31/12/09

I Webatletica-Awards 2009

Quest'anno vogliamo presentare una cosuccia che va molto per la maggiore negli USA. I Webatletica Awards, cioè una serie di riconoscimenti che vadano oltre quello già attribuito del "Master dell'anno" e che riguardino i migliori atleti master categoria-per-categoria. In più abbiamo aggiunto la miglior matricola dell'anno (the rookie of the year, necessariamente nella categoria W o M 35) e il sophomore, cioè l'atleta al secondo anno, che ha ottenuto le migliori prestazioni. Entrambi i premi per incentivare i "giovani" a sfondare il velo di omertà che circonda ancora in parte questo mondo così attivo. Se qualcuno avesse da proporre qualche altro premio, lce o scriva al nostro indirizzo info@webatletica.it.
  • Master of the year (male): Mario Longo
  • Master of the year (female): Maria Lorenzoni
  • M35-39: Giacomo Befani
  • M40-44: Valerio Brignone
  • M45-49: Enrico Saraceni
  • M50-54: Giancarlo Ciceri
  • M55-59: Antonio Di Somma
  • M60-64: Vincenzo Felicetti
  • M65-69: Lamberto Boranga
  • M70-74: Roberto Vaghi
  • M75-79: Luciano Acquarone
  • M80-84: Vittorio Biagiotti
  • M85-89: Ottavio Missoni
  • M90-94: Ugo Sansonetti
  • M95-99: Mario Riboni
  • W35-39: Lusia Puleanga
  • W40-44: Cristina Amigoni
  • W45-49: Elena Montini
  • W50-54: Maria Lorenzoni
  • W55-59: Egger Waltraud
  • W60-64: Ingeborg Zorzi
  • W65-69: Brunella Del Giudice
  • W70-74: Giulia Perugini
  • W75-79: Emma Mazzenga
  • W80-84: Anna Flaibani
  • W95-99: Gabre Gabric
  • Rookie-of-the-year (male): Francesco Arduini (1974)
  • Rookie-of-the-year (female): Sonia Marongiu (1974)
  • Sophomore-of-the-year (male): Luca Tonello (1973)
  • Sophomore-of-the-year (female): Paola Tiselli (1973)

30/12/09

Una gara a Norimberga il 30 gennaio?

(foto dal profilo fb di Antonio Montaruli) - Mi ha contattato il nostro amico Antonio Montaruli, segnalandomi una bella iniziativa, che può bypassare la cronica assenza di strutture indoor in Lombardia e l'inattivismo del CRL a favore dei proprio atleti e le opportunità date a loro di gareggiare. Antonio infatti, è stato invitato ad una manifestazione indoor a Norimberga, in Germania, presso la Sporthalle di Fuerth che si terrà il 30 gennaio prossimo. Ci saranno i probabilmente primatisti del mondo Guido Muller e Rolf Geese, e il progamma è molto nutrito: sono previsti infatti gli ostacoli, i 100 (!!!), i 200, i 400, gli 800, i 3000, il peso, lungo, alto e asta. La tratta Milano-Norimberga è trafficatissima, e non sarà certo un problema trovare un volo low-cost. Iscrizioni entro il 27 gennaio a questo indirizzo info@lac-quelle.de. Norimberga è una città molto bella da visitare, quindi: si unisce il dilettevole al... dilettevole! Chi volesse mettersi in contatto con Antonio per pianificare la trasferta, mi contatti a questo indirizzo info@webatletica.it. Provvederò a mettervi in contatto con lui.

29/12/09

Grande iniziativa della Fidal Brescia per i master

Confesso che dell'idea ero stato già messo al corrente qualche settimana fa. Ora, tradotte le parole in musica, ha tutt'altro effetto. A Brescia, ed è da un pò di tempo che lo vado sostenendo, la Fidal è dalla parte dell'atletica. Anzi, è dalla parte PRIMA degli atleti (senza distinzione di età!!), QUINDI delle società affiliate in provincia. Un connubio senza dubbio vincente, anche se manca quella che potrebbe essere una società faro (come ad esempio l'Atletica Bergamo) che catalizzi le forze giovanili e dia ad esse la possibilità di emergere a livello nazionale. Comunque sia... L'idea nata da Virginio Soffientini, atleta Master e responsabile dell'area master della Fidal Brescia, è quella di supportare nelle trasferte nazionali ed internazionali gli atleti bresciani. Una grossa mano dal punto di vista organizzativo, visto che l'idea che sottende l'iniziativa è quella di creare una sorta di punto di incontro (Casa Brescia) per gli atleti della provincia, che dia la possibilità di ottimizzare e razionalizzare le spese per alberghi e viaggi. Ma già il fatto che si parli di "progetto" e di "master" sembra essere una cosa con pochi precedenti. Qualcosa si muove: prima l'apertura della Fidal ai c.d.s. master indoor, ora questa iniziativa della Fidal Brescia. Vitalità, spirito di iniziativa... e questo che in definitiva chiedono i master. La prima iniziativa (che ha una portata ben più vasta, sentito lo stesso Virginio) coinciderà con i Campionati Italiani Indoor di Ancona dal 19 al 21 febbraio. In pratica la Fidal Area Master bresciana raccoglierà informazioni su tutti i partecipanti della provincia, farà proposte di carattere alberghiero o legate al viaggio, oppure cercherà di mettere in contatto coloro che, pur nella loro autonomia logistica, vorrebbero andare ad Ancona ma si trovano ad affrontare il viaggio da soli. A questo link la prima proposta di Virginio (la prima di molte, ve lo assicuro...) con inclusi anche i recapiti dove contattare direttamente il nostro amico.

Record del Mondo nella 4x800 indoor M40-49

Fonte: Young Legs for Old Runners. La squadra del Great Philadelphia TC M40 (nella foto) sulla pista dell'Armory di New York era partita per ottenere il record statale della specialità, 8'15"29 detenuto dal West Valley TC sin dal 1988. La squadra della Pennsylvania era composta da Scott Landis, Bob McGinty, Kevin Forde e Nick Berra (nella foto di Melanie Berra). Il team ha poi sorpreso tutti correndo uno strepitoso 8'07"48, che gli è valso non solo il record americano, ma anche quello mondiale che era fissato a 8'07"6 corso nel 2000 da un altro club americano. Qui la notizia su YLFOR.

27/12/09

Un incredibile sito per le prove multiple master

Questo sito (in tedesco, ma è facilissimo da comprendere!) è purissima manna dal cielo per tutti i master che si cimentano nelle prove multiple tabellate nei vari campionati nazionali ed internazionali: pentathlon, eptathlon, decathlon, pentathlon lanci. Una marea di statistiche e soprattutto le liste all-time mondiali di tutte quelle specialità distinte... per categorie! Un altra mano alla diffusione del masterismo per il mondo, uno sprone a che le prove multiple si diffondano anche qui in Italia (c'è una endemica carenza soprattutto nelle categorie "minori") perchè adesso non ci si scontrerà solo con sè stessi, ma si avrà la possibilità di farlo con la storia della specialità. Bellissimo sito per i malati di statistiche. Qui il link.

Un nuovo caso di doping a Lahti?

Da Masterstrack si apprende che a Lahti-09, dopo il famoso caso del lanciatore finlandese (Pekka Viippo), che ha fatto pubblicamente ammenda dei suoi peccati (ma tanto tra i master, tanti sono gli anni per poter gareggiare, che potrà tornare senza particolari problemi tra un paio di anni), ci sarebbe un secondo caso di doping. Stavolta non sarebbe finlandese... quindi il campo di ricerca si allarga. al resto dei paesi partecipanti. Contattato dallo stesso Ken Stone, il Presidente della WMA, Stan Perkins, avrebbe detto che ci sono stati due casi con risultati "dubbi" a Lahti. Uno era appunto il finnico. E l'altro...? Non si sa. I risultati sono stati spediti alla federazione d'appartenenza dell'atleta, e non sapremo mai se ne sarà svelato il nome... o quando. Pensate a quanto sia ambito un titolo per un campionato mondiale master...

