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03/07/10

Gli over-35 a Grosseto: record della Rosolen e 4 medaglie "master"

(Elisabetta Artuso nel finale degli 800 - Foto Fidal) - Ci sarà un giorno in cui la membrana che separa il mondo "assoluto" da quello "master" verrà abbattuta, e dove si potranno vedere ai Campionati Italiani anche atleti di primo piano dell'atletica nostrana. Negli ultimi giorni ho ricevuto una mail di Claudio Rapaccioni con una disamina tecnica dei c.d.s. master: lunedì o martedì la pubblichiamo, per tornare a parlare del nostro mondo momentaneamente accantonato per dar spazio (anche con le dirette radio) all'Atletica assoluta. Per ritraghettarci nel nostro mondo, vediamo come gli over-35 si sono comportati a Grosseto. 30 i "master" presentatisi a Grosseto (14 uomini e 16 donne), con 4 medaglie portate a casa. Naturalmente non poteva essere diversamente per Nicola Vizzoni, classe '73, capitano della Nazionale, che si è limitato ad un "normale" 75,39. Le altre due medaglie al maschile le hanno vinte Marco Dodoni (1972) e Paolo Dal Soglio (1970) nel lancio del peso, con rispettivamente 18,10 e 18,00 (argento e bronzo). La quarta è il posto d'onore di Elisabetta Artuso (1974) negli 800, e penso che intimamente, assenti Cusma e Reina, pensasse al colpaccio. Dal lancio del peso, la 45enne Mara Rosolen (1965) catapulta la palla da 4 kg a 14,59 che è il nuovo record italiano di categoria (precedente stessa atleta, con 14,49 a Bussolengo i primi di giugno. Il risultato gli è valso il 5° rango nazionale. Un pò sottotono (si pensava francamente ad una medaglia) Andrea Alterio (1973) solo 6° con 14"28 sui 110hs. In qualche modo sorprende il sesto posto nel salto triplo di Leandro Mangani (1974) con 15,81, non lontano dal 16,00 di Buttiglione che rappresenta il record di categoria. Sesto come Maurizio Checcucci (10"45 sui 100), che, come Vizzoni, dovrebbe far parte della comitiva italiana per Barcellona. Non è il Checcucci del 2009 (10"26), ma è sempre un uomo tra i più veloci in Italia. Tra le donne, sfortunata Barbara Lah (1972), quarta all'ultimo salto della Pietrogrande: 13,14 per la Lah e 13,23 per la sua avversaria. Se al maschile la sorpresa tra gli over-35 l'ha destata Mangani, al femminile troviamo Maria Vittoria Fontanesi, 4^ sui 1500 con 4'17"33. Brava Mara Cerini (1971) capace di correre sotto i 2'10" (2'09"88) e capace di andare in finale negli 800, giungendo 7^. 7^ anche Silvia Casella (1972) nei 5000: 16'42"66. La Buga (Roberta Bugarini, 1969) un pò sottotono nell'alto (1,69). Ritirati due over-35 illustri: Patrizia Spuri e Gabriele De Nard.
  1. 01° Nicola Vizzoni (1973, martello) - 75,39
  2. 02° Marco Dodoni (1972, peso) - 18,10
  3. 03° Paolo Dal Soglio (1970, peso) - 18,00
  4. 05° Paolo Finesso (1975, 5000 mt) - 30'11"82
  5. 05° Davide Bressan (1975, asta) - 4,80
  6. 06° Andrea Alterio (1973, 110hs) - 14"29 in finale (14"28 in batteria)
  7. 06° Leandro Mangani (1974, triplo) - 15,81
  8. 06° Maurizio Checcucci (1974, 100 mt) - 10"45 in finale (10"53 in batteria)
  9. 10° Luca Giovannelli (1975, 110hs) - 14"59 in batteria
  10. 13° Emilio Filippi (1972, martello) - 54,02
  11. 14° Fabio Caldon (1975, giavellotto) - 59,95
  12. rit. Gabriele De Nard (1974, 5000 mt)
  13. rit. Diego Cafagna (1975, marcia)
  14. squ Stefano Longoni (1975, 110hs)
  1. 02^ Elisabetta Artuso (1974, 800) - 2'07"62
  2. 04^ Barbara Lah (1972, triplo) - 13,14
  3. 04^ Maria Vittoria Fontanesi (1974, 1500) - 4'17"33
