13/04/13

Europei Master Indoor: un piccolo consuntivo

La spedizione italiana di San Sebastian presenta si presenta alla cassa con 416 presenze-gara, contro le 549 presenze-gara degli Euroindoor di Gand 2011. Un crollo di partecipazione addirittura del 25% a mio parere "strana", visto che la location spagnola aveva più o meno le stesse difficoltà logistiche di quella belga, ma con diversi punti a favore, come la lingua più comprensibile, i luoghi sicuramente più ameni così come il clima. La crisi? Il collegamento non-diretto? Naturalmente paralleli con Ancona non sono nemmeno ipotizzabili, mentre tornando ad Helsinki '07, si indietreggia a 298 presenze. Non dimentichiamoci però del settembre '07, ovvero quello che rappresenta lo spartiacque del masterismo italiano, allorquando si tennero a Riccione i più partecipati mondiali master di sempre, con una rivitalizzazione (mal sfruttata in seguito) di tutto il movimento che ha avuto un sussulto con la già citata edizione di Campionati Europei di Ancona '09. Tutto chiaramente mai sfruttato come volano dalle passate dirigenze Fidal: figurarsi da questa che considera i master come un contorno che può dare "giudici, allenatori ed organizzatori", e che non riesce a considerare i master come un movimento di atleti. 

155 gli atleti italiani scesi in pista, pedana o su strada, contro i 211 di Gand. C'è davvero da riflettere: del resto negli ultimi anni si è assistito indubbiamente ad una contrazione dei master su pista (visivamente) controbilanciato da un'esplosione di quelli su strada che vedono i master quale unico soggetto della Federazione di atletica in costante e continua crescita.

A fronte di un calo del 25% delle presenze, il numero di medaglie ha però registrato un aumento in percentuale: 85 contro le 89 di Gand. Di fatto una partecipazione più qualitativa, come spesso accade nel mondo master quando il numero dei partecipanti delle trasferte si abbassa. Ma il tasto dolente sono le medaglie d'oro, in cui il crollo è stato quasi verticale: 21 contro le 39 di due anni fa. Quasi il 50% in meno. Come se si fossero portate delle puntine, anzichè delle punte. Medaglie sì, ma pochi ori, insomma.

Tra gli atleti azzurri hanno sicuramente svettato le prestazioni di Emma Mazzenga (3 ori), ormai vedette internazionale (da W75 e nonostante sia in Italia già W80 a causa della data di nascita) e Alfonso De Feo (per carità, non confondiamolo con l'altro...) che ha trovato la consacrazione internazionale nella categoria M45. Pensate: tra Zittau e San Sebastian la velocità continentale è stata colonizzata dal colore azzurro: in Germania Max Scarponi coronò un Europeo senza precedenti con una fantastica tripletta: 100, 200 e 400. In Spagna prima Mario Longo sui 60, poi De Feo su 200 e 400. 6 titoli su 6 in pochi mesi. E dire che mancavano anche altre punte negli M45, come Mauro Graziano, Enrico Saraceni, Walter Comper, lo stesso Max Scarponi... pazzesco.

A livello di medaglie nude e crude, lo stesso De Feo è salito a quota 3 con l'argento nei 60 dietro al viaggiatore del tempo Mario Longo. La lanciatrice Brunella Del Giudice ne ha vinte 4 (un argento e 3 bronzi). Tre medaglie anche per Waltraud Egger (ma tutti argenti...). 5 le medaglie di Anna Flaibani nei lanci W80, ma purtroppo nessun oro. 

