12/07/11

E una staffetta 4x100 "B"? Abate 13"66 in Francia - Gentili 56"42 in Belgio

in giro per il mondo alcuni italiani stanno cercando affannosamente di trovare un cenno "sportivo" che possa convincere il moribondo establishment a portarli in Corea. Essendo le speranze di medaglie ridotte al lumicino (per USA Today che tiene aggiornate le statistiche sulle possibili medaglie olimpiche, già ora l'Italia, di passaggio a Daegu, chiuderebbe a zero) tutto può fare decisamente brodo. Le azioni di Nicola Vizzoni sono schizzate alle stelle contro i bond tedeschi, dopo la vittoria prestigiosa contro buona parte del mondo martellistico internazionale a Madrid. Simona La Mantia si è scontrata a Parigi contro avversarie decisamente più forti, a partire dalla cubana Savigne, e se non torna su misure superiori a 14,60 sarà difficile arrivare a medaglia. Fabrizio Donato all'aperto si è spinto fino a 17,17, che non è ancora misura da medaglia, ma visto il lento ed inesorabile miglioramento e soprattutto memori degli Euroindoor di Parigi, da lui forse arrivano le maggiori speranze di qualche cosa, al pari di Vizzoni. 
Singolare che le nostre sorti se le carichino sulle spalle due atleti de facto master. Senza poi dimenticare Antonietta Di Martino, 33 anni, ma attanagliata da problemi fisici proprio nell'annus horribilis della Vlasic e delle sue sorelle russe e tedesche. La marcia propone due atleti come Rubino e Rigaudo, entrambi pronosticati come settimi proprio per USA Today). 
Sono crollate invece le azioni della 4x100, speranzuccia italica, vittima di molte circostanze, non ultima l'utilizzo di metodi che personalmente ho dovuto criticare aspramente. Ultimamente mi chiedevo come mai non si sia mai provata una Staffetta "B" con atleti che al momento darebbero del filo da torcere alla Staffetta di Di Mulinho: Tumi, Galvan, Riparelli e Cerutti. E metteteci pure un Howe (chiamato "Ove" e ormai internazionalmente conosciuto come tale). Secondo voi non sarebbe una sfida alla pari? Al momento, anzi, vedrei qualche chance in più a questa seconda piuttosto che alla formazione favorita dalla Federazione. A proposito: secondo All-Athletics le gerarchie nazionali dei 100 metri sono cambiate: dopo Emanuele Di Gregorio, infatti, passa al secondo posto Fabio Cerutti, autore del duplice 10"22 di Le Chaux de Fonds. Terzo Simone Collio, che sopravanza Michael Tumi. Vicinissimo a Tumi Jacques Riparelli, quindi un muro fino al sesto, a sorpresa Francesco Basciani. Solo noni e addirittura dodicesimi Roberto Donati e Maurizio Checcucci
In giro per il mondo troviamo intanto l'affannarsi di Emanuele Abate sui 110hs: mai viste tante gare da parte di un atleta di quel blasone in ogni località possibile ed immaginabile. A Chambery, nelle batterie del meeting EAP 13"66 con vento nullo, che è il suo miglior crono di stagione. Purtroppo gli mancano 6 centesimi per un minimo "B" che sarebbe quasi da attribuire "al merito" di servizio. In finale, con 1,7 di vento in faccia 13"83. Anche sfortunato.
Nello stesso meeting Anna Laura Marone arriva a 58"78 sui 400hs, che migliora addirittura il tempo ottenuto in finale agli Italiani Assoluti di Torino un mesetto fa (58"85) e a 17 centesimi dal personale.
Stessa situazione di Abate per Manuela Gentili, alle prese non con il minimo "B" per Daegu, già intascato, ma per la clausola che impone a chi non è nato oltre il 1988, di entrare a far parte dei primi 24 del mondo. Un paio di settimane fa la Gentili era 25^, e per entrare nel novero delle prime dovrebbe correre sotto i 56": a Bruxelles, al meeting Grand Prix, 56"42, che evidentemente non è ancora sufficiente.

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