30/09/09

L'incredibile ottusità della Fidal Lombardia sui master: campionati master chiusi!

Io, in tempi non sospetti, ci avevo già visto lungo. L'attuale governo della Fidal Lombardia è esattamente la traslazione di quello che succede a livello nazionale. Probabilmente è un fallimento la loro rielezione e molto più probabilmente una scelta condivisa da pochi ma "buoni" in termini di voti. Partendo dal fatto che il 75/85% degli eletti scaldava gli scranni di Via Piranesi (per periodi diversi) da oltre 20 anni (ma se i governi sono "illuminati" ben vengano i "vecchi signori dell'Atletica"... ma non è questo il nostro caso, ve lo assicuro), avevo posto l'attenzione su un fatto: il nuovo governo-Fidal Lombardia si sarebbe rivelato un pericoloso ritorno al passato. Burocrazia esasperata, gerontocrazia, silenzi, l'organizzazione (la Fidal) super omnia anche e soprattutto sopra le necessità degli atleti: tutto il resto del mondo dell'atletica composto da vassalli, valvassini e valvassori. Quell'arroganza "sportiva" già evidenzata in mondo-visione da sua Maestà il Presidente Federale e tipica di chi evidentemente si è dimenticato cosa ci sta a fare su quegli scranni e altrettanto tipica di chi invece deve fare il censore, il giudice, il demiurgo, il capo. Il predecessore, Alessandro Castelli, se non altro ci aveva messo un paio di volte la faccia, scusandosi pubblicamente di alcuni disguidi avvenuti durante il suo mandato. Un signore. Poi naturalmente è assurto alla Fidal Nazionale. Ma questa è un'altra storia.
Ma poi, scusatemi gentili lettori, di cosa stiamo parlando? I più grandi elettori di Arese sono anche i più grandi elettori dei Consigli della Fidal Lombardia (sapete, no, come funziona? Ci sono quattro/cinque società in Lombardia che governano in barba alle restanti 1000 grazie ad un sistema elettorale che le sovrastima, decuplicando il loro peso politico a discapito di chi i ragazzini invece se li va a cercare nelle scuole e negli oratori di provincia...): e secondo voi poteva essere un mandato Fidal in Lombardia diverso da quello "arcinotamente" fallimentare di Arese visto che hanno le medesime radici? Io dico di no. Cosa Loro.
  • Leggi l'intero infuocato articolo.
E così le necessità degli atleti passano nettamente in secondo piano. Ma che dico in "secondo piano"? Non vengono nemmeno prese in considerazione e vengono considerati dei veri e propri fastidi. L'ultimo fastidio per la Fidal Lombardia in ordine di tempo saranno i Campionati Regionali Master di Mariano Comense. Ebbene, la gara non sarà OPEN nonostante in diversi abbiano chiesto questa opportunità. Nessun atleta non-lombardo potrà parteciparvi. Per la serie "quando l'ottusità prevarica anche le norme", visto che attraverso un nulla-osta dal C.R. di appartenenza e successivo avvallo C.R.L. il regolamento consentirebbe la partecipazione degli atleti fuori regione. Ma troppo fastidio sarebbe stato accettare i master da fuori regione. L'importante per la Fidal Lombardia è l'organizzazione della gara: se poi non c'è nessuno, chisseneffrega. Il 2009 dei master lo ha già dimostrato più volte. Un'opportunità per tutto il mondo master del Nord di riunirsi buttato via, mentre è proprio questo che vogliono i master: gareggiare insieme.
Altri avevano chiesto l'inserimento di una gara, i 200hs, che invece visto che non era prevista dal programma, ASSOLUTAMENTE non vedrà la luce (anche se a livello nazionale di società la gara è diventata ufficiale a tutti gli effetti e trova il favore della maggior parte degli ostacolisti). Addirittura i 2000 siepi femminili non sono stati inseriti (ma quelli DOVEVANO inserirli). Sapete cosa rispondono questi signori? Che il programma è a disposizione da febbrario, e che bisognava rendergliene conto prima di eventuali errori. Come se il mondo dei contribuenti dell'atletica dovesse sovrintendere all'operato della Fidal. O come se i cittadini dovessero controllare l'operato della Polizia. Ma se è la Fidal stessa a prendere le distanze dai propri tesserati!
Ribatto
: ma come?? Proprio perchè il programma è a disposizione da febbrario, LORO avrebbero dovuto riparare ai propri errori e: 1- riparare al danno dei 2000 siepi; 2- rendere la gara open, così come per altre realtà regionali evidentemente più illuminate e così come la logica di "partecipazione" dei master imporrebbe; 3- ascoltare i consigli della base, che invece viene sbeffeggiata. Questi signori si assumono la responsabilità di dialogare con il mondo degli atleti col solo candidarsi mentre poi pretendono che la loro mancanza di professionalità su aspetti come il calendario o le necessità degli atleti (cioè il senso stesso del loro esistere come cariche federali!!) vengano corretti da chi PAGANDO UNA TESSERA O UN'AFFILIAZIONE PER UN SERVIZIO CHE LA FIDAL DOVREBBE FORNIRE, SI VEDE INVECE CONSEGNATE PRESTAZIONI NON ALL'ALTEZZA senza neppure possibilità di intervento.
Ora, credetemi: l'incredibile ottusità della Fidal Lombardia, non è tanto negli errori formali presenti nel calendario, quando nella graniticità di non ascoltare chi chiede di cambiare le cose in corso d'opera, giorni primi dell'evento (non il giorno stesso della gara!). Cioè rendere i Regionali "Open" ed inserire le gare mancanti. L'ha fatto Eddy Ottoz in Val D'Aosta/Piemonte meno di un mese fa, ma evidentemente le persone che amano veramente l'atletica si sono rifiugiate dopo Pont Saint Martin. Qui in Padania vige la legge che la Fidal è più forte e gli atleti non valgono un'emerita cippa. Mi viene in mente che Collio invece riesce a stravolgere in una sola riunione (quella di Rieti) ben due volte il programma della manifestazione facendosi inserire due serie dei 100. Mi chiedo: quella intellighenzia Fidal Lombardia in area-Pro Sesto che va a dire "no" a che vengano apportate modifiche ai regionali master, ha poi ripreso il proprio Collio (che nei risultati sul sigma spesso appare con la società d'origine in calce alla FFGG) per quello che fa e chiede e che esula dalle regole (tralasciamo qui il "durante")? O è più bello dettare le regole, sapendo che rispettarle e farle rispettare sono aspetti di un conto separato?
Ettore Brolo con molta (troppa) onestà intellettuale si è assunto tutta la responsabilità di quanto successo. Per me lui è solo una vittima: forse la prima. Al suo primo mandato, e solo dopo pochi giorni dall'insediamento, non poteva di certo sapere come funzionassero i meccanismi di creazione dei calendari regionali. Altri sopra di lui che evidentemente hanno l'arroganza di non farsi da parte (e sono lì sopra da oltre trent'anni!) quando è chiaro che per loro l'atletica dei praticanti e di chi la vuole praticare non conta nulla, probabilmente lo hanno bloccato. Caro Ettore, continui a dire che hai bisogno di tempo per capire i meccanismi e poterti muovere meglio come responsabile dell'Area Master in Lombardia. Vuoi un consiglio? Sii genuino come adesso e mettici un pizzico di ingenuità se riesci, ma non farti coinvolgere da questi meccanismi di mala-atletica che per quanto mi riguarda sono ad uno stadio terminale. Lotta per i master, e ci avrai tutti al tuo fianco e non per preservare lo status quo di questo apparato burocratico che nulla ha a che spartire con l'atletica leggera e coi master. E tutto per un inghippo burocratico, nemmeno i regionali master lombardi fossero una seduta plenaria dell'ONU.
Questa è l'atletica in Lombardia: un potentato di interessi (a base oligarchica... i nomi delle 4/5 società ve le faccio in privato). Una volta c'era un bel giornalino, tante iniziative: oggi l'unica cosa positiva dal mio punto di vista è Giuliana Cassani e le news che inserisce giornalmente. Poi Ettore Brolo che si dà da fare ma che deve rispondere ai vari capetti fossilizzati sulle loro cadreghine. Mi incazzo parecchio perchè so che quest'anno ho versato 6/700 € euro per tesseramenti ed affiliazioni e non so in che razza di mani sono finiti, visto che veniamo trattati alla stregua di un fastidio e quanto versato non ha mai un riscontro in termini di servizi.
Cari rappresentanti della Fidal Lombardia, quando vi pagate le diarie, le trasferte, le iniziative, pensate solo per un attimo che un pò di quel denaro viene anche da società che per fare attività si svenano e non ha l'ombra di un quattrino. Dovreste vergognatevi solo per questo.
Concludo: prometto un assegno di 300 € che darò di TASCA MIA alla società organizzatrice dei Campionati Regionali Master (l'ASD Mariano Comense) se sabato pomeriggio ci mette un 200hs OPEN. In barba alla gerontocrazia della Fidal Lombardia. Nelle prossime ore invio la richiesta al Sig. Cariboni, responsabile della società comense (qualcuno ha la mail?).