09/04/13

Europei Master Indoor: 150 video trovati su Youtube

Qui sotto un elenco delle gare on-track degli ultimi campionati Europei Master Indoor di San Sebastian. Chi avesse segnalazioni di altri video non presenti qui, e li volesse inserire nell'elenco me li segnali a questo indirizzo queenatletica@gmail.com. Che chiavi di ricerca metto per quelli di origine tedesca? Mancano molte gare di mezzofondo e i turni eliminatori della velocità... e molto altro. Comunque già un bello spaccato di quello che sono stati i campionati di San Sebastian. 
  1. 60 M35 finale (EasoSport)
  2. 60 M35 finale (Irene Ramos)
  3. 60 M40 finale (EasoSport)
  4. 60 M40 finale (Mattias Sunneborn)
  5. 60 M40 semi 2 (AtletismoMasterPT)
  6. 60 M40 semi 2 (Mattias Sunneborn)
  7. 60 M40 heat 2 (AtletismoMasterPT)
  8. 60 M40 heat 3 (AtletismoMasterPT)
  9. 60 M40 heat 4 (AtletismoMasterPT)
  10. 60 M40 heat 5 (AtletismoMasterPT)
  11. 60 M40 heat 6 (AtletismoMasterPT)
  12. 60 M40 heat 7 (AtletismoMasterPT)
  13. 60 M45 finale (EasoSport) 
  14. 60 M45 semi (markusskeete)
  15. 60 M45 heat (markusskeete)
  16. 60 M50 finale (EasoSport)
  17. 60 M50 finale (AtletismoMasterPT)
  18. 60 M50 semi 1 (AtletismoMasterPT)
  19. 60 M50 semi 3 (AtletismoMasterPT)
  20. 60 M50 heat 4 (AtletismoMasterPT)
  21. 60 M50 heat 7 (AtletismoMasterPT)
  22. 60 M55 finale (EasoSport)
  23. 60 M55 semi 2 (AtletismoMasterPT)
  24. 60 M60 finale (EasoSport)
  25. 60 M65 finale (EasoSport)
  26. 60 M70 finale (EasoSport)
  27. 60 M70 finale (AtletismoMasterPT)
  28. 60 M75 finale (EasoSport)
  29. 60 M80 finale (EasoSport)
  30. 60 M80 finale (AtletismoMasterPT)
  31. 60 M80 finale (100scr)
  32. 60 M85 finale (EasoSport)
  33. 60 M85 finale (AtletismoMasterPT)
  34. 60 M90-95 finale (EasoSport)
  35. 60 M90-95 finale (AtletismoMasterPT)
  36. 200 M40 finale (marcusskeete)
  37. 200 M40 sem 1 (Susana Estriga)
  38. 200 M40 sem 3 (Luis Miguel Arroyo Sanchez)
  39. 200 M40 heat 2 (marcusskeete)
  40. 200 M40 heat (Susana Estriga)
  41. 200 M40 heat 7 (Luis Miguel Arroyo Sanchez)
  42. 200 M50 heat 2 (ThreePenny Bit Foot)
  43. 200 M55 finale (Susana Estriga)
  44. 200 M55 heat 1 (AtletismoMasterPT)
  45. 200 M60 finale (EasoSport)
  46. 200 M65 finale (EasoSport)
  47. 200 M70 finale (EasoSport)
  48. 200 M75 finale (EasoSport)
  49. 400 M35 finale (EasoSport)
  50. 400 M40 finale (EasoSport)
  51. 400 M45 finale (marcusskeete)
  52. 400 M45 finale (EasoSport)
  53. 400 M45 sem 1 (markusskeete)
  54. 400 M45 heat 1 (markusskeete)
  55. 400 M50 finale (EasoSport)
  56. 400 M50 finale (markusskeete)
  57. 400 M50 finale (hurdlemaster07)
  58. 400 M55 finale (EasoSport)
  59. 400 M55 finale (AtletismoMasterPT)
  60. 400 M60 finale (EasoSport)
  61. 400 M65 finale (EasoSport)
  62. 400 M70 finale (EasoSport)
  63. 400 M70 finale (AtletismoMasterPT)
