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21/10/13

Mondiali Master II - Bortolozzi campione del mondo - argento per la Forcellini

Secondo report estratto dai raffazzonati dispacci che arrivano dal Brasile, manco servisse un vaporetto per trasportare i dati direttamente da 10 mila km di distanza. Mentre le gare sono ben oltre quello di cui si argomenta, ci si riporta a quel poco che si sa. E quindi... sono 24 gli azzurri scesi in pista nelle diverse specialità tabellati e ricavabili da quanto c'è in rete. Ne trovate le gesta qui sotto nel file allegato. Dopo i due ori (Maria Domenica Manchia nel cross W35 e Walter Arena nei 5 km di marcia M45), i due argenti (ancora Manchia nei 5000 W35 e Salvatore Cacia nei 5 km di marcia M45), e un oro alla Tiselli di cui non si sa ancora nulla, da Porto Alegre arrivano altre due medaglie (dal momento in cui è partito il vaporetto ed è arrivato qui in Italia), ovvero un altro oro ed un altro argento. L'oro è stato conquistato da Giorgio Bortolozzi, ovvero un'icona del masterismo in Italia, nel salto in lungo M75 con 4,25 (il record italiano rimane al 4,48 risalente al 1990 di Marabotti). L'argento invece è andato a Carla Forcellini nell'asta W50 con 2,90. 

Vediamo qualche chicca statistica dei due medagliati. 

Giorgio Bortolozzi - se il mio data-base non mi tradisce, nonostante la lunghissima carriera master, i numerosi titoli italiani con annessi record, le medaglie internazionali, le grandi prestazioni, quella di Porto Alegre dovrebbe essere la sua prima medaglia d'oro mondiale. Bortolozzi vanta un altro oro, ma europeo e vinto a Potsdam nel 2002, 11 anni fa. Pensate ad una cosa pazzesca: Bortolozzi vinse una delle prime medaglie italiane di sempre ad un mondiale master nell'edizione del 1977 a Gotoberg, nel triplo. Vinse l'argento mondiale anche a Roma '85, sempre nel salto triplo. 14 le sue medaglie internazionali (contando anche gli EMG... non ho i dati aggiornati dei WMG che sono rimasti clamorosamente inaggiornati nel Sigma). Il già citato Marabotti è stata anche l'unico (ora insieme a Bortolozzi) a vincere un oro nel binomio lungo/M75 ad un mondiale su 7 presenze-gara azzurre. Nelle 7 partecipazioni italiane lo score ora vede 2 ori e 3 argenti (2 di Marabotti e 1 di Sobrero). Solo in due circostanze gli italiani non sono andati a medaglie. 

Carla Forcellini - ennesimissima medaglia per Carla, quella d'argento conquistata nell'asta W50. Personalmente ne conto 33, tra tutte le specialità, staffette incluse. Delle 33, 18 sono gli ori, in particolar modo nell'asta. Ha partecipato agli ultimi 6 mondiali consecutivi vincendo 6 medaglie, 3 d'oro e 3 d'argento. Ma vinse anche l'edizione del 1999 a Gateshead. Era campionessa mondiale uscente, avendo vinto a Sacramento nel 2011. Curiosità: i 4 titoli mondiali master conquistati dalla Forcellini nel salto con l'asta sono sempre arrivati ad intervalli di 4 anni, o anche ad edizioni alterne: 1999, 2003, 2007, 2011. Cabala? 


19/05/13

Rubbiani con 5,22 cancella il più vecchio record master in vigore nell'asta

Tra i record italiani di over-35 della prima di stagione, ci sta anche quello dell'asta M35. Matteo Rubbiani, al Trofeo Liberazione di Modena, ha infatti saltato la misura di 5,22, ovvero 2 centimetri in più della misura ottenuta da Marco Andreini nel lontano 1997 a Rieti: 16 anni anche in questo caso (come per Trabucco con 10000 M65) (qui il link al risultato). Il record di Andreini rappresentava il più vecchio record italiano presente negli almanacchi nella specialità del salto con l'asta sia indoor che outdoor, tra uomini e donne. Quest'anno a Rubbiani era riuscito anche di portar ad Andreini via il record indoor, anch'esso datatissimo. Ora la palma di record più "antico" passa al salto di Carla Forcellini con il record indoor delle F40 risalente al 1999. 

01/02/11

Record master del weekend: ci sono anche Susanna Tellini e Tiziana Piconese

Susanna Tellini, prima da destra, festeggia a Riccione con
Rosa Marchi e Marta Roccamo
Finalmente sono usciti i risultati di Padova, meeting dei salti, e naturalmente c'erano due grosse sorprese in chiave master. Infatti, due record italiani della categoria F45, che come spiegavo non più di qualche post fa, è la categoria più attiva dell'intero lotto per questioni di carattere "sociologico" (passatemi il termine). Artefici dei due record Tiziana Piconese e Susanna Tellini, entrambe del 1966. La prima ha stabilito il nuovo record nel salto in alto F45 con 1,54, che supera l'1,50 di Rossella Zanni che aveva saltato in due circostanze (a Modena il 17 gennaio del 2010 e ad Ancona il 21 febbraio sempre del 2010). La Piconese torna in possesso di un record indoor dopo aver perso quello dell'alto F40 (1,64) per mano di Roberta Bugarini (1,74). Questa la cronologia recente del record del salto in alto F45 indoor:
  • 1,46 - Chiara Passigato (1961) - Ancona 09/03/08
  • 1,48 - Rossella Zanni (1964) - Ancona 27/02/09
  • 1,50 - Rossella Zanni (1964) - Modena 17/01/10
  • 1,50 - Rossella Zanni (1964) - Ancona 21/02/10
  • 1,54 - Tiziana Piconese (1966) - Padova 29/01/11
Nel salto in lungo, invece, record per la mantovana Susanna "Susy" Tellini, che è riuscita a saltare 4,94, cioè 6 centimetri in più del record F45 di Carla Forcellini saltato a Genova nel 2004 (quasi 7 anni fa). E' il secondo record detenuto dalla Tellini, che già possedeva quello del lungo F40. Il totale dei record italiani del 2011 sale così a 11, e pensate: ben 5 sono stati stabiliti da F45.

13/09/10

La settimana master: Marcello Benvenuti, Genny Di Napoli e Stefano Parma in pista

