23/02/11

X-L Galan di Stoccolma: la junior Bengstonn studia da zarina dell'asta

la junior Angelika Bengsston
(scritto da Sasuke) - È andato ieri in scena l’ultimo meeting veramente importante di questa stagione indoor che culminerà, almeno per l'Europa, nei Campionati Europei Indoor di Parigi. Vari protagonisti, ma un nome su tutti è quello della diciassettenne svedese Angelica Bengsston, capace di piazzarsi seconda nella gara vinta da Svetlana Feofanova (4.68 per lei, prima di tre X a 4.80) ma battendo Fabiana Murer (solo 4.53 per lei, con margine, e poi tre errori a 4.63). La svedese apre la gara presto e senza incertezze; supera tutte le misure alla prima prova e poi alla seconda passa 4.43. Dopo due fallimenti al terzo tentativo riesce ad avere ragione dell’ottima misura di 4.53, un centimetro in più del suo record nazionale e mondiale juniores che aveva portato a 4.52 questa domenica sempre a Stoccolma. Dopo aver battuto il record, la ragazza stupisce tutti superando alla prima prova 4.58 e alla seconda anche la favolosa (specialmente per una 17enne) quota di 4.63 prima di concludere la sua scalata con tre errori (di cui due molto buoni) a 4.68. Tre record del mondo in una gara, credo che sia anche questo “quasi” un primato, no? Fa un po’ specie pensare che la migliore assoluta italiana sia ferma a 4.35... Averlo noi un talento del genere!
Dalle pedane dei salti, altra vittoria di una giovanissima (Mariya Kuchina) che vince il salto in alto con la discreta misura di 1.93 prima di tentare tre volte senza successo 1.96. Battute, tra le altre, anche Irina Gordeyeva e Jelena Slesarenko (1.87 per entrambe). Di ottimo livello il salto triplo, vinto dal britannico Philipps Idowu (17.48), con altri 3 sopra i 17 metri. Marian Oprea (17.38, stagionale) su Alexis Copello (17.22, stagionale), Christian Olsson (17.06) e David Giralt (16.91).
Lungo uomini di discreto valore, con lo svedese Michel Torneus a vincere con 8.17, su Wilfredo Martinez, cubano capace di 8.07 e Ignisious Gaisah (terzo con, finalmente, 8 metri netti). Discrete le prove di corsa; sui 60 femminili si impone Ruddy Zang Milama (7.20) su Gloria Asumnu (7.25) e la prima europea Inna Estimava (bulgara, per lei 7.34). Nei 60 ostacoli maschili è stata caratterizzata da varie false partenze. Il primo Juha Sonck (finlandese, accreditato con 7.89 di stagionale); poi parte in anticipo anche il favorito Aries Merrit e infine persino David Payne che viene però inspiegabilmente graziato dai giudici che, dopo aver espulso gli altri due mostrano il cartellino verde. Nella gara si impone comunque uno tra migliori europei, Petr Svoboda, 7.55 su Payne (7.57) e Jeff Porter (7.59).
400 metri maschili di scarso livello, sopra i 47 secondi, con il migliore, il sudanese Rabah Yousif, unico uomo della serata capace di correre in 46 secondi, è stato squalificato per essere tornato in prima corsia troppo presto. Gara modesta anche al femminile, con la vittoria di Denisa Rosolova (52.64) su Antonina Krivoshapka (52.65) e Novlene Williams-Mills (52.91, ad oltre un secondo dal recente stagionale). Nella doppia distanza il migliore è Richard Kiplagat (1.46.28) che ha la meglio sui piu quotati Jackson Kivuna (comunque al personale indoor, 1.46.38) e soprattutto di Boaz Lalang (1.46.37) parso un po’ scarico. Mille metri di scarso valore, con Abubaker Kaki che tenta nuovamente il record finendo ancora una volta inesorabilmente troppo lontano. Per lui un lepraggio forse troppo veloce (52 ai 400) che gli permette di chiudere in un modesto 2.17.55; dietro di lui, poco incisivi viste le recenti prestazioni anche sui 1500, due spenti Augustine Choge (2.18.91) e Deresse Mekonnen (quarto, con 2.19.12). Terzo posto a Bethwell Birgen (Kenia, 2.19.12) con il campione europeo degli 800 Marcin Lewandowski quinto al personale con 2.19.21. E qui mi fermo e mi permetto due riflessioni. La prima riguarda Kaki; che senso ha dichiarare di volere il record di Wilson Kipketer (2.14.96) e poi non essere in grado di fare meglio di 2.17? Non sarebbe meglio stare zitti? Tra l'altro, io avrei ben visto Kaki provare almeno una volta un 600. È abbastanza veloce (corre anche le 4x400 per il suo paese) e secondo me avrebbe potuto farcela. La seconda è su Lewandowski: ma non doveva passare ai 400? Quest’inverno, in un’intervista riportata su European Athletics (il sito della EAA, la federazione europea) dichiarava di voler fare i 400 nelle prossime olimpiadi e forse di non correre nemmeno 800 quest’anno, tranne che ai mondiali. Ma come? Fin’ora ha addirittura corso vari 1000 e 1500. Forse intendeva focalizzarsi sul giro di pista solo a partire dalla stagione all’aperto? Che abbia cambiato idea? Lo scopriremo solo prossimamente.
In conclusione, buon 1500 femminile con Abeba Aregawi (Etiopia) che vince con un ottimo 4.01.47 su Kalkidan Gezahegn (Etiopia, 4.03.83). Etiopia che ha ragione del rivale Kenia, fermo al terzo posto con Irene Jelagat (4.05.17). 3000 donne all’insegna della primatista mondiale della distanza, Meseret Defar, autrice di un discreto 8.36.91, troppo lontano però dal suo 8.23.72 che aveva intenzione di battere.

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