30/04/09

Marco Giacomantonio sul problema del vento per i velocisti

Buongiorno a tutti,

l’inizio della stagione all’aperto ci ricorda quanto il problema del vento sia rilevante per noi velocisti e quanto questo possa influenzare le nostre prestazioni. La maggior parte delle piste, infatti, sono spesso costruite con la tribuna che da le spalle alla direzione dove tramonta il sole per non dar fastidio agli spettatori. Tuttavia, per una questione di correnti atmosferiche dovute alla rotazione terrestre e ad altri motivi, il rettilineo finale risulta per lo più contro-vento: questo avviene ad esempio per la maggior parte delle piste lombarde. Fanno eccezione piste costruite col sole che tramonta di fronte alla tribuna quali ad esempio Cernusco sul Naviglio, Cesano Boscone e Vigevano.

Il seguente articolo non ha la presunzione di dire nulla di nuovo, ma si limita semplicente ad evidenziare come oggigiorno sia possibile prevedere con una certa di precisione la direzione e l’intensità del vento in una determinata località, in modo da potersi regolare se recarsi ad effettuare una determinata gara piuttosto che un’altra.

La metodologia è molto semplice:

  1. Si va su uno dei tanti siti di metereologia (meglio sempre guardarne più d’uno) quali: www.meteo.it oppure www.ilmeteo.it e si controllano direzione ed intensità del vento.
  2. Dopodichè su Googlemap si guarda in che direzione è orientato il rettilineo d’arrivo della pista in cui si svolgerà la gara.
  3. In linea di massima, la previsione è abbastanza corretta, soprattutto se consultata non prima di un paio di giorni prima della gara (meglio comunque ricontrollare il giorno stesso...)

Facciamo un esempio pratico:

  • Sabato 9 Maggio nel pomeriggio sono previste gare sia a Milano (campo Giuriati città studi) sia a Cremona. In entrambe le sedi si correranno i 100 metri. Su Googlemap vediamo che nella pista di Milano il rettilineo finale è orientato da Est verso Ovest
  • Oggi, Domenica 3 Maggio, a 6 giorni di distanza dalla gara, il sito www.meteo.it prevede per il pomeriggio del 9 Maggio un debole vento proveniente da Sud-Ovest, quindi laterale, ma con una componente contro. Il sito www.ilmeteo.it prevede un debole vento Ovest-Sud-Ovest lungo tutto l’arco del pomeriggio. Entrambi i siti prevedono una giornata soleggiata con qualche nube e temperature attorno ai 23°. Possiamo dunque dire che il meteo prevede vento per lo più contro.
  • Nella pista di Cremona il rettilineo finale è orientato da Nord-Nord-Ovest
  • Oggi, Domenica 3 Maggio, a 6 giorni di distanza dalla gara, il sito www.meteo.it prevede per il pomeriggio del 9 Maggio un debole vento proveniente da Ovest-Sud-Ovest, quindi perfettamente laterale. Il sito www.ilmeteo.it prevede un debole vento da Ovest lungo tutto l’arco del pomeriggio quindi per lo più laterale, ma con una componente a favore. Entrambi i siti prevedono una giornata soleggiata con qualche nube e temperature attorno ai 23°. Possiamo dunque dire che il meteo prevede vento laterale.
  • Secondo le previsioni meteo dunque sarà più probabile trovare vento favorevole a Cremona che non a Milano. Attenzione comunque che le previsioni a 6 giorni perdono di attendibilità, sarà dunque meglio ricontrollarle uno o due giorni prima della gara.

Ovviamente folate di senso opposto sono sempre possibili così come, in caso di vento laterale, la previsione non potrà essere accurata. Ho comunque verificato più volte questo metodo (ripeto, non sto dicendo nulla di nuovo o di trascendentale) e, in linea di massima, funziona abbastanza. Le previsioni meteo sono sempre passibili di errori ed imprecisioni, ma utilizzandole con buon senso magari potremo evitare qualche trasferta “a vuoto” (come quando anni fa a Sestriere mi beccai un vento conto di -5m/sec.) ed indirizzarci verso piste con condizioni climatiche e di vento più favorevoli.

Auguro a tutti una buona stagione 2009 e vi do appuntamento sui campi di gara!

