25/06/11

Tyson Gay FUORI dai mondiali! Asafa ci sarà

Sembra di essere nel bel mezzo di una puntata di History Channel, di una di quelle che trattano le teorie degli antichi alieni. In pratica, attraverso tracce temporali, questi teorici sosterrebbero la tesi che gli extraterrestri sarebbero giunti sulla terra molto tempo fa, e influirebbero in qualche modo sulla nostra evoluzione. L'ultimo scherzetto ce l'hanno fatto questa notte: si scorre la lista della finale dei 100 ai Trilas americani di Eugene (leggetelo all'americana che fa più scena: Iuugin) e il nome di Tyson Gay non si vede nemmeno tra gli squalificati. Noooo! Incredibile! Subito mi precipito con un paio di click sulla semifinale: DNS. Non è partito. Sembrerebbe si sia presentato un problema all'anca (hip injury) durante il riscaldamento per le semifinali. La storia della sfida con Usain Bolt era già finita dopo le batterie ma io l'avevo già scritto da qualche parte: non mi era piaciuto. E ora? Chi manderà il genere umano a cospetto dall'extraterrestre? E se per la teoria degli antichi alieni Tyson avesse pianificato una grande Olimpiade del 2012 risparmiandosi i mondiali? Tyson, l'anno prossimo sono 30... 
E allora mestamente, prendiamo atto di coloro che Obama benedirà sullo Space Shuttle e che verranno catapultati sull'Armageddon-Bolt cercando di farlo deflagrare prima che avvenga l'imponderabile. 
Walter Dix, il capitano: 9"94 in finale con 1,3. Il più intelligente, visto che si era nascosto nei primi due turni lasciando sfogare i giovani virgulti Stars&Stripes. Un centesimo meglio di Justin Gatlin (9"95) che davvero è ufficialmente l'Araba Fenice. Gli alieni ci hanno tolto Gay e ci hanno riconsegnato Gatlin, nell'architettura di un disegno mefistofelico. 13^ volta di Gatlin sotto i 10" (9° uomo per numero di volte sotto la barriera che separa gli uomini dai semidei). E poi il nostro amico Michael Rodgers, un comprimario di lusso capace di correre però anche lui per la settima volta (regolarmente) sotto i 10": 9"99.  5° Jeff Demps che ha sperperato energie sin dal primo turno: tornerà ad allenarsi con i Gators prima del salto in NFL. Chissà: magari strappando il biglietto per Daegu si sarebbe tolto un talento al football americano. A proposito di fenomeni: nei 100 junior (omologati a 
Nel frattempo a 5000 miglia di distanza, a Kingston in Giamaica, una sfida che ahinoi ci toglierà qualcuno che sarebbe potuto andare in finale ai mondiali. Tanto che viene da chiedesi se non sia meglio prevedere una serie di "By" per atleti, che so, che corrano almeno 2 o tre volte sotto un superminimo, così che non si corra il rischio di non vedere i migliori del mondo clamorosamente esclusi. Ai mondiali non vederemo, almeno nelle batterie dei 100, gente come Nesta Carter e Michael Frater: e questo è un delitto di lesa maestà. Due possibili finalisti di caratura internazionale, fuori. E con tutto il rispetto, gli amanti dell'atletica preferirebbero vedere loro due, Gay che qualche europeo da 10"30. Ce l'ha fatta invece Asafa Powell, 10"08 con -1,8 in finale, dopo il 9"90 corso in semifinale con 0,6 che lo porta al 68° sub-10" in carriera, il 75° contando anche quelli ventosi. Intrigante pensare che possa arrivare a 100 volte sotto i 10": gli ci vorrebbero ancora 3/4 stagioni corse al massimo. Di sicuro la sua pagina di storia l'ha scritta, anche se sopra al lettone ha poco metallo e un poster di Ray Stewart. Accanto a lui, nel volo per la Corea ci saranno il jamaicano di stagione, Steve Mullings (capace di sconfiggere TyGay nella disperata riunione di New York): 9"96 in semifinale e 10"10. Ma la vera sorpresa (fino ad un certo punto: l'avevamo messo nei papabili) è stata il giovane Yohan Blake, il futuro della nazione più veloce del globo. 10"09 e secondo posto. Ne parleremo più ampiamente in seguito.
