30/04/11

Atletica Paralimpica: un pass per Londra 2012 al meeting di Parma e uno... sfiorato

Continua il "fenomeno" Atletica Paralimpica, che cresce quotidianamente con tanti piccoli gesti, contatti, situazioni: ogni organizzazione vive di vita propria grazie alla quotidiana tessitura di rapporti, che la aiutano ad avere un peso ed una visibilità anche nella società. Già nella scorsa occasione, si parlava dello sdoganamento dell'Atletica Paralimpica dai retaggi che già l'atletica dei master stava passando: ciò che importa non è "chi" e "come" fa la prestazione sportiva, ma "cosa" fa. Appunto, l'atletica. Contano solo i risultati e l'eterna sfida atleta contro atleta o atleta contro cronometro. Non contano nè le protesi, nè l'età, nè le carrozzelle, nè la grazia con cui si accompagnano i movimenti (anche se personalmente mi è capitato di assistere alle volate di tale Guido Muller, tedesco di 70 anni che corre i 400 sotto il minuto, e se non fosse stato per i capelli bianchi e gli occhiali, erano di una grazia e di una poesia che raramente si vedono su una pista di atletica).
Ma torniamo all'atletica Paralimpica. Ultima tappa, che come mi scrive Marco La Rosa è stata permessa grazie all'accoglienza della Fidal Parmense e del Comitato Emila Romagna, si sono potute inserire nel programma delle gare per queste categorie di Atleti: quindi 100mt, Lancio del disco, Lancio del giavellotto e Lancio della Clava. Ottimi i risultati per le due ragazze della velocità, giunte entrambe ai record personali: Martina Caironi scesa a 18"70 nei 100mt, tempo di assoluto livello internazionale, e già minimo "A" per le prossime paralimpiadi di Londra 2012. Anche Giusy Versace al nuovo record personale: 17"02, limite "B" per Londra a soli 2 centersimi dal Limite B per Londra
Ottimi risultati anche dalle pedane con numerosi record personali. Marco Dell'Infante F55 scaglia il disco fino a 22,35 mt, così come Massimo Pallavidini F55, che ottiene il personale a 17,93 mt; Mauro Perrone F32 arriva a 8,14 mt e Alex Straser F53 (r) a 16,82 mt. Infine Elena Favaretto F12 supera i 20 mt, con ben 20,90 mt. Carmen Acunto F55 al rientro gare nel disco riprende con un buon 17,90 mt.
Ottimi risultati dei ragazzi anche nel lancio del giavellotto e Mauro Perrone tornato a ottimi livelli nel lancio della clava con 17,62 mt.
Per la riuscita del meeting serale di Parma, un grande ringraziamento di Marco La Rosa ai giudici FIDAL intervenuti in particolar modo a Federica Toschi che ha assistito ed aiutato nella realizzazione di queste belle gare.

28/04/11

Parte l'unico Grand Prix per Master in Italia: Avigo sfiora ancora il record italiano M50 dei 1500

Ormai alla quinta edizione, è partito ieri sera il Grand Prix Felter, un circuito di gare master che al momento non ha eguali nello Stivale. La Fidal Brescia, che è molto attiva nell'organizzazione delle gare (pensate: ieri sera grand Prix Felter con centinaia di iscritti e stasera altro meeting assoluto sulla stessa pista...), da quest'anno ha consentito a tutti di partecipare all'attribuzione dei premi finali. Infatti l'anno scorso erano rimasti esclusi i lanciatori, essendo la manifestazione nata in origine per accontentare i numerosi mezzofondisti. Ora invece velocisti, lanciatori, saltatori e mezzofondisti partono tutti sullo stesso piano. A Brescia ieri sera ancora una grande prestazione sui 1500 di Pierangelo Avigo (1961) che ha sfiorato nuovamente il record italiano di Trabucco: 4'21"32 per il bresciano, a circa un secondo dal limite nazionale. 19'52"62 per Maria Lorenzoni (1957) sui 5000 e miglior prestazione al femminile di serata, valutabile come 88,61% in AGC. Tra gli uomini segnalo l'11"76 di Walter Comper (1966) che è un paio di centesimi in meno del tempo di Mauro Graziano, quindi probabilmente in assenza degli esordi di Mario Longo, Alfonso De Feo, il secondo miglior tempo italiano M45 fino a questo punto sui 100, dopo l'11"27 di Gianni Puggioni. Ma a livello di AGC migliori sono stati i 100 del ritrovato Ettore Ruggeri (1958) che ha chiuso in 12"36 cioè 90,55%. 4° in questa classifica avulsa Francesco D'Agostino con 4'19"14 sui 1500. Seguono i risultati e i migliori in AGC. 
88,61 - 5000: 19'52"62 - Maria Lorenzoni (57)
84,39 - 100: 15"74 - Mariuccia Quilleri (53)
83,33 - 1500: 5'19"76 - Anna Maria Saottini Bresciani
82,61 - 5000: 19'29"08 - Pierangela Sala (64)
81,84 - 5000: 21'48"90 - Antonella Cimaschi (56)
80,77 - 100: 15"34 - Marisa Tavoso (60)
80,84 - 100: 13"90 - EManuela Motta (69)

92,23 - 1500: 4'21"32 - Pierangelo Avigo (1961)
90,55 - 100: 12"36 - Ettore Ruggeri (58)
90,29 - 100: 11"76 - Walter Comper (66)
88,85 - 1500: 4'19"14 - Francesco D'Agostino (1966)
88,63 - 100: 12"14 - Rosario Mauri (64)
88,48 - 1500: 4'34"74 - Pasquale Maresca (1960)
88,19 - 100: 12"20 - Luigi Vanzo (64)
87,36 - 100: 12"40 - Tiziano Crippa (63)
87,06 - 100: 12"94 - Angelo Mauri (57)

Un master atleta della settimana negli USA

Mentre in Italia i master fanno fatica a ritagliarsi la dovuta dignità comprata a caro prezzo (visti i costi dei tesseramenti), e considerata la moneta con cui la Fidasics ripaga tanta fedeltà (quest'anno pure il premio di aver cancellato di fatto i c.d.s.), negli USA non è raro che un master si fregi di un riconoscimento che ha un certo peso, quello di "atleta della settimana" (Athlete of the week). In Italia questo problema non esiste nemmeno, visto che la ricchezza di idee dei vulcanici gestori della res athleticae italica non si spingerà mai troppo oltre per trovare dei modi per gratificare i propri tesserati (manco le riserve della superosannata 4x100 di Barcellona volevano pagare...). Di lui ne ho parlato negli scorsi giorni, visto che è Nolan Shaheed, capace di stabilire in due circostanze consecutive il record mondiale M60 degli 800. Il suo nome si affianca nel 2011 ad un altro master, Bill Collins, miglior atleta della 10^ settimana, che durante i campionati U.S.A. indoor master di marzo stabilì un paio di record mondiali (lasciatemi col beneficio di inventario per verificare quali... allora ancora non avevamo aperto questo sito). I due "master" si affiancano a loro volta ad atleti del calibro di Ashton Eaton (2 volte), il superman delle prove multiple nonchè primatista mondiale proprio quest'anno, a Bernard Lagat (anche lui di fatto... over 35), all'ostacolista Aries Merritt, alla maratoneta Desiree Davila, protagonista a Boston la settimana scorsa. 
Tra le ragioni che hanno assegnato il riconoscimento a Shaheed proprio il record di 2'08"56 sugli 800 stabilito a Los Angeles. Dopo quella gara, Shaheed ha confermato che lui non lascerà mai l'atletica, nemmeno a 95 anni. Certo che sconcerta come con così poco si possa far parlare di atletica. In Italia anche in queste piccole cose siamo al Paleolitico. Anzi, all'areseolitico. (foto di Shaheed dal sito usatf.org).

