27/01/13

Queeworld VII: Madamoiselle Ahoure, prego, si accomodi: 7"00 a Houston

Ahoure, che cannonata - Cannonata pazzesca partita da Houston, dove la venera nera ( Murielle Ahoure spara un incredibile 7"00 a Houston sui 60 piani cui bisogna attribuirgli il giusto aggettivo: pazzesco. 7"00, ovvero 7^ performer di sempre, e contemporaneamente 25 crono di ogni tempo. Solo sei atlete nella storia sono scese sotto i 7" sui 60 metri indoor, capeggiata dal 6"92 di Irina Privalova. Solo 8 centesimi dal mondiale, quindi, laddove ognuno di quei piccoli centesimi però sono in realtà dei macigni giganteschi. Sappiamo tutti che nello sprint, prima si tagliano i decimi come il burro, poi, arrivati in fondo alle proprie capacità, anche il miglioramento infinitesimale è come sgranocchiare un pezzo di marmo. Delle 24 prestazioni sub 7", ben 13 appartengono alla stessa Privalova, che vanta per inciso 6 delle prime 7 prestazioni mondiali. Tornando ai giorni nostri, naturalmente la Ahoure per non farsi mancare nulla, in batteria a messo subito i puntini sulle "i": 7"09, e attualmente seconda prestazione mondiale dell'anno. Alle sue spalle niente-popo-di-meno-che LaVerne Jones Ferrette, 32enne delle Isole Vergini che non conoscono solo quelli che non stanno attenti all'attività indoor. Male. 7"13 per la Ferrette, che non va dimenticato, è proprio una di quelle 6 elette scese sotto la barriera dei 7": 6"97 a Stoccarda nel 2010. Atleta compatta, forgiata da Dio Titano per correre i 60 piani, e basta. Dal sessantunesimo metro in avanti, l'overstride l'aggredisce infatti come un levriero, facendola piombare nell'anonimato mondiale. Il suo PB sui 100 è infatti un 11"07 nelle batterie di Londra di quest'anno, mentre prima non era mai riuscita a scendere sotto gli 11"10, nonostante con quei tempi sui 60 lasciassero intendere ben altro. 

Carmelita! Che scoppola! Turbo-Verena infila la Jeter - ma che suonata ha preso Carmelita Jeter al meeting internazionale di Glasgow. Un pò Caaaammelita Jeter si è presentata senza difese, mostrando il fianco alle specialiste; un pò chi l'ha infilzata è un cagnaccio da sala, di quelli che soprattutto quando si è al calduccio invernale, sanno quando e come devono mostrarsi. La Sailer tuona un 7"16, che è un solo centesimo peggio del suo Pb di Karlsruhe dell'anno scorso. Mentre Carmelita arranca in 7"28: ma comunque, metteteci il jet lag, sicuramente una preparazione ancora lungi dall'essere buona (gli americani non hanno appuntamenti importanti al coperto quest'anno), e il pasticcio è preparato. Insomma, nel 2010 era arrivata sino a 7"02. Ora la Sailer potrà dire di aver battuto la Jeter, che non è poco.

Bulldog Chambers non si smentisce: 6"58 - Mentre la Jeter veniva catechizzata dalla panzerottina Sailer, Dwain Il Bulldong Chambers, master tra un paio di mesi, sbobina sempre a Glasgow un 6"58 che lo pone ad un solo centesimo dalla World Lead di 6"57. Che ci crediate o no, il record master rimane comunque un pazzesco 6"51 di Linford 4-Ante Christie, corso nel 1997. Ma il Dwain tornato dagli inferi del demone Balco, è stato poi capace, a Torino, nel 2009, circondato dall'ultima ondata di sprinter italiani a medaglia (Cerutti e Di Gregorio), a correre un sontuoso 6"42, cioè soli 3 centesimi (20/25 centimetri) in più del record mondiale di Mo Greene. Solo Greene e Andrè Cason (6"41) hanno corso più veloci di lui nella storia dell'uomo sui 60 metri. Alle spalle di Dwain è arrivato un altro master, stavolta de facto, ovvero Kim l'intramontabile Collins, con 6"65, e Michael Rodgers, che sta cercando di ritornare ai livelli di un paio di stagioni fa.

Duane Solomon, record mondiale sfiorato - nei 600 di Glasgow, spazio ad una prova spuria molto atipica, i 600 metri. Specialità nella quale, forse non tutti sanno che..., il record mondiale è stato ininterrottamente detenuto da Donato Sabia dal 1984 al 1999 con 1'15"77. Proprio in quell'anno è poi arrivato Nico Motchebon, che ha fissato il record a 1'15"17. Duane si ferma a 1'15"70, cioè soli 7 cent sotto il tempo di Sabia. Duane, non so se lo ricordate tra gli attori non protagonisti di una delle finali olimpiche più incredibili della storia (almeno, quella recente), ovvero quella degli 800 di Londra dell'anno scorso, dove anche lui segnò un record personale incredibile: 1'42"82. Alle sue spalle il campione del mondo 2011 dei 400hs David Greene con 1'16"22.

60hs, Shubenkov e Merrit, messaggi a distanza - Lynsha, dopo il 7"50, il ritorno nella normalità - Sergej Shubenkov, ovvero quello che sarebbe dovuto essere uno dei possibili outsider a Londra (tre volte 13"09 l'anno scorso), e che invece ha incocciato contro un iceberg in semifinale, colando a picco come il titanic in 13"41, dietro anche  Emanuele Abate. A Glasgow 7"62, a 6 centesimi dal personale. Stranamente il World Leader attuale (7"50), la sorpresona Maksym Lynsha, nel frattempo torna a far parlare di sè, ma non in positivo: 7"80 e 7"73 al meeting di Bordeaux. Ma come ha fatto a correre in 7"50? A 7"63 si è invece fermato Aries Merritt a Houston, in quello che è un esordio per lui sicuramente soft. Del resto Aries lo si è iniziato a conoscere come indoorista proprio l'anno scorso, cioè quando serviva, con quel 7"43 di Albuquerque e poi il 7"44 con il quale ha vinto i campionati mondiali indoor. 

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