Master spagnoli 2009: Manuel Blanco e ancora Aurora Perez

A differenza del nostro sito, il Master dell'anno spagnolo viene eletto con un'elezione popolare, in cui esclusivamente i tesserati master votano i loro migliori atleti. Probabilmente c'è una selezione data dal fatto che i votanti devono fornire tutti i dati relativi al loro tesseramento prima di inviare il voto: ecco come si evitano i "brogli" o i voti dei "pianisti", anche se di sicuro il problema non si elimina del tutto. Il tutto "mutuato" dalla percentualizzazione dei loro migliori risultati cronometrici. Il risultato è sicuramente "apprezzabile" statisticamente, e stranamente nelle precedenti 6 edizioni non hanno mai vinto atleti con età superiori ai 50 anni. Ma la serietà del mondo master spagnolo a mio modo di vedere è dato soprattutto dalla presenza di un'istituzione che la sposta alcuni anni davanti alla nostra Federazione. Una commissione di atleti e dirigenti master con valore consultivo per la RFEA (la Federazione Spagnola di Atletica): pensate che ai lavori della Commissione partecipa pure il Presidente della RFEA, Jose Luis De Carlos (come se sua maestà Arese si degnasse di ascoltare le minime rivendicazioni del mondo master italiano, che è decisamente più corposo di quello spagnolo... pura fantascienza!). A proposito: lanciamola lì e poi la riprendiamo... perchè non si istuisce una commissione del genere che possa "suggerire" alla Fidal ogni tanto qualche miglioria?
Tornando all'aspetto sportivo, migliori master dell'anno sono stati nominati Aurora Perez e Manuel Blanco. Aurora Perez è un vero e proprio mostro sacro del masterismo spagnolo. Questo è per lei il 5 premio (su 7 edizioni!): ma di lei parlano i record mondiali, le medaglie... L'altro alloro ha invece arriso a Manuel Blanco, campione europeo indoor dei 400 e mondiali dei 400hs. Prima volta per lui. Pensate che entrambi gli atleti verranno premiati alla festa annuale dell'Atletica Spagnola. Ve li vedete due master premiati alla festa annuale della Fidal? Lo si è mai fatto? Boh... Comunque sia, una lezione per come gestire il mondo master in un paese. Ah! Per concludere: se andate sul sito delle statistiche della Federazione Spagnola, potrete trovare di ogni atleta tutte le statistiche che vorrete, in maniera dinamica ed interattiva. Il sito della Fidal invece fornisce dati poco strutturati, che vengono aggiornati con colpevoli ritardi (ma probabilmente il problema è legato anche al sistema di rilevazione dei risultati sul territorio), dove è difficile poter manipolare le classifiche (ad esempio, estrapolando i dati che ci servono per scrivere gli articoli...). Forse Arese dovrebbe sganciare un paio di migliaia di euro a favore di un serio Webmaster e soprattutto a beneficio delle collettività, anche se a scapito del codazzo di lacchè che segue la nazionale italiana durante le grandi manifestazioni internazionali.

