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12/10/10

Ale-Tifi a ruota libera: riflessioni sui prossimi c.d.s. e l'analisi dei C.d.s. di Cagliari

Non ci/mi toccate i Cds master! (di Alessandro Tifi)

(foto dal Sito dell'Atletica Calvesi: Giancarlo D'Oro guida la seconda serie dei 200 a Cagliari) - Dopo aver “giocato” con qualche numero dei cds di Cagliari (tutte le analisi seguono questo pezzo, al link, n.d.r.), pensavo che per un pò non sarei tornato sull’argomento . E invece eccomi qui. Al rientro dal campionato italiano pentathlon lanci di Macerata (rientro si fa per dire, si sono svolti a 500 metri da casa mia!), ho riflettuto su alcune “voci” che hanno circolato. Premetto che non è mia abitudine, ed anzi sono anche in imbarazzo nel farlo, ad esprimere opinioni e parerei su delle voci, ma c'è anche chi dice che prevenire è meglio che curare (se si può). La questione riguarda la collocazione nel calendario dei prossimi c.d.s. master: i più “allarmati” hanno parlato di cancellazione dal calendario, qualcuno ha ventilato la loro disputa all’interno dei campionati individuali. Ora, io, personalmente, ma sono sicuro che per moltissimi altri è così, ritengo i c.d.s. una delle più belle (se non la più bella) gara attualmente in essere, del movimento master. A conferma di questo vengono i numeri, si tratta della gara piuù partecipata, in concorrenza con i campionati individuali. La gara in cui l’individualità del nostro sport, si unisce al gioco di squadra, dove ognuno pur non in forma, o magari non nella sua specialità, si sacrifica alla ricerca di quel punto in più da portare al suo club.
Sempre rincorrendo le “voci” ritengo che inglobare una manifestazione del genere in un altro contesto, ne sminuirebbe a dismisura i contenuti, svilirebbe in pieno il suo essere. Cancellarla dal programma gare poi… Una data si trova sempre! Ottobre è tardi? Si può fare in un altro periodo, magari nel periodo tra gli italiani individuali e l’evento internazionale di turno, diventerebbe magari un'occasione in più per prepararsi all’evento oltre frontiera, in un calendario che già non offre chissà quante occasioni di confronto agonistico per i master. Ripeto sono solo a parlare su delle voci e sarei il primo ad essere contento che si rivelino soltanto tali. Ma voci erano anche quelle che giravano l’anno scorso ad ottobre sulla scelta di Cagliari come sede dei cds 2010, allora è meglio parlarne prima e vedere se c'è alternativa o rimedio e soluzione, che magari criticarle poi, magari anche con volantini e documenti vari quando ormai è tardi ed il dado è tratto?
Un appello a chi può ed è in ascolto: non ci toccate i c.d.s. master!

1- C.d.s. master: prime riflessioni all'indomani della conclusione

Ci siamo, terminati i C.d.s. 2010 di Cagliari. I cds, quella che ritengo la più bella manifestazione del nostro sport, dove l’individualità si unisce al “gioco” di squadra, dove oltre che contro se stessi, gli avversari ed il cronometro, si gareggia con e contro le altre squadre. Dove l’ottocentista si inventa giavellottista, per aiutare il suo team a raggiungere i fatidici 13 punteggi. C.d.s., quelli master, dove si ha la possibilità di gareggiare tutti insieme a stilare un'unica classifica, battagliando tra atleti di tutte le categorie. I C.d.s., quelli di Cagliari, che hanno suscitato diverse “discussioni”, specie per la loro collocazione logistica. Al riguardo volevo spezzare una lancia a favore degli organizzatori “tacciati” pregiudizievolmente in anticipo di scarsa capacità organizzativa. Ora dai primi commenti che sono arrivati, si può dire che è stata un'ottima organizzazione, e che, anzi, è andata oltre l'aspetto tecnico, fornendo come valore aggiunto, alcuni momenti “ludici” ed “aggregativi”, cari a molti facenti parte del nostro movimento. Per un commento sulle critiche alla scelta di Cagliari come sede  mi rimetto ad alcuni numeri (sperando che in quanto tali siano il più possibile obiettivi), confrontandoli con quelli delle ultime tre edizioni di Macerata-2007, Formia-2008, Firenze-2009. Come premessa va detto che i regolamenti non sono stati gli stessi, a Macerata ancora non c'erano i 200 hs ed il triplo, a Formia più società ammesse, ma con un solo atleta gara, ma tant'è!
A Macerata, tra i maschi, 496 atleti gara e 56 staffette, 28 squadre di cui 27 hanno terminato con 13 punteggi ed una con 12; tra le donne 346 atlete gara e 42 staffette, 21 squadre con 13 punteggi.
A Formia, tra gli uomini 395 atleti gara più 63 staffette, 32 squadre di cui 31 con 13 punteggi ed una con due; tra le donne 348 atlete gara, 53 staffette, 30 squadre: 26 con 13 punteggi, 2 con 12, 1 con 4, 1 con 3.
A Firenze : uomini 630 atleti gara, 56 staffette, 32 squadre tutte con 13 punteggi; donne 430 atlete gara , 46 staffette, 25 squadre, 23 con 13 punteggi, 1 con 12, ed una con 11 .
Ed infine Cagliari. Maschi 431 atleti gara, 42 staffette, 23 squadre di cui 21 con 13 punteggi, 1 con 9 ed 1 con 6. Donne: 357 atlete gara, 36 staffette, 20 squadre presenti tutte con 13 punteggi.
Vista cosi, una flessione c'è stata, stessi numeri di Macerata, con 2 gare in più, ed abbastanza meno di Firenze, ma non è stata una flessione cosi determinante. Da notare che salvo rari casi  dovuti probabilmente ad incidenti di percorso, tutte le squadre, in tutte le edizioni riescono a “soddisfare” i 13 punteggi richiesti. Un plauso, ritengo, va anche fatto alle squadre che, pur ritenendo la sede non idonea, hanno onorato la manifestazione con la loro partecipazione. Dispiace peraltro che altre non abbiano potuto partecipare: 9 maschili ed 8 femminili, tra cui anche alcune di alta classifica, che avrebbero potuto rendere ancora più avvincente la lotta al vertice. Vorrei concludere con un auspicio: e se per evitare o almeno ridurre le critiche o più in generale le problematiche inerenti le scelte delle sedi dei vari campionati, si intervenisse a monte (in sede di definizione) e non a valle (con documenti ufficiosi e tardivi), con uno o più referenti (non troppi nel paese dei 60 milioni di commissari tecnici!), che si intendano veramente, vivendolo da dentro, del mondo master?

