26/10/10

PAZZESCO! L'esito delle gare master in futuro lo stabiliranno i giudici!

(un giudice a Nyiregyhaza) - Ci è sfuggita. A tutti. La rivoluzione strisciante dei giudici: la conquista del palcoscenico da parte di chi è sempre stato dietro le quinte. Per ora è solo un'ipotesi, non avendo visto alcun documento ufficiale, ma solo tanti gli indizi. Quindi prendiamo tutto per ipotesi, e gettiamoci in questa trovata (sospettata) essere geniale. Ora, se andate sul sito della Federazione Europea Master, la EVAA, l'ultima news risalente a qualche giorno fa intitola "Great Moment for EVAA". Durante il Gala della più prestigiosa EA (European Athletics, la federazione europea di Atletica assoluta), il presidente di quest'ultima avrebbe premiato due rappresentanti della EVAA (Kurt Kaschke e Nicola Maggio), per il progetto "Safety Officer". Diciamo che potremmo tradurre "giudice di salvataggio". Lo stesso articolo sostiene che già l'anno scorso i giudici interessati sarebbero stati educati a questo modo di "giudicare" sulla scena di gare veterane e Nyiregyhaza avrebbe coinciso con l'inizio del progetto. Ebbene, amici, mi sembra una gran cazzata, se il risultato della campagna è quello che si è visto in Ungheria e se l'effetto di questa figura è proprio quello che racconto in seguito. Infatti questi "Safety Officer" erano probabilmente coloro che intervenivano all'interno delle gare stesse per valutare lo stato di salute degli atleti master, e quindi decidere delle sorti delle loro gare. Se così fosse, posso affermare senza tema di smentita che saremmo di fronte ad un'incredibile atto scellerato da parte della EVAA, con il danneggiamento sistematico di molti atleti (piuttosto che aiutarli). Ora, finalmente, capisco che tutto aveva una matrice "giuridica" e non era frutto di una pazzia improvvisa. Premeditazione. Pura e semplice. Quindi ce l'hanno fatta alla fine: i giudici diventano protagonisti delle gare di atletica (per ora master) con la scusa di apportare un intervento volto a garantire la salute degli atleti. Invadono un campo che mai avrebbe dovuto essere loro, entrando nella sacralità del gesto sportivo, deformandolo, vietandolo, sporcandolo. Si vuole trasformare il mondo dell'atletica in pista (master) come una gara di marcia (ricordate questa parola, "marcia"). Ora, per chi non ci fosse stato in Ungheria, molti hanno assistito sgomenti a scene in cui alcuni giudici posizionati in pista, fermavano anche in malo modo alcuni atleti rei di non andare abbastanza veloci (magari perchè ritenevano l'atleta troppo affaticato) e probabilmente giustificando tale azione appunto come azione di salvataggio. Safety Office o piuttosto la necessità di far finire prima le gare di mezzofondo delle categorie più elevate? Se andate a vedervi i risultati di queste gare, noterete una serie impressionante di DNF (do not finish) e DQ (squalificati). Sì, forse il caldo, ma... Il massimo dell'aberrazione è stato raggiunto nei 10000 W60: 1 atleta al traguardo, 5 squalificate, 2 non giunte al traguardo. Mi sono chiesto per giorni che diavolo fosse successo in questa gara per vedere 5 squalifiche. Una guerra? Se le sono date di santa ragione per 10000 metri queste violente sessantenni? E alla fine è rimasta una solo highlander? No, nulla di tutto questo. Il risultato sportivo è stato (probabilmente) stuprato dai giudici, così come hanno squalificato decine di atleti over-60 per tutta la manifestazione, perchè a loro giudizio non potevano terminare la gara. Signori, se così fosse, saremmo di fronte ad una vera e propria aberrazione del sistema, il paradiso del giudice frustrato (quanti GGG ambirebbero a regole del genere anche qui in Italia!!).
