05/05/10

Torna Andrea Longo! Da... M35

(Andrea Longo in una foto Fidal.it) - Vi dico la verità: proprio qualche settimana fa mi chiedevo che fine avesse fatto Andrea Longo. Mi era capitato sotto mano un bollettino dei trasferimenti dove avevo notato un massiccio "disimpegno" di Atleti delle Fiamme Oro verso le varie Questure. Mi sembrava quasi uno smantellamento di uno dei gruppi sportivi che più ha contribuito a promuovere l'atletica di vertice in Italia, ma evidentemente non avevo visto la "campagna acquisti". Così mi ha fatto immenso piacere leggere un'intervista comparsa sul periodico di informazione on-line della Fidal Veneto (qui il link al giornalino prodotto in formato .pdf). Nel medesimo periodico vi segnalo anche lo stato d'avanzamento dei lavori del prossimo Palazzetto dello Sport di Padova, che dovrebbe venir pronto per la stagione indoor-2011. Chiusa parentesi, torniamo al Nostro. Siccome di Andrea Longo sentiamo parlare da molto, molto tempo, mi è venuto in mente di guardare in che anno fosse nato: sorpresa, 1975! Di preciso il 26 giugno 1975 a Piove di Sacco. Quindi... M35!! Per chi non conoscesse la sua carriera, vi riporto quello che si trova su di lui su Wikipedia:

"Andrea Longo si è rivelato alla ribalta internazionale nel 1997, vincendo l'oro negli 800 ai Campionati Europei under 23 di Turku (Finlandia). Nel 1998 vince la finale di Coppa Europa Super League a San Pietroburgo, sempre negli 800. Nello stesso anno è settimo ai Campionati Europei di Budapest, in una gara che lo vedeva tra i favoriti, anche a causa di uno scontro con lo svizzero André Bucher. Partecipa alle Olimpiadi di Sydney nel 2000, giungendo in finale, dove è eliminato per scorrettezze. Il 3 settembre dello stesso anno con 1:43.74 a Rieti stabilisce la seconda prestazione italiana di sempre nel doppio giro di pista. Il record italiano, datato 1973 resta a Marcello Fiasconaro con il tempo manuale 1:43.7, all'epoca primato mondiale sulla distanza. Al Meeting di Torino del 9 giugno 2001 viene trovato positivo ad un metabolita del nandrolone e viene squalificato per due anni. Nel 2003 ottiene una deroga dalla IAAF (la federazione internazionale di atletica leggera) per ottenere il minimo di partecipazione ai Campionati Mondiali di Parigi. Ottenuto il minimo partecipa ai mondiali, dove arriva quinto. Nel 2004 torna alle Olimpiadi, ad Atene, fermandosi alle semifinali. Il 2005 è un anno segnato per lui da problemi di infortuni, tanto che per i Campionati Mondiali di Helsinki gli viene preferito l'amico Maurizio Bobbato ottocentista azzurro in grande crescita. Nel 2006 Andrea si rimette in evidenza conquistando la finale ai campionati europei di Goteborg dove giunge settimo e termina la stagione con un incoraggiante 1:44.86 al meeting di Rieti. Il 2007 è stata una stagione anonima, costellata da molti problemi fisici e nel 2008, dopo il periodo di preparazione invernale svolto in Sudafrica, non ha potuto dare la caccia del minimo per la sua terza partecipazione ai Giochi Olimpici, ancora bloccato da un infortunio, per il quale è potuto scendere in pista in scarse condizione di forma soltanto due volte a stagione inoltrata. Seguono i suoi record:
  • 800= 1'43"74 (seconda prestazione italiana di sempre)
  • 1500= 3'39"49 - 3'41"79 indoor
  • 400= 46"65
  • 600= 1'14"41
  • 1000= 2'15"83
Ora, da M35, assai difficilmente presumo parteciperà all'attività master. Ma ci sono sempre i record italiani che volenti o nolenti potranno far diventar parte del mondo over-35 anche Andrea Longo: quello degli 800 outdoor, che comunque sia non è nemmeno una passeggiata di salute: 1'50"66 di Stefano Parma, corso nel 2001 a Rovereto. Il record indoor è invece l'1'54"67 stabilito da Stefano Avigo nel 2005. A dire il vero, se scende in pista un atleta del calibro di Andrea Longo, e tornasse anche solo marginalmente quello di un paio di anni fa, dovremmo anche scommetere sul record europeo, che non è poi tanto lontano da quello italiano: 1'48"44 del francese Driss Maazouizi, risalente al 2005. Infine il record mondiale, che molto, ma molto difficilmente potrà essere attaccato, se non stabilendo addirittura il record italiano: 1'43"36 dell'immenso Johnny Gray 15 anni fa. Se Nouchi ha qualche cosa da aggiungere, naturamente stiamo ad ascoltarlo in religioso silenzio.

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