non c'è stata la fine del mondo, ma come saprai, qui le cose non stanno andando tanto bene; e non essendo stato capace di badare alle cose che mi
circondano, ho pensato di scriverti una letterina.
E' vero, hai ragione mi merito tutto quello che non ho, per non essermi interessato abbastanza della cosa pubblica, per aver lasciato fare senza dire
nulla, per aver delegato persone diciamo.. molto poco carismatiche; per aver ridotto la mia protesta a lamento sommesso, ma.. almeno a Natale, come direbbe
Briatore, lasciami un "sooogno".
Ecco la mia letterina, con i desideri, i buoni propositi e la promessa di comportarmi bene.
Vorrei un campo di atletica a Km 0, sotto casa mia, giusto lì dove stanno finendo di tirar sù quei tre condomini belli appiccicati, ma "di classe A", i cui
futuri inquilini (se ci saranno) potranno, aprendo la finestra, scambiarsi il buongiorno dandosi la mano.
Il nostro campo lo vorrei aperto, sempre, senza barriere attorno, perché tutti possano sentirlo loro, perché tutti possano civilmente utilizzarlo.
Magari con un bar, dove i soci che non hanno voglia di correre possano giocare a carte o chiacchierare guardando chi si allena; ma anche pensare a come
meglio promuovere l'atletica per i ragazzi, a come coinvolgere il quartiere e le scuole vicine.
La persone che frequenteranno il campo e il bar ti prometto che si faranno carico della gestione dell'impianto insieme alle società sportive che lo
utilizzeranno.
Un campo con degli spogliatoi dove puoi fare la doccia con due mani, senza dover tener premuto il pulsante che manda l'acqua.
Uno spogliatoio dove l'acqua non ristagna dappertutto, insomma uno spogliatoio pensato prima di essere realizzato, non male come idea è ?
Lo so' che non è facile, ma potremmo farcela anche senza chiamare Renzo Piano.
Caro Babbo Natale, vorrei infine che ci regalassi un po' del senso civico smarrito.
Quel senso civico che ci aiuti a tornare a dar valore ai beni comuni come fossero nostri, per recuperare il corretto significato positivo di "pubblico",
aggettivo che riguarda la collettività, la pubblica utilità, che è di tutti: dunque nostro.
In cambio ti prometto che smetterò di sgomitare per provare, come avrebbe detto Giorgio Gaber in modo poco elegante ma molto efficace, a ritagliarmi la mia
propria fettina dalla gran torta di merda.
Ti prometto che tornerò ad interessarmi di ciò che è nostro come fosse mio.
Spero infine, che tu riceva tante altre letterine, di persone che ancora sanno sognare, di persone che trovino il coraggio per provare insieme a realizzare
i propri sogni.
Tanti Auguri anche a te, ti aspettiamo al bar del campo.
Con affetto
valgo d'alluce
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