 (nella foto, una staffetta che non vedremo a Barcellona... c'è un Fabio Cerutti di troppo) - Notizia che ha dell'incredibile e che  grazie alle radicate conoscenze del Duca emerge solo oggi. Una guerra  intestina nel gruppo di velocisti italiani più rappresentativi: una  terremoto in un bicchiere di limoncello, considerata la nomea della  specialità velocistica italiana a livello internazionale (l'ultimo semifinalista in una  grande manifestazione internazionale è stato Madonia a Tokyo '91, 19  anni fa). Nonostante questo, costoro sarebbero riusciti (condizionale  d'obbligo) ad arrivare a farsi guerre tra poveri, come sapientemente ha  intitolato nel proprio pezzo il Duca. La vittima sarebbe Fabio Cerutti,  inibito (fonte Gazzetta) ad indossare la maglia azzurra della nazionale per un  anno intero. Le cause? Leggete il brano qui sotto... Grazie "Castrado" Arese e  grazie prof Uguagliati: due fari nella nebbia del'atletica italiana.
(nella foto, una staffetta che non vedremo a Barcellona... c'è un Fabio Cerutti di troppo) - Notizia che ha dell'incredibile e che  grazie alle radicate conoscenze del Duca emerge solo oggi. Una guerra  intestina nel gruppo di velocisti italiani più rappresentativi: una  terremoto in un bicchiere di limoncello, considerata la nomea della  specialità velocistica italiana a livello internazionale (l'ultimo semifinalista in una  grande manifestazione internazionale è stato Madonia a Tokyo '91, 19  anni fa). Nonostante questo, costoro sarebbero riusciti (condizionale  d'obbligo) ad arrivare a farsi guerre tra poveri, come sapientemente ha  intitolato nel proprio pezzo il Duca. La vittima sarebbe Fabio Cerutti,  inibito (fonte Gazzetta) ad indossare la maglia azzurra della nazionale per un  anno intero. Le cause? Leggete il brano qui sotto... Grazie "Castrado" Arese e  grazie prof Uguagliati: due fari nella nebbia del'atletica italiana.LA GUERRA DEI POVERI
 C’è  uno straordinario libro di quasi cinquant’anni fa che, al di là di come  la si voglia vedere in un epoca in cui i valori non esistono  assolutamente più, racconta cos’era la vita un tempo, cos’era e cosa è  stata la guerra, cos’è realmente la sofferenza e cosa significa  credere  in un ideale con la successiva presa di coscienza di aver sbagliato  tutto e dover cercare, in qualche modo, di recuperare. E’ la  storia autobiografica di un partigiano della seconda guerra mondiale,  Nuto Revelli, che descrive in modo sublime una delle pagine piu’ tristi e  drammatiche della recente storia d’Italia, la ritirata dalla Russia in  cui oltre 14000 persone morirono e le altre 4000 che sopravvissero si  ritrovarono, una volta tornati, a dover scegliere da che parte  schierarsi nell’ultima parte di quell’assurda guerra in cui ci si  uccise, tra vicini di casa, per il colore diverso di una camicia. La guerra dei poveri, appunto e, vi  sembrerà strano, lo spunto per tale citazione me l’ha dato un episodio  curioso avvenuto in questi giorni nel mondo dell’atletica italiana che conta, si fa per dire, ed è passato ovviamente sotto poche righe  battute da qualche quotidiano sportivo. Fabio Cerutti, velocista azzurro  dell’Atletica Riccardi, è stato escluso per un anno dalla possibilità di  partecipare alle staffette italiane nelle massime competizioni  internazionali, per non aver risposto alla convocazione federale di un  raduno collegiale. Per quelli  che non lo conoscessero, Cerutti è uno dei piu’ forti specialisti  italiani nei 100 mt., con un personale di 10”13, ed anche nei 60 mt. indoor  dove, l’anno scorso, con 6”56 ha conquistato una medaglia d’argento agli  Euroindoor di Torino. E’ quindi  un ottimo atleta, dotato di una partenza bruciante, talora anche  troppo, nel senso che spesso incappa in qualche falsa partenza che, con i  nuovi regolamenti, potrebbe dargli non pochi problemi. In ogni  caso uno dei velocisti di punta della nostra nazionale che, sicuramente,  a livello di staffetta  4x100  quest’anno agli Europei di Barcellona potrebbe provare a centrare un podio  che, si sa, di questi tempi sarebbe visto come un’oasi nel deserto. Ed allora perché tanta rigidità, per non  aver partecipato ad un raduno collegiale, pur in presenza di una  disposizione che appunto prevedeva tale punizione estrema?? E qui  entriamo nel campo dei pettegolezzi, ma devo fare informazione e mi  sembra doveroso riportare anche delle voci che, a ben vedere, potrebbero  essere veritiere. Il buon  Cerutti ha effettivamente saltato il raduno federale, ha realmente fatto  questa cosa gravissima dettata dai massimi vertici federali, ma pare  abbia anche fornito le opportune giustificazioni, inviando  preventivamente una lettera che motivava la sua assenza con l’imminente matrimonio,  i preparativi per lo stesso e, pare, la consegna di alcuni mobili che  doveva avvenire proprio in quei giorni del raduno. Ed allora  nessuna indulgenza? Sembrerebbe di si, nel senso che gli sgherri di  Castrado avevano accettato in un