Con la depressione nel cuore, tocca raccontare della sfida femminile di Eugene dei 100 e del parallelo a Kingston: il vento aiuta Carmelita the Jet Jeter a correre un fenomenale 10"74 (2,7 il vento), a precedere Marshevet Myers: 10"83. Terza Miki Barber: 10"96. Udito il tempo, Veronica Campbell-Brown sciabola un devastante 10"84 ma con solo 0,3 di vento a favore: e allora se è saltato il duello ET vs TGay, di sicuro a Daegu non mancherà la sfida Jeter vs VCB. Probabilmente la prima sfida a quella quota tra due donne, quando in passato nelle manifestazioni importanti se ne vedeva solo una a dominare. A farle da paggetta la veterana Kerron Stewart: 10"97
Ragazzi, francamente: qui ci vorrebbe un libro per raccontare quello che è poi successo ai trials. Lo faccio per flash. Nei 5000 la storia presente, passata e futura del mezzofondo americano strappa il pass: Bernard Lagat, Chris Solinsky e Galen Rupp. Se la federazione italiana non si contorcesse su sè stessa e le proprie piccolezze, avrebbe già comprato un mese di stage negli States per cercare di capire perchè l'uomo bianco negli States vada come l'uomo nero degli altipiani africani che vanno da Nairobi a Addis Abeba.
Il decathlon va quasi stretto a Ashton Eaton, che sta al decathlon come Bolt sta ai 100. Un fenomeno che ha corso in 10"33 i 100, 46"35 i 400, 13"52 i 110hs, 5,05 di asta, 7,80 di lungo... vien da chiedersi quante medaglie vincerebbe in un campionato italiano. 8729 punti, 718 in più del secondo, che per raggiungerlo avrebbe dovuto fare un altra gara. Impressionante. Il pelide Eaton ha un solo tallone, che si commuta in tre gare: i lanci, altrimenti Superman avrebbe una maglietta verde anzichè un mantello blu. 
Nei 400, non so se Jeremy Wariner stia davvero cincischiando o sia davvero in difficoltà: fatto sta che in semifinale arriva terzo della prima run con 45"28 a 3 decimi dalla clamorosa eliminazione. Tony McQuay, cavalo-pazzo, invece, non so se si ritiene davvero così superiore o se si stia suicidando in diretta con prove senza senso: quello che conta è la finale, non le sparate nei turni preliminari. 44"79. Seconda prestazione mondiale dell'anno in una specialità francamente in grande recessione rispetto agli anni precedenti. Chi farà la finale a Eugene sarà invece Kerron Clement, di professione ostacolista: 45"42
Nel primo turno dei 400hs non c'è proprio Kerron Clement, dove ha già il pass per Daegu, stante il lasciapassare acquisito per meriti a Berlino '09. Rimangono Bershawn Jackson e Angelo Taylor che nel primo turno sono rimasti molto coperti.
E che sorpresa anche dai 400 femminili: non si presenta nemmeno Sanya Richard-Ross. Altra protagonista in meno per i prossimi mondiali. 
Ora è toccato scendere in pista a David Oliver: 13"08 in batteria, giusto per gradire. Oh, ma non erano le batterie? Per andare in semifinale occorreva 13"56, cioè un tempo nemmeno lontanamente raggiungibile dai migliori dei nostri specialisti. In 8 sotto i 13"30 (ripeto: erano batterie). 
Clamorosamente bassi i salti tripli femminili. 14,07 per la vittoria (Amanda Smock), e Corea raggiunta con un non irresistibile 13,79

Nessun commento:

Posta un commento