19/07/11

Gazzetta: altra sassata contro la Fidal - Bragagna: una valanga sull'affaire Fofana

Ormai non passa giorno in cui qualcuno spara sulla Croce Rossa, ovvero la Fidasics.
La Gazzetta dello Sport ormai non perde occasione per tirare delle sessatina: occasione il Meeting di Legnano di stasera, che presenterà un parterre de roi, ma che incredibilmente non verrà coperto da alcuna televisione: sui 100 ci sono 4 o 5 dei migliori 10 sprinter mondiali, un'occasione per pubblicizzare questo sport, ma... nulla. Amen, potessi andarci direttamente farei la radiocronaca, ma è ancora prematuro.
Parlavamo della staffetta: ebbene Lignano Sabbiadoro è stata scelta dal team Jams e dagli USA di Jon Drummond (il coach delle staffette) per il proprio raduno. Proprio stasera ci dovrebbero essere due staffette giallo-verdi e quella ufficiale americana. Domanda: L'Italia approfitterà di un'occasione più unica che rara di confrontarsi con le due migliori formazioni del mondo nella 4x100. Risposta: no! E la Gazzetta naturalmente se n'è accorta di questa enorme possibilità che ci veniva fornita a domicilio e non ha mancato di mandarlo a dire: "occasione perduta".
Ok: Di Gregorio e Galvan sono a Rio, Collio è out, Donati fortunatamente è a Rio pure lui: ma non abbiamo una formazione campione  d'Europa U23 fresca fresca? Al limite si sarebbe potuto inserire, che so, un Riparelli (non chiedetemi al posto di chi, per carità) e allora magari si sarebbe visto anche un 38"6/38"7. Ma sarebbe stato umiliante per il "progetto"... quindi encefalogramma rigorosamente piatto sulle opportunità.

L'altra notizia (e attacco) nasce da Franco Bragagna. Come dire: l'attacco coordinato alla Fidal davvero arriva da ogni posizione. 
Qualcuno ancora non lo sa? Ebbene, sul sito della Fidal è comparsa un paio di giorni fa la notizia della mancata partecipazione di Hassane Fofana agli eurojunior di Tallin. Diversi hanno richiamato la ontizia sui social network e commentato in malo modo, altri hanno usato il sarcasmo, altri ancora hanno usato epiteti non molto edificanti nei confronti di questa Federazione. Anche qui, sapete, non so molto: guardo quello che vedete voi, e sento quello che sentite voi. 
Guarda caso, domenica sera durante la telecronaca del meeting di Padova, conosciuta come la Donnas al contrario (nel senso del vento) non ti sento il nostro Franco Bragagna che parla dell'affaire Fofana su Raisport2... in diretta?  
Dai, anche se c'è chi lo critica, come si potrebbe fare a meno di The Voice? Ha valicato ormai da tempo ed in maniera ventrale quella sottile membrana che separa il cronista nobile e distaccato, dall'appassionato amante dell'atletica. Ed è quello che, almeno personalmente, mi aspetto da un cronista in questo periodo storico così difficile per il nostro sport. Uno che vive di atletica, oltre che commentarla. 
Una cronaca in cui, così, il nostro Franco The Voice, ha letteralmente massacrato la Fidal su molti aspetti, e assumendosi anche lui la colpa (provocatoriamente, mi sembra chiaro) della mancata comunicazione alla IAAF della italianità di Fofana. Chiaramente ha messo dentro tutti, giusto per indorare la pillola: ufficio x, ufficio y, Arese...
Ora, cos'è successo durante la telecronaca? Che Bragagna nel suo volo pindarico abbia proprio accusato la Fidal di non aver scritto nemmeno una riga su Hassane. Ebbene, non so se vi sia il nesso causa-effetto, ma giusto il giorno successivo escono le "due righe" sul sito Fidal a firma di Marco Sicari
A pensarci viene un pò da sorridere: pensate, sembra quasi che qualcuno lassù abbia ascoltato Bragagna e pensa "cavolo, ha ragione... bisogna rimediare". La mattina dopo la telecronaca si sia alzato, abbia contattato l'Ufficio Stampa e ordinato di scrivere un pezzo riparatorio che in realtà si è rivelato un vero e proprio campo minato.
Il buon Sicari doveva infatti addossare la colpa alla Federazione... ma non troppo. Insomma, non ci si può fare autogol! Per alleviare il colpo, meglio buttarci dentro qualcun'altro. Del resto l'ha detto Bragagna nella telecronaca, no? La colpa è di tutti, anche di voi che state leggendo e che scartabellate migliaia di statistiche e non vedete cose così lampanti. Colpa anche di Acerbis (sarà lui quello che "gli sta vicino"?): ma come, è il suo atleta e non pensa a queste cose? Ma soprattutto, aggiungo io, è colpa di Hassane Fofana, che aveva l'obbligo morale di dire alla Fidal "uè, pota, guarda che me sun de Breha!" (questa lui la capisce di sicuro). 
Così inizia l'articolo, che trovate a questo link (link), che effettivamente mi mette ansia. Ma non per i contenuti, ma per il giornalista e per spirito di corporativismo (un pochettino mi sento un reporter pure io... anzi blogger), perchè ci sono volte in cui bisogna fare come certi TG: vogliono che si scriva... e scriviamo.
Così dopo l'incipit lacrime-e-sangue in cui la Fidal si autoflagella (penitenziagite!!) della mancata comunicazione alla IAAF (si evince anche un tentativo in extremis di bypassare le norme da parte della Fidal finito in malo modo), inizia una parte molto simpatica di federalismo delle colpe.

