08/07/11

Bolt non impressiona sui 200 - Robles beffa Oliver - Wariner uomo qualunque?

Non so voi, ma questo Usain Bolt non mi impressiona. Anche nell'ultimo impegno di questa sera, sui 200 del meeting Areva di Parigi, sotto egida Diamond League, Usain parte come un caimano per 40 metri, sembra davvero per qualche frazione di secondo "quel Bolt". Poi accompagna la curva armonicamente ed entra in rettilineo con il suo paio di metri di vantaggio. Adesso "esce"? Qui ci si aspetta l'essere così come ci siamo abituati a vederlo e rivederlo su video, per le tv, nelle foto da 3 anni a questa parte. Invece non è così: è il migliore, ma non quel migliore. E peccato che mai come adesso i 200 non presentino nessun avversario degno di tal nome. Forse Walter Dix potrebbe impensierire ai mondiali, se tornasse anche lui il Dix di tre anni fa. E' pure sparito l'interprete per antonomasia dei 200, ovvero quel Wallace Spearmon che è stato cancellato per quest'anno dai palcoscenici internazionali a causa di una tendinite. 20"03 per Bolt con 0,6 di vento contrario per contenere un Christophe Lemaitre che con 20"21 ottiene il proprio SB, a 5 centesimi dal record francese e dal personale. Per Lemaitre seconda prestazione di sempre, 90^ europea di sempre, anche se intimamente era forse la volta buona per scendere in un'unica battuta sotto i 20". Ma quest'anno è l'anno dei 100. Riuscirà nel 2011 Lemaitre ad essere il 7° europeo (su 9 prestazioni totali, 3 delle quali di Pietro Mennea) a scendere sotto i 20"? Altra considerazione: i 200 metri sembrano davvero terreno di conquista per chi ha talento e volesse impegnarsi in questa specialità. Il terzo di Parigi, Darvis Patton, solo 20"59. Un panorama generale di grande mistero. Messaggio inviato ad Howe (OVE per Arese).
Altra notizia che arriva dritta-dritta da Parigi: Jeremy Wariner è l'ombra di sè stesso. Ancora un paio di gare e Oscar Pistorius lo batte, un pò meriti del sudafricano, ma molto per i molti demeriti dell'americano. La discussione che si apre è la seguente: ma lo fa apposta o è proprio stato steso da un treno merci? E' l'anno di lancio per Londra o proprio scivolato nel baratro della mediocrità? E dire che i 400 quest'anno presentano un quadro d'insieme davvero desolante (dal punto di vista visivo, non certo agonistico), con pochissimi atleti capaci di scendere sotto i 45". Va a finire che gara che vai, bastonata che prendi... per Wariner. A Parigi Wariner arriva dietro a Christopher Brown (classe '78) con 44"94, che quest'anno aveva come miglior risultato un 45"16 al Golden Gala, e che non scendeva sotto i 45" dalle semifinali di Berlino '09. Sorprendente anche Jonathan Borlee, che probabilmente è il primo europeo dopo un miliardo di anni a battere Wariner. 45"05 per uno dei gemelli che ha un PB di 44"71. Ma vanta anche un 44"78 e in generale 5 volte sotto i 45". Solo quarto, come si diceva (ma l'ho detto?) Jeremy con un penoso (per lui) 45"50. Oscar Pistorius continua invece le sue gare sotto i 46", 45"84 e stavolta lo fa pure in prima corsia, che per lui deve essere come supplizio di Tantalo. 
La sfida forse più significativa in chiave mondiali di Daegu, è lo scontro tra Titani dei 110hs: Dayron Robles contro David Oliver, ovvero un pezzo di storia dell'ostacolismo mondiale degli ultimi anni. Alla partenza Dayron sembra più esplosivo a mettersi in moto, mentre forse un minimo ritardo di troppo per David lo mette dietro. Oliver sembra raggiungere Robles e i due proseguono appaiati (qualche centimetro davanti sempre per il cubano) dal 4° ostacolo fino alla fine. Sul tuffo finale, dopo 13"09 dallo sparo, un niente li separa a discapito dell'americano. Situazione per il sito All-Athletics: 5 a 1 per Robles sui 60hs e 16 a 4 nei 110hs sempre per Dayron. Totale impietoso per l'energumeno americano: 21-5, anche se nelle ultime sette sfida il conto è 4-3. Dopo i due demiurghi della specialità, terzo il giamaicano Dwight Thomas, l'ex-centista riconvertito all'ostacolismo, che arriva ormai ad un solo decimo (13"18) dalla vetta mondiale. 
Il salto in lungo presenta la gara nella specialità più bella degli ultimi due anni: stava diventando quasi impossibile vedere atleti anche navigati (ad esempio, che fine ha fatto Dwight Phillips?), oltrepassare gli otto metri. Ebbene, in una serata parigina, si rivede il panamene Irving Saladino a 8,40, misura che non superava dal luglio del 2009. Chris Tomlinson arriva al personale con 8,35 (0,9 il vento) e il connazionale Greg Rutherford 8,27: due inglesi vicini o sopra gli 8,30, cose da non credere. 8,25 per Mokoena, 8,10 per il marocchino Berabbah, 8,03 per il greco Tsatoumas: in sei oltre gli 8 metri, da quanto tempo non si vedeva una gara del genere? 
Nei 3000 siepi il francese Mahiedine Mekhissi Benabbad sembra quasi poter abbattere la barriera degli 8': sarebbe il primo europeo della storia, anche se il nome tradisce l'origine magrebina. Invece la sua rincorsa si ferma a 8'02"09, secondo uomo d'Europa di sempre dopo il connazionale Bouabdallh Tahir, che a Berlino nel 2009 corse in 8'01"18. Triturati i keniani e gli africani di turno: piange il cuore sapere che l'Italia, anche in questa specialità, è stata rasa al suolo e non conta più nulla a livello internazionale. Eppure... eppure si erano creati i talenti di Scartezzini, Fava, Gerbi, Panetta, Lambruschini, Carosi, Maffei... ad oggi azzerato il passato.
Francesi scatenati su tutti i fronti: vittoria (scontata) anche nell'asta con Ranaud Lavillenie con 5,73, ma che mette alle sue spalle un altro francese: Jerome Clavier, 5,63

