31/01/13

L'intervista di Andrea Giannini a Sandro Donati... con citazione!

Mi piacerebbe davvero dire che era un nostro inviato, ma chiaramente non è così. Non abbiamo per il momento le capacità di mettere nessuno al nostro soldo, fra l'altro un free lance del genere. Comunque sia, il bravissimo Andrea Giannini ha confezionato una bellissima intervista a Sandro Donati, autore del libro "Lo Sport del Doping", nel backstage della presentazione del libro a Milano. Ascoltatela attentamente, perchè le idee di Donati sono molto chiare: vi segnalo, nel piccolo, alcune domande fatte da Andrea sono molto intriganti. Al quesito se diventasse Presidente della Fidal, Donati... non ha detto di "no" (sarebbe per me il massimo auspicabile per la guida della nostra atletica) e, anzi, ha avanzato delle ipotesi di sviluppo di un'atletica diversa, dei modelli che siano vincenti e d'esempio a livello europeo. "Dobbiamo crearci un'altra scala di valori... Trasparenza e credibilità assoluta". Una sfida da lanciare a livello internazionale. Alla domanda su cosa sarebbe stata l'Italia atletica degli anni '90 senza emotrasfusione, ecco... "l'atletica italiana sarebbe stata un'atletica con moooooolti meno risultati di vertice". Vi lascio comunque all'intervista integrale, che troverete anche sul sito www.andreagiannini.it dalla quale l'ho recuperata. Grande Andrea!

30/01/13

Benedetti 1'47"60: qualche stats - Giulia Viola 9^ all-time sui 1500

Al meeting di Vienna di ieri sera Giordano Benedetti, classe 1989, al momento una delle poche speranze azzurre del mezzofondo veloce (in attesa dell'ondata di stranieri di seconda e terza generazione che ormai sono alle porte, e che daranno una boccata d'ossigeno non indifferente alla specialità), si segna sulla carlinga il nuovo personale: 1'47"60. Ottimo tempo davvero, arrivato in scia dello sloveno classe '93 Zan Rudolf (1'47"44). Per il trentino oltre un secondo di miglioramento rispetto al proprio personale al coperto, che era 1'48"65 corso ad Ancona nel 2010 e 10° risultato di sempre contando anche le gare all'aperto. Immergendoci nella colata storica delle statistiche azzurre, il tempo ottenuto da Benedetti gli consente di collocarsi al 10° posto di sempre, un centesimo prima di Livio Sciandra e 4 in più rispetto ad Andrea Longo. Naturalmente, è inutile negarcelo, negli anni '90 ci eravamo fatti una tradizione su questa specialità dal sapore anglosassone, da considerare un tempo come l'1'47" quasi "normale". Oggi, come è tristemente noto, già è difficile trovare ragazzi che corrano sotto l'1'50", figurarsi uno che corre in un tempo del genere. Nonostante questo, Benedetti ottiene la 13^ prestazione italiana di sempre (da 10° performer), visto che dei 9 davanti a lui nelle liste italiane di sempre, solo Tonino Viali, Andrea Giocondi e Mario Scapini sono riusciti a correre due volte sotto il suo tempo di ieri sera. 

Sempre da Vienna, non è andata propriamente bene per Lukas Riffeser, arenatosi a 1'50"52. Promettente invece il 3'43"48 di Mohad Abdikadar sui 1500 (ricordo, classe '93). Non male davvero nemmeno il 4'16"86 di Giulia Viola sull'omologa gara femminile, che la proietta addirittura al 9° rango all-time in Italia, superando anche il miglior tempo mai ottenuto da Elisa Cusma in una gara al coperto (4'17"17). Gran gara davvero. Il tempo, stando alla pagina delle statistiche della Fidal, è anche il suo PB ogni-pista, visto che all'aperto si era portata a 4'17"14 nel 2011 a Torino, mentre al coperto vantava un 4'20"75 naturalmente sull'unica pista italica di Ancona. 

Dall'asta invece si ode il 4.01 di Miriam Galli che solo pochi giorni fa a Modena aveva valicato il 4,10. 

29/01/13

Trostissima e i 2,00 metri: cosa dicono le statistiche

Cosa posso aggiungere a quello che ormai tutti sanno? Boh... E' ormai di dominio più che pubblico una che solo al 28 di gennaio è già una delle imprese dell'atletica italiana del 2013. Due-metri-virgola-zero-zero, oppure 2,00 di Alessia Trost a Trinec, in Repubblica Ceca, ovvero la terza donna italiana di sempre a superare la misura che apre le porte al circolo delle elette, dopo i totem Sara Simeoni e Antonietta Di Martino. 207° salto sopra i due metri di una donna in una gara al coperto, e 24^ performer di sempre, con uno stuolo di atlete che la precedono da far tremare i polsi. Ma sono aumentate a dismisura quelle che ci sono dietro adesso... E soprattutto con un distacco nel 2013 sul resto del mondo che sembra un viaggio a curvatura: lei, unico 2,00 mondiale del 2013, poi, dietro, una torma di atlete che sono arrivate al massimo a 1,93 (4 atlete). Ok, siamo solo ad inizio dell'anno, ma le tre migliori prestazioni al mondo del 2013 sono le sue: l'1,95 di Hustopece, l'1,98 di Udine e questo 2,00... e se vogliamo essere precisi, c'è anche il salto ancillare di Trinec a 1,94, prima del volo nella storia: 4 salti oltre il mondo. Spaventa (in positivo) questo miglioramento incredibile in soli pochi mesi, e naturalmente lasciamo perdere le polemiche per Londra... tanto si sa che le orecchie di molti fischiano ormai da tempo. Ora, qualche statistica che non verrà data da nessuno: la Trost è la seconda italiana a valicare i 2,00 metri a livello di gara indoor dopo Antonietta Di Martino (la Simeoni saltò 1,97), e la sua è la 4^ gara dopo oltre i 2 metri, visto che la Di Martino ha valicato quella stessa misura, appunto 3 volte (il 2,04 di Banska Bystrica del 2011, il 2,01 di Parigi 2011 e il 2,00 sempre di Banska, ma nel 2007). Vogliamo allargare lo sguardo anche all'aperto? Bene, all'aperto le gare con italiane oltre i 2 metri sono 12 (9 la Di Martino e 3 la Simeoni) che, come è facile desumere, porta ad un totale ogni-pedana di 16 gare (12 la Di Martino, 3 la Simeoni e 1 la Trost). Ma se vogliamo una statistica intrigante, facciamoci questa domanda... quante volte in totale un'italiana è salita oltre i due metri, salti ancillari inclusi (ovvero quei salti che non costituiranno il risultato finale, ma una tappa verso la misura che verrà poi ottenuta)? Ebbene i salti totali sono 21: la Di Martino ha saltato 3 volte 2,00 all'aperto, quindi un 2,02 (che è di fatto il secondo salto di sempre di un'italiana) e un 2,00 a indoor su misure chiaramente poi migliorate. A livello statistico ed in valore assoluto (ossia solo matematicamente) la Di Martino è certamente l'atleta più performante di sempre: su 21 salti oltre i 2 metri è infatti presente con 17 risultati... Ma si sa che in atletica conta la contestualizzazione delle prestazioni al periodo storico di cui si è figli, e di conseguenza la Simeoni, con un titolo olimpico alle spalle, oltre che un record mondiale, sicuramente prende il largo. Due grandissime, e ora il delfino, la Trost, che cresce in maniera da potersi considerare fuori controllo. Il bello dell'atletica è che la storia bisogna continuamente riscriverla per poter apprezzare le leggende. E poi la Di Martino, anche se probabilmente non ne avrà bisogno, finalmente avrà quel piccolo pungolo agonistico che dà l'aver una avversario nell'orto di casa... finalmente ci si diverte. 