Difficile definire quale sia stato il "campo della settimana", quello cioè dove si sono raccolti il maggior numero di risultati in chiave master, vista la contemporanea presenza di numerosi over-35 in tutta Italia. Di sicuro una massiccia invasione di master italiani si è avuta a Bellinzona, al tradizionale meeting internazionale master, valido anche come campionati nazionali elvetici. Di sicuro ai Campionati provinciali milanesi dell'Arena vi era una nutrita rappresentanza di questo mondo, ma un pò in tutte le sedi si sono avute decine di presenze di "spessore". Parto con la notizia che Dario Rappo, M60, segnalato la settimana scorsa a Rodengo Saiano perchè impegnato nel miglio sotto le stelle, aveva stabilito la miglior prestazione italiana di oltre 8 secondi: 5'19"03 contro il 5'27"65 ottenuto da Francesco Cipolla a Susa l'anno scorso. Nella stessa riunione Silvia Casella (1972) ha invece abbassato il suo stesso record del miglio di un paio di secondo portandolo a 4'56"92. 182° e 183° record italiani master dell'anno.
Tra le notizie di primo piano, il 1500 corso da due all-timer nazionali di sempre come Genny Di Napoli (1968) e Stefano Parma (1967) nel ventennale di celebrazione del record proprio di Di Napoli sui 1500 tenutosi a Peschiera Borromeo vicino a Milano. Di Napoli, evidentemente ancora in splendida forma, ha fermato i cronometri in 4'10"1 (89,37%), anche se "solo" quarta prestazione in Italia della settimana tra gli over-35. Il record italiano M40 è comunque lo stratosferico 3'54"29 di Giorgio Gennari Litta stabilito nel 2007 a Ponzano. Meglio di Di Napoli, in termini prcentuali hanno fatto meglio il sempre più in forma Pierangelo Avigo (1961) che a Villafranca di Verona ha chiuso anch'esso i 1500 in 4'16"32: ben 93,16%, che nel mezzofondo sono un punteggio stratosferico. Nella stessa gara e stessa categoria, ma "pagando" l'anno in meno sulla carta di identità, troviamo il 4'15"64 di Marco Biondani (1962) che gli ha portato in dote un 92,55%. Giusto per completare il podio-virtuale-AGC della settimana nel mezzofondo, segnalo l'esplosione di tale Giovanni Latini (1967, quindi M40) che negli 800 a Livorno ha corso in 2'00"79 (90,48%): pane per i denti di Stefano Avigo e Francesco D'Agostino!
Voliamo adesso fino a Bellinzona: piccola invasione del Canton Ticino, come dicevamo. Tre top-master nazionali (tra i tanti) al via: Waltraud Egger (1950) Ingeborg Zorzi (1948) e Graziano Morotti (1951). La Egger ha chiuso i 1500 in 5'40"47, che vuol dire 93,09%, ovvero il miglior risultato di una master in Italia nella scorsa settimana. La Zorzi ha saltato 1,23 nell'alto (86,62%), mentre Morotti ha ottenuto il miglior risultato nazionale in percentuale tra tutti i master italiani in assoluto: ha infatti fermato i cronometri a 22'57"60 sui 5 km di marcia, ovvero un roboante 96,75%. A Bellinzona si sono rivisti anche i velocisti Massimo Clementoni (1959, dopo l'ottimo europeo) e Giancarlo D'Oro (1962, dopo il protratto infortunio). Dario Rappo (1948) era invece presente sugli 800, che ha terminato in 2'25"36. Silvano Giovara (1942) 1,38 nell'alto che gli valgono 85,59%, che è il secondo salto della settimana per punteggio. Poi lunga teoria di lanciatori sugli scudi, che trovate tutti nell'allegato file con i migliori risultati della settimana. Da segnalare l'unico che è riuscito a oltrepassare la barriera dell'80%: il veterano (gli atleti over-70 per noi) Virginio Colombo (1927) con il suo 29,92 nel disco ha totalizzato 85,96%. Nella velocità femminile Susanna Tellini (1967) regola Marinella Signori (1963): 13"50 a 13"55. La Mantovana poi si imporrà anche nel lungo con 4,72.
A Milano naturalmente il risultato di Barbara Lah (1972) nel triplo (12,73, 91,12%) è la miglior prestazione tra le donne. Riflettori anche per Giuseppina Perlino (1965) che mostra un ottimo stato di forma correndo il "giro" in 62"66 (88,31%). Personali per Maria Sgromo (1975, ma non mi sembra abbia mai partecipato come master ad una manifestazione "dedicata" ad essi) su 200 e 400: 26"70 e 58"92. Mara Cerini scende a 59"49 (87,27%).
A prescindere dalle sedi, vi segnalo un'altra gara del primatista italiano di salto in alto, Marcello Benvenuti (1964) 1,90 e 91,09% a Modena in attesa che Marco Segatel torni a suoi livelli che lo hanno reso imbattibile, per uno scontro epocale. A Rieti vittoria (storica?) di Paola Tiselli (1973) contro Patrizia Spuri (1973) sugli 800: 2'16"35 a 2'16"88. Poi nello stesso giorno (o avrò letto male?) la Tiselli parte e vince pure i 1500 in 4'52"75. Sempre a Rieti Paolo Chiapperini batte dopo una lunga rincorsa Max Scarponi (un pò sottotono rispetto ai fasti ungheresi), mentre Carla Forcellini (1959) arriva a 3,00. Nello sfogliare i dati proprio di questa gara quasi mi si blocca la mascella: tale Francesca Marchetti, classe 1959, proprio come la romana, secondo il SIGMA avrebbe battuto proprio la Forcellini nel salto con l'asta, valicando l'asticella a 3,10. Apriti cielo! Sarebbe un evento da leggenda sporitva, vista l'imbattibilità internazionale pluriennale. Mi sono dovuto riservare una telefonata al CT Claudio Rapaccioni, che ha parzialmente chiarito la situazione: dovrebbe infatti trattarsi di una ragazza quasi omonima che erroneamente è stata inserita nel sistema. Attendiamo le rettifiche!
A Formia nel decennale di festeggiamento dell'Easyspeed 2000, 400 da sogno "intercategoriale": Max Poeta (1972), Campione Europeo indoor ad Ancona, Edgardo Barcella (1970) Campione Mondiale a Riccione 2007, ed Enrico Saraceni (campione un pò di tutto da anni): 52"30 per Enrico (92,12%), 52"00 per Barcella (88,81) e 51,27 per Poeta (88,74). Ma, mi si permetta, la sorpresa viene dalla seconda serie, dove tale Stefano Aceto (1968) corre in 51"57. Un terzo incomodo per il 2011 proprio per Barcella e Scarponi.
Ivrea vede al via Daniela Ferrian (ormai a tutti gli effetti un'atleta recuperata all'attività agonistica), ma anche, sui 200, il ritorno di Maria Costanza Moroni su una specialità non propria.
In allegato i migliori risultati dei master nell'ultima settimana e il contributo nel nostro amico Beno.

06/08/10

Europei Master, capitolo-5: i record italiani

Quelli di Nyregyhaza sono stati Campionati Europei master molto particolari, per quanto riguarda i record italiani. Nelle precedenti manifestazioni internazionali ci eravamo abituati a registrare manciate di record che cadevano a grappoli, mentre in Ungheria le nuove migliori prestazioni italiane sono state ottenute quasi esclusivamente dalle donne e quasi esclusivamente con i nuovi attrezzi entrati in vigore quest'anno (ulteriormente scontati rispetto al passato) nelle categorie over-70 (o 80? Non ricordo). Le ragioni sono da ricercare nel fatto che la pista sulla quale si sono svolti questi Campionati Europei era probabilmente particolarmente lenta, oltre che presentare un rettilineo finale costantemente opposto al vento. Da qui i mancati record nella velocità (la specialità di punta del masterismo italiano attuale). Nel mezzofondo, Egger a parte, non si sono presentati molti dei big nostrani, nei lanci addirittura (quasi) nessuno, se non le terribili "ragazze" della Nuova Atletica dal Friuli e la solita Gabric. Ma vediamo nel dettaglio i nuovi record stabiliti, con una chiosa finale su altri record stabiliti nell'ultimo mese in Italia. Mi riserverò poi di comunicare gli atleti master dei mesi di giugno e luglio, che purtroppo, per motivi di tempo, non avevo nominato.

