Per la rubrica (iniziata in questo momento) un-record-al-giorno, dedicata ai record italiani master, voglio riportare il record di Antonio Nacca, classe 1923, che a Borgaretto ha compiuto un'impresa nell'impresa... nell'impresa, ovvero ottenere il record italiano degli 800 M90 (4'21"03), soprattutto di cancellare dall'albo dei primati il Drake Ugo Sansonetti (a proposito, chi sa qualcosa dopo l'infortunio patito un paio di stagioni fa?), ed infine superare quello che ha rappresentato in precedenza il vecchio record del mondo M90, ovvero proprio il tempo di Sansonetti. Il miglioramento è stato netto, visto che Ugo vantava prima dell'avvento di Nacca un 4'28"07 (di quest'ultima prestazione esiste un mio video sulla rete). In termini di AGC Nacca risulta così il primo over-90% sulla distanza (90,42%) oltre che conquistare il suo 4° record italiano individuale: gli 800 nelle categorie M80, M85 e M90, e i 1500 indoor M80. Nacca vanta anche un record nella 4x400 di società con la Amatori Masters Novara.
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04/07/13
29/07/10
Europei Master, capitolo 1: L'imprimatur di Bragagna al mondo master e il medagliere

30/05/10
Il weekend over-35: 3 record, Spuri 56"23, Scarponi 50"75. Giuseppina Cirulli torna in pista!

- Nel frattempo, sempre a Roma, il 29 e 30 maggio, Campionati Regionali Master Laziali. Nei 100 femminili impressiona ancora una volta Katy Seck (1970) che corre ancora una volta sotto i 13" quest'anno: 12"94. La prima volta mi sembra che avesse ottenuto il tempo in maniera ventosa. Nell'omologa gara al meschile Paolo Chiapperini (1969) passeggia in 11"43 (mi ha raccontato di un vento contrario di circa 1 metro) ma ancora una volta, dopo il meeting dell'Adriatico dello scorso fine settimana, una gara master senza anemometro: uno scandalo a tutti gli effetti. Sembra invece entrare in un certo stato di forma interessante Alfonso De Feo11"89. Si rivede anche il plurimedagliato mondiale-europeo nonchè recordman Ugo Sansonetti (1919): 18"65, un pò lontano dai limiti mondiali cui siamo abituati a dover commentare, ma evidentemente le condizioni atmosferiche non hanno favorito le prestazioni nello sprint. I tre si ripresentano sui 200, ottenendo anche le prestazioni pi significative: Chiapperini 23"38, De Feo 24"03 e Sansonetti 41"10. Nei 400 brava Gigliola Giorgi (1968): 1'02"63 e Anna Micheletti (1955) 1'12"46. Probabilmente uno dei risultati più interessanti arriva però dalla gara maschile, dove Max Scarponi (1967) lancia il guanto di sfida a Edgardo Barcella: 50"75 per il romano, e una sfida assolutamente da non perdere all'Olimpico la settimana prossima con il bergamasco, nonostante qualche problemino di quest'ultimo per rendere più pepata la disfida. Negli M40 attenzione anche a Nicola Zoppello (1968) che corre in 52"48 (che conobbi ai tempi della mia permamenza patavina). Passiamo al mezzofondo: gli 800 F40 sembrano una specialità in grande evoluzione. L'ultima interprete di una certa caratura emersa è Germana De Renzi (1970) che ha concluso in 2'26"09. Rimanendo tra le donne, il risultato più significativo nei 1500 l'ha ottenuto Elena Snape Gatti (1943) con 6'34"60. Più controllati gli uomini: prendendo come soglia di eccellenza le annesse tabelle di punteggio, nessun atleta ha oltrepassato gli 800 punti. Nei lanci, tenendo presente il medesimo criterio (cioè i risultati superiori agli 800 punti), troviamo nel disco Roberto Sagoni (1947) con 43,60. Non male neppure Sergio Manganelli (1940) con i suoi 35,30. Tra gli M55 gran lancio di Xhavit Derhemi (1951) con 41,39. Nel giavellotto si mette in evidenza Francesco Cacciatori (1949) con 41,31 e Fabio Diotallevi (1952) con 43,67. Nel peso con maniglia, ribalta per Francesco Guarino12,38 e gran lancio di Marzia Zanoboni (1963) con un lancio misurato a 10,46. Giuliano Vannini (1942) lancia invece a 13,00 l'attrezzo oltre i 9 kg, mentre ottiene probabilmente il miglior risultato tecnico della due giorni di gare Sandro Sangermano (1954) che lancia il peso con maniglia a 16,81, cioè il nuovo record italiano della specialità da lui stesso detenuto dal settembre dell'anno scorso (15,49): ben 1 metro e 32 centimetri in più del precedente primato. Nella sua scia gran lancio anche da parte di Alberto Visca (1956) con 16,00 metri. Sangermano protagonista anche nel lancio del martello con 39,56, mentre Enrico De Bernardis (1961) scaglia l'attrezzo a 43,36. Peso: Sergio Manganelli (1940) ottimo con 11,33, mentre dagli M35 gran lancio di Giordano Di Francesco (1973): ben 14,89. Nei salti si mette in evidenza Alessandro Pistono (1965) nel salto in alto con 1,78. Dalle staffette arriva il clamoroso pareggio del record italiano F55 della 4x100 dell'ASD Cus Romatletica: 1'02"78, esattamente come l'Acsi Campidoglio Palatino un paio di anni fa. Altro record nazionale di società, stavolta nella 4x400 maschile, dove la Giovanni Scavo 2000 ha abbassato di qualche decimo il record detenuto ancora una volta dalla Acsi Campidoglio Palatino: 3'36"44 vs 3'36"78.
