Il Pala-Eib di Brescia: un opportunità? |
Più passa il tempo, e più mi convinco che l'Italia non abbia impianti indoor con la "I" maiuscola (ovvero gli anelli col "buco" dentro), non per chissà quali problemi strutturali ed economici, ma semplicemente per inerzia della classe dirigente che ci ha governato. E' chiaro che al mondo d'oggi non si va avanti senza avere risorse a disposizione, ma è altrettanto vero che quando quelle risorse ci sono, bisogna saperle investire o quanto meno utilizzare per il bene della popolazione da cui si eletti. A me sembra invece che, senza voler invocare alcuna malafede, la classe dirigente della Fidal, a livello centrale ma soprattutto a livello locale, degli ultimi 20 anni non sia stata all'altezza del compito cui era stata proposta. Anzi, a livello locale (parlo delle Fidal Provinciali e Regionali) sembra si sia puntato esclusivamente ad una mera attività burocratizzata, concentrata sui calendari-gara e organizzazione delle stesse, premiazioni, tesseramenti, affiliazioni... per carità, quello è uno dei compiti fondamentali, ma non bisogna mai dimenticarsi che chi è eletto in quegli organi debba avere anche un ruolo ATTIVO (quindi politico) sul territorio a favore dei propri tesserati. In questa ottica, muoversi per "agevolare" i tesserati sarebbe stato più che opportuno. E' avvenuto questo? A me sembra di no... tranne qualche lodevole eccezione.
Ho nella mente ciò che ha fatto l'amico Omar Lonati (quello in prima linea nella famosa protesta "Milano odia l'atletica"), prima di essere eletto nel Consiglio Provinciale della Fidal di Milano la scorsa settimana. Da solo, senza alcuna carica con la quale farsi annunciare, facendosi esclusivamente portatore del malessere dei propri amici, conoscenti e compagni di allenamento, nei due precedenti anni ha preso contatto con amministratori pubblici e soggetti privati, di opposizione e di governo, sondando, chiedendo, ipotizzando, prospettando, progettando. E ha chiesto preventivi, e li ha fatti girare a chi avrebbe dovuto elargire... ora ha certamente credito presso le istituzioni, visto che viene comunque viene sempre accolto e ha ormai intessuto un rapporto privilegiato con esse. Non ha ancora ottenuto nulla, dite? Senza quella famosa carica dirigenziale, è riuscito a farsi consegnare dal comune con il fattivo aiuto della Fidal Milano, alcuni nuovi macchinari per la Sala Pesi dell'Arena, oltre ad altre facilitazioni. Ecco, questo intendo per "saper cogliere le occasioni": prima bisogna però crearsele... certo che rimanendo sempre seduti e senza alzare mai il telefono, mettendoci la faccia, cosa volete che succeda? Davvero pensiamo che gli investitori, sia pubblici che privati, facciano la fila per telefonare in FIial e chiedere se si voglia un impianto indoor? Lasciatemi dubitare.
Queste riflessioni le sto facendo anche in virtù di alcuni fatti. La famosa pista di Genova, poi emigrata e ristrutturata per gli Europei di Torino (e correggetemi se sbaglio, perchè non si capisce più nulla di che fine abbia fatto quel ring), era stata offerta in giro per l'Italia al miglior offerente. Ricordo molto bene di aver partecipato ad una riunione della Fidal locale in cui si chiese se qualcuno conoscesse la disponibilità di capannoni o luoghi simili in cui collocare la pista degli Europei... e nessuno, almeno in Lombardia (con non so quanti miliardi di metri cubi di capannoni sfitti ed abbandonati per la crisi) ha fatto un solo passo in quella direzione,. nè Federale, nè privato. Del resto vi è per caso capitato di vedere una pista indoor in Lombardia? Ma a parte l'"offrire" la pista, qualcuno ha davvero cercato quel posto dove collocarla? Qualcuno si è interessato? O saputi i costi di gestione di un capannone (riscaldamento e noleggio della pista, presumo) si è ben guardato da azzardare proposte? Ragazzi, è chiaro che se ci sono costi, bisognerà tagliare da un'altra parte: penso che se venissero tagliati (per esempio) i premi di fine anno consegnati dalla Fidal (un gadget, anzichè una targa, per dire...), o i raduni-vacanza oceanici, in cambio di una pista indoor su cui fare attività invernale per tutti, nessuno si lamenterebbe (oddio, quasi...). Guardate pure quello che è successo a Bergamo lo scorso weekend: 400 atleti iscritti solo ai 60 metri. Voglio fare una provocazione: diciamocelo, l'iscrizione alle gare su pista in Italia è un obolo "politico" (1 o 2 euro). In Svizzera una gara costa ormai tra gli 8 e i 10 euro. Non dico tanto, ma 5 € per una gara al coperto in inverno, penso che non manderebbe in crisi il sistema e gli atleti... per le iscrizioni delle garesu strada si arriva ormai a prezzi oltre i 50 €, non dimentichiamocelo. 5 € per le 400 persone di cui sopra, per esempio, porterebbero ad un incasso di 2000 €. Con una serie di gare pianificate nei due mesi della stagione indoor, volete non arrivare a coprire con le sole iscrizioni buona parte delle spese necessarie a noleggiare un capannone, il riscaldamento e la pista? E il resto ce lo deve mettere la Fidal, perchè per questo esiste: favorire l'attività di tutti in primis, e non limitare completamente il proprio campo d'azione solo su alcuni aspetti.
Ma perchè volevo scrivere oggi? Ah, già... avevo letto che hanno deciso di ristrutturare il PalaEib di Brescia, (sullo svincolo della Tangenziale di Brescia a 100 metri dall'uscita dell'autostrada A4) un impianto a pianta circolare che accoglierà 3500 spettatori. Spazio a pallavolo e basket... perchè non provarci? Perchè non sondare? Perchè non intervenire? In provincia di Brescia, poi, ricordo che esiste un velodromo (a Montichiari) avveniristico e fresco di conio, i cui prezzi di gestione risultano esorbitanti visto lo scarsissimo afflusso di ciclisti e la scarsa diffusione di quello sport... perchè non provarci? Perchè non mostrare le foto dell'impianto di San Sebastian (dove si terrà il prossimo campionato europeo indoor master, tra circa due mesetti) dove una pista indoor è stata collocata all'interno dell'anello del velodromo? Magari ci saranno problemi insormontabili o strutturali... certo che se si rimane a braccia conserte ad ipotizzare, non succederà mai nulla. Ora, l'ultima frontiera sarà il palazzetto di Assago: aspetteremo il 2015 con nuove promesse politiche, quando con molto meno le soluzioni sarebbero già a disposizione. Finchè ci si aspetteranno i regali dagli altri, non lamentiamoci di quello che potremmo trovare una volta scartata la carta...
Nessun commento:
Posta un commento