20/02/11

Italiani Indoor Assoluti: la seconda giornata - Tumi fulmina Di Gregorio: sorpresissima ad Ancona - La Mantia molto convincente

Dopo una prima giornata dei campionati italiani assoluti di una tristezza infinita, dove si salvano per agonismo un paio di gare e una sparuta manciata di atleti, parte la seconda giornata: occhi puntati sui 60 metri, sulla sfida Di Gregorio-Collio. E poi riflettori sulla Levorato, sulla sfida Benecchi-Giordano Bruno nell'asta, quella trina tra Scapini, Rifesser e Benedetti negli 800. Vedremo anche se ci sarà la sfida Donato-Schembri nel triplo, dopo che il neo campione di salto in lungo, Donato, ieri ha avuto un piccolo risentimento (a livello indoor il triplista delle Fiamme Gialle è già giunto a quota 13 titoli nazionali, comprensivi dei due titoli nel salto in lungo). Speriamo che questi campionati finalmente decollino, perchè quello che si è visto ieri è stato molto deprimente: pochi partecipanti, e quei pochi spesso non in condizione. Riprendiamo la diretta-script... ieri non è nemmeno funzionata la diretta webcast della Rai, così questi italiani (almeno la prima giornata) si potranno vedere solo in differita. Intrecciamo le dita almeno per la seconda. 
  • 17:10 - triplo femminile, La Mantia proteiforme - ha confermato la sua grande forma e si pone davvero in fila alla mensa delle medaglie di Parigi. Serie impressionante con 14.30, 14,31 e 14,33. Le altre lontane anni luce, senza storia. 
  • 16:50 - 800 maschili, Benedetti castiga Rifesser - era proprio vero: Scapini è evidentemente superiore ai campionati italiani assoluto, tanto che domani andrà ad un raduno. Parola del ct Uguagliati. Così il secondo titolo consecutivo se l'è conquistato Giordano Benedetti, che al giro finale si è tirato dietro il solo Lukas Rifesser battendolo nettamente con 1'52"19 contro 1'52"48. Bravo Benedetti quindi, che ha rispettato la manifestazione, così come Rifesser. E adesso, si spera che Scapini faccia un grande Europeo, almeno da medaglia. 
  • 16:45 - 800 femminili, Artuso urla nel silenzio - inutile continuare a insistere sul fatto che non c'è più nessuno nel mezzofondo veloce femminile. Un mantra con un'eco infinito. Ha vinto come era scritto Elisabetta Artuso (classe 1974) con 2'11"54 in una gara tatticissima, che quando ha deciso di stravolgere con una progressione, ha stravolto. Dietro la speranza Serena Monachino. Davvero tempi di altri tempi. 
  • 16:25 - 60 maschili: Michael Tumi grandissima sorpresa. Di Gregorio battuto - La più grande sorpresa fino ad oggi, nella gara più attesa (almeno da me). Collio non si presenta in finale, dopo che già in batteria aveva sentito una fitta alla schiena. Cerutti è arginato in prima corsia e non sarà protagonista. Michael Tumi è in terza, prima del buco lasciato da Collio. Emanuele Di Gregorio è in sesta, circondato da Roberto Donati e Jacques Riparelli. Alla partenza, Di Gregorio, come la Levorato rimane inspiegabilmente impastato con tutti gli altri. Alla sua sinistra, nascosto da Riparelli, sfugge Tumi ed è solo. Poi finalmente Di Gregorio sembra riaversi, ma è troppo tardi. Piomba sul traguardo con Riparelli e Donati, ma dall'altra parte Tumi solitario si guarda attorno guardingo. Pochi secondi ed il verdetto: 6"71 Tumi (record personale), 6"72 per Di Gregorio e 6"73 per Donati. Davvero grande sorpresa perchè la vittoria è stata conquistata di fronte a tutti i migliori. Chapeaux. 