2- C.d.s. master: l'incidenza della categoria nel determinare i punteggi
Fa impressione la media punti delle due squadre vincitrici del 2010: per batterle bisognerebbe allestire una squadra capace di piazzare sul podio un atleta in ognuna delle 13 specialità! Ma come sono composti questi podi? Quanto influiscono i più “anta”? Incuriosito ho provato un “gioco”. Ho buttato giu quanti podi sono stati conquistati dagli atleti di ogni categoria e questo in relazione a quanti atleti gara hanno gareggiato, il tutto staffette escluse. Partendo dai maschi (seguono la categoria, i podi conquistati in quella categoria e gli atleti totali presenti in quella fascia d'età a Cagliari):
M35: 1/35 – M40: 2/76 – M45: 7/76 – M50: 7/70 – M55: 2/59 – M60: 6/39 – M65: 3/23 – M70: 5/28 – M75: 0/8 – M80: 1/2 – M90: 4/4 – M95: 1/2
continuando con le donne:
F35: 0/37 – F40: 8/74 – F45: 10/101 – F50: 6/59 – F55: 3/38 - F60: 2/26 – F65: 6/16 – F70: 2/3 – F75: 0/3 - F85: 0/1 – F95: 2/2
a parte qualche sicuro errore di conteggio, da dire che i numeri fanno più “statistica” più grandi sono! Fanno l’en-plain gli M90 e le F95 (facile indovinare i loro nomi!), da dire anche che lo fanno distaccando i rivali di molti punti. La media presenze/podi dagli 80 in su farebbe venir voglia di dire: ne porto 6-7 e vinco i cds. Ma c’è da trovarli, e di neanche fiacchi, lo stesso Riboni (mica pizza e fichi) è SOLO quarto nel disco M95! Si nota poi la difficoltà di fare podi tra i 35 (nei maschi anche tra i 40), sarà colpa solo delle tabelle o manca qualche risultato di spicco in età che ancora permettono grandi prestazioni in senso assoluto? Fiacchetti sono poi gli M55, non è che la pensione è ancora lontana? Sono solo 6 le prestazioni che hanno portato a più di 1000 punti, ma a podio si va anche con meno di 800: una volta tra i maschi e ben 14 tra le femmine. I podi più “giovani” sono quelli dei 200hs, quelli più “datati” quelli del peso e questo sia tra i maschietti che tra le femminucce. Il podio con i migliori punteggi (tra l’altro 3 in 16 punti) quello dell’alto maschile e dei 400 femminili (3 in 21 punti). I più bassi gli 800 maschi ed il giavellotto donne. Giocando con i numeri e scrivendoli mi accorgo che ad ognuno di essi associo una o più persone e mi accorgo ancora di più quanto è bello e variegato il mondo dell’atletica master.

