15/07/11

Europei promesse: 2 argenti - Ora di Tumi non si potrà più fare a meno

Vediamo nel dettaglio i risultati degli azzurri sia di ieri che di oggi (nella foto il photofinish dei 100 maschili).
  • 100 maschili: una cosa è certa: lo sprint italiano, almeno a livello giovanile, è vivo. 3 finalisti su 8 erano azzurri, e non certo per fare da spettatori. Anzi. Solo nelle batterie si era vista una sorta di dominio mai visto prima: su tre serie, due vittorie (Michael Tumi con 10"48 con -1,1 e Francesco Basciani con 10"50 e -0,4) e un secondo posto con Delmas Obou (10"57 con -0,9). L'unico spauracchio sembrava essere l'inglese James Alaka, che pochi giorni fa, ai campionati promesse di sua maestà la Regina, aveva corso con vento sotto il metro in 10"23. La finale si gioca così nella contesa tra inglesi (c'è anche Robertson) e italiani, e purtroppo per noi finisce con il due-a-uno per loro, ma con i primi 5 posti colonizzati da inglesi e italiani. Michael Tumi aggiunge alla sua collezioni 2011 un argento europeo con 10"47 (-1,5 il vento) a soli due centesimi da Alaka. In seguito dirà di aver perso un appoggio nell'accelerazione. Robertson (10"52) si inerisce fra gli italiani Basciani (10"57) e Obou (10"59). Bè, ora la rivincita si chiamerà "4x100". 
  • 100 femminiliIlenia Draisci, che di fatto al momento è la sprinter italiana più in forma (in testa alle classifiche All-Athletics per 100 italiani a pari punti con la Levorato) si ferma in semifinale con 11"79 (-0,7 di vento) a 4 centesimi dall'ultimo atto. 11"78 (con -1,1) in batteria. Preoccupante che il nostro movimento atletico nazionale, al momento non riesca a produrre un'atleta da finale di europeo di categoria. La Draisci, comunque, sia. è un elemento nuovo, cui in futuro non si potranno ancora contrapporre atlete molto più lente in ottica staffetta.
  • 200 maschili: due italiani su tre passano il turno e scoppia il caso-Diego Marani, uscito in batteria con un modesto (per lui) 21"53 con -0,7 (quarto quanto passavano in tre in batteria). Era un pò che avevo notato la flessione del mantovano rispetto al 2010, e che quest'anno non era mai sceso sotto i 21". Nono duecento dell'anno e... nono tempo. La peggior prestazione nel momento topico: anche qui c'è da chiedersi cosa sia successo per un ragazzo che ha i numeri per essere un grande. Davide Manenti finisce invece nella batteria del greco Tsakonas (20"83 con -0,4) e quindi non può fare di conto: 21"05 e terzo posto con record stagionale. Nella griglia delle semifinali vanta adesso l'ottavo tempo: partirà in settima corsia in semifinale. Il "nuovo" Alex Da Canal, con 21"34 porta a casa il compito che si era preposto: le semifinali. Ora si farà molto dura dovendo partire in prima corsia in semi. Probabili tempi intorno sotto i 21" per accedere alla finale. 
  • 200 femminili: Martina Amidei chiude quarta una bella batteria con 24"11 con 1,4 di vento contro. Passa in semifinale dove le cose saranno assai difficili, ma con la convinzione di aver ottenuto la seconda prestazione personale di sempre. Stimo servirà correre in 23"70/23"80 per accedere alla finale, se non di meno. Quindi meno del personale. Male invece Michaela D'Angelo, che ottiene la settima prestazione dell'anno su otto 200 corsi: 24"67 ma con un 24"07, un 24"08 e un 24"09 nel pedigree: cosa sarà successo? 
  • 400 maschili: che dire? Brutta prestazione di Domenico Fontana che termina ultimo delle batterie in 48"05. Non avendo visto materialmente la gara, non si può dire che questo sia il suo reale valore, visto che a Pavia, ad inizio di maggio, corse in 46"63. Evidentemente deve essere successo qualche cosa verso la fine di maggio-inizio di giugno, tanto che le sue prestazioni (visibili sul sito della Fidal) sono crollate, fino a piombare ad un 48"62 una settimana fa. 47"48 a Torino agli italiani. Mah. Non bene nemmeno Francesco Cappellin, che ottiene la sua quinta prestazione su 7 (censite su Fidal.it) nel 2011. 47"29, contro un PB di 46"66 ottenuto in finale agli assoluti (ma anche un 46"94 nelle batterie). Probabilmente anche in questo caso il picco di forma è stato raggiunto lontano dall'appuntamento continentale. 
