le piste bresciane - clik per allargare l'immagine |
Incuriosito dai recenti articoli inerenti future piste indoor, impianti all’avanguardia e altro, mi sono interrogato sul perché non si cerchi invece di sfruttare al meglio le piste già esistenti. Mi è così venuto in mente l’esistenza sul sito fidal-lombardia di una sezione riguardante le caratteristiche di tutte le piste di Atletica Leggera lombarde scoprendo che nella mia Provincia ve ne siano ben 23. Ripeto, ventitre. Da quello che ricordo (e ho visto in vent’anni) il solito Campo Calvesi è stato rimodernato nel 2000 con la tribuna coperta e con il rifacimento per due volte negli ultimi dieci anni dell’anello. Si tratta dell’unico impianto dove disputare gare di lanci non crea alcuni tipo di diverbio con eventuali società calcistiche per ovvie ragioni di salvaguardia dei preziosi e indispensabili campi di calcio (uno dei motivi per cui preferisco…. la Pallamano danese).
Prima di proseguire nell’ambito delle piste in “colato” da menzionare l’altra pista presente a Brescia (quella della Scuola Abba) che sul sito è riportata come in “colato” dove (lo dico perché l’ho provato) le scarpe chiodate non affondano nella gomma perché la gomma... non c’è. Sarebbe curioso poter visionare il progetto (con relative spese e costi) che ha portato a quella pista.
Le pista di Nave (a mio modestissimo parere molto morbida ed ideale per allenamenti, a salvaguardia di tendini e muscoli) ospita due o tre gare all’anno (tra Master e giovanili) mentre quella di Rezzato inizia a mostrare i chiari segni dell’usura (ho rinunciato ad andarci nonostante si trovi dietro casa mia, preferendo il più morbido Calvesi e fino al 2011 Nave).
La pista di Castelcovati ormai è in disuso ed è un vero peccato, mentre quella di Roè Volciano non è mai di fatto decollata per le manifestazioni a parte qualche meeting per le categorie promozionali e giovanili (ricordo un campionato di staffette nel 1993 e poi nulla a livello assoluto).
Ci sono “anelli” anche a Darfo (punto di riferimento per tutta la ValleCamonica) oltre che a Cividate Camuno. Per quest’ultima mi chiedo spesso quando verrà fatta una gara: sul sito viene indicato a sei corsie ma a me sembravano quattro… il giorno che mi fermai, incuriosito, all’esterno dell’impianto.
La pista di Leno (sede se non sbaglio nel 1986 dei Campionati Provinciali Assoluti che un tempo si svolgevano in due giornate consecutive) è quasi impraticabile.
A Lumezzane sapevate che c’è una pista?
Passiamo al capitolo “sportflex”. Lascio a voi lettori e a chi ci è stato la valutazione sulla pista di Salò, provatela e poi fate sapere le vostre sensazioni alla redazione di QueenAtletica. L’impianto di Desenzano del Garda è a mio parere un vero gioiello. La pista mi sembra sia stata recentemente rifatta: con lo “sportflex” è così, devi rifare tutto poiché non basta una passata (o due) di “colato”. A Desenzano sapevate che nel 1993 e nel 2000 si disputarono Finali Nazionali dei Campionati Studenteschi? Complice la splendida posizione geografica e i numerosi alberghi (qualcuno dice anche l’Organizzazione, peraltro il “cronometro” leggeva tempi sia pari che dispari) entrambe le manifestazioni sono state un successo.
Pista “sportflex” anche a Rodengo Saiano, a Gavardo e a Chiari. Quest’ultima di fatto ha scritto la parola fine per la vicina pista di Castelcovati che però è sempre andata avanti grazie alla squadra di Atletica proprio… di Chiari. A Rodengo c’è parecchia attività poiché è sede di allenamenti di numerose società della zona. Attenzione ai tendini però, meglio non rischiare e se non proprio necessario utilizzare scarpe senza chiodi. E’ la legge dello “sportflex” che se non sbaglio …non viene più prodotto. Auguri quando dovrà essere fatta la manutenzione. Se però mi stessi sbagliando la redazione di QueenAtletica è a vostra a disposizione anche per conoscere la metodologia di restauro di piste in “sportflex”.
Apriamo il capitolo “rubkor” a Ospitaletto e “tennisol” a Verolanuova. A voi lettori il compito di cercare i relativi significati: in ogni caso si tratta di due piste dove non si fanno gare.
Sul sito fidal-lombardia c’è anche un “non specificato” di 400 metri a Vobarno e ben quattro “asfalto” a Iseo, Concesio, Castenedolo e Travagliato, tutti impianti ovviamente che non sono idonei ad ospitare competizioni in pista.
Per riassumere brevemente eccovi le pista che nella Provincia di Brescia danno garanzia di poter ospitare gare di un certo livello durante la stagione: Brescia Campo Calvesi, Chiari, Desenzano del Garda, Gavardo, Rodengo Saiano e Nave. Se poi avete voglia guardate la sezione piste della Provincia di Milano e della Provincia di Bergamo e calendari gare alla mano verificate quanti impianti vengono utilizzati per manifestazioni. Buona ricerca a tutti.
