) e 12"62 sui 100 (88,69%). Miglior M35 della manifestazione (stando esclusivamente all'AGC). Ottimo Stefano Tarì (1971) nel salto in lungo: 6,61 con 1,0 di vento. Probabilmente il risultato in senso assoluto migliore di un M35 è stato il 62,20 di Marcello De Cesare (1974) nel lancio di giavellotto. Tra le donne riflettori su Soumiya Labani (1975) di cui non conosco la nazionalità: 16'48"88 sui 5000 (86,72%) e 4'33"37 sui 1500 (86,58%).
  • Emilia-Romagna: (wo)man of the match Roberta Bugarini e il suo record europeo nel salto in alto W40 a 1,74 come sopra già scritto (92,55%). Ritorna il velocista Alberto Zanelli (1965) con un ottimo 23"70 (-1,3 di vento) che gli vale 91,24%. Si rivede anche il primatista italiano assoluto di salto in alto (2,34) Marcello Benvenuti (1964), arrivato fino a 1,85 prima di ritirarsi dalla gara (88,68%). Si rivede in pedana anche un monumeto come Corrado Fantini, 13,57 di peso e 39,61 di disco (con gli attrezzi da 7,260 e 2,000). Tra le donne ottime prestazioni da parte di Maria Vittoria Fontanesi (1974): 4'27"68 sui 1500 e 16'56"67 sui 5000.
  • Friuli-Venezia-Giulia: direi che desta sensazione il fatto che sia ancora del gruppo il triplista Paolo Camossi (1974): 15,54 con vento praticamente nullo. Il record italiano M35 è fissato ancora a 16,00 metri di Daniele Buttiglione. Un altro 100ista M35 in vetrina: Andrea Fogliato, che corre in 11"21 (0,7) e 88,28% AGC, miglior prestazione friulano over-35.
  • Campania: Assente Mario Longo nei 100, buone prestazioni soprattutto nei salti: Marco Tremigliozzi (1974) oltrepassa i 7 metri: 7,04 con 0,7 di vento. Nel triplo l'altro M35 Danilo Pagliano (1975) salta 14,16 (1,7). Al femminile Oksana Derkach (1969) super soprattutto nel lungo: 5,19 (1,2), ma anche 11,13 nel triplo ma con troppo vento (3,4).
  • Lazio: gionate caratterizzate dal vento e dal freddo. Si mette in mostra Max Scarponi (1967) che corre i 200 in 22"66 (2,4 di vento) e 51,94 sui 400 (rispettivamente 93,99% e 90,82% in termini di AGC). Paolo Chiapperini (1969) corre i 100 in 11"24 (3,0) e ottiene 91,88%, seconda prestazione a Roma al maschile. Nei 5000 il più-volte-maglia-azzurra Angelo Carosi (1964) corre in 15'18"70, ad una ventina di secondi dal record nazionale di categoria e totalizzando uno dei migliori risultati in termini di AGC nel mezzofondo (probabilmente il migliore di giornata tra gli over-35). Gran balzo (appena ventoso) dell'M50 Antonio Virli nel lungo: 5,68 (2,1) e 82,86 (vi ricordo che mentre nella velocità l'eccellenza in AGC è oltre il 90%, nei salti è sopra l'80%). Tra le donne alcuni spunti di bella-cronaca: Khadidiatou Seck (1970) corre sotto i 13" (12"95 ma con 3,0 di vento) sfiorando il record italiano di categoria (un decimino sotto). Paola Tiselli vince i 1500 in 4'43"68 (84,47%) così come Lorella Pagliacci (1968) i 5000: 17'52"82 (85,27%, miglior prestazione percentuale al femminile). Ancora in luce Gigliola Giorgi (1968): 2'23"66 sugli 800 (82,53%).
  • Liguria: decisamente performante Alessandro Gulino (1973) che corre i 200 in 22"66 (0,1) e 50"40 sui 400.
  • Lombardia: miglior risultato over-35 di giornata stavolta è di una donna: Barbara Lah, che nel triplo (seppur ventoso) ha oltrepassato i 13 metri con 13,19 (2,3) siglando anche un mirabolante 94,41%. Ma segnalo, sempre al femminile, la prestazione di Simona Baracetti (1971) che stando alle tabelle Fidal, avrvebbe stabilito la nuova miglior prestazione italiana F35 dei 3000 siepi: 11'05"28 (cioè 90,91%). Il precedente record apparteneva ad un'altra lombarda, Monica Pezzotti con 11'21"91: praticamente 16" in meno! E naturalmente spazio all'immensa Silvia Casella (1972) che ha dominato sia i 1500 che i 5000 con 4'29"73 e 16'36"88 (89,52% e 89,08%). Tempo sensazione anche da parte di Giuseppina Perlino (1965) 27"65 (86,97%): sarebbe stato il record italiano F45 di quasi sette decimi se non fosse stato per il generoso vento a favore: il referto parla di +5,4. Il record attuale è di 28"34 della ottocentista Elena Montini. Nella sua scia, nella medesima ventosa batteria anche il 28"02 di Rosa Anibaldi (1966). Nel salti si è rivista la bi-campionessa mondiale W35 Flavia Borgonovo: 5,23 nel lungo (ventoso) e 11,93 nel triplo (nei limiti). Tra gli uomini prova convincente (considerati gli ultimi tribolati mesi) di Enrico Saraceni nei 400: 51"98 e 92,69%. Agli europei mancano ancora un paio di mesi e soprattutto torna il caldo, toccasana per tutti noi over-35 (dopo 6 mesi di freddo e pioggia). Grande prestazione anche del Campione Italiano M40 degli 800 indoor Francesco D'Agostino (1966) 2'02"74 e 89,87%. Stefano Avigo (1970) si sta evidentemente creando la concorrenza in casa. Nei 5000 il neo-M35 Paolo Finesso (1975) corre in 14'23"49: 89,57%. Stefano Longoni (1975) corre i 110hs in un grande 14"85. Giorgio Federici (1966) salta 6,34 (82,50%) ventoso nel salto in lungo.