Flavia Arcioni doppio pareggio col record F35 - Ri-record per Rado (ma non si trovano i risultati)

Flavia Arcioni -
foto www.grupposportivoforestale.it
Apprendo da Atleticanet l'ottenimento di altri record italiani master, che andiamo ad elencare, rimandando allo specchietto finale per quelli che sono stati i record italiani master nel corso del 2013. Si inizia da Flavia Arcioni, classe 1977, che a Roma ha corso ben due volte sul piede dell'8"73 sui 60hs, eguagliando un record che ha ormai 13 anni, ovvero quello stabilito da Ilaria Ceccarelli a Modena nel 2003. Controvalore di 88,09%. Sul risultato del nuovo record di Carmelo Rado, purtroppo bisogna basarsi su quello che "si dice", visto che i risultati di Schio, come al solito, non sono reperibili in rete. Quindi i rumors parlano di un 12,64, superiore di circa 20 centimetri a quello di qualche giorno fa sulla medesima pedana (anche quello ancora a livello di "rumors"... e che pretendete? Che pubblichino i risultati così velocemente?). AGC da urlo: 97,40%, cioè equivalente ad un lancio di 22,52... gulp. Diciamo che l'arcano sta fondamentalmente nell'alleggerimento del peso da 4 kg a 3 kg, grazie all'ultimo intervento normativo della Federazione Internazionale Master, la WMA. Il record mondiale dello svedese Leo Saarinen è fissato a 13,68, che secondo le medesimi voci, sarebbe stato avvicinato da Rado in uno dei lanci "nulli". Peccato davvero questa reiterata e testarda mancanza di dati "ufficiali" provenienti da qualche provincia del Veneto. 

27/01/13

Rubbiani migliora ancora: 5,40 - Segatel 1,95: record M50 pareggiato

Da Modena arrivano ancora due record italiani del variegato mondo over-35. Naturalmente a questo mondo appartiene solo per età acquisita Matteo Rubbiani, che pochi giorni fa avevo celebrato per il suo record a 5,33 sempre a Modena. Proprio oggi, stessa pedana, il record è stato nuovamente aggiornato a 5,40, che in AGC equivale ad un punteggio di 91,38%. Poi l'atleta dell'Aeronautica ha cercato il 5,50, che avrebbe equivalso al suo personale (pareggiandolo) oltre che garantirgli un viaggetto a Goteborg senza passare dai campionati italiani, ma purtroppo il buon momento di forma non è stato sufficiente a valicare l'asticella alla nuova misura. Sempre da Modena il "pareggio" di Marco Segatel al suo record fresco giunto solo pochi giorni fa a Bergamo. 1,95 come nella circostanza lombarda, con i 3 tentativi successivi alla quota di 1,99. 

Queeworld VII: Madamoiselle Ahoure, prego, si accomodi: 7"00 a Houston

Ahoure, che cannonata - Cannonata pazzesca partita da Houston, dove la venera nera ( Murielle Ahoure spara un incredibile 7"00 a Houston sui 60 piani cui bisogna attribuirgli il giusto aggettivo: pazzesco. 7"00, ovvero 7^ performer di sempre, e contemporaneamente 25 crono di ogni tempo. Solo sei atlete nella storia sono scese sotto i 7" sui 60 metri indoor, capeggiata dal 6"92 di Irina Privalova. Solo 8 centesimi dal mondiale, quindi, laddove ognuno di quei piccoli centesimi però sono in realtà dei macigni giganteschi. Sappiamo tutti che nello sprint, prima si tagliano i decimi come il burro, poi, arrivati in fondo alle proprie capacità, anche il miglioramento infinitesimale è come sgranocchiare un pezzo di marmo. Delle 24 prestazioni sub 7", ben 13 appartengono alla stessa Privalova, che vanta per inciso 6 delle prime 7 prestazioni mondiali. Tornando ai giorni nostri, naturalmente la Ahoure per non farsi mancare nulla, in batteria a messo subito i puntini sulle "i": 7"09, e attualmente seconda prestazione mondiale dell'anno. Alle sue spalle niente-popo-di-meno-che LaVerne Jones Ferrette, 32enne delle Isole Vergini che non conoscono solo quelli che non stanno attenti all'attività indoor. Male. 7"13 per la Ferrette, che non va dimenticato, è proprio una di quelle 6 elette scese sotto la barriera dei 7": 6"97 a Stoccarda nel 2010. Atleta compatta, forgiata da Dio Titano per correre i 60 piani, e basta. Dal sessantunesimo metro in avanti, l'overstride l'aggredisce infatti come un levriero, facendola piombare nell'anonimato mondiale. Il suo PB sui 100 è infatti un 11"07 nelle batterie di Londra di quest'anno, mentre prima non era mai riuscita a scendere sotto gli 11"10, nonostante con quei tempi sui 60 lasciassero intendere ben altro. 

Carmelita! Che scoppola! Turbo-Verena infila la Jeter - ma che suonata ha preso Carmelita Jeter al meeting internazionale di Glasgow. Un pò Caaaammelita Jeter si è presentata senza difese, mostrando il fianco alle specialiste; un pò chi l'ha infilzata è un cagnaccio da sala, di quelli che soprattutto quando si è al calduccio invernale, sanno quando e come devono mostrarsi. La Sailer tuona un 7"16, che è un solo centesimo peggio del suo Pb di Karlsruhe dell'anno scorso. Mentre Carmelita arranca in 7"28: ma comunque, metteteci il jet lag, sicuramente una preparazione ancora lungi dall'essere buona (gli americani non hanno appuntamenti importanti al coperto quest'anno), e il pasticcio è preparato. Insomma, nel 2010 era arrivata sino a 7"02. Ora la Sailer potrà dire di aver battuto la Jeter, che non è poco.

Bulldog Chambers non si smentisce: 6"58 - Mentre la Jeter veniva catechizzata dalla panzerottina Sailer, Dwain Il Bulldong Chambers, master tra un paio di mesi, sbobina sempre a Glasgow un 6"58 che lo pone ad un solo centesimo dalla World Lead di 6"57. Che ci crediate o no, il record master rimane comunque un pazzesco 6"51 di Linford 4-Ante Christie, corso nel 1997. Ma il Dwain tornato dagli inferi del demone Balco, è stato poi capace, a Torino, nel 2009, circondato dall'ultima ondata di sprinter italiani a medaglia (Cerutti e Di Gregorio), a correre un sontuoso 6"42, cioè soli 3 centesimi (20/25 centimetri) in più del record mondiale di Mo Greene. Solo Greene e Andrè Cason (6"41) hanno corso più veloci di lui nella storia dell'uomo sui 60 metri. Alle spalle di Dwain è arrivato un altro master, stavolta de facto, ovvero Kim l'intramontabile Collins, con 6"65, e Michael Rodgers, che sta cercando di ritornare ai livelli di un paio di stagioni fa.

