11/07/11

Sacramento, mondiali master, 5^ giornata: dagli ostacoli piovono medaglie - Baggiolini due ori in un giorno

Clamorosa mattinata ricca di medaglia, la quarta a Sacramento. Il filone aurifero è stato scoperto nei 400hs, dove sono arrivate la bellezza di 4 medaglie, di cui due ori e due bronzi. Poi nel pomeriggio arriva anche il quinto "medaglione" della spedizione negli 800 W35, per quella che rimarrà un'impresa tra i master. Ma andiamo con ordine e raccontiamo la storia della giornata, cui più tardi arriverà la

Oro quanto meno inaspettato da parte di Alessandro Cipriani (almeno da parte mia), visto che in tutta la stagione non aveva ottenuto tempi memorabile. Ma quel che conta è andar forte al momento giusto, nel posto giusto. E lui ha scelto per farlo la finale dei 400hs M55, dove con 1'03"94, ha battuto l'americano George Haywood nettamente (1'05"13), sfiorando nella circostanza il record italiano di Sandro Urli che risale al 2003 (1'03"65). Proprio ad Urli appartiene anche l'unica vittoria tra gli M55 sui 400hs ad un mondiale: quello di Portorico nel 2003. Considerando tutte le manifestazioni internazionali master, è invece la terza medaglia nel binomio M55/400hs: Claudio Rapaccioni l'anno scorso giunse secondo agli Europei di Nyiregyhaza. Per Alessandro Cipriani è la prima medaglia individuale nella propria carriera da master, tutto questo raggiunto nella sua 6^ finale: prima di Sacramento le migliori prestazioni erano state tre quinti posti tra due mondiali (Lahti '09 e Riccione '07), e un europeo (Poznam '06).

Secondo e terzo oro mondiale per Emanuela Baggiolini, che dopo la spettacolare stagione outdoor, culminata col quarto posto agli italiani assoluti nei 400hs (ed aver abbassato nell'ultimo anno di categoria il record italiano F35 della specialità) si prende lo sfizio di dominare i 400hs W35 a Sacramento, vincendo in un più che normale per lei 1'00"94, cioè poco più di un secondo fuori dalle grinfie dell'americana LaTrica Dendy, argento in 1'02"'09. Secondo oro mondiale sui 400hs per Emanuela, dopo quello di Riccione del 2007 e dopo una serie impressionante di ori vinti a tutte le latitudini e in tutte le specialità: dai 400, ai 400hs, finendo agli 800. Proprio sugli 800 all'impresa sugli ostacoli si aggiunge impresa, che aumenta esponenzialmente il senso sportivo di ciò che è stato fatto. Infatti dopo la finale mattutina dei 400hs, la "Manu" nel pomeriggio scende in pista per la finale degli 800 e catechizza l'olandese Ingrid Grutters che l'aveva battuta agli Euroindoor di Gand. 2'11"70 a 2'12"63, il crono che non lascia spazio a recriminazioni per la orange. Diciamo: la vendetta è piatto da servire freddo... con oro. 8^ vittoria in una manifestazione internazionale master per la varesina (togliamo le varie staffette che altrimenti il conto sarebbe spropositato) e secondo titolo mondiale in meno di 10 ore. Imbattibilità da master sui 400hs, quindi da 5 anni. Unica italiana W35 nella storia del masterismo azzurro a vincere gli 800 in manifestazioni master: accadde agli Euroindoor di Ancona nel 2009 e accade... oggi. Ai mondiali l'Italia con le W35 ha vinto altre due medaglie: l'argento con Veronica Chiusole nel 2007 e il bronzo con Paola Tiselli a Lahti nel 2009. Terzo oro di una donna italiana ad un mondiale master: i primi due sono stati vinti da Egger Waltraud a Riccione '07 e da Noemi Gastaldi a Puerto Rico nel 1983. Un'icona del masterismo azzurro, e un bene per tutto il movimento che vi siano personaggi di una caratura nazionale del genere che godano a rimanere nel mondo master.

Vediamo il resto della spedizione: non sono ancora arrivati i risultati delle batterie dei 200 e delle finali dei 10000. Aggiornerò non appena disponibili.