27/04/11

10"50 a 41 anni: Jeff Laynes terzo tempo all-time dei 100 M40

Come al solito Ken Stone fornisce pillole di masterismo che lasciano a bocca aperta dalle pagine virtuali di Masterstrack. L'ultimo risultato da urlo a sintetizzare come il mondo master sia in continua ed esponenziale crescita è il 10"50 sui 100 al Woody Wilson Classic dell'americano Jeff Leynes, nato il 3 ottobre 1970. Vento di "soli" 0,6 a favore e vittoria addirittura dell'intero meeting. Vediamo di fare un pò di storia: il record del mondo M40 dei 100 appartiene al longevo bermudiano naturalizzato olandese Troy Douglas (1962 - fu secondo nel 1995 nei 200 ai mondiali indoor di Barcellona, dietro al norvegese Geir Moen), ma partecipò anche a 4 olimpiadi (1988, 1992, e 1996 e 2004), l'ultima delle quali proprio con la maglia orange olandese. Nel 2003, già 41enne, partecipò ai mondiali di Parigi con la 4x100 olandese vincendo un clamoroso bronzo. Proprio nel 2003 Douglas corse quelli che sono gli attuali record mondiali M40 su 100 e 200: 10"29 e 20"64. Nelle medesime liste all-time degli M40 a 10"49 compare un altro mito dello sport (conteso tra NFL e Atletica), il più volte citato Willie Gault (1960). Quindi ora si insidia sul podio dei 100 di sempre proprio Jeff Leynes, a pari merito con un altro americano, John Simpson (1966) che nel 2007 era stato anch'esso in grado di correre in 10"50. Al 5° posto attualmente troviamo Giovanni Puggioni, che nel 2006 a Sassari riuscì a correre in 10"60. Ora, in un commento maligno alla notizia apparsa su Masterstrack, un lettore si chiede come mai Laynes (capace di correre in 10"16 con 2,0 di vento nel 2007) e Gault non partecipano a manifestazioni "ufficiali", significando che in quelle in cui adesso compaiono non esistono tutti i controlli dovuti. Sarà un caso o non lo sarà: meglio non entrare nel merito, anche se è indubbio che entrambi gli atleti nel loro passato non sono stati di certo dei trovatelli sportivi, ma bensì primus inter pares. Quest'anno Laynes ha corso i 60 indoor in 6"79, oltre ad un 10"65 un 10"67 e un 10"75 sui 100. Insomma, quanto meno sul risultato cronometrico non si può discutere. I personali dell'atleta sono di tutto rispetto: vanta infatti un 10"01 con vento 0,6 corso nel 1996 e un 20"62 corso invece nel 2001. 6"54 nei 60. Da tali promesse, è chiaro che perdere 40 centesimi in 10 anni, sia una cosa "normale". Chi allora correva in 11", oggi correrebbe in 11"50. Mentre sarebbe più strano il contrario. Dal 2001 al 2003 fu come detto squalificato per doping. Infatti nei meeting del 14 e del 18 luglio 2001, in Europa, nel suo sangue furono trovate tracce del famigerato Stanozolol, lo stesso di Big Ben. Nella sua pagina sul sito IAAF si parla di un atleta che è arrivato sino al 32° posto mondiale nella graduatoria all-athletics nel maggio del 2001, rimanendo tra i primi 40 centisti mondiali per 14 settimane, da gennaio a giugno di quel 2001... fino alla squalifica. 

26/04/11

Nicola Ciotti eguaglia Toso e il record italiano M35 nell'alto: 2,16

Durante l'arcinoto meeting della Liberazione di Modena, record italiano eguagliato da parte di Nicola Ciotti (1976) che con "solo" 2,16 (per lui, che quest'anno a livello indoor è arrivato fino a 2,27 trovando il pass per gli Europei Indoor di Parigi) eguaglia il medesimo risultato di Luca Toso che nel 1999 era stato capace di saltare a Conegliano la medesima misura. Naturalmente ci si aspetta molto di più da Ciotti, visti i fuochi artificiali della stagione al coperto. 120° record italiano master del 2011. Nella stessa riunione Stefano Baldrati (1975) si cimenta nei 400 con un buon 52"44 (dopo l'ottimo esordio a Copparo nei veloci 150 e 300). Nei 1500 Lorenzo Cipriani (1975) chiude con 4'13"63, ma forse in AGC è migliore il 4'17"08 di Gian Carlo Bonfiglioli (1970 ed M40). E che dire del 4'31"83 di Daniele Dottori (1960) M50? Barbara Valdifiori (1970) riesce a correre un ottimo 13"16 con vento quasi nullo, mentre sorprende ancora una volta Maria Vittoria Fontanesi (1974) che si porta a casa addirittura la vittoria nei 1500 con il tempo di 4'26"61. (m qui il record italiano non è così abbordabile come nelle indoor: qui c'è ancora l'ombra lunga di Gabriella Dorio che nel '92 era in grado di correre in poco più di 4'09"). Tiziana Piconese (1966) si ferma a 1,50 nel salto in alto, mentre nel salto in lungo Rossella Zanni (1964) arriva fino a 4,78

25/04/11

Daniela Ferrian spazza via il record dei 100 F50 - la Juri migliora quello dell'alto F50

Deve averci preso gusto. Ad ogni gara in cui Daniela Ferrian (1961) scende in pista, fa parlare di lei, e sono personalmente contento che vi siano personaggi del suo calibro. L'ultima impresa in ordine cronologico è il record dei 100 ottenuto a Villanova d'Asti (AT) dove con un vento contrario di ben 2,0 metri ha corso in 13"51, spazzando via il record di Umbertina Contini che nel 2000 aveva corso in 13"99. E con questo sono 6 i record italiani detenuti dalla Ferrian tutti come F50: 60 e 200 indoor, 80, 100, 150 e 300 outdoor. Manca una sola specialità, i 200 all'aperto. Così si presenta poco dopo i 100 nei 200 e corre in un sontuoso 27"80, purtroppo viziato da 2,1 di vento a favore: il record di 28"97 (quasi 1"2 in più) di Silvana Zucchi resiste quindi per una bavetta di vento. Continua il momento magico di Francesca Juri (1961 come la Ferrian), dopo i fasti di Gand: altro record italiano nell'alto (lei che si è distinta nel triplo) con 1,45, un solo centimetro meglio di Giuseppina Grassi che aveva saltato 1,44 ai mondiali di Riccione del 2007. E' il secondo record italiano detenuto dalla Juri, dopo quello nel triplo stabilito come ricordavo poco fa a Gand. Stessa misura (1,45) per Chiara Ansaldi (1968). 
A Villanova d'Asti riflettori anche su Mauro Graziano (1966) capace di correre in 11"78 (con -0,6) ma soprattutto performante nei 200, con 23"13 (+1,2), tempo davvero consistente in ottica nazionale (dopo Saraceni e Longo, ora anche Alfonso De Feo potrà essere un valido avversario al campione italiano indoor). Tra le donne, invece, ancora bene nei 200 Gigliola Giorgi (1968), partita con ottime performance nel 2011: 29"04 con 1,9 di vento.

24/04/11

Terzo sub 10" nei 100 dell'anno: tocca a Makusha, dello Zimbabwe - Wariner parte col freno a mano

Dopo l'exploit di Steve Mullings (1992) a Starkville con 9"90 (e 2,0 di vento da dietro), la quasi conferma di Mike Rodgers (1985) ed il suo 9"96, a Durham, North Carolina, l'uomo dello Zimbabwe, Ngonidzashe Makusha si è tolto la soddisfazione di battere il numero 48 delle classifiche All-Athletics, Maurice Mitchell (per fare un paragone, Collio è attualmente 46°), e stampare un clamoroso 9"97, terzo tempo dell'anno sui 100. Makusha è noto soprattutto come saltatore, ed era passato agli onori della cronaca atletica-2011 per un clamoroso salto in lungo a 8,40 con 4,0 di vento ad Austin, Texas, non meno di due settimane fa. Quest'anno aveva saltato a febbraio 8,15. Nel lungo è infatti stato per 2 settimane al 10° posto nel ranking mondiale. Come si diceva, a Durham, dietro all'africano, Maurice Mitchell con 10"03, quarto tempo dell'anno. Al Michael Johnson  Invitational di Waco, invece, esordio sul giro di pista di Jeremy Wariner e Sanya Richards. Tutti concordi su una cosa: il vento ha condizionato tutti. Wariner di certo non è rimasto contento del suo 45"61, con cui ha domato di poco la medaglia di bronzo di Berlino, Renny Quow che gli è arrivato ad un dito: 45"69. "Non è stato così veloce come avrei voluto" ha dichiarato al sito IAAF, "ho avuto il vento in faccia per tre-quarti di gara, ed è stata dura soprattutto nel pezzo iniziale. Il coach voleva che passassi in 21"5, ma sono passato in 21"8. Speravo di andare sotto i 45" (nell'articolo c'è scritto 44", ma dubito che Wariner volesse esordire con un 43"xx...) ma è stato il mio primo 400 dell'anno... mi va bene così. E' più o meno lo stesso tempo che ho corso l'anno scorso a Porto Rico, ma qui mi sentivo meglio". L'anno scorso Wariner aveva chiuso la stagione con 44"13
Sempre riportando l'articolo sul sito IAAF, Sanya Richards ai 200 metri del proprio "giro" aveva circa 3 metri di svantaggio da Jessica Beard, ma correndo una curva forte ha avuto forza sufficiente per battere la Beard: 52"00 a 52"37. "Sono compiaciuta... la prima gara è sempre la più difficile. Avendo perso quasi tutto il 2010 per un infortunio sembrava la mia prima gara dopo due anni. La cosa migliore è stata la forza che ho avuto nel tratto finale. Se non ci fosse stato tutto questo vento, potevo già essere vicina ai 50". Non ho ancora fatto sufficiente velocità, ma il fatto di avere tutta questa resistenza mi fa felice". 