26/12/09

Bill Collins: il re modesto

(Bill Collins e Tyson Gay, in una foto di Young Legs for Old Runners) - Siamo sotto le feste, ok. Così ho tirato fuori una bella storia. Almeno: spero sia bella. La storia di Bill Collins, una delle icone del mondo master mondiale. Chi è Bill Collins? Perchè è così noto? Molte voci si rincorrono sul suo conto: io stesso ne ho sentite diverse sui suoi trascorsi sportivi. Così ho cercato e cercato, finchè ho trovato una bellissima intervista fatta dai webmaster di un blog americano che, udite-udite, come noi utilizza l'AGC per nominare i suoi migliori atleti e per stilare classifiche. Un blog frequentatissimo dai master americani (soprattutto mezzofondisti... ma con grande spazio alla pista): si chiama Younger Legs for Old Runners. L'intervista che segue (mia libera traduzione) mette a nudo un Bill Collins inedito, una persona genuina, modesta nonostante il passato e... il presente, quasi emozionante. Dal suo rapporto con la madre, all'importanza del calore della famiglia in ogni momento della vita, alla sua filosofia tradotta in un libro appena uscito. Per vedere la sua scheda clikkate qui...
  • Qui il link al bellissimo articolo
Ci sono superstar in ogni sport, cioè quegli atleti che gli stessi atleti si fermano a guardare. Nel golf c'è Tiger Woods, nel basket c'è Lebron James e Kobe Bryant. Nell'atletica master maschile invece c'è Bill Collins... e lo è ormai da due decenni. A differenza di molte altre star che si trovano tra i master e che danno il loro meglio una volta giunti nella loro mezza età, Collins è tornato per fare la star una seconda volta nella vita. E' stato infatti due volte campione statale sia nei 100 che nelle 220 yards durante le High School, 4 volte campione americano del Southwest mentre frequentava la TCU e due volte detentore di un record del mondo assoluto come staffettista USA, nella 4x100 (38"03 a Dusseldorf nel 1977) e nella staffetta indoor (2'01"10) al Madison Square Garden di New York nel 1981 (penso sia la svedese... n.d.r.). Ma cosa ha fatto Collins per tornare ad essere una star una seconda volta nella vita? Ebbene, si è presentato tra i master e ha battuto 25 record mondiali, vinto 127 titoli nazionali, vinto 27 titoli mondiali, nel 2006 è stato nominato dalla IAAF e dalla WMA Atleta Master dell'anno. Ah, e nel 2008 è stato nominato Master dell'anno per l'USATF (la federazione americana di atletica) quasi che ci fosse ancora uno spazio libero nel suo scaffale di trofei.
Così Younger Legs ha catturato Bill Collins (in senso metaforico, visto che è difficile fermare le gambe di Bill anche per un giovane...) per un botta-risposta sul suo passato, sul suo presente e sul suo meraviglioso nuovo libro che ha appena scritto, per poter condividere le sue conoscenze sulle metodologie d'allenamento con i suoi compagni.
  • YL: Stai correndo forte da molto tempo. Puoi raccontarci le tue prime esperienze con lo sprint?
  • BC: Da piccolo mi piacevano i blocchi di partenza. Ma non appena ho iniziato a frequentare le Junior High, non ero considerato molto veloce come sprinter. Potevo partecipare solo ai concorsi con la squadra della scuola, e non certo alle corse. Così ho iniziato come saltatore in alto. Sono poi entrato nella squadra di sprinter al secondo anno di liceo, e non ero comunque veloce. Anzi, a dire il vero, ero il secondo ragazzo più lento della squadra. C'erano un sacco di ragazzi che partecipavano ai concorsi che non riuscivo a battere. Una volta un lanciatore di peso venne da me e mi disse che l'unica ragione per la quale potevo batterlo era il fatto che era infortunato ad un bicipite femorale. Ero distrutto. Così mi dissi: perchè non provare il salto in lungo? Ed è ciò che ho fatto. Ma non volevo rinunciare alla velocità qualora mi si fosse ripresentata l'occasione. Così lavorai e lavorai, e alla fine dell'anno riuscii a correre una staffetta ed un paio di gare individuali. Il resto è storia.
  • YL: eri proprio determinato a fare lo sprinter?
  • BC: una volta intervistarono mio zio e gli chiesero perchè non tentassi di correre le lunghe distanze. Quando mio zio mi riportò la domanda io gli risposi: "perchè correre a lungo quando puoi correre veloce?".
  • YL: hai provato altri sport nella tua vita, o c'è stata solo l'atletica?
  • BC: ho giocato a football e baseball. E' incredibile l'energia che ti danno certi sport e ne ho ricevuta molta da questi due. Ma ho continuato a rompermi le ossa col football e ho preso un colpo di mazza sulla bocca nel baseball. E così è finito tutto.
  • YL: davvero??
  • BC: Amavo il football. Ma volevo essere presente ad ogni partita. Così ci rimettevo sempre le dita e così me le sono praticamente rotte tutte. Mi sono rotto pure un braccio non appena ho tentato di fare un tackle difensivo. Così mia madre decise che per me il football era stato sufficiente. Nel baseball devo dire che ero un eccellente giocatore. E probabilmente avrei continuato con quello sport. Poi però un weekend sono andato a giocare un pickup game (una partita non ufficiale, come quelle di basket per strada... n.d.r.). Quella era il genere di cosa che durante la stagione non avrei mai fatto. Ma insomma, quel weekend mi andava di farlo. Nessuno voleva fare il catcher, così decisi di farlo io. Non indossavo nessuna maschera e indossavo solo un normale guanto per ricevere (per giunta non quelli da catcher). Durante un'azione di gioco, presi un brutto colpo di mazza sulla bocca e sul naso, che mi ruppe i denti anteriori. E mia madre decise che era la fine anche per quello sport. Comunque mia madre non era troppo appassionata di baseball. Molte volte, per allenamento, dovevamo prendere le palle senza guanti e terminavo gli allenamenti pieno di escoriazioni sulle mani e sul petto. Avevamo degli allenatori un pò pazzi allora... Comunque, a causa di un insignificate pickup game, dopo 45 anni devo ancora correre ai ripari. Proprio recentemente ho dovuto tornare dal dentista per farmi aggiustare una delle riparazioni originali.
  • YL: ok, torniamo in pista. Hai davvero gareggiato nella stessa squadra di Fred Singleton (campione americano negli ostacoli, coach di fama e il cui fratello ha giocato nei New York Mets) e Ken McBryde (altro campione del passato) e se sì, quanto eravate forti?
  • BC: Certo, eravamo tutti insieme al liceo. E credo si potrebbe dire che al tempo avevamo una gran bella squadra. Tornando agli anni '60, eravamo considerati una delle squadre più forti nella nazione. Nell'anno scolastico da senior, non abbiamo mai dovuto dare la rivincita a nessuno. L'ultima volta che abbiamo dovuto ricorrere alla rivincita con un'altra scuola è stato al termine del mio ultimo anno da junior contro i White Plains. Ma poi li battemmo di oltre 100 punti, arrivando tra i primi 4 posti ad ogni gara. Avevamo il miglior atleta in entrambe le gare di ostacoli, che era Fred Singleton. E avevamo il miglior triplista in circolazione, che era Ken McBryde. Ottenemmo due record nazionali indoor quell'anno. Ed io vinsi i campionati nazionali dello Stato di New York nei 100 e nelle 220 yds due anni di fila, quando ero junior e quando passai senior. L'unico atleta nella storia dello Stato di New York a riuscirci. Tutto chiaramente non è stato ottenuto senza lavoro specifico e preparazione. Non mi sono mai riposato un giorno. Durante l'estate tra l'anno da "secondino" e quella da junior, ho lavorato e lavorato. Una 20ina di noi decise di svegliarsi ogni mattina e correre con la squadra di cross country. E' stata dura. Dovevo svegliarmi alle 4:30 del mattino e prendere il bus. E agli orari in cui mi svegliavo non c'erano i bus della scuola, così dovevo prendere i bus delle linee regolari. Ma eravamo noi che lo volevamo e molto presto tutta la squadra iniziò ad avere quell'abitudine. Si dimostrò la forza della nostra volontà, la nostra etica del lavoro e del volere è potere. Quell'anno avevamo 127 atleti nella nostra squadra di atletica. Era più numerosa della squadra di football. Quando andavamo a gareggiare dovevamo prendere 4 bus... avevamo talmente tanti atleti!!
  • YL: pensi che i successi ottenuti nei primi periodi in cui praticavi sport, possano aver alimentato l'atteggiamento positivo che hai mantenuto verso questo sport?
  • BC: il rinforzo positivo l'ho avuto dai miei genitori. All'inizio, quando non vincevo, ero lo stesso un campione agli occhi dei miei genitori. Quando non andavo bene, non lo si poteva dire certo dentro casa mia! Mia mamma è venuta a vedermi solo 3 volte. Con i suoi turni e il suo lavoro, non aveva molto tempo per venirmi a vedere. Non poteva avere giorni liberi sul lavoro. E' mancata nel 1985 e avrei tanto voluto che avesse avuto più tempo per vedermi correre di più. La più grande cosa che ha fatto mia mamma per me è stato venire al mio secondo anno di liceo. Mi fece sedere e mi parlò. Mi disse che le mie capacità atletiche erano dove dovevano stare e diversi college sarebbero stati interessati. Ma vide anche che il mio livello accademico non era alla pari delle mie capacità sportive. Mi disse solo: nel caso fosse arrivata una richiesta da un college, avrei avuto le capacità per frequentare quella scuola? E non ebbe più bisogno di dire altro. Mi misi a studiare duramente. E' il tipo di lezione che si impara presto. Non appena "senior" ebbi 247 offerte di borse di studio. E siccome avevo studiato duramente, potei fare la mia scelta. Molti miei compagni avevano avuto lo stesso tipo di offerte, ma non furono in grado di affrontarle. Questa è stata la cosa più importante che probabilmente ho imparato da mia madre. Era la mia più grande fan, e purtroppo non poteva essere lì in tribuna a guardarmi. Comunque sia, qualunque cosa fosse successa nella mia carriera, ho sempre potuto tornare a casa e avere l'amore della mia famiglia. Questa è la cosa più importante. Tornare a casa e avere l'amore della propria famiglia.
  • YL: a che punto della tua vita ti sei accorto che dovevi rimanere nella velocità?
  • BC: paradossalmente l'ho capito dopo anni di infortuni. Proprio a causa degli infortuni sono stato costretto a studiare, a cercare la strada per allenarmi e gareggiare senza infortunarmi. Contemporaneamente per massimizzare la piena abilità di correre con facilità.
  • YL: hai metodi di allenamento fenomenali, che in pratica mixano lavori di resistenza, lavori in pista, lavori di base. E ora hai scritto un libro su di essi, in cui tu sveli i segreti su di essi per raggiungere il successo. Puoi dirci qualche cosa su questo libro?
  • BC: Ovunque io vada, mi chiedono le stesse cose. Come ti alleni? Come riesci ad ottenere grandi prestazioni anche con l'età che avanza? Cosa mangi? Cose come queste. Ho pensato fosse il tempo di svelare questi segreti e farli conoscere. Come ci si allena a questa età? Tutti pensano che ci si debba allenare come quando avevamo 20 anni, e così generalmente si fa. Tendiamo a bruciare le tappe. Invece il libro parla della pazienza. La cosa più importante è invece non bruciare le tappe. Un sacco di persone e famigliari ci fanno pressioni, come quella di andare a farsi una partita di baseball. E gli uomini spesso ci si buttano, salvo poi trovarsi infortunati sui divani a leccarsi le ferite. Le donne invece ci pensano prima... loro non corrono dietro a queste cose. Prima si preparano. Hanno una differente filosofia. Parlo molto di loro nel mio libro: uomini contro donne nel loro approccio psicologico alle cose. Pensiamo a quando eravamo bambini: potevamo giocare da mattino a sera. Potevamo mangiare di meno e sicuramente potevamo non pensare all'idratazione. Ma come atleti in età avanzata, le cose si sono invertite. Prima dobbiamo rifornire il corpo ed idratarlo, prendersi cura della preparazione. Poi possiamo uscire ad allenarci. Una delle cose critiche in questo mio approccio agli allenamenti, è che bisogna mettersi in testa che bisogna fare un cambio nella nostra vita. E spesso il cambio nella nostra vita non è accettato da tutte le persone che conosciamo. Questo può includere la famiglia e gli amici, che magari vorrebbero andare ai party o fare qualcosa del genere. E dicono cose come "ma perchè devi fare cose come questa?" o "ma perchè lo stai ancora facendo?" Loro lo pensano perchè siccomo loro stessi non lo vorrebbero fare, non lo dovremmo fare nemmeno noi. Ci sono state persone che hanno provato il mio programma e che poi mi hanno detto "ho tanti nuovi amici adesso, perchè i miei vecchi amici non mi accettavano più". Questi sono i tipi di scelte che bisogna fare come atleti di una certa età e come nuovi adepti di una nuova era della nostra età.
  • YL: Bill, tu sei noto per essere partito in diverse circostanze senza blocchi. Hai qualche cosa contro i blocchi?
  • BC: Sono stato costretto a partire in piedi. Giocando una partita di football, mi sono stirato i muscoli addominali. Dopo l'infortunio non potevo più accovacciarmi sui blocchi, così ho iniziato a partire in piedi... solo per continuare a gareggiare.
  • YL: Abbiamo sentito dire che hai avuto un serio infortunio al bicipite femorale, con alcune cicatrici.
  • BC: Questo successe anni fa, quando ero al liceo. Dopo i campionati dello Stato, avevo un piccolo dolore al bicipite. Avevamo in programma un'altra gara, ed avevo proprio voglia di correre per essere pronto per il Golden West Invitational. Ma la mia gamba aveva iniziato a farmi davvero male. Così andai dal medico che mi fece un'iniezione di cortisone. Bè, non senti nulla dopo un'iniezione di cortisone. Così mi faccio la mia gara di 220 yds e a circa metà della curva, il mio bicipite esplose. Ero in terza corsia. E quando esplose finii in ottava corsia e quindi nell'erba. Ci vollero due anni prima che potessi sprintare ancora. Quella è stata l'ultima volta che ho fatto una puntura. Non ho mai preso nulla. Dovrei essere probabilmente sul mio letto di morte anche per prendere un'aspirina.
  • YL: questa cosa è simpatica, anche perchè l'altro miglior master maschile del pianeta, Nolan Shaheed, non prenderebbe nemmeno un'aspirina.
  • BC: Nolan è un gran-gran ragazzo. Abbiamo spesso parlato insieme quando ci siamo trovati alle gare. Ho comunque avuto sempre la fortuna di gareggiare con grandi atleti in questo sport: Payton Jordan è stato uno di questi. La prima volta che l'ho battuto da master, lui aveva pensato che qualcuno avesse sbagliato a prendere i tempi. Ma lui è un gran bravo ragazzo. Questo è sport... ci sono tante persone che puoi ammirare. Questo sport ti dice tutto sulle persone. E questo è anche quello di cui parla il libro, mostrando quello che ho imparato e quello che ho pensato. Ognuno ha un campione dentro di sè.
  • YL: tu hai contribuito al record del mondo della 4x100 nel 1977 con gli USA. Cosa si prova?
  • BC: è stato il mio primo record, e avvenne in Germania con la squadra nazionale americana. Quel record fu l'unico ottenuto durante quei campionati. Sembrava una gran cosa. Ero stracontento per l'orgoglio che aveva provato mia mamma, che mi aveva visto in TV, proprio perchè non mi aveva visto molte volte al college.
  • YL: hai subito una rarissima sconfitta ai Campionati Americani Indoor Master del 2009 a Landover, nel Maryland. Abbiamo saputo che avevi una frattura da stress al piede destro. Puoi dirci qualche cosa su quei Campionati, cosa si provava a correre con quel microtrauma, e come hai gestito l'infortunio?
  • BC: la pista piatta (Landover ha una pista di 200 metri completamente piatta, senza curve rialzate) non è stato un luogo adatto per correre una frattura da stress. Non potevo spingere con la gamba esterna ed è diventato un pò troppo doloroso correre in quelle condizioni. Sui 400 sono partito piano cercando di uscire nel secondo giro. Avevo tanta paura di procurami qualche serio infortunio alla gamba. Ma non voglio togliere assolutamente nulla al vincitore. Ha fatto la gara della vita! I medici cui mi sono rivolto mi hanno detto che la frattura permarrà e che non guarirà finchè non mi fermerò per due o tre mesi. Non penso possa andare peggio di così. Devo solo convivere col dolore. I Penn-Relays si stanno avvicinando e ho deciso di non correre i 100. Ho deciso di correre sicuramente la 4x400 e forse la 4x100. Bisogna solo vedere come andrà.
  • YL: senza svelare i segreti del tuo libro, puoi darci un consiglio veloce per un vecchio sprinter che si allena o che intende tornare ad allenarsi?
  • BC: Solo prendersi tutto il tempo utile e che sarà comunque necessario fare un piccolo lavoro. E comunque cercare di divertirsi il più possibile.
  • YL: ok, ma puoi dirci qualche cosa su Bill Collins che non ci hai detto?
  • BC: Per quelli che mi hanno visto solo da lontano alle gare: io non sono l'uomo bianco più veloce della terra... io sono Nero!!

