27/02/11

Campionati indoor USA in sordina: segno dei tempi?

Natasha Hastings sul rettilineo finale della batteria dei 400
Dando un veloce sguardo ai risultati dei Campionati USA indoor di Albuquerque viene da rimanere quasi sconcertati. Una penuria di risultati, di prestazioni e di atleti: non scherzo, lo giuro, nel dire che nonostante la qualità dei risultati registrati ad Ancona la settimana scorsa, questo surrogato di manifestazione USA è addirittura peggio. L'unica stella della manifestazione durante la prima giornata è stata Bernard Lagat che sulla sua carlinga ha messo tra gli aerei prestigiosi abbattuti solo quello di Galen Rupp, che aveva partecipato alle Olimpiadi di Pechino '08, ma assolutamente fratello, nipote o genero di Carneade qui in Europa. Lagat ha lasciato la compagnia di Rupp a 300 metri dalla fine fermando l'omegatime a 7'57"17. Una passeggiata da Central Park per lui. Il salto triplo donne è stato vinto da Shakeema Welsh con 13,66 (e se facciamo un pò di mente locale sulle ultime stagioni made in America, ci accorgeremmo che i salti in generale al femminile negli USA sono in grave crisi). La Welsh è a tutt'oggi la miglior americana al mondo nel triplo ed è... trentesima con 13,84! In Italia potrebbe giocarsi il podio, nulla di più. Negli 800 femminili si presentano in 11 e si passa in finale (che si terrà stanotte), tenetevi forte, con 2'09"02. Assente la migliore americana dell'anno, Morgan Uceny (1'59"97 nello scorso weekend), si qualifica con autorità la seconda americana del seeding 2011, Phoebe Wright, con 2'03"99 (ma 2'00"39 quest'anno). Gli 800 maschili vedono addirittura al via 9 ragazzi, e si passa all'atto finale con 1'50"66. Singolare che nessuno dei 9 sia tra i 14 americani presenti nelle liste mondiali IAAF del 2011. Manca soprattutto il migliore (Rob Novak, 1'47"20 a Boston due settimane fa), mente trovo il solo Tetlo Emmen (terzo tempo di qualificazione) nelle suddette liste IAAF con 1'47"95 ma su una pista oversized. Jesse Williams, che quest'anno si era spinto fino a 2,34, secondo al solo Ukhov, vince l'alto con un normale per lui 2,28, mentre nei 400 femminili (se credete pure a questo) si presentano in 7 per eliminarne una sola. Ma stiamo parlando di 400 USA? Sì. Incredibile, vero? Per accedere alla finale bastava 54"23. Miglior chrono per la seconda delle liste mondiali dell'anno, Natasha Hastings, che si limita a finire il compitino in 52"06 (e 51"44 quest'anno, dietro alla sola russa Vania Stambolova con 51"27). In 9 nell'asta maschile e titolo con 5,60 a Mark Hollis (che quest'anno è il miglior del mondo a stelle e strisce con 5,62). Nei 400 uomini sono in... 8. Ma per entrare in finale serve 47"42 che è migliore del miglior tempo fatto ottenere dal miglior italiano del 2011 (lo junior Tricca). A proposito la stagione dei 400 indoor tricolori si è conclusa con soli tre atleti sotto i 48". Se va avanti così, tra poco arriveranno i master a contendersi i campionati italiani assoluti. Manca nelle batterie USA il migliore al mondo del 2011, e unico a scendere sotto i 46", Torrin Lawrence (45"82). Anche qui i migliori quartermiler americani del 2011 (almeno una decina ne ho contati) non si sono presentati. Nel triplo maschile ha vinto Raffeq Curry con "solo" 16,88 (ma glielo hanno detto che salti fotonici stanno facendo in Europa?), ma solo in 4 sopra i 16 (su 7 partecipanti) mentre l'unico americano che quest'anno aveva oltrepassato i 17 (17,02, Wyll Claye) era naturalmente assente. Infine: si presentano in 5 nell'alto femminile, e sembra una gara da campionato regionale: si vince con 1,86 (Epley Bullock) mentre le altre finiscono tutte tra 1,83 e 1,80. Oggi ci saranno gli sprinter capitanati da Mike Rodgers: speriamo in loro. Io di sicuro stanotte a guardarmi queste gare non ci sto.
Chicca finale: come sempre all'interno di un campionato americano assoluto, vengono inserite due gare (una maschile e una femminile) master. Quando basta davvero poco per fare qualche cosa di utile (e a costo zero) per la maggior parte dei tesserati di una federazione: i master. Chi glielo dice alla Fidal? 

4 commenti:

  1. non e' una novita', gia' nelle scorse stagioni era cosi'
    le cose saranno molto diverse nei campionati Ncaa, che probabilmente saranno superiori agli europei

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  2. Ma non e bulgara la stambalova!
    Salutissimi da Fortaleza

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  3. Risultati di scarso livello (per non dire penosi) giustificati maggiormente dall'assenza di manifestazioni internazionali dedicate. Un po' come l'anno scorso all'aperto, dove qualche big sdegnò i trials, ma qui la situazione è molto peggiore. Veramente pietoso, evidentemente un titolo nazionale interessa ben poco. Se la crema degli Stati Uniti fosse questa come Italia saremmo messi molto bene nel panorama internazionale.

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  4. Salve ragazzi,
    vorrei concentrarmi sulla chicca finale: "come sempre all'interno di un campionato americano assoluto, vengono inserite due gare (una maschile e una femminile) master. Quando basta davvero poco per fare qualche cosa di utile (e a costo zero) per la maggior parte dei tesserati di una federazione: i master. Chi glielo dice alla Fidal?"

    Ricordo che al meeting master di Lahti nel 2005, gli organizzatori ebbero l'intelligente idea di far disputare alcune finali del meeting nello stesso stadio dei Mondiali Assoluti di Helsinki tra una gara e l'altra della manifestazione maggiore.
    Secondo me potrebbero essere inserite una serie di gare master all'interno del Golden Gala subito prima che inizi la manifestazione vera e propria. Forse quest'anno è un po' tardi per proporre la cosa anche perché so che l'agenda è completa dal momento che si terrà il "Palio dei Comuni" con centinaia di ragazzini che correranno sulla pista dell'Olimpico percorrendo 200 metri a testa in una staffetta a squadre.
    Credo comunque che il concetto sia molto valido e in effetti non costerebbe pressoché nulla.
    Chi glielo dice alla FIDAL? Noi ovviamente sia attraverso il delegato master che attraverso altri canali quali siti web, lettere, etc...

    Marco Giacomantonio

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