Kamloops 2010: un Mondiale Indoor su una pista piatta

(la curva di Kamloops in una foto del sito ufficiale dei mondiali master...) - Dopo che qualcuno anche nel nostro forum aveva sollevato la questione, mi ero preso la briga circa un mese fa di visionare le foto del "Tournament Capital Center" di Kamloops, in Canada, dove si terranno i prossimi mondiali indoor master dal 1 al 6 marzo 2010. Ebbene, dalle foto appariva abbastanza chiaro come le curve della pista indoor fossero... piatte. Subito si era fatta in me l'idea che il Capital Center fosse dotato di quegli avanzati sistemi visti ad esempio a Linz nel 2006, dove le curve con ingranaggi remoti risucivano ad alzarsi sino all'altezza desiderata, permettendo il multi-utilizzo del palazzetto. Non certo come a Clermont Ferrand, dove la pista era collocata su enromi gettate di cemento, e il palazzetto era stato ideato esclusivamente per l'atletica (e per la ginnastica, utilizzando gli spazi interni). Una delle decine di palazzetti che vi sono in Francia, contrapposto all'UNICO che abbiamo noi in Italia ad Ancona (e solo da un paio di anni...). Ebbene, spinto da puro spirito di curiosità ebbi una breve scambo di mail al comitato organizzatore: dopo una cordiale risposta iniziale, nella seconda mail dove chiesi direttamente se la pista fosse piatta mi fu risposto molto seccamente "Yes, the track is flat". Risposta comprensibile anche per chi non mastica l'inglese... Ma come? Un mondiale indoor su una pista piatta??? Francamente la risposta non lascia molto spazio all'immaginazione, e soprattutto getta una piccola ombra sull'organizzazione di questi mondiali indoor: da nessuna parte infatti c'è annotato questo piccolo particolare che in realtà tanto piccolo non è, perchè vincere la forza centrifuga e la forza centripeta avendo strutture che contengono l'atleta (come una curva rialzata) è un conto, non averle può essere molto pericoloso a partire dall'integrità dei piedi di atleti che non hanno 15 anni. Pensate poi un velocista da 23" collocato in prima corsia... o corre in 25" o esce per la tangente (tanto la pista è piatta, quindi al limite va "lungo" contro i quadri svedesi della palestra). Oppure pensate ad un 400ista, che di giri se ne deve fare due: c'è il rischio che si celebri la sagra dell'astragalo lesso. E tutto questo a tutte le età perchè il piede si troverebbe comunque in una posizione innaturale... ma forse questo sono sole le mie elucubrazioni (e di qualcun'altro) e i miei dubbi. Comunque sia, sul forum di Masterstrack ho avuto l'ardire di inserire un Topic su questo aspetto chiedendo a chi (eventualmente) ci avesse corso, lumi sulle problematiche della pista. Qui il link al forum. Non è affatto detto che la cosa sia negativa (ho già provato sulla mia pelle che tra i master c'è un ampio range di vedute anche sulle cose che teoricamente non avrebbero modo di essere discusse). Vedremo: un minimo di correttezza su questa cosa era comunque dovuta sia dalla WMA che da chi organizza tutto a Kamloops.

28/09/09

I migliori de weekend master e il record italiano sui 3000 siepi di Meneghello. Ma chi è Ingrid Majer?

(la foto di Maria Tranchina dal suo profilo fb) - Sarei tentato di non parlare della finale dei C.d.S. assoluti: sono contento per il Signor Tammaro, il titolo viene a coronamento di una vita spesa per la sua creatura: triste perchè alla fine anche la Riccardi per vincere, si è inchinata alle logiche che per decenni aveva combattuto (a dire il vero dall'anno scorso): che gusto può avere vincere un titolo in questo modo? Keniani, Algerini, Sauditi, mercenari: ben poco del vivaio (direi nessuno), se non qualche allievo (molti dei quali anch'essi arrivati da altre realtà). Una volta contava solo mettere la maglietta verdona della Lella Sport (anche di tessuto un pò grezzo, ma poco importava) ed essere fieri di indossarla perchè voleva dire aver raggiunto il massimo per un ragazzo di Milano e Hinterland. Ma lasciamo spazio alla nostalgia per parlare dei migliori master della settimana.
Innanzi tutto segnalo la nuova miglior prestazione italiana sui 3000 siepi M50 da parte di Roberto Meneghello: 10'01"49 (94,89%) corso a Comacchio nella finale A2 dei C.d.s. che abbassa il precedente record (detenuto dallo stesso atleta) di 10'02"60. Dovrebbe trattarsi del 128° record italiano abbattutto nella stagione 2009-open. Poi sui numeri grossi di sicuro c'è maggior margine di errore (come no!) e spesso qualcuno stabilisce i record e nemmeno se ne accorge. Il bello del mondo master... Poi ho un dubbio amletico sul 129° record: al meeting commemorativo del record del mondo di Pietro Mennea, ha corso una certa Ingrid Majer, classe 1948 (F60). Il suo risultato in una serie "n" delle decine che si sono succedute sulla pista delle Terme di Caracalla, 31"71 (90,11%). Ora, il record "elettrico" italiano tabellato per la categoria F60 è 32"15 di Giusy Sangermano (quello manuale appartiene alla Emma Mazzenga con 31"1). Domanda: visto il binomio nome/cognome, la Majer (tesserata per la ASD Romatletica) è italiana? Ho fatto una piccola ricerca, e il nominativo non esiste nemmeno nella graduatorie Fidal. Speriamo di risolvere il caso in fretta! Il resto dell'articolo...
  • Dal mondo della velocità femminile (compresa tra 100, 200, 400) emerge il buono stato di forma dalla comasca F45 Elena Montini (anche se non ancora alle soglie di eccellenza della passata primavera): 1'03"16 sui 400 (89,35%). Sta cercando di tornare sui propri livelli la F35 Patrizia Spuri: il 56"81 (88,41%) a Caorle è sicuramente meglio delle ultime prestazioni. Il record nazionale è decisamente lontano, 52"75 di Danielle Perpoli. Sotto la barriera del minuto nel giro di pista anche la siciliana F40 Maria Ruggeri (59"69 e 87,97% con il record a 58"83) e la milanese F35 Mara Cerini (59"69, 86,07%).
  • Nella velocità maschile domina il solito Ugo Sansonetti con il suo 42"29 sui 200 (96,65%): diciamo che la notizia è che non ha infranto la barriera del record mondiale virtuale, posto al 100%. Ma statisticamente è sicuramente più notevole il 10"98 (95,36% e +2,0 di vento) dell'M40 Marco Boggioni ottenuto la settimana scorsa ai campionati provinciali di Milano all'Arena. Tempo che gli consente di issarsi al terzo posto nazionale tra tutti gli over-35 nazionale (dopo Checcucci e Longo). Gran tempo davvero. Mario Longo si limita per parte sua a passeggiare in 23"16 (93,36% e probabilmente in pieno controllo visto che a Roma diluviava) proprio per evitare infortuni dell'ultimo minuto e riservandosi magari l'ultima cartuccia per il record Europeo nella prossima settimana. L'M40 Mauro Graziano continua ad inanellare risultati under-23" sui 200: 22"92 (92,93%). Probabilmente il livello della velocità M40 in Italia come movimento non ha pari (oltre ai già citati Boggioni e Graziano, ricordo i vari Chiapperini, il campione del mondo dei 200 Max Scarponi, il reticente al mondo master Stefano Bellotto, Giovanni Puggioni, Attanasio, il futuro 40enne Omar Lonati... ci sarà da chi divertirsi). Sui 400 M35 intanto il livello medio cresce sensibilmente (così come quello mondiale): Edgardo Barcella si attesta intorno ai 50"70, il varesino Sarcuno arriva a 50"80, Alessandro Gulino corre in 50"85.
  • Mezzofondo/fondo femminile: Le F40 la fanno da padrone. Enrica Carrara 4'49"24 (86,81%) e Laura Avigo con 4'52"56 (85,83%). Elena Montini protagonista (titolare della Comense ai c.d.s. assoluti) anche sugli 800 (2'25"01 e 85,39%). La più forte F35 in circolazione nel mezzofondo, Silvia Casella ottiene "solo" 4'43"32 (84,58%) sui 1500 di Caorle, in una gara probabilmente tattica. Nei 5000 record nel mirino per Silvia Sommaggio, F40, che ha corso in 16'48"48 contro i 16'37"6 risalente al 2003 di Flavia Gaviglio.
  • Mezzofondo/fondo maschile: Oltre al record di Meneghello (94,89%), record nazionale sfiorato dall'M40 (ma c'è qualcuno che dice sia nato nel 1972) Said Boudalia sui 5000: 14'19"32 (93,92%) contro il 14'09"2 di Angelo Carosi. Poi migliori prestazioni in termini di agc di Marco Biondani sui 1500 (4'12"26 e 92,93%). Effervescenza da parte del mezzofondo M45: Pierangelo Avigo 4'20"92 (90,68%), Pasquale Maresca 4'24"52 (90,27%), Manfred Premstaller (4'20"11, 90,13%). Ma anche l'800 di Giuseppe Romeo in 2'05"17 (89,72%). A proposito di Master ed età da master: a Cesano Maderno, durante la Corricesano-by-night si è rivisto Gennaro Di Napoli (M40) giunto secondo dietro all'M35 Danilo Goffi... che lo si possa vedere anche in pista in una gara master?
  • Salti femminili: Barbara Lah (1972) risulta la miglior saltatrice over-35 dell'ultima settimana: 12,75 (90,24%) nel suo triplo. La "Buga" Roberta Bugarini, F40, salta 1,70 (89,54%), mentre terza nel podio virtuale Carla Forcellini, M50, 3,10 nell'asta.
  • Salti maschili: grande forma per Francesco Arduini, medagliato di Lahti: 2,04 e 2,01 nell'ultima settimana per controvalori di 87,81 e 86,52. Grande ritorno di Paolo Camossi nel salto triplo con 15,54 (86,04%, il record di categoria appartiene a Daniele Buttiglione con 16,00 saltato nel 2001): classe '74, che mediti il ritorno allattività agonistica? L'alto M35 ha visto anche l'1,98 di Alessandro Conti (86,02%) e l'1,90 di Leonardo Mazzanti. 4,80 dell'M35 Giacomo Befani nell'asta (85,27%) e 7,06 di Marco Tremigliozzi (altro M35) nel salto in lungo (82,91).
  • Lanci femminili: Podio composto da Maria Tranchina (martello F40, con 47,61); seconda la F35 Pasqualina Proietti Pannuzzi con 44,46 di disco e terza Veronica Becuzzi, sempre F35, nel lancio del giavellotto con 43,41.
  • Lanci maschili: L'M95 Mario Riboni strappazza il resto del seeding: 110,49 agc dopo un lancio di 5,88 nel lancio del peso. Meglio anche del 73,23 di Nicola Vizzoni nel martello (85,69%) e di Paolo Dal Soglio (18,49 nel peso e 81,70%).
  • ostacoli maschili e femminili: Andrea Alterio (M35) con 14"02 ottiene 92,90, miglior ostacolista della settimana. Ritorna l'acchioppata Ferrarini-Baggiolini protagoniste dei c.d.s. (una a Sulmona, l'altra a Caorle): rispettivamente 1'04"72 (89,76%) e 1'00"53 (88,88%) ottenuto a Milano ai provinciali. Nei 300hs maschili Alessandro Cipriani riesce a "corrompere" i giudici del trofeo Zancan-Bottalico di Milano e si fa inserire nei 300 hs cadetti (ma con gli ostacoli alla giusta altezza) e corre (forse) in 44"34. Per lui dovrebbe essere il record sfiorato di un centesimo sui 300hs. Ma sul sito Fidal non si cita la specialità per gli M50.