Bill Collins: la scheda

La scheda di Bill Collins tratta dal sito Younger Legs for Old Runners...

Quick Facts:

Bill Collins
Age 58
Houston, TX
Occupation: Owner - Acala Sports Training Systems
Open PRs: 100 yards - 9.25 (#10 World All-Time) ... 220 yards - 20.02 ... 440 yards - 45.72
Open World Records: 400 Relay/Indoor - 38.03 (Dusseldorf, Germany - 1977) ... Sprint Medley Relay/Indoor - 2:01.10 (Madison Square Garden, New York, NY - 1981)
Current American & World Masters Indoor Records ...
Men's 40-44: 200 - 22.19 (AR)
Men's 45-49: 200 - 22.57 (AR & WR)
Men's 50-54: 200 - 22.99 (AR & WR) ... 400 - 52.78 (AR)
Men's 55-59: 60 - 7.34 (AR & WR) ... 200 - 23.36 (AR & WR)
Current American & World Masters Outdoor Records ...
Men's 40-44: 200 - 21.86 (AR)
Men's 50-54: 100 - 10.95 (AR & WR)
Men's 55-59: 100 - 11.44 (AR & WR) ... 200 - 23.36 (AR & WR)
High School Achievements (Mt. Vernon HS): 2-time New York State Champion in both 100 and 220 yards (1969, 1970)
College Achievements (Texas Christian University): 4-time Southwest Conference Champion 100/200 meters and 4 x 100 Relay
Open Achievements: 2-time member of World Record-Setting Relays
Masters Achievements: 127 National Championships ... 25 World Records ... 27 World Championships ... Inducted into USA Masters Hall of Fame (2003) ... 5-time United States Athlete of the Year ... IAAF/WMA Male Athlete of the World (2006) ... USATF Male Masters Athlete of 2008

24/12/09

Buon Natale, da Webatletica

Ci siamo: domani è Natale. Sono quasi due anni che vi (e ci...) accompagniamo nelle nostre giornate. Forse in qualche modo si è creato una rete "virtuale" di persone che ci seguono, qualcuno con un pò di senso critico, altri sostenendoci, alcuni distrattamente, altri con interesse. Non importa: siamo qui a raccontare un parte del mondo che non veniva raccontato, abbiamo aperto uno squarcio su una realtà che non aveva un'identità. Forse un pochino, anche grazie a noi, adesso se ne parla, c'è un senso comune, alcune piccole rivendicazioni. Si parte così, del resto. Poi se qualcuno vorrà seguire la nostra strada, o migliorarla (magari!) siamo pronti ad osservare e co-partecipare. Lasciatecelo dire oggi, alla vigilia di Natale, che siamo felici di quanto abbiamo fatto: abbiamo ricevuto numerose critiche, ma anche tanto sostegno... quanto meno esistiamo!! Nel link gli auguri dei singoli redazionisti, Linfordbif, Il Duca ed Andycop.

Linfordbif
E' il secondo Natale in vostra compagnia, e per me questo è un grande regalo. Approfitto di questo angolo per ringraziare tutti voi, tutti coloro che ci seguono come anche tutti i nostri amici forumisti.
La vostra partecipazione ed il vostro seguito, oltre a dare un senso a tutto quello che la redazione quotidianamente fà per il sito, ci dà anche forza e motivazione per andare avanti.
Tanti tanti auguri di buon Natale e di un felice e sereno, nonchè pieno di soddisfazioni sportive, anno 2010.
Daniele

Gli auguri del Duca
Poche righe per fare i miei piu’ sinceri auguri per un buon Natale e un serenissimo anno nuovo a tutti gli amici di Web Atletica.
Certo, per quale è la mia natura, mi verrebbe da fare qualche distinguo, ma è Natale, bisogna essere piu’ buoni ed allora consentitemi solo due auguri speciali.
Il primo a colui che da un paese lontano, anche se non troppo, ci allieta quotidianamente con la sua simpatia ed i suoi allenamenti a stracannone.
L’altro a una persona che ho avuto modo di conoscere bene solo da pochi mesi e che continua a stupirmi positivamente, giorno dopo giorno, per la sua straordinaria intelligenza, cultura, signorilità, generosità ma soprattutto per la sua incredibile passione per l’atletica.
Grazie Linf e Ben per aver creato questo sito e continuate sempre così.
Il Duca

Gli auguri del Ben
Non amo le feste, ma più i momenti in cui ci si emoziona per qualche cosa che vale la pena di vivere. Se questi momenti, poi, coincidono col giorno di Natale, bè... che sia un buon Natale per tutti coloro che si emozioneranno!
La notte di Natale sarà per un me un Natale diverso: in giro a... lavorare, nel nome dello Stato. Saranno emozioni diverse, e purtroppo il segno che nonostante tutto il clima di festa e nel giorno più "felice" dell'anno per "quasi" tutti, esiste un mondo sotterraneo che non conosce feste e nessuna serenità. Viverlo spesso dà la possibilità di comprendere in maniera cristallina la nostra fortuna. A maggior ragione stanotte!! Un abbraccio a tutti i nostri lettori e forumisti che vivono nel nostro scrigno i loro piccolissimi sogni.
Andrea

