29/11/11

Dove tira il vento sulle piste italiane? Noi l'abbiamo studiato

... o meglio, l'ha studiato il nostro amico Marco Giacomantonio, cultore delle statistiche, che estrapolando dalle liste Fidal degli ultimi anni, è riuscito a creare un database in cui verificare determinate tendenze su come tiri il vento sulle piste italiane in cui si è tenuta una gara nello stesso periodo di temo studiato. Avevamo già introdotto la cosa mesi fa (qui l'articolo originario), poi per problemi tecnici legati alla gestione dei file per Queenatletica (che spero di aver risolto), solo oggi riesco a pubblicare il primo di 3 file che sono pura manna per velocisti e ostacolisti. Giusto riprendere alcuni capisaldi di queste statistiche, come scriveva Marco qualche mese fa. Innanzi tutte le piste attualmente presenti sul territorio nazionale (non mi risulta che ne stiano più costruendo molte di questi tempi...) sono state posate in funzione delle tribune, ovvero degli spettatori delle partite di calcio (il vero male dello sport italiano), ergo con le spalle al sole. Ulteriore conseguenza ne è il fatto che le piste sono state (tendenzialmente) costruite attorno ai campi da calcio, con un orientamento est-ovest, ma con il rettilineo finale orientato verso est. Ovvero, tendenzialmente controvento, vista l'orografia italiana e il sistema di venti che colpisce il nostro paese. Aggiungeteci che le gare avvengono tendenzialmente al pomeriggio, quindi riducendo ancora lo spread (termine ormai tristemente noto) statistico relativo alla medesima pista. 
Come scrivevo a luglio, Marco ha analizzato 150.000 prestazioni corredato dai dati del vento, ottenute da 19.838 atleti di tutte le categorie tra il 2005 e il 2011. Tempi ottenuti su 100 e 200, ma presto il dato verrà completato con quello dei 100hs e dei 110hs. Il dato finale consente di verificare l'andamento del vento su 510 piste, su 84 delle quali il dato può essere considerato altamente attendibile (ovvero si sono registrate più di 500 prestazioni). Un piccolo problema statistico è consistito nel reperire il dato nelle città in cui sono presenti più piste, in cui non è stato possibile scindere il dato. Quindi il dato è aggregato (si pensi a Milano e Roma, per esempio). Qui sotto alcune chicche già presentate nel precedente articolo:

  • Tra le località con attendibilità “alta”, la migliore location per trovare il vento a favore entro la norma è Bari col 66% di risultati col vento a favore (su 1.259 prestazioni);
  • Se uno si accontenta di vento favorevole o nullo, le migliori città con attendibilità alta sono Frascati (91% su 561 prestazioni) o Quarrata (85% su 775); tra quelle con attendibilità media Villanova d’Asti ha il 100% dei casi tra vento nullo e favorevole (su un campione di 459 prestazioni);
  • La località dove si è gareggiato di più tra 100 e 200 tra il 2005 e il 2011 è Rieti, dove si è registrato il 53% di gare con vento a favore, e il 71% con vento favorevole o nullo (su 4.717 prestazioni).
  • La pista peggiore con attendibilità quantomeno media è Caorle con l’88% di probabilità di beccarsi una bella folata di vento contro (su 274 prestazioni).
  • La pista peggiore con attendibilità alta è Marcon col 76% di probabilità di trovarsi il vento contrario (su un campione di 1220 prestazioni). 
  • Se andate a Donnas, avete il 45% (su 2604 prestazioni) di probabilità che la vostra gara sia invalidata dal vento, di cui il 57% sui 100 (perché si corrono nel primo pomeriggio, dove il vento spira molto forte –1728 prestazioni) e il 21% sui 200 (perché si corrono in serata, quando il vento è ormai scemato – 976prestazioni).
  • In Lombardia, la pista migliore con attendibilità alta è Pavia, col 77% tra vento favorevole (50%) o nullo (27%) su un campione di 772 prestazioni, altrimenti abbiamo Rodengo Saiano col vento favorevole o nullo nel 97% dei casi (ma solo 215 prestazioni registrate: statisticamente ancora troppo poco per dare il dato come attendibile).
Il vento in Italia - cittá in ordine di % vento favorevole

26/11/11

Statistiche: 1500 europei per Nazioni, l'Italia solo ottava...in attesa del messia