  • 400 femminili: esce in batteria Clelia Calcagno, ma questa ragazza ha decisamente gli attributi. Purtroppo la finale diretta penalizza la piemontese, ma che in batteria corre in 54"18, che rappresenta la sua terza prestazione di sempre a soli 13 centesimi dal record personale. Clamoroso il miglioramento che avvenne ai regionali assoluti di Torino: in quella gara probabilmente scattò qualche cosa, e di botto migliorò di quasi 1" il suo PB. Da allora ha tenuto un profilo molto alto e la si attenderà ora sotto i 54", vera barriera ad una dimensione nazionale e anticamera... internazionale.
  • 800 maschili: altro legno (Giordano Benedetti) e quinto posto (Mario Scapini) nella gara più "elegante" e emozionante del lotto (per il sottoscritto). Qui ormai lo stiamo scrivendo da tempo: serve che da due ragazzi che ormai sono pronti al lancio... il lancio. Certo, non è facile, chi dice no? Ma tutte le carte sono a posto. Tutte le credenziali sono quelle giuste. Cosa manca quindi per vedere due talenti che incarnano anche due modi diversi di interpretare la gara (l'eleganza anglosassone alla Steve Cram di Benedetti e l'italianità neoclassica di Scapini) esplodere finalmente in prestazioni degne delle speranze che verso di loro si alimentano? Il quarto posto di Benedetti (1'48"05) e il quinto di Scapini 1'48"43) quindi non sono ancora sufficienti con questi presupposti. 
  • 800 femminili: nessuna atleta italiana al via. 
  • 10000 maschili: Il primo argento agli Europei Promesse che si stanno tenendo a Ostrava, in Cechia, è arrivato ieri, da parte del lecchese di origine marocchina (uno dei precon della futura armata azzurra) Ahmed El Mazoury: nei 10000 metri, arriva così secondo con il nuovo record personale di 28'46"97. Vedere un italiano sui 10000 scendere sotto i 29' di questi tempi, è un'impresa già di per sè. 
  • 10000 femminili: nessuna italiana al via. 
  • 110hs maschili: batterie con Michele Calvi che passa in maniera easy il primo turno accedendo alle semifinali. 14"13 il suo tempo con 1,4 di vento contro. Ora le semifinali, alle quali ha avuto accesso con l'11° tempo. Per la finale occorreranno tempi vicini ai 13"90. 
  • 400hs maschili: piccola-grande delusione (almeno, per me) per i due azzurri impegnati in questa specialità. Soprattutto per Giacomo Panizza, che se non da medaglia, era certamente uomo da prime 4/5 posizioni prima della partenza per la Cechia. In realtà a guardare i tempi delle semifinali, il gap tra i due atleti e i migliori sembra abbastanza ampio. La sfortuna ha pure voluto che soprattutto Panizza finisse in una semifinale che definire ostica è professione di fede: 50"45 il terzo e lui quinto con 51"31. Più abbordabile (sulla carta) la semifinale di Gallina, dove il secondo ha corso in 50"86, cui Andrea,  avrebbe potuto ambire solo correndo come mai aveva fatto prima. 51"46 e 51"86 i rispettivi tempi dei due ragazzi in batteria.
  • 400hs femminili: nessuna italiana alla partenza.
  • 3000 siepi maschili: grande prova in batteria per Patrick Nasti, che per accedere alla finale ha dovuto sciabolare quasi il proprio record personale: 8'42"16. A Stoccolma, in Coppa Europa, era arrivato a 8'40". 8'56"75 per Andrea Scoleri che invece non accede alla finale per 4", pur sfiorando il personale di 4". 
  • 3000 siepi femminili: primo turno a ritmi pazzeschi per Giulia Martinelli, una sulla quale bisogna puntare a occhi chiusi nel prossimo futuro. 9'56"90 il suo tempo, che la mette attualmente al 4° posto sulla griglia di partenza. Ma le altre sono decisamente vicine. Una certezza: bisognerà quasi certamente correre sotto il suo stesso record italiano promesse e miglior tempo italiano dell'anno (9'52"51) per vincere una medaglia.
