Seconda puntata della carrellata sui master dell'anno categoria-per-categoria. Siamo agli M35, che quest'anno sembra aver avuto un bella spinta "prestativa" rispetto al 2011. Gli atleti che hanno avuto diritto al voto (ovvero finalisti a qualunque manifestazione nazionale ed internazionale master) sono stati la bellezza di 111. Ad imporsi, secondo la mia tabella punteggio, Stefano Longoni, ostacolista proteiforme che ha sfruttato la sua multidisciplinarietà per accaparrarsi il titolo con un cospicuo vantaggio: ben 139 i punti conquistati. Francesco Arduini, nonostante il corposo bonus attribuito all'incredibile poker (mondiale, europeo, italiani indoor ed italiani outdoor sempre nel salto in alto): a lui probabilmente andrebbe il premio della "critica", vista anche non solo il filotto di titoli, ma lo spessore tecnico con i quali quei piazzamenti sono stati conseguiti.
Parlavo di Stefano Longoni. Questa la sua stagioni in sintesi: titolo europeo nei 110hs, in una finale al cardiopalma, alla quale ha assommato anche il quarto posto nel salto in lungo, e l'ingresso in finale dei 100 metri. Tre finali continentali. Poi i mondiali indoor a Jyvaskyla, dove è arrivato il 4° posto nei 60hs (rallentando nel finale) e una medaglia (probabilmente d'oro) buttata nel pentathlon (8°) dove i crampi l'hanno costretto ad abbandonare nell'ultima gara. Quindi sono arrivati i tre titoli italiani (60hs, 110hs e lungo outdoor che portano a 7 i titoli totali conquistati durante la sua carriera da master), ma soprattutto, quello che ha fatto la differenza con Arduini, sono stati i record italiani: ben 3 quelli conquistati da Longoni (sui 110hs e due sui 60hs), mentre Arduini ha fondamentalmente l'handicap di come gli altisti siano molto più longevi degli ostacolisti, e la loro carriera professionistica termina molto più tardi degli hurdelers. Così mentre Arduini si deve confrontare per il record italiano con misure da "top" (a partire dai fratelli Ciotti, ma passando anche per Luca Toso, in un passato nemmeno tanto remoto), Stefano Longoni pur ottenendo tempi sensazionali (14"32 sui 110hs e 8"25 twice) ha avuto un piccolo aiuto dal fatto che le altezze degli ostacoli non siano quelle assolute, privando il panorama dei record da possibili atleti "in età" da master (come Andrea Alterio che corse in 13"81 nel 2008 ma con i 106 cm o andando nel leggenda sportiva della specialità, con Sergio Liani, capace di correre a 35 anni in 14"00). Si pensi che il record italiano M35 nell'alto è invece di Nicola Ciotti con... 2,28! Misura che al mondo, a pari età, è forse stata saltata esclusivamente dal fenomeno (giovanile... ve lo ricordate a Spalato '90?) Dragutin Topic (2,31, ma anche 2,24 dopo i 40 anni!). Comunque, titolo meritato per Longoni,
La stagione di Francesco Arduini è stata comunque esaltante: 2,07 come season-high, raggiunto ad Orvieto ad inizio giugno; ma anche 2,06 a Comacchio, 2,05 sia a Zittau che a Jyvaskyla dove si è rispettivamente laureato campione europeo e mondiale. Il 2,07 equivale ad un AGC di 91,65%, contro il 92,73% di Longoni nei 60hs (e 91,77% sui 110hs): se non altro questo piccolo vantaggio consolida il primato del lecchese a livello prestativo puramente statistico. Come già detto Arduini è stato invece capace di compiere un'impresa nell'impresa, raccogliendo tutti i titoli del salto in alto a sua disposizione durante la stagione (all'aperto e indoor).
E gli altri? Manuel Dalla Brida, chiude al terzo posto con il bronzo di Zittau sugli 800 (e il 6° sugli 800), i 3 titoli italiani (su 800 indoor e i 1500 in ogni salsa), e il record spurio sui 2000. Si tenga presente che hanno portato punteggio anche i piazzamenti nelle diverse competizioni, campionati italiani inclusi. Così 4i troviamo sia Francesco Alborè (campione europeo di triplo) e Federico Nettuno, impegnato in mille battaglie in tutta la stagione (e 3 volte in 5° ai mondiali in 3 specialità diverse). Qui sotto la classifica completa.
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