Marco Giacomantonio

Intervista a Max Scarponi

Ringraziamo l'Amico Massimiliano Scarponi, certamente uno degli Atleti Master piu' forti al mondo, per averci concesso questa intervista che con piacere siamo a pubblicare:

  • Innanzi tutto grazie per averci concesso questa intervista. Come stai? - Sto bene. Dopo Ancona ho ripreso ad allenarmi seriamente. La cosa importante è credere in quello che si fa e farlo bene. Io ci sto provando.
  • Che cos' e' per te l' Atletica? - L'Atletica è per me un progetto ancora da realizzare. Ho iniziato 20 anni fa a definirlo, ma non sarà mai compiuto. Ad ogni evento ne segue un altro e così via. L'atletica è la domanda circa il mio essere e la mia persona. La risposta è ancora da dare interamente in quanto la conoscenza di sé non sarà mai definita. Il "conosci te stesso" inciso sull'architrave del Tempio di Delfi segna l'inizio del cammino della conoscenza, ma non la fine.
  • Quante volte ti alleni alla settimana? - Mi alleno 6 volta a settimana con continuità. Solo la domenica riposo, quando non gareggio.
  • La tua vittoria piu' importante? - Sicuramente ai campionati Italiani di Misano del 2006 quando sui 200 metri la spuntai per un soffio su Antonello Palla, grandissimo atleta, che non avevo mai battuto (22.48 contro 22.49).
  • Quali sono le immagini più belle che ti sono rimaste impresse nella tua carriera da over-35? - Ce ne sono diverse. La prima quando partecipai ai Campionati del mondo di San Sebastian del 2005. Entrai in finale sui 200 metri e arrivai 6 con 22.55. Era un sogno partecipare a una finale mondiale. Ai campionati mondiali di Riccione presi due medaglie di bronzo sui 200 e 400. Infine i campionati europei di Lubiana dove vinsi due argenti rispettivamente sui 200 e 400 metri e due ori nelle staffette 4x100 e 4x400.
  • Te hai stabilito molti dei tuoi personali da M40, il che non e' da tutti. Secondo te perche'? - Bisognerebbe chiederlo allo Spirito Santo. La cosa che posso dire con assoluta certezza è che la mia fede in Dio mi spinge verso nuovi orizzonti e nuovi traguardi. La mia vita è sorretta dalla grazia di Dio. Lo è da sempre. E' tutto merito suo se sono qui. Parlare e dire qualcosa di me è come dire nel piccolo qualcosa di Dio. I risultati sono il segno della mia fede.
  • Chi sono gli avversari più ostici che hai incontrato tra i master? - Sicuramente il Grande Enrico Saraceni, ma anche Mario Longo. Due atleti di altro livello. Agli europei di Ancona sono stato ad un passo dall'oro sui 200. Ma Mario Longo è Mario Longo tanto che ho potuto dire che per me quell'argento era oro.
  • Una domanda che facciamo a tutti: cosa vuol dire per te essere master? E' cambiato il mondo master da che lo frequenti? - Essere master significa essere ancora giovani. Ogni master ha mantenuto la propria giovinezza. E nell'atletica questa giovinezza perdura, non muore. Rimaniamo ancora giovani anche se il tempo è passato. ) Oggi nel mondo master c'è più competitività, ma è un bene. Una vittoria sofferta è sempre meglio di una vittoria facile.
  • Che differenze ci sono quando gareggiavi con quel mondo e quando lo fai tra i master? - Prima di essere master gareggiavo solo per la mia società sportiva. Avere oggi la possibilità di partecipare a campionati italiani, europei e mondiali è sicuramente un grande stimolo.
  • E cosa suggeriresti per migliorare il mondo master italiano (se ritieni che si possa cambiare, naturalmente)? - Il mondo master ha bisogno di più amicizia e solidarietà. Dobbiamo essere più solidali per dare un esempio positivo e un immagine migliore.
  • Chi è Massimiliano Scarponi al di fuori dei campi di atletica? - Fuori dal campo d'atletica sono insegnante di religione e amministratore di una società di spettacolo. Frequento poi da buon cristiano la parrocchia di S. Maria del Rosario a Roma dove faccio il catechista e i sacerdoti oltre ad essere miei amici, sono miei grandi tifosi.
  • Hai un "idolo" tha gli atleti (Master o Assoluti)? - L'atleta che ho come esempio è Michael Johnson grande duecentista. Ho avuto modo di vederlo a Roma in occasione del Golden Gala e allo Stadio delle Terme per qualche allenamento.
  • Come finiresti questa frase: Per me correre è: per me correre significa avere sempre nuovi traguardi da raggiungere nuove sfide da affrontare.
  • tipo "mezzanotte e dintorni": si faccia una domanda e sia dia una risposta? Che fai a mezzanotte? Bevo Grappa. Fausto Salvador (grande quattrocentista e finalista agli europei di Ancona) ha promesso che me ne regala una bottiglia.

