08/02/11

A Lievin stecca Obrist - La Mantia "solo" 14,05 - Italiani opachi

Mi aspettavo Christian Obrist sui 1500 a Parigi, mentre a sorpresa me lo sono trovato iscritto sugli 800 a Lievin. Ed è finita che si è preso pure una bastonata (solo sportiva, eh) dal rampante Giordano Benedetti, ma purtroppo per entrambi ben lontani dal minimo della Fidasics: 1'49"76 contro l'1'50"83 dell'altoatesino. Pass nemmeno per Agnes Tschurtschenthaler, molto lontana dal 9'03" richiesto dalla Federazione. 9'25"87, lontanissima da tutte le altre contendenti della gara. Simona La Mantia è giunta buona seconda, ma con un 14,05 non certo "da medaglia" a Parigi (e un solo salto oltre i 14), ma c'è tanto tempo per rimediare. L'ha preceduta l'ucraina Olha Saladuha con 14,37. Fabrizio Schembri invece non è andato oltre un buon 16,72, ma che è misura che non gli potrà regalare grande soddisfazioni tra un mese. 
Il miglior risultato tecnico l'ha sicuramente ottenuto Teddy Thamgo che nel salto triplo è arrivato a 17,64. Misura-monstre. Jonathan Edwards si sta avvicinando. 
Nei 60 femminili non poteva mancare l'ucraina Olesya Povh, onnipresente in giro per l'Europa negli ultimi tempi e che stavolta ha avuto un pò di difficoltà ad annichilire l'africana Ruddy Zang Milama (7"17 per entrambe). Nessuna novità in chiave europea su questa specialità che possa impensierire ulteriormente Manuela Levorato da quello che dovrebbe essere un obiettivo primario: accedere alla finale. Poi c'è tempo per sognare.  
Nei 60 maschili Christophe Lemaitre continua ad arrancare in tempi appena sotto i 6"70: le sue gare di solito, all'aperto, iniziano proprio da lì, dove al coperto in realtà finiscono (6"68 e 6"69). Lemaitre si è poi cimentato in un 200 chiudendo secondo in 21"18 battuto dal tedesco Sebastian Ernst con 20"93. Registro nelle batterie la lenta eclissi di Ronald Pognon (6"76), mentre non sembra aver fine la carriera di Kim Collins, che ha finito in 6"61 terzo dopo il 6"62 in batteria. Vittoria del giamaicano di turno, Lerone Clarke con 6"59
E siccome in Francia hanno una cultura dello spettacolo connesso all'atletica, ci hanno piazzato pure un bel 300 con Leslie Dijone che vince in 32"68. In gara anche i fratelli-gemelli Borlee. 
Gli 800 femminili, orfani di Elisa Cusma, che ormai mi rassegno a non vedere fino agli italiani, si animano a livello continentale: stavolta a vincerli è stata la britannica Jennifer Meadows con 2'00"29.   
Renaud Lavillenie supera ancora i 5,90 nel salto con l'asta, e si candida all'oro parigino. 

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