Tra le donne, grandissima gara di salto triplo dove la cubana Yargelis Savigne avvicina con vento nullo i 15 metri: 14,99. Seconda l'ucraina Olha Saladukha, con 14"81. Terza la kazaka Olga Rypakova 14,48 e quindi Simona La Mantia con 14,33. Considerazione: per Simona La Mantia vincere una medaglia sarà un'impresa davvero ardua. Come ho già avuto modo di scrivere serviranno misure superiori ai 14,60, cioè tornare ai livelli del 2005, o quelli dei campionati europei indoor di quest'anno. Oggettivamente la cubana e l'ucraina al momento sembrano davvero fuori portata. 
100 vinti a sorpresa da Kelly-Ann Baptiste con 10"91 con la super-favorita VCB (Veronica Campbell Brown) solo seconda con 10"95, dopo le prestazioni incredibili fatte vedere nelle scorse settimane. Kerron Stewart 11"04 quindi la bulgara Ivet Lalova con 11"18. Riuscirà la Lalova ad essere l'unica europea a raggiungere la finale dei mondiali di Daegu?
Prestazione mostruosa poi nei 400hs da parte di Zuzana Hejnova: 53"29, e grossa paura per il mondo dell'ostacolismo mondiale. 24^ posizione mondiale di sempre, e 7^ europa di sempre. Miglior tempo mondiale del 2011, naturalmente. Migliorato di mezzo secondo il personale, che era il 53"87 ottenuto in Coppa Europa a Stoccolma tre settimane fa. 53"45 per la giamaicana Kaliese Spencer, rea di aver sbagliato l'approccio all'ottavo ostacolo, con un proditorio taglio di passo a pochi metri dalla barriera: rallentamento visibile a colpo d'occhio e sorpasso in tromba della ceca.   
Valerie Adams nel peso regola la più accreditata bielorussa Nadezhda Ostapchuk: 20,78 a 20,49: se la daranno di santa ragione in Corea. 

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