3- C.d.S. Master: l'analisi sulle prime società

Questa volta provo ad analizzare le prime sei squadre classificate ai c.d.s. di Cagliari, maschili e femminili, la loro età media (come categoria e non anagrafica, dato che le tabelle pagano appunto per quinquenni… e dato che è più facile!); i loro punteggi e le gare scartate.
Partendo dai maschi la squadra più giovane la Daini Carate Brianza media 44,64, seguono l'As Athlon Bastia 47,66, l'A.s. La Fratellanza '74 53,00, il Road Runners Club di Milano 59,00 e le più mature Olimpia Amatori Rimini con 60,35 e l'Asd Cus Romatletica 61,00. Anche qui verrebbe da dire: con i giovani si compete a buon livello, ma con gli “anta” si vince!
Sugli scarti Rimini, che stravince, scarta i 200 hs (non presente) e la 4x400, e dire che gli inglesi considerano la validità del movimento proprio da questa gara! L'invincibile armata, si permette anche di piazzare diverse sue riserve a togliere punti pesanti agli altri.
Il Cus Romatletica scarta triplo e la 4x400 (nei risultati appare uno “squ”), rischiando di perdere il secondo posto dovendo recuperare il peso con 88 punti.
Da parte sua, la terza, la rivelazione di quest'anno, la Daini Carate Brianza, ha lo scarto più basso con i 400 con 77 punti; assente nell’alto, prende il giavellotto con 84 punti, soli 3 punti in più e sarebbe seconda a premiare la compattezza della squadra, che pur senza vittorie vanta una media nelle altre 12 gare di 96,16 punti.
Quarta la A.S. Athlon Bastia alla quale è mancato un mezzofondista di vertice visti i suoi due scarti di 81 punti negli 800 e nei 1500. Comunque la distanza dal podio era di ben 28 punti, non facili da colmare.
Il Road Runners Club Milano, anch'esso senza vittorie, scarta i 200hs, e non arriva nella 4x100, schierando però un'ottima 4x400 (terza) che ha sulle spalle la spada di damocle che, se non arriva, fa saltare la squadra.
Infine La fratellanza 1874 di Modena, altra squadra senza vittorie, che scarta peso e 3000.
Le gare dove le prime sei hanno avuto più problemi: i 400 ed il giavellotto con meno di 91 punti di media.
Andando alle donne si nota subito che l'età media presenta meno differenze: l'atl. Santamonica Misano 46, l'Asi Veneto 46,07, l'Assi Giglio Rosso Firenze 46,43, l'Ambrosiana 48, il Cus Romatletica e la Liberatletica Aris Roma entrambe con media 50,66.
Anche la lotta in classifica nelle ragazze è stata più serrata, a parte il dominio netto della vincitrice, le altre sono in pochissimi punti (14 punti tra la seconda e la sesta!).
La Romatletica scarta 89,5 punti del salto in alto e per la seconda gara si può permettere il lusso di scegliere tra 400, triplo e 4x100, tutte a 95 punti (sesti posti che farebbero gola a molti).
L’Asi Veneto può godere del suo secondo posto anche in virtù delle varie riserve che hanno tolto punti preziosi alle squadre inseguitrici in diverse gare. Emblematici i 1500 dove sono arrivate la mf45 e la mf50 a pari punteggio di tabella ottenendo 97,5 punti a testa (perdendo a loro volta mezzo punto, arrivando terza e quarta avrebbero preso 98 e 97!). Scartati peso, non pervenuto ed una tra lungo e disco con 81 punti.
L’Ambrosiana , terza, scarta peso e disco e probabilmente va a perdere la seconda piazza nella gara finale: la sua 4x400 raccoglie solo 86 punti.
L’Assi Giglio Rosso Firenze, probabilmente la rivelazione tra le donne, scarta il triplo (assente) e il salto in alto, qualcosa in più negli 86 punti di giavellotto ed 89 nei 1500, e sarebbe stato podio.
La Santamonica Misano scarta 88 punti nei 200 ed 84 nei 1500.
Ma la squadra che con tutte e 15 le gare avrebbe scalato la classifica è la Liberatletica Aris Roma, sesta, ma con scarti alti: 90,5 punti nei 100 e 87,5 nell’alto.
Le gare femminili dove le prime sei hanno avuto i punteggi minori il salto in alto con 90 punti di media, ed il giavellotto con 92.
Chissa se i “procuratori/direttori tecnici” dei vari team terranno conto di quanto sopra, per cercare di rinforzare le proprie squadre. Alla “campagna acquisti” la risposta !

05/10/10

C.d.S. master di Cagliari: titoli come da pronostico e 8 record italiani


Stavolta non vi scrivo dall'aeroporto di Cagliari come mi successe a Budapest, anche se la tentazione sarebbe stata forte. E anche se vi ho dovuto bivaccare diverso tempo. Probabilmente girerò il sequel del film  "Terminal" di Spielberg con Tom Hanks, per dare modo al mio soggiornare per aeroporti di trovare uno sbocco nello spettacolo. Nel frattempo ho visto passare nei grandi spazi aeroportuali società, atleti, dirigenti, e con loro ho scambiato di volta in volta quattro chiacchiere. Stavolta il clima non è autunnale come allora in Ungheria (pioveva) ma a Cagliari si era in piena estate, mentre qui al nord irrompeva fragoroso l'autunno. Insomma, tutto perfetto.

La Location
Parto subito dagli assenti, che inopinatamente si è dimostrato come avessero torto. Marcio. Quanto meno nel ritenere la sede inadatta o la trasferta "onerosa". Non so come abbiano fatto i conti: a noi "Caprioli" il viaggio è costato davvero poco (personalmente meno di 40 € andata-ritorno in aereo con Ryanair, prenotando all'indomani del passaggio del turno regionale), oltre che pagare pochissimo in un bed&breakfast. Poco più di 100 euro a testa pro capiti. Siamo proprio sicuri che il problema era Cagliari? Ad ottobre, lo stiamo vedendo, è improponibile gareggiare al Nord (pensate ai poveri cadetti che avranno il loro criterium in questo fine settimana a Cles, in Trentino: se non ci sarà il sole rischiano il congelamento, poveri ragazzini!). E nonostante questo, petizioni, abiure, rinunce: non si è fatta una bella figura. O meglio: non HANNO fatto una gran figura. Noi ci siamo sempre schierati a favore di Cagliari, o, se fosse stato, anche di Pantelleria, le Isole Eolie, Reggio Calabria, Quartu Sant'Elena. Se noi Caprioli non fossimo riusciti a sostenere la trasferta, semplicemente non vi saremmo andati, non avremmo cercato di creare una cordata per cambiare ciò che già era stato stabilito. Le cose si fanno prima. E quel che più conta si è mostrato pochissimo rispetto degli amici sardi che tutti gli anni devono venire nel continente ad ogni manifestazione di carattere nazionale. Chi è venuto a Cagliari ha trovato un clima incredibilmente accogliente (oltre che temperature estive) il Responsabile dei GGG che già nel discorso introduttivo ha mostrato di essere dalla parte dell'atletica e non come spesso avviene in Lombardia (non tutti, eh) dalla parte loro. Poi durante queste manifestazioni si crea un clima di festa che va oltre: chi c'era ha capito quello che sto dicendo, no?