- Nel frattempo a Bari, Fernando Antonaci (1959) sigla un buono 12"20, e sarà sicuramente uno dei più titolati avversari a Morigi Morigi. Ma desta sicuramente sensazione Leonardo Iorio (1975), che corre in 49"86: se fossero tutti presenti, ci troveremmo di fronte ad una garona all'Olimpico, con i già citati Braciola e Gulino.
- A Reggio Calabria si rivede Vincenzo Felicetti sui 400: 58"87 per cominciare la propria stagione.
- A Modena va in scena la seconda giornata del Trofeo e In
dividuale Master (ma che significa questa locuzione? Sono Campionati Regionali?). Con il medesimo creiterio degli 800 punti della tabella, vediamo insieme i risultati più significativi. L'M50 Franco Zamagni (1960) corre in 25"73 i 200. Solito show di Luigi Ferrari (1959) sugli 800: 2'07"52. Nella suo solco si infila il compagno di squadra Franco Maffei (1958) che termina i due giri di pista in 2'10"09. Massimiliano Salvi (1957) si cimenta sui 400hs con un ottimo 1'06"50. Dal salto in alto, 1,51 di Lamberto Boranga (1942) (il suo record è 1,57) e 1,81 dell'M40 Paolo Nosari (1970). Sempre dal salto in alto 1,27 di Gastone Chiarini (1940). Boranga protagonista anche nel salto in lungo con 4,78, ma anche Arrigo Ghi (1942) con 4,62. Giuseppe Barbanti (1955) 5,04. Leonardo Pocaterra (1943) nel lancio del peso ottiene 9,75. Giorgio Schiavoni (1943) e Leonardo Pocaterra (1943) protagonisti nel lancio del martello rispettivamente con 35,12 e 33,55. Passiamo al peso con maniglia: Marin Mileta (1958) 14,49, Giorgio Schiavoni (1943) 12,03 e Bruno Bonora (1954) 11,93. Donne: bella scarica di bei risultati sui 200. Vince Daniele Parenti (1967) con 28"16, davanti a Stefania Succi (1965) 28"47 e Alessandra Spadini (1970) 28"76. Notevole anche il 28"83 (1965) di Alessandra Barilli. Giuseppina Cirulli (1959) (nella foto qui sopra) termina invece in 30"49. Attimo di riflessione... Giuseppina Cirulli... ma sarà quella Giuseppina Cirulli? Con Google ecco che appare la realtà, è proprio lei, colei che ha vinto 10 titoli nazionali consecutivi dal 1977 al 1986 sui 400hs! Qui la sua scheda su Wikipedia: 56"44 sui 400hs, ottenuto nel 1984 son mica briciole. Probabilmente era già tornata alle gare prima, tant'è che il tarlo mi era sempre vorticato per la mente. Nei 5000 Monica Alvoni Tamburini (1956) corre in 20'33"28. Infine un paio di bordate nel peso con maniglia, dove troviamo Antonella Bevilacqua (1966) e Anna Maria Garofoli (1974) rispettivamente con 10,49 e 10,07.
- A Siena 14"65 per il poliziotto Luca Giovannelli sui 110hs. Strano: la Fidal tabella il record di Alessandro Petroncini sui 110hs (14"62) ma con gli ostacoli da 100. Non sono invece segnati i record con gli ostacoli con 106 centimetri che rappresentano una gara statisticamente più frequentata. A meno che vale il principio che ricordavo in una discussione sulla Home: vale il record anche se corso con attrezzi o pesi peggiorativi rispetto alla norma. Nella medesima riunione 4'59"68 di Angela Ceccanti (1968) sui 1500.
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05/05/10
I nuovi record italiani master outdoor... ricapitoliamo
Altra copertina per Nives Fozzer, F80, che ha sfruttato i nuovi pesi "depotenziati" dalla Wma, per stabilire una manciata di record italiani, benchè in alcuni casi anche inferiori a quelli presenti nelle liste Fidal con pesaggi superiori. Per il momento le ho contato 5 record (2 solo nel peso).
Riveste naturalmente particolare prestigio il record di Migidio Bourifa nella maratona M40: secondo l'Eco di Bergamo, così come segnalatomi da Ugo Piccioli, Migidio farebbe già parte della formazione italiana nella maratona ai Campionati Europei Asosluti a Barcellona. Da una parte, molto orgoglio per noi over-35 (e over-40), dall'altra un piccolo moto di sorpresa per il portato di decisioni del genere (aggiunta al ritorno di Baldini: l'atletica italiana è ferma a 10 anni fa.
Finalmente parliamo poi di Patrizia Spuri, tornata dopo la maternità in condizioni sempre più convincenti, dopo alcuni tentativi sugli 800 che avevano lasciato qualche perplessità. Per ora siamo ai record nei 500 (over-35), ma auspico che possa tornare forte soprattutto sui 400.
Negli 80 metri, sempre oservando le liste-Fidal, sono emersi un altro paio di record sugli 80: il primo da parte della F40 Rita Santini, che a Viterbo i primi di aprile ha corso in 11"2. Il secondo di Giancarlo Rosella, M60, che a Latina ha stabilito la nuova miglior prestazione italiana sugli 80 M60: 10"75.
