Stavolta non vi  scrivo dall'aeroporto di Cagliari come   mi successe a Budapest, anche se la tentazione sarebbe stata forte. E  anche se vi ho dovuto bivaccare diverso tempo. Probabilmente girerò il  sequel del film  "Terminal" di Spielberg con Tom  Hanks, per dare modo al mio soggiornare per aeroporti di trovare uno  sbocco nello spettacolo. Nel frattempo ho visto passare nei grandi spazi  aeroportuali società, atleti, dirigenti, e con loro ho scambiato di  volta in volta quattro chiacchiere. Stavolta il clima non è autunnale  come allora  in Ungheria (pioveva) ma a Cagliari si era in piena estate, mentre qui  al nord  irrompeva fragoroso l'autunno. Insomma, tutto perfetto.
La Location
Parto  subito dagli assenti, che inopinatamente si è dimostrato come avessero  torto. Marcio. Quanto meno nel ritenere la sede inadatta o la trasferta  "onerosa". Non so come abbiano fatto i conti: a noi "Caprioli" il  viaggio è costato davvero poco (personalmente meno di 40 €  andata-ritorno in aereo con Ryanair, prenotando all'indomani del  passaggio del turno regionale), oltre che pagare pochissimo in un bed&breakfast.  Poco più di 100 euro a testa pro capiti. Siamo proprio sicuri che il  problema era Cagliari? Ad ottobre, lo stiamo vedendo, è improponibile  gareggiare al Nord (pensate ai poveri cadetti che avranno il loro  criterium in questo fine settimana a Cles, in Trentino: se non ci sarà  il sole rischiano il congelamento, poveri ragazzini!). E nonostante  questo, petizioni, abiure, rinunce: non si è fatta una bella figura. O  meglio: non HANNO fatto una gran figura. Noi ci siamo sempre schierati a  favore di Cagliari, o, se fosse stato, anche di Pantelleria, le Isole  Eolie, Reggio Calabria, Quartu Sant'Elena. Se noi Caprioli non fossimo  riusciti a sostenere la trasferta, semplicemente non vi saremmo andati,  non avremmo cercato di creare una cordata per cambiare ciò che già era  stato stabilito. Le cose si fanno prima. E quel che più conta si è  mostrato pochissimo rispetto degli amici sardi che tutti gli anni devono  venire nel continente ad ogni manifestazione di carattere nazionale.  Chi è venuto a Cagliari ha trovato un clima incredibilmente accogliente  (oltre che temperature estive) il Responsabile dei GGG che già nel  discorso introduttivo ha mostrato di essere dalla parte dell'atletica e  non come spesso avviene in Lombardia (non tutti, eh) dalla parte loro.  Poi durante queste manifestazioni si crea un clima di festa che va  oltre: chi c'era ha capito quello che sto dicendo, no?
L'organizzazione
Puntuale, efficiente, con molto buon  senso. Lo vado dicendo  da tempo che fintanto che si tratta di "gara" non deve esserci spazio a  interpretazioni. La gara è sacra, non ci possono essere punti deboli,  aiuti, suggerimenti, favoritismi. Ma in tutto il resto ci deve essere un  minimo di spazio per "mediare", laddove sia possibile. Tipo gli orari:  se qualcuno arriva con 30" di ritardo alla chiusura della conferma della  propria presenza, ma i fogli sono ancora lì sul tavolo in bella mostra,  non gli si chiude la porta in faccia. Glielo si fa presente  cordialmente del suo ritardo, e lo si accetta. Buon senso. A Cagliari  tutto è filato via liscio: certo c'è chi vorrebbe fare gli allunghi in  pista prima della propria gara, ma questo è proprio difficile.  Dimostrato. E c'è da capire chi prende questa decisione: è anche una  questione di carattere "etico" e di rispetto per chi in quel momento è  in pista. Ci pensate se al Colosseo, mentre qualcuno stava lottando  contro i propri leoni per la vita o per la morte, da qualche parte del  campo di battaglia ci fossero stati una decina di altri gladiatori  intenti ad allenarsi per la propria successiva pugna? Non sarebbe stato  bello. L'arena è di chi lotta: l'attenzione di tutti deve essere su di  loro. Poi si aveva a disposizione un super rettilineo coperto al sole.  Cosa volere di più? Da apprezzare anche i pranzi-cene a ridosso della  pista (prima della 4x400 ho notato di fianco all'addetto ai concorrenti  delle salamelle ai ferri che mi hanno tentato come le Sirene attirarono  Ulisse). 