Duane Solomon, record mondiale sfiorato - nei 600 di Glasgow, spazio ad una prova spuria molto atipica, i 600 metri. Specialità nella quale, forse non tutti sanno che..., il record mondiale è stato ininterrottamente detenuto da Donato Sabia dal 1984 al 1999 con 1'15"77. Proprio in quell'anno è poi arrivato Nico Motchebon, che ha fissato il record a 1'15"17. Duane si ferma a 1'15"70, cioè soli 7 cent sotto il tempo di Sabia. Duane, non so se lo ricordate tra gli attori non protagonisti di una delle finali olimpiche più incredibili della storia (almeno, quella recente), ovvero quella degli 800 di Londra dell'anno scorso, dove anche lui segnò un record personale incredibile: 1'42"82. Alle sue spalle il campione del mondo 2011 dei 400hs David Greene con 1'16"22.

60hs, Shubenkov e Merrit, messaggi a distanza - Lynsha, dopo il 7"50, il ritorno nella normalità - Sergej Shubenkov, ovvero quello che sarebbe dovuto essere uno dei possibili outsider a Londra (tre volte 13"09 l'anno scorso), e che invece ha incocciato contro un iceberg in semifinale, colando a picco come il titanic in 13"41, dietro anche  Emanuele Abate. A Glasgow 7"62, a 6 centesimi dal personale. Stranamente il World Leader attuale (7"50), la sorpresona Maksym Lynsha, nel frattempo torna a far parlare di sè, ma non in positivo: 7"80 e 7"73 al meeting di Bordeaux. Ma come ha fatto a correre in 7"50? A 7"63 si è invece fermato Aries Merritt a Houston, in quello che è un esordio per lui sicuramente soft. Del resto Aries lo si è iniziato a conoscere come indoorista proprio l'anno scorso, cioè quando serviva, con quel 7"43 di Albuquerque e poi il 7"44 con il quale ha vinto i campionati mondiali indoor. 

Clamoroso: Dayron Robles si ritira a 26 anni!

Clamoroso! A 26 anni si ritira Dayron Robles! Qui il comunicato appena comparso sulla Gazzetta on line. Vedrò di trovare altre informazioni. :(ANSA) - L'AVANA - Dayron Robles, oro alle Olimpiadi di Pechino 2008 nei 110 hs ed ex primatista del mondo della specialita', si ritira dall'attività agonistica a 26 anni. Lo ha annunciato il suo allenatore, Santiago Antunez. Nel 2012 Robles, che ha detto di essere irritato per la mancanza di attenzione nei suoi confronti da parte delle autorita' sportive cubane, si è visto sfuggire il podio alle Olimpiadi di Londra per un infortunio muscolare durante la finale vinta dallo statunitense Aries Merritt.

Salto in alto imperat: Trost 1,95 e Fassinotti 2.27 - Alloh 7"34

Fassinotti - foto Fidal.it
Trost inarrestabile - Il salto in alto in Italia è una di quelle isole felici (insieme al salto triplo) che permette di guardare il futuro con una certa carica positiva, e non solo per Alessia Trost. Negli anni, chissà per quali segni astrali, dai nostri vivai in via di depauperazione, sono sempre usciti atleti di ottime potenzialità, anche se molti si son persi strada facendo. Soprattutto tra le donne, sempre Trost a parte, sono almeno 3/4 le atlete che sono arrivate a lambire l'1,90 in età precocissima (ovvero la porta d'ingresso dell'elité mondiale) salvo poi deviare per sentieri impervi. Ieri Alessia Trost ha confermato che la prima rondine (l'impressionante 1,98 di Udine) fa proprio primavera, visto che ne è arrivata un'altra a 1,95 da Hustopece in Repubblica Ceca. Sicurezza assoluta fino a 1,95 raccontano le cronache di Nanja (salto con il quale vince la gara) e poi il tentativo di salire sull'ascensore per l'olimpo, ovvero i 2,00: peccato, nulla di fatto per questa volta, l'ascensore è arrivato un attimo in ritardo. Il suo Coach, Chessa, nel frattempo fa sapere dal sito della Fidal che potrebbero arrivare i 2,00. Dopo il titolo mondiale junior, la Trost vince quindi il primo meeting internazionale di una certa caratura: se fossimo nel tennis, avrebbe guadagnato molti punti nel seeding: prima di questa gara per All-Athletics risultava 24° al mondo, con 1146 punti. Ma già ad Hustopece ha superato la 7^ dello stesso seed, ovvero Emma Green Tregaro, l'8^, Irina Gordeyeva (fermatasi a 1,87), la 9^ (1,93), Olena Holosha o Kolosha (1,93), la 17^, Mirela Demireva e la 19^ Venelina Veneva-Mateeva. Come se avesse vinto un torneo challenge del circuito internazionale. 

Tamberi rimandato - Alla stessa riunione di Hustopece era anche presente un nuovo enfant prodige italico, Gianmarco Tamberi. Per lui la gara era invece quasi da grande Slam, rimanendo nel parallelo tennistico, visto che erano presenti Ivan Ukov, l'americano Jesse Williams, Barshim Mutaz (2,33 di recentissimo), Jaroslav Baba. Ma la gara finisce dopo soli tre salti, arenandosi a 2,18, ovvero quando gli altri iniziano a gareggiare. Non so che dire, non avendo visto la gara. Per come la vedo io, il salto in alto e il salto con l'asta, presentano delle variabili intervenienti diverse e in alcuni casi più complesse che in altre specialità. Il "campione" non è solo colui che è più dotato e che ha capacità di salto che lo proietterebbero sulla luna, ma è colui che riesce a gestire in ogni gara le variabili così da non avere mai cadute sotto determinati standard prestativi, anche di fronte alla classica giornata "no". Il super professionista in pratica è colui che si crea un "box" di capacità automatiche che gli consentano di gestire i momenti negativi, laddove per altri quella giornata si tramuta in una Caporetto. Quanta esperienza (ovvero stagioni ad alti livelli) servono? Comunque, come dicevo, non so in che fase di preparazione sia Tamberi, l'unica cosa tangibile rimane il 2,18, che ora dovrà necessariamente essere migliorato per le prossime battaglie. 

Fassinotti con vista su Goteborg - Così, mentre Tamberi incoccia appena sopra i 2,18, dalle nebbie di Londra ti rispunta Marco Fassinotti, che si apprende sempre dal sito della Fidal, come sia andato ad allenarsi a Birmingham con Grabarz. E se questi son gli effetti! 2,27 alla prima uscita a Londra, a due centimetri dal PB indoor ma anche la sua 3^ prestazione all-time ("davanti" vanta infatti il 2,29 degli Europei di Parigi '11, il 2,28 di Pescara del 2010). E "minimo" europeo centrato al centimetro (con la seconda "opzione" che non sia il titolo nazionale... diciamo). Probabile che Fassinotti risalga di molto il seed mondiale (di All-Athletics) dove attualmente è 57° alla pari di Filippo Campioli. Per curiosità: al momento il migliore degli italiani è proprio Gianmarco Tamberi, 23°, poi Silvano Chesani 51°. Nella graduatoria di specialità, l'Italia maschile risulta 11^ e 6^ delle europee.  

Alloh, pure... - Cambiamo panoramica, e vediamo altre specialità. Audrey Alloh intanto diventa la sesta italiana a guadagnarsi il diritto de jure di partecipare ai campionati europei di Goteborg con un tuonante 7"34,  ad un solo centesimo dal PB. Il tutto è avvenuto al meeting internazionale di Bordeaux, in Francia, dopo una batteria corsa in 7"40. Di questi tempi, crono mica male il 7"34, visto che anche Carmelita Jeter si è presa scoppole europee da parte della Sailer finendo a 7"29...