(M. Crespi in una foto podisti.net) - Tra tutte le specialità in cui l'Italia atletica soffre in maniera cronica, di sicuro il mezzofondo è quella che sta peggio. Le donne molto peggio degli uomini, così come in più circostanze da me scritto. Solo pensando agli 800 femminili, tolta Elisa Cusma e parzialmente la Reina di un paio di anni fa, non si è visto nulla che potesse competere anche solo marginalmente con il consesso... europeo. Figuriamoci mondiale. Sui 1500 femminili, volendo, è ancora peggio, visto che la migliore degli ultimi anni è risultata essere ancora Elisa Cusma, che di professione non è propriamente una miler.
Tra gli uomini, la crisi ha portato a non avere più atleti che corrano stabilmente sotto l'1'46", laddove nell'ultimo ventennio si era riusciti a sfornare ad ogni generazione un 800ista di caratura internazionale. Ancora più marcata la crisi nei 1500 (di cui qui sotto vi fornisco la tabella creata da Andreas Martinez) che essendo un territorio di confine tra gli 800 e la savana totalmente africana, è sempre più visto come un campo minato, tanto che è diventato pure difficile trovare italiani sotto i 3'40", la soglia minima di visibilità internazionale. Quella europea dei 1500 maschili prende in considerazione la media dei primi 10 atleti per nazione.
La prima, la Francia addirittura riesce a lambire la soglia dei 3'36", con 10 atleti sotto i 3'38"40. La Spagna nel 2011 ha visto invece 9 atleti sotto i 3'40", mentre ce solo stati solo 4 per l'Inghilterra che ha però una dispersione di tempi più contenuta. La Polonia, quarta, esibisce una dispersione più ampia, ma con punte notevoli, come il 3'34"45 di Artur Ostrowski. Seguono i russi (in 4 sotto i 3'40"), i tedeschi (due sotto la barriera, ma con un 3'35"74 di Carsten Schlangen. Meglio dell'Italia fa incredibilmente anche il Belgio (settimo con una media su 10 atleti di 3'42"18). L'Italia risulta mestamente ottava, con 3'42"54. Un solo atleta sotto i 3'40" (Merihun Crespi con l'ottimo 3'37"67 corso a Milano) e il decimo della lista con 3'44"73, che è sì meglio dell'omologa belga (3'45"96), ma la cosa non è certo consolante. La crisi è profonda, se si considera che tali classifiche evidenziano più la solidità del movimento che la possibilità che il movimento stesso produca un campione. Il rapporto popolazione residente/spessore sportivo nel confronto con il Belgio è impietoso: 10 milioni di abitanti contro i 60 del Bel Paese...
Comunque, più un movimento è solido nei risultati, più la base statistica si amplia, più aumentano le possibilità che un atleta possa emergere. Altrimenti si basa tutta la fortuna di un movimento sulla "teoria dei messia", ovvero nella speranza che una volta ogni 20 anni esploda un talento che copra il poco che c'è dietro. Lasciatemi dire però che se una federazione dovesse basare la propria politica sui messia (come quella attuale), bè, può anche sedersi ad aspettare, rinunciare ad avere idee, non creare un substrato di tecnici preparati e in linea con le tendenze internazionali, rinunciare a mandare i propri atleti a confrontarsi con il resto del mondo, non aspettare i figli degli immigrati di seconda generazione.
Ops, è proprio quello che sta facendo la Fidal... aspetta i messia.

Statistiche e analisi dei 400 mondiali: il ranking storico per medie


Ecco una statistica interessante (prodotta da quella sorta di vulcano deambulante che è lo statistico spagnolo Andreas Martinez)  sui ranking mondiali all-time dei 400 metri, comprensiva delle liste delle medie delle migliori 5 prestazioni per atleta. Ma anche la media delle 10 e delle 25 prestazioni. Presente anche la lista dei quadrienni olimpici, quello dei paesi (assente l'Italia). Naturalmente la supernova di queste classifiche è naturalmente e invariabilmente Michael Johnson, che vanta una media di 43"43 sui suoi migliori 5 400 corsi in carriera. Ma anche 43"55 sui migliori 10 (dato ancora più incredibile), e addirittura 43"77 sulle 25 prove. Incredibile. Non distante però da lui, Jeremy Wariner, che sulle 25 gare, è l'unico, insieme a MJ, ad avere una media inferiore ai 44". Al terzo posto Butch Reynolds (sulle 25), davanti a Leshawn Merritt, Danny Everett, Steve Lewis e Quincy Watts, ovvero coloro che a cavallo degli anni '80-'90 scrissero la storia di questa specialità. 
400 Metri . Ranking All-time per medie di risultati

