05/10/10

C.d.S. master di Cagliari: titoli come da pronostico e 8 record italiani


Stavolta non vi scrivo dall'aeroporto di Cagliari come mi successe a Budapest, anche se la tentazione sarebbe stata forte. E anche se vi ho dovuto bivaccare diverso tempo. Probabilmente girerò il sequel del film  "Terminal" di Spielberg con Tom Hanks, per dare modo al mio soggiornare per aeroporti di trovare uno sbocco nello spettacolo. Nel frattempo ho visto passare nei grandi spazi aeroportuali società, atleti, dirigenti, e con loro ho scambiato di volta in volta quattro chiacchiere. Stavolta il clima non è autunnale come allora in Ungheria (pioveva) ma a Cagliari si era in piena estate, mentre qui al nord irrompeva fragoroso l'autunno. Insomma, tutto perfetto.

La Location
Parto subito dagli assenti, che inopinatamente si è dimostrato come avessero torto. Marcio. Quanto meno nel ritenere la sede inadatta o la trasferta "onerosa". Non so come abbiano fatto i conti: a noi "Caprioli" il viaggio è costato davvero poco (personalmente meno di 40 € andata-ritorno in aereo con Ryanair, prenotando all'indomani del passaggio del turno regionale), oltre che pagare pochissimo in un bed&breakfast. Poco più di 100 euro a testa pro capiti. Siamo proprio sicuri che il problema era Cagliari? Ad ottobre, lo stiamo vedendo, è improponibile gareggiare al Nord (pensate ai poveri cadetti che avranno il loro criterium in questo fine settimana a Cles, in Trentino: se non ci sarà il sole rischiano il congelamento, poveri ragazzini!). E nonostante questo, petizioni, abiure, rinunce: non si è fatta una bella figura. O meglio: non HANNO fatto una gran figura. Noi ci siamo sempre schierati a favore di Cagliari, o, se fosse stato, anche di Pantelleria, le Isole Eolie, Reggio Calabria, Quartu Sant'Elena. Se noi Caprioli non fossimo riusciti a sostenere la trasferta, semplicemente non vi saremmo andati, non avremmo cercato di creare una cordata per cambiare ciò che già era stato stabilito. Le cose si fanno prima. E quel che più conta si è mostrato pochissimo rispetto degli amici sardi che tutti gli anni devono venire nel continente ad ogni manifestazione di carattere nazionale. Chi è venuto a Cagliari ha trovato un clima incredibilmente accogliente (oltre che temperature estive) il Responsabile dei GGG che già nel discorso introduttivo ha mostrato di essere dalla parte dell'atletica e non come spesso avviene in Lombardia (non tutti, eh) dalla parte loro. Poi durante queste manifestazioni si crea un clima di festa che va oltre: chi c'era ha capito quello che sto dicendo, no?

L'organizzazione
Puntuale, efficiente, con molto buon senso. Lo vado dicendo da tempo che fintanto che si tratta di "gara" non deve esserci spazio a interpretazioni. La gara è sacra, non ci possono essere punti deboli, aiuti, suggerimenti, favoritismi. Ma in tutto il resto ci deve essere un minimo di spazio per "mediare", laddove sia possibile. Tipo gli orari: se qualcuno arriva con 30" di ritardo alla chiusura della conferma della propria presenza, ma i fogli sono ancora lì sul tavolo in bella mostra, non gli si chiude la porta in faccia. Glielo si fa presente cordialmente del suo ritardo, e lo si accetta. Buon senso. A Cagliari tutto è filato via liscio: certo c'è chi vorrebbe fare gli allunghi in pista prima della propria gara, ma questo è proprio difficile. Dimostrato. E c'è da capire chi prende questa decisione: è anche una questione di carattere "etico" e di rispetto per chi in quel momento è in pista. Ci pensate se al Colosseo, mentre qualcuno stava lottando contro i propri leoni per la vita o per la morte, da qualche parte del campo di battaglia ci fossero stati una decina di altri gladiatori intenti ad allenarsi per la propria successiva pugna? Non sarebbe stato bello. L'arena è di chi lotta: l'attenzione di tutti deve essere su di loro. Poi si aveva a disposizione un super rettilineo coperto al sole. Cosa volere di più? Da apprezzare anche i pranzi-cene a ridosso della pista (prima della 4x400 ho notato di fianco all'addetto ai concorrenti delle salamelle ai ferri che mi hanno tentato come le Sirene attirarono Ulisse).