19/12/09

Il bilancio dei master 2009: la relazione del CT Claudio Rapaccioni

(nazionale di... 200 ostacolisti, dal profilo fb di Claudio Rapaccioni) - Sul sito della Fidal, a questo link, è possibile trovare la relazione consuntiva della stagione 2009 dei master italiani. Il nostro amico Claudio Rapaccioni, "Referente Nazionale Tecnico Master" si è infatti prodigato in una serie impressionante di statistiche che la dicono lunga sull'importanza del mondo master italiano e del suo impatto sull'intero settore "atletica leggera". Le statistiche snocciolate e commentate da Claudio nell'ultima riunione dei referenti master regionali, mostrano un settore di forte vitalità, in controtendenza rispetto alle dinamiche generali dell'intero sport che invece parlano di un inesorabile senso di abbandono. Mi permetto di entrare anche io nel merito commentando anche qui le statistiche prodotte da Rapaccioni. Poi ognuno si faccia la propria idea.
  • Tesseramenti: i senior chi li ha visti? Se leggete le statitiche generali troverete che alla voce "senior" si sono registrate 8408 unità (il 5,19% del totale). Più di junior e promesse, certo, ma... mentre le due categorie coprono un paio d'anni, le categorie senior coprono circa 12 anni, sino alla soglia dei master (senza poi contare chi si tessera "senior" ma di fatto ha l'età da master). Ergo, se spalmassimo le 8408 unità sui 12 anni (ma sono di più...) otterremmo esattamente 700 atleti tesserati per annata, che chiaramente è il valore di gran lunga più basso tra tutte le categorie. Ma sapete qual'è l'aberrazione? Che di quegli 8408, ben 2071 sono senior in età master. Il conto scende così a 6337, cioè 528 atleti per annata: uno scempio. Le categorie master si spalmano su un range vastissimo: 5 volte tanto rispetto ai senior. Nonostante questo, il numero di tesserati per anno sale a 1266 (senza dimenticare che la categorie apicali sono composte attualmente da 1 o 2 persone...). Quello che sorprende è il numero di Esordienti: ben 32600. Ma qui ci sta la gabola all'italiana, inventata dai dirigenti dela Fidal per raccontare (probabilmente al CONI) che l'atletica italiana è in salute, perchè tutti i bambinetti che partecipano alle garette della scuola vengono tesserati, anche se poi di fatto concorrono in una sola manifestazione. Così sul totale rappresentano il 20%, ma di fatto sono tutto fuorchè futuri atleti della Fidal.
  • I Master in continuo aumento: i dati prodotti da Claudio Rapaccioni denotano anche il forte aumento diacronico del movimento master: in 5 stagioni quasi il 27% in più, con un'unica piccola flessione nel 2008 rispetto al trend strutturale. Ma nel 2008 si veniva dalla sbornia di Riccione, nel 2007... il boccone era troppo grosso. Ora si è tornati a salire, penso grazie soprattutto agli stradaioli, perchè, non dimentichiamocelo anche se qui dentro sgambettiamo soprattutto per i track & field, il mondo master è composto per gran parte da "podisti". Dal 2008, come scrive Claudio, un incremento del 10,3% per gli uomini e del 16,6% fra le donne.
  • La Lombardia vanta 15000 tesserati come master: 15.002 è il numero esatto di atleti tesserati come master per la Fidal Lombardia. Che è il più alto numero di tesserati in Italia nelle categorie superiori ai 35 anni. Contando che il CRL fa pagare 10 € a tesserato master, cio vuol dire che le società lombarde versano nelle casse della Fidal esattamente 150.020 euro (a chi poi vadano, non è un nostro problema). Francamente non si vede un ritorno in termini di servizi nemmeno pari all'1% di quanto versato dalle martoriate società della regione della rosa camuna. Basterebbe poco, una gestione più disponibile al dialogo, mentre nel 2009 si è assisitito alla cieca burocratizzazione, alla scarsa volontà di confronto e qui di certo non c'entra il referente master. L'imperativo dei master è gareggiare, non venir esclusi anche soprassedendo a regole di merito che nell'atletica dovrebbero essere l'ABC! Quest'anno, forse bisognerà che qualcuno ricordi alla dirigenza che si rappresenta tutte le società dell'atletica lombarda, e non solo le solite 4/5 che hanno piazzato i loro uomini ovunque (ma che ci stanno a fare lì?).
  • Grandi Campionati internazionali: toccato il picco, ora (probabilmente) si scende. L'inarrestabile aumento dei numeri di partecipazione degli atleti italiani legati alle grandi manifestazioni internazionali ha probabilmente raggiunto il suo apice tra Lubiana (Europei outdoor) e Ancona (Euroindoor). Nel 2010 si prevede una fisiologica diminuzione, stante la lontananza dei Mondiali indoor (in Canada) e di quelli Europei all'aperto (in una sperduta cittadina all'est dell'Ungheria). Ancona ha raccolto quasi un migliaio di atleti italiani, Lubiana, ad un tiro di schioppo dal Friuli, oltre 600. A Lahti ci sono già stati i primi sintomi di questo reflusso di marea: 218 presenze italiane, inferiori addirittura a quelle di San Sebastian 2005, prima dell'avvento di Riccione 2007, vero e proprio spartiacque della recente storia del masterismo italiano.
  • Campionati Italiani: dipende dove vengono ospitati. Se guardiamo i Campionati Italiani Indoor, vediamo che gli iscritti sono stati pressochè stabili dal 2007: circa 200, con variazioni di poche unità. Il cambio di marcia c'è stato proprio nel 2007, poi 3 anni di "boom", con pochi scostamenti. Osservando i numeri degli italiani all'aperto si può invece notare come i numeri siano stranamente inferiori a quelli delle gare indoor: 1927 di quest'anno (il miglior risultato di sempre) contro i 1895 di Cattolica (anche qui, miglior risultato). Di sicuro conta molto l'ubicazione della sede dei Campionati Italiani: Ancona è praticamente in centro Italia. La riviera romagnola, poco distante e comunque non troppo lontana dai luoghi dove sono ammassati più tesserati over-35.
Quest'anno, leggo nelle postille dell'intervento di Claudio, che verrà inserito nel programma ed in Via-Sperimentale, il Campionato di Società Indoor che coinciderà col campionato indoor individuale. Una piccola parte di questo parto è anche nostra e questo è il miglior biglietto da visita dell'Ufficio Master della Fidal. La formula del c.d.s. sarà sicuramente migliorabile, qualcuno criticherà perchè è dell'uomo non essere mai soddisfatto, ma insomma, C'E'. Qualcuno alla Fidal evidentemente ascolta. Spero che questa collaborazione per sviluppare la montagna di idee che ci vengono in mente di volta in volta e che possono diffondere il "masterismo" a quegli over-35 ancora reticenti. Confrontandomi con lo stesso Claudio, vi assicuro che sul piatto ci sono tante idee: noi siamo qui e gli daremo una mano. Presto pubblicheremo alcune di esse, sperando che possano piacere.

16/12/09

Indoor - le proposte di Webatletica: perchè non...

Alcune volte su queste pagine virtuali andiamo giù di clava, perchè alcune storture del sistema-atletica italiano bisogna denunciarle per non lasciarle degenerare in fastidiose metastasi. La principale di queste è la negazione dell'idea che le società debbano essere tutelate dalla Fidal, e non il contrario, per un assunto che è la base di ogni società di esseri umani: il patto costitutivo. Avete riminiscenze dei vostri anni di liceo, dei Filosofi anglosassoni? Vi ricordate Hobbes, Locke? Ebbene, nel momento in cui più persone (in questo caso più società) vogliono uscire dal litigioso stato di natura, trovare un'organizzazione che le consenta di non litigare e che regoli il loro vivere quotidiano è la naturale conseguenza di questa volontà di non-belligeranza. L'organizzazione costituitasi su questo patto, deve a quel punto garantire a tutti i suoi membri uguale trattamento, deve regolarli, garantirne la libertà nel rispetto delle altre. Se invece l'Organizzazione (e chi ne è deputato) rimanda la palla a chi con speranza gliel'ha spedita, per far le sue veci, capite bene che il sistema si è inceppato. E' malato. E allora ci stanno le società-padrine, che dominano lo scenario dell'atletica italiana, aiutando chi governa a modificare le norme pro-domo loro (guardate gli ultimi c.d.s di società, Serie Oro, e ne trovate il cospicuo elenco).
Per arrivare a noi e alle gare indoor il salto è notevolmente lungo, ma rappresenta un tentativo di sprone a chi ci governa a uscire dal proprio atavico letargo. Io lancio l'idea, spero che qualche comitato la raccolga e, A COSTO ZERO, la metta in pratica. Se no ci proverò io, con le mie povere finanze da servitore dello Stato, anticipando il dovuto e sperando poi di recuperarlo (senza lucro, per carità, non mi è consentito!).
L'idea è presto detta ed è il classico uovo di Colombo: visto che esiste un solo Palazzetto dello Sport in tutta Italia perchè non pensare ad organizzare un pullman (o più pullman) che partano alla volta di Ancona sotto egida della Fidal? Le spese per la trasferta per i singoli atleti si abbasserebbero drasticamente, si potrebbe passare una giornata in compgania di molti altri atleti, il viaggio non sarebbe così massacrante (parlo della Lombardia soprattutto, ma per tutto il nord il viaggio non è indifferente). Ed in più si creerebbero gruppi di persone, le idee circolerebbero. Condivisione, come dice qualcuno, di esperienze che devono essere positive.
Mi sembra davvero una cavolata a volerci vedere bene: un pullman da 50 posti quanto può costare in una giornata? 1000 euro (per eccesso, penso)? Ebbene, 20 euro a testa per un viaggio per il quale altrimenti si spenderebbero non meno di una cinquantina di euro solo di benzina, più l'autostrada se si partisse da Milano. 4 ore di viaggio (partenza anche alle otto del mattino). Alle 19 finiscono le gare e per mezzanotte massimo si è di nuovo a casa. Senza la stancata del viaggio di ritorno che se lo assorbirebbe l'autista.
Mi sembra un onere (quello esclusivo di contattare un'agenzia di Pullman e di pagare in anticipo quello che poi ritornerà completamente, oblato dai vari partecipanti) che i vari comitati delle Fidal del nord Italia possono ben espletare, per fornire un servizio per gli atleti cui per cause non certo a loro imputabili, non possono godere di un palazzetto dello sport.
Noi abbiamo lanciato l'idea: mi piacerebbe che qualche Fidal locale la raccogliesse e la mettesse in pratica. Ci guadagnerebbero davvero tutti.