23/11/11

Un gruppo su facebook contro le regole idiote della Fidal

Gli ultimi regolamenti promulgati dalla Fidal in tema di c.d.s., ammettiamolo, sono stati quanto di più "politichese" ci si sarebbe potuti aspettare. L'incoerenza di fondo è quella di lasciare a questi soggetti la facoltà di modificare ogni anno un regolamento che dovrebbe avere alla base dei capisaldi imprescindibili: l'estensione alla partecipazione a quanti più atleti possibili, almeno nelle fasi regionali. Regole semplici ed immediate. Intelligenti. Magari votate alla trasparenza delle motivazioni, o anche solo all'obiettivo di dare alla squadra più meritevole, lo scudetto. Oggi i c.d.s. sono invece il campo di battaglia dove si sono giocati i destini dell'atletica italiana, dove ci si è spartiti i voti (ci sono tot voti per le elezioni a seconda dei piazzamenti della società), laddove un tempo si parlava di una manifestazione importante, ma non così importante. Il parallelo con la politica italiana è quasi inquietante. Non solo un presidente che non riesce a farlo, perchè evidentemente ha altro per la mente, ma un consiglio (il parlamento) che non sembra esprime dissenso alcuno. L'assenza di un'opposizione credibile a qualsiasi livello, che non sia qualche sito o qualche voce dissonante. L'assenza di volti nuovi che portino una boccata di ossigeno all'atletica: fateci caso. 
Quello che vi chiedo qui, semplicemente, è aderire ad un gruppo su facebook per abolire una norma (la prima di una serie) ignorante relativa ai c.d.s. ovvero quella della limitazione sull'età dei partecipanti a 44 anni, prodotta da qualche tranellista di professione, che non ha avuto il coraggio ancora di palesarsi. In considerazione del fatto che questo sito viene probabilmente letto da qualcuno che fa parte der Palazzo, mi affido alla sorte e a qualche anima pia che ha ancora le palle là dentro di prendere la parola e imporre la cancellazione della norma-imbecille.
Cercherò inoltre di acquisire copia dei verbali del consiglio che ha deliberato queste nefandezze, per vedere chi ha votato "sì" e chi ha votato "no". Nell'anno delle elezioni, bisognerà ben capire a chi non tirare la campagna elettorale: non per il bene dell'atletica, ma come tributo all'intelligenza. 

Se volete aderire, clikkate su "mi piace" a questo link. Grazie a tutti. 

19/11/11

Arese senza confini: si candida a sindaco di Cuneo?

Ci mancava solo questa, per completare il quadretto: 3 deputati del pdl, Enrico Costa, il celeberrimo Guido Crosetto (quello che ha osato insultare l'ex premier in una telefonata al Giornale) e Teresio Delfino, avrebbero offerto la poltrona di sindaco di Cuneo a Franco Arese. Comunque: basta frullare su google "Arese", "sindaco" e "Cuneo" e troverete un'amplia bibliografia di notizie in merito. Eccoci quindi di fronte all'ennesimo accumulatore di cariche? Non lo so, c'è di mezzo un voto e non penso che il pdl in questo momento sia tra i partiti più osannati dal popolo votante. Ma sta di fatto che potrebbe esserci il "gesto" di candidarsi. Su La Repubblica on line, appare questa sinistra frase proferita telefonicamente da Arese al quotidiano milanese: "su questo argomento non rilascio dichiarazioni". Che non suona esattamente come dire: "son contento che abbiano pensato a me, ma ho altro da fare". Qui il link all'articolo. Il compito (assai arduo) sarà sconfiggere 20 anni di governo di centrosinistra, e naturalmente visti i trionfi riconosciuti in campo nazionale ed internazionale con la Fidal negli ultimi 7 anni, i lungimiranti talent-scout pdl hanno scelto un uomo ad hoc, che incarna appieno il cliché del capo del partito: un imprenditore, giovane, che non ha conflitti di interessi. Molto meno prosaicamente la scelta è ricaduta su di lui perchè rappresenta l'Asics. La storia che si ripete all'infinito e che ci ha portato al punto in cui siamo: i politici li devono fare coloro i quali hanno "agganci", fanno parte di reti di interessi, sono altolocati nelle piramidi sociali. Individuare semplicemente una persona onesta, che non abbia interessi di qualsiasi natura sparsi sul territorio, sembra lontano dalle logiche dell'attuale politica che fa fatica a mollare l'osso. L'articolo di Repubblica paventa l'idea che il Nostro condottiero possa effettivamente dire No, privando la comunità Cuneense di un'ottima opportunità ma privando ulteriormente del proprio prezioso tempo, l'atletica italiana. Secondo me il "no" è legato solo alla probabile sconfitta data dalle tendenze storiche di voto del comune Piemontese. Ora, il 2012, tra elezioni di Cuneo in primavera, quelle Fidal a fine anno, per Arese potrebbe rappresentare davvero l'annus memorabilis ... o quello horribilis. Personalmente spero solo che Arese faccia bene il bene dell'Asics prendendosi tutto il tempo che gli serve, ovvero tutte le ore della settimana e magari lasciando fare i politici ai politici, e i presidenti della Fidal a chi ha tempo da dedicarci. 