In Ungheria si sono registrate 10 nuove migliori prestazioni italiane master (una eguagliata). La parte del leone l'ha fatta la solita Gabre Gabric (W95) con i tre record in successione di peso, disco e giavellotto. Nel lancio del peso (con i 2 kg) 5,32 contro il 5,20 ottenuto a Novara in maggio. Nel disco 12,86, che migliora di poco il 12,79 lanciato dalla stessa Gabric a Saint Christophe, ad Aosta, nel settembre 2009. Infine 7,92 nel lancio del giavellotto, anche qui a migliorare un suo stesso risultato: il 7,85 lanciato agli Europei Indoor di Ancona l'anno scorso a marzo (ma chiaramente il giavellotto viene lanciato all'esterno... quindi è una prestazione outdoor). Tutti e tre i risultati sono anche record europei di categoria (che naturalmente le hanno consegnato le tre medaglie d'oro annesse e connesse). Ma soprattutto il risultato nel disco è il nuovo record mondiale! Per Gabre non cambia sostanzialmente nulla per quanto riguarda il numero di record detenuti: siamo a 13, il primo dei quali ottenuto nel 2003 a Torino nel peso F85.
Posto d'onore, quanto a Record stabiliti, per Rossella Zanni (W45): due record ottenuti in Ungheria. Uno è un "pareggio", cioè quello nel salto in alto (1,51) ottenuto durante l'heptathlon. Pensate che la gara individuale di alto W45 è stata vinta dalla polacca Marianna Biskup con... 1.51. La differenza? Che la Zanni nelle prove multiple ha piazzato un percorso netto sino a 1,51, mentre la Biskup ha "cippato" la prima a 1,51. Possiamo parlare quindi di una mancata campionessa europea? Non lo sapremo mail. Il secondo record della Zanni è invece arrivato proprio nelle prove multiple con 4736 punti, che migliora il suo risultato di Roma di 4680 punti. Terzo miglioramento per la modenese in meno di un anno, con un incremento di circa 100 punti dalla MPI ottenuta a Cattolica nel 2009 (4638 pt). La Zanni è quindi a quota 8 record italiani detenuti (tra outdoor e indoor), divisi tra salto in alto, prove multiple e 200hs.
Con due record italiani torna da Nyireghyhaza anche Anna Flaibani (W80) che ha migliorato il record del lancio del martello con il nuovo attrezzo da 2 kg (21,39) e nel pentathlon lanci, con 3279 punti. Nel martello il record era assai recente, risalendo agli italiani di Roma di giugno con 20,50. Record che in un anno è stato migliorato già 4 volte (anche grazie all'introduzione proprio del nuovo martello). Aveva iniziato la Fozzer con 11,75, poi era subentrata di prepotenza proprio la Flaibani che prima a San Benedetto (17,19), poi appunto a Roma era riuscita a migliorarlo. Quindi c'è il record nel pentahlon lanci, con 3279 punti, così come configurato con le nuove tabelle. Sicuramente meglio dei 2505 punti ottenuti sempre di Nives Fozzer a Pistoia, ma ad onor del vero la Flaibani era stata in grado di ottenere con le vecchie tabelle (e i vecchi attrezzi) di 3456 punti. Anche la Flaibani è una collezionista di record italiani: secondo il mio database adesso è salita a quota 23! Pensate che quello del lancio del peso F70 (3 kg) resiste ancora dal 1998 (12 anni) ed è il terzo record più datato nel lancio del peso master femminile. Là davanti resiste Ada Turci con il record ottenuto con il peso da 3 kg nel 1980 quanto era F55: sono passati "solo" 30 anni. Mentre, non so se può interessare in qualche modo, il record del '98 è al 32° posto nella classifica dei record più vecchi del mondo master femminile italiano.
Non poteva mancare nell'elenco la fenomenale altoatesina Waltraud Egger da quest'anno patrimonio della categoria W60. Poche apparizione nella stagione, ma tutte "determinanti" o "storiche". Il record nazionale le arriva paradossalmente nella gara dove Wlatraud si deve accontentare "solo" del bronzo negli 800 vinti dalla britannica Agnes Hitchmough. Il suo tempo, 2'39"58 abbassa addirittura di quasi 11" il suo stesso tempo ottenuto a Roma (2'50"31) corso durante gli italiani master. Prima dell'avvento di Frau Egger, il record era rimasto nella disponibilità di Noemi Gastaldi per 16 anni (correva l'anno 1994 con 2'56"66 stabilito durante gli Europei di Atene di quell'anno). Per Egger 15 record italiani, 11 individuali e 4 con le staffette nazionali, indoor ed outdoor. Propietaria dei record sugli 800 outdoor nell'arco di 15 anni e 3 categorie (F50, F55 e F60) (con 3 record indoor) vanta anche 3 record sui 1500, due sui 3000 e uno sui 5000 (quest'anno... specialità che le ha dato anche l'oro europeo): sta pe caso allungando le distanze?
All'appello ai record italiani non manca quasi mai Carla Forcellini (W50). Stavolta però non parliamo della sua asta, dove vanta tutti i record (indoor ed outdoor) delle categorie W40, W45 e W50. Nemmeno dal lungo, dove vanta 3 record. No, il record in Ungheria gli è arrivato dagli 80hs con 13"55, che ha abbassato il 13"81 di Roma (ma ottenuto con un monsone di 3 metri contrario). Il tempo le ha consentito di battere di un centesimo l'inglese Barker (che in batteria aveva fatto meglio di lei). Sempre in batteria la Forcellini aveva sfiorato di un solo centesimo (13"82) il predetto record. 13 i record incamerati al momento dalla romana (tolto un doppio record nell'asta F50 outdoor, avendolo saltato due volte): sei nell'asta, tre nel lungo, 3 negli ostacoli (ma quello di Nyiregyhaza è l'unico all'aperto), ed uno con la 4x100 nazionale W45. Il record più datato di Carla risale invece al febbraio 1999, nell'asta F40.
Non si può non citare nell'elenco anche Antonio Montaruli (M60) autore in Ungheria del tempo di 16"71 (vento nullo) nei 100 ostacoli. Miglior prestazione italiana nella nuova configurazione degli ostacoli. Quest'anno sono infatti cambiate le distanze utilizzate nelle gare ad ostacoli (ed in alcuni casi le altezze degli ostacoli stessi). Con un posizionamento probabilmente peggiorativo, è giusto ricordare però che sui 100hs M60, è tabellato un 16"44 ottenuto da Emilio Lombardi nel 1998.
Fin qui i record "ungheresi". Ma nell'ultimo mese sono successe diverse "cose" interessanti, che hanno mosso il mondo over-35 in avanti. Altri record, altri "momenti": il segno si sposta più avanti, un mondo si muove, si evolve.
L'evento clou è sicuramente il record italiano F45 dei 100 metri. Ebbene, dopo 3 miglioramente consecutivi nell'arco di un anno siglati dalla ex azurra Marinella Signori, ci si trova davanti al risultato di Annalisa Gambelli, classe '63 (come la Signori e anch'essa ex azzurra assoluta, con 2 presenze nel 1987) che a Osimo ha corso in 13"23 con un metro di vento contrario. Migliorato di 14 centesimi il tempo della Signori, con il quale aveva vinto gli italiani master romani. Proprio a Roma la Gambelli era arrivata a soli 5 centesimi dalla Signori (13"42). Questa la cronologia recente del record dei 100 F45.
  • 13"23 (1,0) - Gambelli Annalisa, Osimo 10/07/2010
  • 13"37 (0,1) - Marinella Signori, Roma 12/06/2010
  • 13"42 (1,0) - Marinella Signori, Lahti 30/07/2009
  • 13"46 (n.r.) - Marinella Signori, Cattolica 20/06/2009
L'effervescente velocità F45 ha portato anche ad un nuovo record: quello nei 200 della terza ex-azzurra, Daniela Ferrian (1961), che a Villanova il 15 luglio ha fermato i cronometri (purtroppo manuali) a 27"6, cioè un decimo in meno del tempo ottenuto da Umbertina Contini nel 1999. Adesso la Ferrian (51 presenze in Nazionale, 8^ per numero di caps nella storia della nazionale femminile assoluta, presente a 2 mondiali, 1 olimpiade e 1 europeo) detiene sia il record elettrico (28"30) che quello manuale F45. Il 27"7 della Contini era anche il più vecchio record outdoor femminile sui 200, l'ultimo ancora precedente al 2000. Adesso il record più anziano diviene il 28"97 dei 200 F50 della Silvana Zucchi ottenuto nel 2002.
La poliziotta Mara Rosolen (1965) nel frattempo porta a 14,90 il record nella categoria F45 (ancora lei!). Terzo miglioramento nel corso del 2010: agli italiani assoluti di Grosseto la Rosolen era stata in grado di lanciare 14,59. Ora si avvicina pericolosamente alla barriera dei 15.