14/12/09

I master dell'anno di Webatletica: Maria Lorenzoni e Mario Longo

(a sinistra Maria Lorenzoni a Lubiana, a destra Mario Longo) - Qualcuno sul nostro forum i vincitori li aveva già pronosticati, azzecandoli (!), anche perchè, probabilmente, si arriva a determinate conclusioni in maniera quasi scontata. Altri si erano lamentati della recente nomination di altri siti e del suo esito. Noi invece, come scritto nell'articolo di presentazione, abbiamo fatto da soli. Quindi, le critiche potete farle esclusivamente al nostro volere redazionale. Come si diceva, scelte mediate da molte considerazioni, non ultima (anzi) la regolarità ad alti livelli per tutta la stagione, e l'aver partecipato all'attività master. Per questo alla fine la scelta è caduta su questi due grandi atleti capaci di coniugare tutti quegli aspetti e di esibire a livello nazionale ed internazionale un profilo di primo piano. Le medaglie nei master contano tanto, ma bisogna saperle anche pesare. Un appunto: non abbiamo fatto classifiche, ma eletto solo i migliori: meglio non catalogare chi si è distinto, ma nominare solo il più meritevole. Seguono i profili dei due atleti insigniti del nostro piccolo riconoscimento.
  • Maria Lorenzoni: sul referendum di eletti di Atleticanet, la Lorenzoni risulta addirittura essersi piazzata al 10° posto (su 10). Evidentemente i giurati non hanno ritenuto di tenere in debita considerazione la stagione della bresciana Maria Lorenzoni, concentrandosi più sui nomi noti o, meglio ancora, sul numero di medaglie. La Lorenzoni ha invece piazzato una stagione incredibile, anche se non con quel numero cospicuo di medaglie internazionali di cui siamo abituati a sentir parlare anche da queste pagine. Due dati devono far riflettere e che hanno portato la bilancia dalla sua parte: gli 11 record italiani di categoria (è F50) stabiliti nel corso del 2009 su praticamente tutte le distanze previste nel mezzofondo femminile, sia indoor che outdoor (dai 1500 ai 10000, passando per i 3000 e i 5000). Il secondo dato, fornitoci dal suo coach, è il numero di gare disputate: 54, ovvero, considerato che l'informazione risale a novembre, molto più di una gara a settimana. Ed ogni gara, naturalmente, corsa in quel piccolo sistema che noi chiamiamo AGC, con risultati prossimi o superiori al 90% che per Webatletica rappresenta l'eccellenza internazionale. Immensa stagione insomma, coronata con l'alloro europeo nel cross ad Ancona e completato da quello a squadre. Argento ai mondiali di Lahti nel cross, così come ad Ancona nei 3000 agli Euroindoor. 7 titoli italiani master di categoria, dove addirittura ha portato a casa il titolo della corsa in montagna (con questi sette, il suo totale arriva a 29 titoli nazionali nel suo pedigree), più una serie di titoli tra provinciali e regionali (fonte del sito www.atleticacarpenedolo.it). Terza "assoluta" sui 10000 ai provinciali di Brescia. Cosa volete di più?
  • Mario Longo: come scritto già in diverse occasioni, la scelta sul master dell'anno al maschile, è stata molto più sofferta. Molti atleti sullo stesso piano, a partire dai pluri-medagliati di Lahti: Enrico Saraceni, Vincenzo Felicetti, Valerio Brignone e Ugo Sansonetti. Tutti con le carte in regola per poter fregiarsi del titolo di master dell'anno se non avessero tutti fatto coincidere la loro stagione eccezionale nella stessa annata, il 2009. Doverosa una scelta coraggiosa. Mario Longo, M45, non è andato a Lahti, limitandosi agli Euroindoor di Ancona. Benchè 44enne (ma 45 in pectore) Mario ha portato a casa i 3 titoli a disposizione nella velocità: 60, 200 (per un solo centesimo sul futuro campione del mondo all'aperto della specialità, Max Scarponi) e la staffetta 4x200. A livello indoor ha fatto letteralmente faville, correndo in 6"94 e ottenendo nel 45° anno di vita il minimo per gli italiani assoluti. Nella velocità non sappiamo se ci siano dei precedenti con interpreti così longevi. La stagione all'aperto è invece stata una lunga sequenza di prestazioni di primo piano, molte delle quali sotto gli 11" nei 100 metri, che gli sono valse l'attenzione del mondo dell'atletica non solo master. Prestazioni che si sono avvicinate di molto ai record mondiali ed europei di categoria, e che sarebbe stati abbattuti se il sistema di riferimento fosse stato quello della Fidal e non quello della WMA. Enrico Saraceni, stessa categoria M45, da parte sua metteva sul piatto i 3 ori di Lahti e quelli di Ancona. Non ce ne voglia: negli scontri diretti (tre o quattro) nella disciplina di conflitto, i 200, Mario ha sempre dimostrato di avere qualcosina in più per il momento. Comunque: 9 record italiani ottenuti nel corso del 2009, su tutte le specialità in cui si è cimentato: 60 indoor, 200 indoor, 100 e 200 outdoor: 6"94, 22"69, 10"87 e 22"27 i nuovi record di categoria stabiliti nel corso dell'anno. Ci sono sembrate tutte ragioni sufficienti ad aver quel piccolo valore aggiunto in più rispetto agli altri papabili per poterlo nominare master dell'anno per il nostro sito.
Bene, sulle scelte si può sempre criticare, nessuno ha la pretesa di poter eleggere il migliore scientificamente, perchè le variabili sarebbero infinite e la componente umana sempre determinante, ma speriamo le ragioni che abbiamo descritto per arrivare ad un simile risultato, siano sufficienti quanto meno a ritenere non superficiale una scelta non certo facile.

13/12/09

Kamloops un flop?

Fino ad un paio di giorni fa non avevo avuto ancora il piacere di conoscere qualcuno che mi avesse detto: vado a Kamloops, in Canada, ai mondiali master indoor di atletica. I motivi sono molteplici: in definitiva non è che conosca molta gente tra i master e questo statisticamente pesa tremendamente sulla prima affermazione. Ma a parte questo, è indubitabile che un mondiale in Canada sia una spesa non indifferente per il self-made-man del master medio. Un paio di voli (penso verso Vancouver e poi uno interno per Kamloops, assurta agli onori delle cronache mondiali proprio per questa manifestazione: prima per me era un puntolino su una mappa), il costo degli alberghi e probabilmente anche il clima invernale canadese, che tutto si può dire, tranne che sia caraibico. Anzi, mi vedo già i pick-up che percorrono le larghe strade imbiancate tra le due ali di caseggiati grigi in un clima subantartico. Ma con questo non è assolutamente mia intenzione scoraggiare i volenterosi che si presenteranno al via dei mondiali master. Anzi. Lasciatemi però aggiungere quello che secondo me è l'aspetto più incredibile: la pista piatta. La WMA, evidentemente guidata da interessi che esulano dagli aspetti prettamente sportivi, ha semplicemente avvallato quello che è un non-senso sportivo, cioè organizzare una competizione internazionale su una pista che non la potrebbe ospitare, stanti i regolamenti vigenti che impongono per gli anelli di 200 metri determinati angoli di pendenza. Ma tant'è: we are masters!
Ma torniamo a Kamloops e all'aspetto che sta emergendo e che mi preme sottolineare che ho trovato nei commenti on-line di due delle realtà più tradizionali del mondo master mondiale: la Germania e gli USA. Ebbene, ad oggi sembrerebbe che gli iscritti tedeschi ai mondiali master siano solo 19! Un numero incredibilmente basso, se pensate che a Linz nel 2006, ai secondi mondiali master indoor, i tedeschi avevano sfiorato le 1000 unità (non parliamo nemmeno della prima edizione di Sindelfingen!). 19 misere iscrizioni e la deathline posta dalla Federazione Tedesca al 4 gennaio. Un crollo incredibile. Ken Stone, dalle pagine di Masterstrack faceva notare con una certa preoccupazione che dal sito USATF (la Federazione Americana di Atletica) gli iscritti di oltre oceano ammontavano a 40 unità, nonostante la vicinanza ai cugini canadesi.
Con tutto, proprio ieri la WMA, cosa mai vista negli ultimi anni, ha deciso di pubblicare sul suo sito un accorato appello alla partecipazione: una vera e propria pubblicità, utilizzando le paroline chiave come "beautiful Kamloops". O che ci si aspettano oltre 2000 atleti, e che tra gli starter ci sarà pure quello che sparò nella famosa finale di Pechino dove Bolt corse in 9"58, quasi che la sua presenza potesse evocare il Dio Kronos e farlo discendere nelle gambe dei concorrenti. Ma sapete la cosa più ridicola? Per celebrare la pista, che evidentemente sta mietendo molti dissensi dopo qualche intervento sui forum internazionali anche del vostro umile scribacchino (e sulla quale nessuno degli organizzatori si è ancora degnato di dire la verità circa la "piattezza") hanno pure scritto che nel 2008 su quella pista vi è stato il record del mondo sulla 4x400 indoor M60-69. Dopo circa un secondo capirete cosa c'è di strano in un'affermazione del genere... se no, ve lo dico io: ma chi ha mai corso una 4x400 indoor? Per di più master?? I record sono effettivamente tabellati sul sito WMA, ma sono stati tutti ottenuti tra USA e Canada. Eccovi serviti la pubblicità-regresso.
Cosa succede? Degli italiani, come dicevo conosco solo le dichiarazioni di qualche mese fa di Mario Longo, che sosteneva che sarebbe andato in America per sistemare una vecchia questione a domicilio. Ed un forumista del nostro sito, che in questi giorni sta pianificando il tutto. Sentiremo anche l'Ufficio Master della fidal, ma prevedo che le unità italiane che partiranno per il Canada non saranno da sbarco-in-Normandia.
Conclusioni: prima di vendere la pelle dell'orso (...canadese, un Grizzley nel nostro caso) aspettiamo la chiusura dei mondiali. Se le previsioni dovessero però avverarsi, la Federazione internazionale master (e di conseguenza quella europea, che sembra aver intrapreso la medesima strada) dovrebbe cominciare a riflettere sulle sedi delle grandi manifestazioni. Servono (come del resto si è visto in Italia per le manifestazioni nazionali) grosse città, con un'offerta alberghiera aperta a tutte le tasche, facilmente raggiungibili, senza pensare al business a tutti i costi sulle spalle dei master. Una per tutte: le tasse di iscrizioni stanno diventando qualche cosa di fuori da ogni logica di mercato, considerati i servizi di cui si gode ad un campionato internazionale.
Lo stesso discorso come dicevo, è estendibile alla EVAA (la Federazione europea di atletica) che dopo Lubiana ha inziato una progressiva scelta di realtà locali minime dove i problemi logistici saranno all'ordine del giorno.