16/11/11

Il Taper e la Programmazione - di Valerio Bonsignore


La programmazione (in senso lato) degli allenamenti sottintende una visione del futuro da parte del coach e dell’atleta e la (presunta) consapevolezza-conoscenza del presente e del passato. Così come scritto in un precedente articolo, nel programmare gli allenamenti bisognerà tenere conto:
  1. eta' cronologica e biologica dell'atleta;
  2. esperienza d'allenamento generale e specifica;
  3. capacita' di lavoro e prestativa;
  4. stato di forma e di salute;
  5. fattori ambientali e capacita' di recupero;
  6. somatotipo, psiche e sistema nervoso;
  7. punti deboli e di forza.

Ad esempio per quanto attiene l’ultimo aspetto, in genere si pone la questione su cosa priorizzare periodo dopo periodo. Generalmente (e logicamente) si pone una relazione per cui all’inizio si cureranno maggiormente i punti deboli per poi focalizzarsi maggiormente su quelli di forza.

Da questa preliminare discussione (vedi anche Jovanovic in “Usage of subjective indicators in monitoring and programming of training”) si comprendere benissimo come coach e atleta debbano fronteggiare un sistema (la preparazione in senso lato) che è complesso e gioco forza flessibile (da adattare in base ai vari feed back e feed forward) alle esigenze delle competizioni (obiettivi di performance) e del recupero (variabile nel tempo).
Passato, presente e futuro (obiettivi di medio, lungo e lunghissimo termine) pertanto influenzano le decisioni legate alle maggiori variabili di allenamento (volumi, intensità, densità, frequenza, durata cicli di allenamento), mezzi di allenamento e metodi.

Ed è in questo scenario che (ad esempio Jovanovic) si distingue in periodizzazione, pianificazione e programmazione, sottintendendo differenti, seppure collegati e interdipendenti, livelli di organizzazione del training.
Con Charlie Francis (sprint) per esempio l’esplicazione di questi aspetti è palese:
  1. si tiene conto della periodizzazione pluriennale (argomento trattato solo a margine in questo articolo);
  2. quindi della periodizzazione annuale;
  3. della pianificazione;
  4. della programmazione e organizzazione pratica degli allenamenti.

In seguito sarà riportato (in un paragrafo “Programmazione day by day“) un esempio (figura) di come programma(va) gli allenamenti.

Così ad esempio, se si decide che sino a 16 anni uno sprinter non dovrebbe correre in allenamento prove più lunghe di 150 m e che la piena maturità del sistema lattacido la si raggiunge dopo i 20 anni le scelte dei carichi (volumi-intensità-densità), dei mezzi di allenamento (distanze) etc saranno presi in accordo a questi convincimenti (principi legati alla periodizzazione pluriennale).

Quindi potrebbe essere quasi connaturata una scelta di schema Short (e poco “Long”) da ragazzini e poi passare al Long to Short.

Non sono tanti i convincimenti sulla scelta dell’uno o dell’altro schema di periodizzazione per gli sprinter ma la consapevolezza che questi due (schemi) si ritagliano bene non solo per tipologie di atleta ben distinte (in soldoni: il velocista esplosivo potrebbe privilegiare uno schema short to long mentre uno più longilineo e meno esplosivo potrebbe optare il più delle volte per un long to short) ma anche per periodi della carriera (periodizzazione pluriennale) particolari.

Per esempio adattarsi (tollerare) a carichi intensi richiede del tempo e quindi la scelta di utilizzare in una fase intermedia della carriera di uno sprinter uno schema long to short potrebbe essere la soluzione migliore prima di ritornare a schemi short to long (o ibridi che pendono più su questo versante).

Da Crick (rielaborato personalmente) con idee che considero prese da Charlie Francis, abbiamo ad esempio:


Da Charlie Francis e Crick ad esempio sul volume nel corso degli anni:


Questo schema si commenta da solo. Ma quali sono le deduzioni che si possono fare?
Supponiamo di prendere in considerazione il volume massimo di un velocista di elite nel suo periodo di maturità (ad esempio dallo schema suesposto, oltre il sesto anno di attività).
Supponiamo che questo volume sia di 
3.000 mt nella settimana di picco di carico (considerando anche gli elementi intensi del WU come run a’s, dollies, sprint e di strength endurance come gli stessi run a’s, skip balzati).

Domanda: se penso che servano 3.000 mt di volume di elementi intensi nel periodo di maturità ed ho un velocista di 16 anni al suo secondo anno di attività, a quanti metri di elementi intensi nella settimana di picco di carico dovrò sottoporlo?
È evidente che la risposta non può essere 4.000 metri! Ma non sto dicendo che correre 4.000 mt sia sbagliato; intendo invece affermare che non avere una idea (giusta o sbagliata che sia) di progressione dei carichi in un periodo di lungo termine è di per sé un errore in partenza.