L'organizzazione
Puntuale, efficiente, con molto buon senso. Lo vado dicendo da tempo che fintanto che si tratta di "gara" non deve esserci spazio a interpretazioni. La gara è sacra, non ci possono essere punti deboli, aiuti, suggerimenti, favoritismi. Ma in tutto il resto ci deve essere un minimo di spazio per "mediare", laddove sia possibile. Tipo gli orari: se qualcuno arriva con 30" di ritardo alla chiusura della conferma della propria presenza, ma i fogli sono ancora lì sul tavolo in bella mostra, non gli si chiude la porta in faccia. Glielo si fa presente cordialmente del suo ritardo, e lo si accetta. Buon senso. A Cagliari tutto è filato via liscio: certo c'è chi vorrebbe fare gli allunghi in pista prima della propria gara, ma questo è proprio difficile. Dimostrato. E c'è da capire chi prende questa decisione: è anche una questione di carattere "etico" e di rispetto per chi in quel momento è in pista. Ci pensate se al Colosseo, mentre qualcuno stava lottando contro i propri leoni per la vita o per la morte, da qualche parte del campo di battaglia ci fossero stati una decina di altri gladiatori intenti ad allenarsi per la propria successiva pugna? Non sarebbe stato bello. L'arena è di chi lotta: l'attenzione di tutti deve essere su di loro. Poi si aveva a disposizione un super rettilineo coperto al sole. Cosa volere di più? Da apprezzare anche i pranzi-cene a ridosso della pista (prima della 4x400 ho notato di fianco all'addetto ai concorrenti delle salamelle ai ferri che mi hanno tentato come le Sirene attirarono Ulisse).

Il titolo femminile al Cus Romatletica
Partiamo dalle donne. La vittoria è andata alle romane del Cus Romatletica con 1274 punti, che vuol dire 98 punti su 100 a gara. Impressionante. Il settore statistiche della Fidal ha fornito anche la tabella con ila somma dei punteggi per prestazione (sulle 13 a disposizione). Anche in questo caso vantaggio abissale sulle seconde: 798 punti di differenza con un totale di 10874 punti. Troppa differenza quest'anno con il resto della concorrenza. Nello specifico, nella classifica "a punti" 4 vittorie, 1 secondo posto e 4 terzi. 14 risultati su 15 tra le prime 6 posizioni finali. Un invincible armada. Al secondo posto sono riuscite a giungere le ragazze dell'Asi Veneto, campionesse uscenti. Purtroppo molto rimaneggiate e con qualche atleta infortunata o al ritorno da un infortunio (come il caso Ferrarini e Dandolo). Terza l'Ambrosiana di Milano, che ha fatto incetta di punti soprattutto nella velocità ma che in qualche specialità tecnica vanta qualche piccola lacuna. Due punti e mezzo sono la distanza dalla quarta, la sorprendente Assi Giglio Rosso di Firenze, che coi punteggi sarebbe arrivata addirittura terza. Qui la classifica a punti, qui invece quella a punteggi sommati per prestazione.

Il titolo Maschile all'Olimpia Amatori di Rimini
Titolo davvero scontato. 1278,5 punti, cioè 98,3 punti a gara... praticamente un secondo posto di media su 13 gare. Numerose vittorie, come quella di Riboni, Segatel, le due di Boranga, Ferrari, la staffetta 4x100. Poi diversi secondi posti (Acquarone, Clemementoni). Impossibile battere il puzzle di atleti creato ad arte per vincere i c.d.s. Gli altri, molto più modestamente, hanno lottato per conquistare un pò di spazio sugli altri posti del podio. Seconda in classifica il Cus Romatletica con 1240,5 punti, a distanziare di soli due punti la vera sorpresa di questi campionati: la Daini di Carate Brianza.

Le prestazioni femminili