Ci siamo: tra poche ore il master dell'anno di Webatletica

Come sito dedicato ai master della pista, nell'ultimo anno abbiamo davvero fatto passi da gigante. I dati ci danno in forte aumento di contatti: probabilmente grazie alle informazioni quasi quotidiane date sul nostro mondo, unite a quelle dell'atletica nazionale ed internazionale. L'anno scorso, in questo periodo, si partecipò unitamente ad Atleticanet e la rivista Correre all'attribuzione del premio del Master dell'anno, cosa che ci vide in prima linea (anche se non a livello di sponsorizzazione) nel comitato organizzatore. Quest'anno sono state intraprese altre strade circa l'attribuzione del premio, stante la volontà delle due testate prima citate di percorrere la propria strada autonomamente. I risultati della recente premiazione hanno sollevato i dubbi di qualcuno, vuoi per l'oggettiva presenza di qualche "intruso" nella lista dei premiabili, vuoi per una composizione della giuria in alcuni casi non molto preparata su quello che è il mondo master in generale e quello del 2009 in particolare. Così, come avviene per la maggior parte dei premi consegnati agli sportivi da parte dalle testate giornalistiche, siamo stati noi stessi della redazione attraverso una fitta corrispondenza, a stabilire i due "eletti" del 2009. Abbiamo creduto che un premio patrocinato da un sito, proprio dalla materia grigia di chi compone il sito stesso dovesse nascere: il pedegree ce lo siamo creato giorno per giorno, le informazioni le abbiamo ricercate ora per ora: sappiamo di cosa stiamo parlando. Ci siamo mossi per stabilire i primus inter pares, basandoci su tre conditio sine qua non: l'aver partecipato all'attività master nel corso del 2009; aver avuto un rendimento costante in tutta la stagione (è un premio che premia un'intera stagione, non una sola gara!); aver coniugato i podi tra i master (sappiamo che in alcuni casi basta presentarsi) con la qualità delle prestazioni sfoggiate. Alla fine l'attenzione si è spostata verso i due candidati che domani verranno pubblicamente celebrati. Tra gli uomini, in particolare, c'è stata una serie di riflessioni in quanto i meritevoli potevano essere individuati in una rosa ampia. Meno problematica la scelta tra le donne. Bè, non ci basta che aspettare quello che succederà tra poche ore.

06/12/09

Calendari indoor: il crollo

Stanno arrivando alla spicciolata i calendari relativi alla stagione indoor. Mi sono preso la briga di evidenziare gli appuntamenti (li trovate nel link qui sotto), con alcune dovute preliminari riflessioni:
  • Non si trova il calendario del Lazio;
  • Non si trova il calendario della Campania;
  • A Padova sembra che sia sparito l'impianto indoor con l'anello, e quindi l'attività si dovrebbe svolgere nel mega-tunnel dell'Arcella. Quindi niente gare superiori ai 60 metri.
  • A Genova non esiste più un anello indoor: il calendario ligure non lo riporta.
  • A Torino non esiste un anello indoor: il calendario piemontese non lo riporta. Ma non dovevano...?
  • L'unica ancora di salvezza, ancora una volta, è solo Ancona...
  • Ergo: dai 200 in su si potrà gareggiare solo ad Ancona, Napoli (forse, se ci verrà dato di sapere). Il nord clamorosamente senza una pista. Che sconfitta!
  • E la Lombardia? Ancora una volta, immobile. Cosa si è fatto per avere un anello indoor dopo 25 anni? Ve lo dico io: nulla. L'immagine dell'atletica lombarda e del suo immobilismo è proprio esemplificata bene da come viene interpretata: tunnel che le varie società in collaborazione con gli enti locali riescono a tenere a galla. Fra poco sarà pronto pure il terzo, a Bergamo, come se l'atletica in inverno si fermasse dopo 60 metri e a 5 concorsi. Certo le società di più non possono fare... E la pista di Urgnano (un anello di 200 metri con paraboliche... all'aperto) rimane esposta alla neve anche quest'anno. Del resto cosa ci si può aspettare dalle stesse identiche persone che governano da oltre un trentennio e sempre con la stessa filosofia? I Master lombardi quest'anno hanno ricevuto i loro cucchiai di olio di ricino e ne sanno qualche cosa sulla gestione tecnica lombarda. Al CRL non interessano gli atleti, l'attività di base, la diffusione dello sport... Ma perchè non chiedere a questo punto asilo politico alla Federazione Ticinese di Atletica, in Svizzera? Quanto meno ci si potrà sentire esseri umani e non gallinacci da spennare e quando si pagheranno 6 € per una gara: ci si dovrà solo preoccupare di mettersi le scarpette e non pensare che questi vadano a certe istituzioni immeritevoli.
Conclusione: nonostante il 2009 sia stato l'anno zero dell'Atletica Italiana, il 2010 si presenta ai nastri di partenza in maniera ancor peggiore rispetto l'anno precedente. Un solo anello indoor funzionale in tutta Italia (2 se mettiamo quello di Napoli): cioè quanto la città di Berlino. Naturalmente sarebbe bello essere smentiti e capire come il terzo anello, quello che dicono fosse a Genova, poi spostato a Torino, poi chissà dove finito, fosse attrezzato per le gare. Ma questa attività di base, evidentemente, non interessa: non porta voti. E questo nonostante l'incredibile e inaccettabile aumento di tasse federali su tutti gli aspetti gestionali delle società (e non solo l'euro di aumento sulle gare su strada!!): affiliazioni, costo dei singoli tesseramenti, costo delle iscrizioni alle gare (6 € per gli atleti fuori regione una singola gara indoor nella intoccabile pista di Saronno... dove non ci si può nemmeno scaldare... personalmente sconsiglio di andarci). Aumentano di un 10/15% le tasse e diminuiscono non solo la qualità dei servizi, ma addirittura i servizi stessi. Altro che rilancio dell'atletica: qui ci prendono in giro. Segue il sofferto calendario delle dare indoor, riservate ai master (ma varia di pochissimo rispetto al totale).
  • 06/01: Fermo (Marche-mr): non disponibili
  • 09/01: Udine (Friuli VG-mr): non disponibili
  • 09/01: Modena (Emilia-mn): 60 - 60hs
  • 09/01: Ancona (Marche-mr): da definire
  • 10/01: Canegrate (Lombardia-mr): Alto-Asta
  • 10/01: Saronno (Lombardia-mr): 60-60hs
  • 10/01: Modena (Emilia-mn): alto-lungo (M) - triplo - asta - lungo (D)
  • 10/01: Ancona (Marche-mr): da definire
  • 16/01: Saronno (Lombardia-mr-minimi): asta U-triplo U - lungo D
  • 16/01: Parma (Emilia-RI): 800 - 3000
  • 16/01: Modena (Emilia-mn): 60 - 60hs
  • 16/01: Ancona (Marche-mr): da definire
  • 17/01: Caravaggio (Lombardia-RI): alto-asta
  • 17/01: Castenedolo (Lombardia-mr): 60-60hs-lungo
  • 17/01: Padova (Veneto-mr): lungo - alto
  • 17/01: Udine (Friuli VG-mr): non disponbili
  • 17/01: Modena (Emilia-mn): alto - lungo (D) - triplo - asta - lungo (U)
  • 17/01: Ancona (Marche-mr): da definire
  • 23/01: Bra (Piemonte-mr): 60 - 60hs
  • 23/01: Udine (Friuli VG-mr): non disponibili
  • 23/01: Ancona (Marche-mr): da definire
  • 24/01: Padova (Veneto-mr): 60 - 60hs
  • 24/01: Ancona (Marche-mr): da definire
  • 30/01: Saronno (Lombardia-mr-minimi): asta D - triplo D - lungo U
  • 30/01: Parma (Emilia-mr): 400 - 1500
  • 31/01: Castenedolo (Lombardia-Regionali Master): 60-60hs-lungo
  • 31/01: Padova (Veneto-mr): Triplo - asta
  • 04/01: Ancona (Marche-mr): da definire
  • 06-07/02: Saronno (Lombardia-RI): 60 - 60hs - lungo - triplo
  • 06-07/02: Padova (Veneto-mr): 60 - 60hs - alto - lungo
  • 06/02: Modena (Emilia-RI): 60 - 60hs - alto
  • 06/02: Ancona (Marche-mr): da definire
  • 07/02: Udine (Friuli VG-mr): specialità indoor
  • 07/02: Modena (Emilia-RI): triplo - asta - lungo
  • 07/02: Ancona (Marche-mr): da definire
  • 20/02: Udine (Friuli VG-mr): non disponibili
  • 20/02: Fermo (Marche-mn): velocità
  • 19-21/02: Ancona (Marche-Italiani Master): tutte le specialità
  • 01-06/03: Kamloops (Canada-Mondiali Master): tutte le specialità
  • 13-14/03: Udine (Friuli VG-RI): specialità indoor

05/12/09

Canadian Press: l'articolo sul ritorno di Bruny Surin

Riporto la mia libera traduzione dell'articolo scritto da Arpon Basu della Canadian Press sul ri-esordio di Bruny Surin alle gare all'età di 42 anni:

MONTREAL - Bruny Surin è appena tornato al mondo dell'atletica, ma è solo in Sala Stampa e nulla sulla pista che il Campione Olimpico probabilmente ha il più grosso impatto. Surin, 42 anni, ha appena corso la sua prima gara (dopo sette anni di assenza) al McGill Open, stabilendo il nuovo record canadese master sui 50 metri di 6"15 per la categoria M40. Sebbene Surin abbia corso a due Olimpiadi e a tre mondiali, ammette candidamente che prima di partire aveva qualche farfalla nello stomaco.