10"90w e 22"49w a 50 anni: continua il mito di Willie Gault - Shaheed ancora record mondiale sugli 800

Attività a stelle e strisce che rulla risultati a spron battuto. Poi capita che nelle retrovie di qualche serie, di imbattersi in qualche master che si è dimenticato la carta d'identità a casa e ottiene risultati clamorosi a 50 anni. E' il caso di Willie Gault, ex campione NFL (Chicago Bears e Los Angeles Raiders per 11 stagioni: un'eternità), che prima dell'esperienza nelle Major League del football americano, si dilettava negli ostacoli fino a raggiungere il bronzo mondiale nel 110hs ad Helsinki '83 con annesso oro nella 4x100 (con Emmit King, Calvin Smith e Carl Lewis... mica parvenu: corsero in 37"86, cioè il record del mondo, davanti al famoso quartetto italiano che stabilì il record italiano resistito fino all'anno scorso), e con personali di 13"26 sui 110hs e 10"10 sui 100. Ebbene, dei suoi risultati vi ho scritto spesso, seguendo www.masterstrack.com, oracolo del mondo master internazionale. L'ultima (doppia) impresa di Gaul tè stata un 10"90 con 2,8 di vento a favore e un 22"49 con 2,4 sempre a favore corsi a Los Angeles ieri. I record quindi rimangono in mano all'altro olimpionico americano Bill Collins, con 10"95 e all'americano Everad Samuels con 22"53 (tempo questo che ha resistito sia al passaggio di Bill Collins che dell'inglese Peters). Nella stessa riunione di Los Angeles, Nolan Shaheed ha nuovamente migliorato il record mondiale M60 degli 800, portandolo a 2'08"56, cioè mezzo secondo in meno del precedente record stabilito solo qualche giorno fa (2'09"02). 

Mike Rodgers 9"96 - Kirani James 45"12 - Bershawn Jackson 48"92 nei 4H - R

Mike Rodgers è proprio lo sprinter di questo inizio 2011, dopo la grande stagione indoor, culminata col PB a 6"48 nei 60 indoor (ma anche 6"49 e 6"50 nel suo seed) e il titolo USATF. 9"96 il suo crono con 1,1 di vento a favore presso la Mississipi University di Oregon. E vittoria su Trell Kimmons (che lo segue anche nel ranking) che gli chiude la scia con 10"14Certo, i 3 Tenors (Gay, Bolt e Powell) e tutti i comprimari non sono ancora scesi in pista, ma Rodgers sta a poco a poco scalando il ranking mondiale dello sprint: è al momento 9°, ma è probabile che con questo tempo scavalchi l'antillano Daniel Bailey, attualmente ottavo. Il tempo è il secondo dell'anno, dopo il già riportato 9"90 di Steve Mullings, (che secondo il ranking all-athletics è solo 31° ma destinato nel prossimo aggiornamento ad arrampicarsi di diverse posizioni). Poi nei 200 corsi il giorno successivo, 20"68 per Rodgers con Kimmons a 20"71. Nella stessa riunione, Kirani James si "accontenta" di 45"12 (dopo il 44"80 indoor corso a Fayetville), che al momento è il 5° tempo mondiale dell'anno (Kirani è 20° nel ranking mondiale): domina la graduatoria IAAF Bartholomew Rondell (di Granada) con 44"65, altro "uomo nuovo", visto che non compare nel ranking mondiale All-Athletics tra i primi 100. Nei 400hs Lee Moore 49"82. Tra le donne, Sheniqua Ferguson si ferma a 11"41 sui 100, mentre sicuramente più sorprendente il 22"68 di Bianca Knight, comunque la terza nel ranking. Tempo che le vale attualmente la seconda prestazione mondiale dell'anno, dopo il 22"65 di Lauryn Williams corso in Florida. Per la stessa Knight vittoria anche nei 400 con 52"55
Nel frattempo ai Kanas Relays, Bershawn "Batman" Jackson, veleggia a scartamento ridotto sui 400hs, vincendo agevolmente in 48"98, quinto tempo mondiale dell'anno, e ancora molto lontano dall'esplosione del sudafricano L.J. Van Zyl, che quest'anno è sceso addirittura due volte sotto i 48": 47"66 e 47"77. Nei 200 ai KR buon campo di partenti, ma vittoria con 20"72 di Jordan Boase. Veronica Campbell-Brown esordisce sui 200 con 22"95 (ma è più specialista dei 100), mentre Shena Tosta con 57"04 sui 4h che è lo stesso tempo al centesimo di Ryann Krais, vincitrice della finale collegiale. Ivory Williams esordisce sui 100 in 10"05 (vento a 2,00) trascinandosi un già pimpante francese Martial Mbadjock a 10"13 (secondo tempo europeo dell'anno, dopo il 10"07 del norvegese naturalizzato Saidy Ndure). Lauryn Williams si esprime già in 11"10, ma con un venticello appena superiore alla norma: 4,1 (!). 

23/04/11

Un sedicenne neozelandese lancia il peso oltre i 20 metri!

(foto nzherald.com) - La categoria è quella degli allievi (16 anni e 4 mesi), ma il peso è quello degli assoluti: 7,260 kg. Lui è Jacko Gill (evidentemente i genitori erano fan sfegatati di Michael Jackson), un ragazzone neozelandese di 95 kg destinato ad entrare nella storia del lancio del peso. Almeno, stando alle premesse. E le premesse sono appunto il 20,01 lanciato da Jacko, che è probabilmente, anzi, sicuramente il lancio più lungo del peso di un... under-18 (junior). Probabilmente il primo under-18 che ha lanciato più di 20 metri. Figuratevi considerarlo come "allievo" cosa bisognerebbe dire! E ora il sogno dell'Olimpiade diventa in pochi minuti più che un obiettivo lontano (2016? 2020?): qualche cosa di vicinissimo, visto che il lancio vale già il limite B della IAAF e all'orizzonte neozelandese non sembra esservi nessuno che possa ottenere il limite A. A proposito: è proprio impossibile, visto che Gill ha ottenuto anche il record assoluto del suo paese, battendo un primato che aveva addirittura 44 anni (Les Mills)! Secondo Roy Williams, articolista di www.nzherald.co.nz, nessun uomo sotto i 100 kg (come Jacko) ha mai sparato la palla da 7 kg oltre i 20 metri. Lo stesso atleta alla fine della gara ha esclamato: "incredibile... è una cosa che ho sognato... oltrepassare i 20 metri... ma avverarlo è bellissimo!". Didier Poppe, il suo coach, è chiaramente estasiato: "pensavo che Jacko potesse lanciare attorno ai 19,30, ma 20 metri alla sua età è semplicemente fenomenale!  Incredibile!". Alcuni tecnici internazionali esperti di lanci, vistolo all'opera, avrebbero affermato che nella loro carriera non avrebbero mai visto nulla di simile. 

