08/02/10

Il weekend dei master: 3 record italiani e un'ondata di risulati

(la neo primatista italiana del triplo F45 indoor, Elisa Neviani da una foto del sito Fidalemiliaromagna.it) - Mamma mia quanti risultati. Per fortuna sono in ferie e la mattinata ho potuto passarla a disposizione della moltitudine, perchè l'abbuffata di risultati che riguardano il mondo master è davvero pantagruelica. Si è corso praticamente ovunque: Ancona, Udine, Modena, Padova, Castenedolo, Firenze, Aosta e... Magglingen, in Svizzera, dove una piccola delegazione lombarda (più di 30 atleti) si è recata in pullman per ovviare alla scandalosa assenza di una pista indoor in Lombardia, la regione con più tesserati in Italia. Avevo posto dei minimi-AGC al fine di entrare nelle mie personalissime graduatorie master: ebbene, più di 150 prestazioni hanno varcato tale (arbitraria) soglia stravolgendo tutte le classifiche che con dovizia amanuense stavo compilando. Quindi, se qualche risultato dovesse mancare, scriveteci pure, aggiorneremo. Ma veniamo alla succulenta cronaca del weekend master. Partiamo dai record italiani, da chi cioè scrive la piccola storia del nostro piccolo mondo. E partiamo dal record degli 800 M40, che negli ambienti dei mezzofondisti M40 era visto come una preda ambitissima e nemmeno impossibile: come avevo già avuto modo di scrivere il record italiano degli 800 M40 era "stranamente" disarmonizzato rispetto a quello degli M35 e degli M45: lontanissimo dal primo e vicinissimo al secondo. Anche il controvalore AGC forniva un dato "abbordabile" al 2'00"42 di Giovanni Ferrari, risalente al 1998 (12 anni). Statisticamente era il 3° record più "anziano" della categoria M40 al coperto, dietro al triplo (1992) e ai 3000 (1993). Solo 3 record (con quello degli 800) precedenti all'anno 2000. Così quando il bresciano Stefano Avigo e il romano Emilio De Bonis (entrambi classe '70) sono scesi in pista ad Ancona sabato scorso, nel loro primo anno di categoria, il mirino sul record ha cominciato a focalizzarsi. Purtroppo è mancata la sfida diretta o una disposizione delle serie in salita, piuttosto che in discesa (con le migliori serie fatte correre per ultime), per rendere ancora più appassionante la rincorsa al record. Nella prima serie viene infatti inserito Stefano che chiude in un grandissimo 1'57"93, cioè ben 2 secondi e mezzo in meno del precedente record. Di solito in questi casi si utilizzano termini come "polverizzato", "disintegrato", "annichilito", "frantumato": mettetecelo voi il termine che più vi aggrada. Per Stefano è il bis di record, avendo nel suo pedegree quello degli M35 (con il notevole 1'54"67), mentre è... il 4° della famiglia Avigo, che vanta anche quello degli 800 F40 della mia concittadina capriolese Laura, e quello dei 1500 M40 di Pierangelo. Passano pochi secondi dal record del più giovane degli Avigo (che, ricordiamolo, è anche il primo under-2' ottenuto nella storia da un over-40 in Italia) che subito si è avuto il primo attacco del già citato Emilio De Bonis: 1'58"69 a soli 7 decimi dal freschissimo record e 1"4 sotto il precedente record di Ferrari. Può essere di consolazione per lui il fatto che è il secondo tempo all-time nel binomio categoria/specialità? Non lo so: certo che una sfida "finale" agli italiani master sarebbe la giusta conclusione di questo neodualismo tra due grandissimi atleti. Passa un'altra serie, e per poco non cade anche il record degli 800 M45: il telantuoso Giuseppe Romeo chiude infatti in 2'02"75, cioè a circa 8 decimi dal record di Biferali (2'01"91): il risultato gli vale comunque 92,28 AGC, cioè nonostante i record, il miglior risultato AGC sugli 800 del 2010.