Il meeting "Andrea Volpe" di Novara

Meeting di Atletica Leggera “Andrea Volpe” di Novara (19/04/2009)

Con un po’ di ritardo, riferisco del Meeting di apertura “Andrea Volpe” di Novara, cui ho voluto partecipare, reduce da un ottimo Campionato Europeo Indoor di Ancona.
Mi vorrei soffermare, prima di analizzare gli aspetti tecnici e i risultati della manifestazione, sulla opportunità o convenienza, per un atleta, di partecipare a delle gare con distanze inconsuete, almeno per quanto riguarda le corse: sono chiamate gare “ibride” o “spurie” (150m – 300m – 600m) distanze che rientrano di norma nel programma di allenamento di ciascun atleta, non certo come prova secca, ma come prove “ripetute”, utili per preparare la vera gara. I 150m sono ottimi per preparare sia i 100m che i 200m, i 300m ottimi per preparare sia i 200m che i 400m ed infine i 600m ideali per rifinire l’allenamento sia sui 400m che sugli 800m. La scelta degli organizzatori mi è parsa veramente azzeccata, soprattutto per avere posizionato la manifestazione all’inizio della stagione all’aperto. Un atleta deve poter sapere, dopo un lungo allenamento invernale, quanto vale su una distanza talora appena più lunga e talora appena più corta di quella che, nel corso della stagione, si prefigge di affrontare.
Per un centometrista puro, sapere che per 150m riesce a mantenere quasi la stessa velocità che prevede di mantenere sui 100m, è confortante! Come è altrettanto confortante per un duecentometrista sapere che, negli ultimi 50 metri, non perderà smalto nella corsa forte di quel “surplus” di resistenza che avrà se sarà cosciente di avere terminato un 300m in ottime condizioni. Stesso discorso per i quattrocentisti e gli ottocentisti che hanno bisogno gli uni di mantenere una elevata velocità costante, gli altri velocizzare l’azione negli ultimi 200 metri.
Allora, ben vengano queste riunioni all’inizio della stagione che servono senza dubbio ad affinare la preparazione sia dal punto di vista fisico, ma anche da quello mentale: un atleta, tanto più è conscio del suo valore all’esordio stagionale, tanto più è motivato a profondere, nella “sua” gara, quel pizzico di impegno in più che gli consentirà di ben figurare e crescere nella prestazione.
Ma veniamo alle gare disputate. La giornata è stata inclemente: la pioggia ha impedito il normale svolgimento delle gare. In primo luogo, per un guasto al sistema di cronometraggio elettrico, tutte le gare sono state rinviate di tre quarti d’ora.
La partecipazione sarebbe stata ben più numerosa se il tempo fosse stato caldo e soleggiato e se, nello stesso giorno, non fossero stati concomitanti i campionati regionali di staffetta per le categorie giovanili. Parecchi giovani, anche validi, hanno comunque partecipato e sono stati anche di aiuto ai pochi Master iscritti che, talvolta, vengono trascinati in gara da qualche giovane accreditato di tempi simili o appena migliori.
In evidenza, su tutti, Alessandro Veronese (SM) che sui 150m e 300m ha fatto registrare rispettivamente il tempo di 16.04 e 33.96, nuove migliori prestazioni del Meeting.
Tra i Master era atteso un promettente esordio di Salvino Tortu ma, sfortunatamente, il cronometraggio è saltato proprio per la sua serie e Salvino non se l’è sentita di ripetere la gara. Il sottoscritto, ancora angustiato da una fastidiosa infiammazione al piede, ha fatto registrare, come M60, un onorevole 20.39 (150m) e 43.29 (300m). Altri Master da segnalare: Ettore Brolo M45 20.19 (150m) e 43.47 (300m), Andrea Truzzi M45 18.44 (150m), Roberto Cito M45 19.58 (150m), Franco Valsecchi M50 44.04 (300m). Nei 600m da citare l’esordio, dopo l’operazione ad entrambi i tendini, di Massimo Cimato M45 1.36.91.
Il prossimo appuntamento, con in programma le distanze dei 100y, 150m, 300m, 600m, 1000m, al Meeting di Apertura di Chiasso del 2/5/2009.