20/04/11

Giulia Arcioni sfiora il record italiano dei 150: soli 7 centesimi dalla Levorato

A Roma, durante il Trofeo Liberazione di domenica scorsa (ma i risultati sono diventati di dominio pubblico solo nelle ultime ore) si evidenzia tra tutti il grandissimo risultato di Giulia Arcioni (1986) nei 150 metri, dove, come una brezza favorevole di 0,7 m/s ha avvicinato di soli 7 centesimi la miglior prestazione italiana della distanza di Manuela Levorato: 17"35 per la Arcioni, contro il 17"28 della Levorato ottenuto tra l'altro in una delle sue stagioni migliori, il 2003. Si può già quindi ipotizzare per la portacolori della Forestale una proiezione sui 200 poco sopra i 23", vale a dire migliore del suo attuale personale. Dietro di lei, al terzo posto ma a 65 centesimi, l'ostacolista Marzia Caravelli con 18"00, ma come è risaputo, specialista anche del mezzo giro di pista. Già un parallelo tra le due (la Caravelli è donna che veleggia tra i 24" e qualche centesimo sotto) la dice lunga sulla prestazione della Arcioni. Nei 500 la giovanissima Flavia Battaglia (1993) si aggiudica la competizione con 1'13"46, (che è migliore della migliore prestazione italiana promesse della nota Tiziana Grasso, che ha corso in 1'13"6, ma superiore a quello junior di Daniela Reina, 1'11"6). 

Alfonso De Feo 17"27 sui 150 M45 - Gigliola Giorgi 1'21"02 sui 500 - altri 4 record italiani a Roma

Finalmente, a 4 giorni dal Trofeo Liberazione dell'Acquacetosa di Roma, il popolo viene messo al corrente di quanto è successo. Pubblicati finalmente i risultati, a soli 4 giorni dall'evento, ma poteva andare peggio. Per le categorie master fuochi artificiali, con la bellezza di 6 record nazionali, due sui 150 e 4 sui 500, 4 degli uomini e 2 delle donne. Senza dimenticare quello mancato a causa del vento superiore alla norma. Grande clamore ha destato il record italiano M45 dei 150 di Alfonso De Feo (1964), tornato a livelli eccelsi dopo qualche stagione di tribolazioni e infortuni, e capace di correre nel clamoroso tempo di 17"27 con 1,6 di vento a favore e abbattendo il fresco record italiano di 17"56 di Mauro Graziano (1966) ottenuto pochi giorni fa anche se con un vento contrario notevole (-2,3) e che a sua volta aveva migliorato il 17"59 di Giancarlo D'Oro. Tutti e tre sono ancora nella categoria M45, anche se Giancarlo inizierà le competizioni più probabilmente a fine anno, stanti invasi impegni lavorativi. Una chicca su Graziano: sfogliando la lista dei record italiani "giovanili" mi sono imbattuto nel suo nome: è attualmente infatti il recordman junior delle 300 yards (poco più di 270 metri) con 31"5 corso nel 1985, a 19 anni. Scorrendo la lista dei risultati, in 10^ serie troviamo Alberto Bassi (1936) quindi da questo M75, che con un vento di -1,3, è riuscito a correre i 150 in 23"94, cioè 15 centesimi in meno del 24"09 di Rodolfo Marchisio del 2008. Nei 500 si era parlato di un tempo stratosferico sempre di Alfonso De Feo, probabilmente inferiore al record italiano M45, ma che al momento, nel foglio dei risultati in questo momento on-line, non compare. Così per ora registriamo i tempi di Maurizio Pace (1938) che dovrebbe essere il primo M70 ad essersi cimentato in una gara di 500: 1'37"80 e Vincenzo Vanda (1934) di contro primo M75: 1'47"86. Ergo, due migliori prestazioni italiane.
Gigliola Giorgi (1968) stabilisce la nuova miglior prestazione italiana F40 sui 500, comprendo la distanza in 1'21"02, e abbassando il primato di Paola Pascon del 2008 di qualche manciata di centesimi: il precedente record era infatti 1'21"52. La Giorgi aveva detenuto anche il record dei 500 F35 per 5 stagioni, dal 2006 al 2010, fino all'avvento tra le 35enni di Patrizia Spuri. Altro record italiano sulla distanza, ma stavolta tra gli F55, da parte di Daniela Stelori (1956) che corre in 1'33"42 e abbassa il primato di Anna Micheletti di oltre 3 secondi: il precedente record dell'altra romana era infatti fissato a 1'36"73. La Stelori così ingrandisce il suo regno sui 500, visto che è attualmente primatista sia come F50 che come F55.
Nei 150 femminili, Anna Micheletti avrebbe anche migliorato il record italiano F55, ma un eccesso di vento nella sua seria ha vanificato tutto: 22"80 il suo crono con 2,8 di "aiuto", contro il 23"08 della miglior prestazione italiana, detenuta sempre dalla stessa atleta. Gigliola Giorgi (1968) 21"05, mentre Loredana Zambusi (1965) 22"21. (Foto dell'edizione 2010 del Trofeo Liberazione di Michele Giove)

Ranking mondiale della velocità: Bolt solo 5° - Di Gregorio 23°

Poche ore fa, così come ogni settimana, All-Athletics produce le liste All-Time specialità per specialità, nazione per nazione. Le liste all-time si basano sulle 5 migliori prestazioni ottenute da ogni atleta nell'ultimo anno, con un sistema di bonus e malus a seconda della manifestazione cui si è partecipato per ottenere quella prestazione e alla distanza temporale in cui si è ottenuto il risultato (se una prestazione è superiore a 10 o 11 mesi, si deprezza progressivamente). Nei 100 metri (comprensiva anche dei 60, 55 e 50 metri), negli ultimi 365 giorni il migliore è stato per rendita Tyson Gay, con 1411 punti (i suoi risultati entrati nel conteggio sono le 5 vittorie ai meeting europei del 2010), davanti ad Asafa Powell con 1381 punti. A sorpresa Usain Bolt solo quinto, con 1332 punti, complici i pochi 100 effettuati (di fatto solo 3, più la batteria al meeting Galan di Stoccolma corsa in 10"10, e la finale in cui fu battuto da Tyson Gay), e un meeting a Daegu a maggio, che si sta deprezzando vista la lontananza cronologica dal risultato e lo spessore tecnico della gara. Prima di lui così si sono issati altri due giamaicani, Yohan Blake (1353 pt e 9"89 nel 2010) e Nesta Carter (1346 pt e 9"78 a Rieti). Primo europeo Christophe Lemaitre, settimo, e davvero niente male: 1313 punti (ne ha persi 7 nell'ultima settimana per deterioramento). Unico spostamento nella top-ten è quello dell'americano Michael Rodgers, sceso al 9° rango dal 10°, protagonista indiscusso della stagione indoor mondiale culminata col titolo americano: 1271 punti, e sul piatto due 60: il 6"50 del Aviva Meeting di Birmingham e il 6"56 di Stoccarda (le vittorie nei due meeting gli hanno attribuito 200 punti di bonus). Rimanendo in Europa 12° Dwain Chambers (1257), 16° Martial Mbadjock (1243 pt, il giustiziere della 4x100 italiana a Barcellona); 17° Mark Lewis Francis (1237), 18° il norvegese Jaysuma Ndure (1230) e solo 21° il campione Europeo dei 60 Francis Obikwelu con 1213 punti, che ha come miglior crono sui 100 il 10"18 di Barcellona, oltre che i risultati degli Euroindoor di Parigi. Il primo italiano nel seeding è Emanuele Di Gregorio, 26° al mondo con 1203 punti, e 7° in Europa (proprio come la posizione a Barcellona) frutto della finale di Parigi sui 60 (6"59), quella appunto degli Europei di Barcellona sui 100 (10"34 ma 90 punti di bonus), della finale di Grosseto agli Italiani (10"22 e 80 punti bonus), dei 100 alla Coppa Europa a Bergen (10"20) e del meeting di Karlsruhe sui 60 (6"63) con bonus dovuto alla classe del meeting dove giunse terzo. Ottavo europeo e 44° al mondo (perse 4 posizioni in una settimana), Simone Collio con 1161 punti, con il miglior punteggio ottenuto a Grosseto, dove la vittoria agli italiani gli è stata pagata 100 punti di bonus. Il terzo italiano nella lista è Fabio Cerutti (21° in Europa e 81° al mondo) con 1114 punti. 30° e 4° italiano Jacques Riparelli (111° al mondo), con 1098 punti. 36° e 5° italiano del ranking Giovanni Tomasicchio con 1091 punti. Gli altri due staffettisti di Barcellona, Roberto Donati e Maurizio Checcucci sono come ha dimostrato del resto la stagione, il 6° e il 7° velocista dell'anno, ma pupilli di Di Mulo nonostante il duro responso del cronometro. Donati è il 70° europeo, mentre Checcucci il 94°, che sopravanza Michael Tumi di soli 4 punti (1045 a 1041), ma Tumi ha guadagnato parecchio nell'ultimo periodo con la vittoria agli italiani indoor di Ancona. 