Naturalmente non sono mancati al lauto banchetto di record i "senatori" del mondo master, coloro che portano medaglie ai colori azzurri in giro per l'Europa e nel Mondo: Ugo Sansonetti (nei 150 M90), Enrico Saraceni (nei 300 M45), Giuseppe Rovelli (nel martello M90).
E' tornata a far parlare di sè, dopo diversi problemi ai tendini culminati con un intervento, Giuseppina Perlino che ha migliorato i record F45 di 150 e 300.
Segue l'elenco dei record italiani master battuti nel corso della stagione open 2010.
Riveste naturalmente particolare prestigio il record di Migidio Bourifa nella maratona M40: secondo l'Eco di Bergamo, così come segnalatomi da Ugo Piccioli, Migidio farebbe già parte della formazione italiana nella maratona ai Campionati Europei Asosluti a Barcellona. Da una parte, molto orgoglio per noi over-35 (e over-40), dall'altra un piccolo moto di sorpresa per il portato di decisioni del genere (aggiunta al ritorno di Baldini: l'atletica italiana è ferma a 10 anni fa.
Finalmente parliamo poi di Patrizia Spuri, tornata dopo la maternità in condizioni sempre più convincenti, dopo alcuni tentativi sugli 800 che avevano lasciato qualche perplessità. Per ora siamo ai record nei 500 (over-35), ma auspico che possa tornare forte soprattutto sui 400.
Negli 80 metri, sempre oservando le liste-Fidal, sono emersi un altro paio di record sugli 80: il primo da parte della F40 Rita Santini, che a Viterbo i primi di aprile ha corso in 11"2. Il secondo di Giancarlo Rosella, M60, che a Latina ha stabilito la nuova miglior prestazione italiana sugli 80 M60: 10"75.
Naturalmente non sono mancati al lauto banchetto di record i "senatori" del mondo master, coloro che portano medaglie ai colori azzurri in giro per l'Europa e nel Mondo: Ugo Sansonetti (nei 150 M90), Enrico Saraceni (nei 300 M45), Giuseppe Rovelli (nel martello M90).
E' tornata a far parlare di sè, dopo diversi problemi ai tendini culminati con un intervento, Giuseppina Perlino che ha migliorato i record F45 di 150 e 300.
Segue l'elenco dei record italiani master battuti nel corso della stagione open 2010.
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01/05/10
10 record italiani master spurii.

- uno degli appuntamenti più attesi è stato sicuramente il meeting di Latina: peccato per il tempo, che un pò su tutto lo stivale ha flagellato le piste e le pedane. Nonostante questo 3 record italiani infranti, tutti nelle specialità non-olimpiche. Il totale fa 15 record italiani in una sola settimana di masterismo estremo: le specialità spurie hanno dato davvero molto brio a questo inzio di stagione. Mi soffermerei innanzi tutto sul record sui 1000 di Giuseppe Poli (1974) perchè davvero notevole: 2'30"04, che equivale a 88,48% (nemmeno tanto a ben vedere) ma che abbassa il record detenuto da un "imbattibile" in terra italiana nelle gare di mezzofondo come Gianni Bruzzi (2'33"74 nel 2006). Primo record italiano per il portacolori dell'Atletica Latina, che quest'anno ha fatto doppietta 400-800 ai campionati italiani indoor master. Poi c'è il ritorno di Patrizia Spuri (1973) che nel giro di una settimana abbassa il due volte il record dei 500: a Roma, al Meeting Liberazione (di cui parlo più avanti) corse in 1'14"11. A Latina, Patrizia abbatte la barriera dell'1'14" approndando a 1'13"84 e totalizzando 90,52%, una delle 3 atlete sopra il 90 del weekend. Terzo record nei 300 M45 da parte di Enrico Saraceni, ma su questo c'era da scommetterci a-uno. 37"69 (89,25%) in condizioni meteo pessime, ma quel che contava era probabilmente il record, il 15° tra i master per Enrico. Il precedente era il 38"0 ottenuto dall'intermittente bresciano Ranzini (al momento è in-off... che fine ha fatto dopo la medaglia di Riccione sui 200?). Tra gli altri risultati segnalo l'ottimo 36"26 di Edgardo Barcella, che gli vale 88,86%. Ma anche il 35"13 dell'ostacolista cubano M35 Aramis Diaz Martinez (1974).
- A Chiari capita la giornata più ventosa a memoria d'uomo. Folate anche superiori ai 7 metri (Mattia Nuara, nel lungo sembra aver sfruttato un refolo da 7,2 m/s... ma senza grandi risultati, visto che non ha oltrepassato i 7 metri, lui che col vento aveva passato gli 8 un paio di anni fa). Vento mediamente tre i 4 metri e i 5 a favore: nemmeno la pista di Donnas aveva mai concesso tanto. Ma questo dipende dalle condizioni meteo: infatti solo col brutto tempo su quella pista arriva il vento a favore. Quindi, molto nuvoloso, probabilmente molto freddo, e vento a favore. Migliori risultati dal mezzofondo, con Silvia Casella (1972) ancora vincitrice di una gara a carattere regionale: 2'13"36 (85,75%). Brava anche Laura Avigo (1967): 2'21"26 e 84,67%. Rosa Anibaldi (1966) corre i 200 in 27"71 con +3,0 (85,68%). Tempone sugli 800 di Rinaldo Gadaldi (1954) che ottiene 2'17"10 piazza 89,18%. Francesco D'Agostino (1966) invece corre in 2'06"33, che gli vale 87,32 di AGC.