Sui 100 vince nettamente Denise Neumann (1971) con 13"14, battendo Marinella Signori (1963) (13"69) che ha sorpresa ha battuto una appannata Kathy Seck (1970) con 13"70. Di fatto la campionessa italiana F45 che batte quella F40. Mi sorprende però di più il risultato della 51enne Susanna Giannoni (prima apparizione su questo sito) con il suo 14"26, e un record italiano fissato dalla Contini a 13"99. Chi è Susanna Giannoni? Si sa solo che gareggia per l'Assi Giglio Rosso di Firenze e secondo le classifiche Fidal è al suo esordio. Di sicuro è un nome nuovo del masterismo italiano di gran spessore. Sui 200 replica la Neumann con 27"01, battendo Giuseppina Perlino (1965) che ha corso in 28"25. Ma c'è un effetto "Assi Giglio Rosso" anche sul mezzo giro, di nome Gianna Lanzini (1960). Anch'essa F50 come la Giannoni, unica sua apparizione nel 2010 risaliva a giugno con 30"4. A Cagliari la Lanzini ha corso in 29"74 (record della Zucchi 28"97) battendo tra l'altro la pari-categoria e quotata Mirella Giusti e Gabriella Ramani (F45), e soprattutto si è portata a casa l'overall come punteggio finale (905 punti). La F55 Anna Micheletti giunge invece terza nei punteggi correndo in 31"79. Nei 400 metri vince Bizia Malatesti (1971, nostra amica forumista) che si limita ad un 1'01"95 (ma quest'anno era scesa sotto il minuto) davanti a Cristina Amigoni (1968, 1'02"86). Terza ancora Peppa Perlino (1965) che ottiene 1'03"73 e 961 punti. Ma con 963 punti, e soli due punti, in realtà ha portato a casa il malloppo Mirella Giusti (1960) con 1'06"91. Negli 800 solo due atlete sotto i 2'30", ma una sola sopra gli 800 punti: Jocelyne Farruggia (1962) che ha vinto la gara sia reale che virtuale: 2'26"65. Nei 1500 si è assistito ad uno scontro tra titani: la stessa Jocelyne Farruggia (1962) e Nadia Dandolo (1962). Per una volta, vittoria alla portacolori del Cus Romatletica con 4'55"27 contro il 5'00"84 della veneta, che secondo alcune voci era reduce da un lungo infortunio. Si è però dovuto attendere l'arrivo della F70 Maria Antonietta Fadda (1938) per sapere della vincitrice virtuale: 6'55"13 e 989 punti, che è anche il nuovo record italiano di categoria, ad abbassare proprio il suo stesso primato di 7'02"41 ottenuto proprio a Cagliari a giugno.  Prima donna over-70 a scendere sotto i 7' nei 1500. 3000: stavolta Nadia Dandolo non lascia spazio alle avversarie e vince in 10'45"08, unica atleta sotto gli 11'. Ma anche qui la F70 Fadda strappa la vittoria con 960 punti grazie al suo 14'58"91, ad una manciata di secondi dal record della Miniotti (14'44"24). Nell'alto assistiamo a quella che forse è stata l'atleta della manifestazione: Giuliana Deromedi (1965). Ebbene la F45 ha vinto la gara con 1,56, cioè ben 4 centimetri in più dell'accoppiata Zanni-Costenaro che si divideva il record: quindi altro record italiano. Nella gara si registrano anche 3 tentativi a 1,59. Costenaro tra l'altro presente allo show della Deromedi (seconda con 1,41). Lungo: gara vinta dalla mantovana dell'Ambrosiana Susanna Tellini (1966), con 4,78, unica atleta a oltrepassare la soglia dei 700 punti delle tabelle Fidal (733 points). Triplo: altro giro, altro record italiano per Giuliana Deromedi (1965). 10,26 con 1,4 di vento a favore: 4 centimetri in più del suo record ottenuto a Rovereto a giugno: unica atleta sopra gli 800 punti. Peso: naturalmente non poteva non dominare la gara Gabre Gabric virtualmente: 4,72 e una botta di 1015 punti. Sfiora i 1000 punti (990 pt) anche Maria Luisa Finazzi (1944) con 8,40. Disco: la Gabric addirittura ottiene un punteggio "doppio": 1238 punti frutto di un 12,08. Solo Maria Luisa Fancello (1943) oltre gli 800 punti (e i 700 a dire il vero): 24,07 e 825 punti. Giavellotto: Solo tre atlete di poco superiori ai 700 punti. Miglior risultato "a tabella" il 21,52 di Elvia Di Giulio (1947). 200hs: Ottima Cristina Amigoni (1968). 30"46, vittoria virtuale e reale insieme ad due soli decimi dal suo record nazionale.  4X100: l'Ambrosiana femminile continua a mietere record italiani ogni volta che viene schierata. 51"45 per demolire stavolta il record italiano F40 (quest'anno aveva abbattutto già 3 volte quello F45): è bastato inserire la F35 Denise Neumann per trovare il nuovo equilibrio e cancellare il 52"16 dell'Atletica Brescia risalente al 2007. 4x400: anche qui cade un record di società. E' quello della 4x400 F50. Il Cus Romatletica ha infatti fatto fermare i cronometri a 4'38"71, cioè 10" in meno del precedente record dell'SC Meran Forst del 2006.