Il titolo  femminile al Cus Romatletica
Partiamo dalle donne. La vittoria è  andata alle romane del Cus  Romatletica con 1274 punti,  che vuol dire 98 punti su 100 a gara.  Impressionante. Il settore statistiche della Fidal ha fornito anche la  tabella con ila somma dei punteggi per prestazione (sulle 13 a  disposizione). Anche in questo caso vantaggio abissale sulle seconde: 798   punti di differenza con un totale di 10874 punti. Troppa differenza quest'anno con il resto della  concorrenza. Nello specifico, nella classifica "a punti" 4 vittorie, 1  secondo posto e 4 terzi. 14 risultati su 15 tra le prime 6 posizioni  finali. Un invincible armada. Al secondo posto sono riuscite a giungere  le ragazze dell'Asi Veneto,  campionesse uscenti. Purtroppo molto rimaneggiate e con qualche atleta  infortunata o al ritorno da un infortunio (come il caso Ferrarini e  Dandolo). Terza l'Ambrosiana di  Milano, che ha fatto incetta di punti soprattutto nella velocità ma che  in qualche specialità tecnica vanta qualche piccola lacuna. Due punti e  mezzo sono la distanza dalla quarta, la sorprendente Assi Giglio Rosso di Firenze, che coi punteggi  sarebbe arrivata addirittura terza. Qui la classifica a punti,  qui invece quella a  punteggi sommati per prestazione. 
Il  titolo Maschile all'Olimpia Amatori di Rimini 
Titolo davvero scontato. 1278,5 punti, cioè 98,3 punti a  gara... praticamente un secondo posto di media su 13 gare. Numerose  vittorie, come quella di Riboni, Segatel, le due di Boranga, Ferrari, la  staffetta 4x100. Poi diversi secondi posti (Acquarone, Clemementoni).  Impossibile battere il puzzle di atleti creato ad arte per vincere i  c.d.s. Gli altri, molto più modestamente, hanno lottato per conquistare  un pò di spazio sugli altri posti del podio. Seconda in classifica il Cus Romatletica con 1240,5 punti, a distanziare di soli due punti la  vera sorpresa di questi campionati: la Daini di Carate Brianza. 