Aldo Del Rio

28/04/09

I record 2009 all'aperto

Femminili (46)
Maschili (56)
Record ad età compiuta (17)

Maria Lorenzoni continua a mietere record tra le F50: suo quello dei 10000

Il record ha già un paio di settimane, ma mi è giunto all'occhio solo ieri sera. Maria Lorenzoni, (classe 1957) dopo la scorpacciata di record durante la stagione indoor ha iniziato col piede buono anche la stagione all'aperto, ottenendo la nuova miglior prestazione italiana sui 10000 metri nella categoria F50. Il suo tempo ottenuto a Brescia, durante i campionati regionali su pista proprio dei 10000, è stato infatti di 38'47"74, ben 35" in meno del record stabilito da Lucia Soranzo a Rubiera (RE) nel 2001 (39'23"2). Il tempo le vale un punteggio in termini di AGC di 90,60 , inferiore di 4 decimali a quello ottenuto sui 3000 sempre in una riunione a Brescia: il tempo di 11'02"82 le vale infatti una valutazione di 91,03 che nonostante tutto non le permette di avvicinarsi minimamente al record F50 datato 1994 dei 3000 di Severina Pesando, che corse a Sinigallia in uno strabiliante 10'36"3 (valutazione AGC: 92,42).

27/04/09

Aprile: i risultati dei master in Lombardia

VELOCITA' (OVER-83)

93,15 - 11"23 - 100 - Lodi - BOGGIONI Marco M40 (1966)
92,65 - 24"36 - 200 - Cremona - RUGGERI Ettore M50 (1958)
90,43 - 11"66 - 100 - Lecco - CERIANI Marco M40 (1965)
88,69 - 39"28 - 300 - Brescia - RUGGERI Ettore M50 (1958)
85,14 - 13"02 - 100 - Lecco - MAURI Angelo M50 (1957)
83,96 - 61"37 - 400 - Lodi - Montagna Daniele M55 (1953)
83,66 - 12"26 - 100 - Brescia - BONZI Angelo M40 (1969)

LANCI (OVER-60)

87,14 - 70,00 Martello - Milano - Sanguin Giovanni M40 (1969)

MEZZOFONDO UOMINI (OVER-83)

89,07 - 1'33"04 - 600 - Romano L. - Vismara Carlo M50 (1959)
87,90 - 02'04"34 - 800 - Brescia - D'Agostino Francesco M40 (1966)
87,85 - 30'37"38 - 10000 - Brescia - Zugnoni Graziano M35 (1974)
87,76 - 20'26"8 - 5000 - Bresso - Andreolli Remo M70 (1936)
87,34 - 4'46"34 - miglio - Brescia - Avigo Pierangelo M45 (1961)
87,20 - 1'27"02 - 600 - Brescia - Avigo Stefano M35 (1970)
86,85 - 32'19"64 - 10000 - Brescia - Tagliabue Claudio M40 (1968)
86,35 - 08'40"62 - 3000 - Lecco - Zugnoni Graziano M35 (1974)
86,01 - 31'41"36 - 10000 - Brescia - Bosio Danilo M35 (1972)
85,91 - 09'36"24 - 3000 - Brescia - Avigo Pierangelo M45 (1961)
85,61 - 1'31"58 - 600 - Brescia - D'Agostino Francesco M40 (1966)
85,50 - 17'25"9 - 5000 - Bresso - Palmieri Martino M50 (1955)
85,38 - 17'10"2 - 5000 - Bresso - Gatti Paolo M50 (1957)
84,99 - 2'22"72 - 800 - Cremona - Gadaldi Rinaldo M55 (1954)
84,33 - 17'06"2 - 5000 - Bresso - Sterlino Enzo M50 (1959)
84,15 - 16'21"1 - 5000 - Bresso - Parazzoli Carlo M40 (1965)
83,12 - 02'15"12 - 800 - Brescia - Loda Gianangelo M45 (1963)
83,06 - 20'31"3 - 5000 - Bresso - Marengoni Gianfranco M65 (1940)
83,01 - 16'42"2 - 5000 - Bresso - Cella Roberto M45 (1964)