Lo strano caso del Campo dopato - Mi permetto una considerazione. I lanci al Campo Calvesi sono qualche cosa di aberrante... forse è incredibile la sola presenza di attività sportiva. Il Campo Calvesi rientra infatti nella Zona Rossa dell'area di inquinamento della ex Caffaro, dove centinaia di tonnellate del famigerato PCB hanno inquinato i terreni circostanti per anni. Di più: i terreni della pista, sorgono proprio a ridosso della zona dove un tempo sorgeva uno dei poli più produttivi della chimica italiana (produceva un-sesto di tutta la produzione americana di quei materiali!). Nel sangue dei bresciani, per intenderci, alcuni studi hanno certificato come vi sia una presenza della sostanza tossica superiore di diverse volte rispetto a quelle normalmente rilevate: dieci volte tanto quella degli americani, per intenderci. Il PCB è una specie di diossina che si annida nell'acqua e nei terreni... i fatti hanno fatto parlare molte persone di una sorta di Seveso-due silenziosa, di cui in pochi hanno stranamente parlato. Le autorità, dopo avervi sospeso per un certo periodo l'utilizzo sportivo, ne hanno consentito l'uso ma senza la possibilità di effettuarvi i lanci. Oggi non risultano più restrizioni, ma non mi risultano nemmeno essersi effettuate bonifiche delle aree (ma mi si corregga se non è così)... io, personalmente, non ci vado più. C'è uno studio dell'ASL di Brescia che risale al 2004 (qui il link al documento) con 49 campionature effettuate proprio all'interno dello Stadio Calvesi (nessuna delle quali è purtroppo risultata "negativa"): ebbene, tenetevi forte: la legge (il D.M. 471 del 99) prevede una concentrazione di PCB nelle aree ad uso pubblico di 0,001 mg/kg s.s. di PCB... e sapete che quota massima ne hanno rilevata dentro il Campo Calvesi? 1318,650 mg/kg s.s., cioè più di un milione di volte superiore al consentito!!!! La media dei rilevamenti effettuati sul Campo invece si attesta solo a 66,628 mg/kg s.s. (ovvero "solo" 66mila volte superiore al consentito...). Detto tutto questo, dati alla mano (e considerato che non so se siano mai state fatte le costose bonifiche di ettari e ettari di terreno), non è un pò strano che qualcuno utilizzi ancora quell'impianto... soprattutto per fare lanci, dove gli attrezzi si infilzano nel terreno? Ora, per concludere: dopo una veloce girata con Google, sembra che l'intervento di bonifica sia stato effettivamente deciso (3,3 milioni di euro...) ma stando all'ultimo documento presente sulla rete individuato (un articolo del Corriere della Sera del 27 agosto di quest'anno) l'intervento sia ancora... in agenda. Insomma, la bonifica si deve fare, ma il sito non è ancora sicuro.
Prima di proseguire nell’ambito delle piste in “colato” da menzionare l’altra pista presente a Brescia (quella della Scuola Abba) che sul sito è riportata come in “colato” dove (lo dico perché l’ho provato) le scarpe chiodate non affondano nella gomma perché la gomma... non c’è. Sarebbe curioso poter visionare il progetto (con relative spese e costi) che ha portato a quella pista.
Le pista di Nave (a mio modestissimo parere molto morbida ed ideale per allenamenti, a salvaguardia di tendini e muscoli) ospita due o tre gare all’anno (tra Master e giovanili) mentre quella di Rezzato inizia a mostrare i chiari segni dell’usura (ho rinunciato ad andarci nonostante si trovi dietro casa mia, preferendo il più morbido Calvesi e fino al 2011 Nave).
La pista di Castelcovati ormai è in disuso ed è un vero peccato, mentre quella di Roè Volciano non è mai di fatto decollata per le manifestazioni a parte qualche meeting per le categorie promozionali e giovanili (ricordo un campionato di staffette nel 1993 e poi nulla a livello assoluto).
Ci sono “anelli” anche a Darfo (punto di riferimento per tutta la ValleCamonica) oltre che a Cividate Camuno. Per quest’ultima mi chiedo spesso quando verrà fatta una gara: sul sito viene indicato a sei corsie ma a me sembravano quattro… il giorno che mi fermai, incuriosito, all’esterno dell’impianto.
La pista di Leno (sede se non sbaglio nel 1986 dei Campionati Provinciali Assoluti che un tempo si svolgevano in due giornate consecutive) è quasi impraticabile.
A Lumezzane sapevate che c’è una pista?