Le  prestazioni femminili 
Sui 100 vince nettamente Denise Neumann (1971) con 13"14, battendo Marinella Signori  (1963) (13"69) che ha sorpresa ha  battuto una appannata Kathy Seck (1970) con 13"70. Di fatto la campionessa italiana F45 che  batte quella F40. Mi sorprende però di più il risultato della 51enne Susanna  Giannoni (prima apparizione su questo sito) con il suo 14"26, e un record italiano fissato  dalla Contini a 13"99. Chi è  Susanna Giannoni? Si sa solo che gareggia per l'Assi Giglio Rosso di  Firenze e secondo le classifiche Fidal è al suo esordio. Di sicuro è un  nome nuovo del masterismo italiano di gran spessore. Sui 200 replica la Neumann con  27"01, battendo Giuseppina  Perlino (1965) che ha corso in 28"25.  Ma c'è un effetto "Assi Giglio Rosso" anche sul mezzo giro, di nome Gianna  Lanzini (1960). Anch'essa F50 come la Giannoni, unica sua  apparizione nel 2010 risaliva a giugno con 30"4. A Cagliari la Lanzini ha corso in 29"74 (record della Zucchi 28"97) battendo tra  l'altro la pari-categoria e quotata Mirella Giusti e Gabriella  Ramani (F45), e soprattutto si è portata a casa l'overall come  punteggio finale (905 punti). La F55 Anna Micheletti giunge  invece terza nei punteggi correndo in 31"79.  Nei 400 metri vince Bizia  Malatesti (1971, nostra amica forumista) che si limita ad un 1'01"95 (ma quest'anno era scesa  sotto il minuto) davanti a Cristina Amigoni (1968, 1'02"86). Terza ancora Peppa  Perlino (1965) che ottiene 1'03"73  e 961 punti. Ma con 963 punti, e soli due punti, in realtà ha portato a  casa il malloppo Mirella Giusti (1960) con 1'06"91. Negli 800 solo due atlete sotto i 2'30",  ma una sola sopra gli 800 punti: Jocelyne Farruggia (1962) che  ha vinto la gara sia reale che virtuale: 2'26"65. Nei 1500  si è assistito ad uno scontro tra titani: la stessa Jocelyne  Farruggia (1962) e Nadia Dandolo (1962). Per una volta,  vittoria alla portacolori del Cus Romatletica con 4'55"27 contro il 5'00"84  della veneta, che secondo alcune voci era reduce da un lungo  infortunio. Si è però dovuto attendere l'arrivo della F70 Maria  Antonietta Fadda (1938) per sapere della vincitrice virtuale: 6'55"13 e 989 punti, che è anche il nuovo record italiano di categoria,  ad abbassare proprio il suo stesso primato di 7'02"41 ottenuto proprio a Cagliari a giugno.  Prima donna  over-70 a scendere sotto i 7' nei 1500. 3000: stavolta Nadia Dandolo non lascia spazio  alle avversarie e vince in 10'45"08,  unica atleta sotto gli 11'. Ma anche qui la F70 Fadda strappa la  vittoria con 960 punti grazie al suo 14'58"91,  ad una manciata di secondi dal record della Miniotti (14'44"24). Nell'alto  assistiamo a quella che forse è stata l'atleta della manifestazione: Giuliana  Deromedi (1965). Ebbene la F45 ha vinto la gara con 1,56, cioè ben 4 centimetri in più  dell'accoppiata Zanni-Costenaro che si divideva il record: quindi altro record italiano. Nella gara si  registrano anche 3 tentativi a 1,59. Costenaro tra l'altro presente allo  show della Deromedi (seconda con 1,41).  Lungo: gara vinta dalla  mantovana dell'Ambrosiana Susanna Tellini (1966), con 4,78, unica atleta a oltrepassare la  soglia dei 700 punti delle tabelle Fidal (733 points). Triplo: altro giro, altro record italiano per Giuliana Deromedi (1965).  10,26 con 1,4 di vento a favore: 4  centimetri in più del suo record ottenuto a Rovereto a giugno: unica  atleta sopra gli 800 punti. Peso:  naturalmente non poteva non dominare la gara Gabre Gabric  virtualmente: 4,72 e una botta di  1015 punti. Sfiora i 1000 punti (990 pt) anche Maria Luisa Finazzi  (1944) con 8,40. Disco: la Gabric addirittura  ottiene un punteggio "doppio": 1238 punti frutto di un 12,08.  Solo Maria Luisa Fancello (1943) oltre gli 800 punti (e i 700 a  dire il vero): 24,07 e 825 punti. Giavellotto: Solo tre  atlete di poco superiori ai 700 punti. Miglior risultato "a tabella" il 21,52 di Elvia Di Giulio  (1947). 200hs: Ottima Cristina  Amigoni (1968). 30"46,  vittoria virtuale e reale insieme ad due soli decimi dal suo record  nazionale.  4X100: l'Ambrosiana  femminile continua a mietere record  italiani ogni volta che viene schierata. 51"45 per demolire stavolta il record italiano F40  (quest'anno aveva abbattutto già 3 volte quello F45): è bastato inserire  la F35 Denise Neumann per trovare il nuovo equilibrio e cancellare il 52"16 dell'Atletica Brescia  risalente al 2007. 4x400:  anche qui cade un record di società. E' quello della 4x400 F50. Il Cus  Romatletica ha infatti fatto fermare i cronometri a 4'38"71, cioè 10" in meno del  precedente record dell'SC Meran Forst del 2006. 