Kim Collins correrà sui prati della leggenda dello sprint: Stawell Gift, 130 anni di storia

Fermatevi un attimo a leggere queste righe. Esiste una gara di velocità in Australia che ha ben 133 anni di Storia (leggete bene) e che vide la luce nel lontanissimo 1878. Forse l'evento atletico più importante in Australia quanto a ritorno pubblicitario e giro d'affari (visto che è consentito scommettere sull'evento). La gara di sprint più antica dell'atletica. E' la Stawell Gift, corsa che ebbe origine come competizione tra i minatori australiani durante la corsa dell'oro. E' una gara corsa ogni anno da allora, nei giorni di Pasqua (gli unici anni in cui non si tenne, furono quelli della seconda guerra mondiale) e che attribuisce al vincitore notorietà e denaro. Solo il Governo offre come tradizione 40.000 dollari australiani al vincitore (30 mila euro nostri) ed è attualmente sponsorizzata dalle Poste australiane. La gara si è corsa storicamente sulle 130 yards, cioè 118,9 metri, fino al 1973, anno in cui si passò al sistema metrico passando alla distanza di 120 metri corsi interamente su un prato all'inglese, tipico in molte strutture sportive di atletica presenti nel Commonwealth e nel secolare stadio Stawell Grandstand. Nel sabato di Pasqua vengono svolte le batterie, così come qualsiasi gara di sprint nel mondo, con i ripescaggi dei tempi e il passaggio immediato dei vincitori al turno successivo, mentre nel lunedì di Pasquetta via a semifinali e quindi alla finalissima. Ogni corsia è delimitata da cordelle in spago bianco (chi si ricorda momenti di gloria?), ma la cosa davvero unica è l'utilizzo dell'handicap. In pratica ad ogni sprinter che partecipa al Stawell Gift viene attribuito un handicap a seconda della propria forza che si tramuta in metri di svantaggio rispetto all'handicapper, cioè l'atleta al via più forte. Può capitare così che un atleta che ha un personale di 11" sui 100, parta 10 metri prima di un atleta che vanta un 10" (approssimativamente l'handicap è un metro ad ogni decimo di differenza). L'atleta più forte viene posto nella corsia più vicina alle tribune del centenario stadio di Stawell, mentre le corsie successive vengono attribuite via via ad handicap crescente. Il primo vincitore, nel 1878 fu il colono William Mallard che si allenava sfidando i canguri. E a distanza di oltre 100 anni, il suo bisnipote Daniel Millard vinse l'edizione del 1997. Solo due atleti nella ultracentenaria storia del Gift hanno vinto partendo dal metro "zero" (quindi da handicapper, senza handicap): Jean Louis Ravelomanantsoa, che corse nel 1975 nell'incredibile tempo di 12"0 manuale (i 120 metri!) senza handicap, e Joshua Ross, nel 2005 (uno degli sprinter australiani più forti degli ultimi anni). Proprio la prestazione del "Ravelo" è anche il momento storico più importante secondo l'hall of fame della manifestazione. Solo 3 atleti in 130 edizioni hanno vinto due titoli: Bill Howard, Barry Foley e il già citato Joshua Ross. Il tempo più veloce è stato invece l'11"6 di W.I. Howard (ma con un handicap di poco più di 5 yards, nel 1967 (ma sulle 130 yards totali), e I.A. Miller (con un handicap di 9 yards) nel 1968. E quest'anno, tra le guest star... Kim Collins, che sarà l'handicapper, con ZERO metri. Ma ci sarà anche chi partirà a 11 metri da lui. Per lui sarà molto dura, non crediate. Un modo diverso di vedere l'atletica. 

19/04/11

Correre sotto i 2'10" a 60 anni: il nuovo mondiale M60 di Shaheed, la spalla di Stevie Wonder

Mentre attendiamo i risultati di Roma, Trofeo Liberazione, dove sembra ci possano essere diversi record master ancora nelle prove spurie, diamo questa notizia: Nolan Shaheed (1949) ha stabilito un nuovo strabiliante record negli 800 M60, correndo i due giri in 2'09"02, e autoproclamandosi primo uomo over-60 sotto i 2'10" della storia. Il precedente record era detenuto dall'Australiano Alan Bradford con 2'10"42, stabilito nel lontano 1999. Prestazione stabilita da Shaheed durante i Mt. Sac Relays a Walnut, in California. Ma chi è l'americano Nolan Shaheed? Pensate, altrochè atletica! Shaheed, musicista eclettivo nel suonare la tromba, ha collaborato con Stevie Wonder, Natalie Cole, Diana Ross, Phil Collins, Anita Baker!! Nel frattempo, si apprende da masterstrack.com, Willie Gault, neo 50enne, potrebbe stabilire in questi giorni i record mondiali di 100 e 200 a Los Angeles. I record mondiali M50 attuali sono il 10"95 di Bill Collins, e il 22"53 di Everad Samuels

18/04/11

Mutai a Boston stampa il nuovo mondiale nella maratona: cancellato Gebre

Geoffrey Mutai
Il keniano Geoffrey Mutai ha dovuto correre la maratona più veloce della Storia per conquistare la 115^ Boston Marathon tra gli uomini, mentre tra le donne si è imposta la connazionale Caroline Kilel. Mutai ha vinto con il tempo ufficiale di 2h03'02" nuovo primato mondiale, che gli ha consentito di battere il connazionale (un altro!) Moses Mosop di soli 4" (e secondo tempo mondiale di sempre). Il precedente record era detenuto dalla leggenda vivente, l'etiope Haile Gabreselassie. "Sapevo che avrei potuto correre bene, ma il record proprio non ce l'avevo in testa. Mi sentivo bene, ero sicuro di me. Mi sono allenato davvero tanto". Naturalmente cade anche il precedente record della Maratona di Boston, una delle più veloci del mondo insieme a quella di Rotterdam, che era stato siglato nell'edizione dell'anno scorso da un altro Keniano, Robert Kiprono Cheruiyot, con 2h05'52". Mutai ha anche affermato di essersi molto preparato con i cross, ma ribadendo che sul record del mondo proprio non c'era alcuna ambizione. Il precedente record di Mutai era un non certo disprezzabile 2h04'55" proprio a Rotterdam. Fortissimi anche il terzo e il quarto: l'etiope Gebremariam ha fermato i cronometri a 2h04'53", mentre il fenomeno americano Ryan Hall è sceso sotto le 2h'05', con 2h04"58. Pensate, a parte l'edizione del 2001, vinta da un sud-coreano, tutte le edizioni della Maratona di Boston dal 1991 al 2011 sono state vinte da keniani o etiopi. Come detto, tra le donne la Kilel ha vinto la gara femminile in 2h22'36", davanti all'americana Desiree Davila con 2h22'42"