MEZZOFONDO DONNE
91,03 - 11'02"82 - 3000 - Brescia - Lorenzoni Maria F50 (1957)
90,60 - 38'47"74 - 10000 - Brescia - Lorenzoni Maria F50 (1957)
84,62 - 1'38"59 - 600 - Brescia - Cerini Mara F35 (1971)
83,89 - 11'15"08 - 3000 - Lecco - Piani Carmen F45 (1962)
83,68 - 02'15"42 - 800 - Brescia - Silvia Casella F35 (1972)
83,67 - 05'24"32 - miglio - Brescia - Carrara Enrica F40 (1967)
82,57 - 37'00"98 - 10000 - Brescia - Scolari Cristina F35 (1972)
82,48 - 38'11"74 - 10000 - Brescia - Carrara Enrica F40 (1967)
82,18 - 18'00"6 - 5000 - Bresso - Baracetti Simona F35 (1971)

SALTI

83,06 - 6,46 - LUNGO - Brescia - Federici Giorgio M40 (1966)
81,19 - 4,00 - ASTA - Brescia - Peli Stefano M45 (1960)

Giovanni Sanguin (classe '69) a 70,00 nel martello

Clamoroso lancio dal 40enne Giovanni Sanguin (ancora in forza alle FF.OO) di Padova al meeting dedicato solo ai lanci tenutosi al Saini di Milano domenica 26 Aprile. Qui il risultato della gara, vinta da Marco Lingua con oltre 71 metri. Per l'atleta padovano 70,00 metri esatti nel lancio del martello. Non sono a conoscenza se Sanguin sia "pre" o "post": certo è che per la Fidal stabilisce il nuovo record nazionale M40 migliorandolo di quasi 13 metri (il precedente dovrebbe essere il 57,61 di Massimo Terreni stabilito nel 2000). L'anno scorso ottenne 73,60, suo miglior risultato dal 1997 (e secondo di sempre). Sanguin risulta tra l'altro preparatore atletico del Rugby Calvisano, squadra Campione d'Italia 2008.

25/04/09

Iniziativa per il terremoto

Riporto ciò che mi ha scritto Edgardo Barcella:
"E’ con piacere che segnalo che il prossimo 26 Aprile a Napoli, allo Stadio Collana, due miei carissimi amici, il mio fratellone Enrico Saraceni e Mario Longo, nonché pluri campioni del mondo si sfideranno per la prima volta quest’anno, in una entusiasmante gara sui 200m.. Una disciplina che vede entrambi privilegiare da tempo seppur con prerogative diverse. Mario più sprinter fa di questa disciplina un alternativa ai suoi 60m. e 100m., Enrico li ha più nel dna anche se non dimenticando che è, un 400ista nato. Sarà stupendo e spettacolare che due atleti così grandi, così amici e così sportivi si sfidino già all’inizio della stagione, in attesa poi di riscontri cronometrici più consoni alle loro qualità. Ma perché lo fanno, cosa spinge Enrico a recarsi a Napoli da Pescara?
Oltre alla pura gioia del correre e sfidare un amico, esiste per entrambi, la voglia di far qualcosa anche per i meno fortunati, attraverso la sensibilità di tutti noi. Ecco perché attraverso i siti di atletica e un social network, quale Facebook, hanno deciso di coinvolgere tutti gli amici in una raccolta fondi per i terremotati d’Abruzzo, non dimenticando inoltre, che è la terra di Saraceni.
Chiediamo quindi a tutti voi, a chi l’ha già fatto e chi ancora no, di unirsi a questi due grandi campioni, in un ulteriore aiuto verso chi ha perso tutto, casa e soprattutto affetti. Pensavamo quindi che a mò di scommessa, tutti quelli che vogliono partecipare, potranno scommettere sulla vittoria di uno o l’altro. Puntando 10euro su uno dei 2, in caso di vittoria di chi avete puntanto, simbolicamente invierete soli 9,99 euro ed ovviamente 10 euro. in caso di sconfitta del vostro preferito. Sarà sufficiente da parte vostra segnare il nome di chi credete vinca e l’importo che volete devolvere. Starà poi alla vostra coscienza provvedere realmente al versamento. Pensavamo di utilizzare questi canali per i vostri pagamenti:

-attraverso carta di credito
http://www.cri.it/donazioni/

-corrente postale: 10400000
-conto corrente bancario:
IT69L0300215300000 410000000, presso Unicredit Banca di Roma, con codice swift B R O M I T R 1 7 7 5, quest'ultimo per consentire aiuti economici anche dall'estero. La causale è Regione Abruzzo - donazione per il sisma.

Ringraziandovi anticipatamente per quanto vorrete fare per appoggiare la nostra iniziativa, vi abbracciamo con tutto il cuore.