Poi ovviamente i carichi saranno (sempre e comunque) adeguati alle circostanze (impegni sociali, disponibilità di tempo e finanziarie, infortuni, capacità individuali degli atleti, schemi di allenamento) ma avere un’idea di fondo (sperando che sia corretta) è il primo passo per una periodizzazione (e pianificazione) migliore.

Per quanto riguarda la natura e quindi implementazioni dei tuoi tipi di schema (ad esempio) in uno sprinter, ovvero Short to Long e Long to Short Charlie Francis distingue grosso modo in questa maniera: 

negli schemi Short To Long la progressione delle distanze di sprint (distanze di accelerazione) tende a precedere le distanze utilizzate nelle prove di Special EnduranceQuindi se nella prima fase di allenamento curo i 10-40 metri (e poi i 60 metri nel periodo competitivo), nelle prove di Spec.End. possibilmente non si andrà oltre i 60 metri in split.

Negli schemi Long To Short invece la distanza di accelerazione enfatizzata in allenamento matcha grosso modo la distanza utilizzata nelle prove di Spec.End. (ovvero ogni prova, lunga per come possa essere, abbisogna di una certa accelerazione iniziale per arrivare alla velocità di crociera che ovviamente è via via più breve, ovvero si richiede una velocità di crociera via via inferiore al crescere della distanza. In un 100 metri serve un'accelerazione massimale e per questo si matchano i 60 metri con i 100 metri. Nei 200 metri l'accelerazione è quasi massimale e per questo si matchano i 50 metri con questa distanza e via dicendo).

Altra differenza riguarda l'enfasi data all'accelerazione e alla forza.

Chi tollera meglio lo Short To Long è colui che tollera meglio i lavori intensi (brevi).
Per i 100 metristi ad esempio (vedi capitolo apposito), nel primo macrociclo di lavoro si curerà maggiormente l'accelerazione (più enfasi sui pesi e su distanze brevi).
Per un atleta che tollera mal volentieri i lavori intensi, l'utilizzo di lunghe distanze permette di tenere volumi di sprint elevati ma a bassa intensità (assoluta).
Nei cicli successivi quando i periodi di allenamento sono più brevi, nei programmi long to short si può dare più enfasi all'accelerazione (ad esempio con un maggiore utilizzo di sprint con resistenza) mentre nei programmi short to long questo accade per lo più in inverno.


Così ad esempio per uno schema Short to Long (Prima fase di allenamento):
SETTIMANA I
  • Giorno 1 - 2x30 (3’30”), 3x4x60 m @ 20F40M (2’30”/7’),  Run A’s 4 x 30
  • Giorno 3 - 4 x 30, 4 x 30 dai blocchi (5’/8’), 2 x 3 x 20E20F20E (8’/12’)
  • Giorno 5 - 2x30 (3’30”), 3x4x60 m @ 20F40M (2’30”/7’),  Run A’s 4 x 30

SETTIMANA V
  • Giorno 1 - 2x30, 4x30 dai blocchi (5’/8’),  2x4x60m @ 40F20M, Run A’s 5x30
  • Giorno 3 - 2x30, 4x30 dai blocchi (6’/10’), 2x4x30BU20F (12’/15’), 3 x 60 m
  • Giorno 5 - 2x30, 4x30 dai blocchi (5’/8’),  2x4x60m @ 40F20M, Run A’s 5x30

SETTIMANA X (prima sett. dopo lo scarico di due settimane)
  • Giorno 1 - 4x30, 4x30 dai blocchi (7’/10’), 3x60m @ 60F (15’)
  • Giorno 3 - 4x30, 4x30 dai blocchi (6’/10’), 4x60m @ 60F (12’30”), Run A’s 6x30
  • Giorno 5 - 4x30, 4x30 dai blocchi (7’/10’), 3x60m @ 60F (15’)

La modulazione dell’intensità può essere fatta in vari modi ad esempio provando a correre un certo tempo ma esiste anche una seconda possibilità efficace per allenare al meglio l’accelerazione: fissare una distanza (appunto) di accelerazione e poi provare a mantenere la velocità raggiunta (floating).
Come si vede dallo schema (poi vedremo la sintesi) la progressione dei carichi avviene progredendo sul versante intensità con scarse oscillazioni con i volumi di allenamento

Invece per uno schema Long to Short:

SETTIMANA I
  • Giorno 1 - 4x20, 4x30, 2x300 (7’), Run A’s 3x30
  • Giorno 2 - 4x20, 2x600m (12’), Run A’s 2x60
SETTIMANA V
  • Giorno 1 - 4x30, 4x30 dai blocchi, 50, 60, 2x250 (20’), Run A’s 5x30
  • Giorno 2 - 4x10, 4x20 dai blocchi, 3x30 dai blocchi, 2x500 (30’), Run A’s 80, 100

SETTIMANA XI (prima sett. dopo 2 settimane di scarico)
  • Giorno 1 - 4x30, 4x30 dai blocchi, 150 (35’), 120, Run A’s 4x30
  • Giorno 3 - 4x20, 4x30 dai blocchi, 2 x (40, 60, 80)
  • Giorno 5 - 4x30, 4x30 dai blocchi, 350 m, Run A’s 120

Il grosso del lavoro viene svolto all’inizio utilizzando lunghe distanze. Quando poi i volumi si assottigliano e si scaricano i pesi si può passare a tre sedute ma con volumi bassissimi in ognuna di queste.