Le prestazioni maschili
100: la gara va al Capriolo Roberto Gangini (1970) con 11"86, ma sul podio più alto ci va il super-Antonio Rossi (1950, avevo contato non molto tempo fa i suoi titoli italiani: una cifra molto alta, ma non ricordo quanto). Il suo tempo necessario per la vittoria è stato 12"70. 200: altra vittoria Capriolese con Daniele Biffi (1972, 24"09), giunto a pari con il campione del mondo dei 60 di Sindelfingen '04, Donato Cipullo (1968) e 3 centesimi in meno di Roberto Gangini (1970). La vittoria è andata però a Ugo Sansonetti (1919, e non poteva essere altrimenti) che ha piazzato "solo" 1258 punti con il suo 41"37. Per batterlo gli M35 avrebbero dovuto piazzare tempi alla Bolt, per intenderci. Forse una piccola riparametrazione sarebbe necessaria. La butto lì: ma perchè non si prende come "base" il record mondiale master di categoria e su quello si stendono le tabelle? Percentualizzando la prestazione proprio sul mondiale master si otterebbe un punteggio più "di mercato". Più concorrenzialità. Più spettacolo. Certo, sarebbero rari gli over 100%, ma chissenefrega! 400: la nostra politica anti-autoreferenzialista mi impone di citare ancora il solo Ugo Sansonetti che varca ancora la soglia dei 1000 punti. 1079 punti con 1'44"45. Buona prestazione anche di Aldo Del Rio (1946) capace di sfiorare la barriera del minuto con 1'00"49 e 840 punti. 800: il doppio giro di pista è ormai diventato un lombard-affaire quest'anno. Abbiamo talmente romanzato le sfide, che poi proprio i nostri beniamini diventano sempre protagonisti delle gare più importanti. Ennesima sfida in Sardegna tra Francesco D'Agostino (1966) e Giuseppe Romeo (1963), una sfida che si rivedrà negli M45 l'anno prossimo. Stavolta l'ha spuntata D'Agostino con 2'03"65, ma ad impensierlo è stato Cosimo Sguera (1971) che gli è arrivato a 6 centesimi. Chiaramente Romeo con 2'04"18 ha totalizzato 814 punti, ma chi ha portato a casa il tesoretto è stato l'altro mostro sacro degli 800 master italici: Luigi Ferrari (1959). 2'08"91 e tutti dietro nelle tabelle. 1500: nel mezzofondo ha sicuramente mostrato di avere una marcia in più il marocchino Noureddine Makhloufi (1968). Sui 1500 prevale su Giuseppe Romeo di pochi centesimi: 4'18"57 a 4'18"98. Complicato stabilire il vincitore tabellare. Così dovrebbe essere Dario Rappo con 4'48"13 (960 punti). Piccola sorpresa nella bagarre: Giancarlo Mereu (1960) batte il molto più quotato pari-categoria Franco Maffei (1958): 4'27"69 a 4'29"04. 3000: replica alla vittoria il marocchino Makhloufi, con 9'23"33. Ma è ancora Dario Rappo ha portarsi a casa l'oro con 10'21"81 e 888 punti. Pensate: due soli punti su Luciano Acquarone (1930), 13'35"46 e, pensate un pò, nuovo record italiano M80. Primo uomo sotto i 14' in Italia sopra gli 80 anni. Per lui, udite-udite, 33 record italiani all'attivo. Alto: gara pirotecnica, che vedeva sulla pedana vedette come Marco Segatel, Daniele Pagani, Emanuel Manfredini, Marco Mastrolorenzi. Probabilmente i migliori risultati tecnici in chiave "assoluta". La vittoria urbi et orbi è andata al ritorvato lombardo Marco Segatel (1962) con 1,90, cui ha risposto il mantovano Daniele Pagani (1966) con la stessa misura. Con il gioco dei punteggi, l'ottimo 1,78 di Manfredini (1959) gli è valso il secondo posto di giornata, pareggiato anche in questo caso da un grande Marco Mastrolorenzi (1960). Lungo: gara vissuta sul dualismo tra Michele Ticò (1966) e Diego Zambelli (1971). Alla fine sarà il primo a spuntarla con 6,29 contro il 6,26 dell'emiliano-romagnolo. La gara è stata poi vinta dall'M65 Lamberto Boranga con 4,87 e 974 punti. Triplo: ancora Boranga. 10,70 e jackpot conquistato con oltre 1000 punti (1007 per l'esattezza). Gara vinta ancora da Michele Ticò con 12,97. Nel peso vale lo stesso discorso di Sansonetti e della Gabric. Stavolta protagonista è Mario Riboni (classe 1913) che lanciando il peso a 5,54 ottiene 1054 punti e tutti a casa. Dovremmo ritornare ancora sulle tabelle e la mancanza di competitività con questi "grandi anziani" del nostro mondo sportivo. Dobbiamo necessariamente ritornarci. Secondo, tanto per cambiare, Giuseppe Rovelli, classe 1918, M90: 7,10 e 978 punti. La gara è invece stata vinta davvero da Aldo Bandini (1958) con 12,52. Disco: Ci credete? Stavolta Riboni non ha vinto e ottiene solo 822 punti. A vincere la gara è stato Roberto Sagoni (1947) con 39,72 anche se il vincitore morale-virtuale è stato Piero Macrino (1940) con 36,83 e 911 punti. Giavellotto: il Solito Giancarlo Ballico si dimostra senza avversari: 48,78 e 883 punti. 200hs: grandissimo record italiano per Paolo Citterio (1975). 25"39 e 16 centesimi in meno rispetto al record di Colin Stefano Longoni (25"55 corso con 2 metri di vento contrario). Lorenzo Muraro (1969) sfiora invece quello M40 (26"12 contro 26"05).  4x100: gara vinta dalla Giovanni Scavo 2000 con 47"14. La staffetta dell'Olimpia sfiora invece il record M55 dell'Ambrosiana chiudendo in 49"26 (49"18 il record milanese). Il record italiano invece non sfugge alla stessa Ambrosiana versione M60: 51"51 e 7 centesimi in meno del record del Cus Palermo (51"58) corso a Siracusa a giugno. 4x400: gara emozionante con sportellate e emozioni fino all'ultimo centimetro. A spuntarla la Capriolese con 3'35"02. Di fatto vittoria alla Giovanni Scavo come M40 con 3'36"80.