  4. 05^ Mara Rosolen (1965, peso) - 14,59 (record italiano F45)
  5. 07^ Mara Cerini (1971, 800) - 2'11"20 finale (2'09"88 batteria)
  6. 07^ Silvia Casella (1972, 5000) - 16'42"66
  7. 09^ Alessandra Melchionda (1975, giavellotto) - 46,06
  8. 10^ Lorella Pagliacci (1968, 10000) - 37'58"36
  9. 11^ Lucia Pollina (1975, 800) - 2'12"99 (batteria)
  10. 12^ Maria Vittoria Fontanesi (1974, 5000) - 17'07"86
  11. 12^ Emanuela Baggiolini (1972, 400hs) - 51"80 (batteria)
  12. 12^ Pasqualina Proietti Pannuzzi (1971, disco) - 41,12
  13. 15^ Roberta Bugarini (1969, alto) - 1,69
  14. 17^ Enrica Carrara (1967, 3000 siepi) - 11'08"03
  15. rit Patrizia Spuri (1973, 800)
  16. rit Paola Mariotti (1969, 5000)

05/06/10

Super-Levorato in Coppa Italia: 11"59 - Belletti record nel giavellotto M40

Proprio qualche giorno fa, disquisendo con il Duca all'Arena Civica di Milano, ci si domandava preoccupati che fine avesse fatto Manuela Levorato. Perchè? Perchè di lei il Sigma non aveva più lasciato traccia dall'ultima gara di Lodi del settembre 2009. Poi perchè dopo l'intervista che ci aveva rilasciato qualche mese fa, la "Manu" la sentivamo essere diventata nostra "amica" virtuale, con tutti i buoni pensieri che accompagnano le sorti di chi consideriamo tali. "Ma tu hai letto qualche suo risultato da qualche parte?"; "Macchè, sai che guardo solo quelli dei nati dal '75 indietro". Invece era solo sulla rampa di lancio pronta per questo esordio in salsa "europea" allo Stadio Ridolfi di Firenze, teatro della vituperata Coppa Italia (per la formula e la conseguente mancanza di alcuni protagonisti di primo piano dell'atletica italiana). Piccola divagazione: ma avete visto la Coppa Italia, pur purgata del fascino proprio dello scudetto attribuito con i c.d.s., di alcune società, di molti atleti di primo piano, quanta più attenzione porti oggi (nei media) rispetto a quello che è la finale dei c.d.s. "civili" di oggi? Quanti più risultati degni di nota? Quanto si possa "parlare" di atletica (piuttosto che guardare disinteressati ad atleti di secondo piano che lottano per lo scudettino)? E invece la Fidal cos'ha fatto? Ha inventato quel mostro di Campionato di Società per le società civili, con mille regolucce stupide a paritre da quella del rientro degli atleti militari alla società d'origine. Ma quelli adesso sono pagati dallo Stato, da NOI! E invece rappresentano gli interessi PRIVATI delle società d'origine, che per i più grandi detrattori delle società militari dovrebbe essere considerato mille volte peggio, visto il "peculato" dei beni dello Stato! In quel giorno gli viene pagato lo stipendio? Tutto sembra derivare da una politica da oggetto di scambio (se uno , è lecito pensare che in questo mondo qualcun'altro riceva). Così ci rimangono questi surrogati del vecchio campionato di società, che era il vero laboratorio dell'atletica italiana, quello che metteva in vetrina il meglio (perchè costretti dai gruppi "statali" ad adempiere a questi obblighi). La morte in diretta dell'atletica italiana sull'altare delle elezioni federali del 2008.
Ma torniamo alle cose belle e felici: nel pomeriggio di ieri, mentro ero impegnato nella mia sfida personale a Donnas, il Duca mi ha poi mandato un sms "Manuela Levorato 11"59 a Firenze!". Evvai, grande rientro! Il bello è vedere sfilare dietro la regina indiscussa della velocità italiana al femminile, anche se la vera sfida (mancata) sarà con Aurora Salvagno (appunto assente). Per il momento, la capolista stagionale con 11"58, Giulia Arcioni, è stata messa dietro.
