Ci rendiamo conto che sull'ultimo numero di "Atletica" in 68 pagine non è stata sprecata nemmeno una virgola per i master? Nonostante i Mondiali di Kamloops e gli Italiani Individuali di Ancona? Era evidentemente più importante la pubblicità a pagina intera di un certo brand di abbigliamento sportivo che guarda caso è affine a qualcuno che occupa ruoli importanti nella gerarchia Fidal. Secondo voi, nonostante i fiumi di denaro versato dagli over-35 (vi ricordo anche le tasse di affiliazione e quelle sulle iscrizioni alle gare!) non avremmo avuto diritto almeno ad una riga? Ho voluto vedere chi gestirebbe la rivista, e con sommo rammarico ho notato che riveste uno scranno da Direttore è Stefano Mei.
Scusatemi, ma non si può più sostenere che le risorse debbano andare integralmente al resto dell'attività (che non sia master), perchè altrimenti i master diventano un fondo di beneficienza, un salvadanaio... il bancomat di una Federazione che poi inopinatamente sperpera tali obuli (visti i risultati). E Arese, poi, si permette pure di venirci a raccontare le solite cazzate sui fondi della medesima rivista di regime. Ma poi, ci facessero partecipi delle loro decisioni!! Ve la immaginate una società per azioni, dove chi detiene più del 50% delle azioni, viene sistematicamente bastonato da chi ne ha sì e no l'8%? Questo è quello che succede, ragazzi, praticamente. Noi non si vuole nè il 50%, nè il 40%, nè il 30% delle risorse: è giusto che l'attività di vertice (e soprattutto quella giovanile) sia sostenuta. Basterebbero persone serie, con poteri decisionali (e che possibilmente non si facessero la guerra) e un minimo di risorse (il 5% basterebbe). Altrimenti si è destinati ad andare avanti così, rendendoci protagonisti di scontri senza senso (come questa cosa ridicola della sollevazione popolare per non doversi sobbarcare un viaggio in Sardegna), o quella di lamentarsi delle location dei Campionati Italiani (una commissione suggerirebbe le grandi città, laddove l'offerta logistica sarebbe per tutte le tasche... non penso potrebbe esistere un'altra Bressanone).
E poi una cosa si dovrebbe evitare: la strumentalizzazione. Schierarsi con l'uno o con l'altro. Da parte di chi in Fidal ha in questo momento necessità, interesse a cavalcare il malcontento. Evitare di cadere nei circoli viziosi delle promesse, dei posti, degli scranni, delle risorse date a pioggia (e che poi sono si traducono in tanto fumo). Bisogna avere le palle di dire: "ci spetta!" senza dovercelo far promettere da chiunque esso sia. Non è negoziabile un diritto. Con nessuno.
Per questo una commissione di master per i master, per scavalcare anche le pastoie elettorali che favoriscono le società amiche di Arese. Uno sprone a far meglio, se volete.
Scusate si mi sono dilungato.
Scusatemi, ma non si può più sostenere che le risorse debbano andare integralmente al resto dell'attività (che non sia master), perchè altrimenti i master diventano un fondo di beneficienza, un salvadanaio... il bancomat di una Federazione che poi inopinatamente sperpera tali obuli (visti i risultati). E Arese, poi, si permette pure di venirci a raccontare le solite cazzate sui fondi della medesima rivista di regime. Ma poi, ci facessero partecipi delle loro decisioni!! Ve la immaginate una società per azioni, dove chi detiene più del 50% delle azioni, viene sistematicamente bastonato da chi ne ha sì e no l'8%? Questo è quello che succede, ragazzi, praticamente. Noi non si vuole nè il 50%, nè il 40%, nè il 30% delle risorse: è giusto che l'attività di vertice (e soprattutto quella giovanile) sia sostenuta. Basterebbero persone serie, con poteri decisionali (e che possibilmente non si facessero la guerra) e un minimo di risorse (il 5% basterebbe). Altrimenti si è destinati ad andare avanti così, rendendoci protagonisti di scontri senza senso (come questa cosa ridicola della sollevazione popolare per non doversi sobbarcare un viaggio in Sardegna), o quella di lamentarsi delle location dei Campionati Italiani (una commissione suggerirebbe le grandi città, laddove l'offerta logistica sarebbe per tutte le tasche... non penso potrebbe esistere un'altra Bressanone).
E poi una cosa si dovrebbe evitare: la strumentalizzazione. Schierarsi con l'uno o con l'altro. Da parte di chi in Fidal ha in questo momento necessità, interesse a cavalcare il malcontento. Evitare di cadere nei circoli viziosi delle promesse, dei posti, degli scranni, delle risorse date a pioggia (e che poi sono si traducono in tanto fumo). Bisogna avere le palle di dire: "ci spetta!" senza dovercelo far promettere da chiunque esso sia. Non è negoziabile un diritto. Con nessuno.
Per questo una commissione di master per i master, per scavalcare anche le pastoie elettorali che favoriscono le società amiche di Arese. Uno sprone a far meglio, se volete.
Scusate si mi sono dilungato.
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