Le prestazioni  maschili
100:  la gara va al Capriolo Roberto Gangini (1970) con 11"86, ma sul podio più alto ci va il  super-Antonio Rossi (1950, avevo contato non molto tempo fa i  suoi titoli italiani: una cifra molto alta, ma non ricordo quanto). Il  suo tempo necessario per la vittoria è stato 12"70. 200:  altra vittoria Capriolese con Daniele Biffi (1972, 24"09), giunto a pari con il campione  del mondo dei 60 di Sindelfingen '04, Donato Cipullo (1968) e 3  centesimi in meno di Roberto Gangini (1970). La vittoria è andata  però a Ugo Sansonetti (1919, e non poteva essere altrimenti) che  ha piazzato "solo" 1258 punti con il suo 41"37. Per batterlo gli M35 avrebbero dovuto piazzare tempi  alla Bolt, per intenderci. Forse una piccola riparametrazione sarebbe  necessaria. La butto lì: ma perchè non si prende come "base" il record  mondiale master di categoria e su quello si stendono le tabelle?  Percentualizzando la prestazione proprio sul mondiale master si  otterebbe un punteggio più "di mercato". Più concorrenzialità. Più  spettacolo. Certo, sarebbero rari gli over 100%, ma chissenefrega! 400: la nostra politica  anti-autoreferenzialista mi impone di citare ancora il solo Ugo  Sansonetti che varca ancora la soglia dei 1000 punti. 1079 punti con  1'44"45. Buona prestazione anche  di Aldo Del Rio (1946) capace di sfiorare la barriera del minuto  con 1'00"49 e 840 punti. 800: il doppio giro di pista  è ormai diventato un lombard-affaire quest'anno. Abbiamo talmente  romanzato le sfide, che poi proprio i nostri beniamini diventano sempre  protagonisti delle gare più importanti. Ennesima sfida in Sardegna tra Francesco  D'Agostino (1966) e Giuseppe Romeo (1963), una sfida che si  rivedrà negli M45 l'anno prossimo. Stavolta l'ha spuntata D'Agostino con  2'03"65, ma ad impensierlo è  stato Cosimo Sguera (1971) che gli è arrivato a 6 centesimi.  Chiaramente Romeo con 2'04"18 ha totalizzato 814 punti, ma chi ha  portato a casa il tesoretto è stato l'altro mostro sacro degli 800  master italici: Luigi Ferrari (1959). 2'08"91 e tutti dietro nelle tabelle. 1500: nel mezzofondo ha sicuramente  mostrato di avere una marcia in più il marocchino Noureddine  Makhloufi (1968). Sui 1500 prevale su Giuseppe Romeo di pochi  centesimi: 4'18"57 a 4'18"98. Complicato stabilire il  vincitore tabellare. Così dovrebbe essere Dario Rappo con 4'48"13 (960 punti). Piccola sorpresa  nella bagarre: Giancarlo Mereu (1960) batte il molto più quotato  pari-categoria Franco Maffei (1958): 4'27"69 a 4'29"04. 3000: replica alla vittoria  il marocchino Makhloufi, con  9'23"33. Ma è ancora Dario Rappo ha portarsi a casa l'oro con  10'21"81 e 888 punti. Pensate:  due soli punti su Luciano Acquarone (1930), 13'35"46 e, pensate un pò, nuovo record italiano M80. Primo uomo sotto i 14'  in Italia sopra gli 80 anni. Per lui, udite-udite, 33 record italiani  all'attivo. Alto: gara  pirotecnica, che vedeva sulla pedana vedette come Marco Segatel, Daniele  Pagani, Emanuel Manfredini, Marco Mastrolorenzi.  