"Ero molto nervoso", ha detto Surin nei concitati momenti successivi alla gara. "alla prima gara, non potrai mai sapere come il tuo corpo potrebbe reagire. La settimana scorsa ho avuto un piccolo infortunio all'adduttore, così sui blocchi ho cercato di non essere troppo esplosivo. Ma sapevo che se avessi spinto a circa il 90% potevo comunque ottenere il record canadese. Ho solo sperato di non infortunarmi per essere in forma già per la mia prossima gara, dove spero proprio di distruggere questo record".

Surin spera di gareggiare ancora tra meno di un mese ed eventualmente vorrebbe provare a battere il record mondiale di categoria di 6"78. Ma non ha comunque intenzione di partecipare a manifestazioni internazionali come i Mondiali Master indoor a Kamloops.

"Può darsi che vada a Kamloops come spettatore, ma non come atleta. Correre una gara come questa è una cosa, ma andare ai mondiali master richiede una certa considerazione di tutti gli aspetti... un pò più di preparazione, seria e io non sono interessato a farla". No, gli interessi di Surin risiedono più nell'aiutare a dare un sospiro di sollievo in uno sport dove il Canada ha visto crollare il suo profilo internazionale negli ultimi 13 anni, da quando lui stesso aiutò il suo paese a vincere la medaglia d'oro nella 4x100 alle Olimpiadi di Atlanta del 1996. Surin ha criticato pubblicamente il programma dei velocisti canadesi già in Agosto, dicendo che "non era morto, ma sicuramente malato". Nel primo pomeriggio di Sabato, Surin è stato anche eletto presidente della Federazione di Atletica del Quebec, e spera così che col suo nuovo ruolo possa servire da trampolino di lancio per ottenere una posizione analoga a livello nazionale in modo da poter contribuire a curare tale malattia. I suoi commenti di agosto hanno suscitato reazioni di rabbia da tutto il mondo della pista canadese. Quattro mesi dopo, Surin sostiene di non rimpiangere nulla di quello che ha detto.

"Se si dovesse guardare in una prospettiva politicamente corretta, è chiaro che non era una cosa giusta da fare. Ma talvolta, quando si continuano a ripetere la stesse cose e non vedi che cambia nulla, diventa l'unica soluzione. Spero che potrà aiutare a fare cambiamenti " .

Surin sostiene inoltre che l'atletica canadese ha perso una clamorosa occasione di vendere lo sport alle nuove generazioni in seguito alla vittoria dell'oro di Atlanta con la 4x100: il risultato è a 13 anni di distanza il programma di rilancio soffre parecchio. "Era il momento di dire ai giovani che era il loro turno per scendere in pista, ma non è stato fatto".

La gara di Bruny Surin alla McGill

04/12/09

L'angolo del Duca: la misura di un atleta

Molto spesso, nel corso dell’anno, mi è capitato di essere critico nei confronti dell’attività master praticata da persone che abbiano superato una certa età, il tutto derivante dalle assurde tabelle di punteggio che vengono usate per i campionati di società, dal fatto che troppo spesso, quando si presentano delle manifestazioni importanti, vengono messe delle fotografie di atleti molto anziani e che, a mio avviso, si enfatizzano troppo i primati e i risultati di queste categorie di persone. Ho anche lanciato delle provocazioni, perché tali erano, sul fatto che avrei messo dei limiti alla partecipazione all’attività master oltre una certa età che avrebbe potuto essere di 70/75 anni. Molti hanno apprezzato le mie rimostranze, molti altri mi hanno criticato ritenendomi insensibile ed incapace di apprezzare le emozioni che trasmette un tenero novantenne quando corre un 100 metri. Le opinioni sono opinioni e se espresse in modo trasparente, seguendo delle logiche ben precise, non debbono offendere nessuno, anche se è normale possano non essere condivise. Ora il punto è semplice e viene racchiuso in una semplice domanda. Si parla sempre di Atletica Master, ma cosa vuol dire realmente e soprattutto,cosa vuole dire Master?

Sono andato su Wikipedia e cliccando su master, al di là delle primarie definizioni di carattere
Post Universitario, nell’ambito dello sport è emerso questo:
Sport

• Nel tennis, il Master (ATP World Tour Finals) è il torneo di fine stagione a cui si qualificano i migliori tennisti del ranking mondiale. Per questo può essere considerato un vero e proprio Campionato del mondo di tale sport.

• Nel ciclismo, designa una categoria di atleti.

• Nel nuoto, designa una categoria di atleti impegnati in attività agonistica a partire dai 25 anni.

Purtroppo, come spesso accade, di atletica leggera nessun accenno, ma sicuramente cio’ che è in linea con il nostro mondo è il nuoto dove addirittura, come da noi piu’ volte auspicato, l’attività master parte addirittura dai 25 anni. Quindi la risposta alla domanda di sopra è: atleti impegnati in attività agonistica. E’ qui nasce la seconda domanda.

Cosa è un atleta?

Ed ancora ci soccorre Wikipedia
Il termine atleta identifica colui che pratica uno sport, in particolare a livello agonistico e professionale (dal greco ἀθλητής athletés, da âthlos, "lotta"). Riassumendo mi sembra che si possa dire in modo molto oggettivo che un master, nell’ambito dell’atletica leggera, sia un atleta che pratica uno sport sicuramente a livello agonistico, ma non a livello professionale.
Ed infine l’ultimo quesito.

Cosa vuol dire praticare uno sport a livello agonistico?

A questa domanda non c’è la risposta di Wikipedia perché non si tratta di dare una definizione, ma di elaborare i dati oggettivi sin qui espressi e mi permetto quindi di farlo io.

Praticare uno sport a livello agonistico vuol dire cercare di raggiungere il miglior risultato possibile compatibilmente con i limiti derivanti dalla propria età che avanza, nell’ottica del confrontarsi e nell’auspicio di superare tanti altri atleti che perseguono lo stesso obiettivo. Per ottenere questo c’è solo un modo, l’allenamento, l’unica vera misura di un atleta. L’allenamento sodo e duro identifica e premia un atleta che, ovviamente, deve avere delle doti innate che poi lo portano a prevalere rispetto ad un altro che si allena nello stesso duro modo. Quindi, senza allenamento vero, non si puo’ raggiungere nessun risultato e non ci si puo’ definire realmente atleti.

Ora, tornando al discorso iniziale, chiedo scusa se ho offeso qualcuno quando ho scritto che avrei voluto dei limiti di età per la partecipazione all’attività master in quanto è giusto che, se una persona di 90 anni abbia ancora voglia di scendere in pista, possa farlo nel momento in cui questo può farlo sentire felice. Nello stesso tempo, però, ritengo sia una presa in giro che, tutti quelli che sono realmente misurabili come degli atleti, vengano considerati di meno perché, in questo modo, si uccide il movimento e si disincentiva, coloro che ne vorrebbero far parte, ad entrarvi.
Proclamare master dell’anno una persona di 90 anni è quindi un non senso ed un’offesa per tutti quelli che quotidianamente, tra mille difficoltà, si ritagliano il tempo necessario per sputare sangue su una pista di atletica o anche, ovviamente, su una strada. Questi atleti, grazie ai loro sacrifici, ottengono grandi risultati, ma poi vengono messi in secondo piano da chi questi sacrifici, pur se per mere questioni anagrafiche, non puo’ farli riuscendo comunque ad emergere per il semplice fatto di esserci e di svolgere una blanda, ma sana attività fisica.
Non mi resta quindi che prendere atto del lodevole intento di chi ha deciso di dedicare grande attenzione all’attività fisica della terza età e di premiare i migliori in questo specifico ambito. Per tutti gli altri mi auguro che questo sito possa contribuire, ancor più, nell’aiutarli a trovare nuovi stimoli, gratificandoli ed incentivandoli ulteriormente al superamento dei loro limiti

IL DUCA