22/07/11

Eurojunior: Tricca stellare: 46"09 sui 400, bronzo e record italiano

(foto Fidal) - Cos'avevo scritto ieri? Che le medaglia sarebbe arrivata con 46"3 e 46"4. Michele Tricca ha fatto nettamente meglio, ha ottenuto il massimo nel momento più importante della propria carriera, ha entusiasmato: 46"09, che è un record italiano junior che pesa enormemente su tante considerazioni. E' solido. Partendo poi dalla settima corsia, e correndo praticamente appaiato a Lorenzi (in ottava corsia) per tutta la curva. Ma poi... non era quello che all'inizio dell'anno correva in 46"5 con la t-shirt? Proprio lui. 46"09 che lo issa al 20° posto delle liste italiane assolute di sempre, a pari merito con uno dei vati (soprattutto giovanili) della specialità: Stefano Malinverni. Del resto in questa stagione il piemontese ha veleggiato sotto i 47" già in 5 circostanze e a questo punto si candida (di diritto) ad essere uno dei quartermiler azzurri dell'immediato futuro. A meno che, naturalmente, lo si consideri troppo giovane... Pensare che il vincitore, l'ungherese Marcell Deak-Nagy ha sciabolato un 45"42 che in Italia è pure difficile vedere una volta l'anno (quest'anno si è fermi all'estemporaneo 45"70 di Howe-OVE). Il ricambio è in atto, non c'è che dire, visto che poi Lorenzi ha smashato (da smash...) il suo quasi personale a 46"42 (il 46"39 di Bressanone era il "vecchio" record italiano). Due ragazzi che ora si avviano a fare da motore alla 4x400: c'era chi vaticinava un minimo per Daegu (3'04") che imporrebbe un 46" di media. Difficilissimo, ma l'entusiasmo di questi ragazzi è la cosa migliore che produce il movimento a cospetto dei musi lunghi e le notti da lunghi coltelli che caratterizzano la velocità nella nazionale maggiore. Potrebbe avvenire il miracolo. 