Ottimo esordio per Marco Vistalli


Sarà Marco Vistalli il primo italiano a
scendere sotto il muro dei 45 secondi?
(di Sasuke) Esordisce con un ottimo tempo il miglior quattrocentista italiano dell'anno scorso, Marco Francesco Vistalli. Il bergamasco, al Memorial Piana di Romano di Lombardia, è capace di vincere i 500 metri con l'ottimo tempo di 1.01.07, a circa un secondo dal record mondiale di Donato Sabia (1.00.08). La prestazione potrebbe risultare poco indicativa, vista la scarsa diffusione dei 500 metri, ma è un ottimo tempo (passaggio di 48.8 circa ai 400 dividendo per quinto e moltiplicando per quattro, operazione sicuramente inaffidabile) che ne certifica la buona condizione. Ottimo secondo posto per il senegalese Mamadou Gueye, che chiude in un altrettanto buono 1.01.12, e che è un discreto specialista sia dei 400 che degli 800 (dove è stato capace di 1.47, a differenza di Vistalli che è più velocista; anche questo contribuisce a dare valore al risultato dell'atleta). Tra gli altri risultati degni di nota, non eccezionale 1.14.21 per Eleonora Sirtoli, che suggerisce che l'atleta perda su distanze superiori ai 400 metri e il discreto 16.81 di Luca Berti Rigo nei 150 metri.
Segnalo, inoltre, come mi sembra giusto fare, i continui miglioramenti di una ragazza classe 1997 chiamata Nicole Svetlana Reina. Di gran lunga la migliore tra le ragazze la scorsa stagione (con tempi come 2.55 sui 1000 metri) ha dominato la stagione delle campestri battendo anche tutte le allieve contro cui ha corso e ha già gareggiato in un 1000 (2.58 circa) e soprattutto in due 2000: 6.18.08 la prima volta (con la seconda ad oltre un minuto!) e  6.14.36. La stagione è ancora agli inizi e il record europeo under 13 è a 6.10; speriamo che la ragazza si mantenga sui suoi livelli e di vederla prima o poi in nazionale... forza Nicole!

17/04/11

Altri 7 record italiani master - Graziano supera D'Oro - Moroni e poi Neumann nei 150 F40

Daniela Ferrian
Non solo Rovereto. Nemmeno 24 ore dopo i 3 record "trentini" e da Novara e Romano di Lombardia arrivano altri 6 record italiani master. Incredibile come quest'anno si sia già arrivati a 112 record nazionali tra i master in meno di 4 mesi. Naturalmente ci aiutano in questa corsa all'impazzata verso miglioramenti sempre maggiori, le gare spurie, che in questo periodo imperversano un pò ovunque. A Novara è andato in scena il tradizionale memorial Andrea Volpe, dove convolano spesso numerosi master. E naturalmente pioggia di record master. Impresa di Mauro Graziano dopo il record sui 300 (informazione che mi è pure costata una mail di insulti per aver criticato il fatto che vi fosse un cronometraggio manuale e l'assenza di anemometro), che cancella il record dei 150 di Giancarlo D'Oro: 17"56 contro il 17"59, ma con una sostanziale differenza oltre ai 3 centesimi: il vento. Per Graziano un monsone contrario di 2,3 metri, mentre per l'ambrosiano un vento a favore di poco più di un metruzzo. Tra gli uomini il fresco record di Aldo Cambiaghi nei 150 M70, viene subito migliorato da Benito Bertaggia, da 21"84 a 21"74. Quindi, in forma olimpica in questo scorcio di stagione: anche in questa occasione due record italiani, su 150 e 300, dopo la doppietta 80-300 di Vercelli di fine Marzo. Mostruoso il miglioramento del proprio stesso record sui 300: da 49"4 a 48"12. Altri tre record nei 150 femminili: Daniela Ferrian (1961) come è ovvio che fosse, demolisce il record F50 correndo con vento nullo in 20"60, che è addirittura migliore dei suoi due precedenti record ottenuti da F45 e quello ufficiale (fino a ieri) sempre F45 detenuto da Giuseppina Perlino. Il precedente record F45 era invece in possesso di Cristina De Grandis con 21"86. Due record nei 150 F40. Perchè? Perchè in prima serie, corsa alle ore 15:33 Maria Costanza Moroni (1969) corre in 19"84, e migliora proprio il record della Perlino di 20"44, diventando la prima donna sopra i 40 anni sotto i 20" nella specialità. Passano esattamente 4 minuti, e alle 15:37 Denise Neumann cancella uno dei record italiani più veloci della storia: 19"63. Cronologicamente parlando due record separati. Peccato sia mancata la sfida diretta. Anche per Denise un periodo d'oro, tra il posto d'onore nei 60 a Gand, e i record di 200 indoor e appunto quello di oggi a Novara. Ci spostiamo di un centinaio di km verso la Lombardia, e a Romano di Lombardia e Carlo Vismara (1959) abbassa il suo stesso record dei 500 M50 con 1'13"78 contro il tempo di 1'14"67 stabilito proprio un anno fa sulla stessa pista. 

Jeff Demps sotto i 10 - Kellie Wells incredibile sugli ostacoli

(di Sasuke) Vari risultati hanno animato questo fine settimana; molti sono quelli di livello decisamente elevato e non ce n’è uno che meriti più di tutti gli altri. Cominciando dalla Giamaica, dove ieri pomeriggio si è tenuto il University of Technology's (UTech) Classic, meeting di altissimo contenuto tecnico che ha visto la partecipazione, tra gli altri, anche dell’ex primatista dei 100 metri Asafa Powell.

I risultati più interessanti sono senza dubbio quelli dei 200 metri con sia Yohan Blake (20.33, mondiale stagionale) che Daniel Bailey (20.51, l’anno scorso non aveva combinato granchè) capaci di fare meglio di Asafa Powell (20.55) e del quarto uomo più veloce della storia, Nesta Carter (20.67). Se è vero che entrambi sono conosciuti principalmente come centometristi (specialmente Carter) mi sarei aspettato qualcosa di meglio dall’ex primatista dei 100 metri. In passato aveva dimostrato di poter valere anche sulla doppia distanza (l’anno scorso corse in 19.97) ma chissà come mai l’ha sempre snobbata.
Buon esordio su una distanza più consona per Shelly-Ann Fraser-Price (la si era vista nei 400 metri, chiusi in 54.93) capace di correre un 200 in un buon 22.69 davanti alla quattrocentista Shericka Williams (23.49). Tra gli altri risultati di spicco, il ritorno di Brigitte Foster-Hylton (13.33) nei 100 ostacoli; nei 400 metri continua a mostrare buona forma Kaliese Spencer (50.95) su Christine Day (52.08) e Aime Martinez (52.42). Negli 800 metri buona prova della giovane Ristananna Tracey (2.03.97) mentre nei 100 affermazione di Sherone Simpson (11.30). Tra gli uomini, buon 45.50 del cubano Willi Couozo Gutierrez sul giro di pista.
Il giamaicano Steve Mullings, in un meeting misconosciuto, è stato in grado di riscrivere il personale sui 100 piazzando un clamoroso 9.90 (+2.0) ai limiti del consentito seguito da un 20.17 (+2.2) sui 200. Evidentemente Mullings è in gran forma: sarà una vera e propria lotta per i posti al mondiale. Se è vero che Bolt e Powell appaiono imbattibili sui 100 e che Carter occuperà probabilmente il terzo posto sui 200 la situazione apparirà più incerta. Anche la giovane Natoya Gole si è messa in luce nei 400, chiusi in 51.52
In America, alle Mt. Sac Relays, buon 100 metri con Jaysuma Said Ndure capace di battere per un centesimo Michal Rodgers (10.06 contro 10.07). Esordio sui 100 anche di Carmelita Jeter (10.99). Al University of Texas - El paso (UTEP) Kirani James è stato in grado di battere Churandy Martina sui 200 metri: 20.41 contro 20.42.

Sempre negli Stati Uniti, al Tom Jones Memorial, incredibile risultato di Kellie Wells sui 100 ostacoli: confermando la forma delle indoor (dove ha dominato) l’atleta vince la gara con un fenomenale 12.35 (+3.7) che è tempo di altissimo valore. Il vento, che non aiuta gli ostacoli quanto le corse, avrà anche dato una mano ma il temo vale di per se. Meno emozionante David Oliver (13.12, +5.7, e 13.09 +4.6) davanti al giamaicano Dwight Thomas (13.20). Il colosso americano non sembra al momento ancora nella forma che aveva l’anno scorso e quest’inverno. Speriamo la raggiunga presto.

Interessanti i progressi di Jeff Demps, per la prima volta sotto i 10 secondi, capace di 9.96 (+2.4). Male Xavier Carter che non sembra proprio riuscire a tornare sui livelli che lo portarono a valere quasi 19.60 sui 200 metri chiudendo con dei modesti  10.37 e 20.51 (migliore) aiutato tra l’altro dal vento. Si rivede anche Justin Gatlin, secondo nei 200 con 20.358 (+3.4) battuto per millesimi dal primo, Willie Perrie (20.351).