13/04/09

Ancona-2009: il lungo parla tedesco

(foto tratta dal sito www.atleticanet.it) - Continuiamo il nostro viaggio speciailità per specialità all'interno dei Campionati Europei Master di Ancona 2009. Il salto in lungo ha parlato decisamente tedesco, con poche soddisfazioni per gli azzurri impegnati, che in alcune circostanze sono stati anche un pò sfortunati. Nel medagliere finale di specialità, nonostante il dominio numerico, l'Italia si è infatti piazzata addirittura al decimo posto (benchè seconda a pari merito come numero di medaglie, 6), non avendo conquistato nessuno dei metalli più pregiati a disposizione. Così, dopo i 9 paesi che hanno conqusitato almeno un oro, è giunta appunto l'Italia. Incredibile il ruolino di marcia della Germania, che ha conquistato la bellezza di 22 medaglie, di cui la metà, 11, d'oro massiccio. Il secondo paese nel medagliere di specialità, la sorprendente Russia, ha conquistato "solo" due ori, 3 argenti e un bronzo. Sorprende anche la Svizzera, con due ori e un argento e la Polonia con due ori (uno conquistato da una fantascientifica W45 che è riuscita a saltare 5,38, miglior salto al femminile in assoluto di questi Campionati Europei Master). Lo schiacciante dominio tedesco è stato sancito anche dalla speciale classifica a punti (conteggiati i primi 8 finalisti, con punteggi decrescenti da 8 a 1). Ebbene, per i teutonici raccolgono la bellezza di 203 punti, contro i 117 del'Italia e i 56 della Russia. Ma ogni dato è interpretabile, ergo per "pesare" ogni singola prestazione, non c'è che da dividere il numero di punti per il numero di finalisti, e si ottiene una sorta di dato qualitativo delle prestazioni. Ho preso quindi i paesi con almeno sette finalisti (per avere un campione ragionevole), e il dato diventa inclemente con l'Italia esaltando quello tedesco. Entrambi i paesi hanno piazzato infatti 31 finalisti, ma dividendo questo dato per il numero di punti ottenuti dai finalisti, otteniamo 6,548 per la Germania e 3,774 per l'Italia. Cioè mediamente i finalisti d'oltralpe sono arrivati tra l'argento e il bronzo, mentre gli italiani tra il quinto e il sesto posto. Bel paese sorpassato da tutti gli altri paesi, dove spicca il 5,600 della Russia (con 10 finalisti) e lo stesso risultato della Finlandia.
Le medaglie italiane
Poca gloria per gli italiani in questa specialità. "Solo" sei medaglie, di cui due argenti, quello di Roberto Bonvicini e quello di Vittorio Biagiotti.
  • Roberto Bonvicini, M40, è stato un pò sfortunato. Perdere l'oro per due centimetri non è mai una bella esperienza. 6,76 contro il 6,78 del britannico Munroe. Dal tabellino di gara ci si rende conto che è stata una bella gara. Dopo il primo salto lo stesso britannico in testa con 6,42 davanti a Giorgio Federici (poi quarto), con 6,40. Nullo per Bonvicini. Al secondo, Bonvicini passa in testa con 6,44. Al terzo Roberto incrementa: 6,54 mentre l'inglese piazza due nulli. Al quarto piccola rivoluzione: Bonvicini piazza il 6,76 e l'inglese 6,63. Per il bronzo il greco Arvanitis supera Federici di un centimetro: 6,45 vs 6,44. Al quinto si avvicina alle medaglie il russo Pankratov: 6,43. Ed infine l'ultimo balzo: Munroe 6,78, cui Roberto risponde con un 6,62 insufficiente per l'oro. Per Bonvicini si interrompe un piccolo filotto di vittorie, iniziata a Riccione 2007, e continuato con Clermont e Lubiana 2008. Un predominio mondiale ed europeo durato un paio di stagioni. Per Giorgio Federici, invece, dovrebbe trattarsi della prima volta fuori dal podio (nel salto in lungo) da che è master. Ma prendete questa affermazione con beneficio di inventario.
  • L'altro argento della spedizione azzurra nel lungo è stato invece conquistato dall'M80 Vittorio Biagiotti, il master che ha conquistato più titoli italiani indoor nella storia. Tra l'altro il suo argento segue quello sui 100 metri conquistato a Lubiana 2008. Diciamo che nell'attività internazionale è un atleta relativamente in erba. 3,07 per lui ad Ancona.
  • Se i due argenti provengono dal settore maschile, tutti i 4 bronzi provengono da quello femminile. Spettacolare dovrebbe essere stato l'assistere alla gara 40, con 4 atlete italiane racchiuse in 12 centimetri tra il terzo e il sesto posto. La più brava è stata Daniela Sellitto con 5,12 (ottenuto al terzo salto, quando gli valeva l'argento). Ma anche un 5,10 e un 5,09. Susanna Tellini, dopo un primo balzo da 5,06 ha inanellato 3 nulli, una rinuncia e un 4,71. Peccato! Giuliana Deromedi, invece le è arrivata ad un solo centimetro: 5,05. ottenuto all'ultimo, mentre la "nuova" Chiara Ansaldi si è fermata a 5,00 metri, quando quest'anno aveva saltato ben oltre.
  • Dalle W35 arriva il bronzo di Giuseppina Malerba (4,99) che ha sfiorato l'argento per un solo centimetro. Nelle W60 bronzo anche per Elvia Di Giulio (3,52), mentre il terzo posto l'ha conquistato tra le 75 anche una delle pioniere del masterismo made in Italy: Noemi Gastaldi.