Cusma e Milani sugli 800: poche indicazioni - A Bordeaux si rivedono all'opera anche Elisa Cusma e Marta Milani, la prima probabilmente per ritrovare nel 2013 quel palcoscenico internazionale che nelle ultime due stagioni è un pò venuto meno, mentre per la bergamasca, per arrivarci, e per portare a termine definitivamente quella metamorfosi dai 400 agli 800 che potenzialmente potrebbe regalarle qualche soddisfazione. La prima uscita è finita con l'emiliana a 2'04"99 e la lombarda a 2'05"44. Come sono questi tempi? Per la Milani è pur sempre il personale indoor (aveva un 2'11" del 2007) e l'11° all-time personale. Promettente, insomma. Per la Cusma, invece, il risultato è di difficile comprensione, visto che negli 800 ci ha scritto migliaia di pagine. Diciamo che per ora questi tempi non ci dicono ancora a che punto stanno le due atlete. Il minimo del resto è ancora molto lontano (2'02"50): la presenza europea passerà solo per i campionati italiani?

Che Hooper! - Voliamo in Italia, e a Modena in particolare. Secondo me non viene dato sufficiente risultato ad un risultato decisamente "importante" (non direi clamoroso, teniamoci i termini per altri exploit). Gloria Hooper, specialista dei 200, sciabola un 7"44 sui 60 (con i quali ha vinto il meeting) che grida vendetta, soprattutto perchè è sempre passata non certo per il mostro delle partenze. Personale migliorato di 3 centesimi (vantava un 7"47). Se l'atleta migliora in alcune qualità come la velocità pura, chissà mai... dietro di lei Judy Ekeh, con 7"53, ma come già detto, da lei è fosfocreatina allo stato brado, mi aspetto sempre tempi nettamente migliori. Al maschile si porta a 6"78 Eseosa Desalu, vincendo la gara, altro tempo con il quale potersi pavoneggiare. Aveva 6"92, ergo miglioramento di 14 centesimi: un abisso. Nei 60hs fa una fugace apparizione Giulia Pennella, la 4^ "moschettiera" del quadriumvirato creatosi nelle ultime stagioni nell'ostacolismo veloce femminile azzurro. 8"47 interlocutorio per lei nelle batterie di Modena (senza poi cimentarsi nella finale). Lontana, quindi, dalle altre tre top-hurdler italiche (ma non avendo visto la gara non so se sia successo qualcosa durante). Giusto però ricordare che lo stesso tempo, 8"47, l'ha corso però in finale Alessandra Arienti, che pareggia il tempo già ottenuto il 19 sempre a Modena. 

Chi ha il minimo europeo guadagnato con i minimi?
  • alto donne: Alessia Trost, 1,98
  • 60hs uomini: Paolo Dal Molin, 7"68
  • 60 piani uomini: Michael Tumi, 6"61
  • 60 piani donne: Audrey Alloh, 7"34
  • alto uomini: Marco Fassinotti, 2,27
  • 60hs donne: Marzia Caravelli, 8"10

25/01/13

Statistiche sulle Indoor italiane: i salti maschili

Ecco che vi presento oggi il secondo enorme lavoro di raccolta e studio-dati di Gianluca Zuddas, che ha preparato i prospetti relativi all'evoluzione tecnico-epidemiologica dei salti in Italia a livello di gare indoor. Ricordo che i dati sono stati acquisiti da ciò che si trova facilmente in rete ma che poi sono stati elaborati e rigirati come un calzino da Gianluca. Le tendenze generali, come si è già notato con la velocità maschile e femminile, fanno registrare gli omologhi fenomeni, ovvero l'aumento degli atleti che decidono di darsi all'attività indoor (sopratutto e quasi esclusivamente nelle categorie giovanili), e la contemporanea diminuzione della qualità generale delle prestazioni (essendosi allargato il campione, sono entrate in gioco prestazioni molto più basse e di atleti "meno" preparati). I miglioramenti, sembra un leit-motiv ridondante, arrivano quasi esclusivamente dalle categorie "centrali", mentre in quasi tutte le specialità, i senior calano le proprie prestazioni generali nell'analisi storica. Arriverà la variazione di tendenza? Vi lascio ai dati elaborati da Gianluca. 

Alto maschile - Complessivamente la partecipazione è discontinua nel corso degli anni ma va a migliorare: dal 2005 al 2012 i partecipanti passano da 174 a 330. I seniores vivono un boom nel 2006-2009 e negli anni successivi tornano ai valori 2005. Gli allievi raddoppiano nell'ultimo biennio. Gli juniores migliorano nel 2008 e nel 2009 mentre negli anni successivi si limitano a tenere. Le promesse sono stabili sino al 2009 mentre migliorano di colpo nel triennio successivo. 
Miglior prestazione - Seniores stabili in lieve peggioramento. Promesse e juniores migliorano nettamente di 10 cm circa. Migliorano anche gli allievi ma hanno andamento discontinuo. 
Media complessiva - Sono tutte in regresso tranne gli allievi. La media promesse è sostanzialmente stabile. 
10 migliori prestazioni - A parte la media seniores che è in lievissimo peggioramento, le altre medie sono in miglioramento. La migliore è quella juniores che mostra un dato in regresso solo nel 2012. Le promesse, in calo nel 2007, da allora sono in costante crescita. Gli allievi vivono un ottimo periodo nel 2007-2010 e poi calano a livelli comunque superiori a quelli iniziali. Guardando l'andamento della media allievi e juniores è lecito attendersi nel 2013-2015 un miglioramento da effetto onda delle promesse. 
25 migliori prestazioni - L'unica media in forte regresso è quella seniores, in costante calo di 7 cm complessivi. Le altre medie crescono. Gli allievi hanno il periodo migliore nel 2007-2010. Gli juniores sono spesso migliori delle promesse e le curve sono quasi sovrapponibili. 
50 migliori prestazioni - La media assoluta è molto stabile e mostra una tendenza al miglioramento. Mentre promesse e juniores sono stabili con una tendenza all'avvicinamento delle prestazioni (le promesse calano un po' e gli juniores migliorano un po'), i seniores calano sensibilmente di 8 cm mentre gli allievi migliorano sensibilmente di 9 cm. 

