14/01/13

QueenItaly II: Caravelli a Goteborg - ma la Borsi si avvicina - Oliver Dal Molin tre bombe dalla Germania

Paolo Dal Molin - foto Colombo/Fidal

E uno: Marzia Caravelli è così la prima atleta azzurra a strappare (forse) il biglietto per Goteborg. Il "forse" è legato alle strane frasi sibilline contenute come da tradizione che si pensava abbandonata nei "criteri" di partecipazione proposti dalla Fidal per gli Europei Indoor. Infatti, sembra che il conseguimento del minimo sia ancora una volta sottoposto ad una valutazione da parte di terzi, benchè si sia sentito per tutta la campagna elettorale proferire esattamente il contrario. Van bene le convocazioni dirette dei campioni italiani indoor (altrochè)  me risulta ancora inspiegabile la chiosa finale che fa venir in mente i fantasmi che avevano decretato (probabilmente) la dipartita del vecchio mandato. Comunque, a Casal del Marmo 8"10 il crono che le vale (le varrebbe) al centesimo il biglietto per la Svezia, corroborato da un 8"12 in batteria. Finita qui? Macchè: la Caravelli, in corsa per il premio Stachanov dello Sportflex, ha visto bene di cimentarsi con ottimi risultati pure nei 60 metri, dove ha ottenuto ottimi riscontri, sia in finale che in batteria (7"54 e 7"53). Il suo personale score di gare nel giro di 8 giorni sale così a 7! Qualcuno la imbrigli! Scherzo naturalmente... Nella stessa finale dei 60 si rivede già su ottimi crono la maturata Audrey Alloh che si accomoda a 5 cent dal personale e 4 dal minimo europeo: 7"38 contro il 7"33 ereditato della precedente stagione. Attualmente la miglior sprinter azzurra, anche perchè ha regolato altre pretendenti a quella leadership dello sprint femminile che da qualche stagione risulta assai mutabile (Ilenia Draisci, 7"49 e 7"55Aurora Salvagno, brava a correre in 7"47 e 7"48...).
Da Saarbrucken Paolo Oliver Dal Molin, piazza anche lui tre cannonate nel giro di un pomeriggio, impressionando soprattutto nello sprint breve. 7"77 sui 60hs (minimo a 7"70, lo ricordo, e a pochi cent dal personale di 7"72 come si ricorda sul sito della Fidal), ma soprattutto 6"74 e 6"71 nei 60 metri, ovvero tempi con cui negli anni passati si è vinto pure il titolo italiano della specialità. Diciamo che la velocità c'è... ora manca il super-tempone negli ostacoli e poi alla via così, verso lo sfidone contro il chierico degli ostacoli, Abate.
Si torna in Italia. Caravelli chiama, Veronica Borsi risponde. E risponde alla grande, con un'analoga sfida alla distanza su 60hs e 60 metri ad Ancona, anche se dilazionati in due giornate. Sui 60 arriva addirittura il PB (7"47 e 7"49) per una Borsi che ho visto (da alcune foto) parecchio tirata. Il giorno successivo negli ostacoli arriva così, come per logica conseguenza, il personale sugli ostacoli: 8"16 e 8"18, PB di due centesimi e la lista all-time ora si fa più stretta, visto che la Macchiut dista "soli" due centesimi: lì c'è il sesto posto. A 8"13 è invece la Pennella. E ora sarà davvero un appuntamento da non perdere il campionato italiano, posto che mancano all'appello le altre due possibili, nonchè probabili avversarie, Micol Cattaneo e Giulia Pennella (quest'ultima sempre molto aggressiva al coperto, rispetto alle prestazioni outdoor). Oh, speriamo che quest'anno non vi siano cose strane sullo strart... nel senso: la regola è stata "interpretata" finalmente nero-su-bianco dal Council della IAAF, come già del resto si sarebbe dovuto desumere da quanto era stato scritto con la norma originaria, in merito al movimento degli atleti sui blocchi, e che già con un articolo scritto da una nostra collaboratrice (Dean) avevamo ben spiegato. Non si prendano le stesse cantonate di allora, e soprattutto non si cada ancora nel ridicolo con decisioni ex post di squalifiche non complete, risultati dati e non dati, gare falsate... chi ci rimette di tutta questa ignoranza delle norme sono in prima persona gli atleti, che nel caso specifico, non avevano nemmeno torto. Amen.
Rimango sugli ostacoli che, con alcuni salti (alto e triplo) rappresentano in questo momento i prodotti di punta del Made in Italy atletico. Giovanni Mantovani ad Ancona si costruisce in due run il primato personale portandolo prima a 7"84 dopo averlo abbassato inizialmente a 7"93. Anche quella che potrebbe essere la finale maschile dei 60hs comincia a presentare un campo di partenti per i quali potrebbero non esserci "lunghezze" di distanza tra i primi e gli altri. Meglio così. Decisamente.
Dai salti arriva il volo a vela di Stefano Tremigliozzi: 7,86 è un gran salto di questi tempi... a soli 4 centimetri dal suo PB indoor di due anni fa. Ma del resto lo aveva già preventivato alla stampa che valeva tanto in questo periodo... e così è stato. Nella sua scia Kevin Ojiaku, che si inabissa nella sabbia a 7,72, nuovo prestigioso record personale. 

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