Gli 8 record italiani
  • 1500 F70: 6'55"13 - Maria Antonietta Fadda (1938)
  • alto F45: 1,56 - Giuliana Deromedi (1965)
  • triplo F45: 10,26 (1,4) - Giuliana Deromedi (1965)
  • 4x100 F40: 51"45 - Ambrosiana
  • 4x400 F50: 4'38"71 - Cus Romatletica
  • 3000 M80: 13'35"45 - Luciano Acquarone (1930)
  • 4x100 M60: 51"51 - Ambrosiana
  • 200hs M35: 25"39 (0,2) - Paolo Citterio (1975)

01/10/10

C.d.s. Master: a Cagliari per lo scudetto

Ci siamo: weekend "decisivo" per il mondo master nazionale con la finale dei C.d.s. che si tiene a Cagliari. Appuntamento che arriva sull'onda di molte polemiche sterili (a mio modesto modo di vedere). Uno degli organizzatori è pure "comparso" nel nostro forum a spiegarci i dettagli dell'organizzazione, cosa per la quale ringrazio pubblicamente. La manifestazione sta comunque sempre più assumendo un certo spessore: molte società si attrezzano ogni stagione per poter accedere alla finale, e questo porta numerosi over-35 a cimentarsi nelle varie fasi regionali. In altra occasione cercheremo di aiutare a far comprendere che  in alcune realtà sarà necessario accorpare i c.d.s. di più regioni, per non vedere un atleta-gara cimentarsi tristemente. Ma adesso siamo a Cagliari, parliamo di questo. Favorite d'obbligo le due società vincitrici uscenti, l'Olimpia Amatori Rimini tra gli uomini e l'atletica Asi Veneto tra le donne. Per i romagnoli l'eventuale vittoria costituirebbe el triplete, mentre le venete sono arrivato al loro primo titolo l'anno scorso. Tra gli uomini la società Riminese si è addirittura rafforzata, colmando le lacune che aveva palesato negli scorsi anni nella velocità. Pensate che potrà schierare contemporaneamente Massimo Clementoni appunto nella velocità, Lamberto Boranga nei salti in estensione, Luigi Ferrari sugli 800, Marco Segatel e Emmanuel Manfredini nell'alto, Mario Riboni nei lanci, Luciano Acquarone nei 3000. Sulla carta pronostico chiuso. A cercare di contrastare il previsto dominio dell'Olimpia ci penserà il Cus Romatletica, che rivestirà il doppio ruolo anche tra le donne. Molte meno individualità rispetto ai romagnoli, anche se al primo turno avevano girato per primi con 10955 punti contro 10815: troviamo infatti Ugo Sansonetti nella velocità, Mario Vaiani Lisi nel mezzofondo, Claudio Rapaccioni nei 200hs, Marco Mastrolorenzi nell'alto. Attenzione alla squadra del momento, però: la Daini Carate Brianza. Dopo la grande sorpresa di aver battuto nella fase regionale l'Ambrosiana, si è insediata al 4° posto nazionale proprio davanti ai "cugini" (terza a Cagliari vista la defezione della Tortellini Voltan di Martellago). Tra le vedette dei brianzoli sicuramente Giuseppe Rovelli nei lanci, Giuseppe Romeo nel mezzofondo veloce, i fratelli Mauri nella velocità, Paolo Citterio negli ostacoli. Ma non sottovalutiamo mai l'Ambrosiana, un pò la "vecchia signora" dell'atletica master italiana. Una specie di Juventus over-35, che presenta la solita squadra molto quadrata, basata su alcune punte del masterismo italiano come Galdino Rossi (nei salti), Antonio Montaruli negli ostacoli, Giancarlo D'Oro nella velocità, Luigi Brolo nel giavellotto. Purtroppo non li vedo come possibili avversari di Olimpia e in subordine di Cus Romatletica: un gradino sotto, nonostante un paio di anni fa avessere vinto sul campo lo scudetto salvo poi vederselo sottratto nel viaggio di ritorno per un errato calcolo di punteggio.
Tra le donne tutte le prime società del seeding post-fase regionale sono presenti. Sono previsti fuochi d'artificio. Le campionesse uscenti dell'Asi Veneto presentano il solito squadrone molto affiatato, con vedette Nadia Dandolo nel mezzofondo. Barbara Ferrarini sarà impegnata nel lungo, Chiara Passigato nell'alto, Gabriella Ramani e Rosa Marchi. Stando alla fase regionale bisognerà stare attenti al Cus Romatletica, capitanato da Anna Micheletti. Squadra molto competitiva (e non poteva essere diversamente), con Cristina Amigoni (campionessa mondiale dei 400hs M40), Jocelyne Farruggia nel mezzofondo, e Khaty Seck nella velocità. Così, ad impressione, un gradino sotto le venete. Che poi alla fine la cosa difficile è mettere insieme una società equilibrata: tutti volenti o nolenti presentano "buchi" con atleti improvvisati specialisti in gare non loro. L'Ambrosiana appare molto forte nella velocità (con Marinella Signori, Rosa Anibaldi, Denise Neumann e Giuseppina Perlino), nei salti con Susanna Tellini e Mery Greceanu, ma paga probabilmente le altre specialità. Queste le tre società in predicato di lottare per il titolo. Webatletica sarà naturalmente presente con audio e video, e quanto raccoglieremo sarà poi pubblicato su questo sito. Mi è stato suggerito che se qualcuno dei partecipanti ci girasse le sue foto (o i suoi video) potremmo creare un bell'album fotografico qui sul nostro sito. Rimanete collegati per i prossimi aggiornamenti sui c.d.s. 

    05/07/10

    L'analisi dei numeri dei c.d.s. di Claudio Rapaccioni

    Quanto scritto di seguito è una analisi dei numeri che compongono la fase regionale dei CdS Master 2010 cercando di capire quanto il nostro movimento ha prodotto dopo i Campionati Italiani Individuali. Primo dato è che tutte le regioni hanno effettuato la fase regionale tranne la Basilicata , fase obbligatoria per poter accedere alla finale nazionale di Cagliari. Le società che hanno partecipato in tutta Italia ed hanno sommato i 13 punteggi necessari sono 104 quelle maschili e 41 le femminili (dato leggermente superiore rispetto al 2009) , la regione con più società partecipanti (uomini/donne) è stata la Sardegna con 20 squadre seguita dalla Lombardia e Lazio con 15 squadre, questi dati estrapolati per uomini e donne abbiamo la Lombardia in testa con 12 società maschili seguita dalla Sardegna con 11 e Veneto e Lazio con 9 mentre al femminile abbiamo 9 società della Sardegna seguita con 6 dal Lazio. Ancora un dato di partecipazione delle regioni: sono 4 quelle a cui non hanno partecipato nessuna squadra femminile (Puglia, Molise, Calabria, Abruzzo oltre la citata Basilicata) mentre in quello maschile non ci sono state defezioni. Mancano ancora i risultati dell’Abruzzo maschile per problemi con il recupero di una giornata di gare. Passando alle classifiche dei CdS abbiamo in quella maschile per la prima volta ben 8 società oltre i 10.000 punti (2 nel 2009) , segno che le società si sono rinforzate e che ci aspetta una grande finale. Sempre al maschile la 26° società ha realizzato poco più di 9.000 punti circa come l’anno scorso, per la finale le squadre maschili partecipanti (attendiamo le autocertificazioni) sarebbero 33 in totale, ricordando che le regioni non incluse nelle prime 26 della classifica avrebbero la prima società a partecipare di diritto. Per la classifica femminile abbiamo 3 squadre oltre i 10.000 punti (1 in più rispetto al 2009) e credo che la finale sarà una lotta tra queste società, al contrario del maschile la 26° classificata ha totalizzato 6.100 punti circa 700 in meno del 2009. Saranno invece 28 le squadre femminili che saranno presenti a Cagliari sempre in attesa delle autocertificazioni. Una precisazione avendo letto alcune notizie sui siti internet sulle tabelle usate per i CdS Master. Come da Vademecum 2010 alla pagina 192 regolamenti CdS Master è riportato che i punteggi saranno attribuiti utilizzando le tabelle FIDAL 2007. Non si è mai parlato di nuove tabelle 2010 CdS Master ma dei nuovi coefficienti per le Prove Multiple con le nuove tabelle già elaborate dall’ufficio statistiche della FIDAL.