07/04/09

La risposta di Claudio Rapaccioni sull'affaire staffette

Mi ha fatto molto piacere ricevere una mail di Claudio Rapaccioni relativa alle staffette. Questo, se ancora ce ne fosse stato bisogno, depone a favore dell'onestà intellettuale del nostro CT, che ha voluto precisare alcune questioni direi essenziali.


Ciao Andrea

credo sia giusto scrivere due righe sulla composizione delle staffette, accetto tutti i vostri consigli di cui faccio tesoro per il futuro. Come sempre a fine campionati il sottoscritto invia al settore Master una relazione tecnica dove viene esposto il rendiconto della manifestazione (organizzazione impianto,riunioni tecniche,informatica ecc.) riportando anche gli errori o mancanze legate al mio operato, con la solita trasparenza ho scritto sulle staffette prendendomi le mie colpe.

Come viene fatta la scelta per una staffetta? Principalmente per vincere la medaglia d’oro o almeno salire sul podio; di seguito i criteri concordati con i Consiglieri delegati all’Ufficio Master:

  1. I quattro atleti più forti della stessa categoria
  2. Tre atleti forti della stessa categoria con aggiunta di un atleta di categoria superiore (sempre che la categoria superiore rimanga competitiva)
  3. In casi particolari dare la possibilità di tentare un record (mondiale o europeo) senza penalizzare le altre staffette
  4. Non è obbligatorio che gli atleti debbano partecipare alle gare della lunghezza della staffetta (vedi indoor ai 200 metri) alcuni possono avere problemi lavorativi o familiari e scelgono altre distanze , ma devono aver corso quella distanza nella prima parte della stagione

Purtroppo in questa edizione di Ancona era stato preparato un comunicato esplicativo che parlava anche delle staffette che doveva essere inserito nelle buste al ritiro del pettorale (che non è stato inserito) e quindi le informazioni sulla partecipazione alle staffette non è stata divulgata , e siamo tornati a scrivere sui fogli le disponibilità.

Di certo ancora noi atleti non abbiamo capito che dare la disponibilità vuol dire fare anche la riserva e non solo il titolare , molte volte abbiamo organizzato una riunione con gli atleti per la composizione delle staffette ma sempre con la mancanza di almeno il 75% degli atleti disponibili con conseguente perdita di tempo per gli altri.

Concludo sapendo che gli errori ci fanno crescere e bisogna essere anche consapevoli che non siamo infallibili , ringrazio tutti per aver capito il ruolo difficile che ricopro e che solo con il vostro aiuto posso migliorare ed essere più sereno nelle scelte senza invece essere pressato.

Mi scuso ancora anche pubblicamente con Paola Tiselli e Carla Forcellini (con cui ho parlato) per la mia mancanza nei loro confronti.

Sono come sempre disponibile ad un dialogo con tutti voi e potete contattarmi via e-mail claudio.rapaccioni@alice.it

Grazie ancora.