Master: i maggiori risultati dell'ultima settimana

27/09 - CAORLE, ORO
27/09 - SULMONA, ARGENTO
27/09 - FORMIA, A1
27/09 - COMACCHIO, A2
27/09 - MONTECASSIANO, A3
26/09 - MEMORIAL CALVESI
23/09 - MILANO, MEMORIAL ZANCAN-BOTTALICO
22/09 - ROMA, RICORDANDO IL RECORD DI MENNEA
22/09 - SCANDIANO (RE), RUN, JUMP & THROW
19/09 - MILANO, CAMPIONATI PROVINCIALI
17/09 - REZZATO, MEETING FINE ESTATE
16/09 - FAENZA, MEMORIAL FANTINELLI
16/09 - GORIZIA, MEMORIAL MARCHI
12/09 - COPPARO, 35° MEETING COPPARESE
12/09 - CATANIA, GRAND PREMIO ESTATE

100-200-400-D:
90,11 - F60/200: 31"71 - MAJER INGRID
89,35 - F45/400: 1'03"16 - MONTINI ELENA
88,91 - F45/400: 1'03"47 - MONTINI ELENA
88,41 - F35/400: 56"81 - SPURI PATRIZIA
87,97 - F40/400: 59"69 - RUGGERI MARIA
86,38 - F50/200: 30"44 - STELORI DANIELA
86,07 - F35/400: 59"65 - CERINI MARA
85,54 - F35/400: 1'00"02 - CERINI MARA
84,53 - F45/200: 28"44 - MARCHI ROSA
84,47 - F40/400: 1'02"81 - PASCON PAOLA
83,98 - F35/200: 26"58 - SECK KHATY
83,61 - F35/400: 59"43 - DEL TERRA PAMELA
82,47 - F45/200: 30"51 - GIUSTI MIRELLA
82,28 - F40/200: 28"50 - ROCCAMO MARTA
81,35 - F35/200: 27"08 - NEUMANN DENISE
81,26 - F35/200: 27"11 - VALDIFIORI BARBARA
81,12 - F35/200: 28"91 - ANIBALDI ROSA

100-200U:
96,65 - M90/200: 42"29 - SANSONETTI UGO
95,36 - M40/100: 10"98 - BOGGIONI MARCO
93,36 - M45/200: 23"16 - LONGO MARIO
92,93 - M40/200: 22"92 - GRAZIANO MAURO
92,92 - M35/100: 10"65 - CHECCUCCI MAURIZIO
92,75 - M45/100: 11"60 - FORNESI FERIDO
91,53 - M40/100: 11"44 - GRAZIANO MAURO
91,00 - M45/200: 24"10 - BIANCHI FAUSTO
90,44 - M35/200: 22"50 - BENATTI ANDREA
90,34 - M35/400: 50"74 - BARCELLA EDGARDO
90,20 - M40/200: 23"44 - SCARPONI MAX
89,96 - M40/100: 11"72 - CERIANI MARCO
89,65 - M40/400: 53"00 - BERTACCINI PAOLO
89,16 - M55/200: 26"03 - PROIETTI ENZO
89,04 - M40/200: 24"10 - BERTACCINI PAOLO
88,16 - M35/400: 50"85 - GULINO ALESSANDRO
88,04 - M50/200: 25"46 - VISMARA CARLO

800-1500D:
86,81 - F40/1500: 4'49"24 - CARRARA ENRICA
85,83 - F40/1500: 4'52"56 - AVIGO LAURA
85,39 - F45/800: 2'25"01 - MONTINI ELENA
84,70 - F40/1500: 4'56"46 - AVIGO LAURA
84,58 - F35/1500: 4'43"32 - CASELLA SILVIA
84,53 - F40/1500: 4'57"05 - CURRELI MARINELLA
84,09 - F40/800: 2'21"00 - AVIGO LAURA

800-1500/U:
92,93 - M45/1500: 4'12"26 - BIONDANI MARCO
90,85 - M50/800: 2'08"02 - FERRARI LUIGI
90,68 - M45/1500: 4'20"92 - AVIGO PIERANGELO
90,47 - M45/1500: 4'21"50 - AVIGO PIERANGELO
90,27 - M45/1500: 4'24"52 - MARESCA PASQUALE
90,13 - M45/1500: 4'20"11 - PREMSTALLER MANFRED
89,72 - M45/800: 2'05"17 - ROMEO GIUSEPPE
88,63 - M40/800: 2'03"32 - D'AGOSTINO FRANCESCO
88,26 - M45/800: 2'10"61 - MARESCA PASQUALE
87,90 - M50/800: 2'12"33 - VALSECCHI FRANCO
87,76 - M35/800: 1'56"64 - CAGGIANELLI GIUSEPPE
87,49 - M55/800: 2'18"63 - GADALDI RINALDO
87,05 - M60/800: 2'26"16 - CANIGLIA SANTI
87,03 - M45/800: 2'11"31 - ZORLONI ALBERTO
86,55 - M35/800: 1'58"27 - DALLA BRIDA MANUEL
86,28 - M35/1500: 4'04"26 - DALLA BRIDA MANUEL
86,00 - M55/800: 2'22"16 - GALMARINI GIOVANNI

3000ST/5000U:
94,89 - M50/3000ST: 10'01"49* - MENEGHELLO ROBERTO
93,92 - M40/5000: 14'19"32 - BOUDALIA SAID
87,59 - M45/5000: 16'04"83 - BIONDANI MARCO
87,58 - M35/3000ST: 9'45"22 - TREVE MATTIA
87,31 - M40/5000: 15'38"36 - BRESCIANI GIORGIO
86,95 - M45/3000ST: 10'22"96 - GNOATO FRANCO
85,02 - M40/3000ST: 10'08"56 - ZANDONELLA VINCENZO
84,86 - M35/5000: 15'16"86 - MARASPIN ALESSANDRO
84,80 - M35/3000ST: 9'47"22 - SANTI ANTONIO
84,06 - M35/5000: 15'45"81 - RIZZELLO ROCCO
83,64 - M35/5000: 15'50"55 - URSELLA GABRIELE
83,53 - M45/5000: 16'35"9M - LAZZARA SIMONE
83,16 - M55/5000: 18'22"89 - MACCHI GIUSEPPE
82,96 - M60/5000: 19'14"6M - CATALANO VINCENZO
82,52 - M40/5000: 16'10"63 - PROCOPIO GREGORIO

3000/5000D:
89,24 - F40/5000: 16'48"48 - SOMMAGGIO SILVIA
86,30 - F55/3000: 12'52"10 - PELLICCIARI SILVANA
85,04 - F40/5000: 17'55"77 - CURRELI MARINELLA
84,58 - F35/5000: 17'23"95 - RICOTTA GIOVANNA
83,25 - F40/5000: 18'26"74 - TESTA PAOLA
83,13 - F35/5000: 17'42"08 - CASELLA SILVIA
82,56 - F40/5000: 18'10"03 - MARIOTTI PAOLA
81,66 - F35/5000: 18'14"35 - SANTAMARIA MARTA
80,65 - F45/3000: 11'25"43 - CORRADINI ROSSELLA
80,49 - F35/5000: 18'17"04 - VANACORE ANNAMARIA
80,33 - F35/3000: 10'32"98 - DOTTORI FRANCESCA
79,98 - F35/5000: 18'24"00 - IANNICELLI ANTONELLA
79,85 - F35/5000: 18'25"77 - IANNICELLI ANTONELLA
79,23 - F35/5000: 18'24"32 - DOTTORI FRANCESCA

LUNGO-ALTO-ASTA/U:
87,81 - M35/ALTO: 2,04 - ARDUINI FRANCESCO
86,52 - M35/ALTO: 2,01 - ARDUINI FRANCESCO
86,04 - M35/TRIPLO: 15,54* - CAMOSSI PAOLO
86,02 - M35/ALTO: 1,98 - CONTI ALESSANDRO
85,27 - M35/ASTA: 4,80 - BEFANI GIACOMO
84,13 - M35/ALTO: 1,90 - MAZZANTI LEONARDO
82,94 - M35/TRIPLO: 14,98 - MANGANI LEANDRO
82,91 - m35/lungo: 7,06 - TREMIGLIOZZI MARCO
82,32 - M35/LUNGO: 7,01 - MANGANI LEANDRO
82,24 - M60/ALTO: 1,45 - VECCHIO ANGELO
81,72 - M35/ASTA: 4,60 - BOLONDI GIANPAOLO
81,77 - M40/LUNGO: 6,36 - FEDERICI GIORGIO
80,47 - M35/LUNGO: 6,63 - TARI' STEFANO
80,38 - M35/ALTO: 1,85 - DE BIAGGIO FABIO
79,28 - M40/TRIPLO: 13,05 - FEDERICI GIORGIO
77,77 - M40/LUNGO: 6,12 - LA BARBERA ROBERTO
77,49 - M35/ALTO: 1,75 - DE ANGELIS MARCO