    26/05/10

    Ancora sui c.d.s. di Cagliari: "Informazione obiettiva e..."

    (scene dall'ultima finale dei c.d.s. a Firenze - foto di Mike Bellantoni) - Riporto l'ultimo intervento del Duca, relativo all'arcinota vicenda della richiesta relaticva allo spostamento dei C.d.S. da Cagliari. Al termine dell'articolo una dovuta precisazione fornitami dal Presidente dell'Athlon Bastia. Buona lettura.

    Il variopinto mondo dell’informazione risente inevitabilmente delle linee guida dettate dalle proprietà editoriali che, in qualche modo, talune in modo più evidente, altre in modo più misurato, indirizzano in un senso od in un altro il significato di una determinata notizia. Questo avviene in maniera macroscopica nel mondo della politica, dell’economia, dello spettacolo e sicuramente anche nel mondo dello sport, laddove è evidente che le più importanti testate giornalistiche sono influenzate, nell’esposizione dei fatti, da vari fattori di tipo geografico oltre che istituzionale. Nel mondo ideale in cui mi piacerebbe vivere non posso condividere tale impostazione, ma mi rendo conto che quando ci sono di mezzo soldi ed interessi, di qualsiasi genere, ogni tipo di utopia ed ideologia viene messa da parte e bisogna inchinarsi alle logiche del potere. Sarò sincero e non me ne voglia nessuno, la categoria dei giornalisti non mi è mai piaciuta proprio per questo motivo, sempre asservita a delle logiche piu’ grandi di lei. Ed allora le uniche oasi felici in cui ci si puo’ divertire a scrivere per mera passione, senza vincoli ed in totale obiettività, sono quelle di siti come il nostro in cui si parla principalmente di attività sportive, fatte della gioia di vivere per il solo gusto di sfidare se stessi e vincere le logiche del tempo che passa. Già, cosi’ pensavo... Ed invece capisco che anche in un ambito di informazione che dovrebbe solo essere legata alla passione e alla gioia di confrontarsi con gli altri, possono subentrare questioni di interesse che, se pur piccole, determinano un'informazione di parte. La storia che vi racconto è veramente curiosa, ma lascio comunque a voi ogni opportuna valutazione in merito. Due giorni fa su un sito che credevo facesse informazione obiettiva, come il nostro, è comparso un articolo in cui alcune società master di atletica chiedevano lo spostamento delle finali dei campionati societari, a Cagliari, previsti per ottobre e programmati da gennaio. L’articolo viene firmato da Werter Corbelli che, come ben noto, è il responsabile della Olimpia Amatori Rimini, ma anche redattore, da sempre, del sito in questione. Sul contenuto della lettera si è già abbastanza dibattuto, ma non posso che risottolineare l’indelicato e pretestuoso attacco alle capacità organizzative dell’apparato federale locale. Peraltro non appare subito chiaro, perché non specificato, chi abbia firmato realmente la lettera, salvo citare alcune società nella parte iniziale dell’articolo stesso. Tale pezzo suscita varie reazioni negative, sia sul nostro sito, sia sul forum stesso di chi lo ha pubblicato ed il coordinatore dello stesso, Diego Cacchiarelli, interviene in prima persona al dibattito, premettendo che lui non ha interessi concreti in nessuno dei due fronti, ma di fatto sposa sostanzialmente la posizione assunta dal sottoscrittore della lettera. Due giorni dopo la pubblicazione di tale lettera, ma ovviamente non possiamo conoscere i tempi esatti di quanto accaduto, la stessa redazione, ma senza firma di alcuno, pubblica la pronta risposta della Fidal, nella persona di Renato Montabone, in cui si respinge ogni tipo di richiesta di spostamento di sede delle finali dei societari. Nella lettera di risposta compare il destinatario esatto, vale a dire l’Olimpia Amatori Rimini che evidentemente, in prima persona, aveva firmato la missiva.
    Vi sintetizzo in maniera ancor piu’ chiara i fatti.
    Werter Corbelli, responsabile della Olimpia Amatori Rimini, scrive come redattore di AtleticaNet un articolo in cui afferma che alcune società di atletica master hanno chiesto, per gravi motivi, lo spostamento delle finali dei campionati societari. Non scrive chi di fatto ha firmato la richiesta, ma dopo due giorni scopriamo che l’ha firmata lui stesso, estensore dell’articolo. Il suo editore, Diego Cacchiarelli, che non firma nessuno di questi due articoli entra nelle discussioni di chi contesta tale richiesta ergendosi a giudice imparziale.
    Questi sono i fatti nudi e crudi
    , poi sul perché i signori dell’Olimpia Amatori Rimini non volessero andare a Cagliari non voglio e non posso entrare, ma credo che ai più la cosa sia ben nota. Che dire, non voglio fare dell’inutile moralismo; posso solo, in questo caso, ringraziare lo stimato Castrado che, sicuramente non sarà stato nemmeno informato della curiosa vicenda, ma che comunque, sia pur indirettamente, ha fatto finalmente una cosa giusta e sacrosanta.

    IL DUCA

    Per concludere, una piccola dovuta precisazione segnalatami dal Presidente dell'Athlon Bastia, che tra l'altro cade a fagiolo col presente articolo: la lettera pubblicata ed in circolazione sulla celeberrima richiesta non è la loro, ma bensì quella dell'Olimpia Amatori di Rimini. Lo stesso presidente assicura di non aver mai messo in discussione le capacità organizzative del Comitato Fidal di Cagliari. Lo stesso presidente ci ha fatto pervenire infine la missiva nella quale la sua società si era proposta di sostituirsi a Cagliari quale sede dei c.d.s., ma solo nel caso di rinuncia da parte di Cagliari. Precisazioni dovute.