Il titolo femminile al Cus Romatletica
Partiamo dalle donne. La vittoria è andata alle romane del Cus Romatletica con 1274 punti, che vuol dire 98 punti su 100 a gara. Impressionante. Il settore statistiche della Fidal ha fornito anche la tabella con ila somma dei punteggi per prestazione (sulle 13 a disposizione). Anche in questo caso vantaggio abissale sulle seconde: 798 punti di differenza con un totale di 10874 punti. Troppa differenza quest'anno con il resto della concorrenza. Nello specifico, nella classifica "a punti" 4 vittorie, 1 secondo posto e 4 terzi. 14 risultati su 15 tra le prime 6 posizioni finali. Un invincible armada. Al secondo posto sono riuscite a giungere le ragazze dell'Asi Veneto, campionesse uscenti. Purtroppo molto rimaneggiate e con qualche atleta infortunata o al ritorno da un infortunio (come il caso Ferrarini e Dandolo). Terza l'Ambrosiana di Milano, che ha fatto incetta di punti soprattutto nella velocità ma che in qualche specialità tecnica vanta qualche piccola lacuna. Due punti e mezzo sono la distanza dalla quarta, la sorprendente Assi Giglio Rosso di Firenze, che coi punteggi sarebbe arrivata addirittura terza. Qui la classifica a punti, qui invece quella a punteggi sommati per prestazione.

Il titolo Maschile all'Olimpia Amatori di Rimini
Titolo davvero scontato. 1278,5 punti, cioè 98,3 punti a gara... praticamente un secondo posto di media su 13 gare. Numerose vittorie, come quella di Riboni, Segatel, le due di Boranga, Ferrari, la staffetta 4x100. Poi diversi secondi posti (Acquarone, Clemementoni). Impossibile battere il puzzle di atleti creato ad arte per vincere i c.d.s. Gli altri, molto più modestamente, hanno lottato per conquistare un pò di spazio sugli altri posti del podio. Seconda in classifica il Cus Romatletica con 1240,5 punti, a distanziare di soli due punti la vera sorpresa di questi campionati: la Daini di Carate Brianza.

Le prestazioni femminili
Sui 100 vince nettamente Denise Neumann (1971) con 13"14, battendo Marinella Signori (1963) (13"69) che ha sorpresa ha battuto una appannata Kathy Seck (1970) con 13"70. Di fatto la campionessa italiana F45 che batte quella F40. Mi sorprende però di più il risultato della 51enne Susanna Giannoni (prima apparizione su questo sito) con il suo 14"26, e un record italiano fissato dalla Contini a 13"99. Chi è Susanna Giannoni? Si sa solo che gareggia per l'Assi Giglio Rosso di Firenze e secondo le classifiche Fidal è al suo esordio. Di sicuro è un nome nuovo del masterismo italiano di gran spessore. Sui 200 replica la Neumann con 27"01, battendo Giuseppina Perlino (1965) che ha corso in 28"25. Ma c'è un effetto "Assi Giglio Rosso" anche sul mezzo giro, di nome Gianna Lanzini (1960). Anch'essa F50 come la Giannoni, unica sua apparizione nel 2010 risaliva a giugno con 30"4. A Cagliari la Lanzini ha corso in 29"74 (record della Zucchi 28"97) battendo tra l'altro la pari-categoria e quotata Mirella Giusti e Gabriella Ramani (F45), e soprattutto si è portata a casa l'overall come punteggio finale (905 punti). La F55 Anna Micheletti giunge invece terza nei punteggi correndo in 31"79. Nei 400 metri vince Bizia Malatesti (1971, nostra amica forumista) che si limita ad un 1'01"95 (ma quest'anno era scesa sotto il minuto) davanti a Cristina Amigoni (1968, 1'02"86). Terza ancora Peppa Perlino (1965) che ottiene 1'03"73 e 961 punti. Ma con 963 punti, e soli due punti, in realtà ha portato a casa il malloppo Mirella Giusti (1960) con 1'06"91. Negli 800 solo due atlete sotto i 2'30", ma una sola sopra gli 800 punti: Jocelyne Farruggia (1962) che ha vinto la gara sia reale che virtuale: 2'26"65. Nei 1500 si è assistito ad uno scontro tra titani: la stessa Jocelyne Farruggia (1962) e Nadia Dandolo (1962). Per una volta, vittoria alla portacolori del Cus Romatletica con 4'55"27 contro il 5'00"84 della veneta, che secondo alcune voci era reduce da un lungo infortunio. Si è però dovuto attendere l'arrivo della F70 Maria Antonietta Fadda (1938) per sapere della vincitrice virtuale: 6'55"13 e 989 punti, che è anche il nuovo record italiano di categoria, ad abbassare proprio il suo stesso primato di 7'02"41 ottenuto proprio a Cagliari a giugno.  Prima donna over-70 a scendere sotto i 7' nei 1500. 3000: stavolta Nadia Dandolo non lascia spazio alle avversarie e vince in 10'45"08, unica atleta sotto gli 11'. Ma anche qui la F70 Fadda strappa la vittoria con 960 punti grazie al suo 14'58"91, ad una manciata di secondi dal record della Miniotti (14'44"24). Nell'alto assistiamo a quella che forse è stata l'atleta della manifestazione: Giuliana Deromedi (1965). Ebbene la F45 ha vinto la gara con 1,56, cioè ben 4 centimetri in più dell'accoppiata Zanni-Costenaro che si divideva il record: quindi altro record italiano. Nella gara si registrano anche 3 tentativi a 1,59. Costenaro tra l'altro presente allo show della Deromedi (seconda con 1,41). Lungo: gara vinta dalla mantovana dell'Ambrosiana Susanna Tellini (1966), con 4,78, unica atleta a oltrepassare la soglia dei 700 punti delle tabelle Fidal (733 points). Triplo: altro giro, altro record italiano per Giuliana Deromedi (1965). 10,26 con 1,4 di vento a favore: 4 centimetri in più del suo record ottenuto a Rovereto a giugno: unica atleta sopra gli 800 punti. Peso: naturalmente non poteva non dominare la gara Gabre Gabric virtualmente: 4,72 e una botta di 1015 punti. Sfiora i 1000 punti (990 pt) anche Maria Luisa Finazzi (1944) con 8,40. Disco: la Gabric addirittura ottiene un punteggio "doppio": 1238 punti frutto di un 12,08. Solo Maria Luisa Fancello (1943) oltre gli 800 punti (e i 700 a dire il vero): 24,07 e 825 punti. Giavellotto: Solo tre atlete di poco superiori ai 700 punti. Miglior risultato "a tabella" il 21,52 di Elvia Di Giulio (1947). 200hs: Ottima Cristina Amigoni (1968). 30"46, vittoria virtuale e reale insieme ad due soli decimi dal suo record nazionale.  4X100: l'Ambrosiana femminile continua a mietere record italiani ogni volta che viene schierata. 51"45 per demolire stavolta il record italiano F40 (quest'anno aveva abbattutto già 3 volte quello F45): è bastato inserire la F35 Denise Neumann per trovare il nuovo equilibrio e cancellare il 52"16 dell'Atletica Brescia risalente al 2007. 4x400: anche qui cade un record di società. E' quello della 4x400 F50. Il Cus Romatletica ha infatti fatto fermare i cronometri a 4'38"71, cioè 10" in meno del precedente record dell'SC Meran Forst del 2006.