LUNGO/ALTO/ASTA-D:
90,24 - F35/TRIPLO: 12,75 - LAH BARBARA
89,54 - F40/ALTO: 1,70 - BUGARINI ROBERTA
85,16 - F50/ASTA: 3,10 - FORCELLINI CARLA
82,17 - F35/ALTO: 1,65 - PREGAZZI IRENE
75,56 - F35/LUNGO: 5,41 - BORGONOVO FLAVIA
75,28 - F25/LUNGO: 5,39 - BORGONOVO FLAVIA

PESO-DISCO-MARTELLO/U:
110,49 - M95/PESO: 5,88 - RIBONI MARIO
85,69 - M35/MARTELLO: 73,23 - VIZZONI NICOLA
81,70 - M35/PESO: 18,49 - DAL SOGLIO PAOLO
80,68 - M35/MARTELLO: 59,77 - QUINTARELLI MARCO
80,57 - M35/PESO: 18,43 - DODONI MARCO
77,34 - M35/MARTELLO: 57,29 - FILIPPI EMILIO
76,65 - M40/DISCO: 56,24 - FORTUNA DIEGO
75,73 - M45/PESO: 15,73 - TUBINI GIOVANNI
75,64 - M40/DISCO: 55,50 - FORTUNA DIEGO
75,41 - M35/PESO: 17,25 - DODONI MARCO
73,74 - M35/DISCO: 54,63 - LOMATER STEFANO
70,37 - M45/PESO: 13,44 - ZERBINI LUCIANO

DISCO-D
82,79 - F40/MARTELLO: 47,61 - TRANCHINA MARIA
62,20 - F35/DISCO: 44,46 - PROIETTI PANNUZZI PASQUALINA
62,11 - F35/GIAVELLOTTO: 43,41 - BECUZZI VERONICA

110HS-400HS/U
92,90 - M35/110HS: 14"02 - ALTERIO ANDREA
91,72 - M35/110HS: 14"20 - ALTERIO ANDREA
88,07 - M35/400HS: 55"06 - CRINO' FABRIZIO
87,96 - M45/400HS: 1'01"56 - PERONI FREDERIC
87,49 - M35/110HS: 15"02 - FAVARO DEVIS
86,23 - M40/110HS: 16"19 - PETRONCINI ALESSANDRO
84,02 - M35/110HS: 15"78 - PICCARDI FABIO
83,70 - M35/110HS: 15"84 - PICCARDI FABIO
81,12 - M40/110HS: 17"21 - ONOFRI FRANCESCO
80,14 - M35/110HS: 16"11 - VELEPIC BLAZ

400HS/D
89,76 - F40/400HS: 1'04"72 - FERRARINI BARBARA
88,88 - F35/400HS: 1'00"53 - BAGGIOLINI EMANUELA
87,65 - F35/400HS: 1'01"38 - BAGGIOLINI EMANUELA
79,82 - F35/400HS: 1'05"57 - MURRONI CLAUDIA

MARCIA 3/5KM- U/D
86,72 - M35/10KM - MUCCI VITTORINO
84,98 - M45/5KM - ARENA WALTER
83,59 - M50/10KM - DE PAOLI MASSIMO
82,94 - M55/10KM - GIANI STEFANO
82,50 - M65/5KM - SCARPATA GAETANO
80,69 - M40/10KM - FAEDDA BACHISIO
80,60 - M40/10KM - GERONIMO FRANCO
79,52 - M40/10KM - TEAGNO CORRADO
78,82 - M35/10KM - PASSONI MASSIMO
76,40 - F50/3KM - MANZELLA ADRIANA
72,64 - F75/3KM - TONAZZO TERESINA

25/09/09

Firenze 2009: i migliori risultati in AGC

102,43 - M90/200: 40"03 - SANSONETTI UGO
96,23 - M90/400: 1'42"87 - SANSONETTI UGO
93,09 - M55/100: 12"49 - ROSSI ANTONIO
92,89 - M40/200: 22"93 - GRAZIANO MAURO
92,50 - M40/100: 11"32 - GRAZIANO MAURO
91,30 - M55/200: 26"11 - ROSSI ANTONIO
91,27 - M65/100: 13"53 - SARDI ARMANDO
91,01 - M50/100: 12"22 - CARNIATO GABRIELE
90,87 - M45/200: 24"49 - FURIA DOMENICO
90,85 - M50/100: 12"32 - SALAMA ADEL
90,64 - M45/100: 11"82 - D'ORO GIANCARLO
90,47 - M40/100: 23"37 - TONIOLO LUCA
90,27 - M60/100: 13"04 - BUGIARDINI LIVIO

91,99 - M60/1500: 4'47"74 - RAPPO DARIO
91,79 - M50/800: 2'06"72 - FERRARI LUIGI
91,12 - M50/1500: 4'24"51 - BERTAZZOLI PAOLO
90,87 - M50/1500: 4'27"51 - MAFFEI FRANCO
90,30 - M50/1500: 4'31"55 - CHERICONI PAOLI
90,29 - M45/800: 2'06"57 - PALMA FRANCESCO
89,60 - M60/1500: 4'57"76 - GEISER KONRAD
89,46 - M50/1500: 4'34"10 - PEDRINI GIOVANNI
89,11 - M60/3000: 10'19"40 - RAPPO DARIO
88,78 - M45/800: 2'09"84 - MANFREDI ALESSANDRO
88,32 - M60/1500: 4'57"33 - CIPOLLA FRANCESCO
87,86 - M45/800: 2'07"82 - TIFI ALESSANDRO
87,72 - M60/3000: 10'23"63 - CIPOLLA FRANCESCO
87,51 - M45/1500: 4'32"88 - SEVERINI ELIO
87,32 - M50/1500: 4'40"83 - GATTI PAOLO
87,12 - M50/800: 2'13"51 - VALSECCHI FRANCO
87,07 - M50/3000: 9'37"76 - ZANETTI GIORDANO

90,58 - M45/ALTO: 1,87 - SEGATEL MARCO
90,50 - M50/ALTO: 1,81 - MANFREDINI EMANUEL
90,13 - M65/TRIPLO: 10,50 - BORANGA LAMBERTO
85,08 - M45/ALTO: 1,72 - MASTROLORENZI MARCO
84,26 - M55/ALTO: 1,54 - MOLINARIS PIERCARLO
83,94 - M60/ALTO: 1,48 - CURTOLO PIERGIORGIO
83,90 - M50/ALTO: 1,66 - ARIOSI ARTURO
83,24 - M65/ALTO: 1,36 - GIAVARA SILVANO
82,79 - M75/ALTO: 1,21 - EBRAICO LUIGI
81,76 - M50/ALTO: 1,60 - GAETANI PAOLO
81,72 - M65/ALTO: 1,30 - AMBU ANTONINO
81,45 - M70/TRIPLO: 9,00 - VALENTE SERGIO
81,38 - M55/ALTO: 1,54 - PAROLIN ROBERTO
81,25 - M70/ALTO: 1,24 - FASOLI ROBERTO

108,99 - M95/PESO: 5,80 - RIBONI MARIO
97,41 - M75/DISCO: 43,18 - RADO CARMELO
91,78 - M90/PESO: 07,08 - ROVELLI GIUSEPPE
86,49 - M65/PESO: 12,29 - FRANCO GIUSEPPE
72,78 - M80/DISCO: 26,36 - PANTOZZI FRANCO
71,07 - M60/PESO: 12,58 - CURTOLO PIERGIORGIO
70,77 - M60/DISCO: 44,76 - SAGONI ROBERTO
70,02 - M65/DISCO: 37,67 - MACRINO PIERO

88,76 - F50/400: 67"40 - STELORI DANIELA
87,93 - F40/400: 60"96 - FERRARINI BARBARA
87,58 - F60/200: 33"27 - SANGERMANO MARIA G
87,50 - F60/100: 15"91 - SANGERMANO MARIA G
86,13 - F45/400: 65"52 - RAMANI GABRIELLA
86,11 - F40/400: 61"61 - AMIGONI CRISTINA
86,07 - F50/200: 30"55 - STELORI DANIELA
85,55 - F40/200: 26"44 - RUGGERI MARIA
85,07 - F45/100: 13"67 - MARCHI ROSA
84,62 - F45/200: 28"41 - MARCHI ROSA
84,57 - F45/400: 65"43 - GALEAZZI SONIA
84,42 - F35/100: 12"86 - SECK KHADIDIATOU
84,15 - F40/100: 13"06 - RUGGERI MARIA
84,08 - F40/400: 63"10 - ACCARDI MONICA

97,34 - F55/3000: 11'22"35 - EGGER WALTRAUD
97,01 - F55/1500: 5'22"02 - EGGER WALTRAUD
93,47 - F45/3000: 10'05"90 - DANDOLO NADIA
92,61 - F45/1500: 4'47"72 - DANDOLO NADIA
90,51 - F45/1500: 4'54"41 - FARRUGGIA JOCELYNE
88,22 - F65/3000: 15'10"40 - FRANCOLINI GIOVANNA
87,28 - F70/1500: 7'12"32 - FADDA MARIA A
86,86 - F55/1500: 5'40"10 - BANDELLI GABRIELLA
86,71 - F60/3000: 13'32"87 - FRETTA FIORELLA
85,56 - F65/1500: 6'47"68 - FRANCOLINI GIOVANNA
86,32 - F60/1500: 6'23"92 - FRETTA FIORELLA
86,28 - F60/3000: 13'26"98 - PICCOLO LIVIANA
85,67 - F60/1500: 6'09"94 - CIOTTI MARIA LINDA
85,52 - F50/3000: 11'45"53 - SCARAMUCCI SUSANNA
85,45 - F60/1500: 6'10"90 - GIUDICA ISABELLA
84,94 - F50/1500: 5'34"18 - BARLETTA CINZIA
84,68 - F50/1500: 5'35"21 - SCARAMUCCI SUSANNA
84,44 - F50/3000: 11'54"60 - SIDOTI ROSINA
84,33 - F45/800: 2'26"82 - FARRUGGIA JOCELYNE
84,15 - F60/1500: 6'16"65 - CENEDELLA MARILENA