In un esempio, Charlie Francis sintetizza così uno schema Short to Long






Come si può osservare sin da subito, i lavori di velocità sono svolti con un discreto volume per poi diventare preponderanti (dalla 6° settimana).

Per lo schema Long to Short:


In questo caso le prove di Spec.End. sono preponderanti specie all’inizio.

Ad ogni buon conto, qualsiasi logica sottostante viene sviluppata per condurre al top l’atleta agli eventi più importanti (nell’anno e negli anni). E allora la pianificazione deve tenere conto anche della finalizzazione specifica per il grande evento che viene definita (e vedremo avanti) taper.

Taper quindi che deve tenere conto di tutti i discorsi che abbiamo fatto sino ad adesso (situazioni contingenti, caratteristiche atleta, stato e capacità di recupero dello stesso, tipo di schema utilizzato..). Questo sarà l’argomento dei capitoli di questo articolo.

Per terminare il discorso un piccolo aiutino su come creare una chart sulla programmazione degli allenamenti.

Premettendo che bisogna decidere che tipo di schema utilizzare, la frequenza di allenamento e altri aspetti basilari, la prima cosa da fare è banalmente stabilire quando si incominciano gli allenamenti e il calendario della gare (tra cui la gara clou). Fatto ciò si contano le settimane tra le due date.

Supponiamo una partenza degli allenamenti il 16 ottobre con la gara clou invernale il 10 marzo. Le settimane sono 21.


Si individua la gara più importante e a ritroso si decide la durata dei vari cicli di allenamento e ovviamente delle gare di avvicinamento.


E quindi alla fine (semplificando):


Per ogni microciclo e mesociclo si porranno obiettivi su (e quindi nuove righe):
-         periodizzazione forza;
-         periodizzazione resistenza;
-         periodizzazione velocità;
-         target tecnici;
-         focus psicologico;
-         periodizzazione dieta;
-         schematizzazione controlli medici e test fisici;
-         variazione volumi e intensità di allenamenti.

Ad esempio per Ben Johnson nel 1988 (vedi avanti):


13/11/11

Il ranking dei primi 100 atleti italiani: svetta Fabrizio Donato

Era un pò che non ne parlavo, così mi sono andato a fare un viaggetto su All-Athletics a verificare come fosse la situazione italiana in chiave ranking, ovvero attraverso una classifica diacronica (ovvero studiata nel tempo: nel nostro caso negli ultimi 11 mesi) che prendesse le migliori prestazioni degli atleti e pesasse dove tali prestazioni siano state ottenute: un quinto posto ad un'Olimpiade con un determinato risultato, evidentemente vale molto di più che lo stesso risultato ai campionati provinciali. La classifica dovrebbe tener conto anche di parametri come il vento, il turno in cui è ottenuto il risultato, gli scontri diretti. Insomma, manna-statistica. Ma vediamo i primi 100 atleti italiani (al maschile) ad oggi per fare qualche considerazione. Accanto alla posizione italiana compare la posizione mondiale, quindi l'anno di nascita e il punteggio. Infine le specialità in cui si è cimentato l'atleta nell'ultimo anno. 

Il miglior atleta italiano attualmente pascolante sul territorio italiano per le statistiche è Fabrizio Donato, che attualmente vanta un piccolo budget di 18 punti sul secondo, il martellista Nicola Vizzoni. I discorsi sul fatto di come si sia di fronte a due master de facto, se ne sono fatti già a fiumi (qualcuno ha proposto Vizzoni addirittura come Master dell'Anno, tanto per dire giusto per far folklore. Quest'anno rischia anche Donato). Sul podio arriva anche l'altro triplista Fabrizio Schembri, che di anni ne ha 30 e va per i 31. Quarto Andrew Howe, che purtroppo sta perdendo posizioni, visto che l'infortunio. Al quinto un altro "master", Ruggero Pertile, maratoneta, mentre probabilmente il salto più alto nella classifica l'ha fatto l'ostacolista Emanuele Abate, salito fino al 6° posto. Scende Alex Schwazer, praticamente quasi raggiunto dall'altro marciatore Jean Jacque Nkouloukidi. Primo velocista Emanuele Di Gregorio, 9° con 1183 punti. 

