25/06/11

Italiani assoluti - Batterie: non si presentano nè Donati, nè Checcucci, nè la Grasso. Collio in difficoltà - sfida stellare nei 100hs

E adesso ditemi con che presupposti si può ammettere che Roberto Donati, Maurizio Checcucci e Tiziana Grasso possano ancora e legittimamente avanzare pretese per le 4x100 azzurre? O meglio: non penso vadano direttamente a Canossa in saio e a piedi nudi a chiedere di entrare nel maniero dei sogni della 4x100: ci sarà evidentemente chi li sponsorizzerà e che li avrà portati a ritenersi indispensabili nonostante la nuda e cruda realtà del cronometro. Un vulnus, una ferita, ad uno sport che deve fare delle certezze delle prestazioni cronometriche e metriche l'unica religione ammessa. Il politeismo non è ammissibile, soprattutto quando potrebbero essere ammessi culti amicali e nepotistici. 
A mio modo di vedere, a meno che vi siano degli infortuni alle spalle (motivo che farebbe decadere nel nulla tutto questo pamphlet: ma tre infortuni così mirati sembrano francamente un 6 al superenalotto), la mancata presentazione dei tre staffettisti designati dal settore tecnico e regolarmente e sistematicamente convocati per i raduni nazionali, sancisce la loro sconfitta personale ma soprattutto quella di chi li ha scelti e che non ha avuto la flessibilità e il buon senso del "padre di famiglia" di dare spazio a chi in passato ha combattuto in prima linea, in trincea, cogliendo più successi di loro o di altri che sistematicamente venivano convocati in barba ai dogmi dell'atletica. I soldati hanno bisogno di generali che combattano la stessa guerra sugli stessi scenari e con le stesse motivazioni. 
Non voglio assolutamente pensare che per non doversi difendere dal giudizio della comunità sportiva, si siano semplicemente astenuti dalla lotta sui 100 stamattina, magari consigliati per opportunità. Penso sia pacifico a questo punto ritenere che sia ufficiale la loro autoesclusione dai meccanismi delle staffette. E se così non fosse, come potrebbero criticarci se definissimo le prossime convocazioni forme di scilipotizzazione dell'atletica italiana? 
Meglio allora il drammatico meccanismo dei trials, cui tutti sottostanno senza proferir parola, ma che toglie quelle fette di potere discrezionale che qui in Italia stanno sfociando nel nonsenso. Pensate che Donati non ha nemmeno ottenuto il minimo per i 200, gara per cui si cercavano le ragioni della sua convocazione: mi dite voi un solo motivo per cui dovrebbe essere portato in Nazionale? A questo punto diventiamo tutti convocabili e mi ci metto pure io: Coach Di Mulo, negli anni '90 correvo forte, ci faccia un pensierino. Soprattutto ho una media del 100% nella riuscita dei cambi in 25 anni di attività: saremmo andati piano, ma almeno arrivavamo in fondo. 
E Tiziana Grasso? Perchè non ha dimostrato davanti a tutti il proprio reale spessore?
Quindi, stanti le auto-defezioni di Donati-Checcucci, rientreranno a questo punto nel "progetto" maschile Riparelli, Cerutti, Tumi e chi andrà forte oggi pomeriggio, nella finale dei 100. Tra le donne ci sono schiere di ragazze (a partire da Gloria Hooper) di cui si dovrà tener conto. Si chiama "sport", qualcuno dovrebbe spiegarglielo. Simone Collio e Emanuele Di Gregorio, l'ho sempre detto, rappresentano l'ossatura necessaria per essere catapultati su risultati importanti nella staffetta, a meno di clamorose debacle. Di Gregorio sembra essere in buone condizioni, Collio invece, stando alle batterie, è un pò in affanno: del resto come sostiene anche il buon Ferrari, hanno dovuto sostenere in prima persona lo stress post-Stoccolma, con gli attacchi dei media e gli scontri fratricidi (assolutamente leciti e necessari: solo con le critiche si