  • Marche: a Fabriano per poco non cade il record italiano negli M60, per mano di quel satanasso di Antonio Rossi (1950): con vento nullo 12"54 (93,91%) ad un solo centesimo da "qualcosa" a quattro da "tutto". Infatti il record ufficiale sarebbe 12"53 (in quanto dotato del dato del vento) appartenente a Tristano Tamaro. Vicino al 12"50 (senza dato del vento) dello stesso Tamaro, e poco lontano dal 12"2 manuale di Attilio Jacquemet. In compenso viene eguagliato il record italiano dell'asta M40 per mano di Giacomo Befani (1970): 4,90 a pareggiare Fulvio Andreini. Bravo Max Poeta (1972) sui 400: 51"81 (87,81%).
  • Piemonte: ancora in gran spolvero Mauro Graziano (1966): 23"16 (-1,2) sui 200 e 92,66%. Buoni risultati dal mezzofondo: il maghrebino Benazzouz Slimani (1975) corre i 5000 in 14'26"67 (89,24%) e i 1500 in 3'58"92 (87,34%). Bravo anche Roberto Catalano (1974) sui 1500: 4'00"65 (87,57%). Nei 3000 siepi femminili 11'33"78 di Samia Soltane (1967) 89,97%. Sfiorato il record italiano F50 nel disco da Elda Giraudi: 38,54 contro il proprio record di poco superiore ai 39 metri.
  • Sardegna: domina incontrastato il vento e il freddo anche ad Oristano. Velocità e salit super-agevolati, un pò meno il resto delle gare in pista. Non molti over-35 al via. Buoni risultati nella marcia maschile con Bachisio Faedda (1968) che ottiene 50'32"21 (84,83%) e Rosario Petrungaro (1958) 50'32"21 (84,83%). Tra le donne Emanuela Baggiolini, passeggia i 400hs in 1'03"72 (85,78%).
  • Sicilia: la notizia è l'ingresso tra le F35 dell'avvenente velocista Valentina Cuccia (1975) che al suo esordio (presumo) da over-35 ottiene 12"67 con vento nullo. Performante anche Marta Ruggeri (1969) che copre i 400 in 1'01"49 (86,28%, miglior risultato AGC siciliano). Giovanni Agosta (1962) corre gli 800 in 2'12"97. Ottima la martellata a 43,89 di Maria Tranchina, che le vale un super 78,61%.
  • Toscana: Buone prove da parte di Fausto Bianchi (1962) tra gli uomini: 55"05 (88,73%) e 25"00 (88,37%) tra 400 e 200. Altre buone prestazioni nel lancio del martello: Massimo Terreni (1956) con 48,62 (71,19%) e Emilio Filippi (1972) con 54,34 (65,55%). Tra le donne si mette in luce Fabrizia Malatesti ("Bizia"!, del 1971) che ha percorso i 400 in 1'00"46 (85,87%). Nel mezzofondo palcoscenico per Angela Ceccanti (1968, 1500 in 4'59"53 e 5000 in 18'25"80). Ottimo anche l'1,64 di Irene Pregazzi (1974) nel salto in alto (82,42%).
  • Veneto: Tantissime notizie degne di nota. Da dove inizio? Da Stefano Bellotto (1969) tornato a correre. 11"59 e 23"43 con vento in entrambi i casi contro superiori a 1,5 metri. Il sogno rimane sempre poterlo vedere all'opera in qualche gara master. Sui 5000 Said Boudalia totalizza 14'27"35 e 93,75%, cioè il miglior risultato percentuale tra gli uomini over-35 in master. Il record è 18 secondi più sotto (Angelo Carosi, di cui ho già parlato prima). Nei salti si conferma su misure prossime ai 2 metri Francesco Arduini (1974) con 1,98 (86,03%), anche se per l'AGC il salto più remunerativo è stato l'1,95 di Michele Buiatti (1970) che gli equivale 88,02%. Nei lanci, sagra dei lanciatori over-35 dal grandissimo passata prossimo (e remoto). In qualche caso possiamo ancora parlare di "presente" nel senso che occupano ancora posti di primo piano nelle classifiche nazionali. Paolo Dal Soglio (1970) lancia 17,16 (76,23%), mentre Diego Fortuna (1968) scaglia il disco a 54,70 (75,27). Poi si vede Luciano Zerbini, classe 1960, che riesce a lanciare 13,35 il peso da 7,260 (66,22). Sarebbe da "provarlo" col peso da 6 kg (previsto per la sua categoria). Tra le donne Emma Mazzenga (1933) sfiora il suo record italiano dei 200 con 36"88 (con vento contro di 1,4).