11/03/10

Il webatleta-del-mese di febbraio: Carla Forcellini

Dopo che a Gennaio avevamo virtualmente attribuito il premio di Atleta del Mese a Mario Longo, artefice di un grandissimo duplice record mondiale nei 60 metri (prima il pareggio a 7"02, poi l'abbattimento della barriera dei 7" con 6"97 ad Ancona), per febbraio siamo stati concordi (chi avrà seguito la trasmissione radio avrà sentito l'unanimità della decisione presa in diretta) nel ritenere Atleta del Mese la W50 Carla Forcellini. Il premio le viene attribuito per una serie di prestazioni ottenute non solo nella sua specialità cardine, il salto con l'asta, ma anche nelle due "collaterali" quali i 60 ostacoli e il salto in lungo. Sulla decisione pesa principalmente il record del mondo nell'asta W50, portato da 3,20 (che già gli apparteneva) a 3,30 il 16 febbraio a Firenze. Quindi i 4 record italiani ottenuti sempre nel mese di febbraio: quello già citato nel salto con l'asta (bè, era un record del mondo...), quello dei 60hs (10"33: ma a Kamloops a Marzo lo polverizzerà fino a 9"99) e i due del salto in lungo: 4,74 prima e 4,80 dopo sempre ad Ancona. A condire il tutto naturalmente i 3 titoli nazionali master ad Ancona. Più di così francamente era difficile chiederle. A Kamloops, come ben sapete dai nostri reportage, Carla vincerà l'oro nell'asta, l'argento nei 60hs e il bronzo nel salto in lungo. Un inizio di stagione davvero al fulmicotone per la cardiologa romana (almeno, così riportano altri siti).

06/03/10

Flavia Borgonovo e Milena Megli superstar: ancora campionesse del mondo! Forcellini d'argento negli hs (con record)

(foto di Joy Upshaw) - Difficile crederci prima della vigilia: il bottino italiano a Kamloops vede ormai 9 medaglie d'oro, due d'argento e tre di bronzo. Su una spedizione che inizialmente contava 26 atleti (alla fine dei Mondiali ne daremmo contezza esatta) 14 medaglie sono davvero un bottino inopinato. Anche perchè le medaglie non derivano esclusivamente dai veterani (per Webatletica gli atleti over-70), ma nella quasi totalità (Sansonetti escluso) da protagonisti che praticano l'attività sportiva in maniera para-professionale (concedetemi il termine: non me ne veniva in mente un altro. Intendo chi ruba ore e ore in allenamenti alla propria esistenza professionale e soprattutto familiare). Quindi un inno alla loro abnegazione e bravura. Tra l'altro medaglie che arrivano da tutte le specialità e non solo dai soliti volti noti del masterismo italiano. Davvero delle belle sorprese che danno vigore a tutto il movimento: già ad oggi una spedizione più che positiva (per i trionfalismi aspettiamo domani, ultima giornata) e ciò, nonostante le catastrofiche premesse, dovute allo scarso aiuto della Federazione, che probabilmente dovrebbe avere nelle sue more quanto meno l'idea di proporre delle soluzione logistiche agli atleti, per farli albergare vicini!!! Non solo raccogliere le iscrizioni e spedirle... quello lo potevano si poteva fare autonomamente: anzi, per la prossima manifestazione internazionale, se volete, lo faccio io: basta che mi inviate una busta con un francobollo e l'iscrizione: così solleviamo la Fidal e chi ne è addetto a questa gravosa incombenza che evidentemente lo tiene occupato tutto l'anno. E che dire dello scandaloso silenzio della stessa sull'inizio dei mondiali master (cui si è corso ai ripari in fretta e furia dopo il nostro "j'accuse")?? E in generale la fastidiosa sensazione di menefreghismo e lassismo sull'attività master internazionale? Ma c'è chi dice che così vada meglio, bontà loro. Giochi di potere. Per fortuna il movimento master è soprattutto l'attività praticata, gli atleti e la loro voglia di gareggiare fregandosene di coloro che si attaccano alle nostre tasche e ai nostri silenzi. Per questa Fidal, lo ricorderò finchè campo, come da lei stessa scritto un mesetto fa, siamo "risorse da sfruttare". Siamo superiori a tutto questo. Facciamo atletica, non la parliamo (io, bè, ne scrivo... sperando di raccogliere il consenso di qualche sparuto lettore).
  • Da chi iniziamo allora? Da Flavia Borgonovo? Iniziamo da lei allora. Seconda medaglia d'oro in una delle massime competizioni mondiali master. E siamo nella storia. Piccola per carità, ma sempre una paginetta importante del nostro movimento. Dopo lo strapotere nel salto il lungo W35 culminato con una vittoria "per distacco" di quasi 40 centimetri (Flavia è praticamente tornata a saltare sui suoi migliori livelli di sempre), arriva l'inattesa (per me!) vittoria nel salto triplo W35. Stavolta sudatissima: l'avversaria si chiama Laila Petersone (Lettone). Flavia in testa dopo il primo turno di salti: 11,22 vs 11,16. Al secondo la lettone piazza il saltone: 11,58. Flavia si getta a quel punto al suo inseguimento: 11,46 al secondo. Un nullo. 11,40. 11,36... nulla. Ma ecco l'ultimo: 11,64!! 6 centimetri in più della lettone che dopo l'exploit è praticamente sparita dalla gara con salti anche inferiori agli 11 metri, magari già presagendo il "medaglione". Gran carattere la Borgonovo e nuovo titolo mondiale. Quarto oro nel triplo ad un mondiale indoor da parte di un atleta italiano: a Sindelfingen-04 ci riuscì Vittorio Colò, mentre tra Linz-06 e Clermont-08 la migliore fu Elisa Neviani. Il miglior risultato fin'ora ottenuto tra le W35 era l'argento della stessa Elisa Neviani a Sindelfingen-04. Terza atleta inoltre ad aver fatto "doppietta" ad una manifestazione simile: prima di lei erano riuscite solo Tiziana Bignami (60 e 200 a Clermont-08) e Patrizia Aletta (nel martello-martellone a Clermont-08). Brava Flavia!
  • Secondo magnifico oro per parte di Milena Megli, nei 10 km di marcia su strada W40. 54'06"8 per la vittoria netta contro la canadese Susan Brooke (55'33"8). E soprattutto seconda medaglia del colore più pregiato nella massima competizione al coperto per una master (bè, poi i 10 km di marcia non sono propriamente al coperto!). E sono 4 le sue medaglie ai World-Indoor: 2 ori (entrambi in Canada) un argento e un bronzo. Ed è anche la quarta medaglia d'oro in assoluto vinta dalla marcia italiana nel corso delle 4 massime manifestazioni mondiali: due Milena Meglie, una Lino Tadei e la quarta Paola Bettucci.
  • Stupenda medaglia d'argento di Carla Forcellini nei 60hs W50: 9"99 contro il 9"92 della britannica Hazel Barker. Un tempo sensazionale per la nostra miglior saltatrice d'asta di sempre, che tra l'altro abbassa di 34 centesimi il suo stesso record italiano stabilito ad Ancona un paio di settimane fa. 11^ medaglia italiana negli ostacoli ai mondiali indoor: tra le W50 c'era stato il precedente nel 2006 di Simonetta Martelli che giunse terza con 10"36 (tra l'altro tempo mai rattificato come record italiano, trovando sulla cronologia del record il 10"58 della stessa ottenuto nel 2003 ad Ancona: aggiorniamo noi). Per la Forcellini settimana medaglia ad un mondiale indoor: 3 ori, 2 argenti e 2 bronzi.
  • Bronzo per Franco Venturi degli Esposti nei 10 km di marcia M50: 52'15"7 in una gara serratissima, con molti avversari quotati (stando ai risultati e alla vicinanza degli atleti al traguardo). Prima medaglia mai conquistata da un M50 ad una rassegna indoor iridata: la miglior posizione fino ad oggi conquistata era stata il 4° posto di Roberto Cervi a Linz nel 2006. A livello individuale Franco aveva conquistato sino ad oggi 3 medaglie, tutte di bronzo e tutte ad un campionato europeo indoor. Con questa sono 4 medaglie internazionali, che evidentemente sono state tutte conquistate in inverno. Ma è la prima in assoluto per il marciatore in una manifestazione mondiale. A Lahti era giunto 5° nella 20 km, così come 5° proprio nei 3 km di marcia indoor a Kamloops.
Gli altri italiani: sfortunato 4° posto per Luigi Giannuzzi nei 10 km di marcia M60: con 58'07"4. 6° Angelo Giananneschi nei 3000 M55: 10'16"80. Lo stesso si presenta nelle batterie dei 1500 M55 e ne vince con autorità la prima (5'03"34) ottenendo il secondo tempo assoluto. In giornata la finale. Sorprende l'assenza del neo campione del mondo degli 800, Giuseppe Romeo, dalle batterie dei 1500 M45: che sia già sazio? Nei 400 M45 Enrico Saraceni vince con autorità la prima, probabilmente serbando tutte le energie per la sparata finale: 55"87 davanti al nostro forumista Alessandro Tifi: 56"39 e prima finale mondiale per il marchigiano, suo career-best! Nella seconda batteria troviamo un insidioso canadese: Michael Shearar: 53"51. Nei 400 M40 finale raggiunta (è la terza) per Pierluigi Acciaccaferri con 53"58: terzo tempo per lui in accesso alla finale e ottime possibilità di medaglia. Si rivede nella finale anche l'olandese Richard Janssens, vincitore di Clermont-08 davanti al Webmaster Linfordbif.