Asta maschile - La partecipazione all'asta è stabile, in leggero miglioramento. Migliora la prestazione di promesse, seniores e juniores, mentre gli allievi sono in leggero calo. 
Miglior prestazione - Appartengono sempre ai seniores ma nell'ultimo biennio sono pari con le promesse. Promesse che migliorano di 1 metro dal 2007 al 2012. Migliorano anche gli juniores sino a 5.31 per poi scendere sino a 4.90, misura comunque migliore del 4.50 iniziale. Gli allievi sono molto discontinui ma ruotano sempre attorno alla media, dunque sono stabili. 
Media complessiva - Quella assoluta è in miglioramento pressoché costante di 15 cm complessivi. Guadagnano di più le promesse con +33 cm. Guadagnano 20 cm gli allievi che mostrano una buona continuità. Stabili gli juniores. I seniores invece calano nettamente e costantemente di 24 cm dal valore iniziale. 
10 migliori prestazioni - La curva delle 10 migliori prestazioni assolute e quella seniores sono praticamente coincidenti nel 2005 ma col passare degli anni prendono sempre maggior distanza: ossia atleti non seniores arrivano nei primi 10 posti assoluti. Le promesse sono discontinue sino al 2009 per poi crescere costantemente sino al 2012. Altrettanto discontinui sono gli juniores che però al miglioramento 2008-2010 contrappongono un peggioramento 2011-2012 che fa tornare la media vicino ai valori iniziali. Gli allievi migliorano sino al 2008 e poi imboccano una parabola discendente. Interessante notare come le prestazioni degli allievi 2007-2008 garantiscano le buone prestazioni juniores 2009-2010 e promesse 2011-2012: è lecito dunque attendersi nel 2013 delle prestazioni promesse in ulteriore miglioramento. 
25 migliori prestazioni - Le prestazioni assolute sono in costante miglioramento di 21 cm. Le prestazioni seniores sono stabili. Le prestazioni promesse sono in costante miglioramento di 47 cm totali. Le prestazioni juniores sono variabili e influenzate dalle annate 2010-2011 che sono nettamente superiori alla media e che influenzeranno il 2013 promesse. Gli allievi mostrano una curva parabolica praticamente perfetta influenzata dagli allievi 2008-2009. 
50 migliori prestazioni - Il miglioramento delle prestazioni assolute è lieve ma costante di 14 cm. I seniores calano sensibilmente di 24 cm. Le promesse migliorano sensibilmente di 27 cm. Gli juniores sono stabili. Gli allievi migliorano lievemente di 7 cm. 

Lungo maschile - La partecipazione è in crescita costante e raddoppia nel periodo: raddoppiano gli allievi e gli juniores, mentre le promesse mostrano un miglioramento lievemente inferiore; migliorano circa del 50% i seniores. 
Le migliori prestazioni - sono in sostanziale miglioramento in tutte le categorie. Eccezion fatta per le promesse che però sono caratterizzate dal fenomeno Howe che falsa il dato. 
Media complessiva - Le medie sono stabili. In lieve regresso quella complessiva assoluti -5 cm. In regresso più marcato quella seniores. Stabili in lievissimo miglioramento quelle promesse, juniores e allievi. Le medie seniores e promesse sono quasi sempre molto vicine. 
10 migliori prestazioni - Le medie sono tutte in miglioramento: lieve per seniores e promesse, più marcato per gli allievi, enorme per gli juniores. 
25 migliori prestazioni -  Idem estendendo alle 25 prestazioni, con gli juniores che la fanno da padroni, staccandosi dalle prestazioni allievi e avvicinando le promesse. 
50 migliori prestazioni - Le medie sono in miglioramento molto marcato per allievi, juniores e promesse. Meno marcato per i seniores. Le medie del lungo paiono molto influenzate dai classe 89 che creano un effetto onda positivo nelle prestazioni. 

Triplo maschile - La partecipazione aumenta costantemente. Gli allievi arrivano a triplicare i partecipanti, gli juniores li raddoppiano, promesse e seniores sono stabili. 
Migliori prestazioni - I seniores migliorano sensibilmente, le promesse volano (oltre 2 metri guadagnati), gli juniores vivono alti e bassi ma sono in positivo complessivamente, gli allievi tendono a peggiorare. 
Media complessiva - A parte gli juniores che migliorano, le altre categoria peggiorano in maniera più o meno marcata. 
10 migliori prestazioni - Sono in costante miglioramento le categorie giovanili, soprattutto juniores e promesse, meno gli allievi, mentre i seniores peggiorano. 
25 migliori prestazioni - Gli assoluti sono stabili, i seniores calano costantemente, migliorano sensibilmente (130 cm) gli juniores, migliorano molto anche gli allievi (84 cm), stabili con oscillazioni le promesse. 
50 migliori prestazioni - In leggero miglioramento gli assoluti (+7 cm), ma calano molto i seniores (-42 cm), calano leggermente le promesse, migliorano nettamente juniores e allievi.

23/01/13

Queenworld VI, donne: la Kucherenko a 7,00 - la Trost in fuga... dal mondo

60 metri - Miglior tempo mondiale dell'anno per l'americana Barbara Pierre che a Winston Salem ha corso in 7"18. Ma se ben ricordate, di Barbara Pierre se ne parlò già l'anno scorso, quando esplose letteralmente ai campionati americani indoor di Albuquerque, dove corse in 7"08 e poi 7"06 in finale. Quello fu il trampolino per i mondiali indoor di Istanbul, dove arrivò 4^ con 7"14 in finale. La valchiria Verena Sailer sciabola un 7"20 a Sindelfingen (terzo tempo mondiale dell'anno) dopo il 7"25 in batteria: ma stiamo parlando di un pesce che sguazza nella propria acqua preferita, visto che la sua muscolatura brucia propellente per brevi tratti: nonostante questo il suo maggiore acuto rimane l'oro di Barcellona '10, dove vinse i 100 con 11"10: il suo giorno di una carriera. Poi un bronzo a Torino '09, nei 60 indoor e la vittoria a Decrecen '07, sui 100 Under23. In attesa di vedere che carte si giocheranno le ucraine Povh e Rhiemien, la Sailer si mette comodamente sulla pole continentale (anche perchè in prima fila c'è la russa Filatova, distante 12 centesimi). C'è da dire che intanto in prima fila mondiale è invece salita un'altra americana Octavius Freeman7"19 al pari del già citata Dezerea Bryant, che ottenne lo stesso tempo la settimana scorsa, ma che ha battuto nello scontro diretto di Birimingham, USA. Per ora, al mondo, solo in 6 sotto i 7"30. 

200 metri - negli States la sfida tra Kimberly Duncan e Kamaria Brown, vinta dalla prima con 23"15 a 23"21. Erano a College Station

60hs - scala di una posizione Marzia Caravelli, superata oltre che dall'incredibile tempo di Brianna Rollins (7"78) di cui già avevo parlato, da un'altra new entry: è la ceca Lucie Skrobakova, classe 1982 (quindi non di primo pelo) che a Praga ha corso in 8"08 proprio ieri. La Krobakova vanta un 12"73 di Pb sui 110hs, quindi non è proprio una sorpresa, visto che ha anche un PB indoor sui 60 di 7"95. Questa la lista del 2013.


7.781.1.Brianna ROLLINS91USAF1.Clemson (USA)11.011209
8.04-2.Brianna ROLLINS91USAH11.Clemson (USA)11.011151
8.082.3.Lucie ŠKROBÁKOVÁ82CZEF1.Praha (CZE)22.011143
8.103.4.Marzia CARAVELLI81ITAF1.Roma (ITA)13.011138
8.10-4.Lucie ŠKROBÁKOVÁ82CZEF11.Praha (CZE)15.011138
8.12-6.Marzia CARAVELLI81ITAH11.Ancona (ITA)05.011134
8.12-6.Marzia CARAVELLI81ITAH1.Roma (ITA)13.011134
8.154.8.Svetlana TOPILINA85RUSF1.Moskva (RUS)11.011128
8.165.9.Veronica BORSI87ITAH11.Ancona (ITA)13.011125


Alto - desta ancora sensazione il salto di Alessia Trost, alla gara di esordio. Per il resto, proprio quest'anno, la specialità vive un certo torpore generalizzato, visto che solo in 4, oltre alla Trost sono riuscite a valicare l'1,90: tra queste si è aggiunta la spagnola Ruth Beitia1,90 a Santander, e Yekaterina Kuntsevich, stessa misura a Vienna.