Tra i primi 10 atleti italiani, quindi, 3 marciatori, 2 triplisti, un martellista, uno che fa tutto (Howe), un maratoneta, un ostacolista, uno sprinter e un 400ista. Per capire quali siano le specialità a livello internazionale in cui si è più considerati, basta scendere fino alla 20^ posizione: i marciatori diventano 6, i lanciatori rimangono fermi a Vizzoni, 5 saltatori (3 triplisti e 2 altisti), un solo mezzofondista su pista (Meucci), 2 sprinter (Di Gregorio e Collio), un 400ista (Vistalli), 2 ostacolisti (Abate e Bencosme), e un astista (Gibilisco). Poi Howe. 

Purtroppo il primo italiano al mondo, Fabrizio Donato, è solo 218° al mondo e 64° in Europa (Vizzoni nel Vecchio Continente è invece 83°). E solo 18 atleti tra i primi 1000 al mondo. Troppo facile sparare sulla croce rossa in questo momento. Di sicuro, se alla guida del movimento italiano con il compito di vincere medaglie internazionali nel breve periodo, ci fosse un manager con un budget a disposizione (come risorsa scarsa), se fosse altresì mosso da nobili motivazioni (ovvero evitando di fare il politico criccoso), e avendo come unico obiettivo vincere medaglie, utilizzerebbe il proprio budget su due specialità: marcia e salti. Il mezzofondo sarebbe inopinatamente tagliato (su 100 atleti italiani, 3 soli su 10.000 e 5.000), per la velocità si sarebbe avuto invece un buon occhio, così come l'ostacolismo. 