  • Velocità - Nei 100 maschili Simone Collio ha dimostrato di essere ancora una volta il più forte degli sprinter italiani. Aveva impressionato nelle settimane scorse Giovanni Tomasicchio, autore di un sensazionale 10"25 a Rieti davanti ad Andrew Howe. Ma poi, nello sprint, contano le sfide dirette: i tempi ottenuti fuori dalle Arene sono i ruggiti dei leoni nella savana, per incutere timore e potersela giustamente tirare nel backstage che porta ai blocchi di partenza. Tomasicchio si sfalda non appena incontra il vecchio leone navigato, Collio, inchinandosi anche all'ancor più vecchio leone (master) Maurizio Checcucci: 10"34 contro 10"46 e 10"47. Quarto (10"48) quel Jacques Riparelli il cui grido di dolore dopo la mala-esclusione dai mondiali di Doha (una delle più grandi prese per i fondelli di Arese&C s.p.a. ad un atleta) avevamo raccolto e divulgato, salvo poi accorgerci con sconcerto che lo stesso Riparelli, dopo aver menato fendenti a destra e manca per l'ingiustizia subita, la settima successiva a Doha si sarebbe presentato regolarmente al raduno della nazionale. Ma come? Vai fino in fondo!! Collio è comunque ancora il punto fermo, il resto della velocità italiana è ondivago, impalpabile: tutti ambiscono alla staffetta, ma forse il solo Collio e proprbabilmente Di Gregorio (anche se ha gareggiato col contagocce) sono al momento sicuri in una di quelle specialità dove la medaglia non è assolutamente una chimera. Su Fabio Cerutti pende ancora la scomunica della Fidal, ma che, siamo arci-sicuri, rientrerà se il Dio del tempo, Kronos, gli darà ragione facendo rimangiare alla stessa Fidal le proprie decisioni, esponendola ancora una volta al ridicolo (ma tanto è ridotta ormai allo Status di Circo itinerante). I 200 dimostrano di essere una specialità ostica per gli italiani: non so se si tratti della maledizione di Pietro Mennea, che allontana ogni forma di velocista decente da questa specialità. Stavolta complice anche il forte vento contrario, il solo Diego Marani scende sotto i 21" (20"99), mentre gli altri si perdono nella profonda caverna dei 21", compreso Fabio Cerutti dirottato per questioni di scuderia sulla prova più lunga (3° con 21"54).
  • Nei 400 maschili si rivede un altro dei nostri intervistati del passato: Andrea Barberi! Strafelici per questo: 46"06 per siglare il rientro di Andrea dopo un paio di anni di tribolazioni, con il sogno dell'olimpiade infranto sul più bello, dopo una stagione incredibile (il 2007) conclusa con il record italiano. Ora pensare ad una 4x400 competitiva agli europei di Barcellona non è affatto un azzardo: Licciardello, Barberi e Vistalli con tempi pari o inferiori ai 46". Manca il quarto incomodo. Al femminile Marta Milani, dopo aver preso qualche scoppola in Lombardia (l'ho vista soccombere personalmente a Gavardo su un 400), torna sotto i 53" e vince in 52"77. La Grenot, bontà sua, a metà giugno non ha ancora esordito: in Italia alcuni atleti-top (o meglio, i loro allenatori) hanno un ego superiore a quella di Bolt, Powell e Gay messi insieme (che hanno già corso 5/6 volte a testa) e centellinano le loro uscite come le apparizioni di Fatima. Li paghiamo noi, mentre Bolt & c. li pagano gli sponsor e c'è una sostanziale differenza di carattere etico.
  • Mezzonfondo: Nei 1500 vince l'eterno Christian Obrist (3'54"05) che di queste gare ne ha vinte una quantità infinita. Siamo sempre in attesa del salto di qualità, e, per parte mia, di quella "cattiveria" a livello internazionale gli possa dare più visibilità. Sembra sempre infatti timoroso, coperto, quasi impaurito quando gli avversari sono sulla carta più forti di lui. Poi l'altoatesino doppia sugli 800: 1'48"55. Nelle siepi sfida Matteo Villani vs Yuri Floriani su ritmi finalmente accettabili: 8'33"57 contro 8'34"15. Bisgonerà scendere di una decina di secondi per sperare in qualche cosa di importante anche in prospettiva Barcellona. A proposito: non conosco i limiti imposti dalla Fidal per partecipare agli europei. Sempre negli 800 si rivede il neo-over-35 Andrea Longo, 4° in 1'51"14: esordio sofferto, vedremo le prossime prove.