03/03/10

Pioggia di medaglie azzurre: 6 ori, 1 argento e 2 bronzi

Giornata quasi impronosticabile per i colori italiani alla vigilia, la terza giornata dei Campionati Mondiali Indoor che si stanno svolgendo a Kamloops. Da dove iniziamo? (scusate il ritardo delle notizie, ma lavoro anche io...) Dalla Fidal? E iniziamo da lì: sarà un caso, ma dopo il nostro "j'accuse" sullo scandaloso silenzio della Federazione sulla massima manifestazione master indoor, oggi qualcuno ha avuto la cortezza di pubblicare qualche cosa. Purtroppo, lo ripeto, alla Fidasics non interessa il movimento master se non come mero rubinetto di proventi derivanti da tesseramenti e iscrizioni delle corse su strada. Questo mettiamocelo in testa. A questo punto, che dite? Dobbiamo pure ringraziare? Personalmente mi dispiace non essere a Kamloops, quanto meno per essermi perso questa giornata trionfale per i colori italiani. Alcuni con incredibile merito, qualcun altro con un pizzico di fortuna (chi gareggia da solo in definitiva deve solo sperare che non si materializzi in alcun modo la Nemesi che lo tolga dalla gara prima del raggiungimento della medaglia). Comunque sia: al termine della giornata si conteranno la bellezza di 6 medaglie d'oro, una d'argento e 2 di bronzo. Ripeto: impensabile alla vigilia, vista la ristrettezza della delegazione italiana. E così il nostro medagliere si muove: da nazione-faro del mondo master, dopo due giornate eravamo piombati nel baratro dell'anonimato. Piccole nazioni con pochi abitanti ci surclassavano ed il naufragar era triste in quel mare. Dopo 3 giorni invece siamo adesso al 7° posto, preceduti naturalmente da Canada e U.S.A., dalla Germania, dall'Inghilterra, dall'Australia e Russia. La Francia arranca dietro a noi, con la Spagna. Speriamo adesso di incrementare il bottino con alcune carte che rimangono nel nostro mazzo. Ma vediamo i medagliati della 3^ giornata.
  • Naturalmente la voce del leone l'ha fatta Ugo Sansonetti che si è portato a casa due ori (che portano a 3 il suo bottino canadese), sui 200 e sugli 800 (nella prima giornata aveva vinto quello dei 60). Sui 200 ha regolato gli avversari con 41"13 (ad Ancona 40"34), e poi gli 800 con 4'43"49. E siamo a 32 medaglie d'oro internazionali: 8 ori solo ai mondiali indoor.
  • Poi c'è naturalmente quella scontatissima di Carla Forcellini nel salto con l'asta W50 (2,50: dopo il primo errore alla misura di entrata, un unico salto alla misura di entrata. Purtroppa Carla era l'unica atleta presente nel suo gruppo di età, quindi non ha proseguito la gara) e il resto dell'energia la avrebbe riservate al salto in lungo. Qui si trova la fuoriclasse aussie Marie Kay che si impone con un mostruoso 5,19. Carla si accaparra il bronzo con 4,40 (ad Ancona era balzata a 4,80) con la canadese Rehbergen dietro di lei pochi centimetri. Si allunga così l'infinito palmares della romana: a livello di Campionati Mondiali Indoor, Carla rimane una delle pochissime atlete ad aver vinto una medaglia in tutte le quattro edizioni.
  • La quarta d'oro è invece quella di Milena Megli nei 3 km di marcia: 15'33"20, 12" meglio della canadese Susan Brooke. 14^ medaglia internazionale per la Megli, 10 individuali, ma primo oro a livello di mondiali indoor (aveva vinto un argento e un bronzo a Clermont, mentre a Linz giunse 5^.
  • Quinto fantastatico oro per Giuseppe Romeo, negli 800 M45: gara velocissima, come ha commentato lo stesso Romeo. Passaggio in 28" ai 200, 58" ai 400 e volatone con il canadese Paul Osland. Gran tempo (considerata la pista): 2'03"89 e 2'04"17 per il nordamericano. Per il portacolori della Daini Carate Brianza il primo oro internazionale dopo l'argento di Lubiana e il bronzo di Clermont.
  • La sestina viene infine raggiunta nel salto in lungo W35, con protagonista un'altra lombarda: Flavia Borgonovo dell'Atletica Rovellasca. Nettissimo il vantaggio sulle altre concorrenti: 5,41 Flavia (che ad Ancona era planata a 5,50) e 5,02 per la lettone Laila Petersone. Davvero un abisso. Prima medaglia internazionale per la Borgonovo, nuova campionessa del mondo.
  • Argento invece per Enrico Saraceni nei 200 M45: 23"36 e una medaglia che sorprende ma fino ad un certo punto, aspettandosi in molti la vittoria. Dopo un inverno tribolato per via di un infortunio, l'impossibilità di concentrarsi sulla velocità, Enrico ad Ancona aveva ben impressionato sui 200: 23"28. Buon viatico per Kamloops, ma mancava solo una settimana prima della gara mondiale. Andrè Francois, il vincitore, evidentemente conosceva bene la pista. Partito in sesta corsia, è riuscito a mantenere il vantaggio derivante dal decalage e probabilmente proprio nell'accelerazione iniziale è stato creato il gap decisivo. Comunque, Francois non è certo un carneade: detiene il record canadese dei 100 M40 con 11"08 e 200 con 22"43 e proprio a Kamloops è arrivato secondo nei 60 M45 con 7"23. Riflessione: sapere che diventa sempre più difficile vincere una medaglia, da una parte porta via qualche metallo pregiato, dall'altro fa nascere quegli stimoli che il fatto di vincere sempre potrebbe ammorbidire. Ora tocca ai 400.
  • Bronzo anche dai 3 km di marcia M60 da parte di Luigi Giannuzzi. Tempo per lui: 16'07"63. Quarta medaglia internazionale per Giannuzzi: replicato il bronzo di Sindelfingen-04 (a Linz-06 giunse 9°, mentre non era presente a Clermont).
  • Gli altri italiani di giornata.
  • - Mario Fiori nei 3 km di marcia M60 con 16'28"61.
  • - Franco Venturi Degli Esposti nei 3 km di marcia M50 con 14'59"51.
  • 6° - Pierluigi Acciaccaferri nei 200 M40: 24"55.
  • 7° - Alessandro Tifi negli 800 M45 di Romeo: 2'12"02.
  • - Sergio Domizi sempre nei 3 km di marcia M55 con 18'24"85.
  • 8° - Aronne Romano giunge ottavo nel lancio del peso M50 con 11,67,
  • 9° - Gianni Lolli, nono, con 10,50 sempre nel peso M50.
  • Gli Highlights e i record - Nel frattempo è ufficialmente esplosa in tutta la sua vigoria la W90 Olga Kotelko, che ha già stabilito 3 record mondiali di categoria in meno di due giorni: purtroppo uno di questi risulta stabilito nel peso W90, dove la precedente padrona risultava essere Gabre Gabric con 4,73. La Kotelko, nella sua foga di accappararsi medaglie a grappoli, lancia 4,90 e cancella la Gabric. La Kotelko poi sigla il nuovo record del lungo W90 (1,67: prima donna sopra i 90 a cimentarsi in questa gara e quindi, naturalmente... record) mentre ieri aveva stabilito quello dei 60 (con l'abbattimento del precedente record di 16 secondi!). A proposito di highlights: nel lancio del peso M35 un tedesco, Andy Dittmar, ha lanciato il peso da 7,260 kg addirittura a 18,62! Avrebbe vinto gli assoluti italiani... Per contro l'asta M35 l'ha vinto un altro tedesco con... 1,60. Sì, sì, proprio un-metro-e-sessanta, non era un errore di battitura: i mondiali master canadesi sono anche questo (il personaggio che assurgerà alla storia si chiama Marcus Gunther). Record e titolo anche per la belga Rachel Hanssens nel peso W80 (7,15 con la palla da 3 kg) e per la marciatrice australiana. Immenso Bill Collins: 24"32 a 59 anni e quasi due secondi al secondo. Vittorie anche per le grandi vedette del mondo master: Phil Raschker nei 200 W60, Marie Kay nei 200 W50, Karla Del Grande nei 200 W55.