- Introduco anche una gara che non si è disputata questo fine settimana, ma esattamente il 25 aprile a Roma, perchè sono successe cose decisamente interessanti. Pioggia di record, avremmo potuto intitolare quell'articolo, se solo ne avessi avuto contezza per tempo: ma i risultati, così come sto denunciando da tempo, è davvero difficile pescarli se non dopo una ricerca mirata: come più volte scritto, nessuno vuol prendere mano veramente alle statistiche GENERALI della Fidal e dagli un bel taglio unico, moderno, gestibile, rapido e di facile accesso... completo, in poche parole. Torniamo sulla pista dell'Acquacetosa: personalmente ho contato 7 nuovi record italiani spurii. Scusate il gioco di parole davvero ridicolo (dopo questa potete anche cambiare sito di riferimento), ma nei record spurii non poteva mancare la... Patrizia Spuri (1973). La compagna del triplista Fabrizio Donato ha infatti stabilito la nuova miglior prestazione italiana sui 500 F35 con 1'14"11, demolendo il precedente record appena pubblicato da Gigliola Giorgi (tornata anch'essa a ottimi livelli proprio quest'anno) di 1'19"0 risalente al 2006. La cosa curiosa è il fatto che nonostante sia la 3^ stagione da over-35, per la Spuri è il primo limite di categoria. Rimanendo sui 500, miglior prestazione F55 anche per Anna Micheletti con 1'36"73: tra indoor e outdoor è l'8° record detenuto dalla Micheletti. Nei 1000 F45, Jocelyne Farruggia stampa un gran 3'03"08 e 6° record italiano per lei, il secondo nei 1000, dopo quello tra le F40. 3 record italiani arrivano invece dai 150, sui quali c'è però il dubbio del vento che non viene riportato dal referto: Rita Del Pinto nella categoria F60 con 27"66, Ugo Sansonetti (M90) che addirittura abbassa il suo stesso record di oltre 6 decimi (29"16 vs 29"82) e probabilmente anche il 16"85 di Max Scarponi tra gli M40, che statisticamente è superiore al suo stesso 16"6 manuale, ma cronometricamente ha sicuramente il suo peso "da record". L'ultimo record del Meeting romano è stato quello dei 600 M75 corso da Vincenzo Vanda con 2'20"35.
- Torniamo all'ultimo fine settimane: ad Alessandria il lecchese Stefano Longoni non riesce ad abbattere il suo fresco record italiano M35 sui 200hs: 25"70 e ancora una volta un bel muro di vento contro. Roberto Amerio (1965) 28"24 non avvicina il record di Frederic Peroni (27"58) anche grazie ad un notevole -3,1 di vento. Nei 1500 4° posto per Gianfranco Fiorillo (1973) che con 4'11"37 sui 1500 ottiene virtualmente un buon 84,64%. Nel peso Marco Dodoni (1972) si limita alla normale amministrazione nel lancio del peso con 17,70 e 77,79% agc.
- A Chiasso, tappa tradizionale per i master lombardi, con il meeting d'apertura del calendario ticinese. Sugli scudi Averardo Dragoni, con il record italiano M60 dei 600, migliorato di ben 8 secondi: 1'40"38 (88,88%) contro 1'48"82 di Roberto Rossetti (ottenuto nel 2007). Peccato non ci siano i record italiani sulle 100 yards! Sui 150 si rivede Giacarlo D'Oro (M45) che corre in 17"93. Giovanni Mocchi, M55, corre in 19"45 la stessa distanza (il record di Antonio Rossi è 18"99). Altro record italiano nei 150 M70 con Aldo Cambiaghi (1940), che corre in 22"22 (-0,6) battendo il precedente listed-record di Alberto Bassi risalente al 2008. Tra le donne, copertina a Giuseppina Perlino, letteralmente scatenata su 150 e 300. E' riuscita nell'impresa di far meglio di Daniela Ferrian sui 150: 20"90 con vento praticamente nullo e nuovo record italiano, contro il recentissimo 20"95 della piemontese risalente a sole due settimane fa. Poi sui 300 addirittura un secondo in meno della miglior prestazione italiana tabellata: 45"08 vs 46"01: record italiano anche qui. Anche Denise Neumann (1971) in-palla: 3^ nelle 100yds con 12"04, ma bene anche sui 150 con 19"89 sui 150. 4^ Emanuela Baggiolini (1972) sempre sui 150 con 19"79 e altrettanto 4^ sui 300 con 41"71. Mara Cerini (1971) sfiora per la seconda volta in pochi giorni il suo record sui 600: 1'36"37 (il limite è fissato a 1'35"76).
