27/06/11

Trials Americani - Risultati pazzeschi

(di Sasuke) Dando un'occhiata alle classifiche non si può non rimanere di stucco davanti alla mole dei risultati di livello mondiale dell'ultima giornata dei Trials americani. Probabilmente grazie alla complicità di condizioni climatiche ottimali non c'è praticamente stata una gara che non abbia visto un risultato davanti al quale togliersi il cappello.

Andando per ordine e partendo dai concorsi. L'asta donne è forse quello meno interessante: vittoria a Kylie Hudson con tanto di primato personale (4.65) davanti alla numero due assoluta della specialità, Jenn Suhr, che pecca di costanza nei risultati (per lei mai più di 3/4 gare all'anno) perchè martoriata da infortuni. Voci di corridoio dicevano che saltasse con antidolorifici per guadagnarsi la qualificazione. Il salto in alto si risolve alla quota di 2.34 che Dusty Jonas sbaglia (per lui comunque 2.31) e che Jesse Williams supera al primo tentativo. Williams riesce poi a valicare anche 2.37 (al terzo, mondiale stagionale alzato di due centimetri) per poi concedersi tre assalti (falliti) a 2.41. Williams aveva 2.34 di primato personale. Stupisce il salto in lungo femminile: su 16 atlete 13 hanno saltato più di 6.30 (misura di eccellenza da noi) ma a stupire è Brittney Reese. La campionessa mondiale regola Funmy Jimoh (6.88) e Janay DeLoach (6.97) con un fenomenale miglior salto di 7.19 (regolare, infilandoci anche  un 7.02 tra i vari nulli). La Reese balza così dalla trentesima posizione all-time alla ventesima, superando, tra le altre, Fiona May. Altrettanto formidabili i risultati del peso maschile: Adam Nelson supera i 22 metri (22.09) regolando un redivivo Christian Cantwell (21.87)  e Reese Hoffa (21.86) entrambi capaci di superare i 21 metri con tutti i lanci a disposizione. Quarto Ryan Whiting (21.34) che guadagna la qualificazione in quanto Cantwell ha un via automatico come campione mondiale.

Altrettanto formidabili i risultati delle gare su pista. Carmelita Jeter è in grande condizione e centra il personale in semifinale (22.24) con Bianca Knight (22.37) e Shalonda Solomon (22.44) ad impersonare le maggiori avversarie. Sanya Richards guadagna la finale con 22.82. Proprio in finale la Solomon beffa la Jeter (22.15 contro 22.23) mentre Jeneba Tarmoh guadagna il terzo posto (22.28). Fuori sia la ex world leader Kimberly Duncan (22.35) che la Knight (22.35) e la Richards (22.68). Al maschile le semifinali sono una sfida a distanza tra un redivivo Darvis Patton (20.25) e un più tranquillo Walter Dix (20.30) con l'eliminazione, scontata, di uno Xavier Carter che non raggiungerà mai più i livelli del passato e, pronostico personale, non avvicinerà mai nuovamente i 20 secondi netti. In finale, aiutati da un vento +2.4, Dix si impone su Patton (19.95 contro 19.98) con il meno conosciuto Jeremy Dodson a guadagnare il terzo posto (20.07).

Negli ostacoli da 84 cm Lolo Jones è la clamorosa prima esclusa delle semifinali. Nell'unica batteria non aiutata dal vento fa 12.81, troppo poco per sperare in una finale in America. La Jones è quindi fuori dai mondiali; non mi aveva mai convinto troppo questa stagione. La migliore è Danielle Carruthers che spinta da un uragano +3.4 riesce a fare 12.37 portandosi dietro Ginnie Powell-Crawford (12.47). Nelle altre batterie, 12.51 ventoso di Kellie Wells e 12.58 regolare di Dawn Harper. Sarà proprio la Wells a vincere la finale con vento regolare, 12.50 il suo crono, davanti alla Carruthers (12.59) e alla Harper (12.65). Bella gara sugli 800 maschili dopo un 1500 vinto al ritmo penoso di 3.46, che vede Nicholas Symmonds vincere con un bel 1.44.17 sul vincitore del Golden Gala e non più giovanissimo Khadevis Robinson (1.44.49) e Charles Jock (1.44.67). Al femminile ben 5 donne sotto i 2 minuti con la forte Alysia Johnson-Montano che vince in 1.58.33 davanti a Maggie Vessey (1.58.86) e Alice Schimidt (1.59.21). Infine, gran 400 ostacoli con i primi tre in un centesimo (!). Vittoria al meno conosciuto Joshua Anderson (47.921) su Bershawn Jackson (47.930) e Angelo Taylor (47.94) tornati comunque su buoni livelli.

In conclusione, grandi campionati americani con ottimi risultati.

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