1.981.1.Alessia TROST93ITAF1.Udine (ITA)20.011181
1.912.2.Oksana STAROSTINA88RUSF2.Chelyabinsk (RUS)09.011110
1.912.2.Mariya KUCHINA93RUSF1.Chelyabinsk (RUS)09.011110
1.904.4.Ruth BEITIA79ESPF1.Santander (ESP)12.011100
1.904.4.Yekaterina KUNTSEVICH84RUSF11.Wien (AUT)19.011100


Asta - si muove, a poco a poco, ma inesorabilmente. Per il momento in cima al mondo ci sta la britannica Holly Bleasdale, classe '91 con 4,62 saltato ad Orleans, il 12 gennaio, e letteralmente esplosa l'anno scorso sulla strada per Londra (addirittura 4,87 a Villeurbanne all'esordio indoor), poi sesta all'Olimpiade (ma con 4,45... solo?), ma terza ai mondiali indoor di Istanbul. Fabiana Murer, l'avvenente brasiliana, si attesta a 4,60 a Reno, in Nevada.

Lungo - primo 7,00 metri dell'anno, e arriva da Olga Kucherenko, argento mondiale a Daegu nel 2011 e bronzo a Barcellona '10. Personale di 7,13 (con 2,0 precisi di vento) del 2010 a Sochi. Il 7 metri preciso è il suo personale indoor (migliora il 6,91 di un anno fa) e la terza volta in carriera oltre quella misura (vanta infatti anche un 7,03 sempre a Sochi, ma nel 2012). 

22/01/13

Rubbiani batte il più vecchio record master dell'asta

Rubbiani - foto Fratellanza
Come già riportato da Atleticanet, i record italiani master del 2013 salgono così a 6, dopo i 3 record maschili di Pierangelo Avigo, Carmelo Rado e Marco Segatel, e i due femminili di Annalisa Gambelli. Nel suo primo anno da 35enne, infatti, Matteo Rubbiani, classe 1978, a Modena, vince la gara con la ottima prestazione di 5,33, ovvero 3 centimetri in più del 5,30 stabilito da Marco Andreini nel 1997:  ben 16 anni fa. Era il più vecchio record dell'asta master attivo, scettro che rimane comunque nelle mani sempre dello stesso Andreini che detiene ancora il record outdoor M35 dell'asta con 5,20. Il record invece più "anziano" a livello indoor invece passa nelle aste di Carla Forcellini, che detiene quello F40 con 3,50 saltato nel 1999. L'anno scorso Rubbiani pareggiò il suo primato personale saltando 5,50 proprio indoor ad Ancona (il primo 5,50 saltato dall'atleta modenese risale infatti al 2010). 

L'intollerabile babele di risultati della Fidal: non se ne può più

Questo scritto rientra nell'elenco di "sfoghi" cui forse ho abituato chi legge. Personalmente ritengo infatti irritante il modo in cui vengono gestiti i risultati da parte della Fidal. E' una vera e propria babele di numeri, risultati mancanti, classifiche non aggiornate... irritante, appunto, visto soprattutto quello che succede negli altri Paesi europei. Ora mi addentrerò in quelli che ritengo essere i problemi gestionali dei dati attualmente in uso (chiaramente non addebitabili a questo mandato Federale) ma insomma, qualcuno prima o poi dovrà metterci una pezza, o no? Parto con un presupposto: al momento del tesseramento, l'atleta (e la sua società) paga per avere un servizio. Quello stesso servizio viene pagato e ribadito al momento di iscriversi alle successive gare. Io dò, tu mi dai. Succede questo? Che qualità dei servizi riceviamo singolarmente? La Federazione non sono 10 società e 30 atleti su tutto il territorio nazionale, ma migliaia di società e 170.000 atleti, che, suppongo, dovrebbe ricevere il minimo sindacale che un organismo sovvenzionato da loro stessi, dovrebbe concedergli. Fornire i risultati in maniera decente penso rientri in questa ottica.

Il sistema perfetto - partiamo da quello che dovrebbe essere, ed invece, per inspiegabili motivi, non è. C'è una gara, gli addetti ai risultati in teoria inseriscono i risultati in un form collegato in rete con una banca-dati centrale, che automaticamente (in diretta!) dovrebbe riversare gli stessi dati nelle graduatorie nazionali di tutti i tipi (a seconda delle caratteristiche del risultato) e sulle singole pagine degli atleti. Sembra una cazzata dal punto di vista di un programmatore di database (direi la "A" dell'A-B-C) ovvero poter manipolare le informazioni in questo modo e a cascata riversarle in altre sottocartelle, ma chiaramente non è così, per i tanti intoppi che il sistema adottato in Italia presenta. Mi fa incazzare solo a pensarci...

Ma quali gare ci sono oggi in Italia? -  a meno di essere un navigatore con le contropalle, sapere quali gare ci sono in Italia, oggi, risulta un'impresa. Con le iscrizioni on-line qualche cosa è cambiato (naturalmente le gare più in vista, quelle nazionali e molte regionali sono tutte disciplinate in questo modo) ma sappiamo benissimo che ci sono diversi comitati regionali che non utilizzano questo strumento, oltre ad una sterminata quantità di comitati provinciali che non sanno nemmeno cosa stia a significare "Sigma". Ciò vuol dire che la raccolta di dati da parte della Fidal parta già azzoppata, in quella che dovrebbe essere, nel 2013, XXI secolo, una prerogativa di ogni organizzazione che fornisce servizi: la velocità nel fornire informazioni. Lo sappiamo bene che esistono risultati di cui si viene a sapere giusto quando vengono stilate le graduatorie di fine anno, che risultano introvabili sulla rete, non pubblicati, nascosti, di cui si sente parlare con il metodo del "passaparola", o su Whatsupp, e di cui imbestialisce la flemma intollerabile di chi li custodisce senza pubblicarli per giorni e giorni. Comunque, il primo passo necessario per creare un sistema di gestione-dati decente, sembra pacifico: imporre senza se e senza ma l'utilizzo del medesimo strumento di inserimento dei dati e, così, tabellare su una cavolo di pagina virtuale tutte le gare esistenti sul territorio nazionale, gare provinciali incluse.

La gestione ad minchiam dei risultati - chissà invece come mai, i risultati alcuni comitati regionali li aggiornano addirittura in diretta con il "live" e altri spediscono criceti a girare nelle rotelle per far procedere le fotocopie appena redatte con una macchina da scrivere, lettera 22.... il primo investimento di un Comitato provinciale è nel software e nell'hardware per gestire i risultati, non nella festa di fine anno della Provincia. E' una federazione sportiva che fa delle gare e della loro gestione il momento cruciale di tutta la propria attività! La gestione dei risultati, si deve capire, è una delle prime finestre da cui gli atleti e i tesserati in generale, valutano l'efficienza della Fidal! Se è scadente...