- Ad Orvieto torna in pista il poliziotto toscano Maurizio Checcucci, assente nella stagione indoor, che corre in 10"61 (93,93% AGC con le tabelle 2006, che sono le uniche che ho a disposizione in questo momento, prima che qualcuno riesca a tradurre quelle del 2010 in un software veloce... a proposito! Il primo maggio sono entrate ufficialmente in vigore!). Tornando a Checcucci: l'anno scorso corse in 10"26, ma la stagione è davvero appena iniziata. Tornerà sicuramente a correre sotto i 10"40. Nella seconda serie dei 100 si vede ancora Max Scarponi, che ha preso questo inizio di stagione in maniera ossessionante e ubiqua: non c'è gara nel giro di 200 km da Roma dove non si trovi un suo risultato. 11"32 e 92,50% di AGC, per un esordio davvero niente male. Un pelo meglio dei 200, dove ha corso in 23"18 e messo in carnet un 91,88%. Il "12-in-a-row" (sui 60 indoor... parlo dei titoli italiani consecutivi) Antonio Rossi totalizza 90,70% correndo in 12"90 con 1,5 di vento a favore. Attenzione a Giordano Mariani, classe '69: 11"63 (anche se con 2,7 di vento alle spalle) e 88,87%. Altra vedette over-35 della manifestazione umbra, sicuramente Elisabetta Artuso, capace di correre i 400 in 54"75. Per un attimo ho pensato al record italiano, ma quello è ben saldo negli artigli di Danielle Perpoli con 52 e spiccioli. Comunque sia per lei un fenomenale 93,01% AGC che per una F35 è davvero qualche cosa di eccezionale. Non me ne ricordo nessuno così alto negli ultimi tempi. Gran tempo anche da parte della F40 Stefania Rulli negli 800: 2'17"41 (85,69%): anche qui ho temuto per il record, che però è 3 secondi più basso. Nei 400hs maschili segnalo Aramis Diaz Martinez, classe '74: 50"84, che è già difficile ottenere in piano... dovrebbe essere di nazionalità cubana, bontà loro... Tradotto in AGC stiamo parlando di un mostruoso 96,40%, cioè un 48,53 da super-giovane. C'è da dire che quel risultato probabilmente non lo ottiene in questo momento nemmeno il miglior italiano in circolazione (assoluto). Giacomo Befani, nato nel 1970, ergo M40, ha vinto addirittura l'asta con 4,70 e 84,55% (in pratica in un meeting nazionale, 3 atleti over-35 a vincere le rispettive specialità: c'è da che riflettere). Il record italiano di categoria non è tanto lontano: 4,90 di Marco Andreini.
- A Palmanova miglior master visto sul track&field Francesco Arduini, per la seconda volta sopra i 2 metri in poche settimane: 2,01 e 87,33%. 54,86 e 74,06% invece per l'altro poliziotto Stefano Lomater nel lancio del disco con annessa vittoria.
- A Foggia, come pronosticato, un nuovo velocista di prima fascia: Leonardo Iorio, del 1975: 22"76 e 88,05%.
- Rovereto: Stefano Tugnolo (1975) piazza 11"14 e 88,83% e 22"50 sui 200 (89,06%). Secondo solo a Maurizio Checcucci come over-35. Gran 400hs da parte di Roberto Crinò (1974): 56"62 e 88,56%. Nei 3000, l'M40 Giuliano Bressan (1966) corre poco oltre i 9', in 9'00"94 e 88,71%. Diego Fortuna (1968) lancia il disco a 54,16, e 74,53%: pensate che il record italiano M40 ha già 27 anni: Alessandro De Vincentiis nel 1983 a Reykjavik con 62,16. Dietro di lui il 36enne Stefano Lomater con 54,01.
- Ai Ludi del Bò di Padova, Fausto Salvador 53"44 sui 400 con 87,02%. Ma il risultato di giornata è il 15"17 con -1,7 di vento con cui Umbertina Contini (1950, F60) ha eguagliato il record italiano di categoria, alla sua prima uscita sui 100 (presumo). Il record pareggiato è quello di Giusy Sangermano ottenuto nel 2006 a Bellinzona ma con 1,2 di vento a favore. 8° record italiano in possesso della Contini (il terzo sui 100, dopo quello manuale sugli F45, quello F55 e quello F60). Clamoroso 93,47% da parte di Nadia Dandolo (1962) ottenuto correndo 10'13"43 i 3000 (ma il suo record stabilito l'anno scorso è 10'05").
- A Lucca (brutta giornata dal punto di vista meteo) Ferido Fornesi sfonda i 90 con 90,04% grazie ad un 12"04 non ancora all'altezza del blasone del campione europeo in carica dei 100. Domenico Furia (1960) 12"27 sempre sui 100 e 89,48%. Nei 1500 il marocchino classe 1971 Reda Benzina (un passato anche in Riccardi, mi sembra di ricordare) corre in 4'07"14 (87,89%). Rimanendo sui 1500, Angela Ceccanti (1968) corre sotto i 5' in 4'58"81 (84,03%). Si rivede anche la Fiamma Oro Luca Giovannelli (1975) sui 110hs, ma il suo tempo non sarà certo soddisfacente per lui: 14"96 (86,31%) per uno che corre a cavallo dei 14"00 non può essere motivo di vanto.