  • 16:15 - 60 femminili: Manuela Levorato vince senza inserire la quinta: 7"44 - Manuela Levorato sembra bella tirata, ma in partenza bradipeggia e sembra imbrigliata da qualche elastico che la mette a livello di tutte le altre piccole (di statura) avversarie. A metà finalmente l'accelerazione viene completata e riesce ad avere lo spunto vincente. 7"44. Dietro Maria Aurora Salvagno con 7"48 a pari di Ilenia Draisci. 7"50 per Jessica Paoletta. Tutto questo per la serie "un campionato italiano è un campionato italiano" e non è una gara senza insidie di carattere emozionale (provare a chiedere a Di Gregorio...). Dato storico che Monetti non ha sottolineato nella sua telecronaca: per la Levorato è il settimo titolo italiano sui 60: staccata Marisa Masullo che con lei era ferma a 6 titoli.
  • 16:12 - 3000 femminili, il ritorno di Silvia Weissteiner - torna a gareggiare Silvia Weissteiner e si porta a casa l'ennesimo titolo italiano con 9'22"39. Gara che non verrà ricordata nei secoli, e che ha visto le prime cinque atlete al traguardo con età vicine e superiori ai 30 anni.   
  • 16:10 - 3000 metri, Gariboldi su Floriani - Inspiegabili spesso le scelte tecniche degli atleti più importanti. Come quella di Stefano La Rosa, che ha rinunciato ad un titolo quasi sicuro per cimentarsi nella bagarre infuocata dei 1500 (dove è arrivato secondo). Basterebbe avere un minimo di visione "diacronica" del proprio vivere come atleti, per rendersi conto che un giorno, finito tutto, lo spessore storico verrà dato proprio, tra gli altri, dai titoli italiani. Così spazio a Simone Gariboldi che ha vinto in 8'08"68 davanti per soli due centesimi a Yuri Floriani.
  • 16:03 - alto maschile, Nicola Ciotti è davvero il più in forma: 2,25 - Nicola Ciotti si conferma il miglior altista del momento in Italia: 2,25 per guadagnarsi il suo 5° titolo nazionale (il fratello è fermo a 3). Finalmente ho potuto vedere qualche salto in diretta sulla diretta Webcast della Rai (l'atletica su Raisport 2 in questo momento è scalzata dalla Coppa del Mondo di sci di fondo... del  2010! E su Raisport 1 quella di coppa del mondo di slittino femminile). Il 2,23 di Ciotti davvero ottimo, sicuro, con la calzamaglia. Poi 2,25, un tentativo a 2,27 e 2 a 2,33. Secondo Filippo Campioli con 2,23 ed infine il dominatore del 2010, con la stessa misura, Marco Fassinotti
  • 15:00 - a questo link la diretta web
  • 14;49 - triplo maschile, è la volta di Schembri: 17,00 - finalmente arriva anche per Fabrizio Schembri un titolo nazionale indoor, visto che si inserisce in una serie di 11 vittorie in 13 anni di Fabrizio Donato. Gli altri "interruttori" furono Paolo Camossi nel '99 e la meteora Salvatore Morello nel '05. Donato non lo sa,forse, e allora glielo dico io: se avesse vinto oggi, sarebbe diventato l'atleta italiano con più titoli indoor nella storia del nostro sport, trono che al momento condivide con Paolo Dal Soglio con 13 titoli. Fabrizio Schembri si impone con un notevole 17,00 metri, prestazione che lo mette anche tra il piccolo numero di papabili per la finale di Parigi. Bellissima anche la serie: ci sono anche un 16,88, un 16,94 e un 16,90. Bravo anche Daniele Greco, con un'altra prestazione convincente a 16,65. Purtroppo stavolta non basterà per andare a Parigi. 
  • 13:02 - peso maschile, Di Maggio batte il terzo colpo - Marco Di Maggio vince il suo terzo titolo nazionale, con 18,41 davanti a Paolo Dal Soglio, che, di titoli indoor ne ha vinti 13. Dal Soglio arriva fino a 17,82, ma fa più notizia che un 41enne arrivi ancora sul podio, anche se si tratta di Dal Soglio? Si aspettava lo junior Secci, talento emergente, che si ferma a 17,02. Meglio di lui la promessa Tommaso Parolo la cui palla di 7,260 kg arriva sino a 17,18.