Piuttosto, come convenuto col Duca che ho consultato, non è che ci troviamo di fronte a due errori da parte della EVAA? Uno consecutivo all'altro. Mi spiego: se l'intento della Federazione Europea è avere atleti nel vero senso del termine, elevare la qualità, probabilmente avrebbero dovuto essere "chiari" e trasparenti sin dall'inizio: perchè consentire le iscrizioni ai recenti Europei ungheresi di moltissimi atleti che si sarebbe già saputo sarebbero stati squalificati? Un esempio per tutti: le siepi agli over-70. E' chiaro che costoro non sarebbero mai arrivati al traguardo senza toccare l'ostacolo con le mani! E se l'avessero scavalcato senza mani, di sicuro avrebbero rischiato del proprio e sarebbero comunque stati immediatamente squalificati dai solerti giudici-invasori. Ed infatti... presi, e sbattuti fuori dalla gara. E chi li ripaga adesso del viaggio, dell'albergo, delle iscrizioni? Se tutto quello che scrivo è vero (in merito al Safety Officer) ci troveremmo davvero di fronte ad atti di ipocrisia strisciante: da una parte li si accetta, perchè il successo di una manifestazione master risiede innanzi tutto sui numeri degli iscritti. Poi li si squalifica inventandosi la figura del giudice-demiurgo, panacea ai complessi di inferiorità.
Pensate, solo per farvi qualche esempio: atleti e atlete fermati durante gli 800, o persone che durante un 10000 sono state fermate e tenute in presenza del giudice affinchè costui valutasse lo stato di salute dell'atleta pe rpoi farlo ripartire. Poveri noi... Secondo le mie fonti probabilmente costoro sarebbero medici... bene. Ma le visite mediche di abilità alla pratica sportiva non valgono più nulla? Perchè non vengono avvisate le federazioni su questi metodi e che tali metodi vengano pubblicizzati agli atleti? Ma ve lo vedete se qualcuno del genere intervenisse su un 200 a fermare qualcuno per verificare il suo stato di salute? Questo è il modo migliore per renderlo un gioco dove anche l'arbitro vuole fare gol. Chissà chi l'ha pensata e su quali statistiche si è basata (quandi infortuni o peggio ancora, quanti decessi ci sono stati nelle precedenti edizioni) per suffragare un tale mostro giuridico. Ora, ripeto, siamo sempre nel campo delle ipotesi, perchè magari il Safety Officer non c'entrava nulla con queste decisioni assurde, ma a pensar male... Tra gli artefici del progetto rientra anche un italiano, Nicola Maggio, che sembra aver avuto un passato nella marcia. Sarà un caso che la figura prospettata sia molto simile al giudice che proprio in questa specialità decide a sua discrezione e su sue valutazioni personali, l'esito delle manifestazioni? Speriamo di no. Ma la volete sapere un'altra aberrazione prodotta dagli ultimi campionati europei? Il medal standard, cioè i "minimi" a medaglia (se sali sul podio, ma non hai ottenuto il minimo richiesto, la medaglia te la danno solo virtualmente). In Italia, anni fa e l'avevamo pure scritto, si era già pensato di introdurlo per i campionati italiani. Ma chi l'aveva pensato, aveva avuto l'intelligenza di porre un paletto a questo strumento qualitativo: il numero di iscritti. Cioè, se i partecipanti fossero stati meno di 3 (come le medaglie da attribuire) è giusto che ce le si sudi, non debbono essere un regalo che arriva con la semplice iscrizione. Ma se sono più di 3, scusate, la gara c'è! E se una gara è tattica? E se uno cade e si rialza? E se... invece tanti atleti a Nyiregyhaza si sono visti regalare una medaglia che non valeva nulla (perchè sopra il medal standard) solo per farsi immortalare sul podio. La beffa, secondo me, è arrivata giusto ieri quando la EVAA ha deciso di premiare il portoghese M85, Adriano Gomes, col premio "Fair Play" perchè avrebbe restituito la propria medaglia virtuale dopo la cerimonia. Hanno preso come fair play un gesto di uno che non ha voluto prendere in giro sè stesso, altrochè. La EVAA è quindi qui. Pericolosa. Ora, spero tanto di sbagliarmi su tutto quello che c'è scritto qui sopra

1 commento:

  1. In ungheria ho urlato con tutto il fiato che avevo per difendere gli atleti che venivano vergognosamente cacciati dalla pista e squalificati.
    La logica dei giudici era illogica per tutti quelli che stavano a guardare e per gli atleti che erano splendidamente in salute e non a rischio come cercavano di convincerli di essere i "giudici".
    Ma se c'è un certificato medico che autorizza all'attività agonistica, come può un giudice permettersi di considerare "a occhio" lo stato di salute di un atleta? Vergogna! Cosa ci stanno a fare i medici sportivi? La visita d'ora in poi è consigliabile farla da questi solerti "safety officer"...

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