Regione che vai, Sigma che trovi - più scrivo, e più mi incazzo. Fanno una gara in Lombardia? i risultati non li troverete mai nella pagina della Fidal Nazionale dopo poche ore, ma prima di tutto su quello della Fidal Lombardia. Però bisogna saperlo, altrimenti si "refresha" la pagina degli iscritti su Fidal.it continuamente per almeno un paio di giorni. Perchè? La Fidal Toscana, chissà perchè, ha adottato una soluzione naif: non troverete quasi mai i risultati delle gare che vi si svolgono sul sito federale (anche se proprio dal sito federale verrete a conoscenza del fatto che c'è stata una gara) ma dovrete recarvi sul loro bel sito, andare nella sezione risultati, e aprire il pdf, che, magia delle magie, è un estratto del sigma. Quindi? E' uno scherzo? Dalla province venete si sa di gare, invece, che non sono state mai pubblicate (o meglio: non sono stato sufficientemente bravo a trovarli vagando per la rete). Come se fosse un mondo sottomarino ed inaccessibile, noto soltanto ai tesserati del Veneto, al quale fosse preclusa ogni conoscenza. Ometto ogni riferimento a situazioni più imbarazzanti e francamente incredibili: sembra davvero l'immagine peggiore dell'Italia di fine XX secolo. E dire che basterebbe un pc, un programma e una connessione internet. Evidentemente i tesserati Fidal non sono degni nemmeno di quello.

L'aggregazione dei risultati in diretta: un miracolo mai avvenuto - che il Sigma sia un sistema innovativo e vendibile addirittura all'estero, non ci piove. Ma probabilmente la sua forza si limita all'attualità dell'utilizzo, ovvero nell'inserimento immediato del dato, e tutte le fasi precedenti (come l'iscrizione). Io non so cosa succeda dopo, ma i dati in seguito non si aggregano automaticamente nelle graduatorie nazionali. Anzi, non si aggregano proprio! Come segnalato da un lettore di Queenatletica, ad oggi, 22 gennaio, non esistono ancora le graduatorie e le liste italiane dell'anno. Possibile? Pare proprio una grave caduta di stile e soprattutto una mancanza di rispetto nei confronti dei contribuenti. Ci sono poche cose da fare nei confronti di chi paga, e una di quelle, appunto, è fornire i risultati e le classifiche e graduatorie. O siamo ancora agli anni '70, '80 quando bisognava aspettare l'annuario della Fidal nel marzo dell'anno successivo, per conoscere le graduatorie?

La banalità del portale delle statistiche della Fidal - se voi conoscete i portali di altre federazioni europee di atletica, fatevi un viaggetto e capirete che quello che si presenta in Italia è qualche cosa più che banale. Forse di più. Per diversi motivi, il principale dei quali è l'assoluta mancanza di interattività dello stesso e la conseguente mancanza di "divertimento" di chi vaga sul sito della Fidal in cerca di risultati:

  1. i nominativi degli atleti non sono interattivi: se guardate la medesima pagina del sito inglese o francese, voi, col solo clikkare su un nominativo all'interno di una graduatoria, entrerete nella sua pagina, dove troverete non l'elenco delle sue prove ordinate per prestazione (anche qui, senza alcuna interattività) come avviene sul sito della Fidal, ma un sacco di altre informazioni, implementabili dall'atleta stesso (con foto e altre note "vincolate" che lo stesso può inserire). 
  2. i risultati delle gare non sono interattivi: se io entro nella pagina di tizio, e vedo che ha corso in tot tempo a Milano in quella data, clikkando su Milano, come ben saprete, non succederà proprio nulla. Esattamente il contrario di quello che avviene per molti altri siti simili di altre federazioni di atletica: clikko sulla città, o sulla data, e mi si apre la pagina del risultato di quella gara, da ogni posizione. E' tanto difficile?
  3. le graduatorie sono impresentabili - le graduatorie (a parte che è già disdicevole non averle aggiornate dopo 3 settimane nel 2012... con gare della stagione già corse anche a dicembre), sono granitiche e fisse, e soprattutto poco gestibili. Se io voglio vedere la graduatoria generale dei 100, non troverete mai una graduatoria aggregata di tutti coloro che hanno corso i 100 metri in Italia, ma una per gli "Assoluti" che è comunque disgiunta dai master (come al solito ostracizzati) e da quei cadetti che si fossero mai trovati a correre i 100 metri. Perchè? Perchè non si può avere una graduatoria aggregata per specialità che non si fermi alle categorie? E' tanto difficile?  
  4. manca una pagina degli allenatori - sul sito di statistiche inglesi, addirittura accanto all'atleta, compare il nome dell'allenatore (quando c'è). Anch'esso interattivo, ovvero che, clikkando sul nome, si può accedere alla sua pagina dove sono inseriti i suoi dati, gli atleti allenati e altre informazioni simili. In qualche modo, una forma di valutazione sulle capacità del tecnico e una vetrina finalmente anche per chi lavora nel dietro le quinte. 
  5. mancano le liste all-time "profonde" - tutto si ferma dopo il decimo performer o qualcuno in più... possibile che uno sport che si fa quasi esclusivamente di numeri, si fermi a quattro dati in croce? Che non si conoscano gli atleti dal 40° in poi, anche per dare soddisfazione agli stessi atleti e a chi scrive per poter incensare determinate prestazioni? 
Vabbè, per ora mi fermo qui. Di certo qualcuno dovrebbe farsi delle domande e cercare di migliorare un sistema globale che sembra far acqua da tutte le parti. E mi rendo conto che ci siamo talmente abituati a sopravvivere a questo stato di cose, che ci sembrano del tutte normali, se non, paradossalmente... belle. Mah!

21/01/13

Queenworld V, uomini: spunta chi non ti aspetti a 6"59 - Jeremy 20"99 sui 200

60 uomini - mentre mi aspettavo che dal fine settimana sprintistico spuntasse l'americano tascabile di turno sotto i 6"60, mi son trovato davanti ad uno spagnolo, che è cosa quanto mai curiosa. Tra l'altro non uno spagnolo di primo pelo, ma Angel David Rodriguez, classe 1980 (33 anni quindi) che a Madrid ha visto bene di tirare una limatina al proprio PB portandolo a 6"59. Voi che non seguite l'atletica spagnola penserete ad un tizio spuntato dal nulla... in realtà Rodriguez aveva già nel carnet due 6"60 risalenti al 20 febbraio 2010 (batteria e finale, stesso tempo) e un 6"61, oltre ad altri risultati ameni sotto i 6"70. Secondo il mio procacciatore di statistiche, Rodriguez ha corso sotto i 6"70 "solo" 27 volte: ventisette! Per la legge dei grandi numeri, doveva capitargli, prima o poi il sub 6"60: gli è capitata al 27° tentativo. Ciononostante, vista la presenza assidua a tutti i campionati internazionali dell'ultima decade, il suo career high è risultato essere una serie di bussate alle porte del paradiso (knock knock knockin on heaven's Doors), ovvero le semifinali (ai mondiali indoor di Doha '09, a quelli europei indoor di Parigi '10, nei 100 di Daegu '11, sui 100 degli Europei di Barcellona '10 e in quelli di Goteborg '06...). Personali all'aperto di 10"14 e 20"61... mi sembra che di Rodriguez ne abbia parlato fin troppo. Nel weekend ha esordito anche Mike Rodgers, uno dei più forti sprinter americani dell'ultimo lustro (nel senso che comparirebbe in una sorta di top-ten, dove comunque non sarebbe tra i primi 4/5). Uno sprinter forte, ma non fortissimo, insomma (per i nostri canoni). 6"64 a Huston il suo tempo. Comunque, bello postare una graduatoria mondiale con un italiano dentro, ovvero l'altro Mike, Tumi, dopo il 6"61 di Modena.