  64. 400 M75 finale (EasoSport)
  65. 400 M80 finale (EasoSport)
  66. 400 M85-90 finale (EasoSport)
  67. 800 M35 finale (Alicia Martin)
  68. 800 M35 finale (david francome)
  69. 800 M40 finale (Esther Pedrosa)
  70. 800 M40 finale (Juan Antonio Rodiguez Gonzalez)
  71. 800 M45 finale (Gianpietro Spada)
  72. 800 M45 finale (Francesco D'Agostino)
  73. 800 M45 finale (Esther Pedrosa)
  74. 800 M45 finale (Juan Antonio Rodriguez Gonzalez)
  75. 800 M50 semi (Gianpietro Spada)
  76. 1500 M35 semi 1 (Carlos Alegre Sanchez)
  77. 1500 M35 semi 1 (Esther Pedrosa)
  78. 1500 M35 semi 2 (Carlos Alegre Sanchez)
  79. 1500 M35 semi 2 (Esther Pedrosa)
  80. 1500 M35 semi 3 (Carlos Alegre Sanchez)
  81. 1500 M35 semi 3 (Esther Pedrosa)
  82. 1500 M50 semi (Esther Pedrosa)
  83. 3000 M35 heat 2 (piris77)
  84. 60HS M35 finale (AtletismoMasterPT)
  85. 60HS M40 finale (JoeHappyHour)
  86. 60HS M40 semi (JoeHappyHour)
  87. 60HS M50 finale (110hordenforever)
  88. 60HS M50 finale (JoeHappyHour)
  89. 4x200 M35 (CoagnacAthleticClub)
  90. 4x200 M40 (Luis Miguel Arroyo Sanchez)
  91. 4x200 M50 (Peter Holl)
  92. 4x200 M60 (Raphael Rossi)
  93. 3 km walk M35 (marchadorpatetico)
  94. podium 800 M45 (Gianpietro Spada)
  1. 60 W35 finale (EasoSport)
  2. 60 W35 finale (Susana Estriga)
  3. 60 W35 finale (AtletismoMasterPT)
  4. 60 W35 semi (AtletismoMasterPT)
  5. 60 W40 finale (EasoSport)
  6. 60 W45 finale (EasoSport)
  7. 60 W50 finale (EasoSport)
  8. 60 W55 finale (EasoSport)
  9. 60 W60 finale (EasoSport)
  10. 60 W65 finale (EasoSport)
  11. 60 W70 finale (EasoSport)
  12. 60 W75 finale (EasoSport)
  13. 60 W75 finale (AtletismoMasterPT)
  14. 60 W80 finale (EasoSport)
  15. 60 W85 finale (EasoSport)
  16. 200 W35 finale (Susana Estriga)
  17. 200 W45 finale (EasoSport)
  18. 200 W55 finale (EasoSport)
  19. 200 W60 finale (EasoSport)
  20. 200 W65 finale (EasoSport)
  21. 200 W70 finale (EasoSport)
  22. 200 W75 finale (EasoSport)
  23. 400 W35 finale (EasoSport)
  24. 400 W40 finale (EasoSport)
  25. 400 W45 finale (EasoSport)
  26. 400 W50 finale (EasoSport)
  27. 400 W55 finale (EasoSport)
  28. 400 W65 finale (EasoSport)
  29. 400 W70 finale (EasoSport)
  30. 400 W75-80 finale (EasoSport)
  31. 800 W35 finale (marcusskeete)
  32. 800 W35 finale (Alicia Martin)
  33. 800 W35 heat (marcusskeete)
  34. 800 W40 finale (Jav A)
  35. 800 W40 semi (Jav A)
  36. 800 W45 finale (Giampietro Spada)
  37. 800 W45 semi (Gianpietro Spada)
  38. 800 W50 finale (Alicia Martin)
  39. 800 W50 heat II (Alicia Martin)
  40. 800 W50 heat (Gianpietro Spada)
  41. 800 W55 finale (Alicia Martin)
  42. 1500 W40 heat (Jav A)
  43. 1500 W50 finale (Alicia Martin)
  44. 60HS W35 finale (AtletismoMasterPT)
  45. 60HS W50 finale (Trevor Wade)
  46. 60HS W55 finale (Trevor Wade)
  47. podium 800 W45 (Gianpietro Spada)