In Australia, ottima tripletta di Sally Pearson, capace di correre sette volte in tre giorni (di cui quattro volte la sola domenica!) che vince 100 (11.69, 11.51 e 11.38) i 200 (23.51 e 23.20) e gli ostacoli (12.94 e 12.83). La Pearson ha già gareggiato moltissimo quest’anno… riuscirà a mantenere la forma per tutta la stagione?
Migliora Fabrice Lapierre (7.83) che si piazza terzo dietro Robert Crowther (8.04, nell’unico salto valido della serie - anche se ventoso) e Michael Watt (8.44, ma anche 8.23 che conferma il suo ottimo stato di forma). Da segnalare anche la faticosa doppietta di Tamsyn Lewis che vince sia gli 800 (2.00.80) che i 400 metri (52.31) dimostrando come l’accoppiata possa rendere bene.

Per il resto, ennesimo 800 per Caster Semenya che manca ancora (di poco) i 2 minuti, con 2.01.88 dopo aver vinto il titolo nazionale sia sugli 800 che sui 1500 la settimana scorsa.

Da Trento tre record italiani sui 2000

Eleonora Berlanda
Quasi in presa diretta da Trento, Luca Landoni (blogger di comprovata notorietà sulla rete, e che spazia dallo omnisport alla politica) mi ha segnalato diverse prestazioni master di tutto rilievo al meeting di apertura tenutosi ieri pomeriggio. Dopo avermi reso edotto del suo record provinciale master nei 600 M40 (tolto addirittura ad un certo Francesco D'Agostino, notizia da verificare naturalmente), prima accenno al tempo di Eleonora Berlanda (1976) sui 2000: 6'07"15. Limatina del precedente record italiano F35 sulla distanza di Simona Viola (1971) che nel 2007 a Mondovì correva in 6'25"92. Più di 18" in meno! Di sicuro impatto anche la prestazione di Manfred Premstaller (1962) al suo ultimo anno di categoria, ma anche il primo M45 in Italia a scendere sotto i 6' nei 2000. 5'53"64 e nuovo record italiano M45, ad abbassare il record di Ivano Pellegrini (1965) che l'anno scorso era stato in grado di correre a Rovereto in 6'03"05. Pellegrini che ha praticamente abdicato in diretta, essendo presente alla gara, anche se in prima serie: 6'10"59 e un pò in disappunto per la propria prestazione. Il tempo di Premstaller ha messo anche un pò in ombra l'ottimo Mariano Morandi (1965), che avrebbe infranto anche lui il record di Pellegini con un grande crono: 5'56"88. Di fatto il secondo tempo italiano di sempre sulla distanza tra gli M45. Sempre nei 2000, sfiora l'impresa anche Dario Rappo (1948) che con 6'38"17 ha mancato il 6'37"6 di Giorgio Bianchi. Record a sorpresa di Daniele Pedrini (1959) sempre nei 2000 ma nella categoria M50, che con 6'20"70 ha abbassato di quasi 8" il tempo (6'28"03) di Rosario Ruggiero che è durato meno di 6 mesi (stabilito ad Alba ad ottobre). 
Tra gli altri risultati, grande crono di Cesare Lazzarini (1973) sui 600: 1'24"59, (il record M35 è sempre suo con uno stratosferico 1'21"14 corso a Milano nel 2008). Segue una lista in AGC dei migliori risultati degli over-35 nella riunione di Trento (Foto di Eleonora Berlanda da www.vitatrentina.it).

 - donne -
88,99 - 2000: 6'07"15 - R.I. - Eleonora Berlanda (1976)
84,43 - 300: 47"66 - Mirella Giusti (1960)
84,23 - 100: 14"71 (0,7) - Mirella Giusti (1960)
82,51 - 600: 1'41"11 - Anna Beggio (1973)
82,32 - 600: 1'41"35 - Paola Picotti (1973)
82,30 - 300: 42"30 - Anna Beggio (1973)
80,01 - 300: 50"29 - Marisa Tavoso (1960)
78,36 - 2000: 7'20"56 - Luisa Merz (1969)

- uomini -
90,83 - 2000: 5'53"64 - Manfred Premstaller (1962)
90,81 - 2000: 6'38"17 - Dario Rappo (1948)
88,93 - 600: 1'24"59 - Cesare Lazzarini (1973)
87,96 - 600: 1'29"13 - Luca Landoni (1968)
87,90 - 2000: 5'56"88 - Mariano Morandi (1965)
86,44 - 2000: 6'20"70 - Daniele Pedrini (1959)
84,65 - 2000: 6'10"59 - Ivano Pellegrini (1965)
83,28 - 2000: 6'08"04 - Enos Salvadori (1968)
81,23 - 100: 12"27 - Jonni Leoni (1975)
80,38 - 2000: 6'24"24 - Omar Zanotti (1967)
78,36 - 300: 39"88 - Jonni Leoni (1975)
76,37 - 2000: 6'32"39 - Maurizio Abodi (1971)
69,13 - asta: 3,60 - Michele Ticò (1966)

16/04/11

Usciti i minimi per le Olimpiadi di Londra: 35 italiani papabili

Sono stati pubblicati i minimi per la partecipazione alle Olimpiadi di Londra 2012 (qui il link al file). Le norme prevedono che ogni Federazione possa iscrivere fino a 3 atleti che abbiano conseguito il minimo A (esistono infatti due minimi, l'A e il B). E' possibile in questo caso, anche una riserva se questa ha ottenuto anch'essa il limite A. Se invece nessun atleta è in possesso del limite A, le Federazioni possono iscrivere un solo atleta che abbia ottenuto il minimo B (e, anche in questo caso, una riserva se anch'essa ha conseguito lo stesso Minimo). I minimi delle gare su pista potranno essere conseguiti dal 1 maggio di quest'anno all'8 luglio 2012, mentre per le gara su strada e sui 10000, la possibilità è già partita dal 1 gennaio di quest'anno. Non sono accettati i tempi manuali (quindi evitare le province che nel 2011 ancora sono avvezze ad utilizzare queste forme di cronometraggio medioevale). Se qualche Federazione non ha atleti con i minimi, ha la possibilità di iscrivere il loro miglior atleta solo in una gara sia maschile che femminile. 
Le 16 staffette saranno scelte dala IAAF esclusivamente in base ai tempi aggregati delle due migliori performance ottenute da qui fino a luglio 2012, con la prescrizione che i tempi dovranno essere ottenuti in gare dove dovranno esserci almeno altre due nazioni (quindi non ce le si canta e ce le si suona da soli). Sempre per le staffette è previsto un minimo di 6 atleti convocabili. 
Considerati i criteri qui sopra descritti, facendo un giochino con le graduatorie italiane del 2010, la squadra italiana sarebbe composta, così esclusivamente sulla carta, da 35 elementi (24 con il minimo A, e 11 con il limite B, perchè assenti quelli con il limite A). Poi magari entrerebbero un paio di staffette (tipo la 4x100 maschile e la 4x400 femminile). Alcuni sono presenti in più specialità, e de facto sarebbe difficile vederli convocati. Dalle liste del 2010, 25 atleti avrebbero ottenuto il limite A (14 uomini e 11 donne), mentre 36 atleti (19 uomini e 17 donne) il limite B. Un totale quindi di 61 eventi dove l'Italia vanta un minimo sancito dalla IAAF. Poi si sa che la Fidal porrà dei vincoli ancora più stretti, il più insormontabile dei quali sarà la discrezionalità e le amicizie di qualcuno che ci lavora dentro.  
Naturalmente a fanno da padroni la marcia e la maratona, dove i limite sono molto più di manica larga, per favorire la partecipazione e per i concorsi a squadre. Ben 27 eventi dei 61 arrivano proprio da marcia e maratona (ma nella maratona abbiamo percentuali di "medagliabilità" al maschile pari o inferiori allo zero, mentre in quella femminile si può ambire ad un risultato tra le dieci (alle Olimpiadi ci sono le africane e le americane). Rimangono quindi solo 34 eventi provenienti dall'attività all'interno dello stadio (il track&field di americana cultura). Naturalmente questa è solo una proiezione di ciò che è avvenuto nel 2010, ben sapendo che da qui a un anno e mezzo potrà succedere proprio di tutto. 