  • alto maschile: passaggio facile-facile alla finale per Marco Fassinotti con 2,11. Con 2,25 di SB, non era certo un impegno proibitivo. E ora la finale...
  • alto femminile: fuori in qualificazione Chiara Vitobello. 1,82 l'ultimo ostacolo superato (alla terza), prima di spiaggiarsi all'1,84. C'è da dire che quest'anno la Vitobello non si era spinta oltre l'1,85 di Lodi: ma era ancora maggio. Di fatto l'1,82 è la terza prestazione annuale, su 9 gare disputate. Quindi quasi pronosticabile una prestazione su quei valori. Peccato per la qualificazione mancata per il numero di nulli proprio a 1,82.
  • asta uomini: ieri in mattinata si era visto Claudio Michel Stecchi passare alla finale con un rischiosissimo 5,10 di entrata e passato alla terza prova. Ripescato. Quest'anno forse ci si aspettava qualche cosa di più dal toscano, dopo le grandissime prestazioni dell'anno scorso. 5,30 in un'occasione. Con le continue contro-prestazioni di Gibilisco (e l'inspiegabile sua presenza ai campionati italiani) in un panorama di desolazione nella specialità, su di lui si concentrano tutte le speranze per l'immediato futuro. Non conosco francamente se vi siano stati problemi di carattere fisico nel 2011 per rallentare la sua ascesa.
  • asta femminile: finalmente esce dall'empasse che l'aveva colpita immediatamente dopo la straordinaria stagione indoor Giorgia Benecchi. 4,15 quando quest'anno non era andata oltre i 4,00. Finalmente, sarebbe da dire! Non passano invece le forche caudine delle qualificazioni Alessandra Lazzari e Miriam Galli: 3,95 per Lazzari e 3,85 per la Galli. Per la Lazzari una buona prestazione, visto che il PB quest'anno l'ha portato a 4,00. Ottima la prova anche per l'emiliana, che con 3,85 stabilisce la propria seconda prestazione personale di sempre. Peccato che per la finale sarebbe servito 4,10
  • lungo maschile: esce malamente in qualificazione l'italo-svizzero Gregory Bianchi7,24, quando serviva un 7,47 (alla sua portata) per accedere alla finale. Su otto gare censite dalla Fidal, per Gregory è la... peggiore. Bisognerebbe davvero vedere come mai gli italiani raggiungono l'appuntamento clou della stagione senza aver raggiunto il picco di forma (o esserci quanto meno vicini). Probabilmente il fatto di aver fatto una settimana i campionati promesse, la settimana dopo gli assoluti, a tre settimane dall'appuntamento clou è stato un suicidio per molti. Difficile tenere la forma per 4 settimane... 
  • triplo femminile: ottima performance di Eleonora D'Elicio, che ottiene il massimo della sua carriera nell'occasione più importante. 6^ ma con il suo nuovo record personale di 13,57, che è francamente qualche cosa più di promettente. Prestazione ottenuta al primo salto con 1,2 di vento a favore. Poi un 13,49 e quindi un lento spegnimento, forse per il piccolo appagamento derivato da questa bella prestazione iniziale. Assolutamente fuori portata la prima, che a misure vale la nostra migliore interprete al femminile: 14,40 infatti per la greca Paraskevi Papahristou. E medaglie che per essere conquistate bisognava salire fino a 13,86. Attualmente forse troppo per la piemontese. Bella prova comunque per la D'Elicio che in qualificazione aveva saltato 13,41
  • peso maschile: nessun italiano al via.
  • peso femminile: nessuna italiana al via.
  • giavellotto maschile: nessun italiano al via.
  • giavellotto femminile: nessuna italiana al via.
  • martello femminile: nessuna italiana al via.
  • disco femminile: sesta in finale Tamara Apostolico: 50,85 in qualificazione e 51,63 in finale. Prendo solo in prestito le classifiche Fidal: considerando anche le qualificazioni 7 gare nel 2011. A Ostrava la Apostolico ottiene il 4° e il 6° risultato. Rimane quindi il rammarico che lanciando vicina al proprio personale (54,54) sarebbe arrivata una medaglia (la terza 54,14). 

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