88,98 - F70/ALTO: 1,05 - PERUGINI GIULIA
88,31 - F60/ALTO: 1,29 - ZORZI INGEBORG
86,05 - F65/ALTO: 1,11 - NUVOLI LUCIA
83,89 - F75/ALTO: 0,95 - BELLETTI MARIA L.
83,72 - F45/ALTO: 1,44 - COSTENARO LINA
81,98 - F45/ALTO: 1,41 - KARVAN MARIYA
81,12 - F35/ALTO: 1,59 - BENVENUTI FEDERICA
80,23 - F45/ALTO: 1,38 - PASSIGATO CHIARA
78,58 - F50/ALTO: 1,32 - ROSATI ROSANNA
78,19 - F40/ALTO: 1,47 - SCALETTI CRISTINA
77,89 - F40/LUNGO: 5,18 - FERRARINI BARBARA

126,63 - F95/PESO: 4,56 - GABRE GABRIC
87,40 - F95/DISCO: 11,60 - GABRIC GABRE
71,89 - F65/PESO: 8,68 - FINAZZI MARIA L
68,43 - F40/PESO: 12,92 - TRANCHINA MARIA

962 - F40/200HS: 30"29 - AMIGONI CRISTINA
826 - M50/200HS: 28"99 - CIPRIANI ALESSANDRO
820 - M60/200HS: 31"03 - MONTARULI ANTONIO
750 - M45/200HS: 28"91 - D'ERRICO ANTONIO
736 - M55/200HS: 31"13 - RAPACCIONI CLAUDIO
722 - F45/200HS: 36"04 - NAVE LORENA
720 - M35/200HS: 27"21 - GIACCHETTO ALBERTO

21/09/09

C.d.s. Master di Firenze: una piccola analisi tecnica

(la prima serie dei 100 femminili e quella maschile nelle foto di Luigi, il più piccolo fotografo dell'atletica master... qui il link alla sua galleria pubblica dei c.d.s. di Firenze-09) - La Fidal Toscana è un passo avanti. Almeno stando al comunicato che hanno pubblicato e che è stato ripreso della Fidal Nazionale sul sito Ufficiale. Finalmente si parla di Master, l'unico vero settore dell'atletica italiana in attivo. Le voci che mi sono giunte da chi ha partecipato, parlanno di un'ottima organizzazione finalmente: gli atleti al centro dell'attenzione, e non chi organizza. Lasciatemi sottolineare questo aspetto, di cui molti si dimenticano, Quindi lasciatemi fare alcune precisazioni: come mi è stato segnalato, i punti di distacco tra le squadre vincitrici degli scudetti (sia al maschile che al femminile), non sono pochi. 19 e 23 punti (tra le donne il primo e tra gli uomini il secondo), in una classifica basata sui piazzamenti dove si parte dai 100 punti a scalare, su soli 13 risultati a disposizione, sono tantini. Anche perchè con i due partecipanti per gara, le prestazioni tendono ad appiattirsi per i valori più alti. Nel precedente post riguardante i c.d.s. si è poi accesa una bella discussione sulle tabelle con le quale vengono tramutati i risultati, che si trasformano in punteggi che danno infine la classifica di specialità. Il casus belli è dato dall'opinabilità (e cosa non lo è oggi!) sulla valenza delle citate tabelle, soprattutto per le categorie più anziane. Ebbene le citate tabelle (e ammetto anche l'A.g.c.) di fatto testimoniano un aspetto della vita che è tutto da dimostrare: e cioè che più si va avanti nell'età, più le prestazioni sportive migliorano percentualmente (nel relativo, per carità). Cioè il buon atleta, diventa mediocre nell'età matura, ottimo verso i 50, super atleta verso i 70, campione olimpico dopo i 90. In realtà penso di non dire una fesseria se bene o male, gli atleti durante tutta una carriera sportiva poco si discostano dai propri risultati (anche considerando, purtroppo l'imponderabile decadimento fisico). Ora, per dette tabelle sembrano aumentare esponenzialmente i fattori legati all'età, supervalutando le prestazioni over-75. Ricordate le parole dello stesso Vittorio Colò? Ebbene diceva che non era possibile per lui che i suoi salti in lungo valessero più di 10 metri... Vediamo invece un'analisi tecnica (basata sull'AGC) di quanto successo allo Stadio Ridolfi.
  • I record: cadono due record nei 200hs, una specialità inventata negli ultimi anni e che riscuote un certo entusiasmo (se non altro c'è la possibilità di stabilire nuovi record, è meno tecnica delle prove più brevi e meno faticosa dei 400hs) con Cristina Amigoni (F40) a 30"29 e Claudio Rapaccioni con 31"13 (M55). Nadia Dandolo ha abbassato il record delle F45 sui 3000 (10'05"90). Poi ci sono stati i record nelle staffette, una grande novità che la Fidal ci ha fornito. Nuovi record per la 4x100 e la 4x400 F45 dell'Atletica Asi Veneto (55"07 e 4'19"78), quindi per la 4x100 F50 dell'ASD Romatletica (58"07). Tra gli uomini record nella 4x100 M45 dell'Atletica San Marco Venezia con 45"64 e della 4x400 M60 dell'Atletica Ambrosiana con 4'56"23.
  • velocità maschile: dopo tutti i discorsi di cui sopra, non poteva non dominare Ugo Sansonetti, M90, che abbatte il muro del 100% nei 200 mt con 40"03 (102,43%). Invece 96,23% con 1'42"87 sui 400. Antonio Rossi, M55, vincendo i 100 metri nelle tabelle Fidal, ottiene anche la terza prestazione AGC con 93,09 (12"49). Il vincitore de facto su 100 e 200, Mauro Graziano, M40, si piazza col quarto e il quinto risultato AGC (11"32 e 22"93, per controvalori pari a 92,89 e 92,50). Si rivede anche Armando Sardi, M65 (7° agc con 13"53 sui 100). 13 prestazioni sopra il 90% nelle tre specialità della velocità, ma un solo 400ista, Ugo Sansonetti, che del giro di pista è il detentore del record del mondo.
  • fondo/mezzofondo maschile: In sei sopra il 90%. Prevale di un paio di decimali Dario Rappo, M60, che ha corso i 1500 in 4'47"74 (91,99%): il record di categoria è il mostruoso 4'33"57 di Cesare Bini (che equivarrebbe a 115 agc!). Secondo nella mia classifica virtuale Luigi Ferrari, M50, (neo primatista di categoria e specialità) che con 2'06"72 sugli 800 ottiene 91,79. Sopra i 91 troviamo anche Paolo Bertazzoli, anch'esso M50, con il suo 4'24"51 sui 1500 (91,12%). Prestazione notevole quest'ultima, considerato che il RN (record nazionale) di categoria è 4'20"2 di Antonio Trabucco e risale a 11 anni fa. Il primo dei 3000 è ancora una volta Rappo con 10'19"40 e 89,11%.
  • salti maschili: così come vedremo per le donne, ha prevalso in maniera quasi preponderante il salto in alto. Pagherà di più? Non lo so: per il momento segnalo la prestazione di Marco Segatel che con 1,87 ha sfondato il muro del 90% (90,58). Ma la vittoria non è stata facile, visto che Emanuel Manfredini con 1,81 è arrivato a soli 8 centesimi di punto dal pluri Campione del Mondo. Tra l'altro 1,81 come M50 è a soli 3 centimetri dal RN di Vittoriano Drovandi (1,84) che saltò la misura nel 1993 a Monsumanno (PT) nel lontano 1993: il secondo più vecchio e resistente record maschile nel salto in alto (anziano di ormai 16 anni), dietro al solo 1,31 di Vittorio Colò negli M75 che risale addirittura al 1986 (23 anni). Proprio a Firenze, il primo M75 è giunto a 1,21 (Luigi Ebraico). Tornando a Firenze, trova il terzo posto Lamberto Boranga, M65, e il suo salto triplo a 10,50 (a Riccione, nel 2007, saltò il RN con 11,40).
  • lanci maschili: sulle pedane si affrontano (anche se su specialità diverse) dei miti del masterismo italiano: Mario Riboni, Carmelo Rado e Giuseppe Rovelli. Prevale in termini di AGC Mario Riboni, M95, con il 5,80 di peso, che equivale ad un incredibile 108,99. L'anno scorso era arrivat oa 6,82 a Bressanone. Secondo in questa classifica virtuale Carmelo Rado, M75, ad una delle sue rare apparizioni del 2009 (forse la prima!), con 43,18 nel disco: 97,41%. Terzo il lombardo Giuseppe Rovelli, M90, con 7,08 nel peso e 91,78%. Il suo RN l'ha ottenuto a Cattolica lo scorso giugno con 7,51.
  • velocità femminile: a sorpresa ha prevalso la F50 Daniela Stelori con 1'07"40 sui 400 e 88,76%. Seconda Barbara Ferrarini, F40, con 1'00"96 e 87,93%, quindi la doppietta di Maria Grazia Sangermano su 100 e 200: 15"91 e 33"27. Leggero predominio dei 400 ai vertici dell'agc (Ramani, Amigoni 5^ e 6^), quindi Daniela Stelori, Maria Ruggeri e Rosa Marchi. In assoluto vittoria della F35 Kathy Seck nei 100 metri con 12"86 e della F40 Maria Ruggeri sui 200 con 26"44.
  • mezzofondo femminile: Waltraud Egger, F55, domina in maniera assoluta ottenendo prestazioni vicine al 100% (cioè in via teorica vicine al record del mondo), anche se ad onor del vero i risultati ottenuti su 1500 e 3000 sono un pò lontani dai record di categoria (quello dei 3000 gli apprtiene con 10'55"74). 97,34 e 97,01 rispettivamente per aver corso in 11'22"35 e 5'22"02 le due gare: qui viene forse il dubbio sulla bontà dei metodi di parametrazione delle prestazione, se Nadia Dandolo (F45) correndo un grande 3000 in 10'05"90 (record italiano abbassato di 15" o giù di lì), ottiene solo 93,47% (che poi anche a livello tabellare la prestazione della Egger è stata superiore a quella della Dandolo su entrambe le prove). Il 4'47"72 dell'atleta veneta tra l'altro ha avvicinato il RN di Jocelyne Farruggia (4'43"35), che a Firenze si è difesa con molto onore: 4'54"41.
  • salti femminili: dei tre salti (alto, lungo, triplo) presenti a Firenze, solo l'alto ha opraticamente ttenuto risultati superiori alla deathline (mia personale...) del 77%. Nel lungo Barbara Ferrarini, F40, vincendo con 5,18 ha di fatto ottenuto un risultato vicino agli 88%. In cima alla classifica troviamo invece Giulia Perugini, F70, con 88,98 ottenuto con 1,05 di alto, a soli 3 centimetri dal suo RN. Poi Ingeborg Zorzi con 1,29, alla pareggio sul tetto italiano di categoria/specialità: RN per la seconda volta dopo averlo già saltato a Formia l'anno scorso. Lucia Nuvoli, F65, è terza nella mia classifica agc, con 86,05 e 1,11. Nel frattempo continuano ad assieparsi i record nell'alto F75: Maria Belletti pareggia per la terza volta il record (uno le apparteneva, il secondo è di Teresina Tonazzo) con 0,95. Bel confronto nel confronto tra le F45: prima Lina Costenaro con 1,44, poi Mariya Karvan con 1,41 e terza Chiara Passigato con 1,38.
  • lanci femminili: dominio esagerato di Gabre Garbic, F95, ormai senza rivali. 126,63% agc significa qualcosa di apocalittico per il lancio a 4,56 nel peso. Il risultato AGC tradotto in tempi/misure equivarrebbe ad un 7"81 sui 100 metri di un M35 (forse un tantino veloce...), e 8"28 per le donne. Addirittura quasi 30 metri di peso (sempre per un 35enne), mentre al femminile "solo" 27 metri. Ma anche i 1503 punti ottenuti come tabella-Fidal in una sola gara sembrano un pò sovrastimare e falsare tutto l'impianto della gare master. Ormai gli ultra 90enni sono una realtà per la quale il rispetto va dato non tanto al fatto che partecipino, ma quanto al fatto che ottengano delle prestazioni che dovrebbero essere "incastonate" in un contesto agonistico paritario con le altre categorie. Sono sicuro che esista un algoritmo (sia per la Fidal che per qualsiasi altra tabella che abbia la pretesa di valutare una prestazione): si chiede solo di cambiare le curve e non lasciare che corrano verso infinito dopo i 75. Avevo per gioco inserito i 100 anni d'età sull'agc: basta fare un minimo gesto atletico che si supera il 200% di qualsiasi record del mondo presente sul pianeta terra... Sono due cose diverse ottenere una prestazione sportiva e lavorarci sopra quotidianamente e avere invece la sola possibilità di farla.
  • Gli ostacoli maschili/femminili: in assenza di un traduttore in agc, consideriamo i risultati con le tebelle Fidal per i 200hs. Naturalmente agli onori della cronaca assurgono i primatisti italiani, a partire dalla F40 Cristina Amigoni autrice di un notevole 30"29, che abbassa il risultato di Barabara Ferrarini ottenuto ad inizio d'anno e che le ha dato 962 punti. Il record lo ha ottenuto anche Claudio Rapaccioni, M55, con 31"13, abbassando di quasi un secondo il precedente record... a proposito: peccato che non eisista una cronologia dei record italiani! Alessandro Cipriani 28"99 (826 punti) e Antonio Montaruli con 31"03 (820 punti) hanno invece superato gli 800 punti con ottime prestazioni.