1.218.Fabrizio DONATO76ITA1256Triple Jump [Triple Jump ind.]
2.276.Nicola VIZZONI73ITA1238Hammer Throw
3.310.Fabrizio SCHEMBRI81ITA1230Triple Jump [Triple Jump ind.]
4.412.Andrew HOWE85ITA1210200m,400m,Long Jump
5.482.Ruggero PERTILE74ITA1200Marathon
6.501.Emanuele ABATE85ITA1198110mH
7.541.Alex SCHWAZER84ITA119220km Walk [10,000m Walk]
8.612.Jean Jacque NKOULOUKIDI82ITA118550km Walk [10,000m Walk]
9.627.Emanuele DI GREGORIO80ITA1183100m,200m [60m ind.]
10.637.Giorgio RUBINO86ITA118120km Walk [10,000m Walk]
10.637.Marco Francesco VISTALLI87ITA1181400m
12.665.Marco DE LUCA81ITA117950km Walk [35km Walk]
13.790.Giuseppe GIBILISCO79ITA1167Pole Vault [Pole Vault ind.]
14.804.Silvano CHESANI88ITA1166High Jump
15.825.Daniele MEUCCI85ITA116410,000m,5000m
16.869.Marco FASSINOTTI89ITA1160High Jump [High Jump ind.]
17.928.Matteo GIUPPONI88ITA115620km Walk [10,000m Walk]
18.992.Federico TONTODONATI89ITA115220km Walk,50km Walk [10,000m Walk]
19.1060.Daniele GRECO89ITA1147Triple Jump [Triple Jump ind.]
20.1164.Simone COLLIO79ITA1141100m [60m ind.]
20.1164.José Reynaldo BENCOSME DE LEON92ITA1141400mH
22.1184.Mario SCAPINI89ITA1140800m [800m ind.]
22.1184.Marco LINGUA78ITA1140Hammer Throw
24.1206.Fabio CERUTTI85ITA1139100m
25.1260.Jacques RIPARELLI83ITA1136100m
26.1392.Nicola CIOTTI76ITA1130High Jump [High Jump ind.]
27.1448.Lorenzo POVEGLIANO84ITA1127Hammer Throw
27.1448.Giordano BENEDETTI89ITA1127800m
27.1448.Lukas RIFESSER86ITA11271500m,800m [800m ind.]
30.1550.Matteo GALVAN88ITA1122100m,200m
31.1588.Stefano TEDESCO88ITA1120110mH [60mH ind.]
32.1655.Michael TUMI90ITA1117100m [60m ind.]
33.1690.Stefano LA ROSA85ITA11151500m,5000m [1500m ind.,3000m ind.]
33.1690.Giovanni FALOCI85ITA1115Discus Throw
35.1821.Merihun CRESPI88ITA11101500m
35.1821.Hannes KIRCHLER78ITA1110Discus Throw
35.1821.Gianmarco TAMBERI92ITA1110High Jump [High Jump ind.]
38.1854.Yuri FLORIANI81ITA11091500m,3000mSC [3000m,3000m ind.]
39.1908.Leonardo CAPOTOSTI88ITA1107400mH
40.1935.Isalbet JUAREZ87ITA1106400m
41.1981.Diego CAFAGNA75ITA110420km Walk,50km Walk [10,000m Walk]
41.1981.Giacomo PANIZZA89ITA1104400mH
41.1981.Claudio Michel STECCHI91ITA1104Pole Vault [Pole Vault ind.]
41.1981.Michele TRICCA93ITA1104400m [400m ind.]
45.2012.Andrea BETTINELLI78ITA1103High Jump
45.2012.Lorenzo DESSI89ITA110350km Walk [10,000m Walk]
47.2044.Emanuele FORMICHETTI83ITA1102Long Jump [Long Jump ind.]
48.2125.Patrick NASTI89ITA10993000mSC
49.2151.Marco Najibe SALAMI85ITA10981500m [1500m ind.]
50.2289.Ahmed EL MAZOURY90ITA109310,000m [5000m]
50.2289.Filippo CAMPIOLI82ITA1093High Jump [High Jump ind.]
52.2336.Teodorico CAPORASO87ITA109120km Walk,50km Walk
53.2370.Luca GALLETTI80ITA1090400m
54.2435.Michele CALVI90ITA1088110mH
54.2435.Alessandro TALOTTI80ITA1088High Jump [High Jump ind.]
56.2465.Michele BONI81ITA1087Triple Jump [Triple Jump ind.]
57.2607.Danilo GOFFI72ITA1082Marathon
58.2665.Stefano TREMIGLIOZZI85ITA1080Long Jump [Long Jump ind.]
58.2665.Matteo RUBBIANI78ITA1080Pole Vault [Pole Vault ind.]
58.2665.Andrea BARBERI79ITA1080400m
61.2775.Davide MANENTI89ITA1077200m
62.2906.Leonardo GOTTARDO88ITA1073Javelin Throw
62.2906.Sergio D'ORIO78ITA1073Pole Vault
64.2939.John Mark NALOCCA88ITA1072110mH [60mH ind.]
65.2975.Matteo VILLANI82ITA10713000mSC
65.2975.Andrea LEMMI84ITA1071High Jump [High Jump ind.]
67.3012.Paolo DAL MOLIN87ITA1070110mH [60mH ind.]
68.3092.Emanuele CATANIA88ITA1068Long Jump [Long Jump ind.]
68.3092.Marco LORENZI93ITA1068400m
70.3129.Andrea GALLINA89ITA1067400mH
70.3129.Francesco BASCIANI91ITA1067100m [60m ind.]
72.3176.Stefano DACASTELLO80ITA1066Long Jump [60m ind.]
73.3261.Paolo DAL SOGLIO70ITA1064Shot Put
74.3296.Roberto DONATI83ITA1063100m,200m [60m ind.]
75.3340.Nicola COMENCINI78ITA1062110mH [60mH ind.]
75.3340.Francesco BONA83ITA1062Marathon [Half Marathon]
77.3376.Francesco CAPPELLIN90ITA1061400m
78.3417.Alessio GUARINI85ITA1060Long Jump
79.3506.Stefano MAGNINI88ITA1058Triple Jump
80.3629.Giulio IANNONE85ITA10551500m [1500m ind.]
81.3677.Carlo Giuseppe REDAELLI87ITA1054110mH [60mH ind.]
81.3677.Samuele DEVARTI90ITA1054110mH [60mH ind.]
81.3677.Gualtiero BERTOLONE82ITA1054100m,200m
81.3677.Denis CURZI75ITA1054Marathon [Half Marathon]
85.3726.Diego MARANI90ITA1053200m
85.3726.Livio SCIANDRA80ITA1053800m [800m ind.]
87.3766.Delmas OBOU91ITA1052100m
87.3766.Marco DI MAGGIO83ITA1052Shot Put [Shot Put ind.]
87.3766.Domenico Matteo RICATTI79ITA105210,000m,Half Marathon,Marathon
90.3815.Migidio BOURIFA69ITA1051Marathon [Half Marathon]
91.3869.Giovanni BELLINO88ITA10501500m,800m
92.3915.Riccardo MACCHIA90ITA104920km Walk [10,000m Walk]
93.3960.Federico CHIUSANO89ITA1048Long Jump [Long Jump ind.]
93.3960.Lorenzo ROCCHI87ITA1048Hammer Throw
93.3960.Federico APOLLONI87ITA1048Discus Throw
96.4201.Giovanni TOMASICCHIO82ITA1042100m [60m ind.]
97.4246.Vito DI BARI90ITA104120km Walk [10,000m Walk]
97.4246.Grégory BIANCHI89ITA1041Long Jump [Long Jump ind.]
97.4246.Giovanni GALBIERI93ITA1041100m [60m ind.]
100.4303.Rosario LA MASTRA84ITA1040100m [60m ind.]