  • ostacoli: la gara sui 110hs ha dimostrato che è l'anno del finanziere Stefano Tedesco. A Firenze, in un contesto dove le prove veloci non si sono particolarmente messe in evidenza, ottiene 13"79, distanziando nettamente colui che negli ultimi anni aveva primeggiato sulla scena nazionale, Emanuele Abate, 14"10. Vento di un metro contrario. Nei 400hs si rivede Gianni Carabelli con un buon tempo: 50"66. Cosa gli avranno chiesto per partecipare agli Europei? Speriamo che questa seconda-vita sportiva del varesino coincida comunque con maggiori soddisfazioni. Tra le donne, (parlo dei 100hs) assente Micol Cattaneo (non so francamente che tipo di infortunio la tenga lontana dalle piste) sta dominando la scena da quest'inverno Marzia Caravelli, autrice di un pregevole 13"34 contro vento. I 400hs al femminile sono invece da un paio di anni una specialità in stallo. Benedetta Ceccarelli vince in 57"21 senza particolari patemi (era assente la Gentili, sua castigatrice un paio di settimane fa) ma i tempi del resto d'Europa, per non spingerci troppo lontano, sono leggermente più bassi. Proprio in questa specialità la Fidal quest'anno ha deciso di incrementare sensibilmente il minimo di partecipazione ai Campionati Assoluti, per invogliare qualcun'altra a qualche sacrificio in più.
  • salti: una bellissima gara di salto con l'asta al Ridolfi, con Giuseppe Gibilisco che regola Giorgio Piantella (al personale): 5,70 vs 5,60. Ancora una volta Gibilisco dimostra di essere una delle nostre poche carte giocabili a livello internazionale. Salto in alto (maschile) tecnicamente povero, così spazio all'impresa della bergamasca Raffaella Lamera, che ottiene un siderale 1,95, uno dei migliori risultati dell'anno a livello europeo. 1,75 per Roberta Bugarini (1969) che sfiora il record del mondo di categoria per 1 solo centimetro, ma contemporaneamente migliora di 1 cm quello europeo da lei stesso dentenuto. Nel triplo Fabrizio Donato salta un grande 17,00 metri mettendo a bada 3 arcigni avversari, tutti giunti a cavallo dei 16,50 (Schembri, Boni e Greco). Timidi cenni di ripresa da parte di Magdelin Martinez (13,86). Ma con queste misure a livello internazionale non si supera i turni preliminari. Brava Barbara Lah (1972) seconda con 13,00.
  • Lanci: Vizzoni c'è. 76,90 e un bel biglietto da visita con sullo sfondo le guglie della Sagrada Familia di Gaudì. Al terzo posto trovo Giovanni Sanguin (1969) che lancia 69,99. Il giovane promettente Gianluca Tamberi vince nel giavellotto (73,82). Al quarto posto troviamo invece quel Moreno Belletti (classe 1970) che con 64,51 ha stabilito la nuova Miglior Prestazione Italiana M40. La precedente appartenenva a Moreno Marson (60,33) e risaliva al 2002. Altro 40enne a dominare il peso: Paolone Dal Soglio con 17,81. Tra le donne Chiara Rosa torna su livelli che le confacciono: 17,99. Salis sopra i 70 nel martello (70,16).
Chi va in Coppa Campioni? La formula è davvero ridicola. 4 società militari e 4 società civili che per l'occasione hanno potuto godere di ulteriori "arrivi" in prestito, visto che, poverine, sono state falcidiate dal ritorno sotto le divise dei loro atleti di punta (pagati da noi). Lo spettacolo, volenti o nolenti, lo fanno sempre i soliti, cioè coloro che possoono fare atletica potendo contare su uno stipendio. Poi possiamo anche disquisire all'infinito sulla moralità della cosa (come più volte ribadito in questo articolo: soldi dei contribuenti). Ma vedere l'atletica italiana di vertice e contemporaneamente non vedere le squadre militari sembra essere una cosa impossibile e al momento quasi stupida: sono gli estremi di una medesima dimensione. Più si procede verso un estremo, meno si potrà "godere" di quell'altro. Quindi, oggi come oggi: o vogliamo un'atletica competitiva (e allora ammettiamo i gruppi sportivi militari, che nel frattempo, FFGG a parte, sono ridotti a pelle e ossa) o non ci lamentiamo se tornando da Mondiali ed Olimpiadi si vedrà lo zero stampato sulla fronte. Stravincono le Fiamme Gialle (che quindi andranno in Coppa Campioni) che danno alla Riccardi, Campione d'Italia di società "solo" 50 punti (cioè potevano batterla non presentandosi su 6 gare su 20). E questo nonostante gli "innesti" derivati dai prestiti. E se la Riccardi ha "tenuto" le altre società civili sono letteralmente naufragate, quando solo pochi mesi fa alla finale dei c.d.s. sembrava di assistere a scene di estremo giubilo. Tra le donne scudetto all'Esercito sulla Forestale. Terza l'Italgest (ma culturalmente i gruppi sportivi militari tra le donne hanno un'altra storia... più contenuta). Quarte le Fiamme Azzurre e solo quinta la SAI (campione d'Italia "civile").