migliora e migliora la società... con i silenzi si alimentano le ingiustizie). Qualcuno mi ha addirittura sussurrato che vi sia in atto una spaccatura all'interno del gruppo della 4x100: e come non credergli vedendo quello che sta succedendo. Quindi mi appello ancora al CT Francesco Uguagliati, che secondo me è intervenuto per dare un pò di merito alla staffetta: intervenga con polso sugli aspetti meno trasparenti della gestione tecnica. La maglia azzurra la indossano loro, certo, ma dietro ci siamo tutti noi che spasimiamo per questo sport e vorremmo che tutto fosse limpido e che non vi fossero questi giochetti di vedo/non vedo.
Veniamo all'aspetto sportivo: stamattina si presentano in 16 sui 100. Di Gregorio e Cerutti sembrano in buone condizioni: 10"33 e 10"34. Diciamo che hanno lasciato molto spazio tra loro e chi li segue. Jacques Riparelli stabilisce il terzo tempo con 10"44, mentre Rosario La Mastra arriva a 10"49, battendo sia Michael Tumi che Simone Collio, che entra in finale come lucky looser, primo tra i due ripescati con 10"52, contro il 10"51 di Tumi. Sorprende ancora Matteo Galvan, intelligentemente proiettato sui 100 in prospettiva 200-400: 10"54 e ultimo dei finalisti. Fuori dalla finale Gianni Tomasicchio, con 10"73. Ma è già un bene rivederlo all'opera a questi livelli, dopo che si erano rincorse voci su una sua possibile dimissione di impegno. 
Nelle batterie dei 110hs Emanuele Abate si dimostra ancora una volta l'uomo da battere: 13"83 e unico ad essere sceso sotto la barriera dei 14". Michele Calvi sposta ancora il proprio personale fino a 14"00 e si colloca in prima fila per il Grand Prix di Torino. Terzo Stefano Tedesco, l'alter ego di Abate con 14"11, che si è probabilmente risparmiato per la finale. Dentro in finale anche John Nalocca e il campione nonchè freschissimo primatista nazionale junior Hassane Fofana, con 14"46
Nei 400hs maschili batterie che si mettono in luce i 3 predestinati: Leonardo Capotosti (51"88), Giacomo Panizza (51"94) e Bencosme de Leon (52"16). Ma anche Andrea Gallina teniamolo d'occhio: 52"36 nel primo turno.
Nei 100 femminili si parte con la clamorosa assenza di Manuela Leovrato: infortunio nella settimana pre-italiani. Disdetta. Si entrava così in finale con 11"96: un pò altino ma nonostante questo non si è vista Tiziana Grasso che è stata comunque iscritta, chissà perchè. Gravissimo, come già spiegato qui sopra. Ilenia Draisci, dopo il titolo promesse, piazza la pole con 11"59 ventoso. Proprio con 11"96 entra per il rotto della cuffia una frazionista azzurra come Aurora Salvagno. Giulia Arcioni 11"68 ventoso, ha il secondo tempo. Poi Chiara Gervasi 11"79 e il duo Paoletta-Alloh 11"83 e 11"84. Situazione fluida senza una vera dominatrice all'orizzonte. Vedremo.
Quindi la gara tecnicamente più attesa tra le donne: i 100hs. Zitta-Zitta ha piazzato il 13"37 Micol Cattaneo che ha significato eminentemente perchè precede di un centesimo Giulia Pennella. Poi la sforbiciata della Caravelli a 13"27 e la risposta della Borsi a 13"36. E ora una finale come probabilmente non se ne saranno mai viste in questa specialità in Italia. Non cadrà il record italiano, ma la somma dei quattro addendi è da fantacalcio.
Nei 400hs si aspetta la volata di Manuela Gentili, che a meno della detonazione di un meteorite sul Palavela e in concomitanza con la mancata presentazione della Ceccarelli, non ha proprio avversarie al proprio livello. Sorprende che il terzo tempo l'abbia fatto Super-Baggiolini (1972): 1'00"03. ad un solo decimo dal duo Gentili-Valente che hanno chiuso le proprie batterie vittoriose in 59"91 e 59"94.
Foto di Cerutti e Riparelli tratta dal sito Fidal.it

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