22/02/10

Sansonetti bi-mondiale. 28 record italiani in meno di 3 giorni

(la partenza dei 60hs agli italiani master) - Ok, ci siamo, eccoci qui. Un altro appuntamento archiviato. Stavolta si parla di Campionati Italiani Indoor Master. Luogo: Ancona. Secondo la Fidal 2190 iscrizioni-gara: se non ricordo male nel 2007 e 2008 si erano sfiorati i 2000 senza mai oltrepassarli. Qualcuno sostiene invece che l'edizione è stata un pò disertata: boh, non lo so. Ma conta in questo momento? Primo appunto: molti papabili (mezzofondisti) non si sono presentati semplicemente perchè la domenica si sono trasferiti a Volpiano per i c.d.s. di cross. Come dicevo in settimana: quando si parla di master, si possono sovrapporre le date a discapito dell'attività, mentre tutte le altre categorie vanno salvaguardate: persino gli italiani assoluti di prove multiple, purtroppo isola triste del nostro panorama atletico, hanno l'onore di sfilare da sole fermando tutta l'attività nazionale indoor. E sia. L'oval di Ancona, l'anello da 200 metri più veloce d'Italia (in quanto l'unico), si ripresenta all'appuntamento con i master in ottimo stato. L'organizzazione è puntuale ed efficace: marchio di fabbrica. Peccato per alcune scelte sugli eventi tecnici in sè, che di fatto hanno influito non poco sull'esito delle gare: parlo dei 200 e dei 400 con l'attribuzione delle corsie in un caso, la successione delle serie nell'altro e le iscrizioni con il famigerato SIGMA nell'altro. Nel primo caso, le scelte randomizzate hanno frustato lo spettacolo, fatto venir meno quello che ritengo un diritto acquisito sul campo: il merito di vedersi attribuita una buona corsia se nella stagione si è corso più veloci degli altri. Prendete Max Scarponi, Campione del Mondo a Lahti dei 200 metri, schiaffato in seconda corsia proprio nei 200: le corsie superiori ritengo se le sie guadagnate sul campo, o no? Stesso discorso per Edgardo Barcella sui 400: seconda corsia sui 400 anche a lui nonostante il miglior tempo di iscrizione. Ma come? Fino ad un paio di stagioni fa, il miglior tempo veniva collocato in 5^ corsia, il secondo in 6^, il 3° in 4^ e poi a scendere fino alla prima. L'ennesima invenzione che mortifica l'atletica master. Nella seconda ipotesi, invece, anzichè utilizzare per tutte le gare i medesimi criteri (dalle serie più deboli a quelle più forti) si sono fatte scelte incoerenti e dannose. Nei 60 si andava dalle serie più forti in condizione di molti atleti senza tempo... un errore madornale. In altre si andava invece attraverso le serie-inverse. Boh. Nella terza ipotesi, il Sigma ha di fatto burocratizzato l'atletica per quanto riguarda i tempi delle iscrizioni. A mio modesto avviso, l'iscrizione tramite portale Fidal dovrebbe consentire una scelta che si allughi a 3 stagioni (e non a sole due come quella attuale), fornendo così un maggior range di risultati disponibili per atleta e soprattutto la possibilità di "scegliere" tra i propri risultati ottenuti nei 3 anni quello che più si avvicina alla propria "condizione del momento": se un atleta non è in giornata o rientra da un infortunio, perchè deve finire forzatamente in una prima serie? Qui il sistema dovrebbe prevedere un cuscinetto che autoregolamenta la flessibilità, quindi il buono (e regolare!) svolgimento delle gare. In Svizzera, e qui concludo, sono comunque gli stessi tesserati che si iscrivono on-line inserendo il proprio numero di tessera e la password: in Italia può farlo solo il presidente o chi ha la password della società del portale Fidal. Cosa si aspetta a scendere dal piedistallo e dialogare con la base?
Venendo a quello che ci interssa di Ancona, discutere dell'atletica master in generale, lo sapete, è sempre un'impresa, perchè decine sono gli spunti, decine i record, decine le categorie. Bisognerebbe probabilmente avere un sito per ogni categoria, perchè ognuna di esse ha una storia da raccontare. Quindi il sunto principale, propedeutico all'analisi delle varie categorie (ma non so quanto potrà durare tradotto in giorni, visto che torno a lavorare...) inizia necessariamente dai record. Ho visto che ne sono stati in giro per la rete alcuni, io spero di darne il dato esatto: 2 record mondiali (quelli di Ugo Sansonetti), che come al solito non sono record italiani, e ben 28 record italiani, alla faccia della manifestazione sotto tono. Partiamo dei punti fondamentali, quindi che sono i record (ho tralasciato i record di società). Tutti i record 2010 degli italiani lo trovate a questo link.