  • 12:46 60 maschili - spunta Cerutti, Riparelli brucia Collio, Tumi davanti a Tomasicchio, Di Gregorio solido - e alla fine grande sorpresa dalle batterie dei 60: spunta dalla bruma padana Fabio Cerutti, dato per disperso fino a poche ore fa, ma corre in 6"79 ed entra in finale per il rotto della cuffia, terzo in batteria (limite a 6"82). Di Gregorio corre in 6"68 e impressiona: ha la pole position per la finale, con 5 centesimi di "agio" sul vincitore del 2010, Jacques Riparelli. Quest'ultimo regola Simone Collio di due centesimi in batteria (6"73 a 6"75). Sorprende Michael Tumi (classe 1990) che sciabola un 6"76 davanti a Gianni Tomasicchio (6"78) e al citato Fabio Cerutti. Roberto Donati dopo il 6"72 della settimana scorsa rischia un 6"80, due soli centesimi in meno di Francesco Basciani, ultimo eletto al parlamento della velocità. Finalmente una gara degna di campionati italiani, con i migliori in campo. 
  • 12:36 60 femminili - batterie, Manuela Levorato d'autorità - Subito un 7"36 da parte di Manuela Levorato, giusto per mettere un pò di distanza tra lei e il resto del mondo italiano dello sprint. Non ho visto la gara: penso che abbia tolto il piede dall'acceleratore una volta passata davanti. Attendiamo la finale, ora. Alle sue spalle bagarre a quota 7"50 (e un pelo meno): Ilenia Draisci e Jessica Paoletta 7"48, Maria Aurora Salvagno 7"51. Loro tre per due posti sul podio. Oltre i 7"60 tutte le altre, e questo è davvero triste. Seconda tristezza di giornata dopo gli 800 femminili.   
  • 12:13, 800 maschili, Scapini non si abbassa a correre gli italiani - mi auguro con tutto il cuore che Mario Scapini, che di recente ha ottenuto il minimo per Parigi, abbia rinunciato agli italiani assoluti per un risentimento di qualsiasi natura. Altrimenti, se non fosse così e fossi il ct della Nazionale, col cavolo che lo convocherei agli Europei. Basta con questi atteggiamenti di superiorità rispetto al massimo campionato in Italia! Ci perdiamo tutti! Spero, davvero, che non sia una messinscena o una decisione tecnica alla base della sua assenza: e che diamine, ha solo 20 anni e già è una primadonna? Comunque vada, la finale sarà agguerrita, con una sfida tra i migliori 800isti in circolazione in questo momento nello Stivale (escluso Scapini, naturalmente). Ci saranno 7 titoli italiani sugli 800 indoor in pista, conquistati nelle precedenti edizioni da 4 dei 6 finalisti (Maurizio Bobbato 3, Livio Sciandra 2, Giordano Benedetti e Lukas Rifesser 1). Gli altri due saranno l'emergente bergamasco Michele Oberti e lo junior Aurelio Esposito che ai campionati di categoria di una settimana fa era arrivato... 7°: evidentemente più spazio agli assoluti, dove, male che vada, arriverà 6°. Inquietante. 
  • 12:03, 800 femminili, anno zero - Orfani di Elisa Cusma Piccione, emergono in maniera lampante i vuoti creatisi nel mezzofondo femminile italiano. Negli 800 si presentano in 11, e ne passano 6. In prima serie addirittura corsa a livello di campionato master, si passa in finale con 2'17"12. Nella seconda, corsa con la cognizione della prima, si corre un pelo più veloce e ne approfittano un pò tutte (4 qualificate in finale su 5 partecipanti). Vince con autorità la seconda serie con 2'13"67 Elisabetta Artuso (1974, il nuovo che avanza, ma lode a lei che sta ottenendo i migliori risultati ) che a questo punto è la favorita numero 1 della finale, dopo il 2'05"99 della settimana scorsa in Spagna. Occhio a Serena Monachino, rampante, ma ancora ferma su tempi attorno a 2'09". In finale anche l'ostacolista Benedetta Ceccarelli (1980). 

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