06/04/13

La Evaa e le mosse per disincentivare il masterismo: gli Europei di Turun (?) 2015

Preso dall'euforia per gli europei appena terminati di San Sebastian 2013, ho voluto verificare dove avrei dovuto ri-cimentarmi per difendere il difendibile nella prossima edizione di Campionati Europei Indoor. Ebbene, la località scelta per i prossimi Europei sarà Turun, in Polonia. Turun, Turun... l'unica riminiscenza di cui avessi contezza era il fatto che il turun fosse un dolce di origine cremonese (nella dizione dialettale), che ammetto non piacermi nemmeno tanto (il dolce): troppo duro. Così tramite Google Maps mi vado a fare un giro nella cittadina polacca (italianizzata in Turonia) inedita, per scoprire come la stessa si trovi nel centro geometrico dello Stato polacco. 
Vabbè, mi dico, vediamo come la si raggiunge. Cerco allora "voli Turun". E a sorpresa mi si indica come aeroporto "Varsavia" o in alternativa "Danzica". Quindi la prima sorpresa ben gradita: Turun, come sostiene il sito, non ha un aeroporto. Danzica dista 180 km, Poznan 150 e Varsavia 210. Ok, ce l'hanno messa in quel posto ancora una volta... la località, intendo dire, non fraintendetemi. La riflessione successiva è stata: "perchè"? 
La risposta ovvia che ti danno in questi casi è: "non ci sono candidature". 
La ri-risposta che dò io, è che semplicemente nessuno sa che esiste questa opportunità, e secondo me sono gli stessi maggiorenti Evaa e plenipotenziari del mondo master che gestiscono le organizzazioni contattando loro stessi i possibili sellers. Ma voi davvero pensate che le comunità locali, i comuni, le regioni, le associazioni di albergatori, di fronte ad un afflusso di 3/4000 persone più indotto, non facciano a gara per organizzare (soprattutto in questi periodi) delle manifestazioni del genere? E non stiamo parlando delle Olimpiadi, dove l'investimento e le spese vengono fatte sulle strutture. Qui le strutture ci sono già, e l'investimento organizzativo rispetto ai ricavi è ampiamente ricompensato nelle prime due ore di arrivi negli alberghi di Turun. Anche perchè poi, quasi tutti coloro che poi danno una mano, sono "volontari". 
Allora perchè un posto del genere? E perchè Zittau e gli altri due paesini dimenticati da Cristo in Polonia e Repubblica Ceca degli ultimi europei master outdoor? Perchè la Evaa sta facendo di tutto per fare in modo che vi siano meno persone possibili agli unici appuntamenti che organizza, cercando di piazzarli in località fuori dalle rotte facilmente accessibili?
Lo sanno benissimo lassù che certe location sono di per sè un freno all'afflusso di master, per la lontananza e l'incremento dei prezzi per gli spostamento... e nonostante questo perseverano. Diabolico. 
Personalmente penso che nulla importi di questi aspetti in Evaa, e come si è visto a San Sebastian, gli aspetti di natura politica e interrelazionale sembrano avere un peso superiore a quelli sportivi, di proselitismo, di amore verso il masterismo. Viste fare poi certe cose da non-italiani, mi consola sulla natura umana degli italiani: in definitiva non siamo proprio così peggiori degli altri. 
Allora dò la mia interpretazione. Politica. 
Partiamo col fatto che i meccanismi con i quali si viene nominati all'Evaa non hanno assolutamente nulla di democratico. Nessuno deve rispondere a nessun tesserato del proprio operato. Penso che chi ne faccia parte sia stato semplicemente imposto da qualcun altro. L'investitura arriva dall'alto e non dal basso. Democratico? Nepotistico. Quindi libertà assoluta sulle scelte ma che poi interessano tutti. Qualcuno sceglie per noi, ma con scelte che poi stranamente vanno contro di noi.
Questo, come capirete, è decisamente un male. Anche perchè al punto-uno delle possibili richieste di qualsiasi master europeo su quello che dovrebbe fare la Evaa, ci sarebbe quello di organizzare i campionati in un posto facilmente raggiungibile e a poco prezzo. Basta: tutto il resto è un di più e una perdita di tempo. Le iniziative dell'Evaa, fuori dai campionati europei, stanno attualmente a zero. Eppure le proposte ci sarebbero... perchè non viene fatto nulla?
Già il fatto di atterrare nel posto giusto dove si terranno i campionati, sarebbe un taglio non indifferente delle spese per ogni master, ma questo non è minimamente preso in considerazione, visto che negli ultimi tre anni si è andati a Nyregyhaza, Zittau e ora a Turun. Si fosse andati a Budapest, Monaco o Berlino e Danzica già sarebbe suonato meglio... 
Stranamente non si è mai messa la postilla che il paese che dovesse organizzare i campionati, oltre che all'impianto funzionale (e idoneo: un europeo con una pista di 4 corsie come ad Jyvaskyla è un insulto), debba avere un aeroporto funzionante. 
Ma tant'è. Torun, già adesso penso che in un posto del genere, se non altro per la fatica di raggiungerlo, difficilmente ci sarò. 
Però una campagna per poter inserire in quel consiglio persone che davvero rappresentino la base e che siano scelte dai tesserati, sarebbe forse proprio giunto il momento di farla. Il primo passo verso una gestione più intraprendente e entusiastica di quell'organismo che al momento sembra solo una macchina per scegliere le località dei campionati europei. 
Ogni federazione dovrebbe poter proporre a seconda del proprio peso in termini di tesserati un numero di rappresentanti che si riunisca almeno una volta all'anno per decidere le strategie per la diffusione del masterismo, non per ammazzarle come in questo caso. Per il denaro necessario per queste riunioni, direi che 70.000 master italiani a 13 euro l'uno di tesseramento con la Fidal, possano ampiamente sopperire alle spese di viaggio dei propri pochi rappresentanti. E così penso le altre Federazioni. O sbaglio? 