E dopo tutto questo, due campionati paralleli, prestiti, rientri, allievi che fanno i c.d.s. con i pesi e le misure dei senior, espulsioni, scomuniche, allenatori-contro, c'è ancora chi pensa che in questa Fidal ci sia qualche cosa da salvare. E Arese, siccome ha una grossa carica di ironia, ha precisato pure che potrebbe ricandidarsi.

14/05/10

C.d.s.: un record europeo e tre italiani

(Simona Baracetti, da AtleticaWeek, neo primatista italiana dei 3000 siepi F35) - Scusate il ritardo, ma la cernita dei risultati è stata davvero infinita. Sabato e Domenica scorsi prima fase dei Campionati di Società Assoluti, tradizionalmente primo vero appuntamento della stagione italiana all'aperto su pista, quello dove si vedono i primi risultati degni di nota, quello dove scende in pista la maggior parte dei migliori atleti italiani su piazza. Peccato che il il medioevo-atletico-Arese con le immonde modifiche di fine 2008 (quelle del patto scellerato, la cadrega per uno scudetto) li abbia trasformati in un circo: così molti atleti delle società militari, semplicemente aspetteranno giorni migliori per i propri esordi, visto che alle società militari è stato precluso di vincere gli scudetti (con sommo deperimento della manifestazione) a vantaggio della cupola di società civili che ormai dettano i regolamenti alla Fidal. E visto il tempo (metereologico) è stato pure un bene per molti non cimentarsi nell'agone. Nel week-end diversi dei migliori master, o over-35 che dir si voglia, si sono visti all'opera in giro per tutta Italia. Il miglior risultato arriva da Imola, dove Roberta Bugarini (1969) con 1,74 ottiene il nuovo record europeo F40 (è del settembre 1969) nel salto in alto, fallendo i 3 tentativi a 1,77 che le sarebbero valsi il nuovo record mondiale (1,76 dell'americana Patricia Porter). Naturalmente NON è record italiano, perchè l'anno scorso (de facto F40 in Italia, ma 39enne in pectore) la Bugarini ottenne 1,78. Anche su Atletcanet si parla di 3 record italiani, per via del famoso "pre", ma sono diversi da quelli che considera la Fidal. Per la Fidal, cui noi ci riferiamo, in realtà due soli record italiani sarebbero stati battuti e uno pareggiato: quello della milanese Simona Baraccetti (1971) nei 3000 siepi F35 (11'05"28). Record italiano anche per Maura Marchiori a Rovereto, che stabilisce la miglior prestazione nei 5 km di marcia su pista F50: 26'03"72. Pareggia il record Giacomo Befani nel salto con l'asta M40 (4,90).
  • Abruzzo. A Pescara ancora una volta il 36enne DIAZ Martinez Aramis in evidenza con 51"47 sui 400hs: 95,22%. Giulio Morelli (1963) corre in 24"70 sui 200 (88,79%). Il keniano Philemon Kipketer Serem (1974) ottiene 14'45"98 sui 5000. Tra le donne Elisa Garbielli 12'03"82 sui 3000 siepi e 18'33"96 sui 5000 (rispettivamente 81,54 e 78,88% tradotti in AGC. A proposito: ho guardato i nuovi coefficienti AGC rendendomi conto che le tabelle WMA pubblicate sono strutturate per categoria, e non per anno di nascita. Andrò avanti con quelli del 2006 ancora per qualche tempo, in attesa che qualche matematico ne studi le curve). Pasqualina Proietti Pannuzzi vince sia il peso che il disco con 11,49 e 44,56 (63,27% e 58,24%).