Passiamo al capitolo “sportflex”. Lascio a voi lettori e a chi ci è stato la valutazione sulla pista di Salò, provatela e poi fate sapere le vostre sensazioni alla redazione di QueenAtletica. L’impianto di Desenzano del Garda è a mio parere un vero gioiello. La pista mi sembra sia stata recentemente rifatta: con lo “sportflex” è così, devi rifare tutto poiché non basta una passata (o due) di “colato”. A Desenzano sapevate che nel 1993 e nel 2000 si disputarono Finali Nazionali dei Campionati Studenteschi? Complice la splendida posizione geografica e i numerosi alberghi (qualcuno dice anche l’Organizzazione, peraltro il “cronometro” leggeva tempi sia pari che dispari) entrambe le manifestazioni sono state un successo.
Pista “sportflex” anche a Rodengo Saiano, a Gavardo e a Chiari. Quest’ultima di fatto ha scritto la parola fine per la vicina pista di Castelcovati che però è sempre andata avanti grazie alla squadra di Atletica proprio… di Chiari. A Rodengo c’è parecchia attività poiché è sede di allenamenti di numerose società della zona. Attenzione ai tendini però, meglio non rischiare e se non proprio necessario utilizzare scarpe senza chiodi. E’ la legge dello “sportflex” che se non sbaglio …non viene più prodotto. Auguri quando dovrà essere fatta la manutenzione. Se però mi stessi sbagliando la redazione di QueenAtletica è a vostra a disposizione anche per conoscere la metodologia di restauro di piste in “sportflex”.
Apriamo il capitolo “rubkor” a Ospitaletto e “tennisol” a Verolanuova. A voi lettori il compito di cercare i relativi significati: in ogni caso si tratta di due piste dove non si fanno gare.
Sul sito fidal-lombardia c’è anche un “non specificato” di 400 metri a Vobarno e ben quattro “asfalto” a Iseo, Concesio, Castenedolo e Travagliato, tutti impianti ovviamente che non sono idonei ad ospitare competizioni in pista.
Per riassumere brevemente eccovi le pista che nella Provincia di Brescia danno garanzia di poter ospitare gare di un certo livello durante la stagione: Brescia Campo Calvesi, Chiari, Desenzano del Garda, Gavardo, Rodengo Saiano e Nave. Se poi avete voglia guardate la sezione piste della Provincia di Milano e della Provincia di Bergamo e calendari gare alla mano verificate quanti impianti vengono utilizzati per manifestazioni. Buona ricerca a tutti.
Lo strano caso del Campo dopato - Mi permetto una considerazione. I lanci al Campo Calvesi sono qualche cosa di aberrante... forse è incredibile la sola presenza di attività sportiva. Il Campo Calvesi rientra infatti nella Zona Rossa dell'area di inquinamento della ex Caffaro, dove centinaia di tonnellate del famigerato PCB hanno inquinato i terreni circostanti per anni. Di più: i terreni della pista, sorgono proprio a ridosso della zona dove un tempo sorgeva uno dei poli più produttivi della chimica italiana (produceva un-sesto di tutta la produzione americana di quei materiali!). Nel sangue dei bresciani, per intenderci, alcuni studi hanno certificato come vi sia una presenza della sostanza tossica superiore di diverse volte rispetto a quelle normalmente rilevate: dieci volte tanto quella degli americani, per intenderci. Il PCB è una specie di diossina che si annida nell'acqua e nei terreni... i fatti hanno fatto parlare molte persone di una sorta di Seveso-due silenziosa, di cui in pochi hanno stranamente parlato. Le autorità, dopo avervi sospeso per un certo periodo l'utilizzo sportivo, ne hanno consentito l'uso ma senza la possibilità di effettuarvi i lanci. Oggi non risultano più restrizioni, ma non mi risultano nemmeno essersi effettuate bonifiche delle aree (ma mi si corregga se non è così)... io, personalmente, non ci vado più. C'è uno studio dell'ASL di Brescia che risale al 2004 (qui il link al documento) con 49 campionature effettuate proprio all'interno dello Stadio Calvesi (nessuna delle quali è purtroppo risultata "negativa"): ebbene, tenetevi forte: la legge (il D.M. 471 del 99) prevede una concentrazione di PCB nelle aree ad uso pubblico di 0,001 mg/kg s.s. di PCB... e sapete che quota massima ne hanno rilevata dentro il Campo Calvesi? 1318,650 mg/kg s.s., cioè più di un milione di volte superiore al consentito!!!! La media dei rilevamenti effettuati sul Campo invece si attesta solo a 66,628 mg/kg s.s. (ovvero "solo" 66mila volte superiore al consentito...). Detto tutto questo, dati alla mano (e considerato che non so se siano mai state fatte le costose bonifiche di ettari e ettari di terreno), non è un pò strano che qualcuno utilizzi ancora quell'impianto... soprattutto per fare lanci, dove gli attrezzi si infilzano nel terreno? Ora, per concludere: dopo una veloce girata con Google, sembra che l'intervento di bonifica sia stato effettivamente deciso (3,3 milioni di euro...) ma stando all'ultimo documento presente sulla rete individuato (un articolo del Corriere della Sera del 27 agosto di quest'anno) l'intervento sia ancora... in agenda. Insomma, la bonifica si deve fare, ma il sito non è ancora sicuro.
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