  • Ugo Sansonetti riporta l'Italia a quota 18 record mondiali indoor per gli azzurri (erano ritornati a 17 dopo l'avvento di Scott sui 200 M40). Aggiunto il record del mondo dei 60 M90, dove con 11"38 ha abbassato il tempo dello svedese Herbert Liedtke di 9 centesimi. In più ci sarebbe il record nei 200 M90: l'anno scorso corse in 41"22, abbassando anche in questo caso il record di Liedtke di 4 decimi. Nel weekend ha invece infranto la barriera dei 41", correndo in 40"34. Ora, se andate a vedervi sul sito WMA e EVAA i record trovate ancora Liedtke con il suo tempo. A Ivar Soderlind, statitistico della federazione europea master, gli scrissi che già l'anno scorso quel record era italiano, ma osò controbattere che mancava il dato del vento (evidentemente nel nord europa hanno gli anemometri all'interno dei palazzetti) quindi non era possibile valutarlo come record. Qualcuno si prende la briga di vedere se questo record lo considereranno tale o se aspetteranno ancora il dato del vento?
  • 60hs M35 - Stefano Longoni: esordio nel mondo master che meglio non si poteva per il lecchese: titolo con record sugli ostacoli a 99 cm. 8"38 contro l'8"44 di Antonio Vannucci ottenuto ai mondiali master di Linz del 2006.
  • alto M50 - Emanuel Manfredini: 1,84 nell'alto, per quello che è il primo record del saltatore emiliano. Un centimetro in più di Vittoriano Drovandi che deteneva il record dal 1993, cioè il secondo record italiano più longevo nel salto in alto master, preceduto solo dall'1,31 dall'hall of famer Vittorio Colò nella categoria M75 che dura invece da 24 anni. Lo stesso Drovandi detiene quello all'aperto nella categoria M50proprio con 1,84.
  • 60 M50 - Marco Morigi: 7"47 - Tanto tuonò che piovve. Alla fine il record di Massimo Clementoni ha ceduto sotto le spallate poderose di Marco Morigi, che, udite-udite, corre senza utilizzare i blocchi di partenza. Ad onor del vero, Max Clementoni corre senza chiodate, quindi il 7"52 del precedente record era al pari di questo, un risultato incredibile. Morigi si accovaccia semplicemente "come se" ci fossero i blocchi, ma... senza. Il risultato è notevole, perchè pare proprio una palla di cannone. Bell'atleta dai grandi mezzi tecnici: ma dov'è stato fino all'anno scorso?
  • asta M65 - Ghi Arrigo: 3,30 - Sono davvero pochi i recordman nell'asta: solo 7 per 23 categorie complessive, outdoor ed indoor. Arrigo Ghi è uno dei sette re. Quello nella categoria M65 indoor è il suo 3° record nel portafoglio, dopo quelli outdoor ed indoor M60. Perde invece uno dei suoi 6 record Galdino Rossi, che aveva portato il record dell'asta M65 a 3,10 nel 2004. 4° record più anziano a livello indoor nell'asta.
  • triplo M70 (veterano) - Sergio Valente: 9,04 - primo record nel salto triplo per Sergio Valente. Possiamo dirlo? Primo uomo oltre i 70 anni in Italia sopra i 9 metri. Il segno è stato spostato in avanti. Per Valente è altresì il 5° record attualmente detenuto: lo si conosce essenzialmente come multiplista, e... ostacolista. A perdere il primato è stato Giuseppe Mainenti che aveva saltato 8,97 nel 2000.
  • 3 km marcia M75 (veterano) - Vincenzo Menafro: 18'22"66 - Menacro raccolglie la sua terza perla, dopo quelle dei 3 km di marcia M65 e M70. Quindi 15 anni di dominio infra-master. Cancellato dal libro dei record Francesco Scimone, che nel 1987 marciò i 3 km di marcia in 18'35"8. Il record è anche il più vecchio nella marcia indoor: ora il testimone del più anziano record passa a quello M60, ottenuto da Franco Tonetti nel 1990 a Torino. Lo stesso Tonetti è al centro di un'ipotesi record mondiale non certificato, stante l'assenza di dati della gara (ma della WMA chi si fida?).
  • 3000 M80 (veterano) - Luciano Acquarone: 12'59"64 - i 3000 metri hanno sancito ancora una volta, se ce ne fosse stato bisogno, chi è il re dei re dei record: Luciano Acquarone. Da solo detiene 28 record nazionali!!! Mica acqua. Colui che ne detiene di più del mondo master: record che vanno dai 1500 alla maratona, passando dai 3000, 5000, 10000 e mezza maratona. Ma soli 3 record indoor, che ci crediate o no. Poi un giorno vi parleremo di tutto quello che ha fatto nella sua attività che è iniziata da... M50.Ah! A perdere il record Nacca Antonio che corse in 13'26"52 "solo" nel 2003.
  • pentathlon M55 - Ercole Sesini: 3414 punti - primo primato per Sesini, che migliora i 3376 punti di Piergiorgio Curtolo, che totalizzò il risultato ai mondiali master di Linz nel 2006. Vista la relativa giovinezza della specialità, prima dell'avvento di Sensini il record rappresentava il più anziano primato nel pentathlon, al pari di quello ottenuto tra gli M85 da Bruno Sobrero (che è anche record mondiale).
