07/05/10

Il bel paese delle farse...

Pur essendo, da sempre, orgoglioso di essere Italiano, ormai da troppo tempo penso come i valori etici, che dovrebbero essere alla base di un paese sano, siano stati totalmente sotterrati per dare ampio spazio solo alla legge dell’arroganza, della prepotenza, della furbizia finalizzata ai propri esclusivi interessi. Tutto, ormai, è lecito, tutto è concesso, tutto è tollerato e in breve tempo perdonato o dimenticato. Il povero Craxi fece l’unico grande errore di scappare per paura di qualche giorno di prigione che, sicuramente avrebbe fatto, per poi essere dopo riabilitato, forse meglio curato ed ora, magari, sarebbe ancora in qualche posizione di prestigio.
Viviamo in un paese dove si diventa personaggi pubblici facendo piccoli reati che ti consentono di andare in giro indisturbato, guadagnando soldi per la notorietà cosi’ acquisita.
Viviamo in un paese dove un ministro della Repubblica compra, casualmente, una casa, con soldi che non sa da dove siano arrivati.
Viviamo in un paese dove, a dispetto dei piu’ elementari principi di sportività, delle potenti lobby si uniscono e decidono di indirizzare il destino dello sport più popolare verso un’unica destinazione, magari solo per il capriccio di una singola persona.
Potrei citare mille esempi, questi sono tra i piu’ eclatanti, ma quotidiniamente assistiamo a situazioni farsesche che nulla hanno a vedere con l’etica e la giustizia, e che sono preoccupanti perché il futuro che si prospetta per i nostri figli appare sempre peggiore. Ed allora perché stupirsi dell’ultima delirante uscita del Castrado dell’atletica italiana?
Perché siamo malati di atletica e ci piacerebbe pensare che almeno questo sport, omai di nicchia, potesse essere un’isola felice ed invece, anch’esso, rientra nell’ambito della totale mancanza di valori che ormai attanaglia il nostro bel paese.
Il nostro simpatico faccione si è espresso sulle pagina di Atletica, la rivista ufficiale della Fidal, con un discorso che dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, come lui viva totalmente su un altro pianeta, la sua aziendina, e come il destino dell’atletica italiana sia veramente l’ultima delle sue preoccupazioni. Parla di qualche piccola costruttiva critica al suo operato, quando da ogni parte tutti stanno chiedendo le sue dimissioni; enfatizza una maxi convention di 500 tecnici, come se radunare in un palazzetto tante persone fosse la panacea di tutti i mali,;dice che la mancanza di risultati è solo un dettaglio, fa paragoni deliranti con il calcio ed alla fine scrive l’unica vera, grande verità : grazie al Coni che, a dispetto di tutti i suoi fallimenti e del conflitto d’interessi legato alla sua carica, ancora lo tiene ancorato alla poltrona e non vuol decidersi a cacciarlo. Ma questo è il nostro bel paese delle farse…. Arese presidente della Fidal è sicuramente una delle meno eclatanti ma, come detto, a noi ci rode molto.
Di seguito il testo dell’articolo con evidenziati i passaggi piu’ salienti.

IL DUCA

Cari amici dell’atletica, benvenuti finalmente nei grandi spazi all’aperto.
L’attività indoor, piuttosto problematica in un Paese come il nostro dove
la carenza di impianti al coperto è cronica, è alle nostre spalle. E’ divertente,
gradevole e tecnicamente ha molte cose da insegnare, ma il nostro sport
si realizza al massimo quando la bella stagione lo spinge all’esterno.
Benvenuti, e che sia una stagione propizia per tutti. L’ultimo episodio indoor
era avvenuto a metà marzo a Doha, con i Mondiali. Sui giornali di allora
era
emersa qualche critica, nei confronti della spedizione italiana;
l’avevo
accettata serenamente come sempre, perché i pareri
discordanti ci aiutano
più dei complimenti. Ma, rispondo, la
mini-presenza azzurra negli Emirati era
una rappresentanza di bandiera,
mi pareva che dovesse apparire chiaro a
tutti il senso un po’ particolare
della nostra partecipazione. E’ più avanti, che
faremo i conti.
Proprio per costruire un edificio più solido abbiamo organizzato ad Ancona,
all’inizio della primavera, una maxi-convention alla quale ha partecipato
uno
squadrone di tecnici proveniente da tutta Italia, circa 500
persone attente,
interessate, motivate. La via della ripresa
passa attraverso la preparazione
sempre più accurata dei tecnici,
in modo che la qualità del loro insegnamento,
la capacità di trasmettere
i giusti indirizzi siano all’altezza dei tempi. Senza
maestri all’altezza
il rischio è evidente, possono perdersi per strada talenti
ancora da sgrezzare.
Spesso si giudica il lavoro di una federazione soltanto
attraverso
i risultati ottenuti. Lo capisco, è la legge dello sport, anche il

miglior presidente del calcio viene contestato se in un paio di partite
importanti
la sua squadra colpisce tre pali e gli avversari vincono
magari con l’unico
tiro in porta.
Ma il lavoro in profondità, come quello fatto ad Ancona, va

riconosciuto e apprezzato in prospettiva, perché porterà frutti.
Riservo l’ultimo pensiero del mio scritto alla nostra manifestazione di punta,
il Golden Gala di Roma, che da quest’anno si colloca alla vigilia dell’estate: il 10
giugno, una data più favorevole perché non ancora intaccata dalle ferie estive.
Come credo tutti sappiate, la manifestazione dell’Olimpico fa un importante
salto di qualità ed entra nella Diamond League. Questo nuovo ordinamento
dei meeting conferisce maggior prestigio al nostro evento, che in ogni caso
è sempre stato al top. Ha scritto lunghe pagine di storia, ha regalato emozioni,
esaltanti duelli, ha applaudito tanti record. In questo 2010 il meeting compie
trent’anni. Dunque c’è un motivo in più per onorarlo e festeggiarlo come si deve.
Sarà garantita la presenza dei migliori atleti in base a una rotazione rispettosa
del programma agonistico con le altre sedi della Diamond League.
Ci siamo battuti per essere parte dell’elite mondiale perché l’immagine dell’atletica
passa anche attraverso questi eventi. Concludo questo passaggio esprimendo
il mio
grazie al CONI, con cui da quest’anno condividiamo l’onere e l’onore
dell’organizzazione. Appuntamento all’Olimpico, dunque, il 10 giugno. ■
Francesco Arese da “Atletica” nr.2/10 marzo-aprile

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