23/07/11

Mondiali Militari: oro per La Mantia e super-argento per Borsi: 13"08 sui 100hs

Nella quarta giornata dei mondiali militari, non ce ne voglia Simona La Mantia, la cui classe era indubitabilmente superiore a quella delle concorrenti, ma l'impresa l'ha sicuramente fatta Veronica Borsi. Impresa perchè parliamo di un risultato "pesante" statisticamente. 13"08 sui 100hs. 0,3 il vento a favore e argento, a 13 centesimi dalla vincitrice Alina Talay. E le liste all-time dei 100hs italiani vengono sconquassate ancora una volta in questo 2011. Marzia Caravelli in questa stagione ha siglato due volte 13"05, scrollandosi di dosso Patrizia Lombardo con la quale condivideva a 13"10 la quarta piazza di sempre e avvicinandosi pericolosamente a Margaret Macchiut, issatasi nel 2006 fino a 13"03. Il 13"08 fa irrompere la Borsi al quinto rango all-time (quest'anno era scesa al 6° con 13"17 a Firenze) facendo così scendere la Lombardo al sesto posto. E' anche il 14° risultato di sempre contando tutte le prestazioni (8 di Carla Tuzzi, 2 per Micol Cattaneo e Marzia Caravelli e 1 per Margeret Macchiut). Nella stessa gara della Borsi, quinta proprio Micol Cattaneo con 13"32 ma con un tempo di reazione (0"262) da "dormita" letterale: bastava partire con un normale 0"170, per correre in 13"23/13"24 e ottenere la propria miglior prestazione stagionale, che varrebbe così il ritorno definitivo sulla scena nazionale. Ma diciamo che ci siamo ormai.

Per la Borsi il ritorno in condizioni ottimali, dopo che l'omegawave era scesa proprio in corrispondenza del massimo appuntamento nazionale (del resto correva forte già da due mesi). Il tempo vale anche come limite "B" per Daegu, che adesso condivide con Marzia Caravelli, e... qui ora sorge un dubbio amletico. Le regole IAAF per i mondiali (che trovate qui) parlano chiaro: due atleti col limite "B" non possono partecipare ai mondiali per una nazione. Possono essere convocati, certo, ma uno solo può partecipare. I criteri individuati dalla Fidal (li trovate qui) ribadiscono questo concetto: va un solo atleta! Ma per la Fidal... non andrebbe nè la Caravelli, nè la Borsi perchè sono (più o meno) una 28^ e l'altra 31^ (scremato il plafon di atlete americane, giamaicane, inglesi e francesi) ed entrambe nate prima del 1988... stai a vedere così, con una regola così assurda inserita dalla nostra Federazione, nata solo ed esclusivamente per evitare contraccolpi mediatici (sul numero di atleti usciti nei primi turni e non arrivati alla finale, per esempio) creata al fine di evitare pericolosi conteggi a fine manifestazione che sono sempre molto fastidiosi), non solo non ci si porrà il dubbio su chi andrà, ma proprio non andrà nessuna. L'ho già detto da qualche altra parte in questo sito: la Caravelli merita il posto nonostante questa regola limitativa assurda: 1- per aver vinto lo scontro diretto; 2-  per gli attuali 3 centesimi in meno; 3- per il figurone che ha fatto agli Assoluti, dove ha doppiato il titolo, e 4- per aver costituito una delle poche ma belle immagini che ha dato lustro sulla stampa all'atletica italiana negli ultimi tempi. Così, speriamo che una delle due ottenga il limite "A" (12"96... sarebbe anche il record italiano di un centesimo!) e ma che vengano portate entrambe a Daegu, lasciando a casa magari qualche accompagnatore che costano... uguale. 

Come si diceva prima, nella terza giornata invece si era intascata l'argento Simona La Mantia con un normale (per lei) 14,19 (0,2 il vento): vittoria di soli 8 centimetri sulla brasiliana Keila Costa (14,11). Ma insomma, quello che contava era il "medaglione". Stranissimo però vedere un'atleta italiana di primissimo piano partecipare ad un mondiale militare , che con tutta la buona volontà di questo mondo, è una manifestazione non certo tra quelle più ambite ma soprattutto... ad un mese dai mondiali (quelli veri)! "Ragion di Stato" è giusto ricordare, perchè son atleti pagati dai contribuenti. Peccato che i mondiali militari non abbiano quel ritorno d'immagine che potrebbe far apprezzare al contribuente l'impresa. Pensavo ingenuamente che gli atleti più forti in Italia, dopo gli italiani assoluti, pianificassero l'appuntamento di Daegu con calma, scegliendo al limite un paio di meeting internazionali europei (giusto per non dover adattarsi a due fusi nel giro di due settimane, scombussolando l'organismo). Ma, come dicevo, queste considerazioni fanno parte della mia ingenuità.

Ed Emanuele Di Gregorio? Quarto nella finale dei 100 metri. Incredibile, stavolta pensavo fosse la volta buona per portarsi a casa una medaglia, invece spunta il qataregno carneade Femi Ogunode che sciabola con 0,2 di vento un 10"07 da lasciare esterrefatti. Cerco qualche notizia su 'sto Ogunode, e ti scopro che quest'anno non aveva nemmeno un tempo accreditato sui 100 e un 10"25 corso l'anno scorso. Sempre quest'anno, però, ha piazzato un 20"30 sui 200: indizio non di poco conto. Secondo, dopo Carneade Ogunode, il marocchino Ouhadi Aziz, che era diventato il mio favorito, visto il 10"09 di inizio stagione e il suo trend sotto i 10"20: infatti corre il "suo" 10"17, che gli vale l'argento, ma solo quello. 10"34 per il brasiliano Andrè Nilson e quindi Di Gregorio con 10"39, che non saprei come commentare. Manca almeno un decimo rispetto alle prestazioni dell'anno scorso, questo è indubbio, ma non dà al momento l'impressione di poter correre sotto i 10"20, questo è indubbio. Spero di essere smentito. 

Libania Grenot continua invece a navigare nelle acque del 52" sui 400. Quarta anche lei come Di Gregorio con 52"43, in una gara di buon spessore internazionale, vinta dalla brasiliana Geisa Coutinho con 51"08. La medaglia, l'ultima, era a 51"77. In questo momento ancora troppo lontana per la italo-cubana. Speriamo che dopo questo periodo, si riveda la migliore Grenot per il futuro... serve soprattutto nella staffetta coreana. Le altre ragazze (con Milani) sono migliorate notevolmente. Bel quinto posto nei 1500 di Margherita Magnani con 4'19"93. Male la prova di Stefano Decastello nella finale del lungo: decimo con 7,35 e con 1,8 di vento. Dal campione italiano assoluto, ci si aspetta qualche centimetro in più, chiaramente. Considerato che la prestazione è troppo poco per lui, per i suoi livelli prestativi del 2011, è logico presumere che sia successo qualche cosa o sia incappato in una giornata-no... non c'è altra spiegazione. Gara tra l'altro non certo oratoriana: ha vinto il cinese Zhenwei Yu con 8,05.

Nelle semifinali dei 200, Roberto Donati dopo la batteria corsa in 21"35, accede alla finale con l'8° tempo in 21"42. Aurora Salvagno non va oltre ad un modesto 24"68 (vento praticamente nullo) ed esce dalla contesa prima dell'atto finale. 

Accede alla finale anche la 4x100 maschile con 40"60... squadra rimaneggiata, e completata (oltre al duo Donati-Di Gregorio) dai lunghisti Dacastello e Tremigliozzi. Ripescati e in finale. 

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