23/02/10

Record mondiale nell'asta F40: detronizzata Carla Forcellini

(Irie Hill in una foto di Tom Phillips). Negli ultimi giorni, anche grazie ad alcune news, i nostri record mondiali indoor stavano indissolubimente crescendo nel numero: erano stati giusto poche ore fa aggiornati a quota 20, che dobbiamo purtroppo ritornare a 19. Ancora una volta al centro dell'attenzione Carla Forcellini ed una delle sue perle, il suo 3,60 da W40 ottenuto ai mondiali master indoor di Sidelfingen del 2004 che la pose sul tetto del mondo insieme all'olandese Larissa Lowe, che in quella gara la pareggiò arrivando però seconda. Il 29 gennaio scorso, Irie Hill, ha incrementato di 5 centimetri il record, portandolo a 3,65. Sapete dove? Proprio sulla medesima pedana di Sindelfingen, che divene a questo punto il sancta sanctorum per questa categoria. Aggiornati i record mondiali del 2010, che salgono con questo a 31.
Irie Hill, nata il 16/01/1969, è stata la prima inglese a superare la quota di 4 metri nel 1999, epoca pionieristica per questo attrezzo tra le donne. Ha ottenuto il personale a 4,20 nel 200o durante i Trials per le Olimpiadi di Sydney.

17/02/10

Dopo il record, la consacrazione mondiale di Masterstrack per la Forcellini

Grazie all'amico Ken Stone, della notizia è stato dato spazio su Masterstrack. Qui il link.

Carla Forcellini nuovo mondiale a Firenze: 3,30 nell'asta

(Carla Forcellini e il suo feeling coi record) - Mentre stiamo preparando armi e bagagli per gli ormai imminenti campionati italiani master indoor di Ancona, vagando distrattamente sul sito della Fidal Toscana mi sono imbattuto nei risultati della gara infrasettimanale disputatasi ieri sera al Nelson Mandela di Firenze. Scorri che ti scorri e non si trova un record del mondo? Proprio così, nella gara di salto con l'asta, Carla Forcellini ha nuovamente sorpeso il mondo con un nuovo primato: 3,30, esattamente 10 cm in più del suo precedente record di 3,20 ottenuto il 23 gennaio ad Ancona. Vinta la gara, ha tentato invano 3 volte il nuovo record di 3,35, fallendo però i tentativi a propria disposizione. Consolidata quindi la sua posizione in cima al mondo: al momento la Forcellini è in possesso di 2 record mondiali (W40 e W50) e naturalmente due primati europei. Il record "finalmente" pareggia il record italiano: 3,30 anche l'anno scorso ad Ancona (dove però aveva 49 anni, pur essendo nel suo 50imo). Quello della Forcellini è il 27° record mondiale battuto del 2010: 17 record appartengono ad Italiani. A livello europeo invece il totale sale a 28.

11/02/10

Ancora Carla Forcellini: record nel lungo F50

Ci stiamo abituando fin troppo bene alle imprese di Carla Forcellini? Forse! Donna "icona" del masterismo italiano, primatista mondiale nell'asta F50 e F40, pluricampionessa mondiale: secondo il mio data-base, dovrebbe aver collezionato 19 presenze-gara tra mondiali outdoor ed indoor condite da 5 ori (tutti nell'asta) e 4 argenti (3 nell'asta ed uno nel lungo). Poi c'è la serie infinita di titoli italiani (10 solo indoor... quelli all'aperto devo ancora iniziare a inocularli nel mio fanta-data-base) e naturalmente, per condire il tutto, i record italiani. Ieri sera a Firenze, all'interno dell'impianto Nelson Mandela, Carla ha scritto un'altra pagina della nostra storia over-35, siglando l'ennesimo (il 12°) record stavolta nel salto in lungo F50. A dire il vero si tratta di un miglioramento del suo stesso record, che aveva stabilito l'anno scorso durante i Campionati Europei Master ad Ancona: da 4,55 si è portata a 4,74, nemmeno tanto lontano dal suo stesso 4,88 che invece permane come record F45. Tirando le somme (non vi impressionate) Carla Forcellini al momento detiene 12 record nazionali: eccovene uno specchietto riassuntivo con i 7 record italiani master battuti nel corso del 2010.
  1. asta indoor F40 (3,50)
  2. asta indoor F45 (3,60)
  3. asta indoor F50 (3,30)
  4. asta outdoor F40 (3,60)
  5. asta outdoor F45 (3,50)
  6. asta outdoor F50 (3,40)
  7. lungo indoor F45 (4,88)
  8. lungo indoor F50 (4,74)
  9. lungo outdoor F45 (4,98)
  10. 60hs indoor F45 (9"51)
  11. 80hs outdoor F50 (13"81)
  12. 4x100 F45 (55"30)

