21/02/11

Italiani Indoor Assoluti non all'altezza delle aspettative - l'analisi di Sasuke

Si sono svolti questo weekend i campionati italiani indoor assoluti, ma i risultati di molte gare non sembrano appartenere ad un tale evento. Commento leggermente in ritardo perché ieri ho assistito alle 4 ore e mezza di differita di Rai Sport che, come citato qui sotto, sono state penose in quanto a commento tecnico. Assente Franco Bragagna, telecronaca ad opera di due nomi poco illustri e del discreto Attilio Monetti, spalla solita di Bragagna. Cronaca non priva di numerosi errori (salti nulli, atleta in vantaggio su un altro…) e imprecisioni che mi fanno notare come l’assenza di Bragagna possa far perdere valore ad una gara. Unica nota positiva, la trasmissione anche dei concorsi (almeno di quelli in svolgimento mentre commentavano) rispetto ai riassunti dei giovanili dove sembrava non esserci altro che le gare in pista. Una cosa che non ho mai capito, seriamente, è come possano le gare su pista essere più interessanti (specialmente quelle di fondo, delle quali secondo me potrebbero mostrare solo l’inizio e la fine) del salto in alto o del salto con l’asta, molto più spettacolari. Non mi soffermerò troppo sui risultati (di cui si è già parlato abbastanza) quanto sull’evento in se. Risultati, comunque, anche di buon livello: un nome su tutti quello della triplista Simona La Mantia, capace di una serie di 6 salti (uno nullo) tutti oltre i 14 metri (14,15; 14,12; 14,30; N; 14,31; 14,33) che ne confermano l’ottimo stato di forma. Se devo essere sincero, quando la La Mantia giunse all’argento a Barcellona lo considerai un pò un “colpo di fortuna”; Simona arrivò ben oltre lo stagionale proprio durante la rassegna continentale. Ma mi sbagliavo e questa stagione indoor ne dà la conferma. Niente fortuna, solo tecnica, impegno e costanza. Ottimi risultati sempre dai triplisti, Fabrizio Schembri capace di planare ad un ottimo 17.00 metri, buono in chiave europei, così come Fabrizio Donato a 8.03 nel lungo (che rinuncia poi al triplo per precauzione). Buono anche Daniele Greco (16.65, ancora un po’ sotto lo standard minimo). Per il resto, da citare essenzialmente la brava Chiara Rosa (quinta al mondo e quarta in Europa) con 18.34.
Risultati più scioccanti sono stati quelli dal rettilineo dei 60 metri. Tutti (e dico tutti) i protagonisti della velocità azzurra, ma risultati di ben poco rilievo, con Michael Tumi, promessa, che ha la meglio con un buon 6.71 di atleti come Di Gregorio (6.72), Donati (6.73, che si piazza davanti ai tre esclusi della staffetta di Barcellona), Riparelli (6.75) e dei poco incisivi Cerutti e Tomasicchio (6.79 per entrambi). Collio ha corso solo le batterie, in un modesto 6.75 (comunque previsto, visto che per ammissione dello stesso la condizione era scarsa). Per quanto Di Gregorio abbia corso la batteria in 6.68, le due prestazioni appaiono opache; Lemaitre è letteralmente risorto correndo in 6.61 la batteria e in 6.58 la finale ai campionati francesi. Se l’azzurro non sarà al meglio delle possibilità, rischierà di vedere il podio allontanarsi - per il momento rimane comunque terzo in Europa.
Sono rimasto un po’ deluso dalla prova del salto con l’asta femminile. La Benecchi e la Giordano-Bruno saltano con molto margine (più di 10 cm, 20 stando ai cronisti, non molto attendibili però) rispettivamente 4.25 e 4.30; poi, da atlete tattiche, evitano di incontrarsi alle misure successive facendo sperare in una gara di alto livello. E invece no; la Benecchi fallisce a 4.35, e la Giordano-Bruno a 4.40. Ma il problema della seconda è proprio la mancanza di convinzione nelle sue possibilità. Visti i salti precedenti il 4.40 (misura comunque di scarso rilievo) sembrava totalmente alla sua portata… e invece no! I tre tentativi sono mediocri, e prima di saltare una volta si ferma due volte e tornare sui propri passi. Mi è sembrato di vedere i ragazzi alle prime armi nel salto in alto che si fermano spaventati davanti all’asticella, anche se alla loro portata. Ma 4.40 agli europei sarà una misura da superare subito quindi… ha senso portare le due atlete? Sì, a patto però che abbiano fiducia (specialmente la seconda) nelle loro potenzialità (Anna ha saltato anche 4.60 in carriera, prima del brutto infortunio).
Brutto poi il fatto che numerosi atleti di primo piano abbiano disertato la massima rassegna italiana. Si parlava di Scapini, iscritto sia negli 800 che nei 1500. Ma io citerei anche Luca Galletti, presente in staffetta 4x200 (poi squalificata) che per chissà quale motivo rinuncia alla prova individuale! Il primo poi (Scapini) è anche in condizione, visto il tempo e la partecipazione agli europei. Ma potrei citare vari altri, come Vistalli, Fontana, e i vari atleti che sono però giustificati dalle condizioni non eccellenti. Da notare, poi, come la maggior parte degli atleti top, iscritti in due gare, abbia disertato senza motivo una delle due (la Milani negli 800, la Arcioni nei 60, Benedetti e Rifesser nei 1500...) mentre un atleta neo-master come Eleonora Berlanda ha partecipato (vincendo anche due medaglie) sia ai 1500 che ai 3000.

