Quest'anno sono comparsi su Queenatletica circa 320 "pezzi", la quasi totalità scritti dal sottoscritto, anche se qualche prezioso collaboratore ogni tanto è comparso, alleviandomi il peso del trascinamento del sito e chiunque esso sia stato, lo ringrazio di cuore. Se prendo il dato degli ultimi 4 anni (dal mio blog di archiviazione, web-atletica.blogspot.com) si arriva ad oltre 1600 articolini: praticamente uno al giorno e nonostante le mille attività out-of-the-net. Troppi per pensare di continuare a questo ritmo senza cadere in qualche stato di schizofrenia (se già non è successo...). Quest'anno appena passato mi ha però insegnato tante cose, ed è stato per questo forse il più proficuo, almeno dal punto di vista delle crescita personale.
Ho compreso meglio soprattutto su come vadano le cose nel dietro le quinte di questo piccolo mondo che ho voluto conoscere direttamente, quello della politica-atletica italiana. Sono "sceso" dalla rete, e ci ho messo la faccia, per cercare di cambiare ciò che ritengo un sistema troppo vecchio, ancorato ancora a vecchie logiche e che considera ancora l'atletica quella di 30 anni fa. Non ci siamo riusciti. Ma come ho scritto decine di volte non è l'atletica che è cambiata, ma proprio la società in cui viviamo: quello che di negativo si è visto da un certo periodo a questa parte, è stato lo sfasamento tra vecchie concezioni e nuove strade prese dalla società.
Le dirigenze sono il nostro vero problema, e come si sta vedendo a tutti i livelli quando si parla di cariche elettive, la cosa più difficile è convincere qualcuno che è forse giunto il momento di mettersi da parte. Dovrebbero esserci dei paletti normativi: dopo tot te ne vai, punto. Guardate la politica nazionale: non è surreale che la "svolta" verso la 3^ Repubblica sia guidata dalle stesse-medesime persone che hanno ucciso le prime due? Ovvero quelle che ci hanno annegato nel fango? Il ladro che consola il derubato e gli prospetta come fare in futuro a non essere derubato. Tutto questo è surreale! Ancor più difficile oggi è però per i "giovani" arrivare fino in cima, perchè, come si è visto, si va avanti sono con la propria rete di conoscenze (e naturalmente, più si è anziani e più le reti sono fitte...) piuttosto che con la forza delle proprie idee. Tutto questo rappresentano ostacoli reali al cambiamento. Spero che qualcuno, leggendo quello che ho scritto in questi mesi, sia riuscito a vederla come me, ad intravedere la graniticità di un sistema che va rivoluzionato per consentire alle idee di farla da padrone sulle raccomandazioni.
Comunque, l'inizio dell'anno deve vederci con lo spirito positivo: ricomincia l'atletica praticata, che è quello che più emoziona a... scriverne. Ricominciano i risultati, i dati, le statistiche, le gesta e mi piacerebbe continuare a raccontarle attraverso la mia lente mentale senza perdere l'entusiasmo che mi ha guidato in questi anni. Ci fosse qualcuno disposto a dare una mano a scrivere di atletica in generale (non della propria società, o della propria piccola impresa personale, eh...) a buttar nel calderone qualche idea sana, sono qui. Le idee devono circolare, anche le più strampalate. Anzi, le più strampalate ci aiutano a capire quanto siano logiche le nostre... ma se non c'è nessuno che le mette in dubbio, come possiamo migliorarci? Criticate, criticatemi, buttate idee, storie, ipotesi... il calcio ha fatto fortuna perchè una massa di incompetenti si è messo a dire la propria su aspetti di uno sport di per sè stesso opinabile. Dovremmo fare così anche noi: ognuno che dice la propria ed "opina", ipotizza, critica, elucubra, teorizza. Se penso all'atletica degli ultimi 30 anni, ovvero quella che mi sono trovato al fianco mentre la vita scorreva, ho notato che questo sport è diventato silenzioso; una catena di montaggio di risultati... le gare stesse sono diventate una catena di montaggio, senza più nemmeno le emozioni del confronto uomo-contro-uomo, o donna-contro-donna. Ognuno persegue il suo piccolo risultato, avulso da tutto ciò che lo circonda, compresi gli avversari, e l'atletica perde così il senso stesso della sua esistenza, ovvero quel confronto tra esseri viventi che è l'anima dello sport.
Bè, buon 2013... so di essere banale. Desiderio nel cassetto? Non perdere troppo tempo, perchè sappiamo che in questa vita i secondi, i decimi e soprattutto i centesimi volano via in un attimo. E personalmente mi piacerebbe salvare qualche decimo in qualche gara...
Bè, buon 2013... so di essere banale. Desiderio nel cassetto? Non perdere troppo tempo, perchè sappiamo che in questa vita i secondi, i decimi e soprattutto i centesimi volano via in un attimo. E personalmente mi piacerebbe salvare qualche decimo in qualche gara...
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