02/02/10

Riflessioni sparse a due settimane dagli italiani indoor

(la pista di 200 mt con curve paraboliche di Urgnano... in balia degli elementi) - Mancano solo due settimane ai Campionati Italiani Master. Proviamo a fare il punto della situazione, tracciare una panoramica di quello che è successo sino ad oggi. Parto con un paio di considerazioni: la prima è che pochissimi veterani di cui sia a conoscenza (abituatevi a sentirli chiamare così su questo sito... del resto in Francia e Spagna i master hanno questo nome: noi li considereremo da oggi gli atleti sopra i 70 anni) sono scesi in pista. Sopra il 90% troviamo solo Benito Bertaggia (M70) che per il momento è ancora incastonato nell'overall AGC. Poi inizieremo a proporre le loro classifiche avulse. Comunque: non so se ve ne siate accorti: ma sembra che non solo i master, ma tutta l'atletica italiana versione-indoor a gennaio sia caduta in uno stato catartico. Non c'è ancora un risultato degno di nota (a parte il 5,60 di Giuseppe Gibilisco a Cottbus e pochissimo altro): sfogliando risultati su risultati alla ricerca di qualche degno spunto di cronaca, non si trova nulla che vada oltre il numero di iscritti alle gare. Cosa sta succedendo? Così ci concentriamo sul resto.
Come ampiamente scritto l'Italia Master di gennaio ha siglato 3 record mondiali (i 2 arcinoti di Mario Longo sui 60 M45 e quello nell'asta W50 di Carla Forcellini), che coincidono naturalmente a 3 record europei. E alla fine i 3 record italiani, con Giacomo Befani nell'asta M40, con Rossella Zanni nell'alto F45 e Lucia Pollina negli 800 F35. Tecnicamente ci sono stati 33 master (32 uomini e solo una donna, Daniela Ferrian) che hanno totalizzato prestazioni superiori al 90% AGC, cioè quella che qui dentro consideriamo l'eccellenza. L'ultimo in ordine cronologico è stato il notevole 50"87 sui 400 dell'M40 Edgardo Barcella al meeting di Vienna di martedì. 33 atleti per 68 prestazioni over-90. Di queste, 58 arrivano dalla velocità, 7 dagli ostacoli, 2 dai salti e 1 sola dal mezzofondo. Nessuno dai lanci, a causa dei noti "prezzi" espansivi che l'AGC richiede per superare la fatidica soglia: Nicola Vizzoni, per esempio, dovrebbe lanciare quasi 76 metri di martello per superarla! Nonostante questi bugs, l'AGC è l'unico strumento attualmente a nostra disposizione per metterci sullo stesso piano e non creare tanti piccoli mondi frastagliati.
La cronica e scandalosa mancanza di piste indoor in Italia (pensavo che alla fine di questo mandato dell'attuale titolare del dicastero avremmo visto qualche PalaAsics in giro per l'Italia...ma non sarà così) limita fortemente il mezzofondo, che si rintana tra Ancona (praticamente unica località per affrontare le gare superiori ai 60 metri) e il minianello di Parma (160 metri in di centrifuga). Negli USA hanno inventato le flat-track, ovvero le piste piatte con le curve a raso. In Italia le minipiste, cioè quelle che si sviluppano su dimensioni limitate... penalizzando le prestazioni sportive. La sola Berlino ha più piste indoor che quelle presenti in tutta Italia: riflettiamo su questo.
Avercele le strutture al coperto: i genitori del giorno d'oggi preferiscono portare i propri figli sotto un tetto (e al caldo) piuttosto che lasciarli in balia del Generale-inverno. Ma ad Arese e al suo entourage, parlano i dati e lo sto predicando da 6 anni, dell'attività di base non importa assolutamente nulla: conta solo che quel gruppetto di atleti-eletti gli porti a casa una medaglia solo quando il mondo mediatico si concentrerà (sempre più distrattamente, a dire il vero) sull'atletica. Quindi a Barcellona-10. Lì conta usare il vestito bello (col brand...): il resto può andare, come sta andando, alla malora. Piccola divagazione: avete visto che lo stesso Arese è venuto due volte in Lombardia nel giro di un paio di settimane? La prima alla festa dell'atletica Lombarda, la seconda la presentazione della stagione 2010 dell'atletica italiana. Un segnale, non credete? La cosa mi ricorda, non so perchè, quell'avvenimento storico che vide protagonista il re teutonico Enrico IV che bivaccò 3 giorni e 3 notti sotto il Castello di Canossa (d'inverno, sotto la neve... quella zona dell'appenino reggiano è molto fredda!) vestito del solo saio e aspergendosi il capo di cenere, affinchè il papa gli togliesse la scomunica comminatagli per aver ordinato LUI (un autorità secolare!) il vescovo di Milano... Arese sembra dipendere sempre più dai deliri di onnipotenza di alcune società lombarde (che pesano poi a livello di voti) che vogliono vincere a tutti i costi degli scudettini di scarso o nullo peso tecnico, che dal resto dell'atletica italiana e dalle sue necessità.
Comunque sia, anche la Fidal Lombardia ha scheletri di interi dinosauri da farsi perdonare: cos'ha fatto in 25 anni per creare le condizioni per avere un palazzetto con una pista indoor? Visti i risultati... uniche strutture disponibili sono gli impianti di Saronno e Castenedolo. E c'è la questione irrisolta di Urgnano, una pista completa da 200 metri "banked", con le curve paraboliche, abbandonata nella pianura tra Milano, Brescia e Bergamo. Basterebbe una tensostruttura per coprirla (che costerebbe infinitamente meno di un palazzetto con una pista dentro) e rendere un servizio a tutta l'atletica lombarda: evidentemente le risorse servono da altre parti (ci dite quali, però?) e non interessa l'attività invernale e quella di proselitismo.
Tornando ai master: l'unica idea che ci si può fare prima degli italiani di categoria è limitata a velocità e, in parte, ai salti. All'aperto sarà sicuramente diverso. Non solo: la limitatezza della panoramica ha anche una limitazione geografica, visto che non tutti possono nemmeno raggiungere i famosi tunnel sparsi per lo stivale (soprattutto al nord). Quindi nelle sole Udine, Padova, Castenedolo, Saronno, Aosta, Modena si è potuto correre (per al massimo 60 metri) e saltare. Al sud c'è Napoli. Altra limitazione che ho già più volte segnalato è quella delle donne over-35, che sono davvero poche! Ne ho contate al massimo 25-30. Le troveremo tutte ad Ancona? Nel prossimo post eleggeremo l'atleta master del mese di gennaio, sul quale penso non vi siano molti dubbi.

24/01/10

La Forcellini al record del mondo dell'asta

Mamma mia che cantonata!! Distratto dal record italiano dell'asta F50 (che è 3,30 della stessa atleta), nel citare i risultati del sabato del Master, mi ero completamente dimenticato di verificare i record mondiali "listed" che invece non sono sfuggiti a Werter Corbelli, dal quale ho attinto l'informazione. Ebbene, signori, terzo record mondiale ottenuto da un italiano/a nel corso del 2010. Autrice della pagina di storia atletica italiana è stata Carla Forcellini (1959) che ad Ancona ha saltato nell'asta 3,20, sbagliando poi i 3 tentativi a 3,30. L'internauta ignaro e improvvisato mi prenderebbe per pazzo: ma come, non fa il record italiano e fa il record mondiale? Ehm... sì, perchè la Forcellini è diventata 50enne ufficialmente a fine 2009, ma era entrata ufficialmente nella categoria il 1 gennaio 2009 per la Fidal. Siamo alle solite: 3 record mondiali stabiliti da italiani che non valgono... neppure un record italiano. Quasi comica, ma sappiamo anche bene che il problema risiede probabilmente nella gestione dei tesseramenti e, più in generale, nella solita organizzazione generale delle categorie, visto che viene data ancora la possibilità di scegliere se dopo i 35 anni essere assoluti o master. Altrove dopo i 35 si entra nella categoria e basta... in Italia a 100 anni si può essere ancora un atleta assoluto. Con i sistemi informatizzati di oggi tutto questo non dovrebbe essere più un problema. Dovrebbe, appunto. Tornando alla Forcellini, citiamo chi è stato cancellato dal libro dei record, ovvero sia Donna Schultz, che il 02/02/2008 a Seattle saltò 3,11. E naturalmente ci troviamo di fronte anche al nuovo record europeo, che era di 3,00 detenuto dall'inglese Jennifer Ibbitson. Carla Forcellini rappresenta una delle atlete più medagliate della storia del masterismo italiano al femminile e sicuramente la "pioniera" nell'asta, dove solo a livello indoor, vanta già due titoli mondiali (Sindelfingen '04 e Clermont '08). A Linz '06 arrivò "solo" seconda. A Kamloops sarà sicuramente una delle atlete da battere. Piccola chicca statistica: dai Mondiali di Gateshead '99 ad oggi, nelle 17 manifestazioni internazionali cui ha partecipato (Europei e Mondiali, outdoor ed indoor) la Forcellini ha totalizzato 14 ori e 3 argenti: unici nei, i mondiali indoor di Linz, quelli di Lahti dell'anno scorso e quelli di San Sebastian nel 2005. Per la Forcellini è il secondo record mondiale detenuto al chiuso (vanta anche il 3,60 del record W40), mentre con il suo il carnet italiano di record indoor sale a 18. Per concludere, il 23 gennaio è stato anche il giorno del record mondiale nel miglio M60 da parte del trombettista Nolan Shaheed.