8 commenti:

  1. Grande Sasuke!
    ho qualche informazione in più sui velocisti:
    Collio, come riportato da altri, in pratica si è infortunato alla schiena già in batteria. Quindi ha dovuto disertare la finale.
    Cerutti veniva invece da un brutto infortunio e ha voluto essere lo stesso presente, onorando la manifestazione.
    Nel triplo segnalo che Thamgo ieri sera ha fatto il record del mondo... scriveremo qualche cosa prossimamente.

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  2. Il comportamento di Cerutti è da lodare, ha voluto essere presente lo stesso malgrado la condizione... bravo!
    Capito su Collio. Di Tamgho, non mi stupisco troppo... avevo previsto qualcosa di simile giusto in uno dei miei ultimi articoli.

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  3. D'accordo sugli assenti, ma mi sembra eccessivo criticare addirittura chi non "doppia", gli atleti si iscrivono in anticipo alle gare, poi decidono quale (e se) fare

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  4. Però non capisco La Rosa.
    Come mai presentarsi sui 1500 in cui avrebbe dovuto confrontarsi con Salami, Obrist e Leone e rinunciare ad un titolo italiano sui 3000?
    Possibile avvalorare la tesi che gli italiani servano da "allenamento" per gli Europei.
    A me sembra davvero inverosimile.

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  5. Rispondo a Fabrizio. Hai ragione, la mia affermazione non vuole tanto essere una critica, quanto un'osservazione su un fatto che ha destato la mia attenzione. Però... che senso ha iscriversi su due gare e poi non prendere parte ad una delle due? Ipotizzando che effettivamente un triplo turno (due 800 e un 1500) sia pesante... a che vantaggio iscriversi su entrambe le distanze? In teoria uno dovrebbe aver deciso in cosa è interessato maggior mente a partecipare.
    Comunque, ripeto, non vuole essere una critica quanto un'osservazione. :)

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  6. penso che le iscrizioni vengano fatte anche un mese prima, quindi qualcuno effetivamente non ha ancora deciso... almeno i mezzofondisti, beati loro, possono scegliere, invece in gare come asta e peso, quella fanno e quella devono scegliere :)
    Inoltre gli assoluti sono validi anche come societari, quindi e' possibile che qualche atleta si iscriva per precauzione a una gara in piu' proprio perche' potrebbe essere chiamato a disputarla per esigenze di squadra (infortunio o rinuncia di qualche compagno di squadra)... ad esempio dubito che la Arcioni volesse disputare anche i 60, quando ha scelto appositamente quest'anno di fare i 400 perche' piu' simili ai suoi 200 (ora pero' potrebbe essere chiamata a farli agli Europei e quest'estate magari essere contesa dalle due staffette)
    Per quando riguarda La Rosa magari ha pensato di voler allenarsi maggiormente alla velocita' (poi lui non e' proprio nuovo ai 1500, li corse gia' una volta in Coppa Europa per sostituire Obrist) dato che agli Europei i 3000 li corrono maggiormente mezzofondisti veloci che non atleti da 10.000; un 1500 corso contro gente in grado di batterlo (infatti!) potrebbe essere stato piu' utile... invece un 3000 sarebbe stato di ordinaria amministrazione, gli sarebbe bastato un piccolo allungo all'ultimo giro per sbrigare il compitino e non avrebbe aggiunto niente se non il titolo
    Detto questo e' comunque vero che La Rosa tecnicamente avrebbe potuto anche doppiare, visto che lui e Meucci si sono anche sciroppati un 10000 e un 5000 in 2 giorni agli assoluti all'aperto!

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  7. Fabrizio, hai ragione.
    Quello che non concepirò mai è che un giorno, quando gli atleti appenderanno i chiodi al chiodo, cosa gli rimarrà?
    Come si fa a negarsi un titolo italiano, per allenarsi? A meno che si ambisca davvero al titolo Europeo.
    Ti ricordi gli italiani indoor degli anni '80/'90?
    C'erano tutti, ma proprio tutti i migliori italiani. Nessuno escluso.

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  8. si' anche a me non piace che le gare indoor vengano snobbate, io le trovo bellissime

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