20/09/09

Scudetti Master ad Asi Veneto e Olimpia Rimini

(a sinistra, la foto dell'Atl. Asi Veneto tratta dal loro sito, a destra l'Olimpia Rimini dal sito della Fidal Emilia) - Non c'ero. Quindi non posso farvi vivere i momenti di questa due giorni master di Firenze che ha attribuito i due titoli italiani di società master. Rosa Marchi diceva che non esiste una manifestazione simile (a sua conoscenza) in giro per il Mondo. Andiamone allora fieri, perchè è un momento di aggregazione senza pari. Diamo subito gli onori ai vincitori, cioè l'Olimpia Amatori Rimini di Werther Corbelli tra gli uomini, e la Ateltica Asi Veneto di... Rosa Marchi tra le donne. Quindi due scudetti al Nord, una conferma (l'Olimpia Amatori di Rimini) basata su un vero e proprio Dream Team con alcuni dei migliori master italiani in circolazione (Lamberto Boranga, Mario Riboni, Marco Segatel per citare i primi che mi vinegono in mente) e una novità assoluta, quella Asi Veneto che è diventata una sorta di roccaforte inespugnabile con l'arrivo di campionesse di prima grandezza come Lusia Puleanga e Fabia Dandolo (senza dimenticarsi Barbara Ferrarini). Merito ancor maggiore per l'Asi Veneto il fatto che lo scudetto femminile fosse finito a Roma negli ultimi 6 anni: proprio Roma e la corazzata ASD Romatletica (l'anno scorso Acsi Campidoglio Palatino) ha dato del filo da torcere alle venete, giungendo a soli 19 punti (1272 vs 1753) ma con la formula dei 100 punti al primo arrivato, "poi a scalare" è ben noto come basti una gara andata storta per scivolare nella classifica e trovarsi in mezzo ad una vera e propria rivoluzione. Al terzo posto della classifica in rosa un'altra società veneta, l'Idealdoor Libertas S. Biagio di Treviso, staccata di 57 punti dalla vetta, quindi la Liberatletica Aris di Roma, già vincitrice dello scudetto nel 2003. Non mi è dato di sapere se una società veneta abbia mai vinto una scudetto tra le master, sicuramente a livello societario è un buon prologo alla finale di Caorle dove l'Assindustria Sport Padova si presenterà come campionessa uscente (ma come campionato di società nazionale assoluto, lasciatevelo dire, i nuovi c.d.s. valgono sicuramente meno dei campionati master). Tra gli uomini secondo trionfo consecutivo dell'Olimpia Amatori Rimini: l'anno scorso un proditorio errore di inserimento dei dati attribuì la vittoria solo ex-post, lasciando nel frattempo che i milanesi dell'Ambrosiana caricassero la coppa in pullman e prendessero la strada della madunina. Poi l'amara scoperta, e il rimescolamento. Brutta cosa. Quest'anno è andato tutto liscio e l'Olimpia Amatori di Rimini ha vinto agilmente con 23 punti di scarto sulla sorprendente Vittorio Alfieri di Asti (1227 a 1250). Per i romagonli un impressionante media di 96,153 punti-gara, che significa arrivare in media al 4° posto di ogni gara delle 13 previste. Solo terza l'Ambrosiana del DT Ettore Brolo, falcidiata in partenza di una serie di sfortunati infortuni: 1208,5 punti, con solo mezzo punticipino in più dei veneti dell'Atletica San Marco di Venezia. A livello individuale poi svilupperò qualche cosa, per intanto qualche record italiano nelle staffette è caduto (a proposito: veramente gran cosa e gran lavoro da parte di Giusy La Cava della Fidal nazionale aver approntato una simile pagina dei record societari delle staffette!!). Gli altri risultati devo guardarmeli ancora attentamente, anche se già posso dirvi che nei 200hs F40 la Campionessa del Mondo Cristina Amigoni dovrebbe aver abbassato il record di Barbara Ferrarini portandolo a 30"29. Nadia Dandolo record unvece nei 3000 F45 con 10'05"90. Comincia ora l'attesa per lo studio di tutti i risultati tecnici... Quanti record italiani saranno caduti? Vedremo nella prossima puntata!

18/09/09

Rosa ci introduce alla finale dei c.d.s. master 2009

La mascotte Lola dell'atletica asi veneto Pronti, via!

Sabato e domenica è in scena, nel bellissimo stadio fiorentino “Luigi Ridolfi”, la finale nazionale dei Campionati di Società Master su pista. L'evento tanto atteso da molti master, quello dove lo spirito di squadra si esprime allo stato più puro e limpido. In palio l'ambito titolo di squadra campione d'Italia e tanti scudetti tricolore da cucire sulle magliette dei vincitori per la stagione successiva. Ma va in scena soprattutto la voglia di giocare, di fare squadra, di fare gruppo per quasi 900 atleti, dai 35 ai 95 anni, in rappresentanza di 34 formazioni maschili e 28 femminili ammesse alla finale.

Il regolamento di questa manifestazione viene spesso criticato, le tabelle di punteggio di riferimento utilizzate sono sicuramente migliorabili perché favoriscono alcune categorie rispetto ad altre ma... è una manifestazione unica, che tanti master all'estero ci invidiano. Non ho ancora trovato una nazione che disputi un campionato di società master come il nostro, e di questo possiamo essere orgogliosi.

A difendere il titolo ci sarà l'Olimpia Amatori Rimini tra gli uomini, a cui lo scorso anno un deplorevole errore della segreteria nell'inserire nel sistema i risultati delle staffette 4x400 ha negato alla squadra la gioia i festeggiare sul campo. In campo femminile le atlete campionesse d'Italia 2008 della Capidoglio Palatino sono migrate nella nuova formazione della Romatletica. Per l'inossidabile Anna Micheletti e per le atlete del suo gruppo si tratta di un dominio di dura da 7 anni, periodo nel quale hanno vestito le maglie di 4 diverse società.