04/04/13

L'allenamento 1.0 (e gli allenatori) del Corridor Cortese

Premessa: Avevo quasi finito di scrivere alcune ""riflessioni"" sull'allenamento quando sul monitor è comparsa una scritta: - E' morto Pietro Mennea - . Ciao caro Pietro, ti prometto che scriverò, con ingiustificato ritardo, quello che in questi giorni è riapparso tra le dense foschie della mia mente e che ti riguardava o forse ti apparteneva. 

Tantissimo si potrebbe scrivere sull'allenamento nell'Atletica, mi piacerebbe dunque tornare ancora sull'argomento, almeno spero. Sì, ho messo un numero dopo il titolo, sicuramente in modo presuntuoso, poiché non sono così certo che qualcuno mi leggerà, e neppure che il veloce Mr. Andycop non si stufi di ospitarmi prima dell'Allenamento 1.1. 
Trovo piacevole scrivere dell'allenamento perché è decisamente meno faticoso che andare ad allenarsi sul serio. Spesso siamo felici di ciò che riusciamo a fare in allenamento, sorretti da una condizione eccellente, ci pare di star meglio dell'anno appena trascorso. Ci sentiamo vicini alla forma; già, la forma, quello stato di grazia che si percepisce con gran soddisfazione. 
Gli indicatori sono i tempi o le misure rilevate in allenamento ma anche e soprattutto le sensazioni personali, che verranno poi più o meno confermate dai risultati delle gare. Quando tutto ciò che in genere reputiamo faticoso da realizzare in allenamento, riusciamo invece ad eseguirlo con relativa facilità, ci convinciamo di essere vicini alla forma. 
Migliorerò ancora? Sarò al massimo per l'appuntamento che avevo pianificato? A che punto sarò della "curva" ? Quanto durerà prima che inizi la fase discendente? Inevitabilmente queste sono le domande che ci assillano. 
Ma attenzione, perché quando siamo davvero in forma ci accompagna anche una particolare fragilità, non dimentichiamolo. Si alza il vento e, senza chiamarli, arrivano ricordi di allenamenti lontani. 
Nelle nostre ripetute partivamo un metro avanti il riferimento dei 150; i tre giri di riscaldamento, alla prima distrazione dell'allenatore diventavano magicamente due. Poi, quei piccoli espedienti per prolungare di qualche attimo i recuperi tra una ripetuta e l'altra: stringhe che si slacciavano per caso, richieste di precisazioni senza senso, ritorno ai blocchi con la vitalità dei bradipi... 
D'altra parte il divertimento era incontrare i miei compagni d'allenamento, non certo l'allenamento in sé. E poi c'erano i 300.. e quando sentivo quel numero nefasto mi preparavo al sacrificio estremo; come un Kamikaze, con la fascia a coprir la fronte. Ma alla fine tornavo sempre vivo, al massimo solo un po' più stanco. Sarei stato la vergogna della categoria (dei Kamikaze). Pare che "kaze" stia per "vento", sicuramente per me era sempre contro. 
Capitava anche che qualcuno del gruppo dei quattrocentisti cercasse di consolarmi: "guarda che c'è di peggio". Probabilmente lui pensava alle ripetute sui 500, sicuramente io pensavo ad una colica renale. 
A dir la verità, nell'ambiente dell'atletica, il velocista puro (non quello capace di allungare bene sui 200 e magari sui 400) è sempre stato considerato un po' un fighetto. Se durante gli allenamenti per un mezzofondista: piovicchia, per lo sprinter: diluvia e quando è ormai uscito il sole, il nostro eroe si sbilancia con cautela: "ha quasi smesso di piovere". 
Il vento soffia e di colpo mi accorgo del tempo trascorso. Fino a poco tempo fa, quando uscivo per andare ad allenarmi mia moglie mi diceva: "quando torni, ricordati di.. " - oggi invece, per la prima volta, modifica la versione e mi dice: "se torni, ricordati di... " - sarà un lapsus, come dice lei divertita, va beh, mettiamo le mani in tasca a sollecitar scaramantiche protezioni. 