SEGUONO I MIGLIORI RISULTATI DEL FINE SETTIMANA
92,50 - 100: 11"32 (-0,8) - SCARPONI MAX (1967) - ORVIETO
91,88 - 200: 23"18 (0,3) - SCARPONI MAX (1967) - ORVIETO
90,70 - 100: 12"90 (1,5) - ROSSI ANTONIO (1960) - ORVIETO
90,04 - 100: 12"03 (-0,9) - FORNESI FERIDO (1962) - LUCCA
89,48 - 100: 12"27 (-0,1) - FURIA DOMENICO (1960) - LUCCA
89,25 - 300: 37"69 - SARACENI ENRICO (1964) - LATINA
89,06 - 200: 22"50 (-0,6) - TUGNOLO STEFANO (1975) - ROVERETO
88,96 - 300: 35"13 - DIAZ MARTINEZ ARAMIS (1974) - LATINA
88,87 - 100: 11"63 (2,7) - GIORDANO MARIANI (1969) - ORVIETO
88,86 - 300: 36"26 - BARCELLA EDGARDO (1970) - LATINA
88,83 - 100: 11"14 (0,0) - TUGNOLO STEFANO (1975) - ROVERETO
88,32 - 200: 25"91 (6,0) - MAURI ANGELO (1957) - CHIARI
88,05 - 200: 22"76 (-0,6) - IORIO LEONARDO (1975) - FOGGIA
87,02 - 400: 53"44 - SALVADOR FAUSTO (1969) - PADOVA
89,18 - 800: 2'17"10 - GADALDI RINALDO (1954) - CHIARI
88,88 - 600: 1'40"38 - DRAGONI AVERARDO (1950) - CHIASSO
88,71 - 3000: 9'00"94 - BRESSAN GIULIANO (1966) - ROVERETO
88,48 - 1000: 2'30"04 - POLI GIUSEPPE (1974) - LATINA
87,89 - 1500: 4'07"14 - BENZINE REDA (1971) - LUCCA
87,32 - 800: 2'06"33 - D'AGOSTINO FRANCESCO (1966) - CHIARI
86,85 - 800: 2'10"43 - CIMATO MASSIMO (1963) - CHIARI
85,90 - 800: 2'00"29 - BIAVA LUCA (1973) - CHIARI
86,56 - 400HS: 56"62 - CRINO' FABRIZIO (1974) - ROVERETO
86,31 - 110HS: 14"96 (-0,2) - GIOVANNELLI LUCA (1975) - LUCCA
93,47 - 3000: 10'13"43 - DANDOLO NADIA (1962) - PADOVA
93,01 - 400: 54"75 - ARTUSO ELISABETTA (1974) - ORVIETO
90,52 - 300: 1'13"84 - SPURI PATRIZIA (1973) - LATINA
89,29 - 100: 15"17 (-1,7) - CONTINI UMBERTINA (1950) - PADOVA
87,47 - 600: 1'36"37 - CERINI MARA (1971) - CHIASSO
85,75 - 800: 2'13"36 - CASELLA SILVIA (1972) - CHIARI
85,68 - 200: 27"71 (3,0) - ANIBALDI ROSA (1966) - CHIARI
84,67 - 800: 2'21"26 - AVIGO LAURA (1967) - CHIARI
84,03 - 1500: 4'58"81 - CECCANTI ANGELA (1968) - LUCCA
83,76 - 300: 45"08 - PERLINO GIUSEPPINA (1965) - CHIASSO
83,47 - 300: 41"71 - BAGGIOLINI EMANUELA (1972) - CHIASSO
81,06 - 800: 2'26"27 - GIORGI GIGLIOLA (1968) - CHIARI
87,33 - alto: 2,01 - ARDUINI FRANCESCO (1974) - PALMANOVA
84,55 - asta: 4,70 - BEFANI GIACOMO (1970) - ORVIETO
79,46 - lungo: 5,74 - MENOTTI FRANCO (1961) - PALMANOVA
78,00 - asta: 4,50 - DURANTE ROBERTO (1973) - ROVERETO
76,27 - lungo: 4,95 (3,3) -TELLINI SUSANNA (1966) - CHIARI
77,79 - peso (7,26): 17,70 - DODONI MARCO (1972) - ALESSANDRIA
74,53 - disco (2): 54,16 - FORTUNA DIEGO (1968) - ROVERETO
74,06 - disco (1): 54,86 - LOMATER STEFANO (1974) - PALMANOVA
72,91 - disco (2): 54,01 - LOMATER STEFANO (1974) - ROVERETO
63,57 - disco (2): 39,95 - SAGONI ROBERTO (1947) - ORVIETO
85,69 - 800: 2'17"16 - RULLI STEFANIA (1969) - ORVIETO
71,24 - lungo: 4,86 - DODI ELISABETTA (1970) - PALMANOVA
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27/03/10
60 metri M90: italian job

06/03/10
Finale col botto: due ori e un record mondiale italiani
03/03/10
Pioggia di medaglie azzurre: 6 ori, 1 argento e 2 bronzi
- Naturalmente la voce del leone l'ha fatta Ugo Sansonetti che si è portato a casa due ori (che portano a 3 il suo bottino canadese), sui 200 e sugli 800 (nella prima giornata aveva vinto quello dei 60). Sui 200 ha regolato gli avversari con 41"13 (ad Ancona 40"34), e poi gli 800 con 4'43"49. E siamo a 32 medaglie d'oro internazionali: 8 ori solo ai mondiali indoor.
- Poi c'è naturalmente quella scontatissima di Carla Forcellini nel salto con l'asta W50 (2,50: dopo il primo errore alla misura di entrata, un unico salto alla misura di entrata. Purtroppa Carla era l'unica atleta presente nel suo gruppo di età, quindi non ha proseguito la gara) e il resto dell'energia la avrebbe riservate al salto in lungo. Qui si trova la fuoriclasse aussie Marie Kay che si impone con un mostruoso 5,19. Carla si accaparra il bronzo con 4,40 (ad Ancona era balzata a 4,80) con la canadese Rehbergen dietro di lei pochi centimetri. Si allunga così l'infinito palmares della romana: a livello di Campionati Mondiali Indoor, Carla rimane una delle pochissime atlete ad aver vinto una medaglia in tutte le quattro edizioni.