Il regolamento 2009 ha ripristinato la possibilità delle squadre di schierare 2 atleti per ogni gara, con grande gioia delle squadre più numerose che potranno coinvolgere più atleti. Senza per questo penalizzare troppo le società più piccole perché nella classifica di società rientrerà solo il miglior piazzamento di ogni gara. Delle 15 gare in programma verranno scartate le due con il punteggio più basso, regalando un po' di tranquillità alle squadre di fronte agli imprevisti che incombono sempre come spade di Damocle tra gli over 35.

Su tutto dominano le tabelle di punteggio Fidal 2007, scartabellate da ogni squadra con cura, quasi da perderci la testa, al fine di schierare la formazione più competitiva. Sono le tabelle che permettono di assegnare un punteggio ad ogni risultato, rapportato alla fascia di età di appartenenza, al fine di stilare una classifica unica per ogni gara. Sono la chiave di conversione che ribalta la classifica per prestazione e la trasforma in una classifica per punteggio, nella quale il primo si ritrova con 100 punti, il secondo con 99 e così via. A questo si aggiunge poi la regola tutta italiana (non contemplata dai regolamenti master internazionali) per la quale la categoria di appartenenza della staffetta viene assegnata in base (un momento, ce la posso fare..) alla media degli anni che gli atleti compiono nell'anno. Solo chi l'ha provato sa cosa significa perdersi nelle combinazioni dei vari atleti della squadra al fine di trovare la fascia d'età più favorevole in rapporto al risultato previsto. Un vero e proprio rompicapo!

Ma questi sono aspetti di strategia, normalmente seguiti solo da una o due persone all'interno di una squadra. Per tutti gli altri, i “convocati”, che spesso ignorano i macchinosi meccanismi che regolano questi campionati, c'è soprattutto la gioia di esserci, di poter partecipare a questa manifestazione imperdibile. Ad inizio anno ci si segna in agenda i week end della fase regionale e della fase nazionale. Ci si organizza per essere liberi, pianificando ferie o permessi, sistemando i figli o facendosi accompagnare dalla famiglia. Alcune società hanno la possibilità di finanziarsi la trasferta tramite gli sponsor, per altre l'autofinanziamento è d'obbligo. C'è chi si trova a disputare “la propria” gara, quella per la quale si è preparato tutto l'anno. C'è chi invece per esigenze di società e di “copertura” si trova ad improvvisare una specialità nuova. C'è chi arriva in perfetta forma, pronto a siglare qualche primato italiano, e chi, pur acciaccato, si presenta alla partenza o in pedana per puro spirito di squadra e perché sa che comunque, anche quella prestazione poco “dignitosa” puo' essere molto importante per la propria società. Per me questi sono i “piccoli eroi” dei campionati di società. Come Isabella, classe 1949, alla quale lo scorso anno chiedemmo se fosse disposta a “coprire” la gara del giavellotto. Ricordo quando con sguardo preoccupato mi chiese “ma cos'è il giavellotto?”, lei che da pochi anni macinava solo gare su strada. Disse alla fine di si, allenandosi nelle settimane precedenti alla gara con una applicazione e un impegno commoventi..

E poi si fa gruppo, si lasciano a casa problemi e difficoltà, e per un week end si è protagonisti tutti insieme. Ed una gioia condivisa regala molto di più di una gioia individuale... Sono i nostri giochi di squadra, i nostri “giochi senza frontiere”, come mi ha detto poco fa un master che ho incontrato in pista. E allora via, con le nostre mascotte di peluche che rappresentano gli animali più vari, l'atleta trombettista che suona la carica, gli striscioni e le urla di incitazione. E l'età resta solo un numerino riportato a fianco ad un risultato, perché noi, in gara, la dimentichiamo...

Il mio augurio è che queste due giornate vengano vissute da tutti con grande spirito sportivo, di rispetto dell'avversario e di amicizia, valori che nell'ambito master non possono e non devono mai mancare. Un grosso in bocca al lupo e un sorriso a tutte le squadre in gara!


News di Rosa Marchi per Webatletica.it

17/09/09

Ufficiale: Mario Longo al record Europeo sui 100 M45

Ho aspettato forse un pò troppo, ma la notizia è circolata ormai da tempo sulla rete. Mario Longo ha infatti ottenuto il nuovo record Europeo dei 100 metri M45, abbassando il record ormai vecchio di una settimana stabilito dallo stesso Mario. 11"00 con vento +1,4 (qui il link al referto della gara), ad un solo centesimo dal diventare il primo atleta europeo over-45 sotto gli 11". La gara si è svolta il 12 settembre ad Avellino, durante i Campionati Regionali Master della Campania.

I Campionati Regionali Master del Lazio:

Con piacere pubblichiamo una lettera chi ci è arrivata e relativa all'Organizzazione dei Campionati Regionali Master di Atletica.

Egregi amici,
è veramente coraggioso quanto stoper scrivere, in modo sintetico e senza inutili fronzoli. I Campionati Regionali Master del Lazio, recentemente svoltisi, si sono avvalsi della professionale opera di giudici, dirigenti, tecnici d'ogni genere ed hanno rappresentato un vero successo organizzativo. Inutili le scontate "lamentationes" di masters sempre e comunque insoddisfatti, inutile la presupponenza di master che si ritengono "unti dal signore" e quindi in grado di far coercizione su giudici ed addetti.
L'opportunio e preciso utilizzo della telematica, il rispetto di regolamenti e soprattutto di orari, hanno fatto sì che i campionati regionali masters, nel loro complesso di ben 150 gare, abbiano rappresentato una punta d'oroglio per il Comitato Regionale: Sì, proprio quel Comitato che noi masters, incluso chi scrive, abbiamo spesso investito di polemiche e di lamentele. In sostanza ognuno di noi ha la propria contumelia da lanciare. Ma quando si risponde con i fatti concreti ogni bocca viene cucita col filo della puntuale organizzazione.
Webamici, per una volta lasciatelo dire: anche i masters sono considerati! (ciò in risposta ad alcune frasi da voi pubblicate in un recente articolo). Domani continuo a praticare la disciplina più bella, quella che non ha età nè alcuna distinzione. Eravamo, siano e saremo atleti master, di quelli che mettono in gioco loro stessi per comprovare un valore persistente: questo fa anche parte del paradigma della vita.
Grazie, grazie per l'attenzione.
Giorgio Bracco atleta Master del Cus Roma

16/09/09

La Amigoni su Newsrimini.it

E’ una dirigente della Riccione 62, la società d’atletica della Polisportiva Comunale, ma ad appendere le scarpe al chiodo non ci pensa proprio. Lei è Cristina Amigoni, atleta over 40 che in questi giorni sta disputando i mondiali master di atletica leggera che si tengono a Lahti, in Finlandia, dal 28 luglio all’8 agosto - si legge in una nota della Polisportiva Comunale di Riccione -. Cristina si divide fra i due ruoli di dirigente (per la Riccione 62) e atleta master (tesserata per l’Asd Romatletica). E lo fa molto bene visto che ieri si è laureata campionessa del mondo nei 400 ostacoli over 40 col tempo di 1’06”13. La riccionese ha preceduto la finlandese Katrin Kreen (1’06”84) e la portoricana Wanda Velazquez Roman (1’07”38).

Grande soddisfazione in casa della Riccione 62. “Cristina è una ‘istituzione’ per la nostra società – ha detto il presidente, Angelo Ferrara – siamo molto soddisfatti sia per lei che corona un anno di intenso lavoro con questa vittoria, sia per Dan Mitirica, uno dei nostri allenatori che l’ha seguita passo a passo in questi mesi di preparazione”.

Roberto Vaghi: trovato sulla rete pillola di Lahti

SONDRIO – Si chiude con il botto l’esperienza finlandese di Roberto Vaghi ai campionati mondiali master di atletica leggera. Non pago del bronzo individuale nei 200 metri categoria master 70, il sondriese volante è arrivato in finale anche nei 400 metri, ottenendo il 5° posto con il tempo di 1′06″85, nuovo record italiano sulla distanza nei master 70.

Ecco il suo racconto appena tornato a casa: ”Per la medaglia di bronzo nei 200 metri sono felicissimo. Avevo già vinto altre medaglie ai mondiali nella staffetta, ma salire sul podio individualmente è un’altra cosa. Quando dopo le semifinali ho visto che avevo il 5° tempo ed il 4° e 3° non erano tanto lontani ho capito che questa era la mia occasione, e così è stato. Anche nei 400 metri sono andato bene, facendo segnare il nuovo record italiano. Un pizzico di rammarico perché il 4° mi ha preceduto di soli 7 centesimi, ma io ho corso in seconda corsia e lui in settima, quindi non mi sono proprio accorto che era così vicino”.

Ai mondiali master di Lahti hanno partecipato 288 atleti italiani, conquistando 65 medaglie di cui 25 ori, 19 argenti e 21 bronzi. “E’ stata una bellissima esperienza – conclude Vaghi – l’organizzazione è stata perfetta, com’è nello standard dei paesi nordici, l’impianto era stupendo e complessivamente hanno gareggiato 5000 atleti provenienti da tutto il mondo”.

La stagione del velocista sondriese si concluderà ora con la finale dei Campionati italiani di società in cui gareggerà con la canottiera dell’Atletica Ambrosiana.