Gli altri finalisti di giornata

  • Il già citato Claudio Rapaccioni, con 1'08"53 è giunto purtroppo 4° a Sacramento, che è il terzo miglior piazzamento azzurro del binomio. Il suo quarto posto è la miglior prestazione ad un mondiale di Claudio, che fu sesto sia a Buffalo nel '95 che a San Sebastian dieci anni dopo. 
  • Uno dei due bronzi l'ha conquistato ancora nei 400hs, ma M45, Roberto Amerio, anche lui al Career High, cioè al punto più alto della propria carriera da over-35. 1'00"18 il suo tempo, tra l'altro non distante dall'argento dell'inglese Jonathan Tilt. Il suo miglior piazzamento ad un mondiale prima di Sacramento era un quarto posto nei 400hs a Riccione '07 ma come M40. Poi due vittorie ai Masters Games di Malmoe nel 2008 (ma diciamo che la manifestazione non era ancora molto partecipata) e medaglie soprattutto a livello continentale, come i due argenti conquistati a Lubiana nel 2008 sugli ostacoli. Il bronzo è anche la miglior prestazione di un M45 azzurro ad un mondiale sui 400hs. Se prendiamo in considerazione anche gli europei, c'è un altro bronzo: è quello conquistato da Frederic Peroni l'anno scorso a Nyregyaza. Indovinate con quanto? 1'00"18, cioè lo stesso tempo di Amerio a Sacramento. Singolare.
  • Quarta medaglia di giornata, è stato il bronzo inaspettato di Antonio Montaruli, detto il "giudice", che sui 300hs M60 è giunto terzo con 48"83. Bronzo che per lui eguaglia il bronzo conquistato a San Sebastian nel 2005 nei 100hs M55. Nel 2008 l'apice della carriera master con il titolo sui 300hs a Lubiana, campionati europei. Nel binomio 300hs/M60 due le medaglie vinte dagli italiani nella storia dei campionati mondiali master: l'altra è il bronzo di Sandro Urli a Riccione nel 2007. 
  • 5^ nella finale dei 400hs W40 Giusy Lacava, con 1'10"47, che è il miglior risultato da lei ottenuto ad un mondiale outdoor. Nel binomio, l'Italia vanta ben due ori: uno con Barbara Ferrarini, a Riccione ne 2007. L'altro con Cristina Amigoni a Lahti nel 2009. Quest'ultima, forse è ormai noto, è rimasta implicata in una vicenda dai contorni tutti ancora da chiarire (per noi, eh!) riguardo ai rapporti con un discusso Dottore della riviera romagnola. 
  • Nelle finali degli 800 5° posto per Giovanni Finielli, M60, ma con un gran tempo: 2'17"76, se pensate che il record attuale detenuto da Dario Rappo ammonta a 2'16"79, tempo con cui il vicentino vinse gli Europei a Lubiana nel 2008. Gli 800 sono una gara in cui l'Italia nella storia dei mondiali master vanta un solo successo tra tutte le categorie machili: quella di Attilio Parma nell'edizione romana disputatasi nel 1985. Nelle categoria M60 due italiani hanno fatto meglio di Finielli come posizione finale: Aldo Del Rio (4° a Lahti) e Konrad Geiser 4° a Riccione nel 2007. Per Finielli miglior posizione ad un mondiale: a Riccione non era riuscito ad arrivare all'atto conclusivo, uscendo al primo turno.
  • 7^ negli 800 W40 Gigliola Giorgi con 2'23"63. Le uniche medaglie vinte sugli 800 in questa categoria appartengono a Laura Avigo ai campionati europei di Lubiana e Ancona (indoor). Ai mondiali master le azzurre W40 hanno conquistato storicamente 3 quarti posti: ancora con Laura Avigo (Riccione '07), Loretta Rubini (PortoRico '07) e Rosita Pirhofer (Durban '97). A Riccione la Giorgi nel 2007 giunse 10^, quindi miglioramento di 3 posizioni. Miglior posizione assoluta è il 6° posto ad Aarhus nel 2004. 
  • Nelle finali dei 400hs, 8° posto per Gian Luca Camaschella tra gli M40: 1'00"58, ma deve essere successo qualche cosa, visto che in batteria era andato decisamente più forte. A Lahti, nel 2009, era arrivato 4° ma tra gli M35. Terza finale consecutiva ad un mondiale sui 400hs: nel novero va contata anche quella di Riccione '07, sempre M35, dove giunse 5°. Una sola la medaglia vinta da un italiano M40 nei 400hs: è quella di Gian Luca Piazzola a Riccione nel 2007. Poi altri 9 finalisti, non baciati dalla buona sorte. 
  • 12° nel salto con l'asta l'M40 Fabrizio Bottega. 3,35 il suo risultato. 
Le batterie e le qualificazioni
  • Si qualifica per la finale del salto in lungo W40 Chiara Ansaldi: 4,89 al primo salto e borsa in spalla per la finale. 4° risultato del seeding, con la migliore a 9 centimetri. Se la può giocare.
  • Non qualificato per la finale del lancio del peso M55 Gianni Lolli: 11,46 per lui.
  • Per un pelo fuori anche Emanuel Manfredini nel salto triplo: 11,27 ventoso e serviva 11,30 per accedere alla finale tra gli M50. 
  • Nelle batterie dei 200 M50 esce amaramente Ettore Ruggeri, colpito da un infortunio pochi giorni prima di prendere il volo per gli States. Corre per onor di firma, dopo aver già prenotato tutto il pacchetto. Peccato, stava cominciando ad andare veramente forte. 

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