- La quarta d'oro è invece quella di Milena Megli nei 3 km di marcia: 15'33"20, 12" meglio della canadese Susan Brooke. 14^ medaglia internazionale per la Megli, 10 individuali, ma primo oro a livello di mondiali indoor (aveva vinto un argento e un bronzo a Clermont, mentre a Linz giunse 5^.
- Quinto fantastatico oro per Giuseppe Romeo, negli 800 M45: gara velocissima, come ha commentato lo stesso Romeo. Passaggio in 28" ai 200, 58" ai 400 e volatone con il canadese Paul Osland. Gran tempo (considerata la pista): 2'03"89 e 2'04"17 per il nordamericano. Per il portacolori della Daini Carate Brianza il primo oro internazionale dopo l'argento di Lubiana e il bronzo di Clermont.
- La sestina viene infine raggiunta nel salto in lungo W35, con protagonista un'altra lombarda: Flavia Borgonovo dell'Atletica Rovellasca. Nettissimo il vantaggio sulle altre concorrenti: 5,41 Flavia (che ad Ancona era planata a 5,50) e 5,02 per la lettone Laila Petersone. Davvero un abisso. Prima medaglia internazionale per la Borgonovo, nuova campionessa del mondo.
- Argento invece per Enrico Saraceni nei 200 M45: 23"36 e una medaglia che sorprende ma fino ad un certo punto, aspettandosi in molti la vittoria. Dopo un inverno tribolato per via di un infortunio, l'impossibilità di concentrarsi sulla velocità, Enrico ad Ancona aveva ben impressionato sui 200: 23"28. Buon viatico per Kamloops, ma mancava solo una settimana prima della gara mondiale. Andrè Francois, il vincitore, evidentemente conosceva bene la pista. Partito in sesta corsia, è riuscito a mantenere il vantaggio derivante dal decalage e probabilmente proprio nell'accelerazione iniziale è stato creato il gap decisivo. Comunque, Francois non è certo un carneade: detiene il record canadese dei 100 M40 con 11"08 e 200 con 22"43 e proprio a Kamloops è arrivato secondo nei 60 M45 con 7"23. Riflessione: sapere che diventa sempre più difficile vincere una medaglia, da una parte porta via qualche metallo pregiato, dall'altro fa nascere quegli stimoli che il fatto di vincere sempre potrebbe ammorbidire. Ora tocca ai 400.
- Bronzo anche dai 3 km di marcia M60 da parte di Luigi Giannuzzi. Tempo per lui: 16'07"63. Quarta medaglia internazionale per Giannuzzi: replicato il bronzo di Sindelfingen-04 (a Linz-06 giunse 9°, mentre non era presente a Clermont).
- Gli altri italiani di giornata.
- 5° - Mario Fiori nei 3 km di marcia M60 con 16'28"61.
- 5° - Franco Venturi Degli Esposti nei 3 km di marcia M50 con 14'59"51.
- 6° - Pierluigi Acciaccaferri nei 200 M40: 24"55.
- 7° - Alessandro Tifi negli 800 M45 di Romeo: 2'12"02.
- 8° - Sergio Domizi sempre nei 3 km di marcia M55 con 18'24"85.
- 8° - Aronne Romano giunge ottavo nel lancio del peso M50 con 11,67,
- 9° - Gianni Lolli, nono, con 10,50 sempre nel peso M50.
- Gli Highlights e i record - Nel frattempo è ufficialmente esplosa in tutta la sua vigoria la W90 Olga Kotelko, che ha già stabilito 3 record mondiali di categoria in meno di due giorni: purtroppo uno di questi risulta stabilito nel peso W90, dove la precedente padrona risultava essere Gabre Gabric con 4,73. La Kotelko, nella sua foga di accappararsi medaglie a grappoli, lancia 4,90 e cancella la Gabric. La Kotelko poi sigla il nuovo record del lungo W90 (1,67: prima donna sopra i 90 a cimentarsi in questa gara e quindi, naturalmente... record) mentre ieri aveva stabilito quello dei 60 (con l'abbattimento del precedente record di 16 secondi!). A proposito di highlights: nel lancio del peso M35 un tedesco, Andy Dittmar, ha lanciato il peso da 7,260 kg addirittura a 18,62! Avrebbe vinto gli assoluti italiani... Per contro l'asta M35 l'ha vinto un altro tedesco con... 1,60. Sì, sì, proprio un-metro-e-sessanta, non era un errore di battitura: i mondiali master canadesi sono anche questo (il personaggio che assurgerà alla storia si chiama Marcus Gunther). Record e titolo anche per la belga Rachel Hanssens nel peso W80 (7,15 con la palla da 3 kg) e per la marciatrice australiana. Immenso Bill Collins: 24"32 a 59 anni e quasi due secondi al secondo. Vittorie anche per le grandi vedette del mondo master: Phil Raschker nei 200 W60, Marie Kay nei 200 W50, Karla Del Grande nei 200 W55.
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02/03/10
Primo oro azzurro da Kamloops: Sansonetti. Thigpen non supera Longo. La Fidal si è scordata dei mondiali master!

- Ugo Sansonetti: 30 medaglia d'oro certificata da Webatletica, grazie alla vittoria sui 60 con 11"57. La 9^ medaglia d'oro italiana sui 60 metri in un campionato mondiale indoor. Per Sansonetti è la seconda vittoria sui 60, visto che vinse nel 2004 a Sindelfingen tra gli M85. La 72^ medaglia del metallo più pregiato conquistata dall'Italia ai World-Indoor, 203ma in totale. 6° oro tra gli M90. 7^ presenza-gara di Ugo con un ruolino impressionante: 6 ori e un bronzo. A Sindelfingen 2004 concluse infatti con 5 ori e un bronzo.