A volte mi par di essere entrato in un territorio meno conosciuto, sempre più personale, di mia esclusiva proprietà, dove solo io posso capire come muovermi al meglio. 
Una volta le mie energie erano sempre lì, pronte all'uso, ora le energie a disposizione sono disponibili in quantità più limitata e questa consapevolezza mi dice che non c'è più nulla da sprecare. 
Ho capito che devo ragionare prima di accettare goliardicamente di accodarmi agli amici del campo per qualche ripetuta non preventivamente programmata. E' vero che le ripetute funzionano, come dicevano gli antichi allenatori nella lingua di Cicerone: - ripetuta iuvant - (più o meno). 
Tra l'altro Cicerone morì a Formia, o meglio: perse la testa, ancora meglio: gliela tagliarono, insomma: fu assassinato. 
Non so' se ai tempi, Formia fosse già "Centro di Preparazione Olimpica" del CONI, se Cicerone fosse anche allenatore e se gli atleti già mal digerissero le ripetute imposte dagli allenatori. 
D'altra parte Miss Marple, da me sempre considerata "la vecchia impicciona", non è mai stata neppure capace di essere abbastanza anziana per poter soddisfare la mia curiosità. 
Comunque, tornando alla nostra era, le mie tabelle d'allenamento provo ad asciugarle progressivamente, spesso adattandole al sentire della giornata. Amo sperimentare nuovi adattamenti di esercizi e osservare poi le reazioni sulla cavia (indovinate chi è). Capisco che devo imparare soprattutto di quali tempi di riposo ho bisogno, e capisco anche che è molto meglio imparare alla svelta piuttosto che con il senno di poi. 
Come sempre, è bene scriversi su un'agenda l'allenamento svolto ma anche imparare ad ascoltare il fisico e registrare in agenda le sensazioni che ci trasmette. Comunque, potendo, è sempre meglio avere come riferimento un allenatore, meglio ancora se un allenatore con cui abbiamo un buon feeling; sarà il nostro indispensabile "occhio esterno". 
Succede anche di pensare di aver acquisito una nuova consapevolezza, forse mai posseduta in gioventù; e capita di raggiungere risultati non immaginati per la nostra età; e da questi impariamo che.. dobbiamo imparare ancora. Pian piano si forma e si consolida l'Esperienza, che non è solo il trascorrere del tempo in nostra presenza; bensì la capacità di apprendere dalle situazioni: facciamola nostra. 
Infine, vorrei dire una parola a favore degli allenatori, che va detto, non tutti hanno la fortuna di allenare a Formia. Osservandoli, a volte penso che gli allenatori possano essere valutati anche per la capacità di sopportazione del freddo, negli umidi inverni padani, o magari in quelli ventosi della Sardegna, per seguire dei ragazzi, che probabilmente non saranno mai dei campioni. 
Vorrei proporre un monumento "all'allenator d'inverno", magari ignoto come il milite, che li comprenda tutti. Ricordo volentieri il mio primo allenatore (*), si, quello che non voleva che orinassi prima della gara; quello che mi ha insegnato come si esce dai blocchi e come si arriva sul filo di lana (che non c'è più). 
Me lo ricordo d'inverno, a controllar centinaia di partenze e quando non era soddisfatto si metteva lui sui blocchi, stretto nel suo cappotto, per mostrarci la corretta posizione. Allora aveva più o meno la mia età (di oggi). A ventisei anni era stato alle Olimpiadi. Era orgoglioso della sua Olimpiade e mi è rimasto il rimpianto di non avergli fatto qualche domanda in più. Ora, come sempre quando non è più possibile farlo, lo sfinirei di domande e darei giusta soddisfazione al suo orgoglio. Non gli ho detto grazie quando era possibile e il mio debito rimane. Grazie Elio. 

"E quindi uscimmo a riveder le stelle" - Ciao Pietro. 

Il corridor cortese