  • pentathlon M65 - Lamberto Boranga - 4021 punti - 9° record in pectore per Lamberto. E le prove multiple non sono certo una pervenù nel suo ruolino di marcia, annoverando nelle nove sinfonie anche il record dell'eptathlon M50 nel... 1993. Boranga torna al record dopo un anno di digiuno e soprattutto dopo lo strepitoso 2008, dove inanellò 3 record in 3 specialità diverse. A cadere è il record di Alberto Sofia: 3575 nel 2008.
  • 1500 e 3000 F40 - Souma Spiridoyla - 4'54"71 e 10'09"13 - Sul sito Fidal.it, è giusto riconoscerlo, c'è una bella fotografia di questa atleta, che, delusa dalla mancata convocazione per un'edizione delle Olimpiadi degli anni '90 che al momento non mi viene in mente, lasciò la Grecia, sua terra natale, per trasferirsi in Calabria con quello che al momento è suo marito. I suoi record rappresentano una piccola pietra angolare, visto l'altisonanza dei soggetti "erased": niente-meno-che Maria Lorenzoni sui 3000 (ma era la Lorenzoni del 2003, non certo all'altezza di quella di questi ultimi anni... 10'41"27. Tra l'altro anche la seconda classificata dei 3000 è scesa sotto quel limite: Donatella Saiu). Sui 1500 il 4'54"71 la fa diventare la prima italiana over-45 a scendere sotto i 5'. Il record precedente apparteneva a Silvana De Pasquale con 5'03"30.
  • alto F45 - Rossella Zanni - 1,50 (eguagliato) - Rossella Zanni torna protagonista (è del resto in una condizione di forma invidiabile) pareggiando il suo stesso record nazionale ottenuto il 17 gennaio a Modena.
  • lungo e 60hs F50 - Carla Forcellini: 4,80 e 10"33 - Lo stato di grazia di Carla Forcellini è risaputo da qualche settimana. 2 record del mondo in pochi giorni, uno di salto in lungo una settimana fa a Firenze. Ad Ancona, ha visto bene così di spostare i limiti un pò più avanti ed un pò in meno tempo sul salto in lungo e nei 60hs. Nel salto in lungo 4,80 contro il 4,74 citato, nei 60hs 10"33 contro il 10"58 di Simonetta Martelli che risaliva al 2003. Annus Memorabilis già solo dopo 50 giorni dall'inizio dell'anno.
  • triplo F50 - Tavoso Marisa - 8,42 - record stranamente "facile". Ne conoscete i motivi? Ebbene, il record era "solo" 7,55 di Doriana Gasperini (stando alla tabella dei record Fidal), cioè inferiore a quello F55 e addirittura F60. Così piazzando il suo 8,42 la Tavoso si è portata a casa un pezzettino di storia insieme al titolo nazionale.
  • 60 F60 - Contini Umbertina - 9"23 - 7° record italiano messo in bacheca (purtroppo bacheca che subisce, come tutte, delle continue variazioni) dalla Contini. Due sono quelli nei 60: questo di Ancona come F60 e il 9"17 da F55. Ingresso nella sua nuova categoria quindi in pompa magna.
  • 800 F60 - Egger Waltraud - 2'47"29 - Altra "big" che cambia categoria e la... sconquassa. Il primo 800 si infila subito nella storia, abbassando di oltre 20" il record di Liliana Dalsass che corse solo un anno fa in 3'08" e spiccioli. Il record del mondo è pochi secondi sotto... ci avrà mica pensato? Anche per lei 7 record detenuto, dopo che l'anno scorso il ciclone-Lorenzoni le aveva spazzato quello dei 1500-3000 indoor nel giro di pochi giorni.
  • triplo F65 - Adele Bonetta - 6,03 - prima donna d'età compresa tra i 65 e i 69 anni a cimentarsi in questa specialità (sia a livello indoor che outdoor) così devastante muscolarmente: 6,03 l'incipit.
  • triplo F75 (veterana) - Gabriella Piccone - 4,19 - anche per la Piccone si parla di prima esperienza di una donna over-75 in una gara di triplo indoor. Ma all'aperto Noemi Gastaldi saltò 4,62 l'anno scorso ad Aosta. 5° record per lei, che oltre che vantare i record nelle sue specialità di triplo e lungo, ha un record nella... marcia F70!
  • peso (2) F75 (veterana) - Maria Luigia Belletti - 7,08 - seconda gara per la Belletti (e nella storia) di una veterana con il nuovo peso da 2 kg (prima si lanciava con il 3 kg) e nuovo record. Sorpassato il precedente 6,73 di Aosta. 5° record in copertina.
  • 60, peso (2) F80 (veterana) - Nives Fozzer - 12"84 - prima donna a cimentarsi su un 60 dopo gli 80 anni. Record naturalmente anche nel lancio del peso con il nuovo attrezzo "deprezzato".
  • pentathlon F50 - Fioretta Nadali - 2868 - primo record italiano per Fioretta, che supera di ben 600 punti il record della Bellomi, ottenuto solo nel 2007.

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