Gli italiani che parteciperebbero alle Olimpiadi di Londra 2012 secondo le liste del 2010.
  • 100 (A-10"18 - B-10"24) - Simone Collio (10"16) - Emanuele Di Gregorio (10"17) - Fabio Cerutti (10"22)
  • 200 (A-20"55) - Andrew Howe (20"30)
  • 400 (B- 45"70) - Marco Vistalli (45"38) - Andrea Barberi (45"63)
  • 5000 (B-13'27"00) - Daniele Meucci (13'24"38)
  • alto (B-2,28) - Marco Fassinotti (2,28) - Filippo Campioli (2,28)
  • asta (A-5,70 - B-5,60) - Giuseppe Gibilisco (5,75) - Giorgio Piantella (5,60)
  • lungo (B-8,10) - Andrew Howe (8,16) - Emanuele Formichetti (8,10)
  • triplo (B-16,85) - Fabrizio Donato (17,08) - Fabrizio Schembri (16,85)
  • martello (A-78,00 - B-74,00) - Nicola Vizzoni (79,12) - Marco Lingua (75,72)
  • marcia 20 km (A-1h22'30" - B-1h24'30") - Alex Schwazer (1h18'24") - Giorgio Rubino (1h22'12") - Jean Jacques Nkouloukidi (1h22'33") - Marco De Luca (1h22'38") - Ivano Brugnetti (1h24'29")
  • marcia 50 km (A-3h59'00" - B-4h09'00") - Marco De Luca (3h48'36") - Alex Schwazer (3h50'22") - Jean Jacques Nkouloukidi (3h55'40") - Dessi Lorenzo (4h04'47") - Caporaso Teodorico (4h07'34")
  • maratona (A-2h15' - B-2h18') - Migidio Bourifa (2h12'34") - Daniele Caimmi (2h12'49) - Ottaviano Andriani (2h12'49") - Daniele Meucci (2h13'49") - Errebah Mostafa (2h16'31") - Bona Francesco (2h16'49")
  • 400 (A-51"50 - B- 52"30) - Grenot Libania (50"43) - Milani Marta (51"87)
  • 800 (A-1'59"90 - B-2'01"30) - Elisa Cusma (1'59"13) - Daniela Reina (2'01"09)
  • 1500 (B-4'08"90) - Elena Romagnolo (4'06"03) - Elisa Cusma (4'08"53)
  • 5000 (A-15'15"00) - Elena Romagnolo (15'14"40)
  • 3000 siepi (B-9'48"00) - Elena Romagnolo (9'45"19)
  • 100hs (B-13"15) - Marzia Caravelli (13"10)
  • 400hs (B-56"55) - Manuela Gentili (55"78)
  • alto (A-1,95 - B-1,92) - Antonietta Di Martino (2,01) - Raffaella Lamera (1,95) 
  • triplo (A-14,30) - Simona La Mantia (14,56)
  • peso (A-18,35) - Chiara Rosa (19,00)
  • martello (B-69,00) - Silvia Salis (71,25) - Clarissa Claretti (69,89)
  • giavellotto (B-59,00) - Zahra Bani (59,87)
  • 20 km marcia (A-1h33'30" - B-1h38'00") - Sibilla Di Vincenzo (1h32'10") - Eleonora Giorgi (1h34'00") - Federica Ferraro (1h34'21") - Antonella Palmisano (1h36'21")
  • maratona (A-2h37' - B-2h43') - Bruna Genovese (2h29'12") - Anna Incerti (2h32'48") - Rosaria Console (2h36'20) - Deborah Toniolo (2h37'10") - Marcella Mancini (2h37'43") - Patelli Eliana (2h39'00) - Iozza Ivana (2h39'29") 

14/04/11

Atletica Paralimpica: da oggi raduni della nazionale a Settimo e Schio con Giusy Versace

Bello poter finalmente parlare di un mondo legato all'atletica che sta crescendo e che sta avendo una dignità esclusivamente sportiva e non solo solidaristica. E' un pò come la storia dei master: nemmeno dieci anni fa parlare di master voleva dire parlare dei vecchietti di Scommettiamo Che? che zampettavano lungo la pista dell'Arena in una memorabile 4x100. Gli aspetti prettamente sportivi erano quasi secondari (anzi, senza il quasi) mentre quello che attirava era molto più probabilmente la curiosità di vedere degli ottuagenari un pò picchiati correre al loro massimo. Oggi, dopo anni di battaglie, articoli e milioni di parole, il mondo master non ha più quella immagine, grazie al cielo (anche se c'è qualche reazionario autoreferente che metterebbe tutti, da Vizzoni a Riboni, sullo stesso piano) ma una più legata ai risultati, alle prestazioni... allo sport insomma. Così sta avvenendo con gli sport paralimpici e nell'atletica in particolare, dove quasi tutto (mi si permetterà) si deve a Oscar Pistorius, che volenti o nolenti, con le sue prestazioni superiori , quasi tutti i normodotati del mondo sui 400, anche in costanza di protesi allungabili alla bisogna. Anche in Italia si è iniziato ad voler vedere in maniera sistematica questo sport, che passa necessariamente attraverso l'organizzazione di opportunità collettive di miglioramento. Ed è così che da oggi fino a domenica, a Settimo Milanese presso il Centro Sportivo Scolastico, ci sarà il raduno Promozionale della Nazionale Paralimpica di atletica settore lanci patrocinato dalla FISPES (il Comitato Italiano Paralimpico). 
Questo l'elenco degli atleti convocati per l'occasione: Elena Favaretto, Carmen Acunto, Debora Dell'infante, Mauro Perrone, Marco Dell'Infante, Alex Straser, Alessandro Strati. Saranno presenti i tecnici Nazionali Andrea Meneghin e Nadia Checchini, oltre ai tecnici dei ragazzi Roberto Cristofori, Matteo Zanetti e il tecnico referente organizzativo Marco La Rosa.
Contemporaneamente a Schio, si svolgerà il raduno per gli atleti Amputati. Presenti in questo caso Giusy Versace, Martina Caironi e Riccardo Scendoni, reduci dagli ottimi risultati delle ultime uscite. Per molti di questi ragazzi, grande soddisfazione per la prima Convocazione Ufficiale, sottolineando il fatto della giovane età di alcuni atleti e dimostrazione di un chiaro e nuovo incentivo alla promozione e all'investimento nei talenti. Una prima anche per il comune di Settimo Milanese, da sempre attento alle attività sportive e rinomato per le ottime strutture del US Settiimo Calcio e la famosa struttura natatoria-piscina Centro DDS fucina di campioni quali l'Olimpionico Luca Sacchi.
Su Giusy Versace, non so se siete stati attenti sui giornali, ma è ormai globalmente considerata la Pistorious  all'italiana, visto che utilizza protesi simili a quelle dell'asso sudafricano. Ma ormai è una sorta di eroina, un esempio per molti ragazzi, che devono uscire da una tragedia e che devono tornare (o iniziare) a vedersi come atleti... e che atleti! Per molti dei convocati l'obiettivo è chiaro: le Olimpiadi Paralimpiche di Londra 2012. 

Andrew Howe ha scelto: ai mondiali sarà... lungo

Dopo lo stage in California, a Los Angeles, Andrew Howe ha finalmente scelto la specialità del 2011: sarà infatti il salto in lungo che lo vedrà (si spera) protagonista a Daegu quest'estate ai mondiali di Atletica. Da il Tempo si apprende che Howe ad inizio maggio correrà un 400, quindi i 200 ai societari a Rieti. Mentre a Daegu sarà schierato solo nel salto in lungo. Il quotidiano laziale riporta anche le sue prime dichiarazioni ufficiali del dopo-stage: "non farò la velocità perchè i calendario non me ne dà la possibilità. Certo, se Bolt dovesse decidere di fare il lungo, magari spostano qualche gara... E poi l'ultima volta che ho fatto entrambi è stato dieci anni fa, ai Mondiali Junior di Grosseto". Per i mondiali, Andrew sostiene di non aver fissato un obiettivo specifico "vedremo come va la stagione. Sono molto tranquillo e le cose stanno filando liscio: di solito, poi, quando ci allena bene, si fa bene anche in gara. E comunque non ho ansie e non sento pressioni".