primo tempo la giustificazione e  passato sopra all’assenza di Cerutti, salvo che, udite, udite, alcuni suoi compagni  di nazionale avrebbero sottoscritto una lettera in cui avrebbero  chiesto ai tecnici preposti di far rispettare la norma e cosi’ sarebbe   scattata la clamorosa squalifica. Ora non posso chiaramente fare nomi e  cognomi e, ribadisco, si tratta di un pettegolezzo che forse mai sara’  confermato ufficialmente. Rimane certa  la squalifica, rimane certa la lettera inviata da Cerutti in cui  giustificava ampiamente i motivi della sua assenza, rimane certo  pensare che ci si possa privare di un atleta di spicco per un cavillo  procedurale, rimane certo il fatto che tra Cerutti e un altro velocista  italiano esiste da anni una grande rivalità ed antipatia reciproca. Nella  pochezza assoluta dell’atletica italiana, in che altro modo si potrebbe  definire questa squallida vicenda se non …… la guerra dei poveri.  IL DUCA
C’è  uno straordinario libro di quasi cinquant’anni fa che, al di là di come  la si voglia vedere in un epoca in cui i valori non esistono  assolutamente più, racconta cos’era la vita un tempo, cos’era e cosa è  stata la guerra, cos’è realmente la sofferenza e cosa significa  credere  in un ideale con la successiva presa di coscienza di aver sbagliato  tutto e dover cercare, in qualche modo, di recuperare. E’ la  storia autobiografica di un partigiano della seconda guerra mondiale,  Nuto Revelli, che descrive in modo sublime una delle pagine piu’ tristi e  drammatiche della recente storia d’Italia, la ritirata dalla Russia in  cui oltre 14000 persone morirono e le altre 4000 che sopravvissero si  ritrovarono, una volta tornati, a dover scegliere da che parte  schierarsi nell’ultima parte di quell’assurda guerra in cui ci si  uccise, tra vicini di casa, per il colore diverso di una camicia. La guerra dei poveri, appunto e, vi  sembrerà strano, lo spunto per tale citazione me l’ha dato un episodio  curioso avvenuto in questi giorni nel mondo dell’atletica italiana che conta, si fa per dire, ed è passato ovviamente sotto poche righe  battute da qualche quotidiano sportivo. Fabio Cerutti, velocista azzurro  dell’Atletica Riccardi, è stato escluso per un anno dalla possibilità di  partecipare alle staffette italiane nelle massime competizioni  internazionali, per non aver risposto alla convocazione federale di un  raduno collegiale. Per quelli  che non lo conoscessero, Cerutti è uno dei piu’ forti specialisti  italiani nei 100 mt., con un personale di 10”13, ed anche nei 60 mt. indoor  dove, l’anno scorso, con 6”56 ha conquistato una medaglia d’argento agli  Euroindoor di Torino. E’ quindi  un ottimo atleta, dotato di una partenza bruciante, talora anche  troppo, nel senso che spesso incappa in qualche falsa partenza che, con i  nuovi regolamenti, potrebbe dargli non pochi problemi. In ogni  caso uno dei velocisti di punta della nostra nazionale che, sicuramente,  a livello di staffetta  4x100  quest’anno agli Europei di Barcellona potrebbe provare a centrare un podio  che, si sa, di questi tempi sarebbe visto come un’oasi nel deserto. Ed allora perché tanta rigidità, per non  aver partecipato ad un raduno collegiale, pur in presenza di una  disposizione che appunto prevedeva tale punizione estrema?? E qui  entriamo nel campo dei pettegolezzi, ma devo fare informazione e mi  sembra doveroso riportare anche delle voci che, a ben vedere, potrebbero  essere veritiere. Il buon  Cerutti ha effettivamente saltato il raduno federale, ha realmente fatto  questa cosa gravissima dettata dai massimi vertici federali, ma pare  abbia anche fornito le opportune giustificazioni, inviando  preventivamente una lettera che motivava la sua assenza con l’imminente matrimonio,  i preparativi per lo stesso e, pare, la consegna di alcuni mobili che  doveva avvenire proprio in quei giorni del raduno. Ed allora  nessuna indulgenza? Sembrerebbe di si, nel senso che gli sgherri di  Castrado avevano accettato in un primo tempo la giustificazione e  passato sopra all’assenza di Cerutti, salvo che, udite, udite, alcuni suoi compagni  di nazionale avrebbero sottoscritto una lettera in cui avrebbero  chiesto ai tecnici preposti di far rispettare la norma e cosi’ sarebbe   scattata la clamorosa squalifica. Ora non posso chiaramente fare nomi e  cognomi e, ribadisco, si tratta di un pettegolezzo che forse mai sara’  confermato ufficialmente. Rimane certa  la squalifica, rimane certa la lettera inviata da Cerutti in cui  giustificava ampiamente i motivi della sua assenza, rimane certo  pensare che ci si possa privare di un atleta di spicco per un cavillo  procedurale, rimane certo il fatto che tra Cerutti e un altro velocista  italiano esiste da anni una grande rivalità ed antipatia reciproca. Nella  pochezza assoluta dell’atletica italiana, in che altro modo si potrebbe  definire questa squallida vicenda se non …… la guerra dei poveri.  IL DUCA  
Nessun commento:
Posta un commento