Prosegue
la mia carrellata relativa ai master dell’anno, categoria per categoria. Già
assegnati i premi a F35 ed M35, ecco oggi alla categoria F40, che ha visto un
testa-a-testa davvero all’ultimo punto tra due delle più rappresentative atlete
del masterismo italico, ovvero Emanuela Baggiolini e Denise Neumann. L’alloro
cinge però la testa della sola Baggiolini, grazie soprattutto al bottino
ottenuto con i diversi record italiani ottenuti sia sui 400hs che sui 400. Dall’altra
parte Denise Neumann, nell'anno di grazia 2012 laureatasi campionessa mondiale indoor sui 200
metri ad Jyvaskyla, e autrice di una super-stagione, purtroppo non coronata dal
massimo allora Queenatletico per pochissime vicissitudini (come l’abbandono dei
200 metri di Comacchio per presenziare ai contemporanei c.d.s. assoluti).
Vediamo comunque nel dettaglio la sfida che si è conclusa con un punteggio di
184 a 179.
Emanuela
Baggiolini, a causa un lunghissimo infortunio patito addirittura nell’inverno
del 2011 e trascinatosi per diversi mesi, ha fatto la sua comparsa sulle pista
a stagione già inoltrata. Ciò nonostante in pochissime settimane è riuscita ad
ottenere il minimo per gli italiani assoluti sui 400hs, e a stabilire una
raffica impressionante di record (ben 4) sulla distanza in soli 10 giorni: dal 20 al 29
giugno, data in cui ha fissato l'ultimo e nuovo record italiano F40 dei 400hs, ovvero 1’01”73. Sulla
strada dei record è poi caduto quello sui 400 (58”74, prima donna italiana over
40 a scendere sotto i 59”), e infine, a stagione conclusa, quello dei 200hs:
29”88 con -1,0 di vento. Sul versante titoli italiani, per lei è arrivato il
“solo” scudetto sui 400hs a Comacchio, mentre l’apice della stagione
agonistica, l’ha sicuramente raggiunto a Zittau, durante i campionati europei.
Titolo nei 400hs (e 4x400 con annesso record italiano della categoria
inferiore) e argenti su 400 e 800. Gli ori internazionali, tra europei e
mondiali, staffette incluse, sono saliti così a 14, le medaglie totali a 25, e
solo in due circostanze la Baggiolini non è arrivata a podio (nei 200 di
Sacramento ’12 e Nyreghyhaza ’10). Punti finali per lei: 184. Vedremo se nella
traslitterazione finale per l’assegnazione del premio generale, tutto questo
sarà sufficiente per vincere il titolo del master dell’anno.
A
pochi punti da lei, come dicevo, è invece arrivata Denise Neumann, capace di
una sontuosa apparizione ai mondiali di Jyvaskyla, culminata con il prestigioso
alloro iridato nei 200 F40 con il tempo di 26”29 (record italiano). Sarà poi bronzo nei 60, dove
curiosamente correrà in 8”14, che è lo stesso tempo al centesimo che le permise
nel 2011 di vincere l’argento agli Europei di Gand. Sul fronte titoli italiani,
per Denise sono arrivati ben 3 scudetti, ovvero quello dei 60, dei 200 indoor e sui 100 outdoor. Il
totale dei suoi titoli individuali vinti in carriera è salito così a 7, mentre con le staffette
si arriva a 10. La stella? Anche in questo caso, ammasso di record italiani per lei durante la stagione: 3 indoor (i
60 metri, portati a 8”08) e i 200 (il citato 26”29 di Jyvaskyla), oltre che i due
miglioramenti sui 100 outdoor, limati sino a 12”66, prima che la siciliana
Maria Ruggeri si accaparrasse l’ultima manche con 12”64. E segnalo anche il
record sui 150: il 19”30 corso a Milano. Di sicuro una stagione fenomenale. Il
premio per la master dell’anno è ancora tutto da giocarsi, visto che entreranno
in gioco altri parametri che mi sto studiando. Nulla è deciso… vedremo.
Le
altre? A terminare un podio prestigioso, troviamo l’ex azzurra Maria Costanza
Moroni, finita a 93 punti, che oltre ai diversi titoli italiani, si è
catechizzata il record italiano di salto in lungo con 5,53, che, di questi
tempi, è misura per nulla disprezzabile nemmeno a livello assoluto. Quarta
Giusy Lacava, 84 punti, tre titoli italiani e tre argenti europei a Zittau (e
4^ ai mondiali indoor sui 400). Al quinto posto, nonostante le evidenti minori
opportunità di mettersi in luce (poche gare nei programmi della pista), la marciatrice Roberta Mombelli: 80 punti, i
titoli italiani indoor e outdoor della specialità, e le 4 medaglie
internazionali: due argenti ai mondiali indoor e due bronzi agli europei di
Zittau. Prima di chiudere, è giusto segnalare anche la stagione di Alessandra
Lena, penalizzata in questo piccolo premio solo dal fatto di non aver svolto
attività internazionale: 4 titoli italiani come solo la lanciatrice Sapienza ha
saputo fare nella categoria. Vi lascio alla classifica nel dettaglio (per ampliarla, clikkare sull'immagine).
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