Leggiamo insieme: "Colpa di tanti: colpa, sicuramente, ed in primis, della Federazione; ma colpa, probabilmente, seppure in misura minore, anche di tanti altri, esperti o non, vicini a Fofana o no, che mai si sono accorti del fatto che i tempi del ragazzo non risultassero in nessuna lista europea tra le tante disponibili, per dire, su internet".

Bisogna rileggerla un paio di volte per capirne la portata. Sul momento viene quasi da sorridere. Alla terza lettura da ridere, perchè vien da dire: "ma è il loro lavoro! mica quello delle persone "vicine" a Fofana!". Questo perchè ci si dimentica di una cosa di non poco conto: Fofana paga un tesseramento con il quale si attesta che fa parte di una Federazione. Un tesseramento è un contratto che impone, sotto corrispettivo alla Fidal di adempiere alle proprie funzioni, tra le quali questa non è certo secondaria.
E' il suo lavoro, sic et simpliciter. Gli altri non hanno un millimetro di colpa. Bragagna ha fatto quella affermazione della colpa panoptica, esclusivamente come costrutto semiologico per mandare un messaggio ("così non va!"), ma cercando di non distruggere il destinatario, immergendo il messaggio in un'ambiente di colpa generalizzata. Del resto lo pagano sempre per fare il cronista e non sempre per quello di critico della Fidal.
Tutto questo perchè altrimenti sarebbe come chiedere ai cittadini di rendere note allo Stato (a Polizia o ai Carabinieri) le leggi che dovrebbero far rispettare... nei loro confronti. Ve lo vedete un ladro che mentre scappa, vede un poliziotto e gli grida "Wè, questo è un furto aggravato, ex art. 625 Codice Penale, comma secondo!! Vedi un pò se vuoi inseguirmi e arrestarmi o denunciarmi in seguito a piede libero... ciao!!".

Ma poi non c'è nemmeno il clima per aiutare questa Fidal, anche se questa dovesse tendere una mano. Come si fa a dare infatti un aiuto ad un Ente che ha favorito esclusivamente quattro/cinque squadre civili, stuprando tutto il resto del sistema? Cornuti e mazziati? E questo di fronte anche a tutte le spese che devono sostenere le piccole società per cercare di diffondere l'atletica e che di fatto sono la vera e unica fonte del proselitismo: non mi sembra molto giusto chiedere ulteriori sacrifici. Dopo tutto quello cui si è assistito in questi sette anni, la poca trasparenza, le umiliazioni internazionali, quelle interne, non so quanti siano attualmente disposti a dare una mano ad un Sistema da 20 milioni di euro l'anno, che non risponde agli standard minimi di funzionamento.

Ripeto quello che ho scritto nel precedente articolo: non può essere una telefonata di Arese a risolvere tutto con e sue scuse. Se poi questa è la risposta, diciamo che le scuse se le è pure rimangiate, visto che ora le colpe vengono incredibilmente spalmate su tutti. Quindi i Signor Acerbis, la denuncia per danni che aveva minacciato, poi ritirata, potrebbe rispolverarla.
Bravo infine Hassane ad aver rinunciato ad andare a Tallin come mascotte: meglio trovarsi qualche gara dove poter fare ciò che piace senza doverlo vedere fare agli altri. 

1 commento:

  1. Bragagna e' un grandissimo, se lo potessimo sostituire con un altro bravo commentatore per l'atletica, io lo proporrei per prendere il posto di Arese!

    in italia ci sono un mucchio di cose che non vanno e menefreghismo generale, e l'atletica a quanto pare non fa differenza.. fa benissimo Bragagna a sottolinearle sempre le cose che non vanno , alla lunga anche chi scalda sedie importanti magari la capisce...speriamo!

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