- Enrico Saraceni: batterie dei 200 mt: 24"42 - miglior tempo del primo turno. 15^ caps per Enrico ad un Mondiale Indoor (in 3 edizioni: Linz, Clermont e Kamloops). Imbattuto sia sui 200 che sui 400 ai Mondiali al coperto, dove vanta 4 medaglie d'oro totali. Sino ad oggi tra gli M45 solo 3 ori conquistati dall'Italia in tutte le specialità: Ballico nel giavellotto a Clermont, Hubert Indra nel pentathlon di Linz e Marco Segatel nel salto in alto sempre di Clermont. Nei 200 metri i migliori piazzamenti sempre della categoria M45 appartengono a Max Clementoni che giunse 5° a Sindelfingen (primo della finale "B", mi sembra) e 6° a Linz.
- Pierluigi Acciaccaferri: 7 nei 60 M40 con 7"61 e finalista nei 200 M40 con 24"53. Il 7° posto rappresenta la 4^ miglior performance ad un mondiale indoor di un M40 italiano sui 60 metri, come già scrivevamo ieri. Nei 200 M40 l'Italia vanta due ori (proprio con Saraceni) e un quarto posto con Alfonso De Feo a Linz 2006. Acciaccaferri è l'11° atleta italiano a cimentarsi nella specialità in quella categoria.
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06/01/10
L'Italia verso Kamloops: alcune statistiche sulle 3 edizioni precedenti

- Presenze e medaglie: l'Italia ha vinto 203 medaglie nelle tre edizioni dei Campionati Mondiali Indoor Master. Di queste 71 sono d'oro, 57 d'argento e 75 di bronzo. Una curiosità: le medaglie di legno (per i quarti posti) sono state ben 64... Comunque sia, se consideriamo che gli atleti italiani totali che si sono presentati ai mondiali sono stati fin'ora 448, abbiamo una media di 2,2 atleti per medaglia. Non male. Le presenze-gara a tutti i singoli eventi sono state 1278, cioè 2,85 eventi per atleta (quindi metteteci le batterie, i vari turni, le squalifiche, i ritiri...). L'edizione con più eventi coperti dgli atleti azzurri è stata quella di Linz (magari per la vicinanza logistica?) con 543 presenze, davanti a Clermont con 489 e Sindelfingen con 246.
- Medaglie, categorie e specialità: le categorie più "vincenti" nella breve storia dei mondiali master sono state la W35 e la M45 con 19 medaglie a testa. Seguono la M40 con 17 medaglie, e la M35 con 16. Al momento non risultano essere state vinte ancora medaglie nelle categorie W75, W80, W85. Ancora nessuna medaglia tra gli M95 e le W95. Delle 71 medaglie d'oro vinte dagli italiani, emerge una nazione votata alla velocità: la specialità più prolifica di ori è stata infatti i 60 metri con ben 8 vittorie, seguita dai 200 con 7 vittorie e i 400 con 6 vittorie (insieme a all'alto e al lungo). Il tutto condito con 3 ori nella 4x200: vale a dire che 24 vittorie (cioè circa 1/3 del totale) arriva dal settore velocità. E questo a fronte del fatto che la velocità copre 4 specialità sulle 22 presenti nel programma dei mondiali indoor master. Decisamente più in sordina la tradizione vincente nel fondo-mezzofondo, che vanta al proprio attivo 9 vittorie su 5 specialità e, chiaramente, più opportunità (800, 1500, 3000, cross, mezza maratona e i concorsi a squadre nel cross e nella mezza maratona). Molto bene i salti: 18 ori, con le già citate sestine di Lungo e Alto. 12 vittorie nei lanci (con il disco capofila con 4 ori). La marcia ha portato a casa sin'ora 2 medaglie d'oro dai 3 km in pista, ma ha anche collezionato l'unica specialità dove l'Italia non ha mai vinto nelle 3 precedenti edizioni: i 10 km di marcia su strada. 4 ori dai 60 ostacoli e dalle prove multiple due vittorie.
- I singoli: gli italiani che hanno vinto almeno un medaglia d'oro nei 6 anni precedenti sono stati 35. Sono invece 96 gli italiani che hanno vinto almeno una medaglia (di qualsiasi metallo essa si tratti). Gli italiani che hanno partecipato a tutte le edizioni dei mondiali sono stati 15 (quanti di questi continueranno ad alimentare la propria fedeltà alla competizione?). Di questi 15 quelli, coloro che hanno portato a casa una medaglia individuale da ognuna delle 3 manifestazioni sono stati solo 4: Marco Segatel, Elisa Neviani, Carla Forcellini e Vincenzo Felicetti.
- I re: L'atleta degli atleti, cioè colui che si è laureato campione del mondo in tutte le edizioni dei mondiali è Marco Segatel, tri-campeon mundial. Nel medagliere delle platas individuali, guida invece la classifica Bruno Sobrero con 5 ori, 2 argenti e 1 bronzo, seguito da Emma Mazzenga (5, 1, 1) e Ugo Sansonetti (5, 0, 1). Se contassimo solo le medaglie (senza guardarne il colore) troviamo in testa ancora Bruno Sobrero con 8 medaglie, seguito da Brunella Del Giudice ed Emma Mazzenga con 7.
- Chi volesse le proprie statistiche sui mondiali master indoor, non ha che da scriverci... info@webatletica.it
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