6.571.1.Joseph MORRIS89USAF11.Air Force Academy (USA)12.011172
6.592.2.Ángel David RODRÍGUEZ80ESPH11.Madrid (ESP)19.011162
6.613.3.Michael TUMI90ITAH11.Modena (ITA)19.011151
6.634.4.Marcus ROWLAND90USAF1.Birmingham (USA)19.011141
6.645.5.D'Angelo CHERRY90USAF22.Birmingham (USA)12.011136

200 uomini - la novità, come già segnalato su facebook è la comparsa ad Albuquerque sui 200 di Jeremy Wariner, la stella cadente del giro della morte. 20"99 il suo tempo (7° mondiale dell'anno) che non è affatto male, anche se la tradizione del 400ismo americano ha radici più immerse nello sprint che in altre realtà in giro per il mondo. Quindi, niente sorprese... si pensi che LSM, il Demone dei 400, vanta un più che solido 19"98 sui 200 all'aperto, che è tutto dire. Il PB di Wariner indoor è il 20"93 dell'anno scorso che però non gli portò bene, anche perchè veniva dall'operazione all'anca del 2010... Ma Jeremy lo si aspetta. Sempre.

400 maschili - si è movimentato il ranking, visto che adesso là davanti c'è Deon Lendore, trinidegno del '92 capace di correre in 45"91 a College Station. Chi è Lendore? Bè, per iniziare è il bronzo olimpico della 4x400, ma per ora si era segnalato per il 45"81 dell'anno scorso all'aperto. E' già probabilmente maturato rispetto a quei tempi. Migliora sensibilmente Eusebio Haliti, in un contesto indoor che non è mai facile da interpretare: aveva un PB al coperto di 47"64 dell'anno scorso, mentre nell'ultimo weekend è sceso di 4 decimi: 47"24 e 4° posto mondiale...

45.911.1.Deon LENDORE92TRIF11.College Station (USA)19.011181
46.962.2.Nick EKELUND ARENANDER89DENF1.Växjö (SWE)19.011113
46.983.3.Caleb WILLIAMS90USAF12.College Station (USA)19.011112
47.244.4.Eusebio HALITI91ALBF11.Ancona (ITA)20.011095
47.265.5.Clayton GRAVESANDE92USAF11.Birmingham (USA)19.011094

800 uomini - giusto per segnalare che continua la nidiata di americani mezzofondisti, a continuamente sfatare la leggenda degli africani razza eletta della corsa prolungata (naturalmente fatta eccezione di quella meteora di color mogano che gira attorno all'asse della pista di Londra con una rivoluzione di circa 50" secondi e qualche cosa di media): al momento il migliore al mondo è Casimir Loxom ('91, foto) con 1'46"98 stabilito a University Park il 12 gennaio. Brannon Kidder, classe '93, è 5° con 1'48"17. Al 15° rango mondiale dell'anno troviamo Mohad Abdikadar, anche lui classe '93, che ad Ancona nell'ultimo fine settimana ha siglato un degno 1'50"67. I big, comunque, non si sono ancora mossi, a parte la toccatina e fuga di Yuri Borzakovski in una città impronunciabile (e chi mi rifiuto di scrivere) russa. Gli spagnoli, zitti-zitti, intanto hanno già tre atleti sotto l'1'50". Venendo a noi: difficile coltivare solo un fenomeno per volta, sperando che diventi il supercampione...

60hs uomini - esplode letteralmente un atleta bielorusso, ovvero Maksim Lynsha (foto) con un 7"50 che è una cannonata da mille e una notte. Poi vai a vedere cos'è successo nel passato, e rimani a bocca aperta. A livello europeo, come riportato dal sito della Fidal, rappresenta sì il 13° perfomer di sempre, e l'84^ performance di una classifica imperializzata da Colin Jackson: oltre al record del mondo di 7"30 (!), il gallese vanta infatti 50 (CINQUANTA!) risultati sotto i 7"50! L'imperatore delle indoor. Tornando sulla terra, sono 4 gli uomini scesi sotto i 7"70, e tra questi c'è il nostro Paolo Oliver Dal Molin, con 7"68, 6° tempo all-time in Italia, e 3°al mondo attualmente. Nel guardare la sua gara, Paolone devasta come un caterpillar 3 ostacoli: vorrà mai dire che può fare ancor meno?

alto uomini - due soli uomini al comando: l'ormai certezza mondiale, ovvero Moutaz Essa Barshim Ahmed, classe '91, salito a 2,33 in Svezia, a Vaxjo (dopo il 2,30 d'esordio) e il rumeno Mihai Donisan, anche lui 2,30 a Bucarest (chi è costui? Aspettate... mmm... classe 1988, 2,30 di PB all'aperto, 8° ai Campionati Europei di Helsinki dell'anno scorso e 5 titoli nazionali.

asta uomini - Renaud Lavillenie inizia presto, finisce tardi, e non lascia nulla agli altri. Tre settimane, e già due gare all'attivo. Tra l'altro con due risultati ampiamente fuori dalla portata di tutti al momento: 5,83 ad Aubiere la settimana scorsa, e 5,86 a Reno, questa.

lungo uomini - il primo over 8 arriva dalla lituania, e da tal Tomas Vitonis: 8,03. Chi è Tomas Vitonis? Come, non lo conoscete? E' un ragazzo del '91 che l'anno scorso vantava un 7,59... 44 centimetri di miglioramento! A livello internazionale è la prima volta che si sente parlare di lui... giusto per vedere come è posizionato Stefano Tremigliozzi, ecco qui la classifica mondiale ad oggi:

8.031.1.Tomas VITONIS91LTUF1.Kuldiga (LAT)19.011132
7.982.2.Michael HARTFIELD90USAF1.Columbus (USA)11.011122
7.953.3.Pavel KARAVAYEV88RUSF1.Moskva (RUS)11.011115
7.953.3.Raymond HIGGS91BAHF1.Fayetteville (USA)11.011115
7.945.5.Maksim KOLESNIKOV91RUSF1.St. Petersburg (RUS)05.011113
7.916.6.Pavel SHALIN87RUSF2.Moskva (RUS)11.011107
7.867.7.Stefano TREMIGLIOZZI85ITAF11.Ancona (ITA)12.011096

triplo uomini - è stata la settimana del personale di Michele Boni, a 16,65. Risultato che naturalmente scava un solco nelle graduatorie mondiali... e infatti! Solo Marian Oprea, a Bucarest, ha fatto meglio di lui nel 2013. 16,80 per lui, che sino a non molti anni fa, era un top-tripler (si dice?) mondiali. Fa bene vedere i nomi italiani, ecco qui sotto la graduatoria ad oggi:

16.801.1.Marian OPREA82ROUF1.Bucuresti (ROU)18.011134
16.652.2.Michele BONI81ITAF1.Ancona (ITA)19.011117
16.603.3.Aleksey FYODOROV91RUSF1.Moskva (RUS)11.011112
16.264.4.Sergiu Cosmin CACIURIAC93ROUF2.Bucuresti (ROU)18.011075
16.175.5.Mamadou GUEYE86SENF21.New York (USA)11.011065

peso uomini - Ryan Whiting a Nordhausen è il primo over-21 dell'anno. 21,10. In 7 sono sopra i 20 metri, e per ora un solo europeo: Ladislav Prasil, 20,35