  • Trentino-Alto-Adige: prestazione-monstre dell'eterno Graziano Morotti (1951) nei 10 km di marcia: 48'03"20 che equivale a 94,93%. Al momento, mentre scrivo, il miglior risultato italiano in AGC (il record italiano ottenuto nel 2006 gli appartiene saldamente... un paio di minuti in meno). Poi a Rovereto è la sagra del mezzofondo master, con una ridda di prestazioni davvero interessanti. L'M45 Ivano Pellegrini (1965) corre i 1500 in 4'15"44 (90,14%, il miglior risultato in AGC nei 1500 over-35). Negli 800 invece ottiene 2'04"67, ponendosi quale più accreditato avversario del campione del mondo indoor della distanza, Giuseppe Romeo. Stefano Tugnolo (1975) corre i 100 in 11"02, secondo solo a Checcucci nella categoria M35 quest'anno nei 100 metri. Franco Gnoato (1961) copre i 3000 siepi in 10'16"65 totalizzando 88,63%. Nei 400hs altro personaggio che entra nel novero dei migliori ostacolisti sul giro di pista italiani: Fabrizio Crinò (1975), 55"65 e 88,07%. Nel lungo, Michele Ticò (1966) salta 6,39 ma con 4 metri di vento a favore. Tra le donne, miglior risultato percentuale per un'altra marciatrice, Maura Marchiori (1959): 26'03"72 sui 5 km e 86,41% che equivalgono al nuovo record italiano di categoria. Brava Tiziana Piconese (1966) che salta 1,56 di alto (86,19%). Mi preme sottolineare però la presenza di una "nuova" (per me) mezzofondista F40: Mirella Bergamo, classe 1969. 4'52"68 sui 1500 (84,84%) e 17'49"96 sui 5000 (84,77%). Laura Avigo & c. sono avvertite (sempre che la Bergamo si dia all'attività master).
  • Puglia-Basilicata: A Bari brilla il velocista M50 Zaccaria Facchini (1957): 25"21 sui 200 (1,0 di vento) e 12"62 sui 100 (88,69%). Miglior M35 della manifestazione (stando esclusivamente all'AGC). Ottimo Stefano Tarì (1971) nel salto in lungo: 6,61 con 1,0 di vento. Probabilmente il risultato in senso assoluto migliore di un M35 è stato il 62,20 di Marcello De Cesare (1974) nel lancio di giavellotto. Tra le donne riflettori su Soumiya Labani (1975) di cui non conosco la nazionalità: 16'48"88 sui 5000 (86,72%) e 4'33"37 sui 1500 (86,58%).
  • Emilia-Romagna: (wo)man of the match Roberta Bugarini e il suo record europeo nel salto in alto W40 a 1,74 come sopra già scritto (92,55%). Ritorna il velocista Alberto Zanelli (1965) con un ottimo 23"70 (-1,3 di vento) che gli vale 91,24%. Si rivede anche il primatista italiano assoluto di salto in alto (2,34) Marcello Benvenuti (1964), arrivato fino a 1,85 prima di ritirarsi dalla gara (88,68%). Si rivede in pedana anche un monumeto come Corrado Fantini, 13,57 di peso e 39,61 di disco (con gli attrezzi da 7,260 e 2,000). Tra le donne ottime prestazioni da parte di Maria Vittoria Fontanesi (1974): 4'27"68 sui 1500 e 16'56"67 sui 5000.
  • Friuli-Venezia-Giulia: direi che desta sensazione il fatto che sia ancora del gruppo il triplista Paolo Camossi (1974): 15,54 con vento praticamente nullo. Il record italiano M35 è fissato ancora a 16,00 metri di Daniele Buttiglione. Un altro 100ista M35 in vetrina: Andrea Fogliato, che corre in 11"21 (0,7) e 88,28% AGC, miglior prestazione friulano over-35.
  • Campania: Assente Mario Longo nei 100, buone prestazioni soprattutto nei salti: Marco Tremigliozzi (1974) oltrepassa i 7 metri: 7,04 con 0,7 di vento. Nel triplo l'altro M35 Danilo Pagliano (1975) salta 14,16 (1,7). Al femminile Oksana Derkach (1969) super soprattutto nel lungo: 5,19 (1,2), ma anche 11,13 nel triplo ma con troppo vento (3,4).
  • Lazio: gionate caratterizzate dal vento e dal freddo. Si mette in mostra Max Scarponi (1967) che corre i 200 in 22"66 (2,4 di vento) e 51,94 sui 400 (rispettivamente 93,99% e 90,82% in termini di AGC). Paolo Chiapperini (1969) corre i 100 in 11"24 (3,0) e ottiene 91,88%, seconda prestazione a Roma al maschile. Nei 5000 il più-volte-maglia-azzurra Angelo Carosi (1964) corre in 15'18"70, ad una ventina di secondi dal record nazionale di categoria e totalizzando uno dei migliori risultati in termini di AGC nel mezzofondo (probabilmente il migliore di giornata tra gli over-35). Gran balzo (appena ventoso) dell'M50 Antonio Virli nel lungo: 5,68 (2,1) e 82,86 (vi ricordo che mentre nella velocità l'eccellenza in AGC è oltre il 90%, nei salti è sopra l'80%). Tra le donne alcuni spunti di bella-cronaca: Khadidiatou Seck (1970) corre sotto i 13" (12"95 ma con 3,0 di vento) sfiorando il record italiano di categoria (un decimino sotto). Paola Tiselli vince i 1500 in 4'43"68 (84,47%) così come Lorella Pagliacci (1968) i 5000: 17'52"82 (85,27%, miglior prestazione percentuale al femminile). Ancora in luce Gigliola Giorgi (1968): 2'23"66 sugli 800 (82,53%).