Le altre finali
  • 100 maschili: come lo commentiamo il settimo posto con 10"65 di Giovanni Galbieri? Difficile, eh? Vogliamo essere obiettivi? Di sicuro non poteva vincere, questo è scontato. La fucilata di 10"07 di Jimmy Vicault era assolutamente fuori portata di tutti gli junior del mondo attualmente (Vicaut faceva parte della 4x100 francese di Barcellona... già l'anno scorso). E anzi, diciamo che Vicaut a questo punto si fa pure il viaggetto a Daegu. Secondo il britannico Adam Gemili con 10"41 e terzo l'altro inglese David Bolarinwa con 10"46. Di sicuro dopo il bronzo ai mondiali allievi del 2009, per Galbieri c'è stato un rallentamento nella parabola prestativa. Il vincitore di allora, l'americano Prezel Hardy, corre nel 2011 in 10"13 e 20"65 ed è secondo nelle liste mondiali proprio dietro al francesino. Il canadese Aaron Brown, secondo un paio di anni fa, è sceso fino a 10"38. Il giapponese Yamagata (4° ai mondiali allievi) ha migliorato i personali con 10"30 e 20"62. Il cinese 5° 10"41 e 20"74... e solo settimo in quella finale arrivò un certo (lo conoscete?) Jimmy Vicault con 10"89. Insomma, diciamo che i finalisti di allora sono diventati dei buoni o ottimi o super sprinter internazionali. Galbieri è ancora uno sprinter "medio", anche se in Italia con 10"50 già ci si può chiamare fuori dalla mischia e pretendere un posto al sole (e c'è chi va in nazionale anche con molto di più). L'infortunio di sicuro lo ha fermato e il talento è sopraffino... ma il 7° è forse un pò pochino lo stesso. 
  • disco femminile: malino Elisa Boaro (mica si offende, no?) che chiude la finalissima all'ultimo posto con un sofferto 41,49. Ovvero la peggior prestazione dell'anno per lei, che aveva già "migliorato" in qualificazione con 45,23 (su 10 prestazioni, quindi su un campione di gare abbastanza rappresentativo). Di sicuro non era la stessa che lanciava fino a 49,17 a Bressanone un mesetto fa. Bastava un Boaro "media" per entrare nelle otto. Chissà cos'è successo...
Le qualificazioni
  • 800 maschili: incomprensibile eliminazione al primo turno per Mattia Moretti, che ottiene solo il 23° rango totale con 1'53"52 e lascia gli Europei già dopo una sola corsa. Quest'anno aveva portato il personale sotto l'1'50". Le semifinali si raggiungevano con 1'51"89, tempo sotto il quale nel 2011 Moretti aveva corso 5 volte sulle 8 totali presenti nel database Fidal. Ampiamente alla portata del lombardo quindi. Il tempo di Tallin è il suo 8° su 9. Altro azzurrino colpito dall'epidemia?
  • 110hs maschili: in batteria si capisce già che i è il gallo del pollaio: Andy Pozzi, chiari origini italiane, ma indissolubilmente british. 13"50 con vento contrario ma 13"29 di Pb. Predestinato? Gli inglesi non scherzano, piazzando anche Jack Meredith a 13"61 (13"32 di Pb). Ivan Mach De Palmstein veleggia sui propri standard (14"04 con -1,1) mentre sfortunata a causa di un folata oltre i due metri, la prova di Francesco Praolini (14"55 con -2,2), mezzo secondo peggio dei propri migliori tempi stagionali e penultimo tempo d'accesso alle semifinali. Ora in semi sarà proprio dura: servirà correre sotto i 13"90, ovvero per MDP correre sul personale e forse meno. Per Praolini non so se vi siano stati errori durante la gara che abbiano, oltre il vento, appesantito la prestazione. Migliorare 6/7 decimi in una gara di ostacoli appare comunque una bella impresa. 
  • 110hs maschili: nella semifinale Francesco Praolini è in pura rotta: 14"94. Ivan MDP arriva a 14"00 che non è male per i suoi standard stagionali, ma lo escludono dalla finale per 7 centesimi. Doveva correre a ritmo di record personale, come avevo pronosticato. Delusione, soddisfazione? Non lo so che aspettative avesse il ragazzo francamente, di sicuro ha dato quello che poteva. Gara naturalmente su cui ha aleggiato la figura di Fofana... di sicuro sarebbe stato difficile vincere o arrivare secondi (i due inglesi sono due satanassi da 13"3), ma combattere per una medaglia era un obiettivo non certo campato per aria. 
  • 400hs maschili: Lorenzo Veroli apre le danze degli italiani con una delle migliori prestazioni relative della spedizioni, se non altro perchè stabilisce il suo personale: 52"19 (aveva 52"27): di sicuro è arrivato al top della propria condizione. Nono tempo delle batterie e ora servirà un tempo attorno ai 51"80 per entrare in finale. La semifinale sarà il suo campionato europeo. Nessuna difficoltà invece per Bencosme De Leon che finisce nella batteria più veloce e "lascia" vincere l'irlandese Barr, che abbassa il proprio personale di oltre un secondo. Bencosme si limita a 51"37, secondo tempo delle batterie. Brutta uscita di scena invece per Luca Giangravè: 54"23 e 28° totale. Avesse corso vicino al personale avrebbe potuto arrivare in semifinale. Non è stato così. 
  • 400hs femminili: esce in batteria Flavia Battaglia con 1'00"71, che è pur sempre il suo secondo tempo stagionale. Purtroppo non basta. Sfortunatissima comunque, perchè si passava con un solo centesimo in meno, cioè quello fatto dall'inglese Wood che l'ha battuta sul filo di lana proprio nelle sua batteria. Scalogna pura. 
  • alto femminile: Alessia Trost compie il percorso netto fino a 1,82 e si qualifica senza patemi. Ora viene il bello...
  • asta maschile: brutta prova per Simone Fusiani, quest'anno già a 5,00. 4,45 non è certo misura che gli appartiene. Bisognava arrivare a 4,95 per qualificarsi, che non è certo una passeggiata di salute. Ma 50 centimetri sotto sono davvero tanti. Tre errori fatali per Fusiani a 4,70, forse con una progressione troppo spinta (25 cm tra il 4,45 e il 4,70) lo hanno penalizzato. La figuraccia di turno è stata però quella di uno dei favoriti: il tedesco Daniel Clemens: 5,50 di personale. Aspetta che nel suo turno di qualificazione tutti escano o ottengono il passaggio a 5,10. Poi chiede 5 cm in più e naturalmente piazza tre nulli. Commovente. 
  • martello femminile: Francesca Massobrio ottiene facilmente la qualificazione arrivando a 58,99, nemmeno tanto lontana dai suoi migliori risultati stagionali. In 4 già in qualificazione abbondantemente sopra i 60 metri. Le medaglie si vinceranno dai 63 metri in su, cioè un un paio di metri oltre i limiti stagionali della Massobrio. E' ora di fare quel miglioramento?

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