Cristina Speziale (Addetto stampa C.P. Fidal Sondrio)

15/09/09

La riforma del mondo master italiano: 1^ puntata, il tesseramento unico

Scusate se vi tedio con il mio scrivere a spron battente, ma vorrei davvero introdurre una serie di proposte per il miglioramento del mondo master italiano: qualcosa su cui discutere, capire quali sono gli spazi di movimento, trovare interlocutori "privilegiati" cui sottoporre le eventuali proposte, formare un documento condiviso... troppo pretenzioso? Forse sì, ma tanto scrivere non mi costa nulla... E' da dopo Lahti che ci sto pensando, anche perchè a Lahti secondo me sono venuti a galla alcuni nonsensi della gestione dei Master da parte della Federazione.
Inizio così la serie di proposte che ho in mente (anche mutuate da altre esperienze e confronti con altre persone) con il tesseramento degli atleti Master. Nelle ultime settimane abbiamo assistito sbigottiti ad una serie di divieti imposti dai vari organizzatori delle diverse gare sul territorio nazionale a chi fosse stato tesserato come master. Una vera e propria ingiustizia, come più volte segnalato dalle pagine virtuali di questo sito. Lo scoramento è dato soprattutto da un aspetto: che spesso chi partecipa a queste gare (e non tesserato come Master) di fatto ottiene prestazioni peggiori rispetto a molti master. Viene così a decadere uno dei principi fondanti dello sport (quello sulla partecipazione accantoniamolo momentaneamente...), cioè che i più bravi vanno avanti. Il caso di specie è l'esempio Edgardo Barcella che con 50"64 potrebbe correre una prima serie di un Campionato Regionale, ma che di fatto viene escluso a causa del suo tesseramento come Master. Se a questo ci aggiungiamo l'assoluta ottusità degli organizzatori di alcune manifestazioni che interpretano in maniera restrittiva le norme che consentono ai master di partecipare all'attività assoluta (ripeto: le società affiliate nel settore assoluto POSSONO partecipare con i propri master a TUTTA l'attività che la Fidal definisce come "assoluta"). Cos'è che dà fastidio? Il numero di master? L'immagine della manifestazione all'esterno, nel caso dovesse partecipare un atleta over-35? O semplicemente la necessità di andarsene a casa tutti prima nel giorno di gara senza dover aspettare che questi master disturbino la manifestazione? Secondo me tutte le ipotesi sono valide. Ma allora perchè tesserarsi come Master? Per poter partecipare ai c.d.s. di cateogoria e le staffette agli italiani? Sembra una colossale presa in giro, o meglio: sotto non può non celarsi un disegno di qualcuno che vorrebbe limitare le presenze dei master sui campi di gara, emarginandoli nella loro attività di nicchia. Oppure l'esatto contrario: aumentare il numero di senior, visto che il piatto piange. Il Presidente Arese (sempre e solo lui, e sul quale John Grisham probabilmente potrebbe scrivere un bel libro law-thriller dal titolo "The Incompatible") nelle sue fantomatiche (e tali si sono dimostrate) promesse elettorali del primo sciagurato mandato, parlando di master assicurava (e scriveva nero su bianco) che avrebbe messo mano alle modalità di tesseramento dei master. Visto qualche cosa? Nulla, come tutto il resto. Ora diremmo che è proprio l'ora di finirla. Un atleta dovrebbe essere tesserato in un solo modo!! Non si deve dare facoltà alla società di scervellarsi se le convenga percorrere la strada del tesseramento dei propri atleti con i master o con gli assoluti, a seconda dei vantaggi ipotetici. E' un assurdo! E' la tipica cazzata all'italiana inventata da qualche genio per qualche recondito interesse (non necessariamente di carattere economico). Dopo i 35 si dovrebbe automaticamente essere inglobati in una categoria: si ha paura di chiamarsi Master? Chiamate questa categoria come volete, ma che ve ne sia una sola! Se poi si vuole veramente porre dei limiti alle partecipazioni oceaniche (ma dove sono poi tutti queste folle di atleti in pista?) si pongano dei limiti di partecipazione che valgano per tutti (escludendo dal taglio magari solo gli allievi...). Non è più pensabile concepire limitazioni date dal tesseramento. Per assurdo se Checcucci si tesserasse come Master e Sansonetti come senior, ai campionati individuali provinciali di Milano parteciperebbe il solo Sansonetti (con tutto l'immenso rispetto): vi sembra una cosa che ha senso dal punto di vista sportivo? Già, perchè è questo il problema: chi gestisce la Fidal (sui vari livelli) ha completamente perso il senso del proprio mandato: la Fidal deve FAVORIRE le forme di partecipazione, non farsi carico di LIMITARLE il più possibile per salvaguardare le organizzazioni. I problemi organizzativi non possono riperquotersi su tutto il movimento, perchè il fine non è assicurare solo la presenza istituzionale della gara, ma fare in modo che a quella gara partecipino più atleti. Se una Federazione non capisce questo, ma vive ripiegata su sè stessa e sui propri problemi, facendoli diventare il vero fulcro della propria esistenza, siamo messi proprio male.
Per concludere: la mia proposta nel primo capitolo delle possibili rivendicazioni, è il tesseramento unico dopo i 35 anni d'età. So che questo vorrà dire che il numero di Senior nelle statistiche pompose di Arese diminuirà ulteriormente sul totale, ma alla fine cosa conta?

Il Duca e il Presidente

Il Duca mette il dito nella piaga. Una questione ancora non risolta aleggia come un fantasma sulla Fidal nazionale. L'eleggibilità del Presidente stesso. Strano che nonostante il dettato normativo preveda la decaduta immediata della carica se non rispettati i requisiti di eliggibilità, dopo 5 anni ancora nessuno abbia mosso un dito...

Lettera aperta del Duca a...
Noto che va molto di moda, in questo periodo, scrivere lettere aperte, piu’ o meno serie, al nostro presidente federale ed allora non voglio essere da meno, anche se la mia lettera aperta non la voglio rivolgere direttamente a lui ma a chi lo ha eletto, l’assemblea nazionale della fidal, e a tutti coloro che avendo la cortesia di leggermi potranno darmi la loro personale valutazione. Riporto di seguito un estratto dello statuto federale, nella fattispecie l’art. 36 dove ho evidenziato in blu il punto 5. Sotto tale articolo ho riportato l’attuale organigramma della Asics s.p.a. come segnalato dalla “Guida Monaci”
Federazione Italiana di Atletica Leggera - Statuto Federale TITOLO VI - INCOMPATIBILITA’ E INELEGGIBILITA’

Art. 36 - Requisiti Eleggibilità 1. Possono ricoprire cariche federali coloro che, maggiorenni, siano in possesso dei seguenti requisiti:
a) avere la cittadinanza italiana; b) non aver riportato condanne penali passate in giudicato per reati non colposi a pene detentive superiori ad un anno ovvero a pene che comportino l’interdizione dai pubblici uffici superiore ad un anno;
c) non aver riportato nell’ultimo decennio, salva riabilitazione, squalifiche o inibizioni sportive definitive complessivamente superiori ad un anno da parte delle Federazioni sportive nazionali, del CONI, delle Discipline Associate e degli Enti di Promozione Sportiva o di Organismi sportivi internazionali riconosciuti;
d) essere tesserati alla FIDAL all’atto della presentazione delle candidature; d) essere in attività o essere stati tesserati per almeno due anni nell’ultimo decennio quale atleta o tecnico.
2. Il requisito di cui alla precedente lettera d) non è richiesto, per i componenti del collegio dei Revisori dei Conti e degli Organi di Giustizia Federali. Per i componenti degli altri Organi detto requisito dovrà risultare da documentazione esistente negli archivi federali di competenza.
3. Non è immediatamente rieleggibile a Presidente Federale chi ha ricoperto la carica per due mandati consecutivi, salvo quanto disposto al successivo comma 4.
E’ comunque consentito un terzo mandato consecutivo se uno dei due mandati precedenti ha avuto durata inferiore a due anni e un giorno, per causa diversa dalle dimissioni volontarie.
4. Per l’elezione successiva a due o più mandati consecutivi, il Presidente uscente candidato è confermato qualora raggiunga una maggioranza di almeno il 55% dei voti validamente espressi. Qualora il Presidente uscente candidato non raggiunga il quorum del 55% dovrà essere convocata, entro 60 giorni dalla data di svolgimento dell’Assemblea Nazionale elettiva, una nuova assemblea straordinaria per l’elezione degli organi federali alla quale non sarà più candidabile il presidente uscente.
Il computo dei mandati si effettua ai sensi dell’art. 36 bis comma 5 dello Statuto CONI.
5. Sono ineleggibili tutti coloro che abbiano come fonte primaria o prevalente di reddito un’attività commerciale collegata all’attività della Federazione.
6. Sono altresì ineleggibili quanti abbiano in essere controversie giudiziarie contro il CONI, la Federazione, le Discipline Associate e contro altri organismi riconosciuti dal CONI stesso.
7. Sono, infine, ineleggibili tutti i tesserati che abbiano subito sanzioni di sospensione dall’attività sportiva a seguito di utilizzo di sostanze o di metodi che alterano le naturali prestazioni fisiche nell’attività sportiva.
8. La mancanza iniziale accertata dopo l’elezione o il venir meno nel corso del mandato di uno solo dei requisiti di cui ai commi precedenti comporta l’immediata decadenza dalla carica.
Management Asics Italia S.p.A. Francesco Arese Presidente Francesco Arese Ammin. deleg. Gabriele Pirletti Responsabile comm.le Paolo Lupani Responsabile marketing Piero Arese Responsabile personale ing. Enrico Bergamaschi Responsabile sistemi informativi
Ora la mia domanda è sin troppo scontata e credo che meriti una degna risposta. Essere presidente nonché amministratore delegato di una società rappresenta sicuramente fonte primaria o prevalente di reddito e se questa società è sponsor tecnico di una federazione sportiva di cui è presidente la stessa persona, si puo’ forse dire che il punto 5 dell’articolo 36 dello statuto federale sia stato totalmente ignorato e che la nomina dell’attuale presidente sia di fatto illegittima?
Ripeto, è una semplice domanda a cui sono certo ci sarà una spiegazione del tipo che la regola non vale per gli ex atleti piemontesi che hanno vinto un campionato europeo sugli 800 metri o magari che i soldi della sponsorizzazione non li dà l’Asics Italiana ma quella Europea che è chiaramente tutta un’altra cosa... Ma si, sono certo, una spiegazione ci deve essere sicuramente ma, per cortesia, che qualcuno me la dia.
Il Duca

N.d.R.: peccato che il link dell'Asics nel Sito Ufficiale della Fidal rinvii al sito dell'Asics Italia...