28/05/10

Mondo master: un record del mondo, uno italiano, il doping non-doping ed altri tips

Non vi sembra che il mondo master in questa prima parte di stagione sia un pò "alla finestra"? Rispetto alla prorompente stagione indoor, questo primo scorcio di stagione ha mostrato ancora poche vere "emozioni" (così al volo, se dovessi ricordare qualche cosa, mi verrebbe in mente il solo record europeo della "Buga" nel salto in alto F40 e le volate di Umbertina Contini). Probabilmente cominceremo a vedere qualche cosa di buona già dalla settimana prossima, da Roma, l'Olimpico, e tutto quanto d'affascinante aleggia intorno a quella pista. Nel frattempo il mondo gira, e qualche interessante notizia dagli U.S.A. arriva, a partire dal record mondiale M35 nei 3000 metri di Bernard Lagat, classe 1974, che ha concluso le sue fatiche in 7'32"49, che abbassa il precedente record mondiale tabellato di 7'38"28 del francese Adellah Behar stabilito nel 1998 a Parigi (12 anni fa). Il risultato è stato ottenuto durante il meeting di Ostrava (lo stesso di Usain Bolt sui 300 e Asafa Powell che corre in 9"83 sotto la pioggia e controvento) dove il keniano-americano è giunto terzo. Che ci crediate o meno, è il suo record personale stabilito a 36 anni: ed è un signor tempo. A proposito: durante il meeting di Ostrava (onorato dalla presenza di cotanti jet-jamaicani, la creme dell'atletica mondiale), l'organizzazione non si è affatto vergognata a far correre una serie "master" di 100 metri: in Italia ci viene pure negata la partecipazione a certi campionati regionali.
Nel frattempo Geraldine Finnegan, trovata positiva per uno stimolante (efedrina) all'indomani dei mondiali master di Kamloops, sta facendo fuoco e fiamme dall'Irlanda gridando a squarciagola la propria innocenza. Secondo Masterstrack, che l'ha intervistata (visto che la federazione irlandese non se n'è data conto di rispondere a Ken Stone), l'atleta non sarebbe ancora stata sospesa. Addirittura ha già pianificato di partecipare ai campionati europei in Ungheria tra meno di un mese. Ora, alle domande di Stone, la Finnegan avrebbe chiarito che nei suoi liquidi biologici sono stati trovati 11,5 mg di sostanza proibita, contro il 10,0 di "tollerato" (come dire: una quisquiglia). In Inghilterra l'efedrina non sarebbe neppure classificata come dopante, e non sarebbero previste sanzioni (viene utilizzata per l'asma e le congestioni... e come tutti saprete ampliamente utilizzata dai ciclisti professionisti, vittime di pandemia di asma collettiva). Anche in Italia è tollerata (se inalata) sotto certi valori. Nella sua arringa difensiva, la Finnegan avrebbe raccontato anche come mai avrebbe palesato tali valori: al termine delle prove multiple a Kamloops, dopo gli 800, sarebbe collassata, tanto da dover ricorrere alle cure dei medici. Il giorno successivo, ancora molto affatticata, avrebbe acquistato presso una farmacia di Kamloops un decongestionante nasale, per il quale il negoziante avrebbe assicurata l'assoluta legalità (mi permetto: anche acquistare una bottiglia di vino non è illegale. Diventa opinabile se si beve la bottiglia prima di mettersi alla guida). Leggerezza? Ingenuità? Furbizia? Vedremo.
Mi premeva poi sottolineare un record italiano che mi era sfuggito nel report post-Meeting nazionale di San Benedetto del Tronto. In effetti l'Atletica Fabriano (rientrante nella categoria M45) ha migliorato il record nazionale della staffetta svedese con 2'09"04. La squadra era formata da Feliciani, Ghidetti, Morbello e Poeta e ha abbassato il precedente record di 2'11"14 della Liberatletica Aris Roma stabilito proprio a San Benedetto del Tronto due anni fa.
Nel frattempo, tornando dall'altra parte dell'oceano, quanto ci fa piacere sapere che degli over-35 occupano ancora i posti d'onore del palcoscenico internazionale atletico. Mi chiedevo giusto un paio di settimane fa se il il 39enne Allen Johnson stesse continuando o avesse appeso le scarpette al chiodo. Macchè: grande Allen. A Shanghaj, al meeting della Diamond League 13"65 sui 110hs per l'americano. Il record del mondo è lontano, perchè apparteneva a quel fenomeno di Colin Jackson (13"11), ma se corresse su questi tempi l'anno prossimo da 40enne, varrebbe già il primato mondiale. Per quanto riguarda la velocità mondiale, l'australiano Pat Johnson rimane il master più performante (10"18 e 20"74), così come Alvin Harrison sui 400 (è ad una manciato di centesimi dal record mondiale: 45"79 contro 45"76 del record. Lo sto seguendo come un'ombra sulla rete per vedere se abbatte questo prestigioso record, ma non ci sono più sue manifestazioni empiriche). Vedremo: intanto, questo fine settimana (avaro di gare) scoveremo qualche bel risultato in giro.

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