02/06/11

Bastia Umbra: è show-time

Naturalmente potreste sapere come la penso quanto allo scorporo dai Campionati Italiani Master Individuali dalle prove multiple... e cioè non bene. E' noto che secondo il mio parere i campionati italiani dovrebbero essere svolti tutti insieme... appassionatamente. Tutto questo fermo restando che la manifestazione di Bastia Umbra si è dimostrata una kermesse spettacolare, satura di entusiasmo, come dicono i testimoni oculari, organizzata in maniera eccelsa dagli amici e avversari di sempre, i vulcanici atleti e dirigenti dell'Athlon Bastia. Tra l'altro in un posto bellissimo, ricco di storia medioevale, in una delle regioni più dolci che il nostro Paese possa vantare. La riflessione di fondo è che forse bisognerebbe percorrere strade diverse: negli USA si sono già inventati da tempo immemore le settimane di atletica, dove in sette giorni, in un'unica location, avviene proprio di tutto in tema di atletica: dai cadetti ai master, passando da tutte le categorie intermedie, dal mattino alla sera. Un pò come potrebbe succedere nella settimana del Golden Gala (quest'anno però i master non ne sono stati parte). Durante la manifestazione sono caduti 6 record nazionali. Nell'eptathlon F45 (Rossella Zanni), F50 (Fioretta Natali), nel decathlon M65 (Lamberto Boranga). Poi nella kermesse delle 100-200-300-400, record per la Aris Liberatletica M55, per l'Arca Atl. Aversa M75 e quella F50 dell'Asi Veneto.
Ma bando alle ciance, vediamo cos'è successo:
  • eptathlon F35: vince Antonella Giulivi (1975) con 4151 punti un'ottima mano di carte giocate. Nei 200 27"88, 5,00 metri di lungo, 15"97 sui 100hs. 7 vittorie su 7 nei confronti delle proprie due avversarie.
  • eptathlon F40: a Giusy Lacava (1968) con 3947 punti. Cavalli di battaglia gli 800 corsi in 2'29"94, e i 200 in 28"37. 
  • eptathlon F45: non poteva non far parlare di sè Rossella Zanni, che per la quarta volta in 3 anni ha migliorato il record nazionale. L'aveva preso a Cattolica nel 2009 a 4638, l'aveva poi migliorato agli italiani master di Roma e agli europei di Nyiregyhaza l'anno scorso e ora il quarto miglioramento a 4763 punti. Tra le prestazioni messe in campo, emerge il salto in alto, con 1,51 (916 punti), cioè il pareggio del vecchio record italiano che lei stessa deteneva prima dell'avvento della Deromedi. 13"30 anche negli 80hs (906 punti).
  • eptathlon F50: Fioretta Natali, unica concorrente, si porta a casa il titolo nazionale con 3908 punti. Sua miglior prestazione negli 800 con 2'46"87 commutati in 753 punti. Ma quel che più conta, è che il punteggio è il nuovo record italiano. Il precedente era fissato a 3850 punti (58 sotto) ottenuto dalla stessa atleta agli italiani del 2010 all'Olimpico di Roma. 
  • eptathlon F60: titolo che non poteva sfuggire alla nostra eptathleta di caratura internazionale nel mondo master, Ingeborg Zorzi (1948). 4582 punti, quasi 400 sotto il proprio record nazionale stabilito a Lubiana nel 2008. Ma qui conta solo vincere. Con 1,27 nel salto in alto (e 903 punti) sfiora il suo stesso record nella specialità (1,29).
  • decathlon M35: Luca Porcellana (1972) non ha difficoltà a vincere lo scudetto con 4086 punti. Miglior punteggio singolo nei 1500: 645 punti con 4'48"22.
  • decathlon M40: palma del migliore a Riccardo Vaira (1970), che si aggiudica il torneo con 4944 points. 12"21 sui 100 per 711 punti, il suo miglior punteggio (unico punteggio sopra i 700 tra tutte le specialità e tutti i 5 competitors). Tra i risultati di rilievo il 5,84 nel salto in lungo di Alberto Tifi (666 punti).