Le prestazioni maschili
100: la gara va al Capriolo Roberto Gangini (1970) con 11"86, ma sul podio più alto ci va il super-Antonio Rossi (1950, avevo contato non molto tempo fa i suoi titoli italiani: una cifra molto alta, ma non ricordo quanto). Il suo tempo necessario per la vittoria è stato 12"70. 200: altra vittoria Capriolese con Daniele Biffi (1972, 24"09), giunto a pari con il campione del mondo dei 60 di Sindelfingen '04, Donato Cipullo (1968) e 3 centesimi in meno di Roberto Gangini (1970). La vittoria è andata però a Ugo Sansonetti (1919, e non poteva essere altrimenti) che ha piazzato "solo" 1258 punti con il suo 41"37. Per batterlo gli M35 avrebbero dovuto piazzare tempi alla Bolt, per intenderci. Forse una piccola riparametrazione sarebbe necessaria. La butto lì: ma perchè non si prende come "base" il record mondiale master di categoria e su quello si stendono le tabelle? Percentualizzando la prestazione proprio sul mondiale master si otterebbe un punteggio più "di mercato". Più concorrenzialità. Più spettacolo. Certo, sarebbero rari gli over 100%, ma chissenefrega! 400: la nostra politica anti-autoreferenzialista mi impone di citare ancora il solo Ugo Sansonetti che varca ancora la soglia dei 1000 punti. 1079 punti con 1'44"45. Buona prestazione anche di Aldo Del Rio (1946) capace di sfiorare la barriera del minuto con 1'00"49 e 840 punti. 800: il doppio giro di pista è ormai diventato un lombard-affaire quest'anno. Abbiamo talmente romanzato le sfide, che poi proprio i nostri beniamini diventano sempre protagonisti delle gare più importanti. Ennesima sfida in Sardegna tra Francesco D'Agostino (1966) e Giuseppe Romeo (1963), una sfida che si rivedrà negli M45 l'anno prossimo. Stavolta l'ha spuntata D'Agostino con 2'03"65, ma ad impensierlo è stato Cosimo Sguera (1971) che gli è arrivato a 6 centesimi. Chiaramente Romeo con 2'04"18 ha totalizzato 814 punti, ma chi ha portato a casa il tesoretto è stato l'altro mostro sacro degli 800 master italici: Luigi Ferrari (1959). 2'08"91 e tutti dietro nelle tabelle. 1500: nel mezzofondo ha sicuramente mostrato di avere una marcia in più il marocchino Noureddine Makhloufi (1968). Sui 1500 prevale su Giuseppe Romeo di pochi centesimi: 4'18"57 a 4'18"98. Complicato stabilire il vincitore tabellare. Così dovrebbe essere Dario Rappo con 4'48"13 (960 punti). Piccola sorpresa nella bagarre: Giancarlo Mereu (1960) batte il molto più quotato pari-categoria Franco Maffei (1958): 4'27"69 a 4'29"04. 3000: replica alla vittoria il marocchino Makhloufi, con 9'23"33. Ma è ancora Dario Rappo ha portarsi a casa l'oro con 10'21"81 e 888 punti. Pensate: due soli punti su Luciano Acquarone (1930), 13'35"46 e, pensate un pò, nuovo record italiano M80. Primo uomo sotto i 14' in Italia sopra gli 80 anni. Per lui, udite-udite, 33 record italiani all'attivo. Alto: gara pirotecnica, che vedeva sulla pedana vedette come Marco Segatel, Daniele Pagani, Emanuel Manfredini, Marco Mastrolorenzi. Probabilmente i migliori risultati tecnici in chiave "assoluta". La vittoria urbi et orbi è andata al ritorvato lombardo Marco Segatel (1962) con 1,90, cui ha risposto il mantovano Daniele Pagani (1966) con la stessa misura. Con il gioco dei punteggi, l'ottimo 1,78 di Manfredini (1959) gli è valso il secondo posto di giornata, pareggiato anche in questo caso da un grande Marco Mastrolorenzi (1960). Lungo: gara vissuta sul dualismo tra Michele Ticò (1966) e Diego Zambelli (1971). Alla fine sarà il primo a spuntarla con 6,29 contro il 6,26 dell'emiliano-romagnolo. La gara è stata poi vinta dall'M65 Lamberto Boranga con 4,87 e 974 punti. Triplo: ancora Boranga. 10,70 e jackpot conquistato con oltre 1000 punti (1007 per l'esattezza). Gara vinta ancora da Michele Ticò con 12,97. Nel peso vale lo stesso discorso di Sansonetti e della Gabric. Stavolta protagonista è Mario Riboni (classe 1913) che lanciando il peso a 5,54 ottiene 1054 punti e tutti a casa. Dovremmo ritornare ancora sulle tabelle e la mancanza di competitività con questi "grandi anziani" del nostro mondo sportivo. Dobbiamo necessariamente ritornarci. Secondo, tanto per cambiare, Giuseppe Rovelli, classe 1918, M90: 7,10 e 978 punti. La gara è invece stata vinta davvero da Aldo Bandini (1958) con 12,52. Disco: Ci credete? Stavolta Riboni non ha vinto e ottiene solo 822 punti. A vincere la gara è stato Roberto Sagoni (1947) con 39,72 anche se il vincitore morale-virtuale è stato Piero Macrino (1940) con 36,83 e 911 punti. Giavellotto: il Solito Giancarlo Ballico si dimostra senza avversari: 48,78 e 883 punti. 200hs: grandissimo record italiano per Paolo Citterio (1975). 25"39 e 16 centesimi in meno rispetto al record di Colin Stefano Longoni (25"55 corso con 2 metri di vento contrario). Lorenzo Muraro (1969) sfiora invece quello M40 (26"12 contro 26"05).  4x100: gara vinta dalla Giovanni Scavo 2000 con 47"14. La staffetta dell'Olimpia sfiora invece il record M55 dell'Ambrosiana chiudendo in 49"26 (49"18 il record milanese). Il record italiano invece non sfugge alla stessa Ambrosiana versione M60: 51"51 e 7 centesimi in meno del record del Cus Palermo (51"58) corso a Siracusa a giugno. 4x400: gara emozionante con sportellate e emozioni fino all'ultimo centimetro. A spuntarla la Capriolese con 3'35"02. Di fatto vittoria alla Giovanni Scavo come M40 con 3'36"80.

Gli 8 record italiani
  • 1500 F70: 6'55"13 - Maria Antonietta Fadda (1938)
  • alto F45: 1,56 - Giuliana Deromedi (1965)
  • triplo F45: 10,26 (1,4) - Giuliana Deromedi (1965)
  • 4x100 F40: 51"45 - Ambrosiana
  • 4x400 F50: 4'38"71 - Cus Romatletica
  • 3000 M80: 13'35"45 - Luciano Acquarone (1930)
  • 4x100 M60: 51"51 - Ambrosiana
  • 200hs M35: 25"39 (0,2) - Paolo Citterio (1975)

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