Probabilmente i migliori risultati tecnici in chiave "assoluta". La  vittoria urbi et orbi è andata al ritorvato lombardo Marco Segatel  (1962) con 1,90, cui ha risposto  il mantovano Daniele Pagani (1966) con la stessa misura. Con il  gioco dei punteggi, l'ottimo 1,78 di  Manfredini (1959) gli è valso il secondo posto di giornata,  pareggiato anche in questo caso da un grande Marco Mastrolorenzi  (1960). Lungo: gara  vissuta sul dualismo tra Michele Ticò (1966) e Diego Zambelli (1971).  Alla fine sarà il primo a spuntarla con 6,29 contro il 6,26  dell'emiliano-romagnolo. La gara è stata poi vinta dall'M65 Lamberto  Boranga con 4,87 e 974 punti. Triplo: ancora Boranga. 10,70 e jackpot conquistato con oltre  1000 punti (1007 per l'esattezza). Gara vinta ancora da Michele Ticò  con 12,97. Nel peso vale lo stesso discorso di Sansonetti  e della Gabric. Stavolta protagonista è Mario Riboni (classe  1913) che lanciando il peso a 5,54  ottiene 1054 punti e tutti a casa. Dovremmo ritornare ancora sulle  tabelle e la mancanza di competitività con questi "grandi anziani" del  nostro mondo sportivo. Dobbiamo necessariamente ritornarci. Secondo,  tanto per cambiare, Giuseppe Rovelli, classe 1918, M90: 7,10 e 978 punti. La gara è invece  stata vinta davvero da Aldo Bandini (1958) con 12,52. Disco:  Ci credete? Stavolta Riboni non ha vinto e ottiene solo 822 punti. A  vincere la gara è stato Roberto Sagoni (1947) con 39,72 anche se il vincitore  morale-virtuale è stato Piero Macrino (1940) con 36,83 e 911 punti. Giavellotto: il Solito Giancarlo Ballico si  dimostra senza avversari: 48,78 e  883 punti. 200hs:  grandissimo record italiano per Paolo  Citterio (1975). 25"39 e 16  centesimi in meno rispetto al record di Colin Stefano Longoni (25"55 corso con 2 metri di vento  contrario). Lorenzo Muraro (1969) sfiora invece quello M40 (26"12 contro 26"05).  4x100:  gara vinta dalla Giovanni Scavo 2000 con 47"14. La staffetta dell'Olimpia sfiora invece il  record M55 dell'Ambrosiana chiudendo in 49"26 (49"18 il record milanese). Il record italiano invece non sfugge alla stessa Ambrosiana  versione M60: 51"51 e 7  centesimi in meno del record del Cus Palermo (51"58) corso a Siracusa a giugno. 4x400: gara emozionante con sportellate e  emozioni fino all'ultimo centimetro. A spuntarla la Capriolese con  3'35"02. Di fatto vittoria alla Giovanni  Scavo come M40 con 3'36"80. 
Gli 8 record italiani
- 1500 F70: 6'55"13 - Maria Antonietta Fadda (1938) 
 
- alto F45: 1,56 - Giuliana Deromedi (1965)
- triplo F45: 10,26 (1,4) - Giuliana Deromedi (1965)
- 4x100 F40: 51"45 - Ambrosiana
- 4x400 F50: 4'38"71 - Cus Romatletica
- 3000 M80: 13'35"45 - Luciano Acquarone (1930)
- 4x100 M60: 51"51 - Ambrosiana
- 200hs M35: 25"39 (0,2) - Paolo Citterio (1975) 
 

 
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