  • decathlon M45: confronto al cardiopalma tra Davide Da Ponte (poi vincitore con 5189 punti), Franco Silvello (secondo con 5148) e Luigi Vanzo (terzo e 5079 punti). Da Ponte vince facendo della regolarità delle prestazioni la propria arma vincente: la sua miglior prestazione in termini di punteggio la ottiene nei 100 con 12"77 per un equivalente di 679 punti. Vanzo, il terzo della classifica finale, piazza addirittura due prestazioni sopra i 700 (le uniche due tra i 50 eventi messi in cantiere dai 5 concorrenti), ma qualche prestazione down (come l'asta) gli pregiudica la scalata alla classifica finale. 
  • decathlon M50: il re delle prove multiple nazionale del mondo master, Hubert Indra, domina dall'alto dei suoi 7096 punti: del resto detiene anche il record di categoria con uno spaventoso 7603 punti. I suoi due carichi da briscola se li gioca nell'asta e nei 110hs, dove vanta anche diversi titoli italiani individuali. Nell'asta salta 4,00 metri, che equivalgono (oltre ad un bonus di 880 punti) anche il pareggio del suo stesso record italiano risalente all'alba della sua entrata in categoria: il 2007. Erano i campionati italiani individuali all'Arena. 15"73 sui 100hs, ovvero 836 punti. Tra le sue prestazioni anche due over-700. Tra tutti le prove dei suoi 6 avversari, solo due prestazioni sopra i 700: i 1500 metri di Mariano Pizzini (5'04"61 e 771 punti) e sempre i 1500 di Rodolfo Silvestri (secondo alla fine) con 5'15"47
  • decathlon M55: titolo italiano a Roberto Napoli (1954) con 5269 punticini. Soli 49 punti dal record italiano di Roberto Mancini. 670 punti nel salto in alto con 1,51 il suo miglior risultato assoluto in una singola specialità. Renzo Capecchi (1955) nonostante due risultati over-700 (100 in 13"03 e 784 punti, miglior risultato singolo tra gli M55 e 5,10 nel lungo per 741 pt) non riesce a trovare il titolo, per il quale sono mancati comunque 162 punti: tanti, troppi.
  • decathlon M60: il già citato Roberto Mancini (1951) si porta a casa il titolone nettamente: 5454 punti. Antonio Caso (1950) detentore del record italiano e campione italiano uscente, distanziato di oltre 300 punti. E sì che Caso aveva piazzato nella prima gara un 13"01 sui 100 per un controvalore di 872 punti, contro il 14"37 e 631 punti di Mancini che apriva già un divario notevole tra i due. Ma Mancini con una gara regolare, senza grandi acuti (un solo over-700 nel peso con 10,92 e 706 punti), ma senza nemmeno punti deboli, ha insaccato la vittoria. L'altro risultato sopra i 700 della categoria, è stato l'11,26 nel lancio del peso di Calogero Scordino (1949) che gli sono valsi 731 punti. 
  • decathlon M65: letteralmente scatenato Lamberto Boranga (1942) che nel compound ha totalizzato il jackpot di 6531 punti, ovvero l'enormità di 700 punti in più rispetto al precedente record italiano di Francesco Bruni (5813) stabilito a Milano nel 2007. Naturalmente la strada è costellata di prestazioni "super", come due over 900. Il lungo a 4,85 (900 punti esatti), e soprattutto il salto in alto a 1,54 (925 punti!), a soli 3 centimetri dal suo record italiano. 
  • pentathlon M70: vince Umberto Benevenia con 3261 punti (il record italiano di Virgilio Colombo, ha già 13 anni: 3401 punti nel 1998, agli Europei Master di Cesenatico). 4,14 nel lungo e 771 punti la sua miglior prestazione di giornata. Nel lungo Francesco Bruni ha però fatto meglio: 4,26 e 818 punti. 
Le staffette: per quanto riguarda le staffette, la staffetta 100-200-300-400 dell'Atletica Fabriano, sfiora il record italiano M45: 2'09"30, quando il record era 2'09"04. Il record non scappa invece alla Liberatletica nella categoria M55: 2'18"48, contro 2'19"60 della SEF Macerata, ottenuto nel lontano 2005. 3 "Paoli" tra i nuovi recordmen: Palma, Zadro e Leoni. Più Franco Di Ciò. Record ulteriore per la M75 dell'Arca Atl Aversa con 4'06"23. Prima società a cimentarsi in questa specialità e in questa categoria. Tra le donne l'ASI Veneto lima 3" al record delle corregionali della Città di Padova (stabilito l'anno scorso): 2'39"56 il nuovo record. Foto di Francesca Ragnetti.

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