23/01/10

Il sabato del Master: sfiorato il record italiano degli 800 M40

Pochi risultati nel sabato-master: in definitiva si correva tra Ancona, Udine e Firenze. Mancano all'appello ancora i risultati di Napoli (ma presumo si avranno a fine settimana), quelli di Locarno (diversi italiani presenti sui 60) e qualcuno (pochi) ad Aosta. Alcune notizie di rilievo: la prima è l'esordio di Andrea Alterio ('73) sui 60hs di Udine: 8"06 che gli vale il miglior risultato AGC di giornata: 94,92%, che lo posiziona al 4° posto tra i top-30 AGC dell'anno. Rimanendo negli ostacoli, da Firenze apprendiamo dell'8"14 di Luca Giovannelli (classe '75) che migliora il suo 8"17 d'esordio, che gli permette di totalizzare 92,39% (guadagnando una posizione nel top-30). Da Ancona il miglior risultato tecnico ottenuto da un master è il 23"30 di Max Scarponi (M40) sui 200: 91,41%, ma Max aveva già giocato un 7"34 sui 60 la settimana scorsa, cosa che lo aveva collocato saldamento al 7° posto nella top-30. Franco Menotti (M45) totalizza invece 91,35% correndo i 60 in 7"85 a Udine (ma anche lui aveva già un risultato migliore, 7"80, nel suo carnet). Sopra i 90 solo altri due atleti: l'M50 Domenico Furia (24"74 sui 200 ad Ancona) e l'M60 Livio Bugiardini (27"00 sempre sui 200 ad Ancona). Nel frattempo aumentano esponenzialmente gli M35 (forti) negli ostacoli: l'ultimo ad aggiungersi è stato il Decathleta Paolo Casarsa, che ad Udine ha siglato 8"38 (89,74%). Con lui abbiamo così un parterre de roi da favola over-35: Alterio, Giovannelli, Favaro, Pizzoli, Longoni, Casarsa... Nell'asta 3,20 della F50 Carla Forcellini (il record nazionale è 10 cm più su): 89,64% per lei, che la colloca al secondo posto nelle Top-10 AGC al femminile. Detto tutto questo, c'è un record tra i master che si cimentano nelle indoor che so fare molta gola: è quello degli 800 M40. Probabilmente perchè ad occhio sembra (dico... sembra) il più abbordabile dalla nutrita schiera di 800isti in circolazione e che da quest'anno si è arricchita di qualche pezzo da 90. Il record "listed" è attualmente il vecchio 2'00"42 ottenuto da Giovanni Ferrari nel lontano 1998. Perchè è abbordabile? Perchè non si incastona bene concettualmente tra il record degli M35 (1'54"67 di Stefano Avigo... da quest'anno proprio M40) e il 2'01"91 di Fabio Biferali tra gli M45. E poi: nessun uomo italiano con più di 40 anni è mai sceso sotto i 2'00": una barriera storica da abbattere. Tutto questo perchè ieri sera, ad Ancona, si è avuto il primo attacco frontale al record: 2'00"74 del romano Emilio De Bonis (classe '70). Record con i giorni contati, insomma: chi sarà il primo della storia? La risposta alle prossime riuninoni (sperando le pubblichino in tempi ragionevoli). Seguono le statistiche aggiornate:

06/01/10

L'Italia verso Kamloops: alcune statistiche sulle 3 edizioni precedenti

(scene da un mondiale: la 4x200 primatista mondiale a Clermont '08) - L'Italia va verso Kamloops, probabilmente con un contingente molto risicato. Non sono a conoscenza ancora dei dati ufficiali, ma profetizzo un numero tra i 30 e i 40 atleti (considerato che i tedeschi saranno 72). Ho così estrapolato tutti i risultati relativi agli atleti italiani durante le 3 grandi manifestazioni mondiali indoor: quella di Sindelfingen (Germania) del 2004, quella di Linz (Austria) del 2006 e infine quella di Clermont Ferrand (Francia) del 2008. Sarà questa quindi la prima edizione del mondiale fuori dal vecchio continente e siccome gli europei sono un pò pigri, in pochi seguiranno le orme dei padri pellegrini verso il nuovo continente. In allegato ho riassunto tutte le informazioni "storiche" che riguardano le presenze, le medaglie, le partecipazioni degli atleti italiani ai Mondiali. A dire il vero nel mio database ce li ho tutti, ma per questioni di spazio ho visto di estrapolare i dati più significativi. Ecco così alcune curiosità:
  • Presenze e medaglie: l'Italia ha vinto 203 medaglie nelle tre edizioni dei Campionati Mondiali Indoor Master. Di queste 71 sono d'oro, 57 d'argento e 75 di bronzo. Una curiosità: le medaglie di legno (per i quarti posti) sono state ben 64... Comunque sia, se consideriamo che gli atleti italiani totali che si sono presentati ai mondiali sono stati fin'ora 448, abbiamo una media di 2,2 atleti per medaglia. Non male. Le presenze-gara a tutti i singoli eventi sono state 1278, cioè 2,85 eventi per atleta (quindi metteteci le batterie, i vari turni, le squalifiche, i ritiri...). L'edizione con più eventi coperti dgli atleti azzurri è stata quella di Linz (magari per la vicinanza logistica?) con 543 presenze, davanti a Clermont con 489 e Sindelfingen con 246.
  • Medaglie, categorie e specialità: le categorie più "vincenti" nella breve storia dei mondiali master sono state la W35 e la M45 con 19 medaglie a testa. Seguono la M40 con 17 medaglie, e la M35 con 16. Al momento non risultano essere state vinte ancora medaglie nelle categorie W75, W80, W85. Ancora nessuna medaglia tra gli M95 e le W95. Delle 71 medaglie d'oro vinte dagli italiani, emerge una nazione votata alla velocità: la specialità più prolifica di ori è stata infatti i 60 metri con ben 8 vittorie, seguita dai 200 con 7 vittorie e i 400 con 6 vittorie (insieme a all'alto e al lungo). Il tutto condito con 3 ori nella 4x200: vale a dire che 24 vittorie (cioè circa 1/3 del totale) arriva dal settore velocità. E questo a fronte del fatto che la velocità copre 4 specialità sulle 22 presenti nel programma dei mondiali indoor master. Decisamente più in sordina la tradizione vincente nel fondo-mezzofondo, che vanta al proprio attivo 9 vittorie su 5 specialità e, chiaramente, più opportunità (800, 1500, 3000, cross, mezza maratona e i concorsi a squadre nel cross e nella mezza maratona). Molto bene i salti: 18 ori, con le già citate sestine di Lungo e Alto. 12 vittorie nei lanci (con il disco capofila con 4 ori). La marcia ha portato a casa sin'ora 2 medaglie d'oro dai 3 km in pista, ma ha anche collezionato l'unica specialità dove l'Italia non ha mai vinto nelle 3 precedenti edizioni: i 10 km di marcia su strada. 4 ori dai 60 ostacoli e dalle prove multiple due vittorie.
  • I singoli: gli italiani che hanno vinto almeno un medaglia d'oro nei 6 anni precedenti sono stati 35. Sono invece 96 gli italiani che hanno vinto almeno una medaglia (di qualsiasi metallo essa si tratti). Gli italiani che hanno partecipato a tutte le edizioni dei mondiali sono stati 15 (quanti di questi continueranno ad alimentare la propria fedeltà alla competizione?). Di questi 15 quelli, coloro che hanno portato a casa una medaglia individuale da ognuna delle 3 manifestazioni sono stati solo 4: Marco Segatel, Elisa Neviani, Carla Forcellini e Vincenzo Felicetti.
  • I re: L'atleta degli atleti, cioè colui che si è laureato campione del mondo in tutte le edizioni dei mondiali è Marco Segatel, tri-campeon mundial. Nel medagliere delle platas individuali, guida invece la classifica Bruno Sobrero con 5 ori, 2 argenti e 1 bronzo, seguito da Emma Mazzenga (5, 1, 1) e Ugo Sansonetti (5, 0, 1). Se contassimo solo le medaglie (senza guardarne il colore) troviamo in testa ancora Bruno Sobrero con 8 medaglie, seguito da Brunella Del Giudice ed Emma Mazzenga con 7.
  • Chi volesse le proprie statistiche sui mondiali master indoor, non ha che da scriverci... info@webatletica.it