  • Neviani-record: Cambiamo specialità e record, e ci spostiamo per farlo in Val D'Aosta: il record in questione è quello del salto triplo femminile e quando parliamo di Salto Triplo al femminile non possiamo non parlare di Elisa Neviani. Entrando nel 45° anno (è infatti del '65) potevamo scommettere a occhi chiusi su una sua prestazione "storica": e così è stato: 10,62, probabilmente anche sotto le sue reali possibilità, ma comunque sufficiente a superare il vecchio record della bergamasca dell'Asi Veneto Laura Bianchi (9,57) stabilito solo un paio di anni fa. Più di un metro. Per Elisa è il secondo record detenuto, assieme a quello nella categoria F40 all'aperto (11,99). Quello indoor sempre nei 40 gli era stato battuto da Maria Costanza Moroni che a Torino l'anno scorso lo aveva portato a 12,38 salvo poi saltare la stagione all'aperto preservando il record della Neviani da possibili attacchi.
  • La Belletti inaugura il nuovo peso: Il terzo record arriva ancora da Aosta: è record anche se un pò "particolare". Infatti è stato stabilito nel lancio del peso veterani F75 da Maria Luigia Belletti, ma col nuovo attrezzo da 2 kg, mentre fino all'anno scorso i record tabellati avvenivano con il peso da 3 kg: il nuovo risultato è 6,73. Col peso da 3 Anna Flaibani nel 2003 lanciò 6,47. Per la Belletti è il 6° record detenuto: 3 nel salto in alto, uno nel lungo, uno con la staffetta 4x100 nazionale F70 e appunto quello di sabato nel peso.
  • Ancora Morigi e gli altri velocisti: l'M50 Marco Morigi, dopo la bomba dell'altro giorno sui 60 (7"57, a 5 centesimi dal record italiano di Massimo Clementoni), continua a sorprendere anche l'Accademia della Crusca della Velocità Lombarda che mi pregio di contattare per commentare (virtualmente vicino ad un camino di una living-room prettamente britannica) i risultati della settimana. A Modena, per Morigi un altro centesimo in meno: 7"56 (4 centesimi dal record...) e piccolo spostamento in avanti nell'AGC, dove si issa sul podio virtuale scavalcando Marco Boggioni di 2 centesimini (95,55 a 95,53). Proprio nel fine settimana si presentano anche i pezzi da 90, a partire dall'umbro Antonio Rossi, che quest'anno si presenta nella nuova categoria M60. Il suo esordio ad Ancona in 8"11 gli vale 95,37%, cioè il 5° posto nell'overall AGC. Il record italiano di Tamaro non è nemmeno troppo lontano: 7"90. Una curiosità su Antonio Rossi: ha vinto le ultime 10 edizioni dei 60 metri ai campionati italiani, in pratica tutte quelle negli M50 e tutte quelle negli M55. Filotto di 10 anni... Un'altra new-entry da Castenedolo: Giovanni Mocchi, M55 corre in 8"02 i 60 che gli fruttano 94,50%, cioè il 7° posto nel seeding AGC. E' il tempo dell'esordio anche di Paolo Chiapperini, che piazza il tempone: 7"18, cioè il miglior M40 italiano dell'anno, il secondo master in assoluto dopo il 6"97 di Mario Longo. E ora Max Scarponi come reagirà? Negli M35 Luca Forti corre in 7"25: miglior M35 del 2010.
  • ostacoli: Luca Giovannelli (che non penso venga ai campionati master) ottiene il suo miglior tempo dell'anno: 8"09, cioè 92,96 AGC, seconda prestazione M35 dopo l'8"06 di Andrea Alterio. Ma migliora anche Stefano Longoni a Magglingen: 8"25, a soli 4 centesimi dal record personale: 91,16%, terzo ostacolista in assoluto in AGC del 2010.
  • Donne: Rosa Marchi, F45, torna sui 60 metri di Modena: 8"67, 2 centesimi in meno di Daniela Ferrian quando 3 settimane fa esordì ad Aosta e soprattutto con un controvalore di 88,46 agc, cioè 3^ donna nell'overall al femminile. Emanuela Baggiolini a Magglingen abbassa di un secondo il suo tempo sui 400: 58"23, cioè 88,17 agc (4^ donna assoluta nel 2010 nella speciale classifica) e i 200 in 26"72. Altra new-entry alle sue spalle nella graduatoria generale: la F40 Susanna Tellini, anche lei al rientro (ma dopo un lungo infortunio ad un braccio) a Castenedolo con un bel 60 corso in 8"55 (87,76%). Ad Ancona invece è andata in scena l'ennesima puntata della storia del record italiano 800 F35: protagoniste nella prima batteria del meeting la freschissima detentrice (si parla della settimana scorsa) Lucia Pollina, la titolare del record per qualche giorno nel 2009 Paola Tiselli, e una delle più titolate pretendenti (insieme ad Elisabetta Artuso): Patrizia Spuri. Il neo record di 2'13"08 è stato avvicinato dalla reatina ma non abbassato: 2'13"69, con il quale ha vinto la gara proprio davanti alla siciliana (2'14"88). 2'16"92 invece per la Tiselli.

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