  • Liguria: decisamente performante Alessandro Gulino (1973) che corre i 200 in 22"66 (0,1) e 50"40 sui 400.
  • Lombardia: miglior risultato over-35 di giornata stavolta è di una donna: Barbara Lah, che nel triplo (seppur ventoso) ha oltrepassato i 13 metri con 13,19 (2,3) siglando anche un mirabolante 94,41%. Ma segnalo, sempre al femminile, la prestazione di Simona Baracetti (1971) che stando alle tabelle Fidal, avrvebbe stabilito la nuova miglior prestazione italiana F35 dei 3000 siepi: 11'05"28 (cioè 90,91%). Il precedente record apparteneva ad un'altra lombarda, Monica Pezzotti con 11'21"91: praticamente 16" in meno! E naturalmente spazio all'immensa Silvia Casella (1972) che ha dominato sia i 1500 che i 5000 con 4'29"73 e 16'36"88 (89,52% e 89,08%). Tempo sensazione anche da parte di Giuseppina Perlino (1965) 27"65 (86,97%): sarebbe stato il record italiano F45 di quasi sette decimi se non fosse stato per il generoso vento a favore: il referto parla di +5,4. Il record attuale è di 28"34 della ottocentista Elena Montini. Nella sua scia, nella medesima ventosa batteria anche il 28"02 di Rosa Anibaldi (1966). Nel salti si è rivista la bi-campionessa mondiale W35 Flavia Borgonovo: 5,23 nel lungo (ventoso) e 11,93 nel triplo (nei limiti). Tra gli uomini prova convincente (considerati gli ultimi tribolati mesi) di Enrico Saraceni nei 400: 51"98 e 92,69%. Agli europei mancano ancora un paio di mesi e soprattutto torna il caldo, toccasana per tutti noi over-35 (dopo 6 mesi di freddo e pioggia). Grande prestazione anche del Campione Italiano M40 degli 800 indoor Francesco D'Agostino (1966) 2'02"74 e 89,87%. Stefano Avigo (1970) si sta evidentemente creando la concorrenza in casa. Nei 5000 il neo-M35 Paolo Finesso (1975) corre in 14'23"49: 89,57%. Stefano Longoni (1975) corre i 110hs in un grande 14"85. Giorgio Federici (1966) salta 6,34 (82,50%) ventoso nel salto in lungo.
  • Marche: a Fabriano per poco non cade il record italiano negli M60, per mano di quel satanasso di Antonio Rossi (1950): con vento nullo 12"54 (93,91%) ad un solo centesimo da "qualcosa" a quattro da "tutto". Infatti il record ufficiale sarebbe 12"53 (in quanto dotato del dato del vento) appartenente a Tristano Tamaro. Vicino al 12"50 (senza dato del vento) dello stesso Tamaro, e poco lontano dal 12"2 manuale di Attilio Jacquemet. In compenso viene eguagliato il record italiano dell'asta M40 per mano di Giacomo Befani (1970): 4,90 a pareggiare Fulvio Andreini. Bravo Max Poeta (1972) sui 400: 51"81 (87,81%).
  • Piemonte: ancora in gran spolvero Mauro Graziano (1966): 23"16 (-1,2) sui 200 e 92,66%. Buoni risultati dal mezzofondo: il maghrebino Benazzouz Slimani (1975) corre i 5000 in 14'26"67 (89,24%) e i 1500 in 3'58"92 (87,34%). Bravo anche Roberto Catalano (1974) sui 1500: 4'00"65 (87,57%). Nei 3000 siepi femminili 11'33"78 di Samia Soltane (1967) 89,97%. Sfiorato il record italiano F50 nel disco da Elda Giraudi: 38,54 contro il proprio record di poco superiore ai 39 metri.
