02/02/10

Riflessioni sparse a due settimane dagli italiani indoor

(la pista di 200 mt con curve paraboliche di Urgnano... in balia degli elementi) - Mancano solo due settimane ai Campionati Italiani Master. Proviamo a fare il punto della situazione, tracciare una panoramica di quello che è successo sino ad oggi. Parto con un paio di considerazioni: la prima è che pochissimi veterani di cui sia a conoscenza (abituatevi a sentirli chiamare così su questo sito... del resto in Francia e Spagna i master hanno questo nome: noi li considereremo da oggi gli atleti sopra i 70 anni) sono scesi in pista. Sopra il 90% troviamo solo Benito Bertaggia (M70) che per il momento è ancora incastonato nell'overall AGC. Poi inizieremo a proporre le loro classifiche avulse. Comunque: non so se ve ne siate accorti: ma sembra che non solo i master, ma tutta l'atletica italiana versione-indoor a gennaio sia caduta in uno stato catartico. Non c'è ancora un risultato degno di nota (a parte il 5,60 di Giuseppe Gibilisco a Cottbus e pochissimo altro): sfogliando risultati su risultati alla ricerca di qualche degno spunto di cronaca, non si trova nulla che vada oltre il numero di iscritti alle gare. Cosa sta succedendo? Così ci concentriamo sul resto.
Come ampiamente scritto l'Italia Master di gennaio ha siglato 3 record mondiali (i 2 arcinoti di Mario Longo sui 60 M45 e quello nell'asta W50 di Carla Forcellini), che coincidono naturalmente a 3 record europei. E alla fine i 3 record italiani, con Giacomo Befani nell'asta M40, con Rossella Zanni nell'alto F45 e Lucia Pollina negli 800 F35. Tecnicamente ci sono stati 33 master (32 uomini e solo una donna, Daniela Ferrian) che hanno totalizzato prestazioni superiori al 90% AGC, cioè quella che qui dentro consideriamo l'eccellenza. L'ultimo in ordine cronologico è stato il notevole 50"87 sui 400 dell'M40 Edgardo Barcella al meeting di Vienna di martedì. 33 atleti per 68 prestazioni over-90. Di queste, 58 arrivano dalla velocità, 7 dagli ostacoli, 2 dai salti e 1 sola dal mezzofondo. Nessuno dai lanci, a causa dei noti "prezzi" espansivi che l'AGC richiede per superare la fatidica soglia: Nicola Vizzoni, per esempio, dovrebbe lanciare quasi 76 metri di martello per superarla! Nonostante questi bugs, l'AGC è l'unico strumento attualmente a nostra disposizione per metterci sullo stesso piano e non creare tanti piccoli mondi frastagliati.
La cronica e scandalosa mancanza di piste indoor in Italia (pensavo che alla fine di questo mandato dell'attuale titolare del dicastero avremmo visto qualche PalaAsics in giro per l'Italia...ma non sarà così) limita fortemente il mezzofondo, che si rintana tra Ancona (praticamente unica località per affrontare le gare superiori ai 60 metri) e il minianello di Parma (160 metri in di centrifuga). Negli USA hanno inventato le flat-track, ovvero le piste piatte con le curve a raso. In Italia le minipiste, cioè quelle che si sviluppano su dimensioni limitate... penalizzando le prestazioni sportive. La sola Berlino ha più piste indoor che quelle presenti in tutta Italia: riflettiamo su questo.
Avercele le strutture al coperto: i genitori del giorno d'oggi preferiscono portare i propri figli sotto un tetto (e al caldo) piuttosto che lasciarli in balia del Generale-inverno. Ma ad Arese e al suo entourage, parlano i dati e lo sto predicando da 6 anni, dell'attività di base non importa assolutamente nulla: conta solo che quel gruppetto di atleti-eletti gli porti a casa una medaglia solo quando il mondo mediatico si concentrerà (sempre più distrattamente, a dire il vero) sull'atletica. Quindi a Barcellona-10. Lì conta usare il vestito bello (col brand...): il resto può andare, come sta andando, alla malora. Piccola divagazione: avete visto che lo stesso Arese è venuto due volte in Lombardia nel giro di un paio di settimane? La prima alla festa dell'atletica Lombarda, la seconda la presentazione della stagione 2010 dell'atletica italiana. Un segnale, non credete? La cosa mi ricorda, non so perchè, quell'avvenimento storico che vide protagonista il re teutonico Enrico IV che bivaccò 3 giorni e 3 notti sotto il Castello di Canossa (d'inverno, sotto la neve... quella zona dell'appenino reggiano è molto fredda!) vestito del solo saio e aspergendosi il capo di cenere, affinchè il papa gli togliesse la scomunica comminatagli per aver ordinato LUI (un autorità secolare!) il vescovo di Milano... Arese sembra dipendere sempre più dai deliri di onnipotenza di alcune società lombarde (che pesano poi a livello di voti) che vogliono vincere a tutti i costi degli scudettini di scarso o nullo peso tecnico, che dal resto dell'atletica italiana e dalle sue necessità.
Comunque sia, anche la Fidal Lombardia ha scheletri di interi dinosauri da farsi perdonare: cos'ha fatto in 25 anni per creare le condizioni per avere un palazzetto con una pista indoor? Visti i risultati... uniche strutture disponibili sono gli impianti di Saronno e Castenedolo. E c'è la questione irrisolta di Urgnano, una pista completa da 200 metri "banked", con le curve paraboliche, abbandonata nella pianura tra Milano, Brescia e Bergamo. Basterebbe una tensostruttura per coprirla (che costerebbe infinitamente meno di un palazzetto con una pista dentro) e rendere un servizio a tutta l'atletica lombarda: evidentemente le risorse servono da altre parti (ci dite quali, però?) e non interessa l'attività invernale e quella di proselitismo.
Tornando ai master: l'unica idea che ci si può fare prima degli italiani di categoria è limitata a velocità e, in parte, ai salti. All'aperto sarà sicuramente diverso. Non solo: la limitatezza della panoramica ha anche una limitazione geografica, visto che non tutti possono nemmeno raggiungere i famosi tunnel sparsi per lo stivale (soprattutto al nord). Quindi nelle sole Udine, Padova, Castenedolo, Saronno, Aosta, Modena si è potuto correre (per al massimo 60 metri) e saltare. Al sud c'è Napoli. Altra limitazione che ho già più volte segnalato è quella delle donne over-35, che sono davvero poche! Ne ho contate al massimo 25-30. Le troveremo tutte ad Ancona? Nel prossimo post eleggeremo l'atleta master del mese di gennaio, sul quale penso non vi siano molti dubbi.

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