06/04/09

I 1500 metri agli Europeri Master di Ancona

(foto tratta dalla galleria di Michelangelo Bellantoni) I 1500 metri ai recenti Campionati Europei Indoor Master, hanno visto un sostanziale predominio della Francia, che ha sfoggiato una squadra mediamente più forte rispetto alle altre nazioni europee. Desunzione ricavabile dai numeri. Innanzi tutto il predominio nel medagliere di specialità (6 ori, 2 argenti e 1 bronzo), davanti alla Germania (4 ori, 4 argenti e 1 bronzo) e all'Italia (2 ori, 3 argenti e 7 bronzi). Italia, quindi, che nonostante i numeri da invasione Persiana al Peloponneso, si è arresa alle Termopili. Per dare il senso dello spessore della prestazione francese, la somma dei punti ottenuti dai finalisti (considerando i primi 8 di ogni categoria sui 1500) è stata 77 (con 12 finalisti). Media: 6,416 (cioè mediamente i finalisti sono giunti tra il 2° e il 3° posto, considerando che 8 punti sono attribuiti al vincitore, 7 al secondo e 6 al terzo...). L'Italia, con 36 finalisti (il triplo della Francia) ha ottenuto invece una media di 3,944, preceduta (considerando le presenze significative numericamente) anche da Germania (5,578 e 19 presenze), l'Inghilterra (4,500 e 18 finalisti) e la Spagna (4,333 e 12 finalisti).

LE MEDAGLIE ITALIANE:
  • Partiamo con gli ori e con quello più giovane, cioè quello di Paola Tiselli, prima con 4'46"56 tra le W35. Per Paola, in questi Europei, due ori (con quello dei 3000) e un argento (quello negli 800): bottino senza dubbio di prim'ordine. In meno di 8 mesi, 8 medaglie continentali (a Lubiana vinse nei 2000 siepi, fu seconda negli 800 e 1500, oltre che raccogliere l'oro nella 4x400 e il bronzo nella 4100). Ad Ancona vittima predestinata è stata l'islandese Frida Thordardottir, seconda sia nei 1500 che nei 3000.
  • Il secondo oro della spedizione italiana è stato invece conquistato nella categoria M75 da Giovanni Guerini (che ricorderà bene questi Campionati Europei, visti i due ori e l'argento, tra 800, 1500 e 3000 metri). Tempo 6'21"46. Come già ricordato per gli 800 purtroppo il mio data-base non ha "precedenti" per Giovanni Guerini per quanto riguarda presenza alle grandi manifestazioni internazionali.
  • Giorgio Gennari Litta, è uno dei più forti mezzofondisti italiani master M40. Sui 1500 aveva, prima di Ancona, un ruolino di marcia senza macchie: oro a Helsinki 2007 (Euroindoor), oro a Riccione (Woeld Open), oro a Clermont Ferrand (World Indoor), e oro a Lubiana 2008 (Euro open). Purtroppo ad Ancona si è interrotto il filotto di 4 vittorie internazionali consecutive ad opera dello svedese Per Bjorkman, che lo ha fulminato l'italiano sul traguardo (4'18"71 vs 4'19"44).
  • Altro argento è stato vinto da Maria Polina nella gara riservata alle W50, precedendo sul podio Rosanna Barbi Lanziner (5'14"51 e 5'15"81). Per la Polina un miglioramento rispetto al bronzo conquistato a Lubiana (ma tra le W45) sempre sui 1500. Impossibile sperare in una vittoria, quando ai nastri di partenza si presenta sua maestà Aurora Perez (pluriprimatista mondiale dagli 800 alla maratona).
  • Egger Waltraud, una sorta di miniera di metalli preziosi deambulante, ha portato a casa da Ancona una medaglia di argento dalla categoria W55. Inarrivabile la francese Marguin Levesque Sylvia. Per la Egger 5'23"64. A Lubiana sulla medesima distanza, Waltraud vinse il bronzo, mentre nel 2003 a San Sebastian vinse l'oro come W50 (Euroindoor). Oro anche a Linz 2006 (ai World Indoor).
  • Poi inizia la lunga teoria di bronzi (ben 7) che è piovuta sull'Italia.
  • Giuseppe Caggianelli dopo la sfortunata finale degli 800, è riuscito a conquistare la terza posizione tra gli M35 con un gran 4'06"55. Dopo il secondo posto di Gennari Litta sui 1500 M40, troviamo il bronzo di Matteo Masoni (4'20"99). Orfano del proprio alter-ego Dario Rappo, Konrad Geiser ha conquistato il terzo posto tra gli M60 (medaglia che a livello indoor si assomma ai due bronzi di Linz 2006 su 800 e 1500, al bronzo di Sindelfingen e soprattutto all'oro di San Sebastian 2003). Dagli M65 troviamo la "plata" di bronzo di Giulio Passot (5'17"10). Tra le donne bronzi di Angela Ceccanti (W40, 5'03"37) e Daniela Aliquò (W45, 5'10"20).