  • Sardegna: domina incontrastato il vento e il freddo anche ad Oristano. Velocità e salit super-agevolati, un pò meno il resto delle gare in pista. Non molti over-35 al via. Buoni risultati nella marcia maschile con Bachisio Faedda (1968) che ottiene 50'32"21 (84,83%) e Rosario Petrungaro (1958) 50'32"21 (84,83%). Tra le donne Emanuela Baggiolini, passeggia i 400hs in 1'03"72 (85,78%).
  • Sicilia: la notizia è l'ingresso tra le F35 dell'avvenente velocista Valentina Cuccia (1975) che al suo esordio (presumo) da over-35 ottiene 12"67 con vento nullo. Performante anche Marta Ruggeri (1969) che copre i 400 in 1'01"49 (86,28%, miglior risultato AGC siciliano). Giovanni Agosta (1962) corre gli 800 in 2'12"97. Ottima la martellata a 43,89 di Maria Tranchina, che le vale un super 78,61%.
  • Toscana: Buone prove da parte di Fausto Bianchi (1962) tra gli uomini: 55"05 (88,73%) e 25"00 (88,37%) tra 400 e 200. Altre buone prestazioni nel lancio del martello: Massimo Terreni (1956) con 48,62 (71,19%) e Emilio Filippi (1972) con 54,34 (65,55%). Tra le donne si mette in luce Fabrizia Malatesti ("Bizia"!, del 1971) che ha percorso i 400 in 1'00"46 (85,87%). Nel mezzofondo palcoscenico per Angela Ceccanti (1968, 1500 in 4'59"53 e 5000 in 18'25"80). Ottimo anche l'1,64 di Irene Pregazzi (1974) nel salto in alto (82,42%).
  • Veneto: Tantissime notizie degne di nota. Da dove inizio? Da Stefano Bellotto (1969) tornato a correre. 11"59 e 23"43 con vento in entrambi i casi contro superiori a 1,5 metri. Il sogno rimane sempre poterlo vedere all'opera in qualche gara master. Sui 5000 Said Boudalia totalizza 14'27"35 e 93,75%, cioè il miglior risultato percentuale tra gli uomini over-35 in master. Il record è 18 secondi più sotto (Angelo Carosi, di cui ho già parlato prima). Nei salti si conferma su misure prossime ai 2 metri Francesco Arduini (1974) con 1,98 (86,03%), anche se per l'AGC il salto più remunerativo è stato l'1,95 di Michele Buiatti (1970) che gli equivale 88,02%. Nei lanci, sagra dei lanciatori over-35 dal grandissimo passata prossimo (e remoto). In qualche caso possiamo ancora parlare di "presente" nel senso che occupano ancora posti di primo piano nelle classifiche nazionali. Paolo Dal Soglio (1970) lancia 17,16 (76,23%), mentre Diego Fortuna (1968) scaglia il disco a 54,70 (75,27). Poi si vede Luciano Zerbini, classe 1960, che riesce a lanciare 13,35 il peso da 7,260 (66,22). Sarebbe da "provarlo" col peso da 6 kg (previsto per la sua categoria). Tra le donne Emma Mazzenga (1933) sfiora il suo record italiano dei 200 con 36"88 (con vento contro di 1,4).

21/02/09

La prima giornata degli over-35 agli assoluti

Un argento da parte di Andrea Alterio: questo è il bottino per il momento degli over 35 ai Campionati Italiani Assoluti in corso di svolgimento all'OVAL di Torino. Emanuele Abate troppo forte, con 7"83 nonostante il 7"76 stagionale dell'atleta friulano ottenuto a Tampere nella sfida Finlandia-Italia. Comunque un buon 7"94. Non si è invece presentato in finale Andrea Giaconi (1974, nella foto datasport) nonostante il miglior tempo ottenuto in batteria (7"94 anche per lui). 4° nella marcia Alessandro Gandellini. Questo l'elenco degli over-35 e delle loro prestazioni:
  • 2° Andrea Alterio (1973) 60hs (7"97 b - 7"94 f)
  • 4° Alessandro Gandellini (1973) 5 km marcia (20'21"63)
  • np f Andrea Giaconi (1974) 60 hs (7"94 b - np f)
  • 9° Emiliano Pizzoli (1974) 60 hs (8"17)
  • 11° Silvia Casella (1972) 1500 (4'31"86)
  • 12° Milena Megli (1966) 3 km marcia (15'10"60)
  • ncl Roberta Bugarini (1969) alto (3 